Testo per l`audizione 26.09.2011

Transcript

Testo per l`audizione 26.09.2011
Collegio dei Primari di Pediatria della Regione Veneto
Collegio dei Primari di Pediatria della Regione Veneto
Considerazioni a commento del Disegno di Legge di iniziativa della Giunta Regionale concernente
“Piano Socio-Sanitario Regionale per il triennio 2012-2014”
Audizione V Commissione Consiliare – 26 Settembre 2011
Hanno contribuito alla stesura di questo documento:
• il Collegio dei Primari di Pediatria della Regione Veneto;
• i Direttori dei Dipartimenti di Pediatria dell’Università degli Studi di Padova e Verona;
• i Direttori delle UOC di Neuropsichiatria Infantile di Padova (ULSS 16) e Verona (Ospedale
“Borgo Roma”)
• la Sezione Veneto della Società Italiana di Neonatologia
• una rappresentanza dei Direttori delle UOc di Chirurgia Pediatrica Generale e Specialistiche
In collaborazione Osservatorio Regionale Veneto della Patologia In età Pediatrica e Registro Nascite
(Responsabile: Prof.ssa Paola Facchin)
Contenuto
1.0 Una visione strategica d’insieme per le cure (ospedaliere) del neonato, del bambino e dell’adolescente
nel Veneto
2.0 Brevi note su:
2.1 I punti nascita
2.2 Le chirurgie pediatriche generali e specialistiche
2.3 La salute mentale del soggetto in età evolutiva (la Neuropsichiatria infantile)
Addendum
I - Il percorso nascita; proposte per il PSSR 2012-2014
II - Alcuni dati demografici ed epidemiologici di area pediatrica
II - Elenco di coloro che hanno contribuito alla stesura di questo documento
Testo disponibile in: www.dirped.it
1
Collegio dei Primari di Pediatria della Regione Veneto
1.0 Una visione strategica d’insieme per le cure (ospedaliere) del neonato, del bambino e
dell’adolescente nel Veneto
1.1 Sinossi
• La tutela della salute in ambito materno infantile quale impegno di valenza strategica dei
sistemi socio-sanitari
• Assistenza Ospedaliera/Universitaria per il neonato ed il bambino: uno dei cardini del sistema di
eccellenza della sanità veneta.
• Sfida: rivisitare gli assetti organizzativi gestionali confermando i già alti standard assistenziali.
•
Area Pediatrica – Identificazione, rispetto e valorizzazione dell’Area ospedaliera per l’assistenza al
neonato, al bambino ed all’adolescente quale principio ispiratore di ogni assetto organizzativo moderno
efficiente, efficace, sicuro e sostenibile.
•
Ambito neonatologico, pediatrico medico e chirurgico, generale , specialistico e neuro-psichiatria
infantile, quale parti di un unicum assistenziale.
•
Sinergia funzionale tra tutte le strutture Pediatriche Ospedaliere ed Universitarie - Modello Veneto
dell’assistenza al neonato, al bambino e all’adolescente (ed alla sua famiglia)
•
Aree “vaste” di coordinamento assistenziale (insieme di UO di Pediatria di ambiti geografici pre-definiti),
reti regionali e Ospedali Pediatrici di riferimento regionale (Padova e Verona), soluzioni organizzative
strutturali innovative e ambiti per la riorganizzazione e razionalizzazione delle risorse, per l’ambito
neonatologico, pediatrico, chirurgico e neuro-psichiatrico infantile.
•
Rivisitazione dotazioni di posti letto di terapia intensiva neonatale, pediatrica e per la gestione
dell’urgenze neuro-psichiatriche infantili.
•
Aree vaste di coordinamento assistenziale e reti regionali quali risorse anche per la formazione, la
ricerca (possibile infrastruttura su cui esplorare modelli di “Università diffusa”) e la cooperazione
internazionale
•
Mondo per l’assistenza al neonato ed al bambino, quale “cantiere aperto” per la innovazione
organizzativa gestionale, inspirato da un “tavolo tecnico pediatrico” permanente della Regione.
2
Collegio dei Primari di Pediatria della Regione Veneto
1.2 Testo
In premessa:
La tutela della salute in ambito materno infantile costituisce un impegno di valenza strategica dei
sistemi socio-sanitari per il riflesso che gli interventi di promozione della salute, di cura e
riabilitazione in questo settore hanno sulla qualità del benessere psico-fisico nella popolazione
generale attuale e futura (dal DM 24 Aprile 2000 – Adozione del progetto obiettivo materno infantile dal “piano Sanitario nazionale per il triennio 1998-2000).
La tutela della salute in questo ambito è massimamente funzionante in termini di efficienza,
efficacia, sicurezza, soddisfazione dell’utenza e sostenibilità economica laddove viene costruita e
rispettata l’area di assistenza alla donna gravida, al neonato, al bambino, all’adolescente ed alla sua
famiglia, qui di seguito definita in modo omnicomprensivo come Area Pediatrica (AP). L’AP è
quell’ambito di erogazione delle cure dove strutture logistiche, dotazioni tecnico-strumentali e
soprattutto competenze professionali e culturali, fortemente integrate fra di loro, sono a misura del
soggetto in età evolutiva ed ad esso esclusivamente dedicate.
L’AP non può essere configurata solo dal punto di vista medico, ma deve coinvolgere anche le
specialità chirurgiche e l’ambito della neuro-psichiatria infantile.
Ne consegue che: a) l’identificazione ed il rispetto dell’AP; b) la salvaguardia della cultura e delle
competenze pediatriche nella loro interezza e specificità e c) il ruolo del Pediatria quale fulcro
irrinunciabile dell’assistenza all’intera età evolutiva sono principi irrinunciabili di qualsiasi moderno
impianto strutturale e organizzativo assistenziale.
L’impianto assistenziale per l’AP non può essere mutuato da quello usato per l’erogazione
dell’assistenza all’adulto, essendo dotato di specificità proprie.
L’AP, nel suo complesso, e quella di ambito ospedaliero, in particolare, abbisognano di una
profonda rivisitazione organizzativa essendosi ormai creata una forte dissonanza tra moderni
bisogni di salute ed assetto strutturale. Il basso indice di occupazione di alcune UO di Pediatria e la
carenza di risorse umane e strutturali sono solo la spia di un problema a valenza molto più ampia.
L’AP nel suo complesso si caratterizza per: a) l’omogeneità dei bisogni di salute, delle necessità
strutturali ed organizzative e di competenze professionali e culturali ; b) la relativa eterogeneità e
rarità della patologia e c), non di rado, ) il bisogno di cure , non di rado, complesse, multidisciplinari,
ed alta intensità e specializzazione e quindi costose. A fronte di questi dati e tenuto conto della
riduzione di risorse finanziarie e di specialisti del settore, che caratterizza già il presente e
certamente il prossimo futuro, , la moderna risposta strutturale e organizzativa ai bisogni di salute
del soggetto in età evolutiva si puo'realizzare sia attraverso l’integrazione funzionale tra diverse
strutture, sia con l'organizzazione delle così dette" aree vaste" di coordinamento assistenziale e
con l’implementazione delle reti regionali e degli Ospedali Pediatrici a valenza Regionale.
E’ nel contesto di questi assetti organizzativi che si prevede di programmare una più funzionale ridistribuzione delle risorse secondo criteri definiti ad hoc per ciascun ambito specifico (neonatale,
pediatrico medico e chirurgico e neuropsichiatrico infantile). L’accreditamento istituzionale e del
personale sono elementi operativi per la costruzione di questi nuovi rapporti funzionali tra strutture
3
Collegio dei Primari di Pediatria della Regione Veneto
ospedaliere. La visione è di fare del Veneto, nel suo complesso, un sistema omogeneo e fortemente
integrato per le cure dedicate al neonato ed al bambino (ed alla sua famiglia), ossia di creare un
modello Veneto corrispondente alla storia ed alla realtà regionale.
Il coordinamento delle cure e l’integrazione funzionale delle UO di Pediatria del Veneto – Due livelli
Si prevedono due livelli di coordinamento delle cure e di integrazione funzionale tra le UO di Pediatria
del Veneto, basati sui diversi livelli di intensità e complessità delle cura e su bacini geografici di
competenza, comunque definiti.
Integrazione funzionale di area vasta - Il primo livello di integrazione funzionale prevede il
coordinamento delle attività assistenziali delle UO di Pediatria che gravitano su ambiti geografici predefiniti ed omogenei in base a criteri demografici, orografici e strutturali – aree vaste (comunque
definite) -. In linea di massima il coordinamento dell’assistenza di queste aree fa capo alle UO di
Pediatria/Neonatologia degli Ospedali Provinciali di Verona, Vicenza, Padova, Treviso e Mestre per le
caratteristiche funzionali e strutturali di queste strutture. L’ambito assistenziale di pertinenza di
queste “aree vaste” riguarda la gestione dei punti nascita e delle cure intensive neonatali, delle cure
pediatriche mediche e chirurgiche di media-alta intensità e complessità assistenziale, delle patologie
croniche, specialistiche e delle situazioni di urgenza/emergenza. Un possibile modello operativo è
rappresentato dal sistema a rete “hub and spoke”. Per il governo di questi coordinamenti assistenziali
di area vasta vanno elaborate soluzioni organizzative gestionali capaci di far funzionare in modo
sinergico (= governare) UO pediatriche appartenenti a presidi ospedalieri e/o ad ULSS diverse, in grado
anche di permettere la mobilità degli operatori al fine di una loro continua qualificazione
professionale. L’obiettivo è di garantire un accesso omogeneo alla cure pediatriche nel territorio
veneto, secondo livelli differenziati ma coordinati di competenza e funzione.
Integrazione funzionale su base regionale - Il secondo livello di integrazione riguarda la sinergia
funzionale tra tutte le UO di Pediatria del Veneto per la gestione delle emergenze neonatali e
pediatriche, delle cure intensive pediatriche e neonatali (per ambiti specifici), delle patologie ad alta
intensità, complessità multidisciplinare e specializzazione, sia di area medica che chirurgica e di quelle
rare. Esso può essere realizzato implementando il sistema delle reti assistenziali ad estensione
regionale (o inter-regionali) facenti capo alle strutture integrate Ospedaliere - Universitarie di Padova
e Verona (modello a rete per livelli) che pertanto si configurano come Ospedali del Bambino a valenza
Regionale. Essi si candidano a questo ruolo in considerazione dell’articolazione e completezza
dell’offerta assistenziale (presenza e tipologia di specialità e di funzione di emergenza), della
disponibilità di risorse strumentali tecniche proprie e della struttura in cui sono collocate (per la
diagnostica di laboratorio e strumentale avanzata e per la cure) nonché per il ruolo svolto nell’ambito
della ricerca e della formazione. A riguardo di questi due ultimi ambiti, data anche la connotazione
accademica dei centri di Padova e Verona, ad essi spetta inoltre un ruolo di promozione della ricerca e
di coordinamento dell’attività educativa e formativa professionale. A queste strutture proprio per il
ruolo assistenziale ad esso attribuito ed in particolare per l’articolazione organizzativo assistenziale
che le caratterizza (insieme di più UO di Area Pediatrica) va riconosciuta un struttura organizzativa e
risorse specifiche ed esclusive. Per questi due centri è previsto un programma coordinato di
pianificazione strategica che partendo dal riconoscimento della diversa storia, delle attuali dimensioni
operative e delle diverse funzioni già in atto, garantisca l’integrazione e quindi il potenziamento
funzionale reciproco al fine di un uso razionale delle risorse e quindi della sostenibilità stessa delle reti
regionali (evitando così duplicazioni o frammentazione di attività).
4
Collegio dei Primari di Pediatria della Regione Veneto
E’ nell’ambito di questi sistemi di integrazione funzionale delle cure ospedaliere – o per area
assistenziale vasta o per reti regionali - che possono essere concepiti, secondo criteri da definire per
specifico ambito assistenziale, processi di razionalizzazione e qualificazione delle risorse strutturali,
tecniche, strumentali, professionali e culturali senza arrecare disequilibri all’attuale sistema
assistenziale veneto di area pediatrica, tali da compromettere i già alti standard operativi. In generale,
tuttavia, data la vocazione propria ospedaliera alla gestione dell’acuzie, diventa critico, nel contesto di
questi ambiti di integrazione, la rivisitazione dell’attività di Pronto Soccorso Pediatrico e della
dotazione di posti letto dedicati alla patologie critiche pediatriche per singola struttura in relazione alle
differenti richieste funzionali.
Valori aggiunti del coordinamento dell’assistenza e dell’integrazione funzionale- Il sistema così
integrato delle realtà ospedaliere ed universitarie pediatriche rappresenta una risorsa, per altro già in
atto, per la formazione professionale, la ricerca (ponendosi tra l’altro come infrastruttura su cui
sperimentare modelli di “Università Diffusa”, laddove l’accreditamento istituzionale e personale lo
consentano) e la cooperazione internazionale.
Le reti pediatriche a valenza regionale
Per l’area pediatrica si prevede:
il consolidamento delle reti già ufficialmente riconosciute quali quelle:
• dell’emergenza pediatrica e neonatale e del trasporto neonatale e pediatrico
• della Terapia del Dolore e Cure Palliative
• per la Diagnosi ed il Trattamento del Bambino Maltrattato
L’organizzazione ed implementazioni delle reti per:
•
•
•
•
•
•
La trapiantologia d’organo
La rete per le cardiopatie congenite complesse e l’emodinamica interventistica pediatrica
Le chirurgia pediatriche generali e specialistiche
I Tumori
Il Diabete in età pediatrica
Le malattie rare e specialistiche pediatriche (malattie metaboliche ereditarie, la nefrologia, le
malattie genetiche complesse, etc, etc.)
In conclusione l’area dell’assistenza (ospedaliera) al neonato ed al bambino, si propone come un
“cantiere aperto” dove far nascere soluzione gestionali ed organizzative innovative. L’operatività di
questo cantiere viene affidata ad un tavolo tecnico permanente identificato ad hoc.
5
Collegio dei Primari di Pediatria della Regione Veneto
2.0 Brevi note su:
2.1 - Il percorso nascita; proposte per il PSSR 2012-2014 – PDL n. 190
Come già indicato nel PSS un obiettivo specifico riferito alla rete ospedaliera è la rivisitazione del
sistema dei punti nascita nel Veneto. Specie per questo ambito si è assistito in questi ultimi anni ad
una progressiva dissonanza tra i moderni bisogni di salute e l’attuale impianto strutturale ed
organizzativo, ormai vecchio di più di quarant’anni. In sintesi gli elementi che rendono urgente la
rivisitazione del sistema sono: l’aumento costante della natalità in generale (da 35.000 nuovi
nati/anno nel 1987 a 46.772 nel 2009), delle nascite plurigemellari, per il ricorso a tecniche di
fecondazione assistita, e della sopravvivenza di nati pre-termine ad età gestazionali estremamente
basse (22-28 settimane) di contro ad un’estrema eterogeneità per caratteristiche strutturali,
organizzative ed operative dei punti nascita esistenti, della carenza di posti di terapia intensiva
neonatale e di un servizio di trasporto regionale del Neonato Critico (STEN) ancora da consolidare ed
uno della donna gravida (STAM). Alla luce delle “Linee di indirizzo per la promozione ed il
miglioramento della qualità della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel
percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo” di recente stipula si considera prioritaria
•
•
•
•
•
la riorganizzazione della rete dei Punti Nascita con una modulazione dei livelli di assistenza su
base provinciale, tenuto conto della peculiarità e specificità dei due Centri di Padova e Verona;
l’adozione di criteri aggiuntivi oltre a quello puramente numerico del volume di parti per anno,
per i processi di ridistribuzione dei punti nascita al fine di soppesare le conseguenze in termini
di sicurezza, efficienza e costi di ogni specifica scelta;
l’adeguamento del numero dei posti-letto di Terapia Intensiva e semi-intensiva neonatale;
la formalizzazione organizzativa del Servizio di Trasporto assistito della madre (STAM);
il potenziamento del Servizio di Trasporto del Neonato Critico (STEN).
Inoltre in questo processo va garantita la coerenza fra livello assistenziale ostetricopediatrico/neonatologico ed anestesiologico/rianimatorio,
la presenza di guardia attiva
medico/ostetrica, neonatologico/pediatrica e anestesiologico/rianimatoria h 24 e devono altresì
essere formalizzati appositi percorsi per la condivisione di protocolli diagnostico-terapeutici con le
U.O. di Terapia Intensiva Neonatale e con il Servizio di Trasporto del Neonato Critico, la formazione
obbligatoria per tutti gli operatori addetti alle Sale Parto per quanto attiene l’emergenza/urgenza della
madre e del neonatale (vedi addendum I).
2.2 - Le chirurgie pediatriche generali e specialistiche
In premessa - L’offerta di chirurgia pediatrica nella regione Veneto necessita di una rivisitazione
organizzativa che si deve basare su alcuni principi : a) omogeneità dell’offerta nel territorio ora
concentrata solo nell’asse centrale VR-VI-PD-TV ;b) rarità di alcune patologie ad alta complessità; c)
concentrazione di competenze per un adeguato trattamento delle patologie complesse d) consentire
un corretto trattamento evitando fughe in sedi non adeguate( nel bambino la chirurgia richiede criteri
diversi rispetto all’adulto ) o in altre regioni anche nelle sedi più periferiche ( Belluno, Rovigo).
In prospettiva – Integrazione funzionale e reti pediatriche chirurgiche – In analogia con quanto sopra
detto si possono prevedere tre livelli di integrazione funzionale. Il primo consiste nel costituire nelle
sedi ora carenti ( Belluno, Rovigo) un primo punto con competenza pediatrica di chirurgia ora assenti
6
Collegio dei Primari di Pediatria della Regione Veneto
in modo da ridurre la ”fuga“ di bambini in altre regioni (Rovigo verso Ferrara) e nel contempo possono
offrire anche ai bambini delle sedi più periferiche una impostazione di trattamento con le competenze
adeguate in linea con le moderne conoscenze. In questo contesto a Mestre-Venezia, ove esiste una
Unità Semplice di Chirurgia Pediatrica, ci sarebbe la opportunità di rivitalizzare tale specialità. Il
secondo livello così detto di area vasta fa capo agli ospedali di Verona, Vicenza, Padova e Treviso che
possono garantire una risposta efficace ai bisogni chirurgici fondamentali e di qualità data la presenza
,nei presidi ospedalieri di competenza, di U.C. di Chirurgia Pediatrica ben funzionanti ed efficaci. Il
terzo livello di dimensione regionale richiede la disponibilità di tutte le risorse e competenze per
affrontare, sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico, le patologie ad alta complessità e
multidisciplinarietà e che si presentano con numeri piccoli e per le quali è indispensabile una
concentrazione in una sede unica (Tumori, Trapianti, Malformazioni complesse ma rare, ecc). Tale
livello deve prevede delle strutture o piastre multi specialistiche per concentrare l’attività chirurgica in
una unica sede ove agiscono in una sinergia tutte le competenze chirurgiche pediatriche
(neurochirurgia, urologia, otorino, ortopedia, cardiochirurgia, oncologia, trapianti ecc.)
anestesiologiche e di terapia intensiva pediatrica che possono ottimizzare le cure e dove il personale
sia adatto per il neonato e bambino e l’ambiente risulti adeguato.
2.3 La salute mentale del soggetto in età evolutiva (Neuropsichiatria Infantile)
Il sistema sanitario della Regione Veneto soffre di una drammatica carenza di posti letto (PL) per la
gestione delle urgenze-emergenze neuro-psichiatriche dell’età evolutiva , in quanto attualmente in
tutto il Veneto sono solo 6 i PL di Neuropsichiatria Infantile a fronte di 830.016 soggetti di età
inferiore ai 17 anni, pertanto con un rapporto PL / minori di 1 / 138.400 . Questa carenza sta
diventando sempre più acuta a fronte del continuo crescere dei disturbi neuro-psichiatrici in età
evolutiva, della loro maggiore precocità per l' età di esordio e della maggiore complessità. Ne
consegue la necessità di poter disporre di PL dedicati per età e tipo di patologia , tenuto conto che su
circa 900 casi di minori con grave psicopatologia ricoverati per anno (di cui il 25% in condizioni di
urgenza), una parte assai rilevante viene inviata a reparti dell' adulto o in strutture private e/o in
Ospedali fuori Regione . Pertanto, nell’ambito della complessa filiera assistenziale (ospedaleterritorio), diviene urgente sopperire a questa carenza di posti letto per patologie Neuro-Psichiatriche
gravi e acute, in particolare per l' urgenza- emergenza in età pre-pubero-adolescenziale , la cui
possibilità attuale di risposta e' particolarmente e gravemente carente, nel rispetto delle specifiche
istanze dell’AP. Parallelamente vanno resi disponibili PL dedicati per età e tipo di patologia
neuropsichica in Comunità Terapeutiche Residenziali Protette (CTRP).
Tale assetto permette un' ottimizzazione delle indicazioni al ricovero Ospedaliero, da una parte con
riduzione dei tempi di attesa e di degenza,ma anche dei costi e dei rischi di cronicizzazione ,con una
maggiore qualità della presa in carico clinica e dei risultati .
In sintesi, a livello ospedaliero, diviene urgente prevedere l’attivazione ed il potenziamento di UO
specialistiche di Neuropsichiatria Infantile a dimensioni inter-provinciali con PL dedicati (cod 33) per
urgenze e per patologie neuro-psichiatriche gravi e complesse ed il contemporaneo potenziamento
della rete clinica integrata tra le UO ospedaliere di Neuro-Psichiatria Infantile ed i Servizi di NeuroPsichiatria infantile territoriali, in stretta collaborazione con le UO di Pediatria e il Dipartimento di
Salute Mentale , assicurando così l' integrazione ottimale delle risorse, l' adeguata attivazione dei
percorsi diagnostici e terapeutici e la continuità della presa in carico .
Le aree di ricovero Neuro-psichiatriche, pur nel rispetto delle specifiche caratteristiche strutturali ed
organizzative, trovano collocazione ideale nelle Aree di ricovero Pediatriche.
7
Collegio dei Primari di Pediatria della Regione Veneto
Addendum I - Il percorso nascita; proposte per il PSSR 2012-2014 – PDL n. 190
Testo PDL 190
Osservazioni
1.4.1 Le strutture ospedaliere
Va aggiunto:
- esiste altresì il problema del sotto
dimensionamento dei posti-letto rispetto
all’incremento registrato nel numero delle
nascite, soprattutto per le cure intensive
neonatali
- soprattutto per le cure intensive e semiintensive neonatali
1.5 Criticità e sfide da affrontare
Va aggiunto:
Attraverso l’analisi di contesto si evidenzia il
mutare dei bisogni assistenziali della
popolazione, con l’emergere di nuove sfide
assistenziali indotte
- l’aumento della natalità
3.2.3 Obiettivi specifici della rete di offerta
ospedaliera
Va sostituito con:
- non possono essere previsti comunque puntinascita con meno di 1.000 parti/anno, fatta
eccezione per le zone montane o a bassa
intensità abitativa
3.2.3 Obiettivi specifici della rete di offerta
ospedaliera
- nell’arco di vigenza del presente PSSR sarà
definita ed implementata una strategia
regionale per dare attuazione al suddetto
accordo ....
- va riorganizzata la rete dei Punti Nascita con
l’obiettivo di una razionalizzazione e una
riduzione progressiva dei punti-nascita con un
numero di parti inferiore a 1.000/anno, fatta
eccezione per le zone montane o a bassa
intensità abitativa.
Va aggiunto:
- e per potenziare lo STEN facente capo alle
Aziende Ospedaliere di Padova e Verona e per
l’attivazione e messa a regime del Sistema di
Trasporto Assistito Materno (STAM)
8
Collegio dei Primari di Pediatria della Regione Veneto
Addendum II - Alcuni dati demografici ed epidemiologici di area pediatrica – Minori nel Veneto (017)
Minori (0-17 anni) = 830.016 (17% della popolazione)
Anziani (>65 anni) = 923.102 (19% della popolazione)
Nati vivi 1987 = 35.581 – Nati vivi 2009 = 46.772
Nati da donne straniere 2002 = 13% circa; 2008 = 26% circa
Età mediana primipare per età al parto = 32 anni donne italiane, 25 straniere
Percentuali nati da procreazione medicalmente assistita 2002 =2.4%, 2008 =1,8%;
Minori con malattia cronica rilevante : 10.254; Tasso 13/1.000
Minori con malattia rara : 10 per 1000 abitanti
Bambini maltrattati 3500
Minori con patologie severe e terminali per anno = 1.200
Minori con patologia psichica ricoverati per anno = 900, 1 su 4 in condizioni di emergenza
Minori con patologia psichiatrica ricoverati: a) fuori regione = 110; b) in reparti psichiatrici
dell’adulto 110; c) in case di cura per gli adulti 100
Giornate di degenza di minori con patologia psichica 10.000/anno
Letti di neuropsichiatria infantile (Codice 33) in Regione = 6; 1/138.400 minori (0-17)
9
Collegio dei Primari di Pediatria della Regione Veneto
Addendum III – Elenco di coloro che hanno contribuito alla stesura di questo documento
Collegio dei Primari di Pediatria del Veneto
Dott. M. Bellettato
Dott. P. Biban
Prof. A. Boner
Dott. A. Burlina
Prof. M.O. Carli
Dott. G.P. Chiaffoni
Prof. L. Chiandetti
Dott. M. Cinquetti
Dott. S. Cesaro
Dott. C. Crivellaro
Prof.ssa L. Da Dalt
Dott. A. Dal Moro
Dott. A. Dall’Agnola
Dott. A. Deganello
Dott. M. Demi
Dott. P. Flora
Prof. C. Maffeis
Dott. L. Memo
Dott. P. Mesirca
Dott. R. Muccioli
Prof. E.M. Padovani
Prof. G. Perilongo
D.ssa A. Piovesan
D.ssa G. Policicchio
Dott. G.B. Pozzan
Dott. A. Pulella
Dott. F. Rossetti
Dott. M. Scollo
Prof. O. S. Saia
Dott. L. Santoro
D.ssa F. Scolaro
Dott. M. Soffiati
Dott. G. Svaluto Moreolo
Dott. P. M. Pavanello
D.ssa A. Toffolo
Dott. A. Vergerio
Prof. C. Zorzi
Ospedale Vicenza ULSS 6 VI
Osp. Civile Maggiore Borgo Trento AO VR
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona
Azienda Ospedaliera di Padova - Università
Azienda Ospedaliera di Padova - Università
Osp. Conegliano - Vittorio Veneto ULSS 7
Azienda Ospedaliera di Padova - Università
Osp. S. Bonifacio ULSS 20
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona
Osp. Chioggia ULSS 14
Osp. Treviso ULSS 9
Casa di cura Pederzoli di Peschiera
Osp. Bussolengo ULSS 22
Osp. Negrar ULSS 22
Osp. Bassano / Asiago ULSS 3
Osp. San Donà ULSS 10
Centro Regionale Specializzato in Diabetologia Pediatrica ULSS 20 Verona
Osp. Belluno ULSS 1
Osp. Montebelluna ULSS 8
Osp. Mirano ULSS 13
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona
Azienda Ospedaliera di Padova - Università
Casa di cura Villa Salus ULSS 12
Osp. Cittadella ULSS 15
Osp. Mestre ULSS 12
Osp. Portogruaro ULSS 10
Osp. Monselice ULSS 17
Osp. Thiene ULSS 4 VI
Osp. Treviso ULSS 9
Osp. SS Giovanni e Paolo ULSS 12
Osp. Adria ULSS 19
Osp. Legnago ULSS 21
Osp. Rovigo ULSS 18
Osp. Castelfranco ULSS 8
Osp. Oderzo ULSS 9
Osp. Feltre ULSS 2
Osp. Camposampiero ULSS 15
Direttori dei Dipartimento di Pediatria dell’Università degli Studi di Padova e Verona.
Prof. G. Basso
Prof. B. Dalla Bernardina
Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Pediatria
Università degli Studi di Verona, Dipartimento di Pediatria
10
Collegio dei Primari di Pediatria della Regione Veneto
I Direttori dell’UO di Neuropsichiatria Infantile di Padova (ULSS 16) e Verona (Ospedale “Borgo
Roma”)
Prof. P.A. Battistella
Prof. B. Dalla Bernardina
ULSS 16 Neuropsichiatria dell’ Infanzia e dell’ Adolescenza
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona
La Sezione Veneto della Società Italiana di Neonatologia
Dott. M. Bellettato
Prof. L. Chiandetti
Dott. P. Flora
Dott. L. Memo
Prof. E.M. Padovani
Prof. O. S. Saia
Dott. G. Svaluto Moreolo
Prof. C. Zorzi
Ospedale Vicenza ULSS 6 VI
Azienda Ospedaliera di Padova – Università
Osp. San Donà ULSS 10
Osp. Belluno ULSS 1
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona
Osp. Treviso ULSS 9
Osp. Rovigo ULSS 18
Osp. Camposampiero ULSS 15
Una rappresentanza delle UOc di Chirurgia Pediatrica Generale e Specialistiche
Prof. D. d’Avella
Dott. C. Gigante
Dott. W. Rigamonti
Prof. G. Stellin
Prof. G. F. Zanon
Direttore, UO di Neurochirurgia Pediatrica, Università degli Studi di Padova
Responsabile, UO Semplice di Ortopedia Pediatrica, Azienda Ospedaliera di
Padova
Responsabile SS di Urologia Pediatrica, UO Clinica Urologica, Università degli Studi
di Padova
Direttore, UO di Cardiochirurgia Pediatrica, Dipartimento di Pediatria, Università
degli Studi di Padova
Direttore UOc Clinica Chirurgica Pediatrica, Università degli Studi di Padova
11