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eBook n.9, giugno 2012
Edizioni Accademia di Terra d'Otranto - Neobar
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a scopo di lucro è severamente vietata
Immagine di copertina di Carlotta Zanobini
1)
Per un occhio forato
La leggerezza di un giudizio
scolata nel catino di rimpianti.
Se guardo, come guardo!
voglio vedere, solo rimmel,
tanto rimmel!
E col nero, impastare tutto il mio corpo.
Se guardo, solo se guardo!
Intanto, che questa fredda scodella di vomito,
è per me, ancora troppo sciocca per essere truccata!
2)
Apostrofo in carne e ossa
Preparata come Dio volle,
con il suo nastro rosa e la sua pelle nera.
Modellata, come lui la crebbe,
senza offesa né perdono.
Uccisa come entrambi la desideravano,
tra lebbra e sorrisi.
Resuscitata, come nessuno avrebbe potuto,
più dolce, più vera, più bella, più “lei” di prima.
3)
A piedi nudi
Appena sei uscito dal sogno,
il Silenzio ha ripreso il suo convivio
suoni e carne scemavano sotto i suoi denti.
La saliva si ficcava nell’anse di quell’osso spugnoso
Saporito e ancora ricco di calli e nerbi gocciolanti.
Non saresti tornato neanche se te l’avessi chiesto,
Del resto…non avrei potuto rinviare questa agonizzante resa.
A piedi nudi,
da capo,
salii sopra un’altra vergogna.
4)
L’infibulazione del Cielo
Ibrida nel sogno e nella notte.
Ibrida questa luna pallida violenta dalla rugiada e dai rami
che ne ritagliano i contorni ibridi.
Attorno ciondolano sterili notti bastarde.
Io, ibrida,
con un mazzo di lacrime da condividere
ne piango una ad una,
per chi nella purezza della verità,
può provare a pensare alla devastante debolezza degli ibridi….
e in questa, mi flagello e...bestemmio!!
5)
Simbiosi Imperfetta
non sono i cheloidi che mi rammenteranno il dolore,
neanche il suono della verza sulla mia schiena.
Non avrò ricordo da portare al macero o lama da estrarre.
Né voce né corpo da compatire.
Vivo – sana - in una simbiosi imperfetta
deforme solo per assenza di bene.
6)
Reversibile appartenenza
Non esiste colore che consegni l'alba alla sua clandestinità.
Io, di gratitudine offesa,
filtro quel che posso,
inconsapevole
di quanto buio ci sia ancora da sottrarre al mio viso.
7)
Incubo liquido
Brucia in me l'incubo liquido
strusciandomi le vene come fossi sola al centro della pena
si spezza l'organza illusoria di un'ascia foderata di lino e petrolio.
Dimmi – se credi! - dove ho appoggiato mai questi occhi??!!
Dimmi – se tremi – quando riuscirai a trovarmi!!
8)
L’inquilina
Tanto spazio da soffocare
libellule candite danzanti sopra la mia testa tamburellante
farfalle di crema chantilly sulle mani screpolate.
Ma dove sono…. io?!! (sollevo un piede)
Oggi è troppo soffice l'aria per essere volata,
incredibilmente friabile la roccia per essere scalata
mentre….. io??!! (si spezza la voce)
Umida colata di cera d'api,
raccolgo gli spruzzi salati e la dolce vegetazione...
Tutto questo…dentro un teschio in affitto.
9)
Vilipendio al Blu
Stillicidio di lucciole in un impasto di stelle Sibilline,
accerchiano la ferita che mi hai provocato
e lì...si spengono.
Nessun epitaffio oltre l'immagine mutuabile dell'assenza.
Io, - forse “una”silenzioso velo oltre coscienza.
10)
Di Mamma, di me.
Come bambina crebbi
in un misto senso acerbo, grembo affittato da Dio
a te, mamma,
ora muoio da sola,
nella penombra d'una pancia vuota,
sgusciata d'ogni dolore e
sento scricchiolare le tue ossa
mentre io, di tutta la forza che ho,
non sono neanche capace di tenerti per mano!!
Mamma, ma con quale tinta mi hai cresciuta??!!
perchè io adesso non so dipingere il gioco tuoi anni??!!
C'è del bianco, del grigio che ti stringono gli occhi tuoi blu,
belli fino all'eternità, che ci faccio con questi colori
che sanno solo riempire una tristezza infantile di chi felice...
s'ammazza invece di infelicità...
Mamma, prendimi tutta, cavami gli occhi,
che tutto sanno fare tranne vedere
l'amarezza della sterilità confinata in una sacca nera senza stelle...
tutto mi hai insegnato, tutto! tranne a trovare la forza di camminare
al
fianco della tua assenza….
Mamma, non ci sto, io vengo con te.
(febbraio 1998)
11)
Una bocca da pagare
Piego la cruna in ogni mia colpa,
stridula e gelida.
Con l'anello al dito cucio e scucio parole dismesse,
su quella bocca...che mi dà pena e sussulto e singhiozzo e saliva ad
ogni orlo che faccio,
recito – o predico – il mio vespro.
12)
La donna e l’imago
Opalina, perlacea
è la schiena della donna sulla gondola.
Paglierini e lisci i suoi capelli.
Piene e goffe le sue lacrime.
Chiunque le abbia rivolto lo sguardo
non ha potuto evitare di ferirsi col suo pianto.
13)
Inconscio al filo
Il pomeriggio schiude in una sera ancora umida,
fili di fiato lindi come panni appesi al filo...
14)
Io in breve
Passione e tutta l'eleganza del grano.
Io.... brevemente....
15)
Eva, Adamo, l’Iddio e Io
Lui è solo un cielo senza stelle.
Lei è solo una statuaria anima senza coscienza.
Mentre Iddio tesse la tela del tempo,
io li guardo e ciondolo tra le fila.
16)
Polli e colli
Con le parole faccio quello che la gallina fa con il grano
becca qua e là...con ingenua indifferenza!
Quindi, se leggendomi nell'anima
troverai sostantivi abbinati a verbi in modo improprio
pensami divertita e svolazzante in un comodo pollaio....
17) Un punto oltre il suono
18)
In un attimo, l’Alba
Quando il fiato s'accarna,
ogni vibrazione diventa musica.
Lì cado.
Serva e schiava sulle ginocchia del suono.
Alba irriverente sul filo lento del poi,
so di avere due proprietari diversi che mi cingono i fianchi,
e, per entrambi sono seno da masticare a digiuno
e mano da trascinare lontano
oltre la secca che incontro mare-facendo voglio restare nell'attimo in cui mi hai difesa.
Io. Da sola.
19)
Confessione a portata di spillo
Clandestino ferro
schiaccia il freddo dell'anima
eppure....non mi senti!!!
E non mi sente neanche il martello che batte
E non mi sente neanche il suono del sangue che scorre!!
E il non sentire m’inchioda nel rimorso di non essere nata prima
che nel mondo, in te!!
20)
Per estorsione di suoni
Rea d’una musica zoppa,
mischiata ad un sottofondo di cenere e sale,
zoppa come il passo di chi...viene per non andarsene più
Mentre il mio petto, il mio cuore, la mia carne,
s'accostavano tentennanti a quel claudicante contrappunto.
Da dietro le sbarre chiese felice: posso ballare??!!
21)
Solita, stupida estate
Scrivo sul bordo asciutto d’una estate gonfia di stelle,
con l’inchiostro mi bagno le dita
e sorrido imbrattando il cielo.
Impregno i pensieri nel calamaio
e i polpastrelli diventano cirri
che toccano, d’incanto,
il più sconfinato tra i rimpianti!
Mi leggi??!!
Mi leggerai in questa sera sfiorita,
dove l’odore di frutta candita
insiste sopra il verde dei pini??!!….
Oppure in questo intaglio di vita,
quella che scolpisce il sogno
tra l’iniziale del tuo nome
e lo smeriglio di questa mia camicia?!
Mi leggerai…
quando la cera si farà liquida
e colerà nel verso del Tempo,
quello che non spiga nel vivere
ma fa da ventaglio solo al tuo nome e al suono del tuo sorriso!
E tu, foglio, correggi ogni mio incoerente errore!
22)
Se ami a Sera
Disciolta in Te come rosso al tramonto
quando un piccolo bacio diventa
- nel gioco della finzione miglio per avvoltoi.
Seppure miete a mani sole
senza paura di poter perdere le dita
lunghi filari di Quiete,
Pregna o Degna di poter salvare
uno - e uno soltanto - dei suoi canti.
Lei prosegue il raccolto,
china sulla sua sorte, sorride,
soffiando la fatica sopra un ciuffo di capelli
allontanandoli dal freddo e dagli occhi,
mentre diacona, cade a me, la Sera.
23)
Di forca e di ranno
Con le ciglia strappate dal sale, musico l’abrasione del vespro,
mentre una stretta dima asciutta rovescia la nènia:
“Se voglio bere, devo lasciare il buio,
se trattengo la notte m’aspetta la forca!”
(Sospiro con melodrammatica frequenza, mentre l’indice sfiora la
punta del naso, partorisco nuove glorie)
L’inaffidabile vergogna mi munge i pensieri,
mentre fertile, sul primo strato d’ira, sboccia il pudore.
(Annuso l’amara indifferenza statica delle mie narici, che lasciano
evaporare fragorose pulsioni nello specchio)
E ora, che finalmente che il Niente ha spalancato le fauci,
posso sdraiarmi comodamente sopra la sua lingua e concupire,
approfittando dell’assenza dei diavoli,
fino alla nausea!!
(Poi…ripiego serena il paio d’ali ricevuto in prestito, inutilizzabili
almeno fino alla prossima ubriaca Morte)
24)
Così in due nodi
In due nodi flagellasti un destino.
Con il primo si disciolse un perdono,
con il secondo si strinse un addio.
Se solo avesse giocato il mio petto a dadi
forse avrebbe vinto la battaglia della carne,
ma mi avrebbe abbandonata ugualmente
al ritorno in quella dei sensi.
Non si leccano i morti!
Così, in due nodi,
io, anche se cieca, sono sopravvissuta,
tu hai continuato a giocare
mentre il nodo strozzava il tuo seme
e il paio d’occhi blu ruzzolano sul tavolo di panno.
25 ) Cielo di Noci
Sotto uno sconsiderato cielo di noci
Sguscio Settembre dagli ultimi gherigli.
Scostumata, c’è una nuvola che vela il cielo, e che si crede cotone!!!
Mentre io impallidisco … tra il profumo dell’autunno
E quanto più caro di te…hai lasciato incustodito dentro questo
guscio!!
Ma, so, che anch'esso prima di diventare frutto è stato fiore....
Torno presto??!...