milan - juventus 3 – 1

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milan - juventus 3 – 1
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REPORT
N.25 NOVEMBRE 2005
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: ROBERTO BONACINI
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273
STUDIOS
MILAN - JUVENTUS 3 – 1
A cura di Massimo Lucchesi
MILAN
1
SERIE A – 10° GIORNATA
DIDA
M
MILAN
ILAN
MODULO:
MODULO:4-4-2
4-4-2
ALL.ANCELOTTI
ALL.ANCELOTTI
JUVENTUS
12
CHIMENTI
19
ZAMBROTTA
21
THURAM
31
STAM
17
NESTA
3
MALDINI
28
CANNAVARO
27
SERGINHO
7
PESSOTTO
22
KAKA’
16
CAMORANESI
8
GATTUSO
4
VIEIRA
8
EMERSON
11
NEDVED
9
IBRAHIMOVIC
17
TREZEGUET
32
ABBIATI
3
CHIELLINI
6
KOVAC
23
GIANNICHEDDA
25
ZALAYETA
21
20
PIRLO
SEEDORF
9
INZAGHI
11
GILARDINO
1
3
17
17
32
8
11
27
9
21
20
22
16
4
8
11
9
19
7
16
KALAC
5
COSTACURTA
4
KALADZE
14
VOGEL
2
CAFU
10
RUI COSTA
18
MUTU
32
VIERI
10
DEL PIERO
28
JUVENTUS
JUVENTUS
MODULO:
MODULO:4-4-2
4-4-2
ALL.CAPELLO
ALL.CAPELLO
21
12
STADIO: MEAZZA - MILANO
ARBITRO: BERTINI (ITA)
MARCATORI: Seedorf 14’ pt, Kakà 26’ pt, Pirlo 45’ pt,
Trezeguet 31’ st.
SOSTITUZIONI: Chiellini x Pessotto (42’ pt) – Mutu x
Camoranesi (13’ st) – Vieri x Inzaghi (24’ st) - Del Piero x
Nedved (26’ st) – Cafu x Gilardino (34’ st) – Kaladze x Seedord
(41’ st)
PRESENTAZIONE
Dopo nove gare il calendario mette a confronto
Milan e Juventus ovvero, la seconda contro la
prima in classifica. La Juve giunge alla gara contro
il Milan dopo aver appena stabilito il record di
vittorie consecutive (9) a partire dalla prima
giornata di campionato. Il Milan dopo un inizio in
sordina (pareggio ad Ascoli e sconfitta a Genova
con la Samp) ha inanellato 6 vittorie di fila. In
conseguenza di ciò, prima del match odierno, il
divario tra rossoneri e bianconeri è già di 5 punti
dopo le nove giornate fin qui disputate.
MODULI E FORMAZIONI
Ancelotti deve rinunciare a Shevchenko e schiera,
in attacco, Inzaghi come partner di Gilardino. In
difesa Stam è preferito a Cafu sull’out di destra
mentre Serginho vince il ballottaggio con Kaladze
a sinistra. Nel mezzo al campo il “rombo” è
formato da Pirlo, Gattuso, Seedorf e Kakà. Il
Milan, inizialmente, si schiera con il 4-3-1-2. Nella
Juventus Capello rilancia Chimenti al posto
dell’acciaccato Abbiati. Per il resto la formazione
è quella titolare con Zambrotta schierato sulla
fascia destra e Pessotto su quella sinistra. In
attacco giocano Ibrahimovic e Trezeguet con Del
Piero e Mutu che si siedono in panchina. Il
centrocampo bianconero è quello standard con
Camoranesi e Nedved sugli esterni e la coppia
Vieira-Emerson in posizione centrale. Il modulo
juventino è il classico 4-4-2.
LA TATTICA
Il primo aspetto che occorre evidenziare riguarda
il fatto che il risultato della partita è in pratica già
definito al termine della prima frazione chiusa
con il Milan avanti di 3 goal.
Malgrado il consistente vantaggio acquisito dai
rossoneri nei primi 45’ la partita è sempre stata in
equilibrio.
Entrambe le squadre si sono confrontate in
modo vigoroso in mezzo al campo senza che
nessuna delle due riuscisse a prendere in mano il
pallino del gioco in maniera convincente.
Milan e Juve sono infatti sembrate più brave ed
“applicate” nell’interpretare la fase difensiva che
non quella d’attacco.
Durante il big-match il Milan è stato più bravo e
fortunato rispetto alla Juventus riuscendo a
trasformare in rete un tiro di Seedorf deviato
nettamente da Thuram e due calci piazzati battuti
sulla ¾ bianconera.
Per il resto le occasioni da goal sono state
veramente poche per entrambe le contendenti.
Malgrado ciò la gara è stata piacevole, giocata su
ritmi considerevoli ed ha messo in evidenza due
squadre brave nell’accorciare avanti e
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nell’interpretare la fase di post-conqista con
buona qualità
Da un punto tattico la partita ha visto solo per i
primi 10’ la contrapposizione tra il classico 4-3-12 del Milan ed il 4-4-2 juventino.
In questo breve spicchio di gara la disposizione e
le scalate tipiche adottate dalla squadra di Capello
sono quelle evidenziate dalla figura 1.
Entrando nei dettagli è possibile affermare che
per il Milan, con Serginho in possesso palla,
Seedorf rimane in posizione interna per “cavar
fuori” uno dei due interni bianconeri e
permettere a Gilardino ed Inzaghi di ricevere
centralmente e in zona laterale.
Per contro la Juve fa uscire Camoranesi sulla
palla con Vieira a pressione su Seedorf, Emerson
che controlla il movimento di Kakà tra e linee,
Nedved che accorcia internamente ed una delle
due punte impegnata a mettere in zona d’ombra
Pirlo.
La linea difensiva bianconera può giocare
piuttosto alta, grazie al lavoro di pressing dei
centrocampisti, ed ha l’obiettivo di intercettare i
palloni indirizzati a Gilardino ed Inzaghi e di
2
neutralizzare gli inserimenti di Kakà sul quale
spesso si abbassa in raddoppio Emerson (fig.1).
Il tecnico rossonero in questo modo punta sulla
differenza di passo tra Kakà e Pessotto per creare
problemi alla retroguardia juventina.
La mossa di Ancelotti si rivelerà azzeccatissima
Il 4-3-1-2 rossonero si contrappone in fase
difensiva al 4-4-2 bianconero facendo aprire, in
opposizione ai laterali bianconeri, sia le punte che
gli interni di centrocampo a seconda del
posizionamento degli avversari.
Con Zambrotta e Pessotto piuttosto “bassi”
spetta alle punte il compito di mettere pressione
sugli avversari. Quando invece i laterali
bianconeri avanzano palla al piede sono Seedorf
(a sinistra) e Gattuso (a destra) ad “aprire” (fig.2).
La situazione tattica poc’anzi evidenziata, come
detto, dura in realtà solo 10 minuti.
Ancelotti infatti, preso atto della decisione di
Capello di schierare Zambrotta a destra e
Pessotto a sinistra (scelta probabilmente dettata
dall’opportunità di poter contrapporre la velocità
del laterale azzurro a quella di Serginho) dirotta
Kakà sull’out di destra, allarga Seedorf su quello
di sinistra e passa di fatto al 4-4-2 (nelle 2
immagini è evidentissima la differenza nella
disposizione del centrocampo milanista).
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3
Nei particolari, i dati statistici riferiti ai primi 26’
sono i seguenti:
ed avrà ripercussioni decisive sul risultato
(Seedorf sblocca il risultato partendo da interno
sinistro mentre il secondo goal prende origine da
una iniziativa sulla destra di Kakà fermato
irregolarmente da Vieira), tant’è che Capello al
42’ corre ai ripari inserendo Chiellini al posto di
Pessotto.
Ed appena pochi minuti dopo il cambio, Pirlo su
punizione, porterà a tre le reti rossonere
complice un evidente errore di valutazione di
Cimenti.
Va detto che il 3-0 con cui si conclude la prima
frazione è un risultato che non rispecchia
fedelmente i valori in campo.
I 3 goal milanisti sono scaturiti da una bella
iniziativa di Seedorf (con la Juventus per altro
ben posizionata – vedi immagine) e da due
situazioni di palla inattiva nelle quali gli uomini di
Capello non sono esenti da colpe.
Per il resto, come già sottolineato, la partita è
stata sostanzialmente equilibrata.
1. I palloni intercettati e recuperati dai
bianconeri sono stati 29 (3 con Chimenti, 17
nella metà campo difensiva e ben 8 nella
metà campo offensiva) contro i 22 del Milan
(3 con Dida, 17 nella metà campo difensiva e
solo 2 nella metà campo offensiva).
2. Nello stesso lasso di tempo i palloni
respinti dalla Juve sono stati 7 (4 respinte
effettuate nella metà campo difensiva e 3 in
quella offensiva) mentre quelli del Milan 11
(10 effettuate da giocatori posti nella metà
campo difensiva ed uno soltanto in quella
offensiva).
3. Sempre nei primi 26’ i palloni respinti in
fallo laterale sono stati 5 da parte della Juve
e 8 da parte del Milan.
4. Per concludere i falli fischiati contro la Juve
sono stati 10 mentre quelli contro il Milan 6.
Il Milan nella prima frazione si è fatto comunque
preferire per la grinta e la determinazione messa
dalla squadra nell’interpretare i vari momenti del
match. L’atteggiamento rossonero è stato per
altro agevolato dal direttore di gara che in almeno
due occasioni (fallo e successiva protesta di
Gattuso su Vieira al minuto 8; entrata scomposta,
ai danni sempre di Vieira, operata da Seedorf al
20’) è sembrato troppo permissivo con i padroni
di casa consentendo loro di poter difendere ai
limiti del regolamento.
All’opposto Bertini è parso non adottare lo
stesso metro di giudizio nei confronti di
Ibrahimovic spesso “pizzicato” in falli veniali.
A risultato quasi compromesso, nel corso della
ripresa, Capello prova a rendere più efficace la
manovra bianconera inserendo prima Mutu e poi
Del Piero.
La Juventus, pur guadagnando una decina di
metri sul terreno di gioco fatica a superare
l’opposizione del centrocampo milanista ed a
creare occasioni da rete.
Nel contempo Ancelotti da ancor più sostanza
alla propria squadra inserendo Cafu per
Gilardino e Kaladze per Seedorf. Il Milan passa
dal 4-4-2 al 4-4-1-1 con Kakà a supporto di Vieri
e due laterali dalle notevoli capacità di spinta
come Cafu e Serginho sulle corsie esterne.
Anche da un punto di vista statistico alcuni dati
salienti relativi ai primi 26’ evidenziano un
equilibrio piuttosto marcato.
La Juventus, prima del 2-0 firmato Kakà, era
comunque riuscita a recuperare e rigiocare più
palloni rispetto al Milan (29 vs 22) ed era dovuta
ricorrere meno alla respinta (12 vs 19).
Per contro il Milan aveva avuto a sua
disposizione un numero maggiore di punizioni
(10 vs 6).
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4
LA PAGELLA DELLE SQUADRE
F.OFF: POST-CONQUISTA
F.OFF: COSTRUZIONE
F.OFF: RIFINITURA
MILAN
JUVENTUS
Sia il Milan che la Juve dimostrano qualità nella fase di postconquista riuscendo a raggiungere buone percentuali nel rapporto
tra palle intercettate e recuperate.
Il Milan dimostra di possedere
una buona circolazione di palla
con il reparto arretrato. Più
problematica risulta essere
l’incisività della manovra con il
reparto di centrocampo.
La Juve gioca più “alta” rispetto
al Milan e ciò permette ai
bianconeri di palleggiare con
discreta scioltezza ma anche
con rare verticalizzazioni.
Negli ultimi 25 metri sia il
Milan che la Juve si affidano
alle giocate dei propri
fuoriclasse.
Ancelotti è bravo e furbo a
sistemare Kakà nella zona di
campo più idonea a far saltare
gli schemi difensivi avversari.
La Juventus è squadra che ama
appoggiare il gioco su
Ibrahimovic per poi sfruttare
l’inserimento dei propri
centrocampisti.
L’attenta marcatura da parte
della retroguardia milanista sul
centravanti svedese ha
enormemente limitato
l’efficacia offensiva dei
bianconeri.
La percentuale realizzativa del
Milan è stata fantastica. I
rossoneri hanno vinto la gara
sfruttando al massimo le poche
occasioni a disposizione.
Le difficoltà incontrate dalla
squadra di Capello nel “trovare”
Ibrahimovic hanno di fatto
limitato la Juventus nel creare
ghiotte occasioni da goal.
Nell’unica vera palla-goal a
disposizione, Trezeguet ha
mostrato ancore una volta il
proprio straordinario fiuto del
goal.
Il centrocampo del Milan è
aggressivo e determinato ed
anche gli attaccanti sono pronti
a dare un aiuto a tutta la
squadra.
La Juve è sufficientemente
efficace nel tentativo di non
concedere la profondità al
Milan attraverso l’immediato
lavoro a pressione sul portatore
di palla rossonero.
Gattuso trascina i suoi in una
gara straordinaria per spirito di
sacrificio e determinazione
Quando le punte sono ben
posizionate e partecipano
attivamente alla fase di non
F.OFF: CONCLUSIONE
F.DIF: POST-PERDITA
F.DIF: FILTRO CENTRALE
agonistica.
possesso il Milan trova
Il Milan vince la gara anche e
difficoltà a superare
soprattutto grazie alla solidità
l’opposizione di Emerson e C.
del blocco composto dai reparti
di difesa e centrocampo.
F.DIF: FILTRO DIFENSIVO
GESTIONE PALLE INATTIVE
Maldini e Nesta sono bravissimi
ad imbavagliare Ibrahimovic e
conseguentemente a
disinnescare Trezeguet.
Il reparto arretrato bianconero
gioca una gara molto buona
concedendo poco agli attaccanti
milanisti.
La vittoria del Milan è
strettamente correlata con i 2
calci piazzati che hanno
consentito ai rossoneri di fare
goal con Kakà e Pirlo.
Le indecisioni di Zambrotta e
Chimenti sono costate molto
care ad hanno penalizzato una
condotta di gara in generale
positiva.
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