Il Cammino di Santiago Il viaggio a piedi una volta nella vita

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Il Cammino di Santiago Il viaggio a piedi una volta nella vita
Il Cammino di Santiago
Il viaggio a piedi una volta nella vita
Il Cammino di Santiago de Compostela è una delle vie di peregrinazione più importanti della
storia, tanto che la città è considerata la terza città santa per la cristianità dopo Gerusalemme (da
cui tutto partì) e Roma. Divenne così importante nel Medioevo, con un massimo splendore tra i
sec. XI°-XIII°, che il termine pellegrino (come cita Dante nella Vita Nova) divenne sinonimo del
viandante che si dirigeva a Santiago.
È una rotta percorsa ininterrottamente fin dal primo terzo del IX° sec., epoca a cui risale la
declamazione della scoperta della tomba di San Giacomo il Maggiore, uno tra i più intimi degli
apostoli di Gesù, in seguito (così narra la tradizione) all’apparizione di una stella su un campo
presso un colle chiamato Libredòn, che indicò ad un pio eremita del tempo il luogo ove giacevano,
dimenticate da secoli, le reliquie del santo. Da tutto ciò deriva il nome della città che ivi nacque:
Santiago (contrattura iberica di San Giacomo) de Compostela (del campus stellae) a ricordo di
quella stella che, come la cometa guidò i Magi a Betlemme, indico a Pelayo (l’eremita) il luogo del
sepolcro.
Da più un trentennio a questa parte il Cammino di Santiago ha ritrovato una nuova vitalità tanto
che, se nel Medioevo fu motivo d’incontro e scambio culturale tra le genti del Mondo Antico (motivo
per il quale nella seconda metà degli anni ’80 fu definito “Primo itinerario culturale Europeo”), oggi
è diventato un fenomeno mondiale; è facile infatti trovare sul Cammino persone di ogni
nazionalità, ben oltre quelle europee. Negli ultimi anni si è stimato che oltre 200.000 pellegrini
giungano ogni anno a Santiago.
Ci sono credenti e non, cristiani e persone di altre fedi: ad accomunare tutti quelli che si mettono in
cammino è la voglia di vivere un’esperienza che permetta di ritrovare la vera natura
dell’uomo (“schiacciata” dalla frenesia e ansia del nostro tempo), le profondità del proprio cuore,
della propria anima… Poi c’è chi è mosso dalla ricerca del trascendente e chi parte a causa
di eventi, o prove che la vita gli ha posto davanti: una malattia, un dolore, una perdita ma
anche una grande gioia arrivata inattesa.
Per percorrere a piedi l’intero Cammino di Santiago (qui ci riferiamo alla rotta più conosciuta per
chi giunge da fuori la Penisola Iberica, chiamata anche Cammino Francese e lunga circa 800
km), dai Pirenei fino alla Galizia (regione all’estremo Nord-Ovest della Spagna dove si trova la
città dell’apostolo) occorre mediamente un mese. Ognuno ha il suo ritmo: non è un’impresa
sportiva, per godere e arricchirsi di un’esperienza così unica occorre trovare il proprio ritmo
biologico e spirituale (per chi ci crede) e seguire quello (così frequentemente violentato nella
quotidianità). A mio modesto avviso sarebbe bello, per entrare a pieno in tutto ciò, potere avere a
disposizione almeno una decina di giorni se non due settimane da dedicare al cammino,
svolgendolo per quel tratto che sarà possibile.
Le regioni attraversate dalla rotta compostelana sono: Navarra (e l’Aragona per chi entrasse in
Spagna dal passo del Somport invece che da Roncisvalle), La Rioja, terra di vini rinomati,
Castiglia-Leòn con le sue immense mesetas (altopiani stepposi), Galizia, terra sempre verde e di
cultura celtica. I luoghi più suggestivi sono tanti, ma alcuni sono particolarmente evocativi in
quanto legati a leggende o a miracoli lì avvenuti; Roncisvalle (legato alle gesta dei paladini di
Orlando (o Rolando), Santo Domingo de la Calzada, con l’unica cattedrale al mondo ad avere al
suo interno una gabbia con due galline vive, San Juan de Ortega, antico monastero sperduto in
un querceto a mille metri di quota, O Cebreiro, luogo fatato e misterioso a 1300 metri di altitudine
sulla cordigliera galaico-cantabrica, porta d’ingresso della Galizia, legato ad un miracolo
eucaristico (tipo Bolsena). Ovviamente tutte le città e i borghi attraversati dal cammino, hanno una
ricchezza artistica e culturale immensa, le principali e capoluoghi sono: Pamplona, Logrono,
Burgos, Leòn, Astorga.
Percorrere il Cammino, tra donativi per i rifugi, mangiare e necessità che possono occorrere può
costare tra i 650 e i 900 euro. Molto dipende dallo stile di vita che si sceglie durante il cammino; chi
è felice di privarsi di ogni cosa superflua può contenere la spesa di molto… Importante è
comunque partire con lo stretto necessario per evitare pesi inutili che alla lunga fiaccherebbero il
corpo. “Pieces” fondamentali sono: uno zaino di qualità con cinghie regolabili e comode, delle
ottime scarpe da trekking in goretex (non gomma, si aumenta il rischio di vesciche), possibilmente
non nuove di zecca, un sacco a pelo da mezza stagione (le notti sono spesso, anche in estate
molto fresche), una cerata impermeabile che copra completamente (zaino compreso) il pellegrino
in caso di pioggia. Come abbigliamento, il meno possibile, senza rinunciare a una felpa o a un
Pile…
Buon Cammino a tutti, o meglio Ultreya y Suseia (antico saluto tra pellegrini che significa “animo e
verso l’Alto”!)
Info e prenotazioni contattateci al 010561051 oppure via mail [email protected]