Le origini ebraiche del Giubileo La storia del Giubileo si lega alla
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Le origini ebraiche del Giubileo La storia del Giubileo si lega alla
Le origini ebraiche del Giubileo La storia del Giubileo si lega alla tradizione ebraica che fissava, ogni 50 anni, un anno santo durante il quale venivano sospesi i lavori nei campi, restituite le terre confiscate e liberati gli schiavi. La tromba con cui si annunciava questo tempo straordinario era un corno d’ariete, in ebraico si dice “Yobel”, da cui deriva la parola Giubileo. La Chiesa cattolica ha dato al giubileo ebraico un significato più spirituale. Durante l'anno giubilare si ha la possibilità di ottenere un perdono generale, un'indulgenza aperta a tutti, e di rinnovare il rapporto con Dio e il prossimo. L’Anno Santo è un’opportunità straordinaria per approfondire la fede e vivere con rinnovato impegno la testimonianza cristiana. Primo Anno Santo E’ Papa Bonifacio VIII ad indire, nel febbraio del 1300, il primo Anno Santo nella storia della Chiesa con la Bolla “Antiquorum Habet Fida Relatio”. Originariamente la scadenza del giubileo viene fissata, proprio da Bonifacio VIII, in 100 anni. Poi però l’intervallo viene ridotto a 50 anni, quindi a 33 anni e infine a 25, lasciando spazio alla possibilità di indire giubilei straordinari, riferiti a qualche avvenimento di particolare importanza. Anno Santo della misericordia Durante il Giubileo del 2000 ad aprire la Porta Santa nella Basilica di San Pietro è Papa Giovanni Paolo II. La Porta – sottolinea - è Cristo: “Sii per noi la Porta che ci introduce nel mistero del Padre. Fa’ che nessuno resti escluso dal suo abbraccio di Misericordia e di pace”. Ed è proprio la misericordia, come ha annunciato Papa Francesco, a segnare il tempo di oggi, questo straordinario Anno Santo che la Chiesa sta vivendo: “Sarà un Anno Santo della Misericordia. Siate misericordiosi come il Padre”. Un Anno Santo in cui il Signore, ancora una volta, mostra agli uomini la via per tornare a Lui. L'indulgenza plenaria La vita terrena è la strada di “ritorno”a Dio che ognuno di noi è chiamato a percorrere: rinnovato dal Battesimo, il cristiano deve vivere i propri giorni mettendosi in cammino e facendosi pellegrino verso l'abbraccio del Padre, che lo attende con amore. Lungo questo itinerario, tuttavia, si inserisce il peccato, che rallenta il passo dell'uomo e gli impedisce di vivere in pienezza da figlio di Dio. Con il sacramento della Riconciliazione il Signore ci rialza amorevolmente dalle nostre cadute per farci riprendere il cammino verso di Lui e ritrovare la strada smarrita. La nostra fragilità e gli strascichi del peccato non ci consentono però di raggiungere la meta, l'abbraccio del Padre. Ecco dunque che dopo la morte, nel Purgatorio, dovremo camminare ancora per incontrare finalmente il Signore. L'indulgenza plenaria si inserisce in questo pellegrinaggio verso il Padre ed è l'espressione alla massima potenza del perdono di Dio, perché ci solleva dal percorrere dopo la morte la strada necessaria per arrivare a Lui, purificandoci e rendendoci idonei a stare nella Sua casa e a godere subito della beatitudine del Paradiso. Un esempio per comprendere meglio l'indulgenza... Con il Battesimo ci viene consegnata una veste bianca, segno della nostra vita nuova da figli di Dio. Durante il cammino della vita il peccato macchia questa veste, che vene resa nuovamente bianca soltanto grazie al sacramento della Riconciliazione … con l'andare del tempo però il suo tessuto si logora e anche se il perdono ottenuto con la confessione lo rende di nuovo candido, la veste non è più nuova. L'indulgenza è un intervento speciale della misericordia di Dio: non solo, infatti, purifica la veste battesimale ma ha anche il potere di “restaurarne” totalmente il tessuto. Ottenuta l'Indulgenza, il cristiano è un uomo nuovo come nel giorno del Battesimo! Come ottenere l'indulgenza Nel riferimento alla missione di Cristo, il Giubileo della Chiesa cattolica proclama, un'indulgenza aperta a tutti e che il papa concede a determinate condizioni: il sacramento della Riconciliazione, la partecipazione all’Eucaristia e la preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre. Papa Francesco ha chiarito che, per ottenere l’indulgenza, “i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta santa, aperta in ogni cattedrale o nelle chiese stabilite dal vescovo diocesano, e nelle quattro basiliche papali a Roma, come segno del desiderio profondo di vera conversione”. A quanti ne sono impossibilitati “sarà di grande aiuto vivere la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al Signore”, mentre per i carcerati “ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta santa”. Il Papa ha poi invitato a sperimentare le opere di misericordia corporale e spirituale: “Ogni volta che un fedele vivrà una o più di queste opere in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare” Opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accoglie-re i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. Opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti ALTRI APPROFONDIMENTI SUL GIUBILEO http://zonareligione.deascuola.it/giubileo/il_giubileo_delle_misericordia.html https://www.youtube.com/watch?v=XkCB-axYdB8 Dallo Jobel al Giubileo della Misericordia https://www.youtube.com/watch?v=4wTSPkajFis (SPIEGAZIONE LOGO)