La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio inaugura a
Transcript
La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio inaugura a
Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio Tivoli, Villa Adriana 28 marzo s 3 novembre 2013 La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio inaugura a Villa Adriana una mostra interamente dedicata alla scrittrice franco-belga Marguerite Yourcenar (1903-1987), colei che più di tutti ha contribuito a rendere famosa nel mondo la residenza dell’imperatore Adriano a Tivoli con il suo capolavoro Memorie di Adriano. Dal 28 marzo al 3 novembre, la mostra Marguerite Yourcenar. Adriano, l’antichità immaginata ripercorre l’iter creativo del romanzo e mette a fuoco il profondo lavoro di studio della scrittrice sull’antichità classica esponendo nelle sale dell’Antiquarium carteggi, fotografie d’epoca, sculture e incisioni. La mostra si apre con la biografia e le opere di Marguerite Yourcenar che, come poche altre scrittrici, ha curato la propria immagine da tramandare ai posteri: tre i volumi autobiografici, una più che meticolosa selezione, e talvolta manipolazione, delle proprie lettere da concedere al dominio pubblico. Numerosi documenti ripercorrono la vita e l’opera letteraria, gran parte dei quali prestito del Petite Plaisance Trust, dal nome della casa sull’isola di Mount Desert, nello stato del Maine, dove visse dal 1950 alla sua morte, e in parte dal Centro Documentazione Marguerite Yourcenar di Roma – Centro Internazionale Antinoo per l’Arte. Una galleria fotografica con ritratti d’autore della scrittrice in diverse età – a cominciare da quella pressoché inedita di Yousuf Karsh del 1987, immagine coordinata della mostra –, e poi del padre e della madre, delle sue dimore e dei suoi viaggi, dei suoi amori, delle cerimonie che l’hanno vista coinvolta, come l’eccezionale elezione fra gli Immortali di Francia nel 1980, segna l’inizio del percorso espositivo. La prima sezione della mostra è MARGUERITE YOURCENAR • ADRIANO, L’ANTICHITÀ IMMAGINATA 1/3 completata dalla video intervista rilasciata dalla Yourcenar a Francesca Sanvitale per la Rai, e si prosegue sulla passione della scrittrice per l’antichità greco-romana, testimoniata dalla frequentazione dei più importanti siti e musei italiani e greci. Si espongono i materiali che rivelano tale passione anche, e soprattutto, in riferimento alla stesura delle Memorie di Adriano, a partire dalle fotografie e cartoline di arte antica possedute dalla scrittrice, raccolte in tre album per la prima volta visibili in Italia, per passare alle opere d’arte da lei citate e commentate nei suoi Taccuini o che da altre fonti risultano essere state prese in considerazione o esaminate direttamente. In mostra prestiti eccellenti per la galleria dei ritratti dei personaggi principali del romanzo: Adriano (Musei Capitolini, Roma), Plotina (Museo Nazionale Romano in Palazzo Massimo, Roma), Sabina (Museo di Ostia antica), Antinoo (Museo di Antichità, Torino e Museo Nazionale Romano in Palazzo Massimo, Roma), Elio Cesare (Galleria degli Uffizi, Firenze), Traiano (Museo Archeologico Nazionale, Cagliari), Marco Aurelio (Museo Palatino, Roma). Numerosi i viaggi in Italia di Marguerite Yourcenar, che visitò già a partire dagli anni venti in compagnia del padre. Il suo amore per Capri, dove mantenne una dimora presso “La Casarella”, e i suoi soggiorni sul Lago Maggiore, dove scambiò un ricco epistolario con il raffinato floricoltore e poi amico Paolo Zacchera, sono tutti presentati in mostra attraverso lettere, fotografie e cartoline. Ma è soprattutto la frequentazione di Villa Adriana, che la scrittrice visitò per la prima volta nel 1924, ventenne, a rappresentare il punto centrale della mostra. Una foto la ritrae durante questa prima visita tra le rovine di Villa Adriana, che lei stessa definì “libere e selvagge” e che tornò a visitare nel ’52 e nel ’58. Una serie di incisioni di Giovan Battista Piranesi sulla villa Tiburtina e una copia del libro “Villa impériale de Tibur” di Pierre Gusman nell’edizione del 1904, che lei possedeva o aveva avuto modo di vedere e apprezzare, completano questa sezione. Ampio spazio è dedicato alla raccolta dei materiali relativi alla pubblicazione del capolavoro letterario, edito a Parigi nel 1951, e che ebbe numerose traduzioni nel mondo. Dai Musei Vaticani arriva il mosaico ottocentesco con l’aquila che rapisce Ganimede, motivo riprodotto sulla sovraccoperta dell’edizione italiana del romanzo, pubblicato da Einaudi. In mostra anche uno scritto inedito sulla genesi del romanzo, le prime edizioni in varie lingue, compresa una rara prima edizione italiana ritirata dal mercato per volontà della Yourcenar, perché la traduzione non era stata sottoposta alla sua revisione. L’apprezzata traduttrice italiana Lidia Storoni Mazzolani sarà ricordata in mostra da fotografie e dall’esposizione di lettere e cartoline a lei indirizzate dalla Yourcenar, alcune inedite, e da un esemplare delle Memorie con dedica all’amica traduttrice. Da questo intenso carteggio si evince l’attenzione dell’autrice per la scelta di ogni termine da impiegare nella traduzione. Sarà inoltre presentato un lavoro fotografico di Marco Delogu del 1988 che interpreta, all’indomani della scomparsa della scrittrice, alcuni passi del romanzo scelti appositamente dalla Storoni. Il percorso espositivo non tralascia gli adattamenti teatrali delle Memorie e in particolare la fortunata riduzione scritta da Jean Launay e messa in scena per il nostro paese da Maurizio Scaparro, con la fortunata interpretazione di Giorgio Albertazzi nelle vesti di Adriano. Saranno presenti in mostra il copione originale con le annotazioni del regista e di Albertazzi, il manifesto, la locandina e il progetto di allestimento originale documentato da numerose foto della prima rappresentazione in Villa. Oltre agli spazi dell’Antiquarium, la mostra prosegue tra le vestigia di Villa Adriana. I luoghi del romanzo e cari alla scrittrice – come il vecchio leccio dove amava sostare durante le sue visite, il Canopo e il Teatro Marittimo – vengono indicati da totem che riportano l’immagine storica del sito all’epoca della prima visita della scrittrice e da fiori a lei cari, a ricordare anche la sua appassionata difesa della natura. MARGUERITE YOURCENAR • ADRIANO, L’ANTICHITÀ IMMAGINATA 2/3 La mostra è accompagnata da un volume di saggi riccamente illustrati edito da Electa, che riunisce numerosi contributi di studiosi – molti membri della Société Internationale d’Études Yourcenariennes – che approfondiscono i temi affrontati in mostra. Il libro comprende un’antologia illustrata delle Memorie con commenti di carattere storico, archeologico, artistico, letterario, filosofico, antiquario per la ricostruzione della visione che la scrittrice aveva di Adriano e della sua epoca, senza tralasciare le ripercussioni che gli eventi del Novecento ebbero su tale idea della grecità e della romanità. Ufficio stampa Electa Gabriella Gatto tel. +39 06 47497462 [email protected] INFORMAZIONI TECNICHE Mostra Cura della mostra Cura del volume Volume Luogo Durata mostra Orari Biglietti Informazioni Come arrivare Marguerite Yourcenar. Adriano, l’antichità immaginata Elena Calandra, Benedetta Adembri Elena Calandra, Benedetta Adembri, Nunzio Giustozzi Electa Formato Pagg. Prezzo 19,5 x 25 cm 256 29 € Antiquarium del Canopo Tivoli, Villa Adriana Via di Villa Adriana 204 28 marzo – 3 novembre 2013 tutti i b dalle 9.00 a un’ora prima del tramonto 11 € intero; 7 € ridotto 06 39967900 U www.coopculture.it Il sito è raggiungibile con i mezzi pubblici: U da Roma con Metro B fermata Ponte Mammolo e bus Co.Tral direzione Via Prenestina e fermata a circa 300 m dal sito, oppure bus Co.Tral direzione Via Tiburtina e fermata a circa 1 km dal sito, oppure bus Co.Tral direzione Tivoli/autostrada A24 e fermata a circa 1 km dal sito U da Roma con treno FS e fermata Stazione di Tivoli e bus linea CAT numero 4 e fermata a circa 300 m dal sito MARGUERITE YOURCENAR • ADRIANO, L’ANTICHITÀ IMMAGINATA 3/3 ADRIANO, L’ANTICHITÀ IMMAGINATA. HADRIAN, ANTIQUITY IMAGINED. Tivoli, Villa Adriana, Antiquarium del Canopo 28 marzo - 3 novembre 2013 Cura della mostra Elena Calandra Benedetta Adembri Cura del volume Elena Calandra Benedetta Adembri Nunzio Giustozzi Collaborazione redazionale Chiara Leporati Sophie Quévillon Apparati didascalici Elena Calandra Benedetta Adembri Matteo Cadario Livia Capponi Nunzio Giustozzi Simone Piazza Maurizio Scaparro Enti e soggetti coinvolti e Musei prestatori Academia Belgica di Roma, Roma Archivio Maurizio Scaparro, Roma Centre International de Documentation Marguerite Yourcenar (CIDMY), Bruxelles (Belgio) Centro Internazionale Antinoo per l’Arte, Centro Documentazione Marguerite Yourcenar, Roma Collezione Elsa Genèse, Boursay (Francia) Collezione Tertulliano Bonamoneta, Tivoli Collezione Galleria Novanta, Tivoli Collezione Paolo Zacchera, Verbania Collezioni private, Roma Fondation Le Corbusier, Parigi (Francia) Galleria degli Uffizi, Firenze Musei Capitolini, Roma Museo degli Scavi di Ostia, Roma Museo di Antichità, Torino Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo (MAXXI), Roma Museo Nazionale Romano Palazzo Massimo alle Terme, Roma Museo Palatino, Roma Musei Vaticani, Città del Vaticano Palazzo Braschi - Museo di Roma, Roma Petite Plaisance Trust, Northeast Harbor (Stati Uniti) Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie, Torino Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano, Cagliari Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, Roma Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, Roma Teche Rai Université Catholique de Louvain (UCL, Belgio) Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio Soprintendente Elena Calandra Direttore Villa Adriana Benedetta Adembri Servizi aggiuntivi Benedetta Adembri Annamaria Stefani Giuliana D’Offizi Servizio tecnico Pietro di Croce Antonio Garaffo Antonio Russo Bruno Stefanelli Servizio restauro Zaccaria Mari Barbara Caponera Patrizia Cocchieri Electa Direzione Anna Grandi Coordinamento Roberto Cassetta Staff Marta Chiara Guerrieri Federico Marri Claudia Nardicchia Giorgia Santoro Comunicazione e Ufficio stampa Gabriella Gatto Progetto di allestimento Andrea Mandara /Studio di Architettura con Fabiana Dore Progetto grafico Yes I am Coordinamento per la sicurezza Pietro Servadio Realizzazione dell’allestimento Articolarte Realizzazione apparati grafici Sp Systema Trasporti e movimentazioni Barbarini&Foglia Assicurazioni AON S.p.A. Traduzione degli apparati didascalici Erika Milburn Servizi museali CoopCulture Il comitato scientifico desidera in particolar modo ringraziare per la collaborazione Yvon Bernier Marco Delogu Joan E. Howard, Direttore Petite Plaisance Northeast Harbor (Stati Uniti) Karsh Estate (Stati Uniti) Laura Monachesi, Centro Internazionale Antinoo per l’Arte, Roma Simone Piazza Le citazioni dalle Memorie di Adriano in mostra sono tratte da Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano seguite dai Taccuini di appunti, a cura di Lidia Storoni Mazzolani © 1988, 2002, 2005 Giulio Einaudi editore S.p.A. Torino Tutti i diritti sono riservati La cronologia della vita e delle opere di Marguerite Yourcenar è tratta da Josyane Savigneau, Marguerite Yourcenar. L’invenzione di una vita, Einaudi, Torino 1991 (ed. or. Éditions Gallimard, Paris 1990) Le carte dei Viaggi in Italia di Marguerite Yourcenar sono tratte da Les Voyages de Marguerite Yourcenar, CIDMY Bulletin n°8, Décembre 1996 CRONOLOGIA DELLA VITA E DELLE OPERE DI MARGUERITE YOURCENAR 1903 Marguerite Yourcenar nasce a Bruxelles (Belgio). Figlia di Michel Cleenewerck de Crayencour, discendente da una antica famiglia di ricchi proprietari e notabili del nord della Francia. Sua madre muore dieci giorni dopo il parto, di una febbre puerperale. 1903-11 Marguerite trascorre la parte più importante della sua infanzia a Mont-Noir: il contatto diretto con la natura lascerà una traccia indelebile sulla sua personalità. Soggiorni invernali a Lilla, nel sud della Francia, a Bruxelles, a Parigi, in Olanda. 1912-14 Vendita della residenza di Mont-Noir. Michel de Crayencour ha deciso di stabilirsi a Parigi. Qui Marguerite inizia gli studi che non farà nelle scuole, ma con la guida di insegnanti privati e del padre. Vive un anno a Londra, dove apprende l’inglese e il latino. 1915 1932-33 Visita Vienna, Belgrado e compie un viaggio lungo il Danubio. Incontra Charles Du Bos e lo scrittore austriaco Rudolf Kassner. Scrive Denier du rêve. 1934 Esce Denier du rêve e La Mort conduit l’attelage. Iniziano i suoi lunghi soggiorni in Grecia. 1935 Lungo viaggio sul Mar Nero con il poeta e psicoanalista greco André Embricos. A Costantinopoli scrive Feux. 1936 Pubblica Feux. 1937 A Londra per incontrare Virginia Wolf di cui accetta di tradurre The Waves. A Parigi conosce Grace Frick, una intellettuale americana che l’accompagna in Grecia e in Italia e che diventerà sua compagna di vita e traduttrice delle sue opere. Nel settembre parte per gli Stati Uniti. 1938 Pubblica le Nouvelles orientales e Les Songes et les Sorts. A Sorrento per scrivere Les Coup de grâce. Ritorno a Parigi. Studia il greco e l’italiano. 1917-20 A Nizza, Marguerite supera un baccalauréat di latino e greco. 1921 Pubblica, a spese del padre, la prima opera in versi Le Jardin des Chimères. Costruisce l’anagramma che diventerà il suo nome d’arte, e in seguito il suo nome legale. 1939 Esce Les Coup de grâce. A novembre si imbarca per gli Stati Uniti. Questo soggiorno, che doveva durare sei mesi, si protrarrà invece per undici anni. 1922 Pubblica Les dieux ne sont pas morts. Cominciano i viaggi in Italia. È testimone per caso della marcia su Roma. 1942 Ottiene un incarico di insegnamento presso il Sarah Lawrence Collège, alla periferia di New York. Si reca per lunghi periodi a Mount Desert, un’isola della costa atlantica. Scrive Le Mystère d’Alceste e continua la produzione poetica. 1943 Scrive e pubblica su una rivista francese Electre ou la Chute des Masques e La Petite Sirène. 1947 Esce la sua traduzione del libro di Henry James What Maisie Knew. 1948 Dall’Europa arrivano le casse, depositate a Losanna, che contengono i suoi vecchi manoscritti. Ritrova i primi abbozzi – dimenticati – delle Mémoires d’Hadrien e riprende il progetto. 1950 Acquista con Grace Flick una modesta proprietà a Mount Desert cui viene dato il nome di “Petite Plaisance”. 1925-26 Legge teorici del socialismo e dell’anarchia, storici contemporanei, poeti e filosofi inglesi e tedeschi dell’Ottocento, scrittori dell’India e dell’Estremo Oriente. Scrive alcuni racconti e saggi che vengono pubblicati su riviste francesi. Continuano i viaggi in Svizzera e Germania. 1927-28 Scrive Alexis ou le Traité du Vain Combat. 1929 Morte del padre. Pubblica Alexis ou le Traité du Vain Combat. 1930 Viaggia in Belgio, Olanda e in Europa centrale. Scrive La Nouvelle Eurydice e un dramma Le Dialogue dans le mercandage. 1931 Esce La Nouvelle Eurydice. 1932 Pubblica la biografia di Pindaro. CRONOLOGIA DELLA VITA E DELLE OPERE DI MARGUERITE YOURCENAR 1/2 1951 Esce Mémoires d’Hadrien. Il successo supera qualunque aspettativa. 1952 Al libro viene attribuito il premio FéminaVacaresco. 1954-55 Scrive diversi saggi, in particolare su Thomas Mann. Electre ou la Chute des Masques è rappresentata a Parigi. Riceve il Newspaper Guild of New York Page One Award per Mémoires d’Hadrien, tradotto in inglese da Grace Flick, come avverrà per le sue opere più significative. 1956 1958 Pubblica Les Charités d’Alcippe, una raccolta delle sue poesie, scritte dal 1928 al 1955. Comincia a comporre L’œuvre au noir. Pubblica la Présentation critique de Costantin Cavafis. Aderisce a numerosi gruppi di difesa dei diritti civili, contro la proliferazione nucleare, per la protezione degli animali, dell’aria, dell’acqua e dell’ambiente naturale. Comincia la lunga malattia di Grace Frick. vemente ammalata. Le sue opere teatrali sono raccolte e pubblicate. 1972 Dottorato honoris causa al Colby College, Waterville, Maine, e il Prix littéraire de Monaco. 1974 Grand Prix de l’Académie Française. Pubblica Souvenirs pieux come prima parte di un progetto più vasto che si intitola Le Labyrinthe du monde. 1977 Grand Prix de l’Académie Française. Pubblica Archives du Nord, seconda parte de Le Labyrinthe du monde. 1978 Prepara la pubblicazione di Comme l’eau qui coule. Studia il giapponese e prepara un libro su Mishima. 1979 Pubblica La Couronne et la Lyra, scelta di traduzioni di poeti greci. Muore Grace Frick. 1980 Con Jerry Wilson, suo compagno di viaggi in questi anni recenti, va in America Centrale. È eletta membro dell’Académie Française. Visita le riserve naturali degli Stati Uniti e, in seguito, quelle inglesi, danesi, olandesi. 1981 Pronuncia il discorso di ammissione all’Académie Française sull’opera di Roger Caillois. Riceve il dottorato honoris causa dall’Università di Harvard e pubblica Mishima ou la vision du vide. 1982 Viaggio in Egitto. Poi a Mont-Noir per aprire una piccola riserva ecologica a suo nome, nelle Fiandre. Pubblica Comme l’eau qui coule. 1983 Les Temps, ce grand sculptuer: una nuova raccolta di saggi. 1984 Pubblica Blues et gospels. Album photographique. 1985 Ha in preparazione da qualche anno Quoi? L’Éternité terza parte de Le Labyrinthe du monde. Ne parla nella lunga intervista concessa a Matthieu Galey e pubblicata col titolo Les yeux ouverts. 1987 Muore il 17 dicembre, all’ospedale di Mount Desert, nel Maine (usa), l’isola dove si era ritirata da diversi anni. 1959-60 Viaggi in Portogallo, in Spagna. Scrive Qui n’a pas son Minotaure? 1961 Viaggi negli Stati Uniti. Scrive Rendre à Cesar. Le viene conferito il dottorato honoris causa dello Smith College, Northampton, Massachusetts. 1962 Pubblica Sous Bénefice d’Inventaire, una raccolta dei suoi saggi. Riceve il Prix Combat. 1963 Pubblica Le Mystère d’Alceste e Qui n’a pas son Minotaure? 1964 Pubblica Fleuve profond, sombre rivière, raccolta delle sue traduzioni dei negro spirituals. Continua a lavorare a L’œuvre au noir e per le ricerche storiche si reca in diversi paesi dell’Europa centrosettentrionale. 1968 1969 Pubblica L’œuvre au noir. Negli Stati Uniti riceve il dottorato honoris causa del Bowdoin College, Brunswick, Maine. A Parigi le viene di nuovo conferito il premio Fémina per il suo ultimo libro. Pubblica Présentation critique d’Hortense Flexner. Inizia a scrivere Souvenir pieux. 1970 L’accademia reale belga di lingua e letteratura francese elegge Marguerite Yourcenar fra i membri stranieri. 1971 Discorso d’ammissione, subito pubblicato, alla accademia reale belga. Ottiene a Parigi la Légion d’honneur. Ritorno negli Stati Uniti, dove Grace Frick è sempre più gra- CRONOLOGIA DELLA VITA E DELLE OPERE DI MARGUERITE YOURCENAR 2/2 MARGUERITE YOURCENAR E L’ANTICO MARGUERITE YOURCENAR AND THE ANTIQUE Il primo incontro di Marguerite Yourcenar con l’antico fu merito di suo padre che accompagnò la figlia undicenne al British Museum, dove le rimasero l’impressione indelebile del volto di Adriano e il ricordo del fregio del Partenone. L’imperatore e la Grecia, con la sua arte, i suoi scrittori e i suoi miti, restarono da allora i due poli intorno ai quali si è concentrato l’interesse della scrittrice per l’Antichità. La passione per la Grecia si approfondì leggendo e traducendo i suoi grandi poeti (i viaggi giunsero più tardi delle letture), mentre l’amore per Adriano si spiega proprio con il filellenismo che faceva sentire l’imperatore romano molto vicino a Marguerite. Per questo nel romanzo ella lo scelse come un saggio e lucido portavoce dei valori greci. Se nel pensiero della Yourcenar la Grecia è dunque l’unico vero faro della civiltà contro il caos della barbarie, Roma svolge un ruolo più ambiguo, per la violenza insita nella sua sete di dominio e per gli scontri di potere che vi avvengono. In effetti solo il governo di un imperatore amante della Grecia come Adriano poteva trasformare Roma in una forza pacifica e positiva, capace di difendere le conquiste della grecità e (forse) di ellenizzare i barbari o almeno di sopravvivere a essi. L’interesse per l’Antichità della scrittrice fu sempre mediato dalle immagini, che ebbero una parte importante anche nella genesi delle Memorie di Adriano. Secondo la Yourcenar le sculture aiutavano infatti a ricostruire la psicologia dei personaggi, ossia ad arrivare al carattere, proprio là dove gli storici antichi tacevano. Ecco quindi spiegato perché Marguerite collezionava con tanta passione fotografie di statue antiche, riunendole in album tematici. In uno aveva raccolto quasi tutti i ritratti Antinoo, in un altro i volti di Adriano e degli altri membri della famiglia imperiale, in un terzo molti capolavori dell’arte greca. Marguerite Yourcenar first encountered the antique thanks to her father, who took his eleven-year-old daughter to the British Museum, where the face of Hadrian and the recollection of the Parthenon frieze made an indelible impression upon her. The emperor and Greece with its art, its writers and its myths were to remain the two focal points around which the writer’s interest in antiquity remained concentrated. Her passion for Greece was deepened by reading and translating the country’s great poets (her travels followed her readings), whilst her fondness for Hadrian can be explained precisely by his love of Greece, which made the Roman emperor seem very close to Marguerite. This is why she chose him as a wise and lucid spokesperson for Greek values in her novel. Whilst in Yourcenar’s thought Greece is thus the only true beacon of civilization against the chaos of barbarism, Rome plays a more ambiguous role, given the violence inherent in its desire for domination and the power clashes which took place in the city. Only the rule of an emperor who loved Greece could turn Rome into a peaceful and positive force, capable of defending the achievements of Greek culture and (perhaps) of Hellenizing the barbarians or at any rate surviving them. The writer’s interest in antiquity was always mediated through images, which also played an important part in the genesis of the Memoirs of Hadrian. According to Yourcenar, sculptures helped her to reconstruct the mindset of her characters, in other words to understand their personality, the very point on which the ancient historians were silent. This explains why Marguerite collected photographs of ancient statues with such passion, gathering them in albums organized by theme. In one she collected almost all the portraits of Antinous, in another the faces of Hadrian and the other members of the imperial family, in a third many masterpieces of Greek art. MARGUERITE YOURCENAR E L’ITALIA MARGUERITE YOURCENAR AND ITALY I primi viaggi di Marguerite Yourcenar in Italia risalgono all’età dell’innocenza. Negli anni venti, in compagnia del padre, ripercorre le tappe canoniche dei viaggiatori del Grand Tour: Milano, Venezia, Verona, Firenze, Napoli e la Sicilia. Marguerite rimane affascinata specialmente dalle vestigia della civiltà greco-romana: il Foro Romano, Pompei, Ercolano e Baia, il sorriso “delle statue greche sepolte tra Paestum e Metaponto”; la visita a Villa Adriana nel 1924 segna l’inizio di un’avventura intellettuale dalla quale avrà origine, ventisette anni più tardi, il romanzo che l’ha resa celebre in tutto il mondo. Non è facile ricostruire gli itinerari precisi di questi viaggi giovanili in mancanza dei dettagliati resoconti (compresi gli appuntidella sua amica traduttrice Grace Frick) che accompagneranno quelli sempre più numerosi a partire dagli anni cinquanta, dopo la pausa forzata della Seconda Guerra Mondiale, e diverranno inesauribile materia letteraria. Negli anni ottanta la scrittrice è tornata diverse volte in Italia non più però per visitare musei ma per incontrare amici, come Paolo Zacchera, un giovane floricoltore del Lago Maggiore, con il quale condivideva l’amore per la natura, inserito nell’elenco delle “persone di buona volontà incontrate sulla propria strada”. La conoscenza dei luoghi si accompagnava a quella, profonda e precoce, della letteratura italiana: “la fine di Ulisse” dell’Inferno dantesco, il Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi e l’Infinito di Leopardi hanno accompagnato la scrittrice per tutta la vita: li leggiamo nella Voix des choses, il suo testamento spirituale, accanto a frammenti del pensiero orientale e alle eteree immagini di Jerry Wilson, ultimo e amato compagno di viaggi ai confini del mondo. Marguerite Yourcenar’s first travels in Italy date to the age of innocence. During the 1920s, accompanied by her father, she followed in the canonical footsteps of the Grand Tourists: Milan, Venice, Verona, Florence, Naples and Sicily. Marguerite was fascinated especially by the remains of Greek and Roman civilization: the Roman Forum, Pompeii, Herculaneum and Baiae, the smile of the “Greek statues buried between Paestum and Metaponto”; her visit to Hadrian’s Villa in 1924 marked the beginning of an intellectual adventure which gave rise, twentyseven years later, to the novel that made her world-famous. It is not easy to reconstruct the exact route taken by these youthful travels in the absence of those detailed accounts (including the notes taken by her translator friend Grace Frick) which accompanied her increasingly frequent journeys from the 1950s onwards, after an enforced break during the Second World War, and which became an inexhaustible source of literary inspiration. In the 1980s the writer returned to Italy on several occasions, no longer to visit museums but to meet friends, such as Paolo Zacchera, a young flower grower from Lake Maggiore who shared her love of nature and was listed as one of the “people of good will met on my travels.” An understanding of places was accompanied by a deep and precocious knowledge of Italian literature: “the end of Ulysses” in Dante’s Inferno, Francis of Assisi’s Canticle of the Creatures and Leopardi’s Infinito accompanied the novelist throughout her life: we read them in the Voix des choses, her spiritual testament, alongside fragments of Eastern thought and the ethereal images of Jerry Wilson, her last beloved companion in her travels to the edges of the world. L’ANTINOO DI MARGUERITE YOURCENAR MARGUERITE YOURCENAR’S ANTINOUS Il tentativo di raccontare il lungo incontro tra Antinoo e Adriano è forse la scommessa più difficile intrapresa dalla Yourcenar nel suo romanzo. Le fonti antiche non dicono nulla della personalità del giovane originario della Bitinia, tacciono sulle circostanze del suo incontro con l’imperatore e di lui sappiamo quasi solamente che è morto annegato nel Nilo. E anche le circostanze della sua morte nel 130 sono poco chiare, visto che non escludono un drammatico autosacrificio per la salvezza stessa di Adriano. L’unico elemento accertato è il grande dolore dell’imperatore, che ebbe come riflesso la dedica di un gran numero di statue di Antinoo in buona parte dell’impero. Nel romanzo la scrittrice ha coraggiosamente cercato di colmare le lacune sulla psicologia di Antinoo, trovando proprio in questa straordinaria diffusione delle immagini del giovane lo spunto per ricostruirne il carattere e abbozzarne quasi una biografia. Le statue, i busti e le gemme raffiguranti Antinoo sono diventate così un ingrediente fondamentale del racconto e sono state usate dalla Yourcenar sia, direttamente, per ricostruire la personalità del giovane, sia, indirettamente, per aiutare la memoria di Adriano, che sembra più volte in difficoltà nel tentativo di fermare il tempo e di rievocare la figura amata e i momenti felici passati insieme. Ecco quindi il volto ideale, bello e malinconico di tanti ritratti di Antinoo riflettersi nelle pagine del romanzo nella creazione della figura di un fanciullo silenzioso e imbronciato, pronto però anche a trasformarsi in un agile levriero, fedele compagno di Adriano nella vita come a caccia. Tuttavia questa ineguagliata e straordinaria molteplicità di immagini, non giova ai ricordi di Adriano, il quale, proprio quando cerca di fissarli nel marmo delle sculture, li vede perdere di consistenza. Alla fine, Antinoo, trasformato ormai in una sintesi degli opposti, sfugge così al “suo” imperatore. The attempt to describe the long relationship between Antinous and Hadrian is perhaps the most difficult challenge tackled by Yourcenar in her novel. The ancient sources say nothing about the personality of the young man from Bithynia, they are silent on the circumstances surrounding his meeting with the emperor and almost all we know about him is that he drowned in the Nile. Even the circumstances of his death in 130 are unclear, and we cannot rule out a dramatic self-sacrifice in order to save Hadrian. The only certainty is the emperor’s enormous grief, reflected in his dedication of a large number of statues of Antinous throughout most of his empire. In the novel the writer courageously tries to fill the gaps in Antinous’s psychological make-up, finding in this extraordinary dissemination of images of the young man the inspiration to reconstruct his personality and sketch his biography. The statues, busts and gems portraying Antinous thus becomes a fundamental element of the story and Yourcenar uses them both directly to reconstruct the young man’s personality and indirectly to aid the memory of Hadrian who on various occasions seems to be in difficulty in his attempt to stop time and re-evoke the beloved figure and the happy times spent together. We thus see the idealized, beautiful and melancholy face of so many portraits of Antinous reflected in the pages of the novel in Yourcenar’s creation of a silent and moody youth, ready at times to turn into a nimble greyhound, the faithful companion of Hadrian in life and in the hunt. However, this unparalleled and extraordinary multiplicity of images does not help Hadrian to remember; just as he attempts to fix his memories in the marble of the sculptures, he sees them lose their firmness. In the end, Antinous, now transformed into a combination of opposites, thus escapes “his” emperor. A VILLA ADRIANA AT HADRIAN’S VILLA La visita degli imponenti resti della Villa, che, in parte ancora interrati e avvolti dalla vegetazione, colpiscono per il loro potere evocativo la mente fervida della scrittrice ancora agli inizi della carriera, si colloca nell’ambito del viaggio in Italia, che, appena ventenne, Marguerite compie insieme al padre nel 1924. La sua formazione classica e l’ansia di conoscere l’antico conducono la Yourcenar alla scoperta di questo luogo pieno di suggestioni, in cui immergersi e ascoltare. Ed è proprio attraverso la conoscenza del complesso architettonico con i suoi maestosi ruderi, eredità di un passato lontano, ma anche di una natura magica in un rapporto solitario e intimo con i luoghi, che Marguerite Yourcenar medita sul destino dell’uomo. L’‘incontro’ con Adriano fra le rovine solitarie della grandiosa residenza dove l’imperatore aveva vissuto e sofferto, circondata da un sereno e severo paesaggio di olivi e cipressi, in un’atmosfera sospesa tra due dimensioni, il presente e il passato, è determinante per l’ambientazione delle Mémoires, che in più passi contengono rimandi ai luoghi della dimora tiburtina. Fra i luoghi che più affascinarono la scrittrice si possono certamente annoverare il Teatro Marittimo, l’isola artificiale circondata da un canale, che diventa il rifugio segreto dell’imperatore nelle Mémoires, e il Canopo, con la sua ampia volta aperta su un oscuro e misterioso ambiente, che rimanda ai riti misterici e ai responsi oracolari cui si riferisce l’imperatore, ormai provato dalle sofferenze nella liturgia delle cerimonie in onore del giovane Antinoo divinizzato. Basandoci sulle pubblicazioni del tempo, su disegni, foto e cartoline d’epoca, possiamo avere un’idea di ciò che la giovane Marguerite vide nel suo primo viaggio alla scoperta di questo suggestivo luogo di memorie, meta costante di artisti e amanti della cultura, che dal Rinascimento ai nostri giorni, da Leonardo a Le Corbusier, vi hanno tratto motivi di ispirazione. Marguerite Yourcenar visited the impressive remains of the Villa, in part still buried and covered in vegetation, during a trip to Italy with her father in 1924 when the budding writer was only twenty, and her fervid imagination was struck by their evocative power. Her classical education and desire to understand antiquity led Yourcenar to explore this striking place, in which to immerse herself and listen. It is through her understanding of the architectural complex with its majestic ruins, the legacy of a distant past, and the solitary and intimate rapport with the Villa, almost magical in nature, that Marguerite Yourcenar meditates on human destiny. Her ‘encounter’ with Hadrian among the solitary ruins of the magnificent residence where the emperor lived and suffered, surrounded by a serene and severe landscape of olive and cypress trees, in an atmosphere caught between two dimensions, the present and the past, was essential for the setting of the Mémoires, which in several passages refer to the villa at Tivoli. The places which most fascinated the writer certainly included the Maritime Theatre, the artificial island surrounded by a canal which became the emperor’s secret refuge in the Mémoires, and the Canopus, with its large vault opening onto a dark and mysterious room, an allusion to the mystery rites and oracular responses to which the emperor, now broken down by suffering, refers during the ceremonies in honour of the deified young Antinous. Based on the publications of the time, on drawings, photographs and period postcards, we can gain some idea of what the young Marguerite saw during her first visit of discovery to this striking and memory-rich place, a destination for the many artists and lovers of culture inspired by the Villa, from the Renaissance until the present, from Leonardo to Le Corbusier. Volume Electa Formato Pagine Prezzo A cura di 19,5 × 25 cm 256 € 29 Elena Calandra Benedetta Adembri Nunzio Giustozzi www.electaweb.com Il volume riccamente illustrato pubblicato da Electa in occasione della mostra a Villa Adriana Marguerite Yourcenar. Adriano, l’antichità immaginata ripercorre i luoghi e le opere che ispirarono il suo capolavoro, Memorie di Adriano. Un’ampia sezione del libro è dedicata alla passione italiana della Yourcenar rivelata dai suoi numerosi viaggi e dalle affinità elettive con alcuni amici italiani evocata da una documentazione talora inedita (oggetti personali, fotografie, lettere). Al contempo viene approfondita la genesi letteraria e la fortuna editoriale del romanzo fino alle più recenti trasposizioni teatrali. Il volume è arricchito da contributi scritti espressamente dai più autorevoli membri della Société Internationale d’Etudes Yourcenariennes mentre gran parte della documentazione, anche fotografica, è stata riprodotta grazie alla collaborazione del Petite Plaisance Trust e del Centro Documentazione Marguerite Yourcenar di Roma. L’ultima sezione del volume riunisce una serie di “cammei” di carattere storico, archeologico, artistico, letterario, filosofico, antiquario che ricostruiscono la visione della scrittrice di Adriano e della sua epoca, senza tralasciare le ripercussioni che gli eventi del Novecento ebbero su tale idea della grecità e della romanità. MARGUERITE YOURCENAR • ADRIANO, L’ANTICHITÀ IMMAGINATA SCHEDA VOLUME 1/2 SOMMARIO SOMMARIO Pag. 26 Cronologia della vita e delle opere di Marguerite Yourcenar Marguerite Yourcenar, l’Immortale Pag. 38 Marguerite Yourcenar: l’“ardore” di una Voce nel Tempo Paola Ricciulli Pag. 48 Frammenti di un Album italiano Primi soggiorni italiani di Marguerite Yourcenar Françoise Bonali Fiquet Pag. 58 Marguerite Yourcenar a Roma: ecologia e disincanto Françoise Bonali Fiquet L’antichità immaginata Pag. 64 Marguerite Yourcenar: una passione ragionata per l’Antichità Rémy Poignault Pag. 76 “C’est en grec que j’aurai pensé et vécu” Adriano o la concezione dell’impero Elena Calandra Pag. 84 Adriano e Roma in Marguerite Yourcenar Fabrizio Slavazzi Pag. 90 A Oriente dell’impero Marco Bais Pag. 96 La Villa delle Memorie Un contrappunto tra letteratura e archeologia Marco Cavalieri e Bérengère Deprez Pag. 106 Marguerite de Crayencour e Marguerite Yourcenar nello spazio visionario di Villa Adriana Maria Cavazzuti Pag. 112 Marguerite Yourcenar a Villa Adriana Benedetta Adembri Pag. 122 Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar Storia di un grande romanzo Françoise Bonali Fiquet Pag. 130 Alle origini delle Memorie di Adriano Elena Calandra Pag. 132 “Chi è troppo umile, o troppo fiero, per parlare di sé”. Il carteggio fra Marguerite Yourcenar e Lidia Storoni Mazzolani Simone Piazza Pag. 144 Il ritratto di una voce Maurizio Scaparro Le Memorie di Adriano Pag. 156 Adriano “provinciale” Livia Capponi Pag. 158 L’amore difficile Livia Capponi Pag. 162 Affinità elettive Livia Capponi Pag. 164 Un doloroso rimpianto Livia Capponi Pag. 170 Iniziazione greca Livia Capponi Pag. 171 Adriano a Eleusi Maria Elena Gorrini Pag. 172 Riti segreti Maria Elena Gorrini Pag. 172 Misteri d’Oriente Maria Elena Gorrini Pag. 173 Adriano e Orfeo Maria Elena Gorrini Pag. 174 Questione di tolleranza Livia Capponi Pag. 176 Adriano e gli ebrei Livia Capponi Pag. 178 Un imperatore filelleno Livia Capponi Pag. 179 Alla testa delle legioni Livia Capponi Pag. 182 Le monete del regno Rosa Maria Nicolai Pag. 183 Auguste sofferenze Maria Elena Gorrini Pag. 186 Una tormentata successione Livia Capponi Pag. 189 Una lettera, un pensiero Emmanuele Vimercati Pag. 204 A caccia con l’imperatore Laura Buccino Pag. 206 La rustica Spagna dell’infanzia Matteo Cadario Pag. 209 Due diverse idee di architettura Matteo Cadario Pag. 209 Immagini e ricordi di guerra Matteo Cadario Pag. 211 Lo spettacolo di una via lastricata Matteo Cadario Pag. 211 Atticizzare Roma, ellenizzare i barbari Matteo Cadario Pag. 190 Tempo e vecchiezza Emmanuele Vimercati Pag. 214 Un’arte perfetta perché si attiene all’uomo Matteo Cadario Pag. 190 Libertà e necessità Emmanuele Vimercati Pag. 218 Il sogno di eternare un volto Matteo Cadario Pag. 191 Il principe stoico Emmanuele Vimercati Pag. 220 Innumerevoli statue per una biografia Matteo Cadario Pag. 192 Una morte annunciata Emmanuele Vimercati Pag. 193 Cure per l’imperatore Maria Elena Gorrini Pag. 194 Un uomo di lettere Emanuele Berti Pag. 195 Principe e poeta Emanuele Berti Pag. 196 Scrivere sotto Adriano Emanuele Berti Pag. 197 Una nuova sofistica Emanuele Berti Pag. 199 Uno storico al servizio dell’impero Emanuele Berti Pag. 200 Il ritratto di Adriano Laura Buccino MARGUERITE YOURCENAR • ADRIANO, L’ANTICHITÀ IMMAGINATA Pag. 221 Ricordi e immagini di un amore Matteo Cadario Pag. 225 Il successo di un nuovo dio Matteo Cadario Pag. 226 Una splendida gemma Maddalena Cima Pag. 227 Una presenza amica Rosa Maria Nicolai Pag. 228 In Egitto M. Cristina Guidotti Pag. 229 Antinoo in Villa Zaccaria Mari Pag. 234 Diario di un primo lavoro Marco Delogu SCHEDA VOLUME 2/2