testo - Antonio Maria Baggio

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testo - Antonio Maria Baggio
15/04/13
RADIOVATICANA
Servizio vaticano ­ Una pagina dedicata alle Lettere dei vescovi italiani.
Servizio estero ­ Iraq: Bush rinnova l’appello per la formazione del governo.
Servizio culturale ­ Un articolo di Piero Viotto dal titolo “Il realismo di un’arte che propone un
‘incontro’”: la singolare figura di Michel Ciry, novantenne terziario francescano che attraverso la
scrittura e il disegno offre la sua testimonianza di fede.
Per “L’Osservatore libri” un articolo di Francesco Licinio Galati dal titolo “Verso la gioia pasquale
sulle orme di Cristo Signore”: omelie quaresimali di Padre Turoldo raccolte nel libro “Cammino di
fede”.
Servizio italiano ­ Elezioni: vittoria di misura del centrosinistra.
=======ooo======= OGGI IN PRIMO PIANO
11 aprile 2006
LE ELEZIONI IN ITALIA: E’ SCONTRO TRA GLI SCHIERAMENTI.
IL CENTROSINISTRA CANTA VITTORIA, MA LA CASA DELLE LIBERTA’
CHIEDE DI VERIFICARE LE SCHEDE NULLE ALLA CAMERA
­ Interviste con Antonio Maria Baggio, Paola Binetti e Maria Luisa Santolini ­
Le elezioni in Italia. Si accende lo scontro tra gli schieramenti politici sull’interpretazione del voto
di domenica e lunedì. Il centrodestra contesta l’annuncio di vittoria del centrosinistra. Al Senato
si attende l’esito, a questo punto decisivo, del voto degli italiani all’estero che sembra premiare
l​
U nione. Il servizio di Giampiero Guadagni.
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38 milioni di votanti. Al Senato il centrodestra ha vinto di 400 mila voti, alla Camera il
centrosinistra di 25 mila voti. E’ dunque la fotografia di un’Italia spaccata in due quella scattata
dal voto elettorale. Alla Camera l’Unione con il premio di maggioranza conquista 40 seggi in più.
Al Senato, la Casa delle Libertà ottiene un seggio in più. Ma i riflettori sono ora tutti accesi su
Castelnuovo di Porto, località vicino Roma dove si stanno scrutinando le schede degli italiani
all’estero, che assegnano sei seggi a Palazzo Madama, a questo punto decisivi. Quattro ne
dovrebbe avere ottenuti il centrosinistra e dunque la situazione al Senato potrebbe essere
ribaltata, sia pure sempre di stretta misura. In questo modo, dunque, non ci sarebbe il pareggio,
temuto soprattutto dai mercati finanziari che privilegiano in ogni caso la stabilità. Ma tra molti
osservatori stranieri si fa strada l’opinione che il prossimo governo sarà debole e probabilmente
di breve durata. Primo vero banco di prova nel rapporto tra le coalizioni sarà l’elezione il
prossimo mese del Capo dello Stato.
Intanto però l’aspra campagna elettorale sta vivendo un tempo supplementare altrettanto
conflittuale. Il leader dell’Unione Prodi parla di vittoria e pensa ad un governo di legislatura.
Posso governare cinque anni, dice, la legge me lo permette, il presidente del Consiglio sarò io. E
tuttavia, aggiunge Prodi, servirà collaborazione. La Casa delle Libertà contesta la vittoria
dell’Unione da un punto di vista politico. E sottolinea anche come alla Camera ci sono 500 mila
schede nulle da verificare. Sotto accusa, infine, gli istituti di sondaggi che in questi mesi e anche
ieri fino a metà pomeriggio avevano dato l’Unione nettamente vincente. Intanto il Capo dello
Stato Ciampi ha espresso compiacimento per lo svolgimento ordinato e regolare delle elezioni.
Soddisfazione anche per l’elevata partecipazione al voto, ricordiamo l’affluenza alle urne
dell’83,6%. Sottolinea Ciampi: una ulteriore prova della maturità democratica e dell'impegno
civile del popolo italiano.
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Il voto ha fatto emergere dunque un’Italia profondamente divisa. E un fenomeno triste è stato
quello della delegittimazione reciproca, che purtroppo ha coinvolto talora anche l’elettorato
cattolico. Di cosa ha bisogno ora il Paese? Fabio Colagrande lo ha chiesto al prof. Antonio Maria
www.radiovaticana.org/radiogiornale/ore14/2006/aprile/06_04_11.htm#elezioni_italia
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RADIOVATICANA
Baggio, docente di etica politica all’Università Gregoriana di Roma:
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R. – Quello che ci vuole qui è una cultura dell’unità della Nazione, un rispetto reciproco sul piano
civile che ha vacillato nel corso della legislatura ma senza queste cose non possiamo affrontare
gli anni che abbiamo davanti.
D. – Prof. Baggio, a questo proposito, rispetto a questi risultati è evidente che alla classe politica
ora si chiede un grande senso di responsabilità. Ecco, l’opera di delegittimazione reciproca che
c’è stata durante la campagna elettorale – dobbiamo dire a volte anche nell’area cattolica –
potrebbe essere una delle cause anche della situazione in cui ci troviamo adesso?
R. – Ma sì, certamente, perché anche i cattolici che dovrebbero avere – in quanto cristiani –
diciamo una competenza specifica nel costruire comunità, non sono stati capaci o non hanno
avuto abbastanza forza e decisione nell’indicare le cose che uniscono più di quelle che dividono:
certamente non ci si può aspettare dagli altri questa cosa! Invece, una comunità politica deve
avere ben chiaro ciò che la unisce, perché altrimenti non è in grado di affrontare le sfide. Ora, a
questa cultura che cerca di unire – secondo me – è stato fatto un attacco, grosso, con il
potenziamento e l’ingresso nell’agone politico e nell’area del centrosinistra, della componente
radicale che, secondo me, è un fatto nuovo che è intervenuto e che è pericoloso. Ecco, qui, in
genere, quando si delegittima l’altro, c’è sempre una mistificazione in atto e una mistificazione
che potrebbe essere tipica di questi giorni viene proprio da quest’area politica quando dice:
“Senza di me il centrosinistra non avrebbe potuto vincere alla Camera: siamo importanti”. Io
ritengo – per le conoscenze che ho, per quello che ho visto in questo periodo – che i voti persi
dal centrosinistra per l’ingresso dei radicali sono molti di più di quelli guadagnati. E anche così si
spiega come l’UDC, a destra, abbia notevolmente accresciuto i propri voti senza toglierne agli
alleati. Questi sono voti di cattolici orientati a sinistra che hanno cambiato parere.
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I cattolici dunque si sono schierati sui due fronti. Ai nostri microfoni abbiamo la professoressa
Paola Binetti, già presidente del Comitato Scienza e Vita, candidata al Senato nella lista della
Margherita, e la professoressa Maria Luisa Santolini, candidata alla Camera nelle liste dell’UDC,
già presidente del Forum delle Associazioni familiari. Luca Collodi le ha intervistate:
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D. ­ Professoressa Binetti, come commenta l’esito elettorale?
R. – Diciamo che l’esito elettorale ha creato da un lato una convinzione chiara che l’elettorato si
attesta verso posizioni che sono posizioni prevalentemente di tipo centristico, sia a destra, sia a
sinistra. E in questa attestazione dell’elettorato, si riflette un desiderio che è proprio del popolo
italiano, che è quello della tutela di un certo stile di valori che sono quelli legati non solo alla
famiglia e alla vita, ma che sono anche quelli legati a modelli economici che rappresentino per
loro un’ipotesi rassicurante. Questo è un dato di cui tutti devono tenere conto …
D. – Maria Luisa Santolini, dell’UDC: lei è d’accordo con la professoressa Binetti?
R. – In parte sono d’accordo, ma bisognerebbe mettere a fuoco anche il fatto che la Margherita,
purtroppo, è calata nei voti e questo francamente mi dispiace molto, perché invece è salita
Rifondazione e la Rosa nel pugno ha preso meno di quanto si dicesse all’inizio ma comunque il
2,5% non è proprio poco, e quindi la mia paura è che a sinistra poi venga impedito alle correnti
centriste moderate, quelle che esprimono proprio i valori di fondo che noi condividiamo … sarà
tutto da vedere. La mia paura è che appunto con la sinistra così, i voti cattolici si disperdano e
non ce la facciano a fermare questa ondata laicista: mi auguro che davvero il Paese sia
governabile.
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ARRESTATO IN SICILIA BERNARDO PROVENZANO:
IL BOSS MAFIOSO ERA LATITANTE DA OLTRE 40 ANNI
­ Interviste con Giuseppe Carlo Marino e Guido Lo Forte ­
www.radiovaticana.org/radiogiornale/ore14/2006/aprile/06_04_11.htm#elezioni_italia
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