Il Consiglio direttivo dell`Associazione

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Il Consiglio direttivo dell`Associazione
RESOCONTO DELLA STAGIONE ESTIVA 2007
Siamo ormai nel cuore della stagione estiva 2007
alla Casa Soggiorno Alpino di Laggio di Cadore.
Sebbene gli inizi abbiano risentito della diminuzione degli ospiti dei Comuni del primo turno, subito i
ragazzi della Vazzolese calcio hanno saputo rendere
allegra la permanenza, grazie anche a tempo atmosferico, favorevole ai loro allenamenti al campo di calcio.
Così gli ospiti hanno visto il susseguirsi presso la
Casa Soggiorno di gruppi parrocchiali dei ragazzi di S.
Andrea di Vittorio Veneto e di Tempio di Ormelle e dei
ragazzi ciclisti di Conscio di Casale sul Sile, in allenamento tra sole e pioggia sulle salite del Cadore.
Il coro “i borghi” di S. Vendemiano e un gruppo di
giovani, figli di quarta e quinta generazione di emi-
granti veneti in Chipilo – Messico, si sono esibiti non
solo per gli ospiti, ma anche per il pubblico esterno che
con emozione vi ha assistito.
Due serate internazionali hanno avuto luogo nell’ultimo fine settimana di giugno, grazie ai 50 membri
della polizia di stato europea. A luglio si alterneranno
anziani per i soggiorni climatici, gruppi parrocchiali di
ragazzi, famiglie o ospiti privati; il coro di Resana è
stato ospite per un pranzo; l’orchestra e coro “Lorenzo
da Ponte” di Asolo ha trovato alloggio nella Casa
Soggiorno (14 e 15 luglio) e ha potuto provare i brani
che hanno reso poi solenne la celebrazione del Papa di
domenica mattina 15 luglio al castello di Mirabello di
Lorenzago. Tra luglio e agosto troveranno ospitalià gli
appassionati del CAI che si cimentano sulle alte vie
della camminata per i rifugi cadorini, mentre il mese di
agosto raccoglie famiglie e gruppi di famiglie provenienti da varie parti d’Italia (Trieste, Roma, ecc.). Per la
seconda metà di agosto sono previsti numerosi gruppi
di sportivi, maggiormente calciatori, che usufruiranno
della disponibilità degli impianti sportivi comunali per
i loro allenamenti. Settembre si aprirà sotto il segno
delle associazioni di volontariato (Unitalsi,
Coordinamento del Volontariato della Provincia di
Treviso, Trevisani nel Mondo, ecc.) e vedrà il ritorno di
un gruppo di professori spagnoli dell’Unefa. Ancora,
sono attesi la banda di Toronto – Canada e un gruppo
scout della provincia di Venezia.
IN VIAGGIO IN FRANCIA…UN SEME DI FUTURO…UN’IMPRESSIONE POSITIVA.
La delegazione AFR partecipa al 70° anniversario MFR a Brest
Il Ministro dell’Agricoltura della nuova Presidenza francese di Nicholas
Sarkosi partecipando al convegno di Brest delle Maisons Familiales Rurales, nella
Sua esposizione ha avuto a dire che “l’importanza della formazione, la motivazione a raggiungere traguardi di eccellenza e la visione di un futuro condiviso per tutta
la Nazione saranno la base della riuscita dello sviluppo dello Stato e della crescita
economica” e “ Le Maisons Familiales Rurales sono”, a Suo dire, “parte attiva nella
realizzazione di questo progetto”. E’ stata questa una delle maggiori evidenze del
viaggio che la delegazione della nostra Associazione Famiglie Rurali ha avuto
modo di vivere nel corso della missione francese che abbiamo avuto fra Parigi e
Brest dal tre all’otto di luglio scorsi. In queste parole il senso delle proposte che
arrivano nel mondo della formazione dai nostri cugini d’oltralpe. E ti senti partecipe di un ideale che mette insieme alla necessità delle aperture verso la globalizzazione, una proposta formativa concreta ed una prospettiva di futuro che oltre a coinvolgere le attività produttive ha il grande pregio ad oramai settant’anni dalla sua
nascita, di essere giovane proprio con quei giovani che questo futuro avranno il
compito di realizzarle.
Ugo Ottavian
“CONDIZIONE ANZIANA” Convegno Associazione Famiglie Rurali sinistra Piave
Nel panorama delle iniziative culturali previste
nell’autunno del 2007 a cura dell’Associazione
Famiglie Rurali Sinistra Piave, sta prendendo forma il
convegno previsto per novembre.
Il tema individuato quest’anno è quello della condizione anziana e l’obiettivo implicito del convegno è
quello di riflettere insieme su come valorizzare nelle
nostre comunità ogni possibile elemento di vitalità e di
energia che gli anziani possono dare.
Il filone condottore del convegno prevede comunque tre distinti momenti:
• L’analisi della situazione attuale
• Le valutazioni dei bisogni
• Le proposte operative
Il primo momento è quello dell’analisi di fatto
della situazione, che parte dall’individuazione delle
varie fasi della condizione anziana dal momento classico del pensionamento, in cui normalmente c’è un
discreto stato di salute, al momento delle prime difficoltà, dove l’anziano comincia ad avere bisogno di
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attenzioni particolari, ai momenti critici di non autosufficienza dove la famiglia da sola ha concrete difficoltà.
Tutte le valutazioni sono viste secondo vari punti
di vista: dello stato di salute, della situazione della
donna, dell’ambito familiare, del grado di lontananza
dei figli, dello stato di solitudine, del livello di istruzione, della situazione finanziaria, della città rispetto al
mondo rurale, dell’accesso ai servizi pubblici ecc.
Il secondo momento parte dalla valutazione dei
bisogni degli anziani rispetto allo stato di necessità, e
delle relative risposte che trovano presso le varie istituzioni competenti: regioni, Aulss, comuni.
Per approfondire questo punto in particolare si
ipotizza di organizzare un incontro preparatorio per
inizio di ottobre coinvolgento i tecnici dell’Aulss ed i
politici locali competenti.
Il terzo momento, quello delle proposte, è quello
che trova espressione anche nei lavori di gruppo che
verranno organizzati in occasione del convegno e che
dovrebbero indicare all’associazione dei percorsi di
lavoro, di sensibilizzazione da portare avanti in prima
persona e di stimolo nei confronti delle istituzioni istituzionalmente delegate a farlo.
E’ un tema molto sentito dai nostri soci, come
dimostrato nei 6 incontri preparatori svolti a livello
locale nel mese di giugno che hanno visto coinvolti
circa 100 fra i iscritti e simpatizzanti attraverso il loro
contributo di esperienza, partecipazione e condivisione.
Le istituzioni possono e devono fare molto in questo campo, ma, tenuto conto della complessità e della
dimensione del problema, non possiamo e non vogliamo delegare solo a loro la responsabilità di scegliere e
di dare risposte. Anche le associazioni, le parrocchie,
le comunità, le famiglie, tutti gli altri enti oltre che i
singoli cittadini possono, ciascuno rispetto al suo
grado di responsabilità e di possibilità, contribuire attivamente in prima persona.
E’ solo attraverso un grande gioco di squadra che
si vincono i campionati più importanti e l’occasione
del convegno può rappresentare, da questo punto di
vista, un grande campo di calcio.
afr
ASSOCIAZIONE
FAMIGLIE
RURALI
SINISTRA
PIAVE
Circolare informativa riservata ai soci - Agosto 2007 - Sede: via Isonzo, 31 - 31020 S. Giacomo di Veglia (TV) - tel. 0438.501558
[email protected] - [email protected] - www.afrsinistrapiave.it
Cari soci, amici e sostenitori
I
l Consiglio direttivo dell’Associazione,
nella sua prima riunione del 19 aprile
c.a. ha avanzato la proposta per una mia
riconferma a presidente della AFR per il
mandato 2007-2008-2009.
La richiesta ha comportato una mia scelta,
poiché non era nei miei piani un così lungo
periodo di impegno all’interno del
Consiglio. Ho cercato di far memoria ai
fatti e alle persone che in questi anni si
sono succedute nella AFR, con tutte le soddisfazioni e con le immancabili delusioni.
Ho cercato pure di verificare una compatibilità tra i molteplici impegni della AFR e
con quelli della mia famiglia, che spesso
come tante altre, deve sacrificarsi per le
esigenze altrui.
Con tale spirito ho accettato l’incarico,
poiché considero questo momento di vita
della AFR importante per il suo futuro.
Gli aspetti della gestione della attività
della Associazione, le prospettive future
legate alle attività locali ed internazionali
comportano un impegno tale, che esigono
un senso di responsabilità da parte di tutti.
Però è stato determinante nella mia decisione, e credo, sia stato anche per coloro
che hanno inteso impegnarsi per
l’Associazione in questo triennio, è la
dimostrazione di affetto e di voglia di solidarietà, che si incontra in moltissime persone nei riguardi della nostra
Associazione. Questo fatto, come è stato
ripetuto in altre occasioni, è di fondamentale importanza per la vita di una
Associazione. C’è stato nella nomina delle
cariche istituzionali della Associazione un
rinnovo dovuto ad esigenze organizzative
ma basato comunque sulla continuità e
nella coerenza con gli obiettivi fondamentali della AFR. Molto lavoro ci aspetta, molte
persone attendono il nostro aiuto.
Con lo spirito che ci contraddistingue cerchiamo di continuare a dare ai nostri fratelli il sostegno necessario per migliorare la
qualità della loro vita, così come abbiamo
fatto in tutti questi anni. Ai Consiglieri, ai
Revisori dei Conti e a tutti gli stetti collaboratori, grazie per aver accettato di impegnarsi ancora per questo nuovo mandato.
A tutti i nostri sostenitori un caloroso invito a continuare ad aiutarci, poiché è con
l’indispensabile aiuto di tutti che riusciremo a fare tante altre attività.
Un cordiale saluto,
Alessandro Toffoli
RINNOVO CARICHE SOCIALI TRIENNIO 2007 – 2009
L
’Assemblea dei soci dell’AFR nella
sua riunione del 1° Aprile 2007 ha
proceduto alla nomina dei seguenti componenti del Consiglio Direttivo e dei
Revisori dei Conti, qui di seguito indicati
CONSIGLIO DIRETTIVO:
ALGEO RAFFAELLO
OTTAVIAN UGO
TOFFOLI ALESSANDRO
CARLET LORIS
MONTESEL RENZO
CESCHIN MARINO
DALL’ARMELLINA FAUSTO
MARCUCCI CINZIA
SARTORATO PAOLO
FELETTO GIACINTO
GIOPP GIULIO
CETTOLIN CESARE
RANCAN LUIGINO
SOMMARIVA GIUSEPPE
ROSSI ALBERTO
REVISORI DEI CONTI:
PERIN ENZO
DA DEPPO ISIDORO
PICCIN ALBERTO
SUPPLENTI:
BONOTTO DINO
LUCA MARIO
PRESIDENTE ONORARIO:
MONTESEL ALBINO
SEGRETARIO AFR:
VOLPATO ROMANO
Il Consiglio Direttivo così composto,
nella sua prima riunione del 19 aprile
2007 ha proceduto alla nomina delle
seguenti cariche:
PRESIDENTE AFR:
Toffoli Alessandro
VICE PRESIDENTE:
Rancan Luigino
COMITATO ESECUTIVO:
effettivi
Ottavian Ugo
Carlet Loris
Rossi Alberto
Fanno parte per competenza:
Presidente onorario:
Montesel Albino
Algeo Raffaello
Ceschin Marino
SEGRETARIO AFR: Romano Volpato
A tutti i migliori auguri di buon lavoro per
il loro mandato ed incarichi specifici.
La Segreteria AFR
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GOCCE D'ACQUA IN AFRICA
L’occasione di andare in Africa non capita tutti i
giorni. Quando mi si è presentata, l’ho presa al volo.
Sono partita senza sapere bene cosa aspettarmi, ma
ero consapevole che non sarebbe stato né un viaggiovacanza-relax, né uno di quei viaggi-studio organizzati dall’università; no, qui si trattava di qualcosa di
diverso, era un viaggio in un mondo diverso, lontano
non soltanto chilometri, oltre il deserto, nel cuore del
continente nero, ma anche lontano dalla nostra normale concezione della normalità.
Sono partita insieme ad alcuni soci dell’AFR —
Associazione Famiglie Rurali — un’associazione,
conosciuta grazie a mio fratello, che si occupa tra le
innumerevoli attività, anche della progettazione e della
realizzazione di iniziative di cooperazione allo sviluppo nei paesi del Terzo Mondo volte a favorire attività
sociali, agricole ed economiche autosostenibili.
Siamo atterrati a Ouagadougou, capitale della
Paese più povero dell’Africa, il Burkina Faso; in dieci
giorni, lungo la strada che da qui ci ha condotti fino
alle coste di Cotonou e Porto Novo in Benin, i nostri
occhi, le nostre orecchie e le nostre mani hanno incontrato persone, visto luoghi e orizzonti, ascoltato parole e canti che hanno suscitato emozioni che difficilmente si possono descrivere. La terra è secca, in alcune zone sabbiosa, in altre vicina alla steppa; la temperatura si aggira attorno ai 40 gradi, ai margini della
strada, piccoli villaggi di capanne, qualche pozzo qua
e là, capre e vacche al pascolo, donne e bambini che
camminano portando sul capo ceste di frutta o di qualsiasi altra cosa immaginabile, poi chilometri di nulla.
Ecco la “città”: la contraddizione della convivenza tra
la finta ricchezza tecnologica e la vera povertà, tra una
baracca che vende cellulari e un bambino che corre
nudo lungo il ciglio della strada. Bancarelle di legno
che si sorreggono a stento, ma anche negozi, alberghi
e case di mattoni e cemento, Il panorama è vario ed
anche ambiguo.
Quello che più ha “colorato” il nostro viaggio
sono state le persone che abbiamo incontrato. I bambini nelle scuole e i loro insegnanti, le suore che premurosamente ci hanno accolto e ospitato nelle loro
strutture, i responsabili locali a cui l’AFR si appoggia
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per portare avanti i suoi
progetti, le guide che ci
hanno
accompagnato
durante le varie visite, ma
anche i “nostri” autisti con i
loro furgoncini sgangherati,
tutti ci hanno regalato un
“qualcosa”, un semplice
sorriso, gesto o parola, che
ricevuto in queste circostanze, acquista una ricchezza unica.
Molti sono i progetti
promossi dall’associazione
che abbiamo visitato, tra
questi una scuola primaria e
secondaria, una casa d’accoglienza per bambini in difficoltà, un’azienda agricola con un centro di formazione per allevamenti e coltivazioni e un piccolo dispensario, che verrà a breve
ampliato.
Appoggiati al muro di un’aula, ascoltiamo, in
silenzio, la poesia di una bambina, cerchiamo di capire qualcosa… la poesia dice “gioia nel cuore”, parla di
speranza, e sono la gioia e la speranza di una bambina
africana che per venire a scuola deve percorrere ogni
mattina chilometri a piedi, ma che è felice, perché ora
almeno può imparare a leggere e a scrivere.
La speranza e la forza di volontà che abbiamo trovato in queste persone è sorprendente: sono in costante lotta per la vita, contro la sofferenza, l’ignoranza, la
mancanza d’acqua, ma non ti negano mai un sorriso.
Gli ostacoli da superare sono tanti, ma questo viaggio
è la testimonianza che davvero tutto è possibile: il
coraggio e la speranza sempre accesa, non solo di
associazioni come l’AFR o di gruppi di volontariato,
ma di ogni singola persona, è come una goccia nel
mare: piccola, ma fondamentale; sono le singole
gocce d’acqua che, unite, danno vita al mare, senza
queste il mare non esisterebbe. Ogni singola goccia
d’acqua può avvicinare paesi come questi a quei diritti innegabili, quali l’educazione, la libertà e la salute,
che per noi occidentali sembrano ormai così scontati.
Sara
Quando Alessandro, presidente dell’associazione,
mi propose di partire con loro dissi di si, ma forse non
mi rendevo ben conto di quello che avrei vissuto.
Un’esperienza incredibile, di quelle da raccontare
anche dopo tanti anni, con gli occhi lucidi per le emozioni che si ricordano.
Il primo impatto con l’africa l’abbiamo avuto in
Niger, scalo tecnico, una sosta breve senza nemmeno
scendere dall’aereo, ma solo affacciandomi dal portellone ho percepito qualcosa di strano, di forte. Il caldo,
a volte soffocante, ma anche il profumo dell’aria,
intenso, e i colori, mai banali, mai sbiaditi, ma sempre
vivi anche nella stagione più secca.
L’arrivo in serata in Burkina Faso è stato un po’
tumultuoso, per la burocrazia della loro dogana e per
il loro modo di sbrigare le pratiche, ma già questo
faceva parte di quella avventura che più volte avevo
sentito raccontare da Alessandro.
Passare dalla nostra realtà, a quella di uno dei
paesi più poveri dell’Africa, non è semplice, la lingua,
i profumi, il cibo, il contatto con le persone, i sorrisi,
gli sguardi, tutto è diverso, tutto è carico di emozioni
e sensazioni che entrano nella pelle e penso resteranno sempre con me e con i miei compagni di viaggio.
La bellezza di quest’Africa, tanto diversa dai villaggi turistici delle coste Nord Africane e dalla capitali più ricche, sta nella dignità, nel sorriso, nell’energia dei bambini, che lungo le strade accompagnano il
nostro viaggio. Il trasferimento dal Burkina al Benin è
lungo, e per certi versi faticoso, per il caldo, per i
mezzi di trasporto, per la sete. Non è mai mancata
acqua da bere, ma la sensazione di averne continuamente bisogno rende un po’ più consapevoli di quello
che quotidianamente sprechiamo nelle nostre case,
mentre li diventa bene prezioso e simbolo di vita.
Il lungo viaggio su queste strade interminabili ci
fa vedere la vera vita africana, strutturata attorno a
queste direttrici, lungo le quali si svolgono tutte le attività economiche. Si vedono piccoli bar, laboratori artigianali, commercianti di vari oggetti, di frutta, di
carne, distributori di carburante, meccanici. Tutto vive
attorno alla strada, e la sensazione, confermata poi
durante il viaggio, è che spostandosi anche pochi chilometri nell’entroterra, tutto finisca a favore della
savana o della foresta.
Ogni tanto incontriamo centri abitati simili a piccole città, con le loro strutture commerciali e anche
con le scuole, elemento fondamentale per un paese,
che proprio dall’istruzione può far ricominciare la sua
storia. Vedere centinaia di bambini festosi far ricreazione in questi spiazzi enormi, giocando a calcio scalzi su campi di terra rossa da una certa emozione, il
paragone con i nostri bambini è spontaneo e immediato, e le conclusioni ovvie.
Il nostro cammino, dopo numerose avventure, ci
porta finalmente a Natitingou, cittadina abbastanza
grande, con un suo ospedale e una serie di strutture
che gli consentono di essere considerata città. Qui
siamo ospitati in una sorta di centro spirituale gestito
da suore di Panama, guidate dal Vescovo Pascal.
Un’ospitalità e un calore così intensi sono davvero difficili da trovare. Pur con tutte le difficoltà del luogo
queste suore davvero speciali ci hanno dato la possibilità di passare dei momenti veramente indimenticabili.
Da questo nostro “campo base” sono partite tutte
le nostre varie visite. Quella più significativa e forse
più emozionante è stata alla scuola di Boukumbè.
Sentire i loro canti di accoglienza, i balli, le recite, è
stato veramente speciale, penso che molti abbiano
sentito, come me, una stretta al cuore, perché i loro
occhi e le loro voci erano comunque festose, nonostante tutte le difficoltà che incontrano quotidianamente, anche solo per arrivare a scuola.
Nella parte finale del viaggio abbiamo finalmente raggiunto la capitale, Cotonou, e Ouidah, con la
sua spiaggia meravigliosa, e con la sua storia, purtroppo drammatica. Parlando con Alessandro, nel dicembre del 2005, mi raccontava del suo viaggio precedente in Benin, e della visita alla “Porta di non ritorno”,
sentire il suo racconto, e le sue emozioni, vedendo i
suoi occhi lucidi mi aveva dato l’idea della drammaticità e del valore di quel luogo. A distanza di un anno
mi sono trovato li, di fronte a quella “Porta di non
ritorno”, capire quello che pochi secoli prima succedette li su quella spiaggia è stato molto forte, emozionante, commovente, un momento indimenticabile,
qualcosa che porterò sempre con me, qualcosa che
ancora una volta, durante questo viaggio, mi ha con-
fermato di essere veramente fortunato.
Ci sarebbero da aggiungere tantissime parole a
questo breve racconto, che potrebbe trasformarsi
benissimo in libro per la quantità enorme di emozioni
e sensazioni che è stato in grado di generare.
Vedere i progetti realizzati fino ad oggi, capire
quante altre cose si potrebbero fare, rendersi conto di
quanto valore abbiano i nostri piccoli sacrifici quando
diventano azioni di volontariato e cooperazione internazionale, è e sarà sicuramente un fortissimo stimolo
a continuare e promuovere tutte le nostre iniziative,
con forza e impegno.
Un viaggio cominciato con la leggerezza di una
“vacanza” può finire come scoperta di qualcosa che
forse ognuno di noi a dentro, ma che solo di fronte alla
realtà riesce a capire e valorizzare.
Capire che ogni nostra piccola iniziativa, frutto di
nostri piccoli sacrifici, può dare qualcosa di immensamente grande, a tanti bambini, certamente riempie il
cuore di gioia nell’affrontare i vari problemi legati alle
nostre iniziative, e soprattutto rende consapevoli della
responsabilità che possiamo avere nello sviluppo e nella
crescita di coloro che saranno il futuro dell’africa.
Marco
AFR “GIUSEPPE CORAZZIN”
AFR – Sinistra Piave ha per statuto la finalità di
valorizzare la famiglia e l’ambiente rurale tramite la
realizzazione di attività culturali, formative e di solidarietà a livello nazionale e internazionali. Essa effettua
operazioni economico-finanziarie anche di natura profit per il reperimento delle risorse necessarie agli scopi
istituzionali.
L’Associazione è sempre stata aperta alla collaborazione e condivisione di esperienze con altre realtà del
territorio. In questi ultimi tempi si è avvertita la necessità di affiancare all’AFR – Sinistra Piave, un’altra
Associazione del tipo “organizzazione di volontariato”
così come indicato dagli artt. 2 – 3 della Legge
266/1991 per poter usufruire di contributi di soggetti
privati e istituzionali sia italiani che comunitari. Qusta
nuova Associazione avrà un proprio statuto e regolamento come da norme di legge nazionale e leggi regionali di attuazione e avrà come finalità la solidarietà
sociale per la promozione e valorizzazione della persona, della famiglia, della comunità locale e del mondo
rurale. A farne parte saranno chiamate la AFR –
Sinistra Piave e tutte le Associazioni o Organizzazioni
che già lavorano con noi (mercato equo e solidale, cultura e spettacolo, gastronomia, università, associazioni
sportive e di aggregazione sociale …).
Esse sono già state contattate e coinvolte positivamente nella formazione di questa nuova realtà in una
serata di fine giugno. La nuova Associazione si chiamerà “AFR Giuseppe Corazzin”: il nome abbina la
nostra sigla a Giuseppe Corazzin (n. 1890, m. 1925)
che fu leader nel sindacalismo cristiano per la difesa e
l’elevazione delle classi lavoratrici rurali, morto in giovane età a causa delle fatiche e delle ferite riportate in
guerra e durante la sua attività sindacale nel periodo del
primo fascismo.
L. Rancan
UN CONTAINER PER IL BENIN
I NOSTRI CORSI
In questi giorni è partito un altro container,
con destinazione Diocesi di Natitingou (Benin).
Nel grande container (67 m3), sono stati
sistemati un trattore, con relativa attrezzatura
(aratro – erpice, …) una panda, una macchina per
il gelato, una moto, porte e finestre, frigo, vestiario, attrezzature ospedaliere, attrezzature edili e
tante e tante altre cose, estremamente utili per i
bambini, famiglie, scuole e parrocchie della
Diocesi di Natitingou, con cui noi della AFR
siamo particolarmente legati.
A tutte le persone che generosamente hanno
La nostra Associazione, tra le altre attività, si
occupa della formazione dei propri soci e simpatizzanti attraverso incontri, assemblee e
convegni su temi specifici e promuove, in collaborazione con altri Enti, dei corsi su temi
particolari rivolti a diverse persone, prevalentemente donne, dei Comuni della zona ove
l’AFR opera.
Si sono conclusi nel mese di maggio con esito
positivo, i corsi di inglese, ricamo, pasticceria,
cucina, computer, acquarello, svoltisi nel
Comune di San Vendemiano. Il partecipanti
sono stati 360, con una numerosa partecipazione soprattutto alle attività di cucina e
pasticceria.
Gli iscritti sono rimasti soddisfatti della preparazione degli insegnanti e delle strutture messe
a disposizione dal Comune e soprattutto hanno
avuto l’opportunità di conoscere e socializzare
con altre persone, raggiungendo uno degli
obbiettivi che l’associazione si prefigge nell’organizzare tale attività formativa.
fornito o procurato tutta la merce spedita, a coloro che hanno sostenuto le spese della spedizione
e a tutti quei volontari che da mesi lavorano per
l’organizzazione della spedizione e per il riempimento del container va la nostra più sentita riconoscenza.
Il Vescovo Mons. Pascal così scriveva ad altri
benefattori di un altro container:” D’ora in poi
sapete che avete una parte della vostra famiglia in
Benin”. Continuiamo pertanto in questa meravigliosa solidarietà.
Romano Volpato
ARMANDO D’AGOSTIN E
GIUSEPPINA DA RIOS
Armando di Tovena, socio fondatore della nostra Associazione, ci ha lasciato lunedì 11 giugno c.a. e,
come era nel suo stile,in punta di piedi. Nella consegna della pergamena in occasione del trentennale
dell’AFR (Nov. 1998) il Sig. D’Agostin è stato definito, come tanti altri, “pioniere di una iniziativa che è
memoria, presente e futuro della Comunità Rurale della Sinistra Piave”. Lo ricordiamo per la sua presenza
nelle nostre attività, per la sua tenacia a voler passare dalle parole ai fatti, come esempio tipico di chi ha dedicato la propria vita nei campi.
E’ mancata il 18 luglio c.a. la Sig.ra Da Rios Giuseppina, moglie del nostro storico socio Papa Gregorio.
Abbiamo avuto modo di partecipare al suo dolore con le nostre condoglianze e cerchiamo di essergli vicini
con la nostra amicizia.
Giovanni Bonotto
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