il territorio rinasce - Comune di Pieve Emanuele
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Pieve Emanuele IL TERRITORIO RINASCE Comune di Pieve Emanuele www.casa.regione.lombardia.it LOMBARDIA. COSTRUIAMOLA INSIEME. Pieve Emanuele Comune di Pieve Emanuele IL TERRITORIO RINASCE www.casa.regione.lombardia.it LOMBARDIA. COSTRUIAMOLA INSIEME. caratteristica principale, sono pensati assieme a corpi bassi a formare un organismo a “L”, specchiato rispetto ad una corte interna. Questo tipo ripetibile (8 blocchi edilizi composti in quattro corti) e diviso dalle aree parcheggio, aiuta la creazione di quella variabilità, semplice nella realizzazione, che non contraddice l’unitarietà del sistema urbano e favorisce nel contempo quelle particolarità indispensabili a rendere riconoscibile il luogo della propria residenza. L’edificio tipo sarà composto con pianta a “L”, da un corpo basso distribuito in linea di 5 piani fuori terra e da un corpo a torre alto 8 livelli collegati tra loro da una piccola struttura a ponte di 4 livelli il cui vuoto al piano terra forma un androne passante. La corte interna avrà una larghezza di circa 20 metri e una lunghezza di circa 30 metri ma non sarà uno spazio totalmente chiuso grazie alle aree di distacco e arretramento dei corpi dei fabbricati che favoriranno così un’articolazione varia e aperta dei giardini di pertinenza collegati attraverso gli androni anche alle aree di parcheggio esterne. Per garantire un numero di parcheggi nella misura richiesta sono state individuate aree esterne, alternate ai fabbricati, così da separare il più possibile gli spazi veicolari da quelli pedonali. In tal senso le corti diventano veri spazi aperti di buona qualità abitativa, protetti e percorribili in cui il verde primeggia. Gli appartamenti godono di una notevole qualità abitativa in relazione all’esposizione e all’ubicazione ai vari piani. Le tipologie di appartamenti sono state studiate al fine di realizzare spazi lineari e razionali garantendo flessibilità per eventuali trasformazioni nel tempo. La riqualificazione urbana complessiva delle aree di via delle Rose trae origine dal “Programma di Recupero Urbano in Pieve Emanuele Quartiere ERP- ex INCIS comparto ex ENPAM” approvato il 22 maggio 2003 e completato l’11 marzo 2009 con l’accordo stipulato tra ALER Milano Azienda Lombarda Edilizia Residenziale e l’Amministrazione Comunale. L’accordo di Programma è stato inserito nella Variante al Piano Regolatore Generale vigente e, nel suo complesso, è stato acquisito e condiviso nei contenuti, con l’approvazione del nuovo Masterplan l’8 novembre 2010. Esso prevede il raggiungimento dei seguenti obiettivi generali: • la definizione di un progetto unitario in grado di conferire ruolo di qualità urbana ad ambiti diversi e variegati coerentemente con il Piano Regolatore Generale vigente e i contenuti enunciati dal prossimo Piano di Governo del Territorio; • la riqualificazione urbana, anche attraverso la demolizione di parte degli edifici esistenti, il cambiamento di destinazione funzionale e, in particolare, il potenziamento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica; • la qualificazione e l’incremento della dotazione di infrastrutture e di strutture di interesse pubblico destinate allo svolgimento di attività di servizio alla residenza, nonché l’incremento della dotazione di parcheggi, aree verdi, percorsi ciclabili e infrastrutture; • la definizione di un quadro complessivo di interventi, suddivisi tra interventi relativi al patrimonio di edilizia residenziale pubblica, ai servizi e alle infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico, ai servizi privati di interesse generale; • la mitigazione degli impatti ambientali; • l’individuazione dei vari comparti residenziali, unitamente al Direzionale e al Commerciale, progettati al fine di creare un luogo di attrazione e di interesse sia per i cittadini di Pieve Emanuele che di cittadini provenienti dalle aree Limitrofe; • la definizione degli impegni specifici riguardanti i comparti ALER. Per quanto concerne gli aspetti costruttivi e strutturali, la realizzazione degli edifici è rispondente ai criteri di semplicità e ripetibilità caratteristica degli interventi di Housing Sociale, dando la possibilità di un ampio uso della prefabbricazione per contenere i costi e ridurre i tempi di realizzazione. Le facciate saranno caratterizzate da ampie finestre lineari nella forma, preferibilmente verticali, sia del tipo a portafinestra che con parapetto pannellato ma anche da logge scavate nei volumi. La parte dell’intervento dedicata all’edilizia pubblica è da leggersi come il fulcro dell‘intera riorganizzazione, e l’assetto dei volumi, pur mantenendo la torre (edificio alto) come tipologia di riferimento, è stato sviluppato sul modello insediativo del “cluster” ovvero di un insieme di edifici composti a formare uno spazio unico e vario; una specie di “cittadella” composta da edifici alti e bassi, attraversabile fruitivamente e visivamente, e in grado di contribuire ad arricchire le viste del territorio ponendosi come elemento non isolato e integrato nel tessuto urbano. La soluzione proposta, mantenendo i caratteri originari di progetto residenziale sia dal punto di vista paesaggistico che dell’ambito sociale, cerca di misurarsi con le più recenti esperienze europee in tema di HousingSociale. In tal senso l’aspetto ambientale è affrontato positivamente sia in termini generali (l’intero territorio) conservandone le relazioni di appartenenza, sia in funzione degli edifici attraverso un rapporto comune tra spazi verdi pubblici e privati (zone parcheggio e corti) e intendendo questi ultimi, nella loro varietà, come integrativi all’abitare e utili alla promozione di rapporti privilegiati e collettivi. Coerentemente alla definizione degli spazi aperti, è stata ricercata una varietà formale degli edifici che, pur utilizzando dei volumi verticali come A destra dall’alto, verso il basso: l’area interessata all’intervento, il planivolumetrico, la vista in pianta del nuovo quartiere, una vista d’insieme.