Il kit della prosperità

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Il kit della prosperità
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Il Kit della Prosperità
Ti voglio Ricco
Ami il tuo Lavoro?
I 5 Passi per Creare il Lavoro che Vuoi
I 4 Segreti per Implementare ciò che Sai
Stai vivendo in Bianco e Nero?
L’Oceano dell’Abbondanza
Ti senti al sicuro?
Ti senti amato/a?
Stai svolgendo il lavoro che ti piace?
Hai abbastanza soldi?
Fai ciò che ami?
Quali sono i tuoi bisogni?
Come li stai soddisfacendo?
(Se vivessimo in un paese del terzo mondo purtroppo dovrei anche
aggiungere: hai abbastanza da mangiare?
Ma qui è casomai più opportuna un’altra domanda: quali bisogni
stai cercando di soddisfare attraverso il cibo?)
Se avete letto Tutta un’altra vita, vi ricorderete sicuramente la
piramide dei bisogni di Abraham Maslow, uno dei padri della
psicologia umanistica (che magari conoscete anche se non avete
letto Tutta un’altra vita).
Come esseri umani abbiamo dei bisogni.
Questi bisogni vanno da quelli fisiologici (come ossigeno, acqua,
cibo), a quelli di sicurezza (stabilità, ordine e protezione) a quelli
sociali (affetto e identificazione), a quelli di riconoscimento (stima,
apprezzamento e successo) a quello di autorealizzazione. Ed è
nostro compito soddisfarli.
Come si legge più approfonditamente in Tutta un’altra vita, sino al
quarto livello (cioè i bisogni di riconoscimento) non si tratta di
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spinte che ci fanno crescere e migliorare, ma di bisogni di
sopravvivenza, gli stessi che provano gli animali più intelligenti.
Anche loro infatti hanno bisogno di cibo, di sonno, di vivere un un
luogo protetto, di socializzare, di avere ruolo nel branco. E sono
felici quando il loro lavoro viene riconosciuto attraverso cibo o
carezze. E’ così diverso dai nostri bisogni?
Quando seguiamo le spinte che ci portano a soddisfare i bisogni
fisiologici, o di sicurezza o quelli di riconoscimento sociale non ci
comportiamo molto diversamente dagli animali più intelligenti.
Lo scopo in questo caso non è l’evoluzione ma solo la
conservazione della specie: persino amore e stima possono servire
a questo.
Il gradino dell’autorealizzazione invece è completamente diverso.
Infatti per spiegarlo, Maslow ha usato diverse definizioni: bisogno
dell’essere e motivatore per la crescita. Questo in contrasto con i
nomi dati agli altri livelli: bisogni di sopravvivenza e motivazione
da mancanza.
La spinta verso l’autorealizzazione è il bisogno istintivo degli
esseri umani di espandere al massimo le proprie abilità e di
impegnarsi per essere il meglio che possono essere. Ed è una
spinta che tutti abbiamo!
Il problema è che per arrivare a questo gradino dobbiamo avere
risolto i bisogni inferiori.
Significa che dobbiamo essere incredibilmente ricchi, avere la
Ferrari e il frigorifero pieno di cibo?
Assolutamente no.
Essere in pace con i nostri bisogni inferiori significa non sentirne
la mancanza. Significa che la nostra attenzione non ha bisogno di
essere richiamata da questi argomenti perchè non rappresentano
un problema per noi.
Infatti se ciò che apprendiamo a proposito di un tipo di bisogno
inferiore è sano, quando lo soddisfiamo, esso si esaurisce (per
esempio dopo una bella mangiata, non abbiamo più fame).
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È così che impariamo a padroneggiare i bisogni inferiori, in questo
modo anche quando vengono ri-stimolati dagli eventi della vita
non li sperimentiamo più come delle forti carenze.
Padroneggiare i bisogni inferiori significa quindi essere in grado di
sentirci amati, rispettati, al sicuro- anche finanziariamente.
Con queste premesse, ho deciso di scrivere questo e-book perchè
troppe persone pur essendo in un cammino spirituale o di crescita
personale, stanno soffrendo a livello finanziario o sentono
mancanze nei bisogni inferiori nella loro vita. E queste carenze
finiscono per interferire con la loro autorealizzazione. E non è
giusto.
Siccome siamo esseri fisici, mentali e spirituali è importante che
impariamo a prenderci cura delle nostre esigenze in tutte queste
aree, evitando di concentrarci solo su una parte per poi
dimenticare le altre.
Come sosteneva Yogananda: “Godere di ottima salute e avere un
buon appetito, ma senza avere i soldi per mantenersi in forma o
soddisfare la fame è un’agonia. Essere in perfetta salute e
possedere grandi ricchezze, ma avere grandi difficoltà con sè
stessi e con gli altri, è una pena. Godere di ottima salute, grande
ricchezza ed efficienza mentale, ma essere privi di pace e ignorare
la verità suprema, è una condizione inutile e insoddisfacente”.
Molte persone credono che prosperità significhi possedere molto
denaro.
In realtà dal mio punto di vista siamo prosperi quando abbiamo a
disposizione tutto ciò che ci serve per vivere e soddisfare i nostri
reali bisogni.
Quali sono i tuoi reali bisogni?
Personalmente non credo vi sia una risposta giusta o uguale per
tutti.
E’ importante però farsi alcune domande.
•Quali sono i miei bisogni in questo momento della mia vita?
•Sono bisogni reali o indotti (dalla società, dalla pubblicità, da
aspettative altrui..)?
•In che maniera li sto soddisfacendo?
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•In che maniera stanno interferendo con la mia evoluzione?
Spesso nei corsi incontro persone che fanno fatica a vedere
coniugate insieme denaro e spiritualità.
Il denaro non è sporco, non è una maledizione.
Il denaro è semplicemente una forma di energia. E quello che lo
rende “buono” o “cattivo”, “pulito” o “sporco” è la maniera in cui
viene usato.
Non esiste un santo al mondo che non abbia utilizzato il denaro per
la propria missione, pensate a Mata Amritanandamay meglio
conosciuta come Amma o a Madre Teresa di Calcutta!
Per questo ho deciso di dedicare questo e-book alla prosperità e
alla ricchezza.
Nella speranza di offrire spunti di riflessione e strumenti utili per
aiutarti a portare prosperità e ricchezza nella tua vita, ho raccolto
alcuni insegnamenti provenienti da esperti in materia in diverse
parti del mondo.
Questo e-book è quindi un collage di riflessioni, consigli, tecniche
riguardo la prosperità e temi correlati.
Ovviamente, esattamente come gli altri e-book di Tutta un’altra
vita, anche questo non è una pillola magica nè intende coprire per
intero tutto ciò che c’è da dire su questo tema.
Ma vuole essere un piccolo aiuto per vivere meglio con voi stessi e
con gli altri.
Buona lettura!
Lucia
Ps. questo e-book non vuole essere in nessun modo un sostitutivo nè di
medicinali nè di terapie.
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Ti voglio Ricco
da M. Hall USA
Ho scelto di intitolare questo articolo in questo modo, Ti
Voglio Ricco, per diversi motivi.
Per cominciare, Ti voglio ricco perché se hai a disposizione
mezzi finanziari sufficienti da poter scegliere di fare ciò che
vuoi veramente fare nella tua vita, molto probabilmente
diventerai una persona migliore per questo. Certo, ci sono le
eccezioni, ma con l’indipendenza finanziaria dalla tua parte,
hai la possibilità di guardarti dentro, di trovare le tue
passioni e di attualizzare quei talenti e quei sogni che ti
rendono unico.
E se tu resti focalizzato nel realizzare te stesso, sarai
probabilmente più felice, più intenzionato a seguire il modo
in cui vivi la vita e maggiormente pronto a dare un
contributo agli altri. E tutto questo renderà migliore la tua
vita insieme a quella di tutte le altre persone che ti
incontreranno.
Ti voglio ricco anche perché so che cosa può succedere se
passi la vita a lavorare per i soldi. Lavorare per denaro rende
te schiavo del denaro, ed il denaro tuo padrone. Quindi se
appartieni alla maggioranza delle persone, tu lavori per la
maggior parte allo scopo di pagare i tuoi conti, per
sostenerti, per sopravvivere, per cercare di risparmiare
qualcosa, etc.
La vita ha a che fare sempre più con i soldi, con il
consumismo, con il consumo. E questo ti sminuisce. Ma se sei
ricco, se sei finanziariamente indipendente, allora è il denaro
a lavorare per te. E questo ti rende libero di focalizzarti su
altre cose.
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Lavorare per soldi ci mette al livello inferiore dei bisogni
nella Gerarchia dei Bisogni di Maslow, e questo significa che
non stiamo vivendo la nostra vita al livello dell’autorealizzazione. La differenza sta tra il vivere in un mondo di
scarsità ed il vivere in un mondo di abbondanza. Nel mondo
della scarsità noi assumiamo che non ce n’è abbastanza per
tutti, che c’è carenza e che quindi dobbiamo competere in un
gioco privo di senso. Questo significa che non appena
qualcuno ottiene più di noi, sentiamo di avere perso
qualcosa.
Quindi, ti voglio ricco affinché tu possa vivere ad un livello
superiore di consapevolezza, ad un livello superiore di
esperienza umana. Ti voglio ricco così che ci siano più
persone che vivono nel mondo dell’abbondanza e che
pensano a come contribuire, a fare la differenza ed a rendere
il mondo più ricco in ogni maniera.
Ancora, ti voglio ricco in molti altri modi che non siano solo i
mezzi finanziari. Ti voglio ricco di pensieri creativi e di modi
di pensare sul come risolvere i problemi. Ti voglio ricco di
cuore, di cura degli altri, dell’uso della tua intelligenza
emozionale per portare soluzioni al nostro mondo dolente. Ti
voglio ricco di salute, di tempo, di relazioni, di impegno, di
efficacia, di creatività, di gioia, etc.
Tra l’altro negli Stati Uniti e negli altri paesi, il ceto medio si
sta restringendo e la democrazia sopravvive a lungo termine
solo con una classe media ampia. Ah, un altro motivo.
C’è un’altra ragione in più. Ti voglio ricco perché il reale
processo di diventare “ricco”, nel senso dell’indipendenza
finanziaria, è davvero il reale processo per vivere una vita
ricca e piena di significato. Suona paradossale, vero?
Tuttavia è la verità.
Michael Hall, il padre della Neurosemantica e autore di
questo testo, ha trascorso anni a ricercare le strategie dei
ricchi di prima generazione, dei milionari che si sono fatti da
sé. All’inizio ha intervistato alcune persone, poi ha scoperto
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che gli studi longitudinali ed i gruppi di focalizzazione sui
multi-milionari stavano andando avanti da decenni e che
esisteva un ricco data-base pieno di informazioni sul modo in
cui queste persone agivano.
Ciò che le ricerche dimostrano è che la maggior parte dei
ricchi milionari di prima generazione usano il loro lavoro
come fondamento per diventare finanziariamente
indipendenti.
Trovano qualcosa che amano fare, sviluppano le loro
capacità, si posizionano in una nicchia, sviluppano la loro
intelligenza finanziaria ed affaristica, danno valore agli altri
mediante le loro capacità, creano un business e persistono in
questo per almeno un decennio.
Per quello che li riguarda, fanno uso della frugalità per
apprezzare ciò che hanno; evitano di spendere il denaro in
maniera compulsiva, utilizzano l’auto-disciplina per gestire il
loro denaro mediante il risparmio, la pianificazione e gli
investimenti.
Visto dall’esterno, tutto questo non sembra affascinante.
Sicuramente non si adatta alle immagini del “ricco e famoso”
alla Hollywood. Sicuramente non affascina l’immaginazione
come invece fa la persona povera che improvvisamente
vince alla lotteria.
Tuttavia, guardandola dall’interno, le persone che lavorano
utilizzando il metodo del ”arricchirsi lentamente”, diventano
per prima cosa ricchi dentro nel trovare le loro passioni, nel
seguire i loro sogni, e dopo un certo periodo apprendono
come gestire il denaro in modo che esso lavori per loro.
Come è diverso rispetto al tipico vincitore della lotteria?
Le ricerche condotte su questi ultimi mostrano che, trascorsi
cinque anni dalla loro vincita, il 90% dei vincitori considera
questo avvenimento come la peggior cosa che possa essere
loro capitata.
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Cinque anni più tardi, la maggior parte di loro non possiede
più nulla dei milioni rimasti e deve ritornare a lavorare per
qualcuno in modo da poter pagare i propri conti. Quale era il
problema? Non erano abbastanza ricchi dentro per poter
gestire il denaro, era il denaro a gestire loro!
La strategia di diventare ricco in creatività, nell’aggiungere
valore e nel creare business, parla di quello che ho indicato
come ricchezza “dentro e fuori”. Siffatta persona non usa il
denaro, il suo status, la ricchezza per provare qualcosa e
soprattutto per diventare un qualcuno.
Guardano al denaro come semplice segnapunti del modo in
cui stanno giocando il gioco. E il gioco qual è? Il vero gioco? Il
gioco interiore? E’ la ricchezza della loro mente, delle loro
emozioni, talenti, capacità, competenze e creatività.
Questo è ciò che intendo quando affermo che è proprio il
processo per creare ricchezza, per diventare
finanziariamente indipendente lo stesso processo per vivere
una vita ricca e piena di significato.
In entrambi, ci spostiamo verso il livello dell’autorealizzazione così da poter essere e diventare tutto ciò che
possiamo ed in questo processo, che sembra così psicologico,
noi scopriamo veramente come essere così di valore da
diventare, sul mercato, di grande valore per gli altri.
Quindi, come puoi vedere, ti voglio ricco per molti motivi.
Voglio che tu vinca il gioco interiore delle tue passioni e sogni
in modo che tu possa vincere al tempo stesso il gioco
esteriore del successo finanziario.
In tutto ciò, l’interno e l’esterno lavorano insieme. Le buone
notizie in questo sono che tu non devi darti per vinto, non
devi rinunciare alla tua integrità od alla tua intelligenza per
giocare al gioco finanziario. In realtà, per vincere davvero tu
hai bisogno di queste cose: te stesso, la tua integrità e la tua
intelligenza!
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Vuoi sapere i particolari più importanti che trattengono le
persone dal diventare prospere, finanziariamente
indipendenti e veri creatori di ricchezza? Quali sono questi
particolari? E’ la mentalità del “diventare ricco in fretta”,
mentalità che conduce ad un tale impazienza che porta a non
perseverare quando si è sulla strada giusta. Chi è in questa
situazione, passa da una cosa all’altra.
Anche la separazione tra ricchezza interiore ed esteriore fa
sì che una persona eviti di vedere che la base per diventare
prosperi risiede nella prosperità interiore che siamo in grado
di dare.
Diventiamo ricchi quando diamo.
Mettiamo a disposizione la nostra mente creativa ed il nostro
cuore nel momento in cui troviamo problemi e ferite che
hanno bisogno di venire risolte. I creatori di prosperità
risolvono problemi. Aggiungono valore, e nel fare questo,
aumentano il loro valore.
E questo è forse il particolare più importante, le persone non
prospere evitano di intraprendere azioni decisive ed efficaci
riguardo a ciò che conoscono. La maggior parte delle persone
sa molto di più di ciò che sta facendo, in termini di finanze.
Quindi, invece di colmare la loro lacuna tra il sapere ed il
fare, queste persone continuano a pensare che deve esistere
qualche pomposo segreto e quindi si ostinano a cercarlo. Ed
invece non fanno ciò che sanno che sarebbe importante fare,
ciò che migliorerebbe il loro stato finanziario.
Ti voglio ricco e confido nel fatto che questi pensieri ti
arricchiscano e che quindi tu incominci ad osservare te
stesso ed i tuoi talenti, iniziando a porti le domande per la
creazione della prosperità: “In che modo posso aggiungere
valore, qui?” “Che cosa posso offrire della mia mente, del mio
cuore ed azioni, che possa arricchire...queste situazioni,
persone, affari, etc?”.
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Fai questo ed incomincerai a colmare la lacuna tra il tuo
sapere ed il tuo fare, compiendo un passo importante verso
la tua indipendenza finanziaria!
Ami il tuo Lavoro?
da A.Bryant Singapore
Quanto spesso sentite qualcuno affermare "amo il mio
lavoro"?
Nei nostri corsi aziendali spesso sentiamo dire "grazie a Dio è
venerdi" o "se vincessi al lotto me ne andrei da qui".
Confucio disse che l’uomo che ama quello che fa, non fa mai
un giorno di lavoro nella sua vita!
È possibile amare il tuo lavoro? Conosci qualcuno che lo ami?
Chi ama il proprio lavoro, si impegna in esso e guadagna
significato da esso.
La Gallup Organisation ha identificato alcuni elementi chiave
per sentirsi coinvolti nel proprio lavoro:
Chiarezza di ruolo: le persone sanno cosa ci si aspetta da
loro al lavoro.
Utilizzazione del talento: i lavoratori hanno occasioni di
utilizzare i loro talenti nei loro ruoli ogni giorno.
Riconoscimento: gli impiegati vengono regolarmente
riconosciuti e desiderano che si tenga a loro.
Comunicazione: le persone ricevono continui feedback
(riscontri) sulla loro prestazione e hanno regolarmente
colloqui circa il loro progresso.
Legame: gli impiegati hanno forti legami con i loro colleghi.
Sviluppo: le persone hanno occasioni di imparare e crescere.
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Potreste pensare che tocca al vostro capo o alla vostra
organizzazione fornire questi fattori. In parte è vero; tuttavia
ognuno ha la piena responsabilità per il proprio impegno.
Lo psicologo, Mihaly Csikszentmihalyi ha studiato migliaia di
persone ed ha scoperto che rimbalziamo fra due estremi:
durante gran parte del giorno viviamo pieni di ansia e
pressioni del nostro lavoro e dei nostri obblighi, mentre
durante i momenti di svago, tendiamo a vivere nella noia
passiva.
La chiave della felicità è quindi di sfidarsi con mansioni che
richiedono un alto livello di abilità e di impegno e di essere
completamente coinvolti in queste attività.
Quando siamo completamente coinvolti in un'attività
entriamo nello stato di “flusso”, uno stato in cui il tempo vola
via e ciò che stiamo facendo sembra non richiedere sforzo.
Tendiamo ad avvertire tali momenti di flusso quando
facciamo sport o siamo occupati in un hobby.
Immaginate di sciare giù da una montagna con tutta la
vostra attenzione concentrata sulle curve, è improbabile che
in questo momento vi preoccupiate di cose insignificanti.
Un altro aspetto di un momento di flusso è che i feedback
sono immediati; lo scalatore di montagna sa di essere un
passo più vicino all'obiettivo.
Tenendo questo in mente, chiedetevi:
Come posso generare più momenti di flusso nel mio lavoro?
•Cercate costantemente sfide che espandano il vostro livello
di abilità, particolarmente se richiedono l'apprendimento di
qualcosa di nuovo.
•Fissate obiettivi e richiedete feedback che vi facciano
sapere come andate nel corto e nel lungo termine.
•Trovate o ritrovate il significato in quello che fate...
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Alla ricerca di Significato
Alla base del benessere e del successo di ogni attività c’è il
significato che quella attività ha per noi. Ma come trovare (o
ritrovare) il significato in quello che facciamo?
Un artigiano sa perché fa quello che fa. La Rivoluzione
Industriale, con le relative catene di montaggio senz’anima,
ha tolto il significato di quello che fanno a molti lavoratori.
Victor Frankl, che è sopravvissuto ad un campo di
concentramento nazista, ha suggerito che possiamo
superare qualsiasi “cosa” se abbiamo un “perché„ abbastanza
grande.
Trovate il significato in quello che fate; chiedetevi:
Che cosa significa il mio lavoro per me?
Per gli altri?
Per il mondo?
Per esempio un insegnante potrebbe dire che il significato del
suo lavoro è condividere quanto ha imparato. Oppure
scoprire che più insegna più impara nuove cose. E questo
potrebbe dare un nuovo significato al suo lavoro. O ancora
sentire che il suo insegnamento ha impatto su una intera
generazione di studenti e quegli studenti cambieranno il
mondo, anche se soltanto un po' alla volta...
Ecco le domande chiave per trovare (o ritrovare) il
significato sul lavoro:
1. Che cosa significa questo lavoro per me?
2. Che cosa significa per i miei clienti/ persone con cui vengo
in contatto?
3. Che cosa significa questo lavoro nel contesto della mia
vita?
4. Come posso dare a questo lavoro più significato?
Quando uniamo il significato con le nostre azioni ci autorealizziamo, la nostra vita acquista scopo e passione e
iniziamo veramente ad amare il nostro lavoro.
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E chi ama il proprio lavoro si impegna in esso e quindi
guadagna significato da esso. E il cerchio si chiude!
Spesso quando pensiamo a qualcuno che ama il suo lavoro
noi pensiamo che sia impegnato in una vocazione piuttosto
che in un lavoro (pensate ai medici e alle infermiere).
Aristotele ha detto, “Dove si incrociano i talenti ed i bisogni
del mondo, li si trova la vostra vocazione.„
Oggi potremmo usare la parola passione anziché vocazione.
I bisogni del mondo non sono solo di avere dei medici
eccellenti, ma anche eccellenti servizi assistenza ai clienti,
eccellenti venditori, ragionieri, fornai, commesse, tecnici,
costruttori ecc.
A volte pensiamo che saremmo più felici seduti su una
spiaggia facendo nulla (noia passiva), ma in verità siamo più
felici quando stiamo facendo qualche cosa di utile.
I 5 Passi per Creare il Lavoro che Vuoi
da Susan Moe - Business in Blue Jeans USA
Se il tuo vecchio lavoro non ti piace più, se senti che è ora di
cambiare, se ti stuzzica l’idea di metterti in proprio, ecco
alcuni consigli dagli esperti del settore.
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Suggerimento # 1: Scopri cosa conosci
Scoprire cos’è che sai suona semplice, vero? Ma indovina un
po’, non è soltanto quello che sai già. Riguarda quello che
conosci da anni, quello che hai appena imparato e quello che
vuoi imparare.
In verità, se sei una persona che è in grado di raccogliere
velocemente le nozioni e di integrarle bene, puoi impiantare
un business solido partendo da qualcisa che hai sempre
voluto conoscere.
Un’altra cosa da tenere in considerazione riguarda ciò a cui
sei appassionato. Potrai costruire un business molto più
solido se il soggetto di questo è un qualcosa che ti appassiona.
Qual è una cosa di cui sai molto e che fai davvero molto bene?
Questi sono due punti di partenza fantastici per riflettere sul
tipo di business con cui vuoi incominciare.
Suggerimento # 2: Scopri con chi vuoi lavorare
È così semplice, quando diciamo che vogliamo lavorare con
“imprenditori” o “donne”, ma queste sono categorie molto
ampie - troppo ampie!
Hai bisogno di restringere il tuo target e scoprire quali sono
queste persone. Parte di questo deriva da chi sono le persone
con cui ti piace lavorare, e parte deriva da quali persone
vogliono ed hanno bisogno della tua conoscenza e delle tue
capacità.
Un consiglio che ho ascoltato spesso è quello di creare un
identikit del personaggio del tuo target di mercato-
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attribuisci a questa persona un nome ed una vita - in cosa è
impegnata questa persona, che cosa fa per vivere, dove vive?
Sii il più dettagliato possibile e in questo modo scoprirai che
è molto più facile creare dei prodotti e dei servizi affini a ciò
che il tuo target di mercato richiede.
Suggerimento # 3: Scopri o Trova i prodotti richiesti dal
tuo Target di Mercato
Una volta che avrai ristretto il tuo target, avrai le idee molto
più chiare su quello che vogliono. Se anche allora non lo
saprai, chiedilo a loro.
Sviluppare dei prodotti è molto più facile di quello che pensi.
Naturalmente dipende da quale tipo di business vuoi far
partire e in quale campo industriale è riposta la tua
conoscenza.
Puoi creare facilmente i tuoi prodotti (più specificatamente,
è più facile creare dei prodotti informativi) oppure puoi
trovare dei prodotti che esistono già e che il tuo target di
mercato trova soddisfacenti.
Esistono numerose società fantastiche che ti potranno essere
d’aiuto “consegnando” i tuoi prodotti ai tuoi clienti. I tuoi
clienti inoltreranno a te l’ordine, tu lo farai avere alla società
e questa spedirà direttamente il prodotto ai tuoi clienti.
Alcune società arrivano anche a produrre ciò che tu sviluppi,
a tariffe ragionevoli che pagherai soltanto se qualcuno
compila l’ordine!
Sul web ne trovi diverse.
Suggerimento # 4: Trasforma ciò che sai in un Sistema
Tu conosci cose che altri non sanno. Anche se pensi di no,
fidati, è così. Ti garantisco che tu sai qualcosa che io non so e
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che puoi insegnarmi. Esistono dei modi meravigliosi per
trasformare ciò che sai in un sistema.
(Se sai l’inglese puoi aver voglia di controllare ciò che
Business in Blue Jeans può offrire su questo punto su
www.businessinbluejeans.com )
Suggerimento # 5: Trova delle persone che la pensano
come te a cui puoi rivolgerti per un supporto.
Questo tipo di idee non è per tutti. Alcune persone non
riusciranno proprio a capire che esiste un modo per lavorare
(e anche creare prosperità finanziaria) persino mentre sei a
casa, seduto/a sul divano, in jeans.
Quindi avrai bisogno di trovare delle persone che
comprendano quello che stai facendo e che ti supportino, in
modo che anche i tuoi amici e la tua famiglia possano un
giorno incominciare a dire “Non so proprio che cosa faccia,
so solo che incredibilmente felice, che si diverte un sacco e
che ha delle entrate stabili e solide”...
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I 4 Segreti per Implementare ciò che Sai
da M.Hall Usa
Qual'e' il modo migliore per far accadere i cambiamenti che
desideriamo nella nostra vita?
Ovviamente dobbiamo implementare quello che sappiamo.
Ma come?
Il modo migliore per farlo e' trasformare cio' che sappiamo in
stile di vita, ovvero nella maniera in cui ci poniamo al
mondo.
Occorre quindi trasformare la conoscenza intellettuale e
portarla nella memoria dei muscoli.
Esiste una ragione favolosa per questa strategia.
Quando quello che si sa nella testa viene trasferito al corpo,
ai muscoli, alla neurologia, si colma lo spazio sapere-fare, si
crea nella nostra neurologia un modo d'essere che permette
semplicemente di vivere e mettere in pratica la nostra
conoscenza.
Noi tutti lo sappiamo, ma non tutti lo facciamo.
E questo e' il dilemma dell'uomo - sappiamo piu' di quanto
facciamo. Sappiamo molto piu' di quanto facciamo.
Sappiamo molto e non facciamo.
Cosa sapete che non fate?
Cosa conoscete intellettualmente che arricchirebbe la vostra
vita, che migliorerebbe la vostra salute, le vostre relazioni, le
vostre finanze, il vostro lavoro, ecc.., lo sapete tuttavia non lo
fate?
Nella salute e nel fitness, ci sono dei principi base che tutti
conosciamo come "Esercitatevi un poco ogni giorno e vi
sentirete meglio.
Ma quanto lo mettiamo in pratica?
Nel campo della comunicazione e della PNL vi sono dei
concetti come "La mappa non e' il territorio" (cioe' ognuno ha
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il suo modo personale di vedere e interpretare il mondo) e "Il
significato della mia comunicazione e' il responso che
ottengo".
Grandi idee!
Tuttavia siamo davvero in grado di vivere secondo questi
concetti?
Quasi tutti le comprensioni sono formulate in principi
astratti come "regole" o "leggi" o "segreti".
Mentre possiamo facilmente comprendere i principi, molto
differente e' "agirli" e portarli avanti.
Nella Neuro-Semantica abbiamo una tecnica chiamata "dalla
mente ai muscoli".
E' un processo che utilizziamo per portare linguisticamente
nel nostro corpo quanto sappiamo nella nostra testa.
E solo quando la conoscenza e' nel nostro corpo che si puo'
sperimentare e percepire.
E' allora che puo' guidare il modo in cui ci muoviamo e
operiamo nella vita quotidiana.
Ecco i segreti per promuovere questo passaggio:
Segreto #1
Scegliete un principio che volete portare nel corpo
(non deve essere un obiettivo ma un principio astratto).
Per esempio l'affermazione "Voglio diventare milionario" e'
un obiettivo non un principio.
Gli obiettivi sono cose che si fanno. Quindi cosa farete per
diventare milionari?
In questo modo l'obiettivo e' troppo vasto e vago.
Per trovare il principio dietro questa affermazione,
domandatevi "Cosa conosci intellettualmente come principio,
concetto, premessa che se mettessi in pratica ti aiuterebbe
ad aumentare sensibilmente il tuo reddito?"
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Qualsiasi risposta sia, affermatela come un principio
generale.
Per esempio: "La ricchezza si crea spendendo meno di quanto
si guadagna".
Oppure: "La ricchezza si crea risparmiando qualcosa ogni
settimana".
Segreto #2
Utilizzate la vostra neurologia per sentire il principio
astratto.
Dalle neuro-scienze sappiamo che il tipo di "conoscenza" che
mettiamo in pratica naturalmente e' quella incorporata nella
memoria dei nostri muscoli.
Ecco perché scrivere a macchina, guidare, lanciare una
palla, andare in bicicletta vengono facilmente incorporate
nella memoria del muscolo e una volta che si sanno fare
queste cose non le si puo' dimenticare.
Considerate idee astratte come "La mappa non e' il
territorio", o "La ricchezza si crea spendendo meno di quanto
si guadagna". Come trasformiamo queste idee in memoria del
muscolo?
La risposta e' semplice e in qualche modo sorprendente.
Trovate un modo per esprimerle in gesti.
Utilizzate le vostre braccia, la vostra voce, movimenti, gesti,
il respiro, ecc. per esprimerli in azioni mentre dite
l'affermazione.
Mentre lo farete, attiverete le vostre vie neuronali e in
questo modo incorporerete la conoscenza a livello
muscolare.
Segreto #3
Esagerate i movimenti fisici e sviluppate movimenti specifici
per quel determinato principio.
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Piu' esagerate, piu' utilizzate il vostro corpo e quindi la
vostra neurologia.
Segreto #4
Mettete emozioni nei movimenti.
Accedete e evocate quante piu' emozioni potete riguardo al
concetto.
Piu' emozioni significa piu' movimenti.
Questa stessa sequenza, che proviene dagli ultimi studi della
Neurosemantica, la potete applicare con facilità a tutti i
principi che volete veramente fare vostri, che volete portare
nella vostra vita..
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Stai vivendo in Bianco e Nero?
da A Bryant- Singapore
Lo sapevi che è un modo di pensare che sabota il successo?
"Benedetti siano i flessibili, perche' non saranno piegati e
manterranno la loro forma" sosteneva un vecchio detto.
Ecco alcune domande per scoprirlo.
•Quando ti avvicini ad un compito, com’e’ il tuo pensiero in
proposito? Ci pensi in termini di totale successo o di totale
fallimento?
•Quando decidi di iniziare un’attività sportiva (per esempio
ti iscrivi in palestra) ti capita di pensare o lo faccio
regolarmente oppure non serve a niente, tanto vale che
lasci stare?
•Quando discuti di un argomento con tuo marito/tua moglie
o un/a collega, pensi in termini di assolutamente giusto o
assolutamente sbagliato?
Se hai risposto affermativamente probabilmente hai uno
stile di pensiero conosciuto come o/o, cioe’ pensi in bianco e
nero.
Non preoccuparti! Niente di fatale, ma e' probabile che possa
sabotare il tuo successo.
I sintomi includono:
- indugio - non fare delle cose per paura del fallimento;
- frequente frustrazione quando le cose non vanno come
desideriamo;
- cambiamenti rapidi di direzione - quando qualcosa non sta
andando completamente come progettato e cambiamo tutto;
- rapporti inaciditi - la tua necessita’ di essere nel giusto ti ha
reso impopolare.
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Se le suddette descrizioni ti corrispondono o ti ricordano
qualcuno vicino, continua a leggere e impara come avere una
vita di possibilita’ infinite.
Yin e Yang
Il simbolo taoista cinese Yin e Yang contiene un messaggio
potente su com’e’ la vita.
Il simbolo e’ un cerchio diviso in due colori roteanti, bianco e
nero - tuttavia all'interno della parte nera c’e' un cerchio
bianco e all’interno della parte bianca c’e’ un cerchio nero.
Nella vita nulla e’ tutto buono o tutto cattivo, ciascun
negativo contiene il seme del positivo e viceversa.
Per esempio: correre fa bene per la vostra forma ma
potrebbe danneggiare le vostre ginocchia; gli incendi delle
foreste creano distruzione ma allo stesso tempo permettono
il germogliare di nuova vita...
Da bambini cerchiamo gli assoluti, ma quando maturiamo
impariamo che quasi tutto dipende dalla nostra percezione.
Pensare in bianco e nero e’ un filtro percettivo mentale
(conosciuto in Prog rammazione Neuroliguistica e
Neurosemantica come Meta Programma) che ci spinge a
comportarci come se esistessero assoluti.
Il problema è che il risultato puo’ essere paralizzante o
estremamente distruttivo.
Stai vivendo una vita in bianco e nero?
Una persona che pensa in bianco e nero puo’ intraprendere
un programma per la forma fisica e mettersi un obiettivo di
esercitarsi tre volte la settimana.
La sua mente vedra’ questo obiettivo in termini di totale
successo o totale fallimento e se, per esempio, si esercita solo
due volte pensera’ di aver rovinato tutto.
Vi è mai capitato?
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Cosa fare allora?
Fate un passo indietro per un momento e considerate se
andare in palestra due volte e’ assolutamente inutile?
Ovviamente no, ha certamente benefici sulla salute e
psicologici e la persona ha comunque iniziato il suo
programma.
Non ha forse centrato completamente l’obiettivo, ma sentire
di aver fallito per aver mancato una volta aiuta a rinforzare
l’atteggiamento positivo di esercitarsi?
Nei rapporti pensare in bianco e nero puo’ essere
estremamente distruttivo.
Se il comportamento del partner non contempla tutti i
requisiti del “compagno perfetto”, chi pensa in bianco e nero
probabilmente decidera’ di interrompere il rapporto invece
di apprezzare l’unicita’ del partner e di lavorare per
sviluppare una relazione di comprensione.
E’ sempre negativo allora?
Poiche’ pochissimo e’ assoluto, pensare in bianco e nero non
e’ del tutto sbagliato – certamente ha la sua funzione, la
chiave e’ di essere specifici circa il suo scopo.
Le persone di successo conoscono l’importanza del “si” e del
“no”.
Sanno esattamente a cosa stanno dicendo “si” e a cosa “no”,
molto raramente dicono “forse” o “ci provero’”.
Se avete la tendenza a pensare in bianco e nero, usatela per
le cose che potete controllare come “No, non voglio un altro
pezzo di torta al cioccolato” o “Si, risparmiero’ e investirò il
10% del mio reddito”!
Evitate di usare il pensiero bianco e nero per progetti piu’
grandi o cose che non potete controllare come per esempio
altre persone.
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La domanda per le persone con un forte filtro mentale come
il pensiero in bianco e nero e’:
“Possiedi questo stile di pensiero o questo stile possiede te?”
Se e’ il secondo caso, e’ utile esplorare l’opportunita’ della
scelta e del guadagnare controllo dapprima identificando i
contesti nei quali questo modo di pensare non funziona e
imparando a far valere anche un successo parziale come
parte del viaggio verso un obiettivo ultimo.
Un’altra ottima domanda è:
“Cosa hai fatto oggi, per quanto piccolo sia, che ti porta verso
l’obiettivo di successo? Hai festeggiato e hai fatto in modo
che contasse?”
Come creare l’ Arcobaleno
Un arcobaleno e’ fatto di molti colori compreso rosso,
arancione, giallo, blu, indaco e viola.
Tutti questi colori sono contenuti nella luce bianca.
Una nube di pioggia o un prisma dividono la luce bianca e ci
danno una nuova prospettiva di qualcosa che era prima
invisibile.
Il tempo ha un effetto simile sulle nostre vite. Sovente,
guardandoci indietro, possiamo vedere il positivo delle
esperienze negative...
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L’Oceano dell’Abbondanza
da Louise Hay- Usa
Sono tanti anni che tengo in Europa il corso di Louise Hay
“Ama te stesso, guarisci la tua vita” E sono particolarmente
legata al suo lavoro perchè ho testimoniato di persona le
incredibili “guarigioni” (intense come cambiamento
migliorativo) a livello fisico, mentale, emozionale e spirituale
che questi week end portano.
E credo che Louise, nata poverissima, con una infanzia ed
una adolescenza molto difficili possa insegnarci tanto anche
sul tema della prosperità.
Ecco come dice a proposito.
Perché la gente pensa che la ricchezza sia solo economica?
In realtà ci sono molte, tante altre cose sotto gli auspici della
ricchezza. C'è il tempo, e l'amore, e il successo, e la gioia, e la
comodità, e la bellezza, e la saggezza, e una buona salute, e
denaro.
Possiamo ad esempio essere poveri di tempo: se vi sentite di
corsa tutto il tempo e sempre sotto pressione, allora siete
poveri di tempo. Ma se sentite di possedere tutto il tempo del
mondo e che tutto ciò che volete finire riuscirete a portare a
termine e a mettere in atto, allora siete davvero ricchi di
tempo.
E per quanto riguarda il successo? Se sentite che sia
veramente ben oltre la vostra portata, allora non lo avrete
mai. Ma se sentite che potete avere successo, qualunque cosa
ciò significhi per voi, allora questa è ricchezza.
Il comfort: quanti di voi siete ricchi di comfort? Oppure
vivete una vita veramente scomoda? E dura, e complicata?
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E cosa pensate della saggezza? Siete ricchi di saggezza?
Sentite che tutta la saggezza dell'universo è a vostra
disposizione? Oppure pensate: "Oh, io sono fato così, non so
molte cose e non riesco a capire niente." Se sentite che siete
veramente connessi con l'universo e vi fidate veramente di
quella parte dentro di voi, allora potete essere assolutamente
ricchi di saggezza.
E per quanto riguarda l'amore? Pensate "Sono ricco di
amore?” Oppure vi sentite molto poveri di amore, pensate
che non ci sia tanto amore nella vostra vita?
Che ne dite della gioia? Pensate di essere veramente ricchi e
di avere tanta gioia? Oppure è qualcosa che vi appena
concedete di tanto in tanto? Oppure siete davvero molto
poveri di gioia?
E che dire della bellezza? Vedete la bellezza ovunque? Vi
lasciate sperimentare un'abbondanza di bellezza?
E la salute? Quanta salute possedete? Poca? Siete poveri di
buona salute? Oppure siete ricchi e disponete in abbondanza
di buona salute?
E, naturalmente, i soldi. Che cosa vi concedete avere? Siete
poveri di soldi o ne avete in abbondanza?
Louise spesso usa l'immagine dell'oceano. Immaginate di
stare in piedi di fronte all'oceano con un contenitore in
mano. Siete lì, avete questo contenitore, ma che cos'è
esattamente?
E' un contenitore con un buco, è una piccola tazzina crepata,
è una tazza, è un vaso, è un piccolo barratolo, o un secchio,
un lavatoio, o è un gasdotto?
E ricordate, non importa quanto possedete, o quanto sia
grande il vostro contenitore, e non importa quanto prendete
dall'oceano della vita; anche se siamo tutti lì, non ce lo
stiamo rubando a vicenda, c'è in abbondanza per tutti!
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Non importa quanto si prende, non asciugheremo mai
quell'oceano. E' assolutamente impossibile. Cercate di
visualizzarvi in piedi di fronte all'oceano della vita in questo
modo!
E ricordate, il contenitore che avete è la vostra coscienza, ed
è sempre possibile cambiare la vostra coscienza.
E non importa se scappate dalla miseria, non importa da
dove arrivate, e non importa nemmeno quali sono le
convinzioni dei vostri genitori, o se sono usciti dalla
depressione o altro.
Perché è la vostra coscienza, e ciò che scegliete di pensare e
di credere sulla ricchezza e sulla vostra capacità di
meritarlo, è questo che la creerà per voi.
Non ha nulla a che fare con l'OTTENERE.
La gente pensa sempre "Oh, voglio OTTENERE questo", in
realtà si tratta di concedersi di accettarlo.
Questo è un concetto diverso.
Se non possedete qualcosa che desiderate, chiedetevi se a un
certo livello non vi permettete di accettarlo.
La vita è qui per noi, per sostenerci in ogni modo.
Ma ricordatevi, ciò che dai è ciò che ricevi, quindi se siamo
tirchi con la vita, la vita sarà tirchia con noi. È facile! Se
rubiamo dalla vita, la vita ci ruberà. Se diamo, la vita ci darà.
Se ad esempio prendete materiale dall'ufficio, o fate le
fotocopie personali lì, ciò che state dicendo all'universo in un
certo senso è "Non posso permettermi di prendere queste
cose, o acquistarle da solo, non ho la capacità di guadagnarle,
perciò le devo prendere da qualcun altro".
E questo è il pensiero della povertà, che non crea mai
ricchezza.
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