Newsletter n.14 anno 2015
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Newsletter n.14 anno 2015
NEWSLETTER del Circolo S. Pietro N. 14 anno 2015 I Pensieri del mese La fede è stata attaccata in nome dell’Intelligenza. Oggi è in nome dell’Intelligenza che bisogna difenderla. (Raissa Maritain) L’essenza dell’ottimismo non è soltanto guardare al di là della situazione presente, ma è una forza vitale, la forza di sperare quando gli altri si rassegnano, la forza di tenere alta la testa quando sembra che tutto fallisca. (Dietrich Bonhoeffer) Ogni sofferenza, anche la più oscura notte di croce, è sempre avvolta di una gioia, forse non sentita, ma affermata, conosciuta nella fede. (Hans Urs von Balthasar) Meglio dare che prendere; ma talvolta può esserci più umiltà nel ricevere che nel donare. (Soeren Kierkegaard) DISCORSI DEL SANTO PADRE MESSAGGIO AGLI ARMENI LUNEDÌ DELL’ANGELO S.MESSA PER I FEDELI DI RITO ARMENO DOMENICA DELLE PALME OMELIA A NAPOLI. GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE VISITA A NAPOLI RISPOSTA A DOMANDE IMPROVVISATE AI VESCOVI UCRAINI LETTERA AI CARDINALI PRIMA DEL CONCISTORO ALLA CONFEDERAZIONE COOPERATIVE ITALIANE ASSOCIAZIONE “PRO PETRI SEDE INCONTRO CON “COMUNIONE E LIBERAZIONE” GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE LA CHIESA IN ITALIA IL PAPA DAI VALDESI AGRICOLTURA, CIBO,AMBIENTE RIFORMA RAI E DIRITTI DEGLI UTENTI STAMPA CATTOLICA E PERSECUZIONE DEI CRISTIANI CONCERTO INTERRELIGIOSO A PALERMO SERVIZIO NEI PAESI SOTTOSVILUPPATI S. GIOVANNI DELLA CROCE I PROBLEMI CHE LA POLITICA NON SA RISOLVERE L’ANNO DELLA MISERICORDIA LA CHIESA NEL MONDO VERTICE DELLE AMERICHE A PANAMA PACE E COLLABORAZIONE ECUMENICA IL MONDO CRISTIANO HA PERSO UN LEADER SPIRITUALE AIUTO DELL’EPISCOPATO SVIZZERO PER I PROFUGHI LE CHIESE CRISTIANE UNITE CONTRO IL TERRORISMO LA CARITAS IN NIGERIA VATICANO E PRIMA GUERRA MONDIALE CARITAS INTERNATIONALIS IN UCRAINA PAPA A SARAJEVO CULTURA Pio XII e la Shoah LA VITA DEL CIRCOLO I LIBRI DEL MESE DISCORSI DEL SANTO PADRE MESSAGGIO AGLI ARMENI Un secolo è trascorso da quell’orribile massacro che fu un vero martirio del vostro popolo, nel quale molti innocenti morirono da confessori e martiri per il nome di Cristo. Non vi è famiglia armena ancora oggi, che non abbia perduto in quell’evento qualcuno dei suoi cari: davvero fu quello il “Metz Yeghern”, il “Grande Male”, come avete chiamato quella tragedia. In questa ricorrenza provo un sentimento di forte vicinanza al vostro popolo e desidero unirmi spiritualmente alle preghiere che si levano dai vostri cuori, dalle vostre famiglie, dalle vostre comunità. LUNEDÌ DELL’ANGELO Pace per l’amata Siria e per l’Iraq, perché cessi il fragore delle armi e si ristabilisca la buona convivenza tra i diversi gruppi che compongono questi amati Paesi. La comunità internazionale non rimanga inerte di fronte alla immensa tragedia umanitaria all’interno di questi Paesi e al dramma dei numerosi rifugiati. Pace per tutti gli abitanti della Terra Santa. Possa crescere tra israeliani e palestinesi la cultura dell’incontro e riprendere il processo di pace... Pace per la Libia, affinché si fermi l’assurdo spargimento di sangue in corso e ogni barbara violenza, e quanti hanno a cuore la sorte del Paese si adoperino per favorire la riconciliazione e per edificare una società fraterna che rispetti la dignità della persona. Una preghiera incessante salga da tutti gli uomini di buona volontà per coloro che hanno perso la vita - uccisi nell’Università di Garissa, in Kenya -, per quanti sono stati rapiti, per chi ha dovuto abbandonare la propria casa ed i propri affetti. S.MESSA PER I FEDELI DI RITO ARMENO La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come «il primo genocidio del XX secolo»; essa ha colpito il vostro popolo armeno – prima nazione cristiana –, insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci. Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi. Le altre due furono quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo. E più recentemente altri stermini di massa, come quelli in Cambogia, in Ruanda, in Burundi, in Bosnia. Eppure sembra che l’umanità non riesca a cessare di versare sangue innocente. Sembra che l’entusiasmo sorto alla fine della seconda guerra mondiale stia scomparendo e dissolvendosi. Pare che la famiglia umana rifiuti di imparare dai propri errori causati dalla legge del terrore; e così ancora oggi c’è chi cerca di eliminare i propri simili, con l’aiuto di alcuni e con il silenzio complice di altri che rimangono spettatori. Non abbiamo ancora imparato che “la guerra è una follia, una inutile strage”. DOMENICA DELLE PALME C’è una strada contraria a quella di Cristo: la mondanità. La mondanità ci offre la via della vanità, dell’orgoglio, del successo… E’ l’altra via. Il maligno l’ha proposta anche a Gesù, durante i quaranta giorni nel deserto. Ma Gesù l’ha respinta senza esitazione. E con Lui, con la sua grazia soltanto, col suo aiuto, anche noi possiamo vincere questa tentazione della vanità, della mondanità, non solo nelle grandi occasioni, ma nelle comuni circostanze della vita. DISCORSI DEL SANTO PADRE OMELIA A NAPOLI Cari napoletani, largo alla speranza e non lasciatevi rubare la speranza! Non cedete alle lusinghe di facili guadagni o di redditi disonesti: questo è pane per oggi e fame per domani. Non ti può portare niente! Reagite con fermezza alle organizzazioni che sfruttano e corrompono i giovani, i poveri e i deboli, con il cinico commercio della droga e altri crimini. Non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate che la vostra gioventù sia sfruttata da questa gente! La corruzione e la delinquenza non sfigurino il volto di questa bella città! E di più: non sfigurino la gioia del vostro cuore napoletano! VISITA A NAPOLI RISPOSTA A DOMANDE IMPROVVISATE A volte domando ai figli che hanno genitori anziani: siete vicini ai vostri genitori anziani? E se voi li avete in una casa di riposo - perché a casa capita davvero non si possono tenere in quanto lavorano sia il papà che la mamma - ma andate a trovarli? Nell’altra diocesi, quando visitavo le case di riposo, ho trovato tanti anziani ai quali domandavo: “E i vostri figli?”. “Bene, bene, bene”. “Vengono a trovarvi?”. Stavano zitti e io me ne accorgevo subito... “Quando sono venuti l’ultima volta?”. “per Natale”: eravamo nel mese di agosto. Li lasciano lì senza affetto, e l’affetto è la medicina più importante per un anziano. Ma, tutti abbiamo bisogno di affetto e con l’età di più. A voi, figli, che avete genitori anziani, vi chiedo di fare un esame di coscienza: come va il quarto comandamento? Vai a trovarli? Dai loro tenerezza? Perdi il tempo con il tuo papà o con la tua mamma anziana? AI VESCOVI UCRAINI Sia come greco-cattolici che come latini siete figli della Chiesa Cattolica, che anche nelle vostre terre per un lungo periodo è stata soggetta al martirio. Il sangue dei vostri testimoni, che per voi intercedono dal Cielo, sia ulteriore motivo che vi sospinge verso la vera comunione dei cuori. Unite le vostre forze e sostenetevi a vicenda, facendo delle vicende storiche un motivo di condivisione e di unità. Ben radicati nella comunione cattolica, potrete portare avanti con fede e pazienza anche l’impegno ecumenico, perché crescano l’unità e la cooperazione tra tutti i cristiani. LETTERA AI CARDINALI PRIMA DEL CONCISTORO Mantenersi in umiltà nel servizio non è facile quando si considera il cardinalato come un premio, come culmine di una carriera, una dignità di potere o di superiore distinzione. Di qui il tuo impegno quotidiano per tenere lontane queste considerazioni, e soprattutto per ricordare che essere Cardinale significa incardinarsi nella Diocesi di Roma per darvi testimonianza della Risurrezione del Signore e darla totalmente, fino al sangue se necessario…Molti si rallegreranno per questa tua nuova vocazione e, come buoni cristiani, faranno festa . Accettalo con umiltà. Solo fai in modo che, in questi festeggiamenti, non si insinui lo spirito di mondanità che stordisce più della grappa a digiuno, disorienta e separa dalla croce di Cristo. DISCORSI DEL SANTO PADRE ALLA CONFEDERAZIONE COOPERATIVE ITALIANE Oggi, vorrei che il nostro dialogo non guardi solo al passato, ma si rivolga soprattutto in avanti: alle nuove prospettive, alle nuove responsabilità, alle nuove forme di iniziativa delle imprese cooperative. E’ una vera missione che ci chiede fantasia creativa per trovare forme, metodi, atteggiamenti e strumenti, per combattere la “cultura dello scarto”, quella che oggi viviamo, la “cultura dello scarto” coltivata dai poteri che reggono le politiche economico-finanziarie del mondo globalizzato, dove al centro c’è il dio denaro. Globalizzare la solidarietà - questo si deve globalizzare, la solidarietà! - oggi significa pensare all’aumento vertiginoso dei disoccupati, alle lacrime incessanti dei poveri, alla necessità di riprendere uno sviluppo che sia un vero progresso integrale della persona che ha bisogno certamente di reddito, ma non soltanto del reddito! L’economia cooperativa, se è autentica, se vuole svolgere una funzione sociale forte, se vuole essere protagonista del futuro di una nazione e di ciascuna comunità locale, deve perseguire finalità trasparenti e limpide. Deve promuovere l’economia dell’onestà! ASSOCIAZIONE “PRO PETRI SEDE Il numero crescente di persone emarginate e che vivono in grande precarietà ci interpella e domanda uno slancio di solidarietà per dare loro il sostegno materiale e spirituale di cui hanno bisogno. E nello stesso tempo noi abbiamo molto da ricevere dai poveri che accostiamo e che aiutiamo. Alle prese con le loro difficoltà, essi sono spesso testimoni dell’essenziale, dei valori familiari; sono capaci di condividere con chi è più povero di loro e ne sanno gioire, come ho potuto constatare anche nel mio recente viaggio apostolico in Asia. L’indifferenza e l’egoismo sono sempre in agguato. L’attenzione ai poveri ci arricchisce ponendoci su una strada di umiltà e di verità. INCONTRO CON “COMUNIONE E LIBERAZIONE” La morale cristiana non è lo sforzo titanico, volontaristico, di chi decide di essere coerente e ci riesce, una sorta di sfida solitaria di fronte al mondo. No. Questa non è la morale cristiana, è un’altra cosa. La morale cristiana è risposta, è la risposta commossa di fronte a una misericordia sorprendente, imprevedibile, addirittura “ingiusta” secondo i criteri umani, di Uno che mi conosce, conosce i miei tradimenti e mi vuole bene lo stesso, mi stima, mi abbraccia, mi chiama di nuovo, spera in me, attende da me. La morale cristiana non è non cadere mai, ma alzarsi sempre, grazie alla sua mano che ci prende. E poi il carisma non si conserva in una bottiglia di acqua distillata! Fedeltà al carisma non vuol dire “pietrificarlo”. Fedeltà al carisma non vuol dire scriverlo su una pergamena e metterlo in un quadro. Il riferimento all’eredità che vi ha lasciato Don Giussani non può ridursi a un museo di ricordi, di decisioni prese, di norme di condotta… Quando siamo schiavi dell’autoreferenzialità finiamo per coltivare una “spiritualità di etichetta”: “Io sono CL”. Questa è l’etichetta. GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE Per sconfiggere la fame non basta superare le carenze di chi è più sfortunato o assistere con aiuti e donativi coloro che vivono situazioni di emergenza. Bisogna piuttosto cambiare il paradigma delle politiche di aiuto e di sviluppo, modificare le regole internazionali in materia di produzione e commercio dei prodotti agricoli, garantendo ai Paesi in cui l’agricoltura rappresenta la base dell’economia e della sopravvivenza un’autodeterminazione del proprio mercato agricolo. LA CHIESA IN ITALIA IL PAPA DAI VALDESI La prima volta “Nessun Papa ha mai varcato la soglia di un tempio o di una chiesa valdese - dice il Pastore Eugenio Bernardini - ma c‘è sempre una prima volta. E lo Spirito deciderà quali strade si apriranno nel cammino ecumenico che intendiamo percorrere”. La Comunità valdese ha invitato il Papa a visitare il prossimo 22 giugno il tempio di Torino,in occasione del suo pellegrinaggio per l’Ostensione della Sindone e la commemorazione dei duecento anni dalla nascita di San Giovanni Bosco. “Un incontro breve e non formale – ha aggiunto il Pastore Bernardini – che assieme a gesti e parole molto apprezzati, ci hanno indotto a invitare il Papa nel primo tempio che i valdesi poterono costruire al di fuori del ghetto delle ‘Valli valdesi‘, cinque anni dopo l‘emancipazione concessa da re Carlo Alberto nel 1848. Un tempio che si lascia alle spalle l‘epoca delle persecuzioni e che simboleggia un cammino di libertà e di testimonianza evangelica che continua ancora oggi. In ripetute occasioni” Papa Francesco “ha saputo creare un clima di reciproca attenzione, aprendo così una nuova stagione ecumenica”. AGRICOLTURA, CIBO,AMBIENTE Green Economy “La green economy è in grado di garantire una via per lo sviluppo anche se permangono problemi nella sua applicazione”: lo ha detto al convegno Cei-Coldiretti su agricoltura, cibo e ambiente la docente dell’Università Cattolica di Milano, Ilaria Beretta. Dopo aver richiamato l’attesa enciclica del Papa sull’ambiente e l’incontro internazionale Cop 21 di Parigi in novembre, la relatrice ha ricordato come “sta crescendo a livello mondiale la conoscenza e applicazione dei principi della green economy”. Con essa “si sviluppano anche i green jobs, soprattutto a partire dal 2008, come risposta alla crisi finanziaria mondiale”. Secondo Beretta, tuttavia, “aumentano anche le diseguaglianze a tutti i livelli, sia nei Paesi ricchi sia in quelli poveri. In questo contesto non si può dire che le politiche ‘verdi’ siano necessariamente più eque”. Ha citato come esempio la “fuel poverty”, cioè “l’incapacità di un numero elevato di famiglie di fare fronte al pagamento delle bollette energetiche e alla conservazione di ambienti di vita salubri”. L’Italia si trova, insieme a Portogallo, a diversi Paesi dell’Est e alla Grecia, agli ultimi livelli in Europa col 20% circa di famiglie povere. La docente ha anche affermato che in Italia al momento i “green jobs” rappresentano il 12,7% dei nuovi lavori e la percentuale potrebbe crescere con opportuni interventi legislativi di sostegno. RIFORMA RAI E DIRITTI DEGLI UTENTI Telespettatori cattolici “La riforma della Rai preveda anche un posto nel Consiglio d’Amministrazione per i rappresentanti degli utenti. Chi paga il canone ha il diritto a dire la sua sulle strategie del servizio pubblico”. Lo afferma l’associazione di telespettatori cattolici Aiart. “Va bene poi liberare la Rai dall’influenza dei partiti, basta però che non diventi a trazione governativa - conclude la nota -. E sul canone, non si pensi di caricarlo sulla bolletta elettrica”. LA CHIESA IN ITALIA STAMPA CATTOLICA E PERSECUZIONE DEI CRISTIANI “Ritornano i martiri”. I giornali aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), hanno accolto editoriali soprattutto sulla situazione dei cristiani in Medio Oriente, guardano alle stragi dei cristiani perseguitati e ai ripetuti attentati, l’ultimo dei quali in Tunisia e nel Kenia. Il Corriere Apuano: “Sembra non esserci fine all’orrore che attraversa il cammino della storia dei popoli, anche il nostro presente conosce eventi terribili per colpa dei nemici della libertà del pensiero, vera sostanza della giusta convivenza democratica. Avvertiamo la precarietà perché improvvise giungono tragedia e morte: è appena successo a lieti turisti, anche italiani, in visita a Tunisi”. Il Nuovo Torrazzo ( Crema): “Chi in Europa ha a cuore quanto accade in Nord Africa deve collaborare, creare reti, dare sostegno politico e logistico al Paese. Non bisogna perdere la calma, dobbiamo reagire in modo razionale e risolvere innanzitutto la questione libica: la Tunisia non può avere pace se non c’è pace in Libia”. Per la Fedeltà (Fossano), “occorre non semplificare perché non si tratta di sporadici episodi di fanatismo religioso limitati ad alcuni Paesi musulmani destabilizzati, nemmeno di uno scontro di civiltà tra buoni e cattivi, ma di un’ondata di violenza che si vuole globale”. Per Gianpiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), “il mezzo più efficace per fermare l’Isis è la coalizione di tutte le forze musulmane che rigetti da sé questo corpo estraneo al vero islam”. Per Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria): “L’epoca di martiri è ininterrotta, con variazioni di quantità e di modi, ma sempre presente come un filo rosso che lega tra loro i secoli”. CONCERTO INTERRELIGIOSO A PALERMO Tutti assieme sul palco i cantori della Sinagoga di Ashkelon (Israele), Emil Zrihan; della Moschea centrale di Parigi, Imam Abd al Wadoud e della Cappella Sistina in Vaticano, Raimundo Pereira. Il concerto si è tenuto al Teatro Massimo di Palermo per dire no al terrorismo e per rinsaldare i principi del dialogo, della tolleranza, della solidarietà. Il concerto è incentrato sull’esperienza di Geremia, il profeta riconosciuto da tutte e tre le religioni monoteistiche. Alle tre “Lezioni di tenebre” composte da Alessandro Scarlatti, Francois Couperin e Jan Dismas Zelenka si alternano le tre intonazioni delle Lamentazioni di Geremia offerte dalla tradizione ebraica, da quella cristiana e da quella musulmana rappresentate dai loro cantori e lettori ai massimi livelli. Il concerto è la prima tappa di un progetto artistico-culturale interreligioso per la città di Palermo nato in collaborazione tra la Fondazione Teatro Massimo, l’Arcivescovado di Palermo, l’Ucei, l’Istituto di studi ebraici, la Comunità religiosa islamica italiana. SERVIZIO NEI PAESI SOTTOSVILUPPATI “Focsiv”, la federazione di ONG di ispirazione cristiana, offre a 310 giovani nei Paesi in via di sviluppo e 93 in Italia l‘opportunità di vivere, per 12 mesi, una esperienza di servizio civile. Nei progetti all‘estero, i volontari si impegneranno come “Caschi Bianchi” in aree di conflitto sociale con il compito di prevenire situazioni di disagio umano, culturale ed economico mediante attività di promozione dello sviluppo volte alla creazione di percorsi di pace, alla tutela dei diritti umani e al superamento delle condizioni di ingiustizia sociale nei diversi e molteplici ambiti progettuali da quello economico e gestionale a quello socio-educativo e sanitario a quello rurale e ambientale. LA CHIESA IN ITALIA S. GIOVANNI DELLA CROCE Grande poeta spagnolo “Nella gioiosa notte. L’unione con Dio in San Giovanni della Croce” è il tema del III colloquio di spiritualità, organizzato dalla Facoltà teologica di Sicilia. Ne hanno parlato Rino La Delfa, preside della Facoltà, Valeria Trapani e Renato Rubino con una relazione su “San Giovanni della Croce, testimone di Dio vivente nell’uomo” Mistico, poeta e teologo, san Giovanni della Croce è anche uno dei grandi poeti della letteratura spagnola del Secolo d’Oro. Ha privilegiato il linguaggio simbolico della poesia per esprimere l’indicibile esperienza mistica. Tutti i suoi grandi trattati sono dei commenti delle sue poesie: “La salita del Monte Carmelo”, “La Notte Oscura”, “Il Cantico Spirituale”, “La Viva Fiamma d’Amore”. I suoi studi all’Università di Salamanca gli avevano dato una solida base biblica e teologica, ma anche umanistica e spirituale. Dopo il suo ingresso nell’Ordine dei Carmelitani, il suo incontro con Santa Teresa d’Avila fu decisivo per l’orientamento della sua vita, impegnandolo nella stessa opera di Riforma del Carmelo. I PROBLEMI CHE LA POLITICA NON SA RISOLVERE Una diagnosi di Civiltà Cattolica “La crisi attuale della politica non è semplicemente legata all’inerzia o all’incapacità di gestire la complessità dei temi in agenda, ma al disorientamento causato da un nuovo modello culturale che sta sostituendo il vecchio”. Lo scrivono, in un articolo a quattro mani pubblicato su “La Civiltà Cattolica” il gesuita padre Francesco Occhetta e padre Paolo Benanti, teologo moralista, francescano del Terzo Ordine Regolare. “Ciò che si sta destrutturando è il fondamento e la finalità dell’agire politico” dal momento, si legge, che “la ‘tavola dei valori’, che la coscienza di una società discerne e lo Stato democratico riconosce, non è più unanimemente condivisa”. Riforme, crisi occupazionale, gestione dell’immigrazione sono tutti “temi urgenti che non riescono a essere risolti nei singoli Parlamenti. Tuttavia dinanzi a questo empasse - scrivono i religiosi - è utile iniziare a chiedersi se non ci sia qualcosa di più che impedisca alla politica di riconoscere se stessa, a causa di un mutato clima culturale e antropologico penetrato nei palazzi del potere senza bussare”. Sono almeno quattro i “macro-temi su cui si è incagliata la politica”: l’inizio della vita umana, i contorni socio-culturali dell’identità sessuale, gli sviluppi del mondo biomedico e il fine vita. L’ANNO DELLA MISERICORDIA “Il Giubileo straordinario, annunciato da Papa Francesco lo scorso 13 marzo, nel secondo anniversario del suo pontificato, sarà l‘occasione per affrontare “con coraggio e con passione la crisi di fede di un mondo che rischia di smarrire il volto di Dio, che appare a molti distante, freddo, o comunque sbiadito, a volte proprio all‘ombra di un ‘giudizio‘ non rettamente inteso”. Lo scrive in un editoriale “Civiltà Cattolica”.”Nessuno può essere escluso dalla misericordia di Dio. Tutti conoscono la strada per accedervi, e la Chiesa è la casa che tutti accoglie e nessuno rifiuta. Le sue porte rimangono spalancate, perché quanti sono toccati dalla grazia possano trovare la certezza del perdono‘“. Ma l‘Anno giubilare, che sarà inaugurato tra sette mesi, “sarà anche un invito alla Chiesa nel suo insieme alla conversione profonda, una conversione missionaria del cuore e della mente”. L‘editoriale de “La Civiltà Cattolica” sottolinea poi come il Papa abbia indicato “due logiche di pensiero e di fede: la paura di perdere i salvati e il desiderio di salvare i perduti. LA CHIESA NEL MONDO VERTICE DELLE AMERICHE A PANAMA Castro e Obama ringraziano Papa Francesco Al “vertice delle Americhe” che si è tenuto il 10 e l’11 aprile nella città di Panama, il presidente americano Obama e Raul Castro si sono stretti la mano,ponendo fine a più di cinquant’anni di ostilità. Un evento storico dietro il quale c’è stata la mediazione di Papa Francesco. Sia Obama sia Castro hanno ringraziato il Pontefice per aver messo in moto questo processo di pace. Per la prima volta il Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, ha preso parte al “Vertice delle Americhe” “Papa Francesco ha deciso di inviare il cardinale Parolin rispondendo a una richiesta del presidente Juan Carlos Varela”, ha detto il vice ministro panamense in un’intervista ad una televisione locale. Il cosiddetto “Vertice delle Americhe” è un incontro che riunisce i capi di Stato e di Governo degli Stati del continente per discutere di questioni relative alla politica comune e concordare azioni a livello nazionale e regionale. PACE E COLLABORAZIONE ECUMENICA Il Patriarca caldeo Raphael I Sako “La Primavera araba ha avuto un impatto negativo per noi. Se solo avessimo avuto l’opportunità di lavorare in armonia con il mosaico di religioni e gruppi etnici che compongono la nostra regione, avremmo visto prendere forma una forza capace di guidare la regione verso la pace, la stabilità e il progresso”. È uno dei passaggi principali del discorso tenuto dal patriarca caldeo al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che ha dedicato una sessione alla persecuzione dei cristiani e delle altre minoranze religiose in tutto il Medio Oriente. Una prima assoluta che arriva dopo che le comunità cristiane locali avevano ripetutamente denunciato l’inazione della comunità internazionale. Nel suo intervento Sako ha raccontato il dramma dei profughi e dei rifugiati cristiani, fuggiti in seguito alle violenze dei fondamentalisti islamici e oggi costretti a vivere in centri di accoglienza e campi profughi. “Per quanto concerne il mio Paese - ha detto il Patriarca - vi chiedo pieno sostegno al governo centrale e al governo regionale curdo per la liberazione di tutte le città irachene e, per quanto concerne in special modo noi cristiani, yazidi e Shabaks, la città di Mosul e tutte le cittadine e villaggi della piana di Ninive”. IL MONDO CRISTIANO HA PERSO UN LEADER SPIRITUALE Il messaggio del Papa a Sua Beatitudine Mar Aprem Avendo appreso con tristezza della morte di Sua Santità Mar Dinkha IV, Catholicos Patriarca della Chiesa assira dell’Oriente”, Papa Francesco ha voluto esprimere con un telegramma autografo le sue “più sentite condoglianze” a Sua Beatitudine Mar Aprem, e a tutti i fedeli della Chiesa assira per “assicurare la vicinanza spirituale di tutti i cattolici in questo momento”. “Il mondo cristiano - scrive Papa Francesco - ha perso un importante leader spirituale, un pastore coraggioso e saggio che ha servito fedelmente la sua comunità in tempi estremamente difficili. Sua Santità Mar Dinkha ha sofferto molto a causa della tragica situazione in Medio Oriente, in particolare in Iraq e in Siria, richiamando con forza l’attenzione sulla difficile situazione dei nostri fratelli e sorelle cristiani e di altre minoranze religiose che ogni giorno sono vittime di persecuzione. LA CHIESA NEL MONDO AIUTO DELL’EPISCOPATO SVIZZERO PER I PROFUGHI Per tutti i rifugiati del Medio Oriente I Vescovi svizzeri hanno lanciato “un pressante appello a tutti gli uomini e le donne di buona volontà” affinché la popolazione del Medio Oriente “non debba abbandonare la propria patria”. “Per i cristiani del Medio Oriente - contro la loro espulsione e l’emergenza”, s’intitola il testo diffuso dai Vescovi svizzeri per dare il via anche alla “Colletta della Settimana Santa 2015” sostenuta da molti anni dall’Associazione svizzera di Terra Santa e dalla Custodia francescana. “È con il cuore gonfio di tristezza - scrivono i Vescovi - che guardiamo al Medio Oriente. Non possiamo non vedere l’emergenza degli sfollati, le violenze e le sofferenze di un numero troppo grande di persone. Ed è con grande preoccupazione che assistiamo al protrarsi dei conflitti; siamo profondamente delusi dal fatto che la disponibilità a trovare una soluzione dipenda fortemente dagli interessi di parte e da fattori politico-economici. LE CHIESE CRISTIANE UNITE CONTRO IL TERRORISMO I Vescovi del Belgio Dalla Domenica delle Palme a Pasqua, tutte le Chiese cristiane in Belgio hanno lanciato un appello alle rispettive comunità perché si preghi e si organizzino collette di solidarietà per i cristiani martiri in Medio Oriente. Questo appello, dal titolo “La Via delle Croce dei cristiani d’Oriente”, è firmato dai rappresentanti delle Chiese cristiane del Paese: Canon Jack McDonald (culto anglicano), Monsignor André-Joseph Léonard (Conferenza Episcopale belga), Metropolita Athenagoras (Patriarcato ecumenico di Costantinopoli), Pastore Steven H. Leak (Chiesa protestante unita) e Geert W. Lorein (Chiese protestanti ed evangeliche). “Come commemorare la sofferenza di Gesù il Venerdì Santo e celebrare la sua resurrezione durante la Veglia pasquale e il giorno di Pasqua senza pensare ai cristiani in Medio Oriente?”, scrivono i rappresentanti delle Chiese cristiane in Belgio nella loro dichiarazione congiunta. LA CARITAS IN NIGERIA Le distruzioni sono immense “C’è la speranza di far tornare i rifugiati nelle loro case, ma le distruzioni sono enormi”. È quanto afferma padre Evaristus Bassey, direttore di Caritas Nigeria, venuto a Roma per la riunione promossa da Caritas Internationalis sul dramma del milione di rifugiati e sfollati causati dalle violenze di Boko Haram. “Boko Haram,dice, è una setta che combatte tutti coloro, anche musulmani, che non aderiscono alla sua ideologia. Tra i rifugiati, il 20% circa sono musulmani, più del 40% cristiani e il resto appartiene alla religione tradizionale africana. Per evitare tensioni, e soprattutto per paura della presenza d’infiltrati di Boko Haram, i responsabili dei campi di accoglienza non permettono di tenere iniziative a carattere religioso all’interno delle strutture. Una di queste è quella di Maroua alla quale una delegazione di Vescovi nigeriani ha fatto visita ai primi di marzo. Nel campo ci sono circa 40mila rifugiati. La speranza è che una volta che “l’esercito nigeriano avrà liberato le aree occupate da Boko Haram si possa far ritornare gli sfollati nelle loro case”. LA CHIESA NEL MONDO VATICANO E PRIMA GUERRA MONDIALE La Santa Sede con Benedetto XV e i prigionieri di guerra Durante la prima guerra mondiale, “il governo italiano era fortemente contrario a ogni attività di mediazione della Santa Sede e non dette nemmeno assistenza ai suoi oltre 300mila prigionieri di guerra, problema che invece la Santa Sede e la Croce Rossa internazionale tentarono in parte di risolvere”. Lo ha affermato Gianfranco Armando (Archivio segreto vaticano), alla presentazione del volume “Colaborar en el terreno de la caridad” di María Eugenia Ossandón (ed. Santa Croce). “La Grande Guerra permise così alla Santa Sede di uscire dal suo isolamento diplomatico - precisa Armando -. Attraverso i contatti con la Croce Rossa internazionale e con le parti in conflitto, la Santa Sede riuscì a instaurare per motivi umanitari, “relazioni diplomatiche impensabili prima dello scoppio del conflitto”. Nel ribadire la situazione di abbandono in cui furono lasciati dal governo i prigionieri di guerra italiani, Massimiliano Valente (Università europea di Roma) ha sottolineato l’attività dell’ufficio denominato ‘L’Opera dei prigionieri’: “una rete di assistenza creata dal Vaticano che partendo dal centro si è sviluppata attraverso la rete delle gerarchie cattoliche di diversi Paesi” CARITAS INTERNATIONALIS IN UCRAINA Sono circa 1.700.000 i profughi ucraini, di cui 1 milione nel resto dell’Ucraina e oltre 700.000 nei Paesi confinanti, in particolare Russia e Bielorussia. Cinque milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria, di cui 3,2 milioni tra i più vulnerabili, anziani, disabili, minori. Nonostante il “cessate il fuoco” si registrano esplosioni e combattimenti nei dintorni della città di Donetsk vicino a Lugansk. “I tagli ai salari e alle pensioni imposte ai cittadini residenti in queste zone, la distruzione di tantissime strutture pubbliche (scuole, ospedali, asili e orfanotrofi), le difficoltà a reperire generi alimentari e i combattimenti che non cessano - dichiara Suzanna Tkalec, responsabile del settore emergenze di Caritas Internationalis, appena tornata da una missione in queste regioni - rendono la situazione insostenibile per molte persone”. Caritas italiana, assieme a molte Caritas in Europa, sta cercando di sostenere Caritas Ucraina che in questi mesi si è prodigata per assistere il numero più alto di persone. L‘impegno complessivo è di circa 6 milioni di euro. PAPA A SARAJEVO Collaborazione fra fedi ed etnie diverse “La visita di Papa Francesco a giugno sarà un momento molto emozionante per tutti i giovani della Bosnia ed Erzegovina. Per loro questo incontro rappresenterà un forte incoraggiamento a dare di più per il loro Paese, a prenderne il futuro nelle loro mani”. Lo ha detto don Šimo Maršiæ, responsabile della Pastorale Giovanile per l’Arcidiocesi di Sarajevo. “Tanti giovani – ha aggiunto- crescono senza aver fatto mai esperienza dell’incontro coi coetanei di una differente etnia o religione. Si tratta di un problema grande perché quando le persone non si conoscono nascono i pregiudizi. Manca, nei rapporti quotidiani, la conoscenza dell’altro che scaturisce dall’averne fatto esperienza. E’ in questa direzione che opera il Centro di Pastorale giovanile di Sarajevo “Giovanni Paolo II” nato nel 2007: a favore dei giovani cattolici ma tendendo la mano ai loro coetanei di altre religioni. Le nuove generazioni non hanno vissuto la guerra ma ne portano addosso le conseguenze”. CULTURA: I PROTAGONISTI PIO XII E LA SHOAH A settant’anni dalla fine della guerra escono ancora libri sulla Shoah,con nuovi particolari,indagini,scoperte che cercano di mettere a fuoco una fra le più grandi tragedie del Novecento. Due studi recenti (uno di Arcangelo Ferri e l’altro di Umberto Gentiloni Silveri),comparsi a distanza di un mese, ripropongono con nuovi documenti un tema che fu già affrontato dallo storico americano Wyman nel 1978: avrebbero potuto gli alleati bombardare la ferrovia che portava ad Auschwitz? Queste brevi note non vogliono rispondere a un quesito che è ben lontano dall’essere risolto. Nella storia dell’Olocausto sono ancora molti i punti in ombra e solo il tempo farà giustizia dei malintesi, degli equivoci e anche delle falsità. Come le tante che hanno accompagnato l’operato di Pio XII. Una “querelle” che si trascinerà ancora per chissà quanti anni e sarà il tempo a fare giustizia. Oggi a mente fredda e lontani dalla temperie della guerra, certe soluzioni proposte ci appaiono forse possibili, ma la storia non può essere fatta con i “se”.Gli aerei americani che andarono a bombardare le industrie chimiche IG. Farben passarono e ripassarono sul territorio e nessuno si accorse che sotto, a poca distanza, c’era un campo di sterminio. Sul ruolo di Pio XII e l’Olocausto sono stati pubblicati tutti i documenti vaticani sull’ultima guerra a cura di tre valenti e pazientissimi gesuiti, i padri Robert Graham, Pierre Blet e Angelo Martini che hanno passato più di vent’anni non solamente raccogliendo quanto trovato negli archivi della Santa Sede ma frugando anche negli archivi britannici e degli Stati Uniti. Come restano incomprensibili le domande sui bombardamenti mancati su Auschwitz, restano anche incomprensibili le tardive accuse a Pio XII,osannato e poi accusato di aver taciuto. Nel febbraio del ‘44 il Rabbino capo di Israele scriveva che il popolo ebraico mai avrebbe dimenticato quanto il Papa aveva fatto per gli ebrei. E il gran Rabbino di Gerusalemme Herzog espresse il suo ringraziamento con una lettera al Vaticano. E nel l945 il segretario del “World Jewish Congress” donava 20mila dollari come segno di gratitudine per gli ebrei salvati. E l’allora Mons. Roncalli, Nunzio in Turchia, nel maggio del ‘43 faceva sapere che il rappresentante dell’Agenzia ebraica per la Palestina, C. Barlas, era venuto a ringraziarlo per l’opera svolta da Pio XII in favore degli ebrei. E ringraziava anche il Rabbino di Zagabria. E anche il Rabbino di Romania, A. Safran, che nell’aprile del ‘44 così scriveva al Nunzio Mons. Cassulo: ‘In questi tempi duri i nostri pensieri si volgono più che mai a quanto è stato compiuto dal Sommo Pontefice in favore degli ebrei in generale e da Vostra Eccellenza in favore di quelli della Romania e della Transilvania. Essi non dimenticheranno mai questi fatti”. E quando Papa Pacelli morì,il ministro degli esteri israeliano Golda Meir ( era l’8 ottobre del 1958) così si espresse in parlamento:”Il mio parere è che il pensare che Pio XII potesse esercitare un influsso su un minorato psichico qual era Hitler poggi sulla base di un malinteso. Se il Papa avesse solo aperto bocca, probabilmente Hitler avrebbe trucidato molti di più dei sei milioni di ebrei che eliminò, e forse avrebbe assassinato centinaia di milioni di cattolici, solo se si fosse convinto di aver bisogno di un tale numero di vittime. Tra pochi giorni ricorre il venticinquesimo anniversario della “Notte dei Cristalli”; in tal giorno noi ricorderemo la protesta fiammeggiante che Pio XII elevò a suo tempo. Egli divenne intercessore contro gli orrori che a quel tempo commossero il mondo intero... Quando il terribile martirio si abbattè sul nostro popolo, la voce del Papa si elevò per le sue vittime. Piangiamo un grande servitore della pace”. Molti non sanno che il Rabbino capo di Roma si convertì. Si chiamava Italo Zolli, originariamente Zoller, ma aveva dovuto cambiare il suo nome per le leggi fasciste. La sua crisi religiosa doveva essere cominciata molto tempo prima,ma si rivelò solo nel 1943. Senza strepiti e pubblicità Zolli si fece battezzare a fine guerra e in omaggio a Papa Pacelli volle assumere il nome di CULTURA: I PROTAGONISTI Eugenio. A nulla valsero le promesse da parte dell’ebraismo americano perché recedesse dalla sua decisione. Gli vennero offerte cariche e onori ma Zolli serenamente rifiutò. Chi oggi varca la sede della Nunziatura Apostolica in via Po non sa che quella villa apparteneva al senatore Isaia Levi che ne fece dono al Vaticano nel 1947,dopo essersi convertito al Cattolicesimo. Scrisse nel suo testamento: ”Beatissimo Padre … grato alla Provvidenza per avermi preservato dai pericoli della iniqua lotta razziale … e grato alla protezione concessami in questo turbinoso periodo, affido con devozione filiale alla Santità Vostra questo mio testamento … Lascio alla Santità Vostra la mia villa di Roma, in via Po 29, attualmente, in ricordo della mia amata bambina volata al cielo in giovane età, denominata “Villa Giorgina”. Ma la lista dei ringraziamenti potrebbe continuare. E allora? Stranamente, inspiegabilmente, tutto cambiò dopo la pubblicazione del “Vicario” di Hochhut nel 1963, un dramma che fu rappresentato in tanti teatri d’Europa e in cui venne completamente falsificato su inesistenti basi storiche il pontificato pacelliano e l’opera in favore degli ebrei. Dell’Olocausto si è presa coscienza lentamente in tutto il mondo e oggi celebriamo il “giorno della memoria” perché quel tragico, disumano evento non venga mai dimenticato. Ma durante la guerra quello che avveniva ad Auschwitz - come a Maydanek, a Treblinka, a Theresienstadt,a Dachau,a Sobibor- non fu creduto,tanta era l’impossibilità a concepire un crimine così scientificamente programmato. Quando il generale Nebe della Gestapo ( che finirà impiccato nella congiura contro Hitler), che aveva visitato qualcuno di questi campi ne riferì al capo di stato maggiore dell’esercito tedesco generale von Beck e dunque alla più alta carica militare della Germania ( anche lui finirà impiccato per la stessa congiura) non fu creduto. Appena il cannone tacque,nel ‘45, la tragedia di Auschwitz venne quasi dimenticata. Primo Levi, per il suo “Se questo è un uomo” si dovette contentare di un piccolo editore che vendette duemila copie e attese quasi dieci anni prima che Einaudi lo stampasse. Ed Elie Wiesel (che poi sarà premio Nobel) malgrado la prefazione di François Mauriac stentò a trovare un editore e quando “La nuit” fu pubblicato trovò pochi lettori. Racconta Shlomo Venezia, uno degli scampati da Auschwitz, che nessuno credeva alle tragiche,inimmaginabili esperienze di quel campo di sterminio. E quando raccontava,trovava sempre qualcuno che si batteva il dito sulla tempia come a dire: è un esaltato,è un pazzo. Abbiamo voluto solo trarre alcune considerazioni da questi libri usciti di recente, non per proporre una soluzione ma per avanzare degli interrogativi. Come diceva il grande Rabbino Nachman di Breslavia:” E’ più importante la domanda che la risposta”. LA VITA DEL CIRCOLO VITA DEL CIRCOLO Assemblea solenne Mercoledì 4 marzo, nella Sala dei Papi della Sede di Palazzo S. Calisto si è tenuta la 146ma Assemblea solenne del Circolo S. Pietro, presieduta da Mons. Angelo Becciu, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato. Conferenze bioetica “Richiesta di fine vita nella malattia avanzata e nella psicopatologia: riflessioni di bioetica ed esperienze” è il titolo di due conferenze coordinate dal Dott. Giuseppe Bersani il 12 febbraio e il 12 marzo. Esercizi spirituali Dal 18 al 20 marzo, Mons. Mauro Rivella, delegato della sezione amministrativa della Segreteria per l’economia, ha dettato le sue meditazioni bibliche sul tema “Gesù guarisce”, partendo da tre episodi (il lebbroso, l’emorroissa, il cieco di Gerico) del Vangelo di Marco. Via Crucis al Colosseo Il 27 marzo ha avuto luogo, all’interno dell’Anfiteatro Flavio, la consueta Via Crucis, le cui meditazioni sono state guidate dal Card. Dominique Mamberti, che ha poi officiato la Santa Messa nella Chiesa di Santa Maria della Pietà, affidata al Circolo S. Pietro fin dal 1936. I LIBRI Raimon Pannikar Parliamo della stessa realtà? Jaka Book Carlo Ossola Erasmo nel notturno d’Europa Vita e Pensiero Joseph Ratzinger Natura e compito della teologia Jaka Book F.Asti- E.Cibelli Scienza e fede in dialogo Pontificia facoltà teologica Italia Meridionale Annibale Zambarbieri Modernismo e modernisti Ediz. Di storia e letteratura Jacques Maritain Scienza e realtà. Introduzione alla logica materiale Morcelliana Ernst Cassirer Albert Schweitzer e l’etica del XIX secolo Morcelliana Giuseppe Toniolo L’uomo come fine Vita e Pensiero Dietrich Bonhoeffer Resistenza e resa.Lettere dal carcere San Paolo edizioni A cura di Carlo Napoli [email protected]