VALUTAZIONE COMPARATIVA per n. 1 posto di
Transcript
VALUTAZIONE COMPARATIVA per n. 1 posto di
VALUTAZIONE COMPARATIVA per n. 1 posto di ricercatore universitario di ruolo per il settore scientifico-disciplinare di Storia dell’Europa Orientale M-STO/03, presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia (per le esigenze della sede di Terni) (bandita con D.R. n. 1019 del 29.04.2005, pubblicato nella G.U. – IV serie speciale – n. 38 del 13.05.2005) RELAZIONE RIASSUNTIVA La Commissione nominata dal Rettore dell’Università degli Studi di Perugia con proprio decreto n. 349 del 21.02.2006 pubblicato nella G.U. – IV serie speciale – n. 18 del 07.03.2006 e composta da: Prof. Armando Pitassio Ordinario Membro designato Prof. Roberto Sinigaglia Associato Membro eletto Dott. Lauro Grassi Ricercatore universitario confermato Membro eletto si è riunita nella riunione preliminare venerdì 12 maggio 2006 alle ore 15,00 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, via Festa del perdono, 7, e nelle successive riunioni presso il Dipartimento di Scienze Storiche nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia nei giorni 16 giugno 2006, 11, 12 e 21 dicembre 2006 per l’espletamento della valutazione comparativa a n. 1 posto di ricercatore universitario di ruolo, settore scientificodisciplinare di Storia dell’Europa Orientale M-STO/03, presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia (per le esigenze della sede di Terni) (bandita con D.R. n. 1019 del 29.04.2005, pubblicato nella G.U. – IV serie speciale – n. 38 del 13.05.2005). Nel corso della prima riunione la Commissione ha preso atto che nessuno dei Commissari è stato ricusato nel termine previsto dall’art. 3 – comma 16 – del D.P.R. 117/2000. La Commissione, presa conoscenza delle disposizioni di legge e regolamenti concernenti l’espletamento delle valutazioni comparative, ha individuato il presidente nella persona del prof. Armando Pitassio ed il segretario nella persona del dott. Lauro Grassi. La Commissione ha deliberato i criteri di valutazione di cui all’Allegato 1 del Verbale 1. Il prof. Armando Pitassio ha quindi comunicato agli altri Commissari l’elenco ufficiale dei candidati, trasmessogli in qualità di membro designato dagli uffici. Li ha informati altresì della pervenuta rinuncia di tre candidati (Alberto Basciani, Giacomo Brucciani, Bojan Mitrović) come da allegati 4, 5 e 6 al verbale 1. I Commissari hanno dichiarato allora di non essere in rapporto di parentela o affinità sino al IV grado incluso tra di loro né con i candidati, e che non sussistono le cause di astensione di cui agli artt. 51 e 52 del c.p.c. La Commissione ha stabilito il seguente calendario per la valutazione del curriculum e dei titoli e per lo svolgimento delle prove: - apertura dei plichi presentati dai candidati e valutazione dei titoli, delle pubblicazioni scientifiche e del curriculum complessivo degli stessi 16 giugno 2006 - prima prova scritta: 27 luglio 2006 - seconda prova scritta 28 luglio 2006 - prova orale 31 agosto 2006 La seduta per la valutazione del curriculum, dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche è stata effettuata come da calendario il 16 giugno 2006. La Commissione, accertato che i criteri generali fissati nella precedente riunione sono stati resi pubblici per più di sette giorni, ha iniziato la verifica dei nomi dei candidati e ha constatato che sono pervenute le rinunce di altri tre candidati (Stefano Bottoni, Andrea Carteny e Daniel Pommier Vincelli), nonché l’esclusione di un candidato per vizi procedurali nella presentazione della domanda (Miloš Jačov), come indicato nel verbale n. 2. Rinunce e lettera di esclusione sono allegate allo stesso verbale. Si è proceduto quindi all’apertura di tutti i plichi inviati dai candidati all’Università di Perugia. Nessun candidato ha presentato un numero di pubblicazioni superiore a quello stabilito dal bando, che era di cinque. La Commissione ha provveduto quindi a verificare per ciascun candidato l’ammissibilità alla valutazione dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche presentati, ai sensi dell’art. 3 del bando. Tutti i titoli e le pubblicazioni sono stati ritenuti ammissibili, fatta eccezione per il breve saggio del dott. Francesco Randazzo, The Versailles Treaty and an Indipendent Caucasus: Deceit or Misinterpretation? con Ilaria Maria Sale, in Nationalisms, Identities, European Enlargement, a cura di A. Carteny e G. Motta, Accent, Cluj, 2004, pp. 15-22: la Commissione non è stato in grado di determinare quale fosse l’apporto di Francesco Randazzo e quindi la pubblicazione non è stata ammessa alla valutazione comparativa (Verbale 2 e Allegato A allo stesso verbale). La Commissione ha constatato che oltre al dott. Francesco Randazzo, che ha presentato il lavoro citato sopra in collaborazione con Ilaria Maria Sale non ammesso alla valutazione, anche la dott. Emanuela Costantini ha esibito una lavoro frutto di una collaborazione: il suo saggio L’attribuzione dell’identità nazionale come arma politica : un confronto tra le esperienze storiche italiana e romena, “Romània orientale”, Bagatto Libri, n. XVIII, 2005, è infatti frutto di un lavoro comune con il Presidente della Commissione, prof. Armando Pitassio: questi ha consegnato una dichiarazione sul contributo scientifico proprio e su quello della candidata nel lavoro effettuato. Tale dichiarazione è stata allegata al verbale n. 2 (Allegato B). La Commissione ha iniziato quindi la valutazione del curriculum, dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche presentati dai candidati. Per ciascun candidato sono stati formulati i giudizi individuali e collegiali sul curriculum, sui titoli e sulle pubblicazioni scientifiche riportati nell’Allegato 1 al verbale 2. Le date delle prove scritte e orale hanno subito in seguito un doppio slittamento dovuto in un primo momento a ragioni di salute del Presidente della Commissione, prof. Armando Pitassio, come da documentazione allegata, e - successivamente - a ragioni di salute del Dott. Lauro Grassi (come da certificato medico inviato al Responsabile dell’Ufficio Concorsi dell’Università degli Studi di Perugia) e a un gravissimo lutto familiare che ha colpito lo stesso Commissario. In definitiva le prove scritte hanno avuto svolgimento nei giorni 11 e 12 dicembre e la prova orale il 21 dicembre. Il giorno 11 dicembre 2006 si riunisce la Commissione per lo svolgimento della prima prova scritta presso il Dipartimento di Scienze Storiche nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia. La Commissione prende atto che è stata trasmessa dall’Ufficio Concorsi in data 29 novembre c. a. la rinuncia del candidato Fabio Grassi (viene allegata al verbale la richiesta di rinuncia trasmessa dagli uffici). Per la prima prova scritta sono risultati presenti i seguenti candidati: 1. Costantini Emanuela omissis 2. Pubblici Lorenzo omissis 3. Randazzo Francesco omissis E’ risultato estratto il tema La questione delle nazionalità in uno degli imperi multinazionali dell’Europa centro-orientale dalla seconda metà dell’Ottocento allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Per la seconda prova scritta, svoltasi il giorno 12 dicembre 2006 presso il Dipartimento di Scienze Storiche nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia sono risultati presenti i seguenti candidati: 1. Costantini Emanuela omissis 2. Pubblici Lorenzo omissis 3. Randazzo Francesco omissis E’ risultato estratto il tema Sulla base di autorevoli opere storiografiche, il candidato ricostruisca l’evoluzione politico-sociale della Russia dal 1905 allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Per ciascun candidato sono stati formulati i giudizi individuali e collegiali sulle prove scritte riportati nell’Allegato 1 al Verbale 5. Si sono presentati alla prova orale, svoltasi il giorno 21 dicembre i seguenti candidati: 1. Costantini Emanuela omissis 2. Pubblici Lorenzo omissis 3. Randazzo Francesco omissis Per ciascun candidato sono stati formulati i giudizi individuali e collegiali sulla prova orale riportati nell’Allegato 1 al Verbale 6. Dopo ampia discussione la Commissione ha formulato i giudizi complessivi finali su ciascun candidato riportati nell’Allegato 2 al Verbale 6. La Commissione ha proceduto quindi alla valutazione comparativa dei candidati in conformità ai criteri di massima prestabiliti, come riportato nell’Allegato 3 al Verbale 6. Infine, ai sensi di quanto disposto dall’art. 4 – comma 13 – del D.P.R. 117/2000, con deliberazione assunta a maggioranza, con il voto contrario del Commissario prof Armando Pitassio, la Commissione ha indicato vincitore della valutazione comparativa per n. 1 posto di ricercatore universitario di ruolo, settore scientifico-disciplinare di Storia dell’Europa Orientale M-STO/03, presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia (per le esigenze della sede di Terni) il dott. Francesco Randazzo omissis La Commissione ha proceduto, quindi, alla stesura della presente relazione riassuntiva dei lavori svolti. Al termine delle operazioni concorsuali la Commissione incarica il suo Presidente di trasmettere al Magnifico Rettore ed al Responsabile del procedimento la presente relazione, unitamente ai verbali e agli atti della valutazione comparativa, per gli adempimenti successivi. Alle ore 20.00 termina la seduta. Fatto, letto, approvato e sottoscritto seduta stante. Perugia, 21 dicembre 2006 LA COMMISSIONE: Prof. ARMANDO PITASSIO Prof. ROBERTO SINIGAGLIA Dott. LAURO GRASSI Presidente Membro Segretario ESTRATTO ALLEGATO 1 al verbale n. 2 Giudizi individuali dei Commissari sul curriculum complessivo, i titoli e le pubblicazioni scientifiche dei candidati EMANUELA COSTANTINI Profilo del candidato Laureata in Scienze politiche presso l’Università degli studi di Perugia il 30 giugno 1999 con voti 110 su 110 e lode, ha usufruito, durante il terzo anno del dottorato di ricerca in Storia politica dell’età contemporanea (sec. XIX e XX) presso l’Università degli studi di Bologna, di una borsa di studio trimestrale Socrates/Erasmus presso l’Università di Bucarest nell’anno accademico 20022003. Ha inoltre conseguito il titolo di dottore di ricerca il 27 aprile 2004. Ha pure ottenuto un attestato di qualifica professionale come esperto in diritto, economia e politiche comunitarie presso il SEU - Servizio Europa in data 9 novembre 2201. Ha collaborato alla ricerca Cofin 2003 grazie a una borsa post-laurea. Possiede un Avanced English Certificate Giudizio del Commissario Prof. Armando Pitassio La dott. Costantini dimostra un forte interesse per la ricerca che è perseguita attraverso gli anni ed è attestata dal conseguimento dei suoi titoli, delle sue pubblicazioni,e dalla partecipazione ai progetti di ricerca. Originalità e innovatività della produzione scientifica e rigore metodologico Nell’articolo Mihail Sebastian: un amico ebreo di Mircea Eliade… vengono ripercorse le tappe del rapporto tra il noto storico delle religioni Mircea Eliade e Mihail Sebastian, meno conosciuto romanziere e drammaturgo romeno di origine ebraica, coetaneo e amico di Eliade. L’articolo utilizza da una parte il diario di Sebastian, dall’altra gli articoli di Eliade degli anni Trenta per ricostruire l’evoluzione del rapporto tra i due giovani intellettuali, mettendo in luce come l’iniziale profonda amicizia sia divenuta ostilità parallelamente all’avvicinamento di Eliade alla Guardia di Ferro di Codreanu. In precedenza la dott. Costantini aveva pubblicato un ampio contributo interessante dal titolo L’irrazionalismo filosofico e il nazionalismo rumeno: il caso di Nae Ionescu in L’intreccio perverso. Costruzione di identità nazionali e nazionalismi xenofobi nell’Europa Sudorientale, a cura di A. Pitassio, Morlacchi, Perugia, 2001, che è poi in larga parte confluito nella monografia Nae Ionescu, Mircea Eliade Emil Cioran. Antiliberalismo nazionalista alla periferia di Europa. Morlacchi , Perugia 2005: essa tratta della formazione di una cultura nazionalista e antisemita in Romania tra le due guerre, Perugia, La Costantini parte dal dibattito in corso nella storiografia romena e occidentale sul fenomeno del nazionalismo e dell’antisemitismo romeno interbellico e, utilizzando ampiamente, le fonti primarie (dalle opere dei rappresentanti intellettuali di maggiore spicco alla pubblicistica del tempo fino alle fonti archivistiche), nonché la conoscenza della storia della cultura filosofica e politica europea del tempo, dimostra come, fatti salvi gli aspetti peculiari romeni, quanto avvenne in Romania tra le due guerre rispondesse pienamente ad una crisi generale della cultura europea liberale e razionalista. Sul tema della Chiesa ortodossa, nei suoi rapporti con lo Stato e la società la Costantini pubblica la recensione al libro della Kalkandjeva sulla Chiesa Ortodossa bulgara durante il regime comunista: questo dimostra come l’attenzione di Costantini sia rivolto all’area balcanica del suo complesso. Ma è evidentemente il tema del nazionalismo e del nation-bulding romeno che rimane al centro dell’attenzione della Costantini, come appare dall’articolo (in collaborazione con Pitassio) L’attribuzione… , dove viene adottata un’ottica comparativa riguardo al dibattito sull’identità nazionale in due paesi tradizionalmente considerati parte l’uno dell’Europa “occidentale” (l’Italia), l’altro dell’Europa “orientale” (la Romania). Si propone una chiave di lettura in parte alternativa a quella classica, cercando di dimostrare come l’interpretazione recentemente proposta per l’Italia di un’identità nazionale vissuta in modo conflittuale (cfr. il recente saggio “Due nazioni”, il Mulino, 2004) sia applicabile anche al caso romeno. La produzione della dott.ssa Costantini appare fornire un contributo particolarmente interessante e innovativo sui temi trattati proprio perché li affronta partendo dalla conoscenza approfondita del dibattito storiografico in corso, nel quale si inserisce con le sue ricerche e le sue ricostruzioni che da queste nascono. Complessivamente l’attività della dott.ssa Costantini appare orientata allo studio dell’area sud-est europea nei secoli XIX e XX ed è quindi coerente con le discipline del settore M-STO/03. Nel lavoro in collaborazione L’attribuzione… con Armando Pitassio. Il suo contributo riguarda la seconda parte dell’articolo dedicata al periodo interbellico e comunista; esso è quindi chiaramente individuabile. L’articolo su Mircea Eliade… compare in “Intersezioni”, rivista edita da Il Mulino, di rilevante circolazione scientifica. La monografia su Nae Ionescu… è pubblicata da una casa editrice locale, ma appare segnalato da recensioni e schede su organi di informazione nazionale (“Corriere della sera”, “Internazionale”, “Il Foglio”, ecc.) ed è stata apprezzata da insigni studiosi del settore (K. Hitchins, A. F. Platon), nonché oggetto di una presentazione pubblica nell’ambito di Umbrialibri, da parte del Prof. Fulvio Salimbeni. La continuità della produzione scientifica della Dott.ssa Costantini è attestata dalla regolare comparsa delle sue pubblicazioni. Giudizio del Commissario: prof. Roberto Sinigaglia Buona ricostruzione storica della Romania tra la prima e la seconda guerra mondiale. La candidata rivela capacità di ricerca e maturità nelle valutazioni. Giudizio del Commissario: dott. Lauro Grassi Centrate su alcuni rilevanti momenti e protagonisti delle vicende culturali e politiche della Romania tra le due guerre mondiali, le sue pubblicazioni attestano una buona attitudine alla ricerca storica – pur non utilizzando appieno la storiografia in argomento e non approfondendo, talora, il contesto generale romeno. Va inoltre evidenziato quanto segue relativamente al volume Nae Ionescu…: - p. 29: la Romania si costituisce come regno nel 1881, e non nel 1878; - p. 89: Carol II era figlio (e non nipote) di Ferdinando I; - p. 95: nell’agosto 1930 N. Ionescu entrò a far parte della cosiddetta camarilla reale, cioè del gruppo di potere di Carol II e della sua amante Elena Lupescu. Nel testo tuttavia si parla di una inesistente Camera regia: non si tratta di un errore di stampa, come è confermato dal titolo del paragrafo 3.2 del cap. III: nel quale la camarilla (altra grave inesattezza) è identificata con un mai esistito “consiglio del re”; - p. 96: appare quanto meno discutibile l’affermazione che, nel 1932, “il nazismo si stava affermando in Europa”; - p. 102: la città dobrugiana di Cernavoda è collocata in Bucovina; p. 110: inesplicabilmente, invece di riferirsi all’esperienza indiana di Mircea Eliade, si fa riferimento alla “sua esperienza in Medio Oriente” (mai avvenuta); - p. 165: la “caduta” di Vasile Marin e Ion Mota è, evidentemente, la morte in combattimento dei due capi legionari romeni sul fronte spagnolo, dove si erano recati per combattere a fianco delle forze nazionaliste di Franco. - p. 180: il generale Antonescu non fu mai in “antagonismo con Codreanu”, anzi ! Nella primavera 1938 egli si presentò come teste a favore del capo legionario – e ciò fu all’origine del definito inasprimento delle sue relazioni col sovrano romeno; - p. 181: il periodico “Glasul Stramosesc” era espressione dei gruppi legionari della città transilvana di Sibiu. Il “giornale ufficiale” dei legionari fu invece, nel periodo settembre 1940 – dicembre 1941, il quotidiano bucarestino “Buna Vestire”; - p. 183: Horia Sima, durante il cosiddetto Stato nazional-legionario, non fu primo ministro, bensì vice primo ministro. Primo ministro fu, sino al 23 agosto 1944, il prof. Mihai Antonescu. Si potrebbero fare molte altre osservazioni relative alla traduzione di espressioni o titoli di opere e di riviste romene. Ne basti una. A p. 100 il surrealismo è reso col termine “soprarealismo”, cioè con un calco linguistico non rinvenibile in alcun dizionario romeno-italiano-romeno. Quanto al saggio dedicato a M. Sebastian, si segnala che a p. 405 nota 12 l’incorporazione della Bessarabia nello Stato romeno, avvenuta nell’ultimo scorcio della Grande Guerra, viene attribuita a una decisione delle Potenze alleate sancita dal trattato di Trianon (4 giugno 1920), che riguardava però le cessioni territoriali cui fu soggetta l’Ungheria postbellica. A p. 420, poi, si accenna alla “Guardia di Ferro guidata dal maresciallo Antonescu”, commettendo così un duplice errore: A) il generale Antonescu non fu mai a capo del movimento fondato da Codreanu; B) Antonescu diventò maresciallo solo nell’estate 1941, vale a dire dopo la liquidazione della ribellione legionaria (gennaio 1941) e l’inizio della guerra all’Est a fianco della Germania nazista (giugno 1941). Giudizio collegiale della Commissione sul curriculum, i titoli e le pubblicazioni scientifiche del candidato La Commissione all’unanimità riconosce alla dott.ssa Costantini una buona attitudine alla ricerca. Tuttavia mentre il commissario Armando Pitassio ritiene che essa abbia fornito un contributo particolarmente interessante e innovativo ai temi trattati, il commissario Lauro Grassi sottolinea la dipendenza (il più delle volte non palesata) da lavori di storici francesi e romeni, cui si affianca una conoscenza non sempre accurata delle vicende romene tra le due guerre mondiali, come si evince dalle puntuali osservazioni da lui mosse a vari punti del testo principale presentato dalla candidata. ---------------------------------------------------------------------. OMISSIS LORENZO PUBBLICI Laureatosi in Storia medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia all’Università di Firenze nel 2001, dottore di ricerca in Storia medievale presso la stessa Università (2005), ha ottenuto borse di studio presso la Summer School of Religions di San Gimignano, la Mgu di Mosca; è membro della Biblioteca storica di Mosca nonché collaboratore di reti medievali e del SISMEL. Ha partecipato ad alcuni convegni medievistici come relatore e dal 2002 è collaboratore presso la cattedra di Storia dell’Europa Orientale della facoltà di Lettere dell’Università di Firenze (prof. Renato Risaliti). Giudizio del Commissario: prof. Armando Pitassio Originalità e innovatività della produzione scientifica e rigore metodologico La costruzione di un popolo: alcune considerazioni su Timujin e l’unificazione turco-mongola pubblicato da “Quaderni del MAes”, VII/2004, pp. 3-33. è una discreta sintesi di quanto è stato scritto dalla storiografia in lingua italiana, francese, inglese e russa sulla formazione da una pluralità di raggruppamenti tribali di un’unica comunità etnica mongola. Sull’argomento del nomadismo nell’Asia centrale e nelle terre russe Pubblici ritorna anche con una recensione al libro di P. B. Golden, Nomads and their Neighbours in the Russian Steppe. Turks, Khazars and Qupchaqs, pubblicata in ”Archivio Storico Italiano”, 2005, gennaio-marzo, pp. 162165. Del resto anche nella breve scheda dedicata a Boris Moeesevič Pudalov, Načal’nyi period drevnejšix russkix grodov srednego povolžja (XII-pervaja tret’ XIII v.), “Archivio Storico Italiano”, 2005, aprile-giugno, pp. 413-415 Pubblici dimostra ancora una volta come la sua attenzione sia rivolta soprattutto alla civiltà nomade, poiché le città di cui Pudalov si occupa sono proprio quelle della Rus’ orientale più direttamente a contatto con il mondo del nomadismo. Uno studio parzialmente ispirato diversamente è quello condotto sulle carte dell’ASVenezia teso a ricostruire la storia della colonia veneziana di Tana sul mar di Azov, Venezia e il Mar d’Azov: alcune considerazioni sulla tana nel XIV secolo, “Archivio Storico Italiano”, 2005, lugliosettembre, pp. 435-483: anche qui comunque compare ancora una volta sullo sfondo quella civiltà mongola che pare al centro degli interessi di Pubblici. L’analisi dei documenti veneziani è condotta sulla base di una buona conoscenza della letteratura storica sull’argomento. La minuziosità della ricostruzione non sempre giova al quadro di insieme, ma questo non toglie trattarsi di un lavoro nel complesso ben condotto. Alcune notizie di Pistoiesi sul Mar d’Azov nel XIV secolo, “Bullettino Storico Pistoiese”, CVII, (terza serie,XL), pp. 51-63: appare affine allo studio precedente. I titoli presentati da Pubblici testimoniano un attento interesse alla produzione storiografica sulla storia della civiltà nomade dell’Asia centrale in quanto tale e nelle sue relazioni con il mondo russo e delle colonie italiane nel Mar Nero: inoltre a proposito di questo ultimo argomento giova ricordare come Pubblici sappia coniugare l’analisi delle fonti archivistiche con un aggiornamento costante della conoscenza della letteratura storica. Pubblici non presenta lavori in collaborazione. Complessivamente l’attività di Pubblici appare ben orientata in direzione dello studio della civiltà nomade dell’Asia centrale e di riflesso vengono toccati alcuni particolari aspetti della storia russa medievale. Alcuni dei saggi e delle recensioni presentati da Pubblici sono stati pubblicati in collane, come quella dei Quaderni del MAes, o in riviste, come l’Archivio Storico Italiano, di sicura rilevanza scientifica. La produzione scientifica del Dott. Pubblici copre un giro di pochi anni e quindi sfugge ad un esame sulla sua continuità. Appare comunque aggiornata con quello che è il dibattito storiografico sull’epoca tardo-medievale ed in particolare sulla civiltà della steppa. Giudizio del Commissario: prof. Roberto Sinigaglia Lorenzo Pubblici è storico del Medio-Evo e in particolare dei rapporti intercorsi tra mondo slavo e Occidente europeo nel periodo delle invasioni turco-mongole. Studia inoltre i processi di formazione degli Stati nelle società nomadi dell’Asia centro-occidentale. La sua produzione storica denota conoscenza storica e capacità critiche nella ricerca. Giudizio del Commissario: dott. Lauro Grassi Ben documentate e denotanti una buona conoscenza sia delle tematiche, sia della storiografia relative allo spazio euro-asiatico nel Basso Medioevo, le sue pubblicazioni mostrano serietà di ricerca e di approccio storico-critico. Giudizio collegiale della Commissione sul curriculum, i titoli e le pubblicazioni scientifiche del candidato La Commissione, all’unanimità, osserva che il dott. Pubblici ha una grande capacità di coniugare l’analisi delle fonti archivistiche con un aggiornamento costante alla storiografia inerente agli argomenti da lui trattati. FRANCESCO RANDAZZO Profilo del candidato Laureatosi in Lingue e Letterature straniere presso la Facoltà di Lingue e letteratura straniera dell’Università “la Sapienza” di Roma (1995) con voti 107/110, ha conseguito, nel 2004, il titolo di dottore di ricerca in “Cultura, storia e relazioni internazionali nell’area del Pacifico” presso la suddetta università. Dal 1998 al 2005 svolge attività di collaborazione e ricerca presso la cattedra di Storia dell’Europa orientale della Facoltà di Lettere e Filosofia del predetto Ateneo (prof. Antonello Biagini), partecipando ad alcuni progetti di ricerca, relativi all’Europa centro-orientale, tra i quali quello finanziato dal COFIN 2005 “Alle origine del sistema degli Stati nazionali nell’Europa centro-orientale: la prima guerra mondiale e la pace di Versailles”. Precedentemente, nel 1992 e nel 1993, ha insegnato lingua italiana presso un istituto scolastico di Mosca. Dal 1998 al 2005 è stato più volte relatore in seminari tenuti presso atenei italiani e stranieri. Dal 2003 collabora con l’Istituto di Studi storici dell’Accademia delle scienze di Mosca (Ran). Dal 2004 collabora con la cattedra di Storia dell’Europa orientale dell’Istituto di studi orientali di Napoli (prof. Lapo Sestan). Nell’anno accademico 2004-2005 è docente a contratto presso “La Sapienza” di Roma. Coordina il progetto Tempus: East-West: Development of University Curricula: Integration and Regionalism”, in collaborazione con l’Università Herzen di San Pietroburgo e altri atenei europei. Giudizio del Commissario: prof. Armando Pitassio Originalità e innovatività della produzione scientifica e rigore metodologico Francesco Randazzo presenta una monografia dal titolo Alle origini dello Stato sovietico.Missioni militari e corpi di spedizione italiani nella Russia controrivoluzionaria (1917-1921), Stato Maggiore dell’Esercito, Roma 2005, pp.170 (di queste oltre 50 costituite da titoli, appendici, indici), la curatela di un volume collettaneo e quattro articoli, di cui uno in collaborazione, per complessive 43 pagine: Due statisti a confronto: Pëtr Stolypin a Michajl Gorbačëv ovvero riformismo economico e ‘controrivoluzione’ politica nella Russia del XX secolo in Eredità del XX secolo e questioni di politica internazionale acura di A. Cenderello, Periferia; Mosca-Bucarest. Relazioni politiche e processi di transizioni negli anni Novanta del XX secolo, a cura di F. Randazzo, Periferia; The Versailles Treaty and an Indipendent Caucasus: Deceit or Misinterpretation? Con Ilaria Maria Sale, in Nationalisms, Identities, European Enlargement, a cura di A. Carteny e G. Motta, Accent, Cluj; Eurasia and Euro-Asia. The New Europe and the Russian Unpredictable, in A New Continent Called Europe, a cura di A. Carteny, Accent, Cluj, 2005 La monografia Alle origini dello Stato sovietico…si basa sulle fonti archivistiche dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito di Roma, e vorrebbe porsi nella scia dei lavori condotti a suo tempo da A.Biagini. Il saggio si presenta redatto in maniera frettolosa, ricco di contraddizioni interne (ad esempio, a p. 61 Randazzo scrive a proposito delle diverse spedizioni italiane in Russia che “gli unici reparti che saranno impegnati in scontri con le truppe bolsceviche sono quelli di Fassini-Camossi [in Siberia]”, ma a distanza di poco più di venti pagine si diffonde sui combattimenti che impegnarono il contingente italiano nella zona di Murmansk, pp. 85-86), di gravi imprecisioni nell’esposizione degli avvenimenti (ad esempio, Randazzo scrive di “continui tentativi di putsch dei bolscevichi” tra il febbraio e l’ottobre 1917, p. 40, difficilmente dimostrabili), di un appiattimento sulle fonti che raramente appaiono interpretate (Randazzo scrive nelle conclusioni dell’acutezza delle analisi fatte dagli ufficiali italiani, p. 121, dopo avere riassunto e in parte riportato senza una riga di commento le previsioni del generale Achille Bassignano sulla sicura vittoria dei Bianchi, e la certezza dello stesso sulla popolarità di Denikin più che dubbia, pp. 101102, oppure quelle del tenente colonnello Melchiade Gabba, sicuro che il ritiro dell’impegno italiano dal Caucaso avrebbe lasciato padrona della zona …l’Inghilterra). I frequenti errori di sintassi denotano una scarsa familiarità con la lingua italiana scritta: si veda a p.15 il periodo Ignorata…economici, dove Randazzo in un turbine di incisi perde soggetto e organizzazione del periodo stesso, oppure a pp. 51-52, dove Randazzo si avventura in un periodo di più di trenta righe aggrovigliandosi nei soggetti e nei predicati (nella Russia europea vi è un Governo bolscevico che comprende..; un governo provvisorio per il nord della Russia…; un governo finlandese, costituitosi subito dopo la proclamazione della propria indipendenza…è riuscito a migliorare in breve tempo…) oppure ancora a p. 109, dove ad un soggetto plurale si accompagna un predicato singolare (Le speranze…si evince…) Talvolta lo scarso controllo della lingua fa scrivere a Randazzo quello che si presume essere l’opposto di quello che pensa: così succede che dal suo scritto sembrerebbe che il governo Kerenskij sia stato indebolito dalla nazionalizzazione delle banche e delle terre, mentre con ogni probabilità Randazzo pensava che quel governo fosse indebolito dalla propaganda bolscevica a favore della nazionalizzazione di banche e terre. Purtroppo questa scarsa padronanza della lingua fa capolino anche nei due articoli in italiano (si veda in Mosca-Bucarest…, pp.134-135: I rapporti tra la Romania e la nuova Federazione russa …possono essere riassunti in rapporti economico-finanziari (tesi all’identificazione di scambi commerciali in cui si identificano gli interessi delle holding russe per il ruolo geo-strategico dei Balcani ponte delle rotte mediterranee), politico-istituzionali (i vertici…) e di natura conflittuale etnico-territoriale… ecc. oppure all’uso di termini in modo errato (es. isolazionismo al posto di isolamento ecc.). Sorprendono poi le lacune nella conoscenza della bibliografia di riferimento: appare difficile parlare della emigrazione russa in Italia prima e dopo la rivoluzione e di Zabughin in particolare senza fare riferimento agli studi di Antonello Venturi e di Angelo Tamborra; non è pensabile affrontare lo studio di una missione militare nel Caucaso senza una conoscenza preliminare della letteratura storica su quei paesi. Si rischia così di non comprendere il contesto in cui si collocano gli avvenimenti. Randazzo alla fine del suo saggio Alle origini…propone degli Orientamenti bibliografici, ma pare che essi siano utilizzati solo in parte e nell’introduzione del lavoro, per non parlare poi di quelli che mancano del tutto. Certamente questo non può essere frutto di una pubblicazione affrettata, ma di carenze di base nell’impianto generale della ricerca. Frutto sicuramente della fretta invece sono gli innumerevoli refusi che si trovano nel saggio Alle origini…e sui quali è meglio stendere un velo pietoso. Le carenze di base nell’impianto generale della ricerca ricompaiono con evidenza nell’articolo che si presenta con maggiori pretese di lavoro storico, Due statisti a confronto…e che poi altro non è se non una parafrasi di un articolo di V. G. Sirotkin, Stolypin i Gorbacev: dve reformy “sverchu”, pubblicato nel 1991 in “Nedelia”, 19. Nella Russia post-sovietica alcuni pubblicisti e politologi russi ( Sirotkin) e non russi (es. Hélène Carrère d’Encausse) nel loro appoggio ad una linea di riforme improntata al liberismo sostengono strumentalmente un parallelo tra Gorbacev e Stolypin. Del carattere strumentale di questa impostazione poco documentata storicamente e molto ideologica Randazzo non si accorge per nulla e dimostra anche qui la sua subalternità al testo da cui parte (Sirotkin): così non rileva neppure che il tentativo riformatore di Stolypin è successivo ad un moto rivoluzionario assolutamente inesistente nel periodo precedente all’azione riformatrice di Gorbacev, sicché tanto quest’ultimo cercava seppur timidamente un sostegno di massa, quanto il primo aborriva le masse. Eppure Randazzo appare così ingenuamente innamorato del parallelo tra i due uomini di governo da sostenere persino che come le riforme di Gorbacev hanno determinato la crisi finale del regime comunista (tesi largamente condivisa tra storici e pubblicisti) , così quelle di Stolypin sono state la causa del crollo del regime zarista. Una tesi molto originale e ambiziosa che avrebbe per lo meno bisogno di una larga documentazione di prova, che non c’è, Il breve articolo di otto pagine The Versailles Treaty…dedicato alla missione italiana nel Caucaso risulta frutto di una collaborazione di Randazzo con Ilaria Maria Sale. La brevità dell’articolo rende del tutto difficile l’attribuzione di una parte distinta a Randazzo. Manca un’interpretazione approfondita dei documenti oggetto dell’indagine, poiché la storiografia inerente all’argomento è sconosciuta. Queste pagine risultano poi rifuse in larga parte nel saggio Alle origini dello Stato sovietico…, mantenendo gli stessi difetti. Sono di carattere più politologico gli altri due articoli, tesi a illustrare i rapporti tra Mosca e Bucarest negli anni Novanta e quelli tra Russia e Unione Europea. In genere si tratta di osservazioni sparse, mal collegate tra loro, con scarso riferimento al dibattito in corso sui problemi della transizione. Domina la genericità e frequenti sono gli errori macroscopici: vi si scrive infatti di processi di modernizzazione nella Praga degli anni Ottanta (Mosca-Bucarest…, p.130), di isolazionismo romeno negli anni Novanta, senza specificare in che cosa consistesse questo isolazionismo (ivi, p. 129), di mancanza di pluralità politica all’Est dopo il 1989 (ivi, p. 133), per arrivare infine a sostenere che il sistema produttivo dell’economia sovietica si è retto per decenni su un sottile equilibrio finanziario facilmente influenzabile dalla crisi di uno qualsiasi degli Stati appartenenti al blocco…( ivi, p.133). Tesi certo innovativa, ma che avrebbe bisogno di un sostegno documentario o per lo meno di argomentazioni e non solo di affermazioni. In conclusione gli studi presentati dal Dott. Francesco Randazzo non presentano caratteri di originalità, non risultano innovativi sul piano della produzione scientifica e si dimostrano poco rigorosi sul piano metodologico, nonché spesso anche sul piano linguistico Il Dott. Randazzo presenta un solo breve lavoro di 8 pagine in collaborazione con Ilaria Maria Sale: è assolutamente impossibile distinguere l’apporto fornito dai singoli autori. Tre dei lavori presentati dal Dott. Randazzo testimoniano la congruenza dell’attività del candidato con le discipline del settore M-STO/03; altri due risultano essere di carattere politologico, ma pur sempre compatibili con tematiche interdisciplinari che comprendano le stesse discipline. Le pubblicazioni della casa editrice “Periferia”, in cui si collocano due degli articoli del Dott. Randazzo, hanno scarsissima, per non dire nulla, circolazione nella comunità scientifica, né in Italia, né tanto meno all’estero; quelle della casa editrice romena “Accent” di Cluj non possono assolutamente competere con quelle di altre case editrici romene, quali tanto per citarne alcune “Humanitas”, “Nemira”, “Albatros”, tutte di Bucarest, ma anche “Dacia” o “Atlas Clusium”, proprio di Cluj, o “Ex Ponto” di Costanza. Le pubblicazioni dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito hanno una circolazione fortemente limitata. La produzione scientifica del Dott. Randazzo copre un giro di pochi anni e quindi sfugge ad un esame sulla sua continuità. Appare comunque poco in sintonia con quella che è l’evoluzione delle conoscenze nello specifico settore scientifico-disciplinare alla luce anche della bibliografia cui fa riferimento nei suoi lavori. Giudizio del Commissario: prof. Roberto Sinigaglia Le sue pubblicazioni denotano buona frequentazione di archivi, un vasto spettro di interessi maturità nelle valutazioni storiche. Giudizio del Commissario: dott. Lauro Grassi Risultato di ricerche ben documentate (in particolare a livello d’archivio), le sue pubblicazioni rivelano buona conoscenza della storiografia in argomento, varietà di temi e maturità di giudizio storico-critico. Il dott. Randazzo ha inoltre partecipato, nel periodo 2001-2005, con relazioni o comunicazioni, a numerosi convegni riguardanti in particolare l’area Sud-est europea e russa. Inoltre, collaborando all’attività e alle iniziative di una prestigiosa istituzione straniera (il RAN di Mosca), ha mostrato un costante impegno nella collaborazione scientifica bilaterale. Giudizio collegiale della Commissione sul curriculum, i titoli e le pubblicazioni scientifiche del candidato La commissione ritiene che il dott. Randazzo abbia dimostrato, nella sua pur non ampia produzione scientifica, indubbie capacità di ricerca e padronanza sostanziale della storiografia relativa ai diversi argoment da lui affrontati. Al giudizio non si associa il presidente prof. Pitassio che lamenta la mancanza di rigore nella produzione scientifica del dott. Randazzo, la scarsa conoscenza della storiografia e una scadente padronanza della lingua italiana. Allegato n. 1 al Verbale n. 5 Valutazione degli elaborati delle due prove scritte ELABORATI “A” Giudizi individuali dei Commissari sulla prima prova scritta: Commissario Prof. Armando Pitassio L’elaborato appare piuttosto sbilanciato tra una lunga introduzione e lo svolgimento vero e proprio della traccia. Nel complesso è piuttosto manualistico e non esente da alcuni evidenti errori nel riportare gli avvenimenti. Tuttavia appare soddisfare la traccia proposta. Commissario Prof. Roberto Sinigaglia Il candidato manifesta qua e là qualche schematismo. La descrizione comunque è molto ampia e complessivamente soddisfacente nella descrizione delle tensioni sviluppatesi all’interno degli imperi asburgico e ottomano. Commissario Dott. Lauro Grassi Pur presentando alcune inesattezze, l’elaborato attesta una buona conoscenza della storia dell’Europa orientale, nonché lo sforzo di delineare l’emergere e lo sviluppo – nel quadro dei contrasti tra le grandi potenze nell’Europa danubiano-balcanica – dei movimenti nazionali ivi emersi. Giudizi individuali dei Commissari sulla seconda prova scritta: Commissario Prof. Armando Pitassio Il candidato rivela una buona conoscenza della storiografia concernente l’argomento ed è quindi in grado di ricostruire le vicende dei tentativi di riforma sociale russi tra il 1905 e il 1911 con puntuali riferimenti alla letteratura storica. Commissario Prof. Roberto Sinigaglia L’elaborato mostra una buona conoscenza storica e storiografica delle vicende russe tra la rivoluzione del 1905 e la vigilia della Prima Guerra Mondiale. Commissario Dott. Lauro Grassi Manifestando una buona conoscenza della storia russa e della storiografia relativa, il candidato ha prodotto un elaborato che soddisfa largamente l’assunto del tema. Giudizi collegiali della Commissione sulla prima prova scritta: L’elaborato attesta un’ampia conoscenza da parte del candidato della storia dell’Europa Orientale nel XIX e nei primi anni del XX, pur in presenza di alcune inesattezze. Giudizi collegiali della Commissione sulla seconda prova scritta: La commissione dà una valutazione positiva dell’elaborato prodotto dal candidato. ELABORATI “B” Giudizi individuali dei Commissari sulla prima prova scritta: Commissario Prof. Armando Pitassio L’elaborato attesta un affrettato studio della storia dell’Europa Orientale dei secoli XIX e XX, che il candidato cerca di ricondurre a vicende medievali che egli meglio dimostra di conoscere. Commissario Prof. Roberto Sinigaglia Il candidato dimostra un buon livello culturale e capacità di descrizione storica. Tuttavia la narrazione non affronta con pienezza quanto richiesto dal titolo della prova. Commissario Dott. Lauro Grassi Benché in esso si rilevino alcune inesattezze ed un andamento alquanto rapsodico, l’elaborato mostra una discreta – anche se non del tutto padroneggiata – conoscenza della storia dell’Europa Sud-Orientale. Giudizi individuali dei Commissari sulla seconda prova scritta: Commissario Prof. Armando Pitassio Il candidato dimostra di possedere una buona conoscenza della storiografia russa e internazionale sulla storia generale della Russia, ma molto meno di quella che riguarda le vicende politiche del periodo che gli è stato richiesto di illustrare. Da qui anche alcune inesattezze. Commissario Prof. Roberto Sinigaglia L’elaborato è ricco di considerazioni storiografiche, ma non assolve con completezza quanto richiesto dal titolo del tema. Presenta qua e là inesattezze storiche. Commissario Dott. Lauro Grassi Benché indulga a dotte e frequenti divagazioni, che rivelano una buona conoscenza della storiografia russa e internazionale, il candidato non trascura di soffermarsi ad illustrare – pur con qualche inesattezza – l’assunto del tema. Giudizi collegiali della Commissione sulla prima prova scritta: L’elaborato non affronta con pienezza quanto richiesto dal titolo della prova, anche se dimostra un buon impegno nello studio della storia dell’Europa Orientale. Giudizi collegiali della Commissione sulla seconda prova scritta: Il candidato dimostra di avere una buona conoscenza della storiografia russa e internazionale sulla storia russa che tuttavia egli non riconduce organicamente all’assunto del tema. ELABORATI “C” Giudizi individuali dei Commissari sulla prima prova scritta: Commissario Prof. Armando Pitassio L’elaborato risponde pienamente all’assunto: il candidato arricchisce la sua esposizione con la presentazione delle diverse tesi storiografiche sull’argomento. Commissario Prof. Roberto Sinigaglia Il candidato mostra una buona conoscenza della storia dell’Europa Orientale e una capacità di descrivere l’emergere delle nazionalità all’interno dell’Impero asburgico. Commissario Dott. Lauro Grassi Pur con qualche imprecisione terminologica, l’elaborato rivela una buona conoscenza della storia e della storiografia sull’Impero asburgico – cioè del caso da lui illustrato. Giudizi individuali dei Commissari sulla seconda prova scritta: Commissario Prof. Armando Pitassio Il candidato dimostra una buona conoscenza della storia russa e della storiografia internazionale ad essa inerente, pur con qualche inesattezza. Commissario Prof. Roberto Sinigaglia Il candidato rivela una buona conoscenza e della storia russa e della storiografia russa e internazionale sull’argomento. Commissario Dott. Lauro Grassi Il candidato rivela, anche con alcune inesattezze, una buona conoscenza della storia russa del primo Novecento e della storiografia ad esso relativa. Giudizi collegiali della Commissione sulla prima prova scritta: La commissione dà una valutazione positiva dell’elaborato. Giudizi collegiali della Commissione sulla seconda prova scritta: L’elaborato risponde all’assunto del tema, dimostrando una buona conoscenza della storia russa di inizio Novecento e della storiografia ad essa relativa, pur con qualche inesattezza. Allegato n. 1 al Verbale n. 6 Giudizi individuali dei Commissari sulla prova orale Dott. Emanuela Costantini Giudizio del Commissario Prof. Armando Pitassio La candidata dimostra un’ampia conoscenza della storia dell’Europa Orientale e della storiografia che la riguarda sia per la Russia che per le aree centro-orientale e balcanica. Buone le prove di conoscenza delle lingue. Giudizio del Commissario Prof. Roberto Sinigaglia La candidata, sollecitata dalla Commissione, riconosce le imprecisioni presenti nei suoi elaborati e mostra di sapersi orientare nella discussione. Buono il livello delle conoscenze storiografiche, anche se con qualche incertezza. Buono il livello delle conoscenze linguistiche. Giudizio del Commissario Dott. Lauro Grassi La candidata manifesta una buona conoscenza delle lingue dell’Europa Occidentale e Orientale da lei scelte, ed una altrettanto buona conoscenza della storia dell’Europa Orientale e della relativa storiografia. Dott. Lorenzo Pubblici Giudizio del Commissario Prof. Armando Pitassio Il candidato dimostra di possedere una solida preparazione culturale generale, che è capace di utilizzare puntualmente nell’affrontare i temi della storia dell’Europa Orientale, specialmente quelli medievali e moderni. Buone le prove di lingua. Giudizio del Commissario Prof. Roberto Sinigaglia Il candidato, messo a conoscenza delle valutazioni della Commissione sulle sue prove scritte – ricche di considerazioni storiografiche generali, ma carenti nell’affrontare i temi richiesti - , sottolinea come la sua preparazione storica verta soprattutto sul periodo medievale. Ottimi comunque il livello delle conoscenze storiografiche e la capacità nell’affrontare le tematiche proposte dai Commissari. Buone le conoscenze linguistiche. Giudizio del Commissario Dott. Lauro Grassi Il candidato mostra di possedere una buona conoscenza delle lingue dell’Europa Occidentale e Orientale da lui scelte, nonché una altrettanto buona conoscenza della storia dello spazio euroasiatico (soprattutto nel tardo Medioevo) e della storiografia ad esso inerente. Dott. Francesco Randazzo Giudizio del Commissario Prof. Armando Pitassio Il candidato presenta qualche lacuna nella conoscenza della storiografia per alcuni settori della storia dell’Europa Orientale, compensati in parte da una migliore conoscenza di altri. Le prove di lingua sono generalmente buone con l’eccezione di quella di inglese un po’ stentata. Giudizio del Commissario Prof. Roberto Sinigaglia Il candidato ha mostrato un buon livello di conoscenze storiografiche e capacità nell’affrontare la discussione concernente le prove scritte. Buone le conoscenze linguistiche con qualche pecca nella lingua inglese. Giudizio del Commissario Dott. Lauro Grassi Il candidato manifesta una buona conoscenza delle lingue dell’Europa Occidentale e Orientale da lui scelte, ed una altrettanto buona conoscenza della storia dell’Europa Orientale e della storiografia che la concerne. Giudizi collegiali della Commissione sulla prova orale Dott. Emanuela Costantini Giudizio della Commissione La candidata manifesta buone conoscenze linguistiche, e altrettanto buona conoscenza della storia dell’Europa Orientale e della relativa storiografia. Dott. Lorenzo Pubblici Giudizio della Commissione Il candidato dimostra di possedere una buona cultura generale che gli consente di ovviare, nella discussione con i Commissari, ad alcune lacune presenti negli elaborati scritti. Buone le conoscenze linguistiche. Dott. Francesco Randazzo Giudizio della Commissione Il candidato dimostra una buona conoscenza delle lingue con qualche incertezza per l’inglese e possiede una buona conoscenza della storia dell’Europa Orientale e della relativa storiografia. Il Commissario Armando Pitassio, tuttavia, ritiene di non potersi ritenere del tutto soddisfatto dal modo in cui il candidato ha risposto ad alcuni rilievi a lui posti relativamente ai titoli prodotti. Allegato n. 2 al Verbale n. 6 Giudizi complessivi finali Candidato: dott. Emanuela Costantini La candidata ha palesato, nella sua produzione scientifica, una soddisfacente attitudine alla ricerca e, nel corso delle prove scritte e orali, ha mostrato una buona conoscenza della storia dell’Europa orientale e della storiografia ad essa inerente. Buone conoscenze linguistiche. Candidato: dott. Lorenzo Pubblici Anche dai titoli da lui presentati, il candidato risulta – al fine di un giudizio d’insieme – in possesso di buona cultura generale, ampia conoscenza della storia dello spazio eurasiatico nel tardo medioevo e della storiografia ad esso relativa. Dagli elaborati scritti, però, non altrettanto profonda appare la conoscenza delle vicende dei secoli XIX e XX. Buone conoscenze linguistiche. Candidato: dott. Francesco Randazzo Il candidato ha mostrato, nei titoli da lui prodotti, una buona attitudine alla ricerca e, nel corso delle prove scritte e orali, una vasta conoscenza della storia dell’Europa orientale e della storiografia ad essa inerente. Buone conoscenze linguistiche. A questo giudizio non si associa il commissario prof. Armando Pitassio, il quale evidenzia una mancanza di rigore nella produzione scientifica e nelle conoscenze storiografiche del candidato. Allegato n. 3 al Verbale n. 6 Valutazione comparativa Sulla base dei giudizi espressi nel precedente allegato n. 2, il commissario prof. Armando Pitassio dà una valutazione comparativa a favore della dottoressa Emanuela Costantini. Il commissario prof. Roberto Sinigaglia si esprime a favore del dottor Francesco Randazzo. Infine, il commissario dott. Lauro Grassi si dichiara a favore del dottor Francesco Randazzo.