L`interogazione e il dibattito tra il ministro Alfano e il deputato Sel
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L`interogazione e il dibattito tra il ministro Alfano e il deputato Sel
TESTO INTERROGAZIONE Chiarimenti in merito alle iniziative assunte dalle forze dell'ordine nei confronti di alcuni attivisti delle associazioni per il riconoscimento dei diritti degli omosessuali in occasione di una manifestazione svoltasi a Perugia il 29 marzo 2014 – 3-01109 — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: la procura di Perugia ha iscritto nel registro degli indagati alcuni soci dell'associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica, un'associazione che si batte per il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali, perché ritenuti colpevoli di scambiarsi dei baci in risposta alla manifestazione delle «Sentinelle in piedi» del 29 marzo 2014 a Perugia; nella notifica di conclusione delle indagini ad uno degli indagati si legge che i contromanifestanti scandivano slogan «mascherati con dei “boa di struzzo”, cappellini e ombrelli multicolore» e che il bacio fra una coppia dello stesso sesso è «disturbo della quiete pubblica». Secondo quanto appreso dall'interrogante, i verbali della polizia riporterebbero le seguenti frasi: «avvicinandosi ad altro individuo di sesso maschile si esibiva in un prolungato e concupiscente bacio sulla bocca con lo stesso, nel bel mezzo di Corso Vannucci ed in presenza di numerose famiglie con bambini e ragazzi molti dei quali minorenni che in quel momento affollavano il centro cittadino lasciando i passanti disgustati da tale dimostrazione»; nessun atto violento, né osceno, né alcun tipo di provocazione o offesa è stata commessa dai partecipanti al libero presidio in risposta alla manifestazione delle «Sentinelle in piedi», quella sì a giudizio dell'interrogante repressiva nelle intenzioni e discriminatrice nei confronti delle persone omosessuali e della loro dignità; nessuna rilevanza giuridica e penale può attribuirsi secondo l'interrogante alle osservazioni verbalizzate dagli agenti e sopra riportate, ma esse dimostrano che le istituzioni assumono ancora atteggiamenti offensivi nei confronti delle persone omosessuali –: se il Ministro interrogato non ritenga necessario verificare se siano corrette le modalità utilizzate dalla questura e dalla polizia di Perugia nel redigere verbali così gravi nella forma e nel contenuto, in quanto ad avviso dell'interrogante discriminatori e lesivi della dignità e della libertà degli attivisti, e quali iniziative intenda assumere nei confronti di chi ha redatto un verbale di questo tipo. (3-01109) RESOCONTO STENOGRAFICO SEDUTA MONTECITORIO NICOLA FRATOIANNI. Signor Presidente, signor Ministro, la procura di Perugia ha iscritto nel registro degli indagati alcuni attivisti per i diritti civili nell'ambito di una manifestazione svoltasi, come è stato ricordato, il 29 marzo 2014. Il punto, il problema, è che questa scelta fa seguito alla trasmissione di un verbale della Digos di Perugia, all'interno del quale si legge testualmente: avvicinandosi ad altro individuo di sesso maschile, si esibiva in un prolungato e concupiscente bacio sulla bocca dello stesso – questa ultima frase è addirittura in neretto – nel bel mezzo di Corso Vannucci ed in presenza di numerose famiglie con bambini e ragazzi, molti dei quali addirittura minorenni, che affollavano in quel momento il centro cittadino, lasciando i passanti disgustati da tale dimostrazione. Adesso, signor Ministro, vorrei sapere se lei è a conoscenza di questo episodio, se non ritenga le modalità di redazione di questo verbale gravi, un po’ intrise di razzismo e lesive della dignità delle persone e, soprattutto, che azioni intenda intraprendere nei confronti di chi ha redatto in questo modo questo verbale. PRESIDENTE. Il Ministro dell'interno, Angelino Alfano, ha facoltà di rispondere. ANGELINO ALFANO, Ministro dell'interno. Signor Presidente, innanzitutto vorrei dire che le persone che sono state individuate hanno delle imputazioni e le imputazioni che gravano sui manifestanti non hanno alcuna attinenza con il punto sottolineato dall'onorevole Fratoianni, che riguardava un verbale. Nelle formulazioni delle accuse a loro carico non sono mai venute in evidenza né hanno avuto alcun rilievo presunti comportamenti osceni, di cui avrebbero dato atto gli organi verbalizzanti. Questo è un punto che mi pare essenziale. In effetti, il quesito dell'onorevole Fratoianni ci poneva un dubbio e cioè quale fosse la ragione per l'iscrizione nel registro degli indagati di due uomini aderenti alle associazioni Omphalos Pag. 63Arcigay Arcilesbica, che avrebbero appunto scambiato un bacio, in risposta alla manifestazione delle «Sentinelle in piedi», che si è tenuta il 29 marzo. A questa manifestazione, regolarmente preannunciata dagli organizzatori, hanno partecipato circa 250 persone. Nel corso dell'evento, una trentina di appartenenti alla sinistra antagonista e anarchica, riconducibili al locale centro sociale e alle citate associazioni, hanno dato vita improvvisamente ad una contromanifestazione, che non era stata segnalata per il necessario preavviso al competente questore. Scandendo slogan ad alta voce, hanno girato tra le fila delle «sentinelle» e indirizzato verso di loro espressioni dal tenore provocatorio. Il pronto intervento delle forze di polizia in servizio di ordine e sicurezza pubblica, disposto dalla questura, è valso a contenere gli effetti delle estemporanee iniziative di dissenso, poste in essere dai contestatori. Due di essi sono stati deferiti per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto di indicazione della propria identità personale, quattro per il concorso nel reato di violazione dell'obbligo di preavviso di manifestazione non autorizzata, tutti e sei, inoltre, sono stati deferiti per il concorso nel reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone. Per cui, come ho detto in premessa, le imputazioni che gravano sui manifestanti dimostrano chiaramente che, nelle formulazioni delle accuse, non sono mai venuti in evidenza gli atti sottolineati dall'onorevole Fratoianni e contenuti asseritamente nel verbale, di cui alla sua interrogazione. PRESIDENTE. L'onorevole Fratoianni ha facoltà di replicare per due minuti. NICOLA FRATOIANNI. Signor Presidente, Ministro la ringrazio. Devo dire che la sua risposta non solo non mi soddisfa, ma dà ragione fino in fondo della mia interrogazione. Del resto io non ho chiesto conto qui del comportamento della procura, che svolge il suo mestiere, ma di come sia stato redatto un verbale da funzionari di questo Stato. E su questo lei non solo non ha risposto, ma non ha risposto se sia forse necessario prendere qualche iniziativa nei confronti di chi, pubblico ufficiale, utilizza queste espressioni per descrivere un atto che, come si vede e come lei ha confermato, non è neanche oggetto dell'attività della procura della Repubblica. Pag. 64 Ora, io potrei obiettare molto sul fatto che si iscrivano nel registro degli indagati persone che, in modo pacifico, senza usare violenza, si trovano a contestare la manifestazione di chi si batte contro i diritti di tutti, come il movimento delle «Sentinelle in piedi». Ma non faccio questo. Le chiedo un'altra cosa, di questo lei non mi ha dato risposta e lo trovo molto grave. Le segnalo solo a margine che le due persone, accusate da questi verbalizzanti, non dalla procura, di disgustare i passanti perché si baciavano – cioè quello che fanno tutte le persone che si vogliono bene in questo Paese, come in ogni altro posto del mondo –, all'estero sono sposate. Sono due delle tante persone che a lei evidentemente non piacciono molto, quelle per le quali il suo Ministero ha chiesto ai prefetti in tutta Italia di attivarsi per cancellare dai registri ogni presa d'atto del matrimonio celebrato all'estero. Ecco, io penso che queste scelte, anche le scelte che lei con il suo Ministero ha fatto, contribuiscano a diffondere e a consolidare una cultura che poi, purtroppo, troviamo scritta nei verbali non di qualche organizzazione neofascista, ma della polizia italiana: verbali che hanno un tono che sta a metà tra l'inquisizione e la polizia fascista.