Ag/Settembre - Comune di Grimaldi
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Ag/Settembre - Comune di Grimaldi
BOLLETTINO DI INFORMAZIONE A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI GRIMALDI C di ANTONIO GUERRIERO P er molti il sopraggiungere dell’estate è motivo di gioia per poter godere il meritato riposo, potendo usufruire delle agognate ferie. Le zone marine, i monti sono la meta preferita per poter rifocillare il corpo e la mente dopo un anno di lavoro. Lo spettacolo giornaliero dell’intasamento delle autostrade e delle superstrade dà il segno che la gente ha desiderio di evadere dal frastuono della grande città per godere in pace il meritato riposo. Niente da dire è una sacrosanta aspirazione. Ma un momento di riflessione s’impone ove si considerino le migliaia di morti che in questo periodo lasciano la vita sulla strada, per imprudenza e per eccesso di velocità, per annegamento o per escursioni avventurose, quando la montagna e il mare hanno le loro leggi e non si possono affrontare con pressappochismo o si pensa, a torto, di essere sicuri delle proprie capacità. “Quando tuona una valanga” e la vita si spegne, quando macchine accartocciate mostrano brandelli di corpi straziati, quando nella distesa marina, tra i flutti, scompare un giovane, un uomo, una donna, si ha netta l’impressione che, oggi, la vita, il dono più grande, vale poco. Che dire del trattamento e del comportamento che si ha verso gli animali e le persone anziane? Il cane, il fedele amico dell’uomo, viene abbandonato o su un ciglio dell’autostrada o nei canili che, seppur intasati, danno una certa garanzia, o nelle macchine chiuse, votati a sicura morte. Per i gatti vale lo stesso discorso. Legittima si pone una domanda. È necessario avere un cane o un gatto in casa, quando non si ha la possibilità di poterli accudire sempre e comunque? Speriamo che gli ultimi interventi legislativi, che prevedono ammende salate nei confronti di chi non rispetta gli animali sia di remora per non contravvenire alla considerazione che si deve anche a questi esseri viventi, che dai primordi sono amici inseparabili dell’uomo. “E il vecchietto e il vecchietto, dove lo metto?”. Il refrain di questa nota canzone pone l’accento sulla drammaticità di una situazione che, in Italia, con il passar degli anni e con l’aumento del numero degli anziani pone, certo, problemi, ma è inconcepibile che coloro che hanno dato il meglio di se stessi per portare avanti la famiglia, con enormi sacrifici, in questo periodo estivo, vengono relegati chi in ospedale, chi in case di cura, chi in centri per anziani, perché i figli devono andare a trascorrere le vacanze, lontani dall’ambiente domestico. Che dire di tanti che vengono lasciati soli in compagnia dei loro malanni, conseguenti all’età, in una solitudine che li uccide dentro, senza una parola di conforto, senza la presenza di una persona che possa dare una mano d’aiuto a chi, spesso, incontra difficoltà a muoversi. Ancora, nei nostri piccoli centri, si sente il dovere di rispettare l’anziano è un fatto culturale di enorme importanza che deve continuare a sopravvivere. In passato, la famiglia veniva sostenuta dalla disponibilità “du vicinanzu”, la cui opera, di interscambio, faceva si che un anziano non rimanesse mai solo. E quante volte i genitori rivolgendosi ai figli ricordavano: “tu si u bastune da vecchiaia mia!”. Ma se prevarrà l’idea che “u vecchiu quannu è vecchiu nun se fida de caminare e ra trippa s’arripezza e ru culu le fa pupù, vecchiu ca è vecchiu nun bala cchiù”, la vita dell’uomo non avrà alcun senso, senza valori, vissuta in una quotidianità, forse opulenta, ma privata dall’amore, che dovrebbe essere alla base di ogni rapporto umano. Nella foto il compianto Matteo Saccomanno arissimo Matteo, due anni sono trascorsi da quando, improvvisamente, in una triste giornata d’agosto, ci lasciasti. Il tuo ricordo è sempre vivo tra noi per l’impegno, le doti umane, la professionalità, che hai saputo profondere nel dar vita al nostro periodico “Grimaldi 2000” che, Tu Direttore responsabile, ha avuto il plauso dei nostri gentili lettori. E’ stato facile per noi continuare a camminare nel solco profondo che hai tracciato e Ti ringraziamo per quanto hai saputo dare nella tua passione d’amore per il sapere. Prega per noi. La Direzione e la Redazione di “Grimaldi 2000” Il primo cittadino rivolge un fervido augurio a tutti i soggetti del mondo didattico “La scuola - afferma - rappresenta l’avvenire della comunità, le speranze, le aspirazioni, l’impegno di famiglie, di ragazzi e ragazze protesi a costruire il loro personale destino” L 'inizio dell'anno scolastico è ev en to si gn if ic at iv o ed importante, non solo per il mondo della scuola, per i giovani studenti, per gli insegnanti, per la pubblica Amministrazione ma per l’intera vita della nostra comunità. Tra gli obiettivi primari della mia riconferma a Sindaco della Comunità Grimaldese, occupa un posto di rilevante importanza il buon andamento della vita scolastica: “La Scuola rappresenta l’avvenire della comunità, le speranze, le aspirazioni, l’impegno di famiglie, di ragazzi e ragazze che sono protesi a costruire ad un tempo, con il futuro della nostra società, il loro personale destino. E’ nella gioventù che sono riposte le nostre speranze, è nelle loro mani il futuro della nostra comunità, non lo si dimentichi mai, perché dal modo come si preparano i giovani oggi, dalle qualità morali e di carattere che essi acquisiranno a Scuola, uscirà il destino del nostro paese. Non sono pessimista; è vero, attraversiamo una lunga e difficile crisi, tanti sono i problemi da affrontare e da risolvere, ma da ciò, ne sono certo scaturirà una società che oggi appena intravediamo, più ricca di partecipazione, migliore dell’attuale. Prepariamo quindi con forte impegno questo avvenire non lasciandoci scoraggiare dalle pressanti difficoltà ed operando in concordia di intenti a portare avanti il processo di crescita della nostra comunità. Affido alla Scuola, al Dirigente Scolastico, questo mio pensiero augurale per la nostra scuola nel momento in cui si inizia l’attività di studio, con i più fervidi auguri di buon lavoro ai cari studenti, ai bravi insegnanti, a tutti coloro che in ogni ordine e grado lavorano nel mondo della scuola, impegnati a far si che i ragazzi possano trascorrere questi mesi in maniera serena e costruttiva. Il Sindaco Giuseppe Albo In questo numero: Successo per le manifestazioni dell’estate grimaldese a pag. 2 I diritti fondamentali della persona al centro di un convegno a pag. 4 Fiore Vecchio, una vita per la musica a pag. 5 Grimaldi nel ricordo delle bande musicali a pag. 6 Successo per il 5° Memorial “Ercole Magnone” a pag. 12 GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004 2 Nelle foto, alcuni momenti della rassegna estiva PRIMO PIANO Anche quest’anno la Pro-loco ha realizzato un programma ricco di avvenimenti Fra musica, danza, arte e spettacolo si è concluso il ciclo di appuntamenti dedicato all’intrattenimento di grandi e piccini di Antonietta Malito L ’estate, si sa, è sinonimo di spensieratezza, gioia e svago e quando arriva, dopo averla attesa a lungo, la si vorrebbe vivere in questi termini. A quanti rimangono in loco e a coloro che scelgono di trascorrere le vacanze nel nostro bel paesello non resta che confidare nelle iniziative promosse dalla Pro-loco che, dobbiamo riconoscerlo, ci regala sempre piacevoli serate o, addirittura, intere giornate da trascorrere all’insegna dell’armonia, del gioco, dell’animazione, dello spettacolo. I mesi ormai trascorsi di luglio e agosto, quest’ultimo in particolare, sono stati ricchi di gradevoli momenti. Numerose, infatti, le iniziative promosse dall’associazione turistica e dal suo presidente Silvano Pettinato che, col patrocinio dell’Amministrazione comunale, ha potuto tener fede agli impegni programmati e portarli a termine. A dare il via alla lunga serie di appuntamenti estivi è stata la tradizionale giornata a Vasciuta (frazione di Grimaldi in cui ogni anno, la penultima domenica di luglio, ricorrono i festeggiamenti in onore della Madonna di Fatima) dove, a partire dalle ore 13:00 si è potuto degustare lo spezzatino fino a sera quando un pianobar, con canzoni vecchie e nuove, ha concluso in musica questo primo incontro. Il secondo appuntamento, datato 24 luglio, è stato il concerto degli “Endovena”, gruppo composto da sei giovani, cinque dei quali grimaldesi, che in Piazza Monastero ci hanno fatto ascoltare brani di musica leggera. La stessa piazza ha fatto da scenario alle altre serate che si sono immediatamente succedute. Prima fra tutte quella del 25 luglio denominata “Miss Grimaldi Baby 2004”, interamente dedicata alle bambine le quali, ballando e sfilando, sono diventate le protagoniste della serata. Ben quarantadue le partecipanti a questo “pseudo concorso”, di età compresa fra i tre e i nove anni, che hanno ricevuto tutte una fascia simbolica. Non sono, tuttavia, mancati i maschietti che, sebbene in minoranza, hanno fatto comunque la loro parte, alcuni in qualità di accompagnatori delle più piccole, altri in qualità di ospiti come il bravo Valerio Coltellaro, 9 anni, che ha ballato; il simpaticissimo Samuele Iaquinta, 7 anni, che ha divertito il pubblico con le barzellette; l’imprevedibile Alessandro Marrello, 11 anni, che ha cantato ed imitato. Ospiti femminili sono state le altrettanto giovani e brave Carmela Bruno Bossio e Ylenia Rino che hanno ballato una coreografia realizzata dal maestro Giampaolo Iacino, mentre Maria Carla Marrelli e Antonella Notarianne, rispettivamente di 12 e 13 anni, hanno cantato. È seguita la prima estemporanea di pittura e grafica, che si è svolta nella giornata del 31 luglio, di cui Michele Pucci, noto artista grimaldese, ne è stato l’ideatore. Cinque i vincitori della categoria “professionisti”, tre quelli della categoria “dilettanti”. I primi hanno dipinto su tela, i secondi, in maggioranza bambini, hanno disegnato su cartoncino. Tutti, nell’arco della giornata, hanno realizzato opere, alcune delle quali molto apprezzate, raffiguranti particolari del centro storico o scorci panoramici di Grimaldi. La pre- miazione ha avuto luogo nel suggestivo chiostro del Convento di S. Antonio. Il mese di agosto si è aperto con una serata musicale che il cantante reggino Rocco del Sud, che ormai da anni vive a Toronto, ha di” canzoni degli anni ‘60. Con lui, sul palco, le voci femminili di Antonella Audino (Conflenti) ed Anna Perri (Martirano). Orlando Gigliotti (Motta S. Lucia) ha curato il suono. Musica e ballo ancora una volta protagonisti nella serata del 20 voluto dedicare agli amici grimaldesi. Per loro ha cantato i brani più conosciuti estratti dalla raccolta “Bugiardo amore”. Il 5 agosto è stata la volta delle “Passioni argentine”, splendide coreografie, fra cui un magistrale tango, eseguite da un gruppo di ballerini che, con agilità e grazia, si sono esibiti di volta in volta sul palcoscenico. Non solo ballo ma anche buona musica grazie alla straordinaria voce di una giovane cantante calabrese che, con altrettanta passione, ha interpretato pezzi italiani e stranieri. Interamente dedicata alla bellezza la serata del 9 agosto, svoltasi presso i campi da tennis, in cui il nostro paese ha ospitato il concorso “La bella d’Italia”. Quattro le fasce assegnate dalla giuria: “Miss Simpatia”, “Miss Cinema”, “Miss Charme”, “Miss Spettacolo”. Quest’ultimo titolo è stato conquistato dalla grimaldese Rossella Funaro, 15 anni. Sul palcoscenico, oltre alle giovani e belle concorrenti, ha brillato per bravura e simpatia un comico napoletano che ha intrattenuto il pubblico con divertenti gags ed imitazioni ben riuscite di noti personaggi del mondo dello spettacolo. Stessa piazza per la musica d’autore. A rendere ancor più incandescente la notte di San Lorenzo è stato, infatti, il concerto degli “U2 Celebration”, affermato gruppo romano grande interprete dei maggiori successi della nota band irlandese. Ancora musica col “Festival canoro città di Grimaldi” tenutosi la sera del 12 agosto. La categoria “adulti” ha visto, per la seconda volta consecutiva, Marina Rinaldi classificarsi al primo posto con la canzone “Sei tu”, di Syria. Secondo e terzo posto rispettivamente per Anna Perri (Martirano) con “Almeno tu nell’universo”, famoso brano interpretato da Mia Martini, e Pino Altomare (Rogliano) con “Tracce di te”, di Francesco Renga. Stesso numero di vincitori per la categoria “bambini” della quale i primi tre classificati sono stati i grimaldesi Alessandro Marrello che ha cantato “C’e un re”, dei Nomadi, Sara Gagliardi con “Anna dai capelli ros si”, e Samuele Iaquinta con un grintoso brano di Vasco Rossi. Per i più piccoli, in realtà, era stata prevista una serata ad hoc, purtroppo l’esiguo numero di iscrizioni pervenute ne ha impedito la realizzazione. La tradizionale giornata di ferragosto si è svolta in montagna per la maggior parte dei grimaldesi che, in località Remitorio hanno trascorso questo giorno di festa all’insegna del buonumore e del divertimento. Non solo spezzatino ma anche tanta musica ed intrattenimento col gruppo composto da Mario Gaudio (Cosenza), Simone Pedatella (S. Ippolito), Fabio Serravalle (Vallegianno, Piano Lago) e Paola Viola ( Trenta). Tutti molto bravi hanno dato un notevole contributo alla buona riuscita della giornata coinvolgendo i presenti con canti e balli. “…E le stelle stanno a guardare” e il titolo della serata del 18 agosto, che si è svolta in Piazza P. Mancini, in cui dalla bella voce del grimaldese Pietro Potestio abbiamo ascoltato le “sempre ver- agosto quando Rosario Renda, componente del gruppo “Quelli del faro” di Alessandria, ha fatto ballare gran parte del pubblico spettatore con balli di gruppo, liscio e latino americano. Questi, quindi, gli appuntamenti di questa estate che ormai volge al termine. Intensa è stata l’attività della Pro-loco e di tutti i suoi collaboratori. Bilancio positivo, dunque, anche se qualche polemica è stata sollevata. Capita, a volte, come è accaduto, di proporre iniziative che non incontrano il favore dell’intera comunità. D’altronde, bisogna ammetterlo, accontentare tutti diventa un’impresa ardua, se non addirittura impossibile, anche quando, a tal fine, si lavora con impegno e con tanta voglia di fare bene. In ogni caso, le polemiche, siano esse condivisibili o meno, sono sempre costruttive e se qualche mancanza c’è stata da parte degli organizzatori, gli stessi, primo fra tutti Silvano Pettinato, hanno provveduto a chiedere un confronto con la collettività se non, addirittura, ad assumersi la responsabilità di qualche involontaria negligenza. A questa Pro-loco e alle altre che verranno, l’augurio di continuare ad operare con lo stesso impegno e gli stessi presupposti che finora sono stati alla base di tutte le iniziative promosse: quelli, cioè volti a portare allegria e serenità nel nostro paese. Gli Endovena GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004 3 ATTIVITÀ CONSILIARE L unedì 16 agosto si è riunito il Consiglio Comunale in seduta straordinaria. Durante i lavori si è proceduto alla nomina dei nuovi rappresentanti del Comune di Grimaldi in seno all’assemblea della Comunità Montana del Savuto. Sono risultati eletti per la maggioranza Rosa Maria Bruno Bossio ed Eugenio Miceli; per la minoranza Michele Turco. Si è proceduto inoltre alla nomina dei rappresentanti comunali in seno all’assemblea dell’Unione dei Comuni “Terre del Savuto” nelle persone di Alessandra Medaglia per la maggioranza e Pietro Antonio Iacino per la minoranza. Il Sindaco Giuseppe Albo è membro di diritto dell’assemblea. La Medaglia, Presidente del Consiglio comunale di Grimaldi, ha ricordato l’importante iniziativa voluta dai Comuni di Rogliano, Marzi, Santo Stefano di Rogliano, Paterno, Belsito, Altilia e Grimaldi di unirsi per consorziare i servizi in modo da ottimizzare e qualificare la risposta al cittadino perseguendo anche la finalità di razionalizzare i costi. L’unione consente inoltre di proporre progettualità comuni finanziabili anche con fondi europei. Nel corso dei lavori il sindaco Albo ha comunicato all’assemblea municipale l’avvenuta nomina della dottoressa Antonella Malito nel consiglio di amministrazione della Presila cosentina, società a carattere pubblico-privato che si occupa dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. In conclusione, l’assise consiliare ha affrontato il problema randagismo, una tematica importante e di grande attualità che non interessa solo la comunità di Grimaldi ma ogni paese d’Italia, specie nel periodo estivo. Gi.Co. GRIMALDI 2000 Periodico di informazione a cura dell’amministrazione comunale di Grimaldi (CS) Redazione: municipio tel. 0984/964067 fax 0984/964761 Direttore Antonio Guerriero Redazione Pino Albo, Patrizia Bifano, Maria Coscioni, Antonietta Malito, Alessandra Medaglia, Mario Saccomanno. Segret. di Redazione Dott. Tinuccia Gimondo Impaginazione Edizioni Atlantide - Rogliano Stampa Serigrafisud Pubblicità C.da Cavoni 87040 - Luzzi (CS) Distribuzione gratuita Nella foto, un momento del consiglio comunale di Grimaldi L’assessore al personale ha illustrato gli indirizzi generali che intende seguire nel corso della consiliatura D opo il conferimento delle deleghe da parte del sindaco Pino Albo e la comunicazione dell’attribuzione a Giovanni Notarianne della materia inerente il personale, l’interessato ha incontrato tutti i dipendenti per delineare gli indirizzi generali che intende seguire durante i cinque anni di amministrazione. Il vicesindaco Giovanni Notarianne, assessore al Personale Di seguito viene riportato integralmente il discorso che ha tenuto nel corso della riunione: “In questa legislatura ho la delega al personale, ed ho intenzione di gestirla e non di subirla. Questo nostro primo incontro serve per presentarci e per trovare una reciproca intesa e collaborazione. Il mio non è un discorso di circostanza, ma è sostanziale e di carattere generale. Per quanto mi riguarda il mio primo obiettivo è quello di dare dignità e rispetto istituzionale all’ente, per far ciò occorre la vostra collaborazione, la vostra serietà e professionalità. La legge mi delega al controllo e all’indirizzo ma la gestione del personale, per l’organizzazione ed il funzionamento degli uffici, è compito dei dirigenti e dei responsabili. Saranno loro ad organizzare gli uffici di competenza, per il buon funzionamento della macchina burocratica, e tutto di comune accordo con la segretaria che curerà e coordinerà, avendone la responsabilità, tutto ciò che riguarda il personale. Le richieste dovranno essere indirizzate esclusivamente ai dirigenti di settore, ed essi, con la segretaria. Si confronteranno con me e tramite me con la giunta. Io mi impegnerò a controllare tale organizzazione ed avrò contatti continui per essere aggiornato sull’andamento dell’ente, terrò presente le vostre rivendicazioni rappre- sentate in modo civile e nel rispetto del contratto. Queste sono le regole. Noi teniamo alla forma, ma principalmente alla sostanza delle cose. Volevo ricordare i doveri che tutti noi abb iam o, sia nei con fro nti dell’istituzione che dell’utenza, esigendo, al massimo, il rispetto delle regole e del comportamento, ad esempio il rispetto dell’orario di lavoro, che è di trentasei ore settimanali su sei giorni. Ma si potrebbe discutere su una diversa distribuzione dell’orario di lavoro nell’arco della settimana, se si riuscisse a trovare un accordo tale da non compromettere la stabilità e la compattezza tra i colleghi. A nessuno è consentito lasciare il posto di lavoro senza un preventivo permesso da recuperare, come previsto dal contratto di lavoro, solo nei giorni stabiliti dai dirigenti o responsabili del servizio. E’ superfluo precisare che le regole ricordate valgono per tutti, nessuno escluso. Noi siamo qui per soddisfare le esigenze e le richieste di ciascun cittadino senza distinzione di appartenenza politica, ciascuno nel proprio ruolo, nei termini e nei modi previsti dalle leggi vigenti. Sono sicuro che ciascuno di noi si adopererà per soddisfare questa regola elementare, insita nella condizione di lavoratore dipendente, che ha come tornaconto personale una accresciuta dignità e serietà. Vorrei che da qui a qualche giorno la gente, la nostra gente, camminando per le vie del paese mi dicesse che l’apparato burocratico dell’ente ha modificato completamente, in meglio, il proprio comportamento. Ricordo che oggi, e a nessuno di voi sfugge, il giudizio dell’opinione pubblica nei confronti della burocrazia e degli operatori del comune non è sicuramente positivo. Il nostro impegno deve servire a modificare e a ribaltare questo giudizio negativo. Penso proprio che per ottimizzare e per meglio raggiungere questo risultato bisognerà anzitutto creare un clima di serenità e di rispetto reciproco fra noi all’interno dell’ente, direi quasi familiare, alla luce del fatto che si vive più in ufficio che nelle proprie case. Inoltre volevo precisare che non starò qui a subire critiche per le vostre negligenze o dimenticanze o svogliatezza o disservizi. Ognuno sarà responsabile e risponderà delle proprie azioni ed omissioni, sia nei confronti dei cittadini che della legge. Sarà costituita nel più breve tempo possibile la commissione disciplinare e di valutazione, non per penalizzare o punire, ma per dare un giusto valore all’impegno, all’onestà e a tutto ciò che verrà fatto, anche al di là delle proprie competenze. Verranno valutate e riconosciute le giuste professionalità, che voi stessi metterete in evidenza, saranno garantiti a tutti, e ripeto a tutti, uguali diritti, avendo come metro di valutazione il merito. L’Amministrazione Comunale si è messa subito al lavoro per garantire una migliore riorganizzazione degli uffici, cercando di creare una struttura snella di supporto in un unico ufficio dove sono collocati tutti gli operatori per assicurare una collaborazione “trasversale” ai responsabili di servizio ed una presenza continuativa e costante seguendo il principio della intercambiabilità, almeno per i servizi essenziali . Ma si è notato una certa intolleranza e diffidenza da parte di alcuni. La nostra intenzione è quella di riorganizzare gli uffici, partendo con una unità di lavoro a più soggetti interagenti non più a mansioni rigide e personali ma a tutto ciò che è previsto nella categoria di appartenenza. Prevedendo anche per brevi periodi, mansioni superiori o inferiori, a secondo delle esigenze del momento tutto nel rispetto del contratto di lavoro. Un ulteriore piano di ristrutturazione e di organizzazione mi sarà presentato dai dirigenti, in seguito al trasferimento della sede del municipio tenendo conto della situazione logistica. Stiamo pensando e lavorando per una nuova pianta organica, che soddisfi l’esigenze dell’ente e della comunità. Individuando di conseguenza le figure e i ruoli nel rispetto del contratto e della legge con la speranza che ognuno di voi trovi giusta posizione all’interno di essa. Facendo, dove è possibile, coincidere le figure esistenti alle categorie e creandone delle nuove del tutto assenti oggi. Predisponendo corsi di aggiornamento, nel rispetto dei propri livelli e capacità professionale, tenendo presente la mobilità e le mansioni di categoria di appartenenza. Ma soprattutto ripeto si da priorità all’esigenze e alla funzionalità dell’ente”. Auguriamo al neo eletto assessore al personale un lavoro proficuo di riuscire a creare un clima di serenità e di collaborazione, essenziale per rendere un servizio più qualificato ai cittadini. (Gi. Co.) GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004 4 Nelle foto, alcuni momenti del convegno sul tema “I diritti fondamentali della Persona” PRIMO PIANO Transito “pericoloso” sulla via che dal Convento arriva in località Cona L’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale e dalla Fondazione “Roberta Lanzino” Inviano pertanto una comunicazione scritta, accompagnata dalle firme raccolte, al Sindaco Albo ed al Comandante della Caserma dei Carabinieri di Grimaldi di Antonietta Malito La sicurezza sulle strade è un tema di grande attualità, sempre al centro di accesi dibattiti. Gli incidenti stradali, purtroppo, alimentano quotidianamente le pagine di cronaca dei giornali, soprattutto nel periodo estivo, e a poco valgono le pesanti sanzioni inflitte agli automobilisti indisciplinati, irrispettosi delle norme sancite dal nuovo codice della strada. Accelerare sempre, anche quando se ne potrebbe fare a meno, sembra un imperativo per gli amanti della velocità, incuranti delle tragiche conseguenze che il loro agire irresponsabile potrebbe procurare a sé stessi e agli altri. Non solo le strade extraurbane ma anche quelle urbane vedono ordinariamente sfrecciare auto in corsa. Episodi del genere si sono registrati anche sulle vie del nostro piccolo centro urbano ed il loro costante ripetersi ha fatto scattare, inevitabilmente, l’ira di una parte dei cittadini grimaldesi i quali, sentendosi minacciati dal pericolo che la strada rappresenta, hanno deciso, insieme, di rivolgersi alle autorità competenti per chiedere una maggiore tutela del loro sacrosanto diritto alla sicurezza ed alla tranquillità. I cittadini in questione sono gli abitanti del Convento che hanno provveduto ad inviare una richiesta scritta al Sindaco Pino Albo ed al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Grimaldi in cui si rende nota la pericolosità del transito sulla strada che da Piazza Monastero, attraversando la via Tommaso Maio, arriva in località Cona. Questo tratto di strada, si legge nella lettera, “ormai da tempo, nelle ore pomeridiane e serali, è oggetto di corse sfrenate di ciclomotori ed autovetture”, ragion per cui, gli abitanti del posto, che necessariamente devono percorrerla ed attraversarla ogni giorno, sono “costretti a vivere nel terrore”, non potendo i loro bambini e gli anziani giocare e passeggiare serenamente per paura di essere investiti dai mezzi che giungono a velocità sostenuta. La lettera, recapitata il 3 agosto 2004, reca in calce trentasette firme. La preghiera unanime che i cittadini rivolgono alle autorità suddette è che ognuna di esse, per la parte di propria competenza, prenda “seri provvedimenti” tali da porre rimedio alla preoccupante situazione che si è venuta a creare. Immediata è stata la risposta del Sindaco Albo, avvenuta mediante comunicazione scritta inviata a tutti gli interessati, in cui si legge: “Al fine di assicurare ai cittadini tranquillità e sicurezza, saranno attivati, nel più breve tempo possibile, i necessari provvedimenti”. Occorre precisare che, in merito alla sicurezza stradale, in data 2 settembre 2003, sulla base di quanto previsto dalla legge n. 65 del 7.3.1986, dall’art. 30 del T.U.E.L e dall’art. 15 della legge n. 241 del 1990, il Consiglio Comunale di Grimaldi ha approvato una bozza di convenzione con i Comuni di Belsito e Malito per l’espletamento dei servizi di polizia stradale. Tale convenzione, con validità un anno, a partire dalla data di sottoscrizione della stessa, e tacitamente rinnovata di anno in anno, prevede la gestione in forma associata del servizio di autovelox tra i suddetti Comuni, dei quali Belsito ne è il capofila. Non ci resta, quindi, che confidare in un potenziamento dei servizi di controllo della velocità che garantisca alla cittadinanza la necessaria sicurezza sulle strade pubbliche affinché tutti, non soltanto le persone ma anche gli animali domestici, non corrano più il rischio di essere investiti dai mezzi in corsa. Nella foto, zona Convento Grande partecipazione nella sala consiliare del comune per il convegno dal titolo “I Diritti Fondamentali della Persona”, svoltosi nel pomeriggio di venerdì 3 settembre. Una manifestazione pubblica, quella patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Grimaldi e dalla Fondazione “Roberta Lanzino” di Rende, che ha affrontato il delicato ma pressante problema della tutela dei diritti. Il coordinatore dei lavori, il giornalista Francesco Di Napoli ha sottolineato come la mancanza di giustizia sociale e la non tutela dei diritti sia “un argomento che viene trattato spesso ma con troppa retorica”. Per il sindaco Pino Albo, parlare di tutela della persona, vuol dire “riferirsi al bianco e al nero, al cristiano e al musulmano, al ricco e al povero, poiché per persona si deve intendere l’uomo”. Molto toccante la testimonianza di Franco Lanzino, padre di Roberta Lanzino, una ragazza che qualche anno fa subì violenza e venne uccisa barbaramente sul ciglio della strada del lungomare di Amantea. Con voce rotta dalla commozione, Lanzino ha definito le linee guida della sua Fondazione, intitolata appunto alla figlia Roberta, evidenziandone la crescita negli anni e soprattutto il sostegno che essa dà a chi ha subito maltrattamenti, violenze e quanto c’è di più barbaro nella nostra “Società del Progresso”; l’assistenza legale alle persone che hanno subito stupri e maltrattamenti, la costruzione di un centro a Rende per l’accoglienza delle vittime, la lotta contro l’omertà e il silenzio, complici di tali atti. Hanno partecipato al dibattito inoltre il prof. Giuseppe De Bartolo, Preside della Facoltà di Economia all’UNICAL, il dott. Marco Petrini, Giudice del Tribunale di Castrovillari, Ferdinando Aiello, assessore ai Servizi Sociali della Provincia di Cosenza, Don Alfonso Vulcano, parroco di Grimaldi, la prof.ssa Raffaella Albo, Dirigente dell’Istituto Scolastico Comprensivo. Presenti in sala molti sindaci e amministratori del comprensorio, autorità militari e religiose. Si sono uniti in matrimonio Roberto Aquino e Rosaria Muto. Numerosi gli ospiti che hanno salutato gli sposi in un clima di festa e grande allegria. Alla giovane coppia i più fervidi auguri di perenne felicità da parte della Direzione e Redazione del giornale. Fiori d’arancio per Rossano Sidoti e Bernardo Ciddio Maria Luisa, felicemente sposi. Grande festa per il loro matrimonio. A Rossano e Maria Luisa auguri calorosi per una vita felice e ricca di soddisfazioni. Antonio Albo GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004 5 STORIE DI EMIGRAZIONE Nella foto, Fiore Vecchio (a destra) con il giovane tenore Antonio Luca Caruso, di origini grimaldesi L’illustre concittadino grimaldese, da 50 anni in America, mantiene vivo il legame con il suo paese d’origine Il giovane cantante canadese, di origini grimaldese, ha inciso “Un saluto al mio paesello”, “Ritorno dove son nato” e “Padre Nostro” A ffidando alla musica i propri sentimenti denota grandezza d’animo e, nell’esprimere il dolore per la partenza, “Un saluto al mio paesello” su testo del Compianto Prof. Rosario Colistro, la gioia del ritorno, “Ritorno dove son nato”, dell’indimenticabile Professor Matteo Saccomanno e, nel ringraziamento al Signore, in “Padre Nostro”, brano che l’autore ha inteso dedicare al padre Giovan Battista, Fiore Vecchio dà la misura del pathos che riesce a creare: emozioni vive che colpiscono l’animo, provocando turbamento e commozione. La sua è musica “vissuta”, è la vita in musica di una persona che ha saputo modulare l’insieme dei suoni con espressioni coerenti di grande dolcezza. Il nostro compositore ha avuto l’opportunità di conoscere un grande tenore a cui ha affidato le sue canzoni, Antonio Luca Caruso che, con il suo melodioso registro di voce, considerata la sua giovane età, diciannove Nella foto, Fiore Vecchio, anni, può rinnovare i fasti appena diciannovenne dei grandi tenori del passato. Ma vi è di più, l’artista è di origine grimaldese per via della madre e della nonna, Annetta “Caiccu” e Dora Barone e rinnova l’orgoglio dell’appartenenza per l’affermazione che ha in campo musicale, nel contempo, ci rattrista il fatto che entrambi non siano tra noi. La lontananza, comunque, non riesce a scalfire radici che affondano in un terreno ricco di stima e di affetto. L’augurio di continuare a regalarci, in futuro, brani di grande valore artistico. Antonio Guerriero I gentili lettori possono acquistare il CD ai seguenti indirizzi: E Mail: TCARUS AT UALBERTA. CA. STUDIO A: CARUSO 5216-152B AVE. Edmonton, Alberta T5A4y1 Fiore m. Vecchio 11022-95 Street Edmondon, Alberta 75h 2E8 Tel. 1780-422-1798 LUTTO E’ deceduto in Belgio il nostro concittadino Alfredo Rocchetta, padre esemplare e uomo di grandi virtù umane. Ai familiari le più sentite condoglianze della Direzione e redazione di “Grimaldi 2000”. Si è spento a Toronto Roberto Michele Naccarato. La Direzione e la Redazione si uniscono al dolore dei familiari. L a storia di un diciannovenne Canadese, Grimaldese di terza generazione, che con la sua voce ed abilità Canora fa onore a i Grimaldesi nel mondo. L’artista, Antonio Luca Caruso, nato il 13 Gennaio del 1985 in Edmonton - Canada, è intervistato da varie Case Operistiche del nord America. I suoi genitori sono Roberto ed Anna Caruso, mentre i genitori di Roberto sono o furono Antonio ed Annetta Caruso (Caiccu). I genitori di Anna Caruso sono Armando e Dora Mazzocca di Cosenza; da notare che Dora è nata Barone-Grimaldi. Antonio Luca Caruso, con il suo talento e la sua professionalità artistica, fa conoscere a livello internazionale le liriche e le composizioni musicali di Grimaldesi noti. Caruso ha raccolto in un Cd rom alcuni brani, cari a noi tutti Grimaldesi: 1) “UN SALUTO AL MIO PAESELLO” Parole del Professor Rosario Colistro, Musica di Fiore Vecchio 2) “RITORNO DOVE SON NATO” Parole del Professor Matteo Saccomanno, Musica di Fiore Vecchio 3) “PADRE NOSTRO” Parole dal S. Vangelo dedicato a mio Padre Giovam Battista Musica di Fiore Vecchio 4) “UN SALUTO AL MIO PAESELLO CON SOLA ORCHESTRA” Ritorno dove son nato Ti bacio o terra mia, ritorno oggi da te un giorno ti ho lasciato, la colpa non darla a me. Un figlio tuo ritorna per non lasciarti più. Ritornello Sole, verde, mare, aria, altere montagne la gente mia è qui. Lontano ero da te, ma soffriva il cuore mio! Suolo mio amato, voglio morir, dove son nato. Gli amici ho ritrovato, bianchi i capelli ahimè. Un giorno ancor bambini, ci salutam perché. Ci riabbracciam commossi, gioia e pianto vengon giù. Ritornello....... Ho sole il tuo calore, da noi non c’eri tu l’Italia era nel cuore, freddo fame e schiavitù. Abbiamo superato con decoro e dignità. Padre Francesco Mascetti Ritornello........ Inno a Santa Maria Goretti Parole Matteo Saccomanno Musica Fiore Vecchio Parole: P. Francesco Mascetti Musica Fiore Vecchio 1. Di Marche ai lidi del Lazio spinta lutto e miseria la tua famiglia sperimentò. Prof. Matteo Saccomanno Un saluto al mio paesello Già l’ora si avvicina, fra breve partirò, addio paesello mio, in terre lungi andrò. Lo so il distacco è duro, ma è giocoforza andar son lontano ma con te, e bramerò di ritornar! Rit. MARIA GORETTI PATRONA SANTA A NOI QUI SPERSI DIO TI DONÒ DIO TI DONÒ. Ritornello A Addio, verdi vallate, o dolci piani in fior montagne profumate, di glicini e d’allor, tramonti suggestivi, e aurore tutte d’or, altri cieli io vedrò ma con voi sarà il cuor! 2. Sempre a chi emigra il pane è duro tu lo provasti: In te il pioniere Si confortò. (Rit.) Quartieri sterminati, babeliche città, pianure desolate hello!, thank you, ya ya! Nuovi orizzonti ormai, e nuove civiltà il vapor toccherà, e il mio cuor piangerà. 3. Regna sovrana Maria Goretti, nella tua chiesa! L’Italia gente protegge ognor! (Rit.) Prof. Rosario Colistro Ritornello B Dolce fanciulla amata, parenti cari addio gli occhi sono arrossati, e troppo il pianto mio. Se la partenza è amara, se certo è un po’ morir non convien disperar, voi mi vedrete ritornar... Non convien....... Parole Professor Rosario Colistro Musica Fiore Vecchio GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004 6 Nella foto, scorcio panoramico del centro cittadino di Grimaldi SOCIETÀ C on la visita dei familiari di Gennaro Rino, storico componente delle bande musicali di Grimaldi, vogliamo ricordare quegli anni e l’importanza che le due bande musicali hanno assunto per la crescita e lo sviluppo della città del Savuto. La prima banda musicale era guidata dal maestro Antonio Rino (1928), la seconda dal maestro Colistro Giandomenico (1935). Gennaro Rino suonò in entrambe le bande, contribuendo al successo che le stesse assunsero negli anni a venire. La passione per la musica e la sua tromba non abbandonarono mai la vita di Gennaro Rino , meglio noto come “Gennarino”, neanche quando fu costretto a lasciare la sua amata Italia. Emigrò in Canada, nella città di Ferny, alla ricerca di una sistemazione e di un lavoro. La moglie, compagna di una vita, lo seguì e insieme costruirono una nuova esistenza, imparando a convivere con i sentimenti della malinconia e della nostalgia. La consapevolezza del ritorno alleggeriva le pene della lontananza, il ricordo di tutto ciò che era legato alle proprie origini, permetteva di trovare un po’ di serenità. Il ricordo della sua città rimase vivo nella mente di Gennarino Rino, la visita ai luoghi di infanzia, agli amici di sempre, alla casa natia erano tappe obbligate di ogni suo viaggio a Grimaldi che alleviavano le pene per il distacco e che gli facevano ritrovare un contatto con la sua gente e la sua terra. Chissà quante volte si sarà chiesto se emigrare era stata la scelta più giusta, se lasciare tutto era davvero l’unico modo per realizzarsi, se tornare a casa era ancora possibile. Gennarino non riuscì a dare risposte ai suoi tanti “se”. Morì in Canada e, solo dopo la sua morte, tornò a Grimaldi. Ora è felice, riposa nella sua amata terra. Pubblichiamo le foto, gentilmente donateci dalla famiglia Rino, delle bande musicali del 1928 quella del maestro Rino Antonio del 1935 del maestro Colistro Giandomenico, e invitiamo tutti coloro che riconosceranno i volti dei musicisti, a darci notizie in merito alla vita e alle sorti di questi nostri concittadini. Nicoletta Perrotti Sono trascorsi 50 anni da quando Vincenzo Rose e Caterina Vincenzo si sono uniti in matrimonio nel Santuario di Pompei nel lontano 12 settembre 1954. La ricorrenza è stata celebrata nella chiesa Madre in Grimaldi il giorno dell’anniversario in un’atmosfera lieta e gioiosa alla presenza dei loro tre figli: Anna Maria, Rodolfo e Francesco e dei loro cinque nipoti: Vincenzo, Fabio, Emilia, Luca e Arianna, nonché del genero Gaetano e delle nuore Teresa e Graziella. I dieci lustri sono stati caratterizzati da una convivenza segnata dall’amore reciproco e dall’affetto che ognuno dei coniugi ha profuso per il buono andamento della vita familiare. I festeggiati ed i festeggianti, dopo il rito religioso, hanno consumato il pranzo d’occasione presso l’azienda agrituristica di Fargani, località amena ai piedi del monte Faeto ove trovasi la splendida pineta meta di numerosi turisti. Da sinistra, prima fila in alto: Pettinato Ernesto, Pettinato Eduardo, Ciardullo Francesco, Firino Michele, Caputo Paolino, Naccarato Francesco (Monteleone), Benincasa Geniale, Cuzzetto Giuseppe, Iacino Pasquale, Saccomanno Amedeo. Seconda fila: Albo Peppe (Carluccia), Anselmo Gabriele, Albo Giuseppe (Napoleone), Rino Antonio (Maestro), Fiorino Agostino, Sac com ann o Fra nce sco , Col ist ro Raffae le, Cuzzetto Michele, Rino Gennaro. Terza fila: Cincinnato Ciccio, Naccarato Antonio (Monteleone), F iorino Pasqualino, Saccomanno Micuzzu, Ferraro Orlando, Iacoe Paolino. Seduti: Angelo Macchione (Tarantella), Mauro Giuseppe; Prima fila in alto: Geniale Benincasa, Albi Peppino, Caputo Paolo, Ciardullo Francesco, Albo Peppe, Iacoe Pasqualino, Fiorino Michele. Seconda fila: Colistro Raffaele, Anselmo Antonio, Rollo Moisè, Rino Gennarino, Iacoe Paolino, Niccoli Pasqualino, Caria Vittorio, Malito Battista, Albo Astoro, Albo Francesco, Albo Giovanni, Pettinato Vincenzo. Terza fila seduti: Fiorino Agostino, Albo Antonio, Fiorino Emilio, Albo Peppe (Carluccia), Naccarato Antonio, Iuele Pasquale, Anselmo Fortunato, Cincinnato Ciccio, Pettinato Alberto, Colistro Giandomenico (Maestro); GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004 7 ANNIVERSARI E SOCIETÀ Nella foto, i fratelli Attilio ed Emilio Bandiera Nel centosessantesimo anniversario della loro morte Gli opposti come validità metafisica, universale Il 25 luglio del 1844, 160 anni fa, nel Vallone di Rovito, presso Cosenza, vennero fucilati i fratelli Bandiera, Attilio ed Emilio, insieme con altri sette compagni, Nicola Ricciotti, Domenico Moro, Anacardi Nardi, Giovanni Veren ucci, Giacomo Rocca, Francesco Berti, Domenico Lupatelli, “accusati del reato di cospirazione ed attentato all’ordine pubblico, il di cui oggetto era di far cambiare la forma del Governo e di eccitare i sudditi del Regno a sollevarsi contro l’Autorità reale”, questo si legge nella relazione del Commissario del Re che ha sostenuto l’accusa ed il Consiglio di Guerra, all’unanimità, ne ha accettato le determinazioni con la condanna a morte. I fratelli Bandiera, figli di un ammiraglio austriaco, ufficiali della marina, avevano costituto, “sotto l’egida mazziniana, in mezzo ad ufficiali della flotta, un’associazione denominata “Esperia”. Venuti a conoscenza che la polizia era sulle loro tracce, cercarono scampo a Corfù. Qui seppero di un’insurrezione scoppiata a Cosenza ed allora decisero di riunirsi ai rivoltosi per provocare nel Mezzogiorno d’Italia una generale sollevazione. Sbarcati a Crotone, alla foce del Neto, purtroppo, a proprie spese, si resero conto che la rivolta era già stata sedata né trovarono sostegno da parte degli abitanti del luogo che li accolsero con diffidenza, anzi, a fucilate. Fu facile per la gendarmeria borbonica sopraffare il piccolo gruppo. Il tentativo fallito pose in cattiva luce il Mazzini che venne accusato di “esporre giovani vite a sterili sacrifici. Egli era persuaso, comunque, che il sangue versato ed i sacrifici compiuti servissero a rendere più santa la causa, più robusta la fede, più tenace l’azione”. In tutta questa triste vicenda risalta la figura del Boccheciambe come traditore, il quale “dopo di essere disbarcato cogli altri sediziosi Esteri, così vengono nominati, formò parte della loro banda asportando armi proprie sino alla sera del 17 giugno. Atteso che volontariamente si dissociò dalla stessa e manifestò di volersi presentare alla forza pubblica, facendosi arrestare e ligare, avendo commesso il delitto di asportazione di armi vietate senza il permesso in iscritto della polizia, il detto Boccheciambe viene condannato alla pena di anni cinque di prigionia. Alcuni storici non indicano il traditore nel Q Boccheciambe, ma in un personaggio soprannominato il “Nivaru”, colui che vende neve in tempo di estate. Non abbiamo alcun documento per verificare questa seconda ipotesi, resta certo che il Boccheciambe, nell’interrogatorio a cui fu sottoposto, non ebbe alcuna remora nell’indicare modi e tempi per i preparativi e per l’attuazione della spedizione: “Ricciotti e i due fratelli Bandiera per la via di Malta corrispondevansi coi loro aderenti di Cosenza e delle Marche. Il legno fu noleggiato per 340 talleri. Il padrone di esso e la ciurma parlavano la lingua italiana. I fratelli Bandiera unitamente al cognominato Moro e ad altri, disertando dal servizio imperiale, si recarono a Corfù. Gli esteri sediziosi disbarcati ebbero contatto con vari contadini di una masserizia, cioè con uno che faceva da padrone, e con altri di costui dipendenti”. Risalta subito chiaro come il Boccheciambe fece di tutto per salvare se stesso, non ebbe nessuna remora, come suol dirsi, a “cantare” o a svuotare il sacco, coprendosi di ignominia, in cui cade chi ha commesso un’azione vergognosa, additato al disprezzo generale. Di altro tenore la supplica di Attilio Bandiera rivolta, il 17 luglio del 1844, al re Ferdinando II: “Dall’andamento che prende il mio processo ben mi avveggo che una pena assai più grave di quello che immaginar mi poteva , pende sul mio capo. Io adunque mi rassegno alla mia sorte e sto aspettandola…. Io, lo ripeto, non domando grazia; otto o dieci giorni più tardi soccomberò istessamente come piace a vostra Maestà di ordinare..”. Dopo 160 anni nel Vallone di Rovito risuona ancora il grido di “Viva l’Italia” che i colpi dei fucili non riescono a coprire, ma chissà se nella mente di quanti hanno immolato la loro vita per un’Italia libera e unita, considerata l’attuale situazione del nostro Paese, balenerà l’idea di essersi sacrificati invano. Antonio Guerriero Bibliografia: Stanislao De Chiara, I Martiri Cosentini del 1844, per gentile concessione dell’amico Michele Marrello; Picotti-Rossi-Sabatini, Lineamenti di Storia, “La Scuola” Brescia. uando ci giunge notizia dell’affermazione, nei diversi campi dell’attività umana, di un Grimaldese il cuore si riempie di gioia e di grande soddisfazione, non solo per l’orgoglio dell’appartenenza, ma in considerazione che l’intelligenza, le intrinseche capacità hanno avuto il giusto riconoscimento. Vivian Albo (nella foto), figlia del caro Ercolino e della gentile Sig.ra Meluccia Albo, è stata promossa assistente del Vice Presidente degli Uffici del gruppo di vendita della compagnia di assicurazione “Great West Life”, operante in Canada. Da parte della Direzione e Redazione di “Grimaldi 2000” giungano alla Gent.ma i più fervidi auguri e un “Ad Maiora”. P ochi o, addirittura, pochissimi riflettono sulla validità degli opposti come esigenza metafisica, universale. Basta soltanto qualche esempio, essendo essi innumerevoli, infiniti: Dio, fonte dei bene - Satana, fonte del male; spirito - materia; mortalità - immortalità; amore - odio; mondo sensibile - mondo intelligibile; unità molteplicità; bene - male. Quest’ultimo contrario è in lotta continua, perenne, nell’animo umano, secondo le affermazioni di Fedor Dostoievski contenute nella frase “se il cuore dell’uomo potesse vomitare appesterebbe l’umanità intera”. Già, prima del celebre romanziere russo, Thomas Hobbes si era espresso con le arcinote locuzioni “homo homini lupus” e “bellum omnium contra omnes atque omnia”. Mi sono soffermato sull’opposto bene - male per ricordare a me stesso quanto siano validi, giorno per giorno, animo per animo, i contrari. Se accenniamo alla nostra vita quotidiana, in cui ogni giorno compaiono bello - brutto; facile - difficile; giusto - ingiusto; buono - cattivo; perdono -vendetta; lavoro ozio, osserviamo che, in un modo o P er chi si avvicina alla lettura dei Vangeli, nella ricerca di trovare, attraverso la narrazione della vita e dell’insegnamento di Gesù, esempi a cui improntare il proprio comportamento, incontra grandi difficoltà se non ha chiara la visione, sostenuta dalla fede, della fine del mondo e del destino ultimo dell’uomo dopo la morte. È impossibile “mettere l’orecchio contro la terra e interpretarne i rumori “se manca la fede e non si riescono a liberare le antenne del cuore”. Tuttavia, fidem ingredi, accettare la fede cristiana, con il sostegno della ragione, a tutti non è dato. Facendo discendere l’argomento di questa riflessione nel desiderio di dare risposta ai tanti interrogativi che connotano l’agire umano, la parabola “La vite e i tralci”: “Io sono la vera vite e il Padre Hanno ricevuto il sacramento del battesimo: Enza Albo di Enzo e Maria Bruno Bossio; Vadim Muto di Eugenio e Giuseppina Donnarumma; Vittorio Russo di Antonio e nell’altro, facciamo i conti con essi. È pur vero che, riflettendoci, gli opposti, oltre a regolare la nostra esistenza sono un’ennesima, manifesta prova dell’esistenza di Dio, creatore delle cose visibili ed invisibili. Provvidenza universale, a mio avviso giammai particolare, soggettiva; il Sommo Bene, concedendo all’uomo lo strumento più potente del mondo, lo ha, in un certo senso, creato libero, autonomo, indipendente e, nientemeno, a Lui somigliante, essendo il concreatore meraviglioso della generazione umana Egli, l’uomo, se ci riferiamo a Blaise Pascal, è infinitamente piccolo di fronte all’universo, che lo comprime, violentemente, con la sua smisurata grandezza, ma è preminente ad esso, essendo consapevole della sua eccessiva finitezza. Egli è “una canna - come asserisce lo stesso Pascal - che si piega e si spezza al primo soffio del vento”, ma è “una canna che pensa”, ovvero è ragione, fonte del bene e del male che, dopo Dio, è la regina del mondo, ma, se dorme, genera. Secondo Francisco Goya “Lucientes”, mostri. Bruno Coccimiglio mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto egli lo recide e ogni tralcio che porta frutto lo rimonda, perché ne produca di più, se letteralmente intesa e, considerando nell’odierna famiglia il padre come vignaiolo, quanti tralci improduttivi dovrebbe recidere? È giusto farlo? Come? Perché il tralcio non ha dato frutti? La colpa è sua o della vite che non gli ha dato il necessario nutrimento? La ragione vacilla, non riesce a trovare una risposta plausibile, annaspa nel buio e se non soccorsa dalla fede, non riuscirà mai a “conoscere la vera identità di Cristo”: “L’unico vero tempio di Dio è l’uomo e il Maestro cammina lì vicino. È più facile che sia assente nelle ore felici che in quelle dure, dai pass i malc erti e difficil i”.( Held er Camara) A. G. Rosa ria Cocc imig lio; Maria Turc o di Michele e Rosa Rocchetto. Ai neobattezzati e ai genitori gli auguri della Direzione e Redazione di “Grimaldi 2000” GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004 8 Nella foto, scorcio panoramico di Grimaldi SOCIETÀ elementi per il continuo progresso della scienza medica. Con i suoi pressoché quattromila abitanti, di cui ben una centuria o più sono studenti universitari e medi, con la sede della Pretura, della Caserma, dei RR. CC., del Vicariato Foraneo, di un frequentatissimo asilo d’infanzia, Grimaldi ha senza dubbio uno splendido avvenire. Ma non possiamo chiudere questo articolo senza sottolineare la vitale necessità di avere anche a Grimaldi un edificio scolastico dove le numerose ed affollate scuole, disseminate ed “arrangiate” un po’ dappertutto nel paese, possano riunirsi a vivere una novella vita. Ricordo a tal proposito che un rapporto del Fascio presieduto dal non mai abbastanza compianto Federale Caruso il Fiduciario nel NUF del tempo, fece presente il bisogno di istituire in Grimaldi un istituto medio a indirizzo tecnico-agrario e commerciale, stan- Il 12 settembre del 1964, per la Chiesa, per le comunità di Belsito, Malito e Grimaldi, segna una data importante: Don Sergio Saccomanno ufficiò la prima Messa e celebrò il matrimonio tra Guerriero Antonio e Germanese Sara. Quarant’anni vissuti, con il fermo proposito di portare tra gli uomini, tra i poveri, tra i bisognosi Si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro la giovane Roberta Fortunata Notarianne (Nella foto). La neo dottoressa ha discusso la tesi “Diritto di famiglia”, relatore professor Roberto Amaglieni. Alla neo laureata gli auguri della Direzione e Redazione per un futuro ricco di soddisfazioni. Compiaciuti i genitori Maria e Giovanni ai quali va il saluto affettuoso di “Grimaldi 2000”. te la numerosissima popolazione studentesca del luogo. Sarebbe ottima cosa istituire in Grimaldi un tale Istituto di cui si vedrebbero subito i benefici risultati in quanto anche dai paesi finitimi, essendo Grimaldi nel centro di una popolosa zona, accorrerebbero numerosi giovani, con evidente vantaggio dell’economia locale. Ma come far sorgere in Grimaldi un Istituto Medio se ancora non c’è un edificio scolastico, ormai d’impellente necessità, malgrado un progetto debitamente approvato dalle Autorità tutorie giaccia negli archivi municipali sin dal 1929? Vogliamo sperare che non si perda più tempo e si doti questa nostra intellettuale cittadina dell’edificio scolastico che ogni Comune possiede, preludio all’istituzione di una scuola media e che rappresenta la sola e grande lacuna dell’ascesa di Grimaldi. la parola di Cristo, come il solo strumento di vita, capace di coinvolgere la coscienza di tutti sulla via del bene. Con l’esempio di una vita adamantina ha reso visibile la Chiesa universale e ha portato un grande contributo “all’edificazione del disegno di salvezza”, sempre vicino a quelli “che sono senza voce e senza speranza”, in silenzio, mai indulgendo a manifestazioni di facciata. L’organizzazione a Malito dell’Azione Cattolica, l’apertura della Casa per Anziani, la Chiesa di S. Elia, riportata agli antichi Anniversario I n una montagna conca ubertosa, a 650 m. sul mare, fra la Sila ed il Tirreno dove la brezza delle pinete del “S. Lucerna” (m. 1260) e del “Faeto” (m. 1108) si fondono a formare effluvi odorosi e balsamici di viva freschezza, sorge Grimaldi, cittadina ridente e pittoresca, patria di molti uomini illustri. È, dopo Rossano, Amantea, Bisignano e pochissimi altri uno dei più antichi Comuni della Provincia di Cosenza essendo stato fondato nel 975 d. C. dagli stessi Cosentini scampati al tremendo eccidio dei Saraceni, che Ottone II, malgrado le sue spedizioni invano poté distruggere. La vediamo citata come una delle 22 Bajulazioni o Comunità Silane nel privilegio di Filippo IV del 1631. Fu distrutta una prima volta da soldatesche di feudatari vicini i quali avrebbero voluto assoggettarla; una seconda volta dallo spaventoso terremoto del 1638 che determinò la ricostruzione di Grimaldi nel punto dove oggi si trova, dove cioè si potette constatare che le case già esistenti non avevano subito danni. In posizione amenissima, confina a nord con i territori di Domanico e Lago; ad est con Malito ed Altilia; a sud col “Savuto”, che determina anche il confine con la provincia di Catanzaro; ad ovest con Aiello. È attraversata in tutta la sua estensione dalla nazionale 108 (Silana di Cariati) congiungente i due mari, che parte da Serra Aiello e che a Grimaldi appunto segna il 35° Km. Paese povero di industrie trae la sua ricchezza essenzialmente dalla terra, dai suoi boschi e dai suoi monti che a mo’ di baluardi giganteschi gli fanno corona; a nord il “Santa Lucerna” intorno al quale le leggende più fantasiose e paurose si fondono e si intrecciano in un mito singolare e degno di un poema: la fantasia dei Grimaldesi vede esistente nelle viscere del monte un tesoro colossale, insieme ad una Regina suicidata. Esista o non esista, c’è nel “Santa Lucerna” un tesoro ben più naturale che Madre Natura ha voluto donarci; l’area che dalle sue pendici si respira, unita alla visione di uno dei migliori panorami dell’Italia meridionale, dal glauco Tirreno alla Sila, vale bene un tesoro e forse più. A nord–est lo “Scuteri” (m. 1300) che sovrasta la pianura di Potame e gigantesco domina tutta la costa tirrenica, da Longobardi ad Amantea ed oltre. Grimaldi è anche patria di uomini illustri; fra i suoi figli più eminenti ricordiamo: Bruno Amantea, primario chirurgo dell’Ospedale napoletano degli Incurabili, medico di Ferdinando I di Borbone, che fu il primo ad intuire la presenza di pietre nel fegato e, senza tema di errare, può dirsi che fu un precursore delle operazioni di cataratte, che in quell’epoca ancora primitiva rispetto alle scienze, erano davvero sorprendenti. Franchino Silvagni, Direttore dell’Ospedale Civile di Cosenza, professore di matematica e fisica nel real collegio di quella città, medico alla corte di Ferdinando II. Francesco De Rosa, patriota fervente che ebbe una parte così principale nel promuovere a Cosenza i moti del 1848 e che morì giovanissimo in seguito alle dure prigionie del castello di quella città. E in tempi più recenti, Antonio Silvagni, medico, alla cui memoria, nella facciata del palazzo municipale, si legge la seguente epigrafe: “Scienza, virtù, abnegazione in cuor sensibile sprezzo del lucro sublimarono apostolo di bontà e carità – Antonio Silvagni - medico gloria ed esempio Grimaldi perennemente grata in lui qui afferma ed esalta l’immortalità del bene”. Questa schiera di uomini illustri oggi degnamente rappresentata nel mondo scientifico dal professor Giuseppe Amantea, titolare di chimica fisiologica nella R. Università di Roma, autore di numerose e pregevolissime opere nelle cui pagine studiosi di tutte le nazioni attingono splendori, sono tappe importanti del suo apostolato: “affinché in voi dimori la mia gioia e la gioia vostra sia piena” (da Giovanni). Carissimo Don Sergio, che dirti? L’o di er na so ci et à ot te ne br at a dall’odio, più che mai, necessita di Sacerdoti che come Te lavorino e lottino quotidianamente per il trionfo dell’amore. L’augurio che Tu possa continuare a farlo per altri quarant’anni. La Direzione e la Redazione di Grimaldi 2000 Quarantesimo anniversario di ma tr im on io pe r Sa ra Germanese e Antonio Guerriero, stimato direttore del nostro giornale. Lo scorso 12 settembre i coniugi Germanese e Guerriero hanno festeggiato il lieto evento in famiglia, circondati dall’amore dei figli e dei parenti. Agli amici Sara e Antonio i più calorosi auguri da parte della Redazione e di tutti i collaboratori di “Grimaldi 2000”. GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004 9 SOCIETÀ Nella foto, la Casa di riposo “S. Antonio” COMUNE DI GRIMALDI Provincia di Cosenza Oggi, 14 Agosto 2004, Suor Chiara Veronica di Gesù, di origine grimaldese, farà la sua prima Professione Religiosa nel Monastero “Santa Veronica Giuliani” delle Clarisse Cappuccine in Città di Castello (Perugia) Come Sindaco, a nome di tutta la Comunità di Grimaldi, ho inviato a Franco Sebastiano e Maio Rosina, genitori di Sr. Chiara, l’augurio più sincero ed accorato, esprimendo a questa giovane donna ,che ha fatto una scelta così coraggiosa, la vicinanza e la condivisione di questo importante momento della sua vita . IL SINDACO Giuseppe ALBO L a st or ia de ll a Ca la br ia , dall’Unità d’Italia fino ad oggi, si è andata caratterizzando nella vana promessa di quel fattore di ri sc at to ch e è il la vo ro . L’emigrazione è stata ed è l’unica via per combattere una malattia che si ritiene propria e tipica (si parla di male endemico) del la nos tra are a geo gra fic a: l’endemia. Questa condizione anormale può insorgere in un corpo ammalato, non avrebbe dovuto colpire la nostra Regione, una piaga che baciata dalla natura, se non fosse stata dimenticata da chi ci ha governato, in varie forme, “avremmo potuto rivivere, nei nostri paesi, anni felici”. In questi giorni di agosto ho rivisto, tra gli altri, il caro amico Alberto Trezza, rientrato dal Canada e, dopo un caloroso abbraccio, nella discussione che ne è seguita, gli ho chiesto che cosa l’avesse spinto a venire a Grimaldi. La nostalgia del paese nativo, mi ha risposto, per rive- dere, dopo tanti anni, parenti, amici, le vie, la campagna, Santa Lucerna, anche se mi è venuto a mancare l’affetto più caro: mia madre. Da queste sue risposte ho capito che il senso profondo non era legato al concetto di nostalgia, intesa “come desiderio del ritorno a casa”, ma come patrimonio di valori, che lo hanno aiutato, sostenuto, nei primi duri anni trascorsi in Canada. E quando parlava di quelli che non sono più tra noi, gli occhi inumiditi dalla commozione, cedevano al sorriso appena affiorante sulle labbra, quando ricordava i diversi rioni, “Mpelichiati, a Petra e Francu, a Chiazza, a Ter ra gg hi es a, u Timp ar ed dr u, u Timpune, a Banniceddra, u Cummentu, e serenate, i cori, e "paddrunijate tra Capadertu e Mpelichiati, e partite aru sguiddru, a fossa fridda, a cavaddru curciu , aru tirri e poi u focuaru, u jiocu du gaddru, a ntinna, a corsa ccuri sacchi a corsa di ciucci, e pignate....”. Ora tutto è cambiato, certamente si vive meglio, ma ho avuto l’impressione che, in passato eravamo più affettuosi e si aveva grande rispetto delle persone anziane. Sono partito piangendo, perché l’amore mio è Grimaldi e ciò che non dimentico mai è quella folla commossa che insieme con me aspettava “a littorina: gli abbracci, i baci, il pianto e il saluto con lo sventolio di un fazzoletto dal vetro abbassato dello sportello…”. Carissimo Alberto, ti ringrazio di cuore per avermi dato la possibilità di rivivere momenti che, nel bene e nel male, hanno segnato la storia del nostro paese. Siamo riusciti, nel ricordo, a fermare il tempo, ma voglio ricordare a me stesso che, anche se la melanconia pervade un canto d’amore, le persone come te hanno saputo “amare, soffrire, combattere”, dando esempi alle nuove generazioni di grandi sacrifici e, soprattutto, la dimostrazione che la vita è lavoro. leggi che abbiamo il dovere di rispettare, ma il diritto di criticare”. “La Crtc – spiega Magliaro - ha concesso la licenza di trasmissione a 23 canali esteri, escludendo gli italiani, gli spagnoli e i portoghesi. Tra le tre comunità, quella italiana è la più numerosa: ha ministri, parlamentari, sindaci, governatori, imprenditori; ha contribuito in modo determinante a costruire il Canada moderno e il Canada di oggi lo sa bene. Discriminarli ancora è un’ingiuria al buon senso, alla civiltà, all’appartenenza dell’Italia e del Canada allo stesso sistema. Sono fiducioso oggi più che mai che le sante ragioni degli italiani del Canada verranno accolte da quel Paese amico, il nuovo governo di Ottawa terrà certamente fede agli impegni assunti in questo senso durante la recente campagna elettorale”. L’augurio che ciò avvenga al più presto possibile, un abbraccio da parte della Direzione e Redazione di “Grimaldi 2000”. Antonio Guerriero Suor Chiara Veronica R ingrazio l’amministrazione Comunale per il graditissimo quadro della Madonna. Ma quello che ha riempito il mio cuore di gioia. è stato sentire la vostra vicinanza e il vostro grande affetto per me! Mi sento molto legata alla terra di Grimaldi, soprattutto alla mia gente, così calda e semplice. Custodisco con gelosia i momenti della mia vita vissuta lì tra voi e adesso che non avrò più la possibilità di essere presente fisicamente, lo sarò ancor di più con il mio cuore e la mia preghiera. Presento al Signore tutte le vostre necessità e gli chiedo di ricordarvi di ogni sua Benedizione! Con grande stima e affetto vi stringo tutti in un forte abbraccio” Suor M. Chiara Veronica Brevi I l sindaco di Grimaldi, Pino Albo, con un telegramma inviato al responsabile A.T.O di Cosenza, dirigente Ing. Collorafi, segnala che “da più giorni il depuratore di questo Ente non è in funzione”. Per Albo “necessitano lavori urgenti”. Sempre nel telegramma, inoltre, il primo cittadino “sollecita una variante di tratto fognante, Via Leuca-Ardani, come da voi constatato con sopralluogo, a seguito del quale è stato presentato progetto giacente nei vostri uffici”. I n considerazione che il periodico “Grimaldi 2000” raggiunge molti nostri concittadini, residenti in Canada, ritenendo di far loro cosa gradita, pubblichiamo una parte di quanto ha evidenziato Massimo Magliaro, Direttore di RAI International, nell’articolo apparso su sole 24 Ore di lunedì 9 agosto, dove evidenzia la improrogabile necessità di dare la possibilità alla nostra comunità, esclusa, di usufruire per 24 ore al giorno dei servizi di RAI International, “tutto ciò per Offerte volontarie a “Grimaldi 2000” Tommaso Gabriele (Toronto Canada) Francesco Gabriele (Alessandria) Nella Lepore (London - Canada) Gino Caputo (Lady Smith - Canada) Mario Foresta (Oshawa - Canada) Silvano Marrelli (Toronto - Canada) Bruno D’Onofrio (London - Canada) Pietro Trezzi (Toronto - Canada) Pasquale Bossio (Thunder Bay - Canada) AVVISO Invitiamo quanti, residenti in Canada, ricevono periodicamente “Grimaldi 2000” a comunicare tempestivamente il cambio di indirizzo alla redazione (Tel. e fax. 0984/964067/964848). Tutto ciò per evitare che molte delle spedizioni ritornino al mittente. La Redazione Un percorso formativo serio e responsabile, una licenza liceale a pieni voti, ed ora la laurea in Medicina e Chirurgia, conseguita a Catanzaro il 28/luglio 2004 con 110/110. Sofia Miceli è nata a Cosenza il 28/06/1979. Una ragazza semplice, con una grande fede in quello che ha scelto e raggiunto. Un senso di grande apertura verso l’altro caratterizza il suo modo di essere e di pensare in termini di solidarietà e di vicinanza a chi nella difficoltà, prima di ogni altra cosa, ha bisogno forse più di una parola “buona” e di un sorriso rassicurante. Alla neodottoressa gli auguri più belli per un futuro sempre più ricco di soddisfazioni e generoso di ricompense. Auguri di compleanno per una “grimaldese del Tevere” T anti auguri ad Arianna Plutino per i suoi 18 anni, compiuti venerdì 20 agosto. Arianna, originaria di Grimaldi e residente a Roma con la sua famiglia, ha voluto festeggiare in compagnia di parenti ed amici il suo compleanno più bello proprio a Grimaldi, paese d’origine della mamma, Patrizia Maio. GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004 10 Nelle foto: processione dell’Immacolata (27 maggio 1962); ‘U jocu d’a ‘Ntinna TRADIZIONE Proverbi e modi di dire S iamo nella terza Domenica di un Maggio lontano, a Grimaldi, è festa grande in onore dell’Immacolata Concezione. Il sabato, la vigilia, arrivano le “bancherelle”, i venditori ambulanti con ogni genere di mercanzie, dalle stoffe, ai vestiti, alle scarpe, agli attrezzi da lavoro, alla prima frutta, “e cerase maiuline”, “ari mustazzoli”, “ari cuddrureddri”, e si snodano da Chiazza più in là du Ponte. Vi sono anche i gelatai che vendono ghiaccio grattugiato con sopra poche gocce di essenza. Per noi bambini l’attrazione maggiore era costituita da un pappagallo ammaestrato che, posto fuori dalla gabbia, a comando, con il becco, andava a prendere, in un cestino adiacente, un solo foglio, su cui era scritta la “fortuna” del richiedente... L’altro stand preferito era quello “du cuppareddraru” che sistemava i dadi in un “coppo” e, dopo averli fatti andare su e giù li deponeva sul tavolo e, esaminate le puntate, si controllava se la somma dei due numeri era pari o dispari. Da questo, come dal giuoco delle tre carte (a carta bianca vince) era impossibile ricavare qualcosa. Ricordo che mio padre mi dava dieci soldi, erano tanti, consigliandomi di non andare a giocare, perché, certame nte, avrei perduto . Sempre il sabato, antistante al Monumento dei Caduti, veniva eretto un grande palco su cui, la sera, si esibiva una delle bande musicali più rinomate del tempo: Acqua viva delle fonti, Corato, Squinzano. Si radunava un pubblico co mp et en te , in co ns id er az io ne ch e, a Grimaldi, vi fu un periodo in cui esistevano due bande musicali, dirette dai compianti Giandomenico Colistro e Antonio Rino. Molti i giochi popolari, il più importante dei quali era, senz’altro, “A ntinna”. Un lungo tronco d’albero, di solito castagno, di media circonferenza, veniva sistemato per bene di fronte all’imbocco di Via Fontanella, dopo essere stato, accuratamente, spalmato di “morga”, di grasso e di sapone per renderlo scivoloso al ma ss im o. “A ‘n ti nn a” , l’ al be ro de ll a Cuccagna, termine che sta ad indicare il favoloso paese dell’abbondanza, faceva da corollario a molte feste popolari, non abbiamo dimenticato “a festa da Fuce”, e la lunga e faticosa arrampicata, dava ai partecipanti la gioia di aver raggiunto la vetta, su cui venivano sistemati i premi: pane, formaggio, un capicollo, soppressate, qualche bottiglia di vino ed era un trofeo ambito, perché dava ai familiari, agli amici più intimi la possibilità di trascorrere una serata diversa. Si formavano squadre di tre o quattro persone e, a turno, tentavano l’avventura. Il più forte doveva sostenere sulle spalle un compagno che, per primo, cominciava a pulire la superficie. La maglietta, le mani, il viso cambiavano colore, ma nessuno si tirava indietro, tanto forte era il desiderio di arrivare. Il compianto Paolino Rocchetto, non dava segni di cedimento ed era capace di sobbarcarsi il peso di tre compagni. Ogni avanzamento veniva sostenuto dalla viva voce degli spettatori con incitamenti e battimani. E, quando l’ultimo, di solito il più leggero, il più agile, toccava la cuccagna un lungo applauso risuonava nella Piazza, stipata in ogni ordine di posto, e tutti accorrevano a congratularsi con i vincitori. - Nun putire né fujire, né secutare. - Chine mora ppe ri fungi, ammazzatu chine u ciangia. - Cchiù granne è u pede, cchiù granne cce vo a furma. - Hai truvatu a furma du pede tuu. - È scuppiatu comu nu furmine ad aria chiara. - Ajie furtuna e iettate a mare. - Quannu a fortuna te vo aiutare trovadi a via. - E cchi vo jire filannu sempre aru stessu fusu! - Si vo gapare u vicinu, curcate prestu e levati de matinu. - Gapu coglia e no jiestigna. - Sa jiettata a gaccia ari pedi soi stessi. - Gagumiddra du sule leune, sana tutti i matruni (dolori di stomaco). - Certi chi prima eranu spasulati, mo gaddrianu. - Due cantanu tanti gaddri nun fa mai jiornu. - A gaddrina fa l’ovu e aru gaddru le vrusciadi u culu. - Ccu gaddru e senza gaddru Diu fa jiornu. Antonio Guerriero Bibliografia: Accattatis, Vocabolario del Dialetto Calabrese Antonio Guerriero Un momento di sana aggregazione sociale che coinvolge uomini e donne, anziani e bambini in un’atmosfera festosa dal sapore antico La coltivaz ione della v ite ha origi ni lontane, molto remote e praticame nte è impossibile stabilirne la sua comparsa. Certo è che essa era conosciuta nell’antico Egitto qualche millennio prima di Cristo. I primi in Italia ad impiantare dei vigneti furono i Fenici, subito dopo i Greci, esperti nella coltura, che ne migliorarono di molto la qualità. Ma quelli che più di tutti diffusero la vite in tutto il mediterraneo furono i romani rivestendola di un alone di sacralità. La coltura della vite si diffuse così rapidamente in tutto il bacino che l’imperatore romano Domiziano per vietare l’impianto di nuovi vigneti fu costretto ad emanare un editto evitando così la decadenza di altre colture agricole. A Roma la vendemmia si celebrava e si festeggiava in modo solenne e con un mese di anticipo; il 19 agosto si teneva la Vinalia in onore di Giove dalla quale dipendeva l’annata agricola. Con l’avvento del Cristianesimo il vi no en tr a a fa r pa rt e de l mi st er o dell’Eucarestia e la vite fu elevata a simbolo di speranza per i perseguitati cristiani. Dunque la coltura della vite e la vendemmia hanno da sempre occupato un posto importante nella cultura di tutti i popoli. La vendemmia rappresenta per il mondo contadino non solo il coronamento di un durissimo anno di lavoro (vigna e ortu, ominu mortu) ma un momen to di gioia e di spensieratezza per tutti; un momento di sana aggregazione che coinvolge uomini e donne, vecchi e bambini in un rituale antico che mantiene un fascino tutto particolare, magico e misterioso che pochi altri riti legati al raccolto possono vantare. Per l’importante avvenimento si sceglie sempre una giornata serena e soleggiata e di tardo mattino in modo tale che l’uva non venga bagnata dalla rugiada e si possa conservare più a lungo. La settimana precedente la vendemmia ogni famiglia si dedica ai preparativi per l’atteso avvenimento. Si mettono da parte : cisti e cistelli, sporte e spurtuni, panari; si reclutano gli asini per il trasporto dell’uva; si fa la conta delle persone, per lo più parenti e vicini che part ecip ano n umer osi a lla g rand e fes ta d’autunno; si mettono da parte i coltelli e le forbici e l’esperto anziano pulisce il palmento per la pigiatura. Il mattino del gran giorno ci si alza con la speranza del beltempo; gli uomini osservano il cielo e la direzione del vento e quanto tutto è pronto ci si raduna davanti al vignanu e armati dell’occorrente ci si dirige verso il vigneto. Per i sentieri e le contrade di Grimaldi (Vignicellu, Cancellu, Vasciuta, ecc.) è un lungo corteo di uomini, donne, giovani, anziani, bambini che, in un gioioso coro di voci intonano lungo il percorso vecchi canti d’amore e di sdegno che si spandono in breve tempo per tutta la vallata richiamando l’attenzione di altre comitive che ris pon don o co n al tre tta nte dol ci n eni e cadenzate in un coro armonioso di note semplici che fanno da contorno alla bella giornata. Giunti sul posto si sceglie “l’aria” (un luogo pianeggiante dove sostano gli asini pronti ad essere caricati e punto di riferimento per le vendemmiatrici). Tutti i presenti si spandono tra i lunghi filari e prima di dare il via al magico cerimoniale ci si fa il segno della croce come augurio per un buon raccolto. E per tutto il vigneto si canta e si ride e di tanto in tanto si innalzano stridenti grida di fanciulli che fanno a gara a raccogliere il grappolo più grande. Le donne, con il capo coperto “du maccaturu” an no da to di et ro la nu ca , raccolgono l’uva dentro‘u sinale (grembiule) per poi riversarla nelle sporte che una volta colme si portano all ’aria dove vengono scaricate dentro gli spurtuni trasportati poi dagli asini fino al palmento. Si continua così per ore ed ore fino all’arrivo della brava massaia con il “mursellu” interrompendo il lavoro. E’ questo un altro momento di sana aggregazione; un caratteristico rituale al quale tutti partecipano volentieri. Per l’attesa sosta ci si raduna all’ombra degli ulivi e disposti in circolo ognuno p rende po sto a ter ra.‘U mursellu disposto con grazia in una sporta viene preso d’assalto dai più piccoli. Pane casereccio, pipi e patate frijute, supressata, prisuttu, olive, melanzane sottolio, pecurinu d’a muntagna e numerose brocche di terracotta colme di vino caratterizzano la bella giornata autunnale. Tra un bicchiere e l’altro si parla del più e del meno: chi rievoca vecchi episodi relativi alle vendemmie passate, chi confronta il raccolto con quello degli anni precedenti, chi racconta rumanze, chi improvvisa originali brindisi, chi rammenta qualche proverbio; capitava di solito che qualcuno beveva più del no rm al e c on cl ud en do co sì in ma ni er a di sa st ro sa la ta nt o at te sa fe st a de ll a vendemmia. Dopo la breve pausa e più allegri di prima si riprende il lavoro che termina a tarda sera tra la soddisfazione generale. Le donne fanno ritorno a casa con in testa un paniere pieno della migliore uva che il proprietario distribuisce per antica consuetudine. Gli uomini rientrati al palmento danno inizio alla pigiatura dell’uva. Essi a piedi nudi e con fare cadenzato “ciampano” l’uva. Termina così quella lunga giornata di lavoro e di festa, di spensieratezza e di allegria, di ansia e di speranza; un momento di grande aggregazione sociale difficile da descrivere. Solo chi ha avuto la fortuna di vivere quei moment i può descri verne i contorni. Fermo restando quel fascino particolare che ancora rimane immutato, quell’atmosfera festosa oggi purtroppo non si respira più e, anche se molte cose relative alla raccolta dell’uva non sono cambiate, ahimè sono cambiate le persone, è cambiato il modo di vivere, il modo di pensare; si è persa la fiducia, il rispetto, l’ amore per le tra dizioni, la semplicità, il vivere schietto e genuino, tutte componenti che hanno caratterizzato il grande mondo contadino dei nostri padri e che oggi molti di noi ripudiano e addirittura se ne vergognano. Fiore Sansalone GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004 11 CULTURA Paiseddu miu Grimaudu, paiseddu miu de autri cchiù beddu sapisse quantu me si caru dintra sse mura cce signu natu de cerziti e castagneti aru mmenzu si stennutu de sse timpe e cozzi virdi cch’adduru chi n’arrive a Fuce chi se iiunge a Minisacchiiu u Perrupu ccu Marmurinu aria frisca avimu de continu. De seculi mpergiato e azizzatu beneditte fozinu chidde manu quannu si statu cuminciato ccu petre cavuce e savurre supra a trinca fravicatu de l’aria e ‘Mpelichiati aru Timpune i Pileri e ra Funtanedda sagliennu a Bannicedda aru Cummintu na cruce struncata me pari arrassusia. Vidimu comu simu a ssu paise guaglioni pocu, e mmecchiiati de suverchiu zuccaru de guagliune criscenu bedde comu jiuri guliuse maritate e zitedde nnamurate de veduta sunnu na parizza aru spissu vonnu cucculiate passenu spenzerate nivure jiurnate e nuttate jianche, de sapuritu amure nu dispiacire tegnu dintra u core paisani e famigliari n’hau lassati lontani de nue si nne su partuti nu lavuru sicuru, nu mmegliu campare. Malanova n’arrive quannu vernije accucchjati aru focu trona e nive u sule ne jiette du fuddune ne zinne du Perrupu ogne matina se sprecre si nun simu ammazzupiti a sira ne salute quannu pune. N’aviti e perdunare aru frunire v’haiu scrittu tantu ppe ne scialare quannu me ricogliu ccu ru mussu ruttu simu a ru paise de Giuanne Gattu. Capu e ciucciu nun ce signu sinnò me gire stortu e de tie me sdegnu si me canusci te recordi Agosto 2004 Emilio Bossio Nulla oltre la notte In mezzo a voi di Andrea Arone Seppellii illusioni ancora intrise di loro effimerezza, le coprirono aride terre nelle vaste tortuosità insinuanti la mia mente.... Vidi angoscia sui muri sgretolati dal tempo, custodi trapassati di tuoi ricordi soffusi... amari sorrisi spingono il nostro vivere.... Siamo tracce di vite o disegni di un Dio pittore impressi su sabbia umida, consapevoli che arriverà poi l’acqua del mare a cancellare tutto. Toccherò mai il profumo dell’eternità? O solo pura disperazione soffocata dal nulla?.... Non ti aspettavo notte, stanotte, assassina silenziosa di eterni miraggi, fonte avvelenata di insonnia infusa di pianti.... Vivere nel vivere senza fine: l’incertezza dell’eterno stanotte è tormento. E tu uomo di foglia che volerai verso quale destino, non versare giuste lacrime sulla tua sorte... sofferenza è Umano. Nel rigurgito dell’assenza, ansie mi sfiorano svelando il tuo sonno: porte che si chiudono per un istante e per sempre, ed è solo vissuto passato.... R ecensire un componimento poetico è compito alquanto difficile, i sentimenti non hanno una dimensione spazio temporale, soprattutto, quando è un giovane, un ventenne Andrea Arone, a cui dovrebbe sorridere la vita, che si fa carico di scoprire i “meandri dell’interiorità i più remoti” attraverso la specificità della parola poetica, creando visioni suggestive che non sempre veicolano corrispondenze nel lettore, per cui chi è poco sensibile alla loro suggestione incontra difficoltà a comprendere “il tormento interiore” che il poeta consuma in solitudine, nella disperazione. La sua è poesia che non indulge all’effimero, ma è passione, sofferenza, nella ricerca di poter aspirare il profumo dell’eternità,pur consapevole che l’incertezza dell’eterno chiude per sempre la speranza ad ogni forma di qualsiasi felicità. Nulla oltre la notte, e se al mattino vi è il risveglio fine di un sonno o di un sogno, è il sogno della vita che dilegua dietro porte che si chiudono per un istante e per sempre. Un abbraccio e un ad majora. Paese sconosciuto di Calabria, non sei tu altro che il nulla. Cosa puoi offrire ai tuoi figli, se non una quiete insostenibile e il pacato racconto dei tuoi guai? Cosa, se non il lungo borbottio dei vecchi e le viti, dolci, nelle campagne intorno? Paese di mezza civiltà, non sei per noi che abbiamo smania di vivere, tu, che dormi da quando t’han creato. Noi fuggiremo dalla tua nullità, via da una terra di dolore, via da questa terra di padri maledetti. Altrove, altrove troveremo la vita, l’amore, la gloria… altrove e la felicità! Antonio Guerriero con le valigie in mano, verso altre mete. Vedrai… Vedrai… Ci vedrai… un giorno ci vedrai tornare, senza amore, senza gloria, dopo una fuga senza senso… Ci vedrai d’estate carezzare le spighe, come di nuovo bambini, e le bagneremo di pensieri amari, senza amore, senza gloria, ma felici - sì! - d’aver trovato, nel ritorno la felicità! Riposeremo, stanchi, alle tue ombre, paese di padri benedetti. Dopo averti portato per anni nel cuore, paese sconosciuto di Calabria. Paese senza senso, vedrai, ti dimenticheremo in fretta, Fiorangelo D’Ippolito Ricordati! Non far debiti e non prestar denaro, non vendere, né comprare da parenti e da compari. Chi vuole acquistare inimicizie, presti denaro e riprenda i vizi. La donna è come la castagna, di fuori è bella, dentro c’è la magagna. È come il fuoco, quando arde ti brucia, quando è morto ti annerisce, ti abbrutisce, ti fa matto diventare e come trottola ti fa girare. La donna deve essere bella, virtuosa e ricca, semplice, gentile, come un fiore del mese di aprile. Angelo Gatti Malito LUTTO Caria Elvira (nata Albo) Il 29 luglio 2004 si è spenta, all’età di 88 anni, la signora Elvira Caria (nata Albo), circondata dall’affetto della sua famiglia. Lascia la sua famiglia: la figlia Maria e il marito Joe Mauro; i nipoti, Mena e Lorenzo Mauro-Paniccia ed Elvira e Mario De Benedetto; i pronipoti Brandon, Kaylee, Taylor e Gillian, tutti di Edmonton; i cognati Raffaele e Onorina Caria dall’Italia; i nipoti Maria Saccomanno e Sergio Magliocco; e gli altri numerosi parenti in Canada, Brasile e in Italia. Elvira si ricongiunge al marito Rosario e ai figli Giuseppe e Antonio. Si vogliono ringraziare tutti coloro che sono stati accanto ad Elvira durante la sua vita terrena. Nemmeno ha arzato er coso pe lascià la poltrona visto e considerato ch’era stato prezioso hanno votato tutti pe na bona perzona. Er Grimaldese dice pane ar pane e vino ar vino co lui la gente s’è sentita felice perciò mettete a sede: arivolemo Pino e poi j’è sta simpatico e un vero pacioccone guardanno er lato pratico sa sceje le perzone. Allora “Pino Albo” auguri e bon lavoro de stimatori oggi tu sentirai un bel coro accetta pure i miei senza fa obiezione anche se sò romana sò Grimaldese d’adozione. Roma, 3 luglio 2004 Alba Mezzaroma Oltre la vita un mito Rapido e impietoso fu il volgere terreno della vita orizzonti esistenti infiniti di quanti ti ricordano e vivono quel volto gioviale che tanto esprimevi da un infido destino cancellato Forse tu lo conoscevi e temerario lo ignoravi fugaci passioni come ombre inseguivi tra gli squarci del tuo spazio un limpido mio ricordo di marezza ti vedo ancora mitico paladino dentro un campo, di bianco tracciato con tattica calciavi quel pallone trionfante sfogavi la tua gioia quando la rete, con forza si scuoteva vigile al tuo fianco come un ladro aleggiava improvvisa assassina fredda d’aspetto, tenebrosa morte bramava di rapire un’esistenza ridotta com’era al lumicino e tu sapevi, senza nulla dire l’amaro giorno del declino quando esule vivevi come me restano di te sogni spezzati e un incolmabile vuoto come misera e triste eredità avidi del vivere avevi gli occhi che piangevano senza lacrime l’angoscia negli ultimi momenti quasi spenti quando penso al tuo calvario doloroso la terrena assenza mi tormenta ormai è un passato spaventoso sepolto per sempre tristezza or mi guardi dall’alto immortale spero che nel tempo, chissà quando incontrarti al mio momento finale ciao Ercole in un mondo più giusto, ti sia gradita l’eterna pace, il mio cuore ti addita in occasione del 5° Memorial, dedico al compianto Ercole Magnone Agosto 2004 Emilio Bossio GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004 12 Nella foto, le due squadre finaliste Colpetti e Red Devils LO SPORT Il torneo di calcio a 5 organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’Associazione sportiva Grimaldi Quando il calcio trasmette sentimenti e ricordi. E’ stato un successo il 5° Memorial di calcetto, dedicato al compianto Ercole Magnone, concittadino grimaldese deceduto a Roma alcuni anni fa. La manifestazione calcistica, organizzata dal vicesindaco di Grimaldi, Giovanni Notarianne, in collaborazione con la locale società sportiva di calcio, ha avuto il patrocinio della locale amministrazione comunale guidata dal sindaco Albo. Il torneo ha visto la partecipazione di ben 10 squadre, provenienti da tutto il comprensorio, divise in due gironi da cinque. Numeroso il pubblico sugli spalti che ha applaudito a lungo i calciatori. Ad aggiudicarsi il torneo estivo la squadra del Maione “Red Devils” che ha battuto nella finale la compagine malitese del Colpetti per 4 a 3. Tutti e L’assessore allo Sport, Umberto Silvagni quattro i sigilli portano la firma di Teodoro Pagliuso, attuale centravanti del Grimaldi. Al termine del torneo è stata assegnata la coppa disciplina alla compagine “PC Detto Fatto” e il premio di miglior calciatore a Simone Consoli. All’indomani della manifestazione ha fatto visita a Grimaldi il fratello del compianto Ercole Magnone, Alessandro, che ha ringraziato gli organizzatori per la testimonianza d’affetto nei confronti del fratello. Notarianne ha espresso viva soddisfazione per la riu sci ta del la man ife sta zio ne spo rti va. “L’iniziativa - ha detto - incomincia ad entrare nel cuore di grimaldesi vista la grande partecipazione di pubblico e l’impegno profuso dall’associazione sportiva e dal suo presidente Armando Silvagni. Il torneo si è svolto con la massima serietà sia da parte dell’A. S. Grimaldi che delle squadre partecipanti. “Da parte mia - ha concluso Notarianne c’è grande soddisfazione nel ricordare questo grande amico che non c’è più”. Il giovane assessore allo sport Umberto Silvagni si è detto compiaciuto per la bella manifestazione sportiva che ha richiamato a se tutta la comunità locale e dei paesi limitrofi. “E’ un onore per me avere iniziato questa attività di amministratore con un torneo dedicato ad un nostro carissimo compaesano che non è più tra noi. E tanta ancora è la soddisfazione in quanto, con l’occasione, abbiamo inaugurato il nuovo impianto sportivo che ospita un moderno e funzionale campetto di calcio a cinque in erba sintetica”. “L’auspicio - ha concluso l’assessore Silvagni - è che per il prossimo anno si possa dare seguito all’inaugurazione del nuovo campetto da tennis e portare così a conclusione i lavori dell’intera struttura sportiva”. Giovanni Bombino Grimaldi Numeri utili Municipio Gabinetto Sindaco Pronto soccorso - Ambulanza Guardia medica Farmacia Corpo forestale dello Stato Carabinieri Ufficio postale Banca Carime Parroco Istituto Comprensivo Ufficio Informagiovani 0984 - 964067 0984 -964761 0984 - 961999 0984 - 964326 0984 - 964229 0984 - 964669 0984 - 985880 0984 - 964008 0984 - 964001 0984 - 964836 0984 - 964065 0984 - 964848 VISITATE IL MUSEO DELLA CIVILTÀ CONTADINA DEL SAVUTO La compagine del Red Devils vincitrice del torneo L’otto agosto 2004 si è svolta la Terza edizione del raduno ciclistico, intitolato alla memoria di Ezio Gimondo, ragioniere del comune di Malito prematuramente scomparso nel marzo 2001. Lo scopo principale della manifestazione, oltre a ricordare Ezio Gimondo, è quello di avvicinare la gente al mondo della bicicletta, in questi anni sempre più rivalutata e consigliata da medici ed ecologisti. La manifestazione patrocinata dai comuni di Malito e Grimaldi, ha preso il via alle ore 17,00 nei pressi della piscina comunale di Malito. Oltre 20 ciclisti hanno percorso 20 km attraversando, dopo un giro nel centro storico di Malito, i paesi di Grimaldi, Maione ed Altilia. Grande divertimento per i partecipanti, che alla fine hanno ricevuto una maglietta ricordo. La manifestazione si è conclusa con i saluti del dottor Vittorio Rotondo, assessore allo sport del comune di Malito. L’appuntamento per tutti è ad agosto 2005. Gianni Runco TEL. 0984/964067 Nella foto, un momento della manifestazione sportiva