Ag/Settembre - Comune di Grimaldi

Transcript

Ag/Settembre - Comune di Grimaldi
BOLLETTINO DI INFORMAZIONE A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI GRIMALDI
C
di ANTONIO GUERRIERO
P
er molti il sopraggiungere dell’estate è
motivo di gioia per poter godere il meritato riposo, potendo usufruire delle agognate ferie. Le zone marine, i monti sono la meta
preferita per poter rifocillare il corpo e la mente
dopo un anno di lavoro. Lo spettacolo giornaliero
dell’intasamento delle autostrade e delle superstrade dà il segno che la gente ha desiderio di evadere dal frastuono della grande città per godere in
pace il meritato riposo. Niente da dire è una sacrosanta aspirazione. Ma un momento di riflessione
s’impone ove si considerino le migliaia di morti
che in questo periodo lasciano la vita sulla strada,
per imprudenza e per eccesso di velocità, per annegamento o per escursioni avventurose, quando la
montagna e il mare hanno le loro leggi e non si possono affrontare con pressappochismo o si pensa, a
torto, di essere sicuri delle proprie capacità.
“Quando tuona una valanga” e la vita si spegne, quando macchine accartocciate mostrano
brandelli di corpi straziati, quando nella distesa
marina, tra i flutti, scompare un giovane, un uomo,
una donna, si ha netta l’impressione che, oggi, la
vita, il dono più grande, vale poco. Che dire del
trattamento e del comportamento che si ha verso
gli animali e le persone anziane? Il cane, il fedele
amico dell’uomo, viene abbandonato o su un
ciglio dell’autostrada o nei canili che, seppur intasati, danno una certa garanzia, o nelle macchine
chiuse, votati a sicura morte. Per i gatti vale lo stesso discorso. Legittima si pone una domanda. È
necessario avere un cane o un gatto in casa, quando non si ha la possibilità di poterli accudire sempre e comunque? Speriamo che gli ultimi interventi legislativi, che prevedono ammende salate
nei confronti di chi non rispetta gli animali sia di
remora per non contravvenire alla considerazione
che si deve anche a questi esseri viventi, che dai
primordi sono amici inseparabili dell’uomo. “E il
vecchietto e il vecchietto, dove lo metto?”. Il
refrain di questa nota canzone pone l’accento sulla
drammaticità di una situazione che, in Italia, con il
passar degli anni e con l’aumento del numero
degli anziani pone, certo, problemi, ma è inconcepibile che coloro che hanno dato il meglio di se
stessi per portare avanti la famiglia, con enormi
sacrifici, in questo periodo estivo, vengono relegati chi in ospedale, chi in case di cura, chi in centri per anziani, perché i figli devono andare a trascorrere le vacanze, lontani dall’ambiente domestico. Che dire di tanti che vengono lasciati soli in
compagnia dei loro malanni, conseguenti all’età,
in una solitudine che li uccide dentro, senza una
parola di conforto, senza la presenza di una persona che possa dare una mano d’aiuto a chi, spesso,
incontra difficoltà a muoversi.
Ancora, nei nostri piccoli centri, si sente il
dovere di rispettare l’anziano è un fatto culturale
di enorme importanza che deve continuare a
sopravvivere. In passato, la famiglia veniva sostenuta dalla disponibilità “du vicinanzu”, la cui opera, di interscambio, faceva si che un anziano non
rimanesse mai solo. E quante volte i genitori rivolgendosi ai figli ricordavano: “tu si u bastune da
vecchiaia mia!”. Ma se prevarrà l’idea che “u vecchiu quannu è vecchiu nun se fida de caminare e ra
trippa s’arripezza e ru culu le fa pupù, vecchiu ca è
vecchiu nun bala cchiù”, la vita dell’uomo non
avrà alcun senso, senza valori, vissuta in una quotidianità, forse opulenta, ma privata dall’amore,
che dovrebbe essere alla base di ogni rapporto
umano.
Nella foto il compianto
Matteo Saccomanno
arissimo Matteo, due anni sono trascorsi da quando, improvvisamente, in una triste giornata d’agosto, ci lasciasti.
Il tuo ricordo è sempre vivo tra noi per
l’impegno, le doti umane, la professionalità, che hai saputo profondere nel dar vita al
nostro periodico “Grimaldi 2000” che, Tu
Direttore responsabile, ha avuto il plauso
dei nostri gentili lettori.
E’ stato facile per noi continuare a camminare nel solco profondo che hai tracciato
e Ti ringraziamo per quanto hai saputo dare
nella tua passione d’amore per il sapere.
Prega per noi.
La Direzione e la Redazione
di “Grimaldi 2000”
Il primo cittadino rivolge un fervido augurio a tutti i soggetti del mondo didattico
“La scuola - afferma - rappresenta l’avvenire della comunità, le speranze, le aspirazioni,
l’impegno di famiglie, di ragazzi e ragazze protesi a costruire il loro personale destino”
L
'inizio dell'anno scolastico è
ev en to si gn if ic at iv o ed
importante, non solo per il
mondo della scuola, per i giovani studenti, per gli insegnanti, per la pubblica
Amministrazione ma per l’intera vita
della nostra comunità.
Tra gli obiettivi primari della mia
riconferma a Sindaco della Comunità
Grimaldese, occupa un posto di rilevante importanza il buon andamento della
vita scolastica: “La Scuola rappresenta
l’avvenire della comunità, le speranze,
le aspirazioni, l’impegno di famiglie, di
ragazzi e ragazze che sono protesi a
costruire ad un tempo, con il futuro della
nostra società, il loro personale destino.
E’ nella gioventù che sono riposte le
nostre speranze, è nelle loro mani il futuro della nostra comunità, non lo si
dimentichi mai, perché dal modo come
si preparano i giovani oggi, dalle qualità
morali e di carattere che essi acquisiranno a Scuola, uscirà il destino del nostro
paese.
Non sono pessimista; è vero, attraversiamo una lunga e difficile crisi, tanti
sono i problemi da affrontare e da risolvere, ma da ciò, ne sono certo scaturirà
una società che oggi appena intravediamo, più ricca di partecipazione, migliore dell’attuale.
Prepariamo quindi con forte impegno questo avvenire non lasciandoci scoraggiare dalle pressanti difficoltà ed operando in concordia di intenti a portare
avanti il processo di crescita della nostra
comunità.
Affido alla Scuola, al Dirigente
Scolastico, questo mio pensiero augurale per la nostra scuola nel momento in
cui si inizia l’attività di studio, con i più
fervidi auguri di buon lavoro ai cari studenti, ai bravi insegnanti, a tutti coloro
che in ogni ordine e grado lavorano nel
mondo della scuola, impegnati a far si
che i ragazzi possano trascorrere questi
mesi in maniera serena e costruttiva.
Il Sindaco Giuseppe Albo
In questo numero:
Successo per le manifestazioni dell’estate grimaldese
a pag. 2
I diritti fondamentali della persona al centro di un convegno
a pag. 4
Fiore Vecchio, una vita per la musica
a pag. 5
Grimaldi nel ricordo delle bande musicali
a pag. 6
Successo per il 5° Memorial “Ercole Magnone”
a pag. 12
GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004
2
Nelle foto,
alcuni momenti
della rassegna
estiva
PRIMO PIANO
Anche quest’anno la Pro-loco ha realizzato un programma ricco di avvenimenti
Fra musica, danza, arte e spettacolo si è concluso il ciclo di appuntamenti dedicato all’intrattenimento di grandi e piccini
di Antonietta Malito
L
’estate, si sa, è sinonimo di spensieratezza, gioia e
svago e quando arriva, dopo averla attesa a lungo, la si
vorrebbe vivere in questi termini. A quanti rimangono
in loco e a coloro che scelgono di trascorrere le vacanze nel nostro
bel paesello non resta che confidare nelle iniziative promosse dalla
Pro-loco che, dobbiamo riconoscerlo, ci regala sempre piacevoli
serate o, addirittura, intere giornate da trascorrere all’insegna
dell’armonia, del gioco, dell’animazione, dello spettacolo.
I mesi ormai trascorsi di luglio e agosto, quest’ultimo in particolare, sono stati ricchi di gradevoli momenti. Numerose, infatti,
le iniziative promosse dall’associazione turistica e dal suo presidente Silvano Pettinato che, col patrocinio dell’Amministrazione
comunale, ha potuto tener fede agli impegni programmati e portarli a termine.
A dare il via alla lunga serie di appuntamenti estivi è stata la tradizionale giornata a Vasciuta (frazione di Grimaldi in cui ogni
anno, la penultima domenica di luglio, ricorrono i festeggiamenti
in onore della Madonna di Fatima) dove, a partire dalle ore 13:00
si è potuto degustare lo spezzatino fino a sera quando un pianobar,
con canzoni vecchie e nuove, ha concluso in musica questo primo
incontro.
Il secondo appuntamento, datato 24 luglio, è stato il concerto
degli “Endovena”, gruppo composto da sei giovani, cinque dei
quali grimaldesi, che in Piazza Monastero ci hanno fatto ascoltare
brani di musica leggera.
La stessa piazza ha fatto da scenario alle
altre serate che si sono immediatamente succedute. Prima fra tutte quella del 25 luglio denominata “Miss Grimaldi Baby 2004”, interamente dedicata alle bambine le quali, ballando
e sfilando, sono diventate le protagoniste della
serata. Ben quarantadue le partecipanti a questo
“pseudo concorso”, di età compresa fra i tre e i
nove anni, che hanno ricevuto tutte una fascia
simbolica. Non sono, tuttavia, mancati i
maschietti che, sebbene in minoranza, hanno
fatto comunque la loro parte, alcuni in qualità di
accompagnatori delle più piccole, altri in qualità di ospiti come il bravo Valerio Coltellaro, 9
anni, che ha ballato; il simpaticissimo Samuele Iaquinta, 7 anni,
che ha divertito il pubblico con le barzellette; l’imprevedibile
Alessandro Marrello, 11 anni, che ha cantato ed imitato. Ospiti
femminili sono state le altrettanto giovani e brave Carmela Bruno
Bossio e Ylenia Rino che hanno ballato una coreografia realizzata
dal maestro Giampaolo Iacino, mentre Maria Carla Marrelli e
Antonella Notarianne, rispettivamente di 12 e 13 anni, hanno cantato.
È seguita la prima estemporanea di pittura e grafica, che si è
svolta nella giornata del 31 luglio, di cui Michele Pucci, noto artista grimaldese, ne è stato l’ideatore. Cinque i vincitori della categoria “professionisti”, tre quelli della categoria “dilettanti”. I primi
hanno dipinto su tela, i secondi, in maggioranza bambini, hanno
disegnato su cartoncino. Tutti, nell’arco della giornata, hanno realizzato opere, alcune delle quali molto apprezzate, raffiguranti particolari del centro storico o scorci panoramici di Grimaldi. La pre-
miazione ha avuto luogo nel suggestivo chiostro del Convento di
S. Antonio.
Il mese di agosto si è aperto con una serata musicale che il cantante reggino Rocco del Sud, che ormai da anni vive a Toronto, ha
di” canzoni degli anni ‘60. Con lui, sul palco, le voci femminili di
Antonella Audino (Conflenti) ed Anna Perri (Martirano). Orlando
Gigliotti (Motta S. Lucia) ha curato il suono.
Musica e ballo ancora una volta protagonisti nella serata del 20
voluto dedicare agli amici grimaldesi. Per loro ha cantato i brani
più conosciuti estratti dalla raccolta “Bugiardo amore”.
Il 5 agosto è stata la volta delle “Passioni argentine”, splendide
coreografie, fra cui un magistrale tango, eseguite da un gruppo di
ballerini che, con agilità e grazia, si sono esibiti di volta in volta sul
palcoscenico. Non solo ballo ma anche buona
musica grazie alla
straordinaria voce di una giovane cantante
calabrese che, con altrettanta passione, ha
interpretato pezzi italiani e stranieri.
Interamente dedicata alla bellezza la serata
del 9 agosto, svoltasi presso i campi da tennis,
in cui il nostro paese ha ospitato il concorso
“La bella d’Italia”. Quattro le fasce assegnate
dalla giuria: “Miss Simpatia”, “Miss Cinema”,
“Miss Charme”, “Miss Spettacolo”.
Quest’ultimo titolo è stato conquistato dalla grimaldese Rossella Funaro, 15 anni. Sul palcoscenico, oltre alle giovani e belle concorrenti,
ha brillato per bravura e simpatia un comico
napoletano che ha intrattenuto il pubblico con divertenti gags ed
imitazioni ben riuscite di noti personaggi del mondo dello spettacolo.
Stessa piazza per la musica d’autore. A rendere ancor più
incandescente la notte di San Lorenzo è stato, infatti, il concerto
degli “U2 Celebration”, affermato gruppo romano grande interprete dei maggiori successi della nota band irlandese.
Ancora musica col “Festival canoro città di Grimaldi” tenutosi
la sera del 12 agosto. La categoria “adulti” ha visto, per la seconda
volta consecutiva, Marina Rinaldi classificarsi al primo posto con
la canzone “Sei tu”, di Syria. Secondo e terzo posto rispettivamente per Anna Perri (Martirano) con “Almeno tu nell’universo”,
famoso brano interpretato da Mia Martini, e Pino Altomare (Rogliano) con “Tracce di te”, di Francesco Renga. Stesso numero di
vincitori per la categoria “bambini” della quale i primi tre classificati sono stati i grimaldesi Alessandro Marrello che ha cantato
“C’e un re”, dei Nomadi, Sara Gagliardi con “Anna dai capelli ros si”, e Samuele Iaquinta con un grintoso brano di Vasco Rossi. Per i
più piccoli, in realtà, era stata prevista una serata ad hoc, purtroppo
l’esiguo numero di iscrizioni pervenute ne ha impedito la realizzazione.
La tradizionale giornata di ferragosto si è svolta in montagna
per la maggior parte dei grimaldesi che, in località Remitorio
hanno trascorso questo giorno di festa all’insegna del buonumore
e del divertimento. Non solo spezzatino ma anche tanta musica ed
intrattenimento col gruppo composto da Mario Gaudio (Cosenza),
Simone Pedatella (S. Ippolito), Fabio
Serravalle (Vallegianno, Piano Lago) e Paola Viola ( Trenta).
Tutti molto bravi hanno dato un notevole contributo alla buona riuscita della giornata coinvolgendo i presenti con canti e balli.
“…E le stelle stanno a guardare” e il titolo della serata del 18
agosto, che si è svolta in Piazza P. Mancini, in cui dalla bella voce
del grimaldese Pietro Potestio abbiamo ascoltato le “sempre ver-
agosto quando Rosario Renda, componente del gruppo “Quelli del
faro” di Alessandria, ha fatto ballare gran parte del pubblico spettatore con balli di gruppo, liscio e latino americano.
Questi, quindi, gli appuntamenti di questa estate che ormai
volge al termine. Intensa è stata l’attività della Pro-loco e di tutti i
suoi collaboratori. Bilancio positivo, dunque, anche se qualche
polemica è stata sollevata. Capita, a volte, come è accaduto, di proporre iniziative che non incontrano il favore dell’intera comunità.
D’altronde, bisogna ammetterlo, accontentare tutti diventa
un’impresa ardua, se non addirittura impossibile, anche quando, a
tal fine, si lavora con impegno e con tanta voglia di fare bene. In
ogni caso, le polemiche, siano esse condivisibili o meno, sono sempre costruttive e se qualche mancanza c’è stata da parte degli organizzatori, gli stessi, primo fra tutti Silvano Pettinato, hanno provveduto a chiedere un confronto con la collettività se non, addirittura, ad assumersi la responsabilità di qualche involontaria negligenza.
A questa Pro-loco e alle altre che verranno, l’augurio di continuare ad operare con lo stesso impegno e gli stessi presupposti che
finora sono stati alla base di tutte le iniziative promosse: quelli,
cioè volti a portare allegria e serenità nel nostro paese.
Gli Endovena
GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004
3
ATTIVITÀ
CONSILIARE
L
unedì 16 agosto si è riunito il Consiglio
Comunale in seduta straordinaria.
Durante i lavori si è proceduto alla nomina dei
nuovi rappresentanti del Comune di Grimaldi in seno
all’assemblea della Comunità Montana del Savuto.
Sono risultati eletti per la maggioranza Rosa Maria
Bruno Bossio ed Eugenio Miceli; per la minoranza
Michele Turco.
Si è proceduto inoltre alla nomina dei rappresentanti comunali in seno all’assemblea dell’Unione dei
Comuni “Terre del Savuto” nelle persone di
Alessandra Medaglia per la maggioranza e Pietro
Antonio Iacino per la minoranza. Il Sindaco Giuseppe
Albo è membro di diritto dell’assemblea.
La Medaglia, Presidente del Consiglio comunale di
Grimaldi, ha ricordato l’importante iniziativa voluta
dai Comuni di Rogliano, Marzi, Santo Stefano di
Rogliano, Paterno, Belsito, Altilia e Grimaldi di unirsi
per consorziare i servizi in modo da ottimizzare e qualificare la risposta al cittadino perseguendo anche la
finalità di razionalizzare i costi. L’unione consente inoltre di proporre progettualità comuni finanziabili anche
con fondi europei.
Nel corso dei lavori il sindaco Albo ha comunicato
all’assemblea municipale l’avvenuta nomina della dottoressa Antonella Malito nel consiglio di amministrazione della Presila cosentina, società a carattere pubblico-privato che si occupa dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
In conclusione, l’assise consiliare ha affrontato il
problema randagismo, una tematica importante e di
grande attualità che non interessa solo la comunità di
Grimaldi ma ogni paese d’Italia, specie nel periodo estivo.
Gi.Co.
GRIMALDI 2000
Periodico di informazione
a cura dell’amministrazione comunale
di Grimaldi (CS)
Redazione: municipio
tel. 0984/964067 fax 0984/964761
Direttore
Antonio Guerriero
Redazione
Pino Albo, Patrizia Bifano,
Maria Coscioni, Antonietta Malito,
Alessandra Medaglia,
Mario Saccomanno.
Segret. di Redazione
Dott. Tinuccia Gimondo
Impaginazione
Edizioni Atlantide - Rogliano
Stampa
Serigrafisud Pubblicità
C.da Cavoni 87040 - Luzzi (CS)
Distribuzione gratuita
Nella foto,
un momento del
consiglio comunale
di Grimaldi
L’assessore al personale ha illustrato gli indirizzi generali
che intende seguire nel corso della consiliatura
D
opo il conferimento delle
deleghe da parte del sindaco Pino Albo e la comunicazione dell’attribuzione a Giovanni
Notarianne della materia inerente il
personale, l’interessato ha incontrato
tutti i dipendenti per delineare gli indirizzi generali che intende seguire
durante i cinque anni di amministrazione.
Il vicesindaco Giovanni Notarianne,
assessore al Personale
Di seguito viene riportato integralmente il discorso che ha tenuto nel
corso della riunione: “In questa legislatura ho la delega al personale, ed ho
intenzione di gestirla e non di subirla.
Questo nostro primo incontro serve
per presentarci e per trovare una reciproca intesa e collaborazione. Il mio
non è un discorso di circostanza, ma è
sostanziale e di carattere generale.
Per quanto mi riguarda il mio
primo obiettivo è quello di dare dignità
e rispetto istituzionale all’ente, per far
ciò occorre la vostra collaborazione, la
vostra serietà e professionalità.
La legge mi delega al controllo e
all’indirizzo ma la gestione del personale, per l’organizzazione ed il funzionamento degli uffici, è compito dei dirigenti e dei responsabili. Saranno loro
ad organizzare gli uffici di competenza, per il buon funzionamento della
macchina burocratica, e tutto di comune accordo con la segretaria che curerà
e coordinerà, avendone la responsabilità, tutto ciò che riguarda il personale.
Le richieste dovranno essere indirizzate esclusivamente ai dirigenti di
settore, ed essi, con la segretaria. Si
confronteranno con me e tramite me
con la giunta.
Io mi impegnerò a controllare tale
organizzazione ed avrò contatti continui per essere aggiornato
sull’andamento dell’ente, terrò presente le vostre rivendicazioni rappre-
sentate in modo civile e nel rispetto del
contratto.
Queste sono le regole.
Noi teniamo alla forma, ma principalmente alla sostanza delle cose.
Volevo ricordare i doveri che tutti
noi abb iam o, sia nei con fro nti
dell’istituzione che dell’utenza, esigendo, al massimo, il rispetto delle
regole e del comportamento, ad esempio il rispetto dell’orario di lavoro, che
è di trentasei ore settimanali su sei giorni. Ma si potrebbe discutere su una
diversa distribuzione dell’orario di
lavoro nell’arco della settimana, se si
riuscisse a trovare un accordo tale da
non compromettere la stabilità e la
compattezza tra i colleghi.
A nessuno è consentito lasciare il
posto di lavoro senza un preventivo
permesso da recuperare, come previsto dal contratto di lavoro, solo nei giorni stabiliti dai dirigenti o responsabili
del servizio.
E’ superfluo precisare che le regole
ricordate valgono per tutti, nessuno
escluso.
Noi siamo qui per soddisfare le esigenze e le richieste di ciascun cittadino
senza distinzione di appartenenza politica, ciascuno nel proprio ruolo, nei
termini e nei modi previsti dalle leggi
vigenti. Sono sicuro che ciascuno di
noi si adopererà per soddisfare questa
regola elementare, insita nella condizione di lavoratore dipendente, che ha
come tornaconto personale una accresciuta dignità e serietà. Vorrei che da
qui a qualche giorno la gente, la nostra
gente, camminando per le vie del
paese mi dicesse che l’apparato burocratico dell’ente ha modificato completamente, in meglio, il proprio comportamento.
Ricordo che oggi, e a nessuno di
voi sfugge, il giudizio dell’opinione
pubblica nei confronti della burocrazia
e degli operatori del comune non è
sicuramente positivo. Il nostro impegno deve servire a modificare e a ribaltare questo giudizio negativo.
Penso proprio che per ottimizzare
e per meglio raggiungere questo risultato bisognerà anzitutto creare un
clima di serenità e di rispetto reciproco
fra noi all’interno dell’ente, direi quasi
familiare, alla luce del fatto che si vive
più in ufficio che nelle proprie case.
Inoltre volevo precisare che non
starò qui a subire critiche per le vostre
negligenze o dimenticanze o svogliatezza o disservizi. Ognuno sarà
responsabile e risponderà delle proprie
azioni ed omissioni, sia nei confronti
dei cittadini che della legge.
Sarà costituita nel più breve tempo
possibile la commissione disciplinare
e di valutazione, non per penalizzare o
punire, ma per dare un giusto valore
all’impegno, all’onestà e a tutto ciò
che verrà fatto, anche al di là delle proprie competenze. Verranno valutate e
riconosciute le giuste professionalità,
che voi stessi metterete in evidenza,
saranno garantiti a tutti, e ripeto a tutti,
uguali diritti, avendo come metro di
valutazione il merito.
L’Amministrazione Comunale si è
messa subito al lavoro per garantire
una migliore riorganizzazione degli
uffici, cercando di creare una struttura
snella di supporto in un unico ufficio
dove sono collocati tutti gli operatori
per assicurare una collaborazione “trasversale” ai responsabili di servizio ed
una presenza continuativa e costante
seguendo il principio della intercambiabilità, almeno per i servizi essenziali .
Ma si è notato una certa intolleranza e diffidenza da parte di alcuni.
La nostra intenzione è quella di
riorganizzare gli uffici, partendo con
una unità di lavoro a più soggetti interagenti non più a mansioni rigide e personali ma a tutto ciò che è previsto
nella categoria di appartenenza.
Prevedendo anche per brevi periodi,
mansioni superiori o inferiori, a secondo delle esigenze del momento tutto
nel rispetto del contratto di lavoro.
Un ulteriore piano di ristrutturazione e di organizzazione mi sarà presentato dai dirigenti, in seguito al trasferimento della sede del municipio
tenendo conto della situazione logistica.
Stiamo pensando e lavorando per
una nuova pianta organica, che soddisfi l’esigenze dell’ente e della comunità. Individuando di conseguenza le
figure e i ruoli nel rispetto del contratto e della legge con la speranza che
ognuno di voi trovi giusta posizione
all’interno di essa. Facendo, dove è
possibile, coincidere le figure esistenti
alle categorie e creandone delle nuove
del tutto assenti oggi. Predisponendo
corsi di aggiornamento, nel rispetto
dei propri livelli e capacità professionale, tenendo presente la mobilità e le
mansioni di categoria di appartenenza.
Ma soprattutto ripeto si da priorità
all’esigenze e alla funzionalità
dell’ente”.
Auguriamo al neo eletto assessore
al personale un lavoro proficuo di riuscire a creare un clima di serenità e di
collaborazione, essenziale per rendere
un servizio più qualificato ai cittadini.
(Gi. Co.)
GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004
4
Nelle foto,
alcuni momenti
del convegno sul tema
“I diritti fondamentali
della Persona”
PRIMO PIANO
Transito “pericoloso”
sulla via che dal Convento
arriva in località Cona
L’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale
e dalla Fondazione “Roberta Lanzino”
Inviano pertanto una comunicazione scritta, accompagnata dalle firme raccolte,
al Sindaco Albo ed al Comandante della Caserma dei Carabinieri di Grimaldi
di Antonietta Malito
La sicurezza sulle strade è un tema di
grande attualità, sempre al centro di accesi
dibattiti. Gli incidenti stradali, purtroppo, alimentano quotidianamente le pagine di cronaca dei giornali, soprattutto nel periodo estivo, e a poco valgono le pesanti sanzioni
inflitte agli automobilisti indisciplinati, irrispettosi delle norme sancite dal nuovo codice della strada. Accelerare sempre, anche
quando se ne potrebbe fare a meno, sembra
un imperativo per gli amanti della velocità,
incuranti delle tragiche conseguenze che il
loro agire irresponsabile potrebbe procurare
a sé stessi e agli altri.
Non solo le strade extraurbane ma anche
quelle urbane vedono ordinariamente sfrecciare auto in corsa. Episodi del genere si
sono registrati anche sulle vie del nostro piccolo centro urbano ed il loro costante ripetersi ha fatto scattare, inevitabilmente, l’ira
di una parte dei cittadini grimaldesi i quali,
sentendosi minacciati dal pericolo che la strada rappresenta, hanno deciso, insieme, di
rivolgersi alle autorità competenti per chiedere una maggiore tutela del loro sacrosanto
diritto alla sicurezza ed alla tranquillità.
I cittadini in questione sono gli abitanti
del Convento che hanno provveduto ad
inviare una richiesta scritta al Sindaco Pino
Albo ed al Comandante della Stazione dei
Carabinieri di Grimaldi in cui si rende nota
la pericolosità del transito sulla strada che da
Piazza Monastero, attraversando la via
Tommaso Maio, arriva in località Cona.
Questo tratto di strada, si legge nella lettera,
“ormai da tempo, nelle ore pomeridiane e
serali, è oggetto di corse sfrenate di ciclomotori ed autovetture”, ragion per cui, gli abitanti del posto, che necessariamente devono
percorrerla ed attraversarla ogni giorno,
sono “costretti a vivere nel terrore”, non
potendo i loro bambini e gli anziani giocare
e passeggiare serenamente per paura di essere investiti dai mezzi che giungono a velocità sostenuta.
La lettera, recapitata il 3 agosto 2004,
reca in calce trentasette firme. La preghiera
unanime che i cittadini rivolgono alle autorità suddette è che ognuna di esse, per la parte
di propria competenza, prenda “seri provvedimenti” tali da porre rimedio alla preoccupante situazione che si è venuta a creare.
Immediata è stata la risposta del Sindaco
Albo, avvenuta mediante comunicazione
scritta inviata a tutti gli interessati, in cui si
legge: “Al fine di assicurare ai cittadini tranquillità e sicurezza, saranno attivati, nel più
breve tempo possibile, i necessari provvedimenti”.
Occorre precisare che, in merito alla sicurezza stradale, in data 2 settembre 2003,
sulla base di quanto previsto dalla legge n.
65 del 7.3.1986, dall’art. 30 del T.U.E.L e
dall’art. 15 della legge n. 241 del 1990, il
Consiglio Comunale di Grimaldi ha approvato una bozza di convenzione con i Comuni
di Belsito e Malito per l’espletamento dei servizi di polizia stradale. Tale convenzione,
con validità un anno, a partire dalla data di
sottoscrizione della stessa, e tacitamente rinnovata di anno in anno, prevede la gestione
in forma associata del servizio di autovelox
tra i suddetti Comuni, dei quali Belsito ne è il
capofila.
Non ci resta, quindi, che confidare in un
potenziamento dei servizi di controllo della
velocità che garantisca alla cittadinanza la
necessaria sicurezza sulle strade pubbliche
affinché tutti, non soltanto le persone ma
anche gli animali domestici, non corrano più
il rischio di essere investiti dai mezzi in corsa.
Nella foto, zona Convento
Grande partecipazione nella sala consiliare del comune per il convegno dal
titolo “I Diritti Fondamentali della
Persona”, svoltosi nel pomeriggio di
venerdì 3 settembre.
Una manifestazione pubblica, quella
patrocinata dall’Amministrazione
Comunale di Grimaldi e dalla
Fondazione “Roberta Lanzino” di
Rende, che ha affrontato il delicato ma
pressante problema della tutela dei diritti.
Il coordinatore dei lavori, il giornalista Francesco Di Napoli ha sottolineato
come la mancanza di giustizia sociale e
la non tutela dei diritti sia “un argomento
che viene trattato spesso ma con troppa
retorica”.
Per il sindaco Pino Albo, parlare di
tutela della persona, vuol dire “riferirsi al
bianco e al nero, al cristiano e al musulmano, al ricco e al povero, poiché per persona si deve intendere l’uomo”.
Molto toccante la testimonianza di
Franco Lanzino, padre di Roberta
Lanzino, una ragazza che qualche anno
fa subì violenza e venne uccisa barbaramente sul ciglio della strada del lungomare di Amantea.
Con voce rotta dalla commozione,
Lanzino ha definito le linee guida della
sua Fondazione, intitolata appunto alla
figlia Roberta, evidenziandone la crescita negli anni e soprattutto il sostegno che
essa dà a chi ha subito maltrattamenti,
violenze e quanto c’è di più barbaro nella
nostra “Società del Progresso”;
l’assistenza legale alle persone che
hanno subito stupri e maltrattamenti, la
costruzione di un centro a Rende per
l’accoglienza delle vittime, la lotta contro l’omertà e il silenzio, complici di tali
atti.
Hanno partecipato al dibattito inoltre
il prof. Giuseppe De Bartolo, Preside
della Facoltà di Economia all’UNICAL,
il dott. Marco Petrini, Giudice del
Tribunale di Castrovillari, Ferdinando
Aiello, assessore ai Servizi Sociali della
Provincia di Cosenza, Don Alfonso
Vulcano, parroco di Grimaldi, la prof.ssa
Raffaella Albo, Dirigente dell’Istituto
Scolastico Comprensivo.
Presenti in sala molti sindaci e amministratori del comprensorio, autorità militari e religiose.
Si sono uniti in matrimonio
Roberto Aquino e Rosaria Muto.
Numerosi gli ospiti che hanno salutato gli sposi in un clima di festa e grande allegria.
Alla giovane coppia i più fervidi
auguri di perenne felicità da parte della
Direzione e Redazione del giornale.
Fiori d’arancio per Rossano
Sidoti e Bernardo Ciddio Maria
Luisa, felicemente sposi.
Grande festa per il loro matrimonio.
A Rossano e Maria Luisa auguri
calorosi per una vita felice e ricca di
soddisfazioni.
Antonio Albo
GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004
5
STORIE DI
EMIGRAZIONE
Nella foto,
Fiore Vecchio (a destra)
con il giovane tenore
Antonio Luca Caruso,
di origini grimaldesi
L’illustre concittadino grimaldese,
da 50 anni in America, mantiene vivo
il legame con il suo paese d’origine
Il giovane cantante canadese, di origini grimaldese, ha inciso
“Un saluto al mio paesello”, “Ritorno dove son nato” e “Padre Nostro”
A
ffidando alla musica i propri sentimenti denota
grandezza d’animo e, nell’esprimere il dolore
per la partenza, “Un saluto al mio paesello” su
testo del Compianto Prof. Rosario Colistro, la gioia del
ritorno, “Ritorno dove son nato”, dell’indimenticabile
Professor Matteo Saccomanno e, nel ringraziamento al
Signore, in “Padre Nostro”, brano che l’autore ha inteso
dedicare al padre Giovan Battista, Fiore Vecchio dà la misura del pathos che riesce a creare: emozioni vive che colpiscono l’animo, provocando turbamento e commozione. La sua è musica “vissuta”, è la vita in musica di
una persona che ha saputo
modulare l’insieme dei
suoni con espressioni coerenti di grande dolcezza.
Il nostro compositore
ha avuto l’opportunità di
conoscere un grande tenore a cui ha affidato le sue
canzoni, Antonio Luca
Caruso che, con il suo
melodioso registro di
voce, considerata la sua
giovane età, diciannove
Nella foto, Fiore Vecchio,
anni, può rinnovare i fasti
appena diciannovenne
dei grandi tenori del passato. Ma vi è di più, l’artista è
di origine grimaldese per via della madre e della nonna,
Annetta “Caiccu” e Dora Barone e rinnova l’orgoglio
dell’appartenenza per l’affermazione che ha in campo
musicale, nel contempo, ci rattrista il fatto che entrambi
non siano tra noi.
La lontananza, comunque, non riesce a scalfire radici
che affondano in un terreno ricco di stima e di affetto.
L’augurio di continuare a regalarci, in futuro, brani di grande valore artistico.
Antonio Guerriero
I gentili lettori possono acquistare il CD
ai seguenti indirizzi:
E Mail: TCARUS AT UALBERTA. CA.
STUDIO A: CARUSO
5216-152B AVE.
Edmonton, Alberta T5A4y1
Fiore m. Vecchio
11022-95 Street
Edmondon, Alberta 75h 2E8
Tel. 1780-422-1798
LUTTO
E’ deceduto in Belgio il nostro concittadino Alfredo
Rocchetta, padre esemplare e uomo di grandi virtù umane.
Ai familiari le più sentite condoglianze della Direzione
e redazione di “Grimaldi 2000”.
Si è spento a Toronto Roberto Michele Naccarato. La
Direzione e la Redazione si uniscono al dolore dei familiari.
L
a storia di un diciannovenne Canadese, Grimaldese
di terza generazione, che con la sua voce ed abilità
Canora fa onore a i Grimaldesi nel mondo.
L’artista, Antonio Luca Caruso, nato il 13 Gennaio del
1985 in Edmonton - Canada, è intervistato da varie Case
Operistiche del nord America.
I suoi genitori sono Roberto ed Anna Caruso, mentre i
genitori di Roberto sono o furono Antonio ed Annetta Caruso
(Caiccu).
I genitori di Anna Caruso sono Armando e Dora Mazzocca
di Cosenza; da notare che Dora è nata Barone-Grimaldi.
Antonio Luca Caruso, con il suo talento e la sua
professionalità artistica, fa conoscere a livello internazionale
le liriche e le composizioni musicali di Grimaldesi noti.
Caruso ha raccolto in un Cd rom alcuni brani, cari a noi
tutti Grimaldesi:
1) “UN SALUTO AL MIO PAESELLO”
Parole del Professor Rosario Colistro, Musica di Fiore
Vecchio
2) “RITORNO DOVE SON NATO”
Parole del Professor Matteo Saccomanno, Musica di Fiore
Vecchio
3) “PADRE NOSTRO”
Parole dal S. Vangelo
dedicato a mio Padre
Giovam Battista
Musica di Fiore Vecchio
4) “UN SALUTO AL MIO PAESELLO CON SOLA
ORCHESTRA”
Ritorno dove son nato
Ti bacio o terra mia, ritorno oggi da te
un giorno ti ho lasciato, la colpa non darla a me.
Un figlio tuo ritorna per non lasciarti più.
Ritornello
Sole, verde, mare, aria,
altere montagne la gente mia è qui.
Lontano ero da te, ma soffriva il cuore mio!
Suolo mio amato, voglio morir, dove son nato.
Gli amici ho ritrovato, bianchi i capelli ahimè.
Un giorno ancor bambini, ci salutam perché.
Ci riabbracciam commossi, gioia e pianto
vengon giù.
Ritornello.......
Ho sole il tuo calore, da noi non c’eri tu
l’Italia era nel cuore, freddo fame e schiavitù.
Abbiamo superato con decoro e dignità.
Padre Francesco Mascetti
Ritornello........
Inno a Santa Maria Goretti
Parole Matteo Saccomanno
Musica Fiore Vecchio
Parole: P. Francesco Mascetti
Musica Fiore Vecchio
1. Di Marche ai lidi
del Lazio spinta
lutto e miseria
la tua famiglia
sperimentò.
Prof. Matteo Saccomanno
Un saluto al mio paesello
Già l’ora si avvicina, fra breve partirò,
addio paesello mio, in terre lungi andrò.
Lo so il distacco è duro, ma è giocoforza andar
son lontano ma con te, e bramerò di ritornar!
Rit. MARIA GORETTI
PATRONA SANTA
A NOI QUI SPERSI
DIO TI DONÒ
DIO TI DONÒ.
Ritornello A
Addio, verdi vallate, o dolci piani in fior
montagne profumate, di glicini e d’allor,
tramonti suggestivi, e aurore tutte d’or,
altri cieli io vedrò ma con voi sarà il cuor!
2. Sempre a chi emigra
il pane è duro
tu lo provasti:
In te il pioniere
Si confortò. (Rit.)
Quartieri sterminati, babeliche città,
pianure desolate hello!, thank you, ya ya!
Nuovi orizzonti ormai, e nuove civiltà
il vapor toccherà, e il mio cuor piangerà.
3. Regna sovrana
Maria Goretti,
nella tua chiesa!
L’Italia gente
protegge ognor! (Rit.)
Prof. Rosario Colistro
Ritornello B
Dolce fanciulla amata, parenti cari addio
gli occhi sono arrossati, e troppo il pianto mio.
Se la partenza è amara, se certo è un po’ morir
non convien disperar, voi mi vedrete ritornar...
Non convien.......
Parole Professor Rosario Colistro
Musica Fiore Vecchio
GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004
6
Nella foto,
scorcio panoramico
del centro cittadino
di Grimaldi
SOCIETÀ
C
on la visita dei familiari di Gennaro Rino, storico componente delle bande musicali di Grimaldi, vogliamo ricordare quegli anni e l’importanza che le due bande musicali hanno
assunto per la crescita e lo sviluppo della città del Savuto.
La prima banda musicale era guidata dal maestro Antonio Rino
(1928), la seconda dal maestro Colistro Giandomenico (1935).
Gennaro Rino suonò in entrambe le bande, contribuendo al successo
che le stesse assunsero negli anni a venire.
La passione per la musica e la sua tromba non abbandonarono mai la
vita di Gennaro Rino , meglio noto come “Gennarino”, neanche quando
fu costretto a lasciare la sua amata Italia.
Emigrò in Canada, nella città di Ferny, alla ricerca di una sistemazione e di un lavoro.
La moglie, compagna di una vita, lo seguì e insieme costruirono una
nuova esistenza, imparando a convivere con i sentimenti della malinconia e della nostalgia.
La consapevolezza del ritorno alleggeriva le pene della lontananza,
il ricordo di tutto ciò che era legato alle proprie origini, permetteva di trovare un po’ di serenità.
Il ricordo della sua città rimase vivo nella mente di Gennarino Rino,
la visita ai luoghi di infanzia, agli amici di sempre, alla casa natia erano
tappe obbligate di ogni suo viaggio a Grimaldi che alleviavano le pene
per il distacco e che gli facevano ritrovare un contatto con la sua gente e
la sua terra.
Chissà quante volte si sarà chiesto se emigrare era stata la scelta più
giusta, se lasciare tutto era davvero l’unico modo per realizzarsi, se tornare a casa era ancora possibile.
Gennarino non riuscì a dare risposte ai suoi tanti “se”. Morì in
Canada e, solo dopo la sua morte, tornò a Grimaldi. Ora è felice, riposa
nella sua amata terra.
Pubblichiamo le foto, gentilmente donateci dalla famiglia Rino,
delle bande musicali del 1928 quella del maestro Rino Antonio del 1935
del maestro Colistro Giandomenico, e invitiamo tutti coloro che riconosceranno i volti dei musicisti, a darci notizie in merito alla vita e alle
sorti di questi nostri concittadini.
Nicoletta Perrotti
Sono trascorsi 50 anni da quando Vincenzo Rose e Caterina
Vincenzo si sono uniti in matrimonio nel Santuario di Pompei nel
lontano 12 settembre 1954.
La ricorrenza è stata celebrata nella chiesa Madre in Grimaldi
il giorno dell’anniversario in un’atmosfera lieta e gioiosa alla presenza dei loro tre figli: Anna Maria, Rodolfo e Francesco e dei
loro cinque nipoti: Vincenzo, Fabio, Emilia, Luca e Arianna, nonché del genero Gaetano
e delle nuore Teresa e
Graziella.
I dieci lustri sono
stati caratterizzati da
una convivenza segnata
dall’amore reciproco e
dall’affetto che ognuno
dei coniugi ha profuso
per il buono andamento
della vita familiare.
I festeggiati ed i
festeggianti, dopo il rito
religioso, hanno consumato il pranzo
d’occasione presso
l’azienda agrituristica
di Fargani, località
amena ai piedi del
monte Faeto ove trovasi la splendida pineta
meta di numerosi turisti.
Da sinistra, prima fila in alto: Pettinato Ernesto,
Pettinato Eduardo, Ciardullo Francesco, Firino
Michele, Caputo Paolino, Naccarato Francesco
(Monteleone), Benincasa Geniale, Cuzzetto
Giuseppe, Iacino Pasquale, Saccomanno Amedeo.
Seconda fila: Albo Peppe (Carluccia),
Anselmo Gabriele, Albo Giuseppe (Napoleone),
Rino Antonio (Maestro), Fiorino Agostino,
Sac com ann o Fra nce sco , Col ist ro Raffae le,
Cuzzetto Michele, Rino Gennaro.
Terza fila: Cincinnato Ciccio, Naccarato
Antonio (Monteleone), F iorino Pasqualino,
Saccomanno Micuzzu, Ferraro Orlando, Iacoe
Paolino.
Seduti: Angelo Macchione (Tarantella), Mauro
Giuseppe;
Prima fila in alto: Geniale Benincasa, Albi
Peppino, Caputo Paolo, Ciardullo Francesco, Albo
Peppe, Iacoe Pasqualino, Fiorino Michele.
Seconda fila: Colistro Raffaele, Anselmo
Antonio, Rollo Moisè, Rino Gennarino, Iacoe
Paolino, Niccoli Pasqualino, Caria Vittorio, Malito
Battista, Albo Astoro, Albo Francesco, Albo
Giovanni, Pettinato Vincenzo.
Terza fila seduti: Fiorino Agostino, Albo
Antonio, Fiorino Emilio, Albo Peppe (Carluccia),
Naccarato Antonio, Iuele Pasquale, Anselmo
Fortunato, Cincinnato Ciccio, Pettinato Alberto,
Colistro Giandomenico (Maestro);
GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004
7
ANNIVERSARI
E SOCIETÀ
Nella foto,
i fratelli Attilio
ed Emilio Bandiera
Nel centosessantesimo anniversario della loro morte
Gli opposti come validità metafisica, universale
Il 25 luglio del 1844, 160 anni fa, nel
Vallone di Rovito, presso Cosenza, vennero
fucilati i fratelli Bandiera, Attilio ed Emilio,
insieme con altri sette compagni, Nicola
Ricciotti, Domenico Moro, Anacardi Nardi,
Giovanni Veren ucci, Giacomo Rocca,
Francesco Berti, Domenico Lupatelli, “accusati del reato di cospirazione ed attentato
all’ordine pubblico, il di cui oggetto era di far
cambiare la forma del Governo e di eccitare i
sudditi del Regno a sollevarsi contro l’Autorità
reale”, questo si legge nella relazione del
Commissario del Re che ha sostenuto l’accusa
ed il Consiglio di Guerra, all’unanimità, ne ha
accettato le determinazioni con la condanna a
morte.
I fratelli Bandiera, figli di un ammiraglio
austriaco, ufficiali della marina, avevano
costituto, “sotto l’egida mazziniana, in mezzo
ad ufficiali della flotta, un’associazione denominata “Esperia”. Venuti a conoscenza che la
polizia era sulle loro tracce, cercarono scampo
a Corfù. Qui seppero di un’insurrezione scoppiata a Cosenza ed allora decisero di riunirsi ai
rivoltosi per provocare nel Mezzogiorno
d’Italia una generale sollevazione. Sbarcati a
Crotone, alla foce del Neto, purtroppo, a proprie spese, si resero conto che la rivolta era già
stata sedata né trovarono sostegno da parte
degli abitanti del luogo che li accolsero con diffidenza, anzi, a fucilate. Fu facile per la gendarmeria borbonica sopraffare il piccolo gruppo. Il tentativo fallito pose in cattiva luce il
Mazzini che venne accusato di “esporre giovani vite a sterili sacrifici. Egli era persuaso,
comunque, che il sangue versato ed i sacrifici
compiuti servissero a rendere più santa la causa, più robusta la fede, più tenace l’azione”.
In tutta questa triste vicenda risalta la figura del Boccheciambe come traditore, il quale
“dopo di essere disbarcato cogli altri sediziosi
Esteri, così vengono nominati, formò parte
della loro banda asportando armi proprie sino
alla sera del 17 giugno. Atteso che volontariamente si dissociò dalla stessa e manifestò di
volersi presentare alla forza pubblica, facendosi arrestare e ligare, avendo commesso il
delitto di asportazione di armi vietate senza il
permesso in iscritto della polizia, il detto
Boccheciambe viene condannato alla pena di
anni cinque di prigionia.
Alcuni storici non indicano il traditore nel
Q
Boccheciambe, ma in un personaggio soprannominato il “Nivaru”, colui che vende neve in
tempo di estate. Non abbiamo alcun documento per verificare questa seconda ipotesi, resta
certo che il Boccheciambe, nell’interrogatorio
a cui fu sottoposto, non ebbe alcuna remora
nell’indicare modi e tempi per i preparativi e
per l’attuazione della spedizione: “Ricciotti e i
due fratelli Bandiera per la via di Malta corrispondevansi coi loro aderenti di Cosenza e
delle Marche. Il legno fu noleggiato per 340 talleri. Il padrone di esso e la ciurma parlavano la
lingua italiana. I fratelli Bandiera unitamente
al cognominato Moro e ad altri, disertando dal
servizio imperiale, si recarono a Corfù. Gli
esteri sediziosi disbarcati ebbero contatto con
vari contadini di una masserizia, cioè con uno
che faceva da padrone, e con altri di costui
dipendenti”. Risalta subito chiaro come il
Boccheciambe fece di tutto per salvare se stesso, non ebbe nessuna remora, come suol dirsi,
a “cantare” o a svuotare il sacco, coprendosi di
ignominia, in cui cade chi ha commesso
un’azione vergognosa, additato al disprezzo
generale.
Di altro tenore la supplica di Attilio
Bandiera rivolta, il 17 luglio del 1844, al re
Ferdinando II: “Dall’andamento che prende il
mio processo ben mi avveggo che una pena
assai più grave di quello che immaginar mi
poteva , pende sul mio capo. Io adunque mi rassegno alla mia sorte e sto aspettandola…. Io, lo
ripeto, non domando grazia; otto o dieci giorni
più tardi soccomberò istessamente come piace
a vostra Maestà di ordinare..”.
Dopo 160 anni nel Vallone di Rovito risuona ancora il grido di “Viva l’Italia” che i colpi
dei fucili non riescono a coprire, ma chissà se
nella mente di quanti hanno immolato la loro
vita per un’Italia libera e unita, considerata
l’attuale situazione del nostro Paese, balenerà
l’idea di essersi sacrificati invano.
Antonio Guerriero
Bibliografia:
Stanislao De Chiara, I Martiri Cosentini
del 1844, per gentile concessione dell’amico
Michele Marrello;
Picotti-Rossi-Sabatini, Lineamenti di
Storia, “La Scuola” Brescia.
uando ci giunge notizia dell’affermazione, nei
diversi campi dell’attività umana, di un
Grimaldese il cuore si riempie di gioia e di grande
soddisfazione, non solo per l’orgoglio dell’appartenenza,
ma in considerazione che l’intelligenza, le intrinseche capacità hanno avuto il giusto riconoscimento.
Vivian Albo (nella foto), figlia del caro Ercolino e della
gentile Sig.ra Meluccia Albo, è stata promossa assistente del
Vice Presidente degli Uffici del gruppo di vendita della compagnia di assicurazione “Great West Life”, operante in
Canada.
Da parte della Direzione e Redazione di “Grimaldi
2000” giungano alla Gent.ma i più fervidi auguri e un “Ad
Maiora”.
P
ochi o, addirittura, pochissimi
riflettono sulla validità degli
opposti come esigenza metafisica, universale. Basta soltanto qualche esempio, essendo essi innumerevoli, infiniti: Dio, fonte dei bene - Satana,
fonte del male; spirito - materia; mortalità - immortalità; amore - odio; mondo
sensibile - mondo intelligibile; unità molteplicità; bene - male. Quest’ultimo
contrario è in lotta continua, perenne,
nell’animo umano, secondo le affermazioni di Fedor Dostoievski contenute
nella frase “se il cuore dell’uomo potesse vomitare appesterebbe l’umanità intera”. Già, prima del celebre romanziere
russo, Thomas Hobbes si era espresso
con le arcinote locuzioni “homo homini
lupus” e “bellum omnium contra omnes
atque omnia”.
Mi sono soffermato sull’opposto
bene - male per ricordare a me stesso
quanto siano validi, giorno per giorno,
animo per animo, i contrari. Se accenniamo alla nostra vita quotidiana, in cui
ogni giorno compaiono bello - brutto;
facile - difficile; giusto - ingiusto; buono
- cattivo; perdono -vendetta; lavoro ozio, osserviamo che, in un modo o
P
er chi si avvicina alla lettura
dei Vangeli, nella ricerca di
trovare, attraverso la narrazione della vita e dell’insegnamento di
Gesù, esempi a cui improntare il proprio comportamento, incontra grandi
difficoltà se non ha chiara la visione,
sostenuta dalla fede, della fine del
mondo e del destino ultimo dell’uomo
dopo la morte.
È impossibile “mettere l’orecchio
contro la terra e interpretarne i rumori
“se manca la fede e non si riescono a
liberare le antenne del cuore”.
Tuttavia, fidem ingredi, accettare la
fede cristiana, con il sostegno della
ragione, a tutti non è dato.
Facendo discendere l’argomento di
questa riflessione nel desiderio di dare
risposta ai tanti interrogativi che connotano l’agire umano, la parabola “La vite
e i tralci”: “Io sono la vera vite e il Padre
Hanno ricevuto il sacramento
del battesimo: Enza Albo di
Enzo e Maria Bruno Bossio;
Vadim Muto di Eugenio e
Giuseppina Donnarumma;
Vittorio Russo di Antonio e
nell’altro, facciamo i conti con essi. È
pur vero che, riflettendoci, gli opposti,
oltre a regolare la nostra esistenza sono
un’ennesima, manifesta prova
dell’esistenza di Dio, creatore delle cose
visibili ed invisibili. Provvidenza universale, a mio avviso giammai particolare, soggettiva; il Sommo Bene, concedendo all’uomo lo strumento più potente del mondo, lo ha, in un certo senso,
creato libero, autonomo, indipendente
e, nientemeno, a Lui somigliante, essendo il concreatore meraviglioso della
generazione umana
Egli, l’uomo, se ci riferiamo a Blaise
Pascal, è infinitamente piccolo di fronte
all’universo, che lo comprime, violentemente, con la sua smisurata grandezza,
ma è preminente ad esso, essendo consapevole della sua eccessiva finitezza.
Egli è “una canna - come asserisce lo
stesso Pascal - che si piega e si spezza al
primo soffio del vento”, ma è “una
canna che pensa”, ovvero è ragione,
fonte del bene e del male che, dopo Dio,
è la regina del mondo, ma, se dorme,
genera. Secondo Francisco Goya “Lucientes”, mostri.
Bruno Coccimiglio
mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in
me non porta frutto egli lo recide e ogni
tralcio che porta frutto lo rimonda, perché ne produca di più, se letteralmente
intesa e, considerando nell’odierna
famiglia il padre come vignaiolo, quanti
tralci improduttivi dovrebbe recidere?
È giusto farlo? Come? Perché il tralcio
non ha dato frutti? La colpa è sua o della
vite che non gli ha dato il necessario
nutrimento?
La ragione vacilla, non riesce a trovare una risposta plausibile, annaspa
nel buio e se non soccorsa dalla fede,
non riuscirà mai a “conoscere la vera
identità di Cristo”: “L’unico vero tempio di Dio è l’uomo e il Maestro cammina lì vicino. È più facile che sia assente
nelle ore felici che in quelle dure, dai
pass i malc erti e difficil i”.( Held er
Camara)
A. G.
Rosa ria Cocc imig lio; Maria
Turc o di Michele e Rosa
Rocchetto.
Ai neobattezzati e ai genitori
gli auguri della Direzione e
Redazione di “Grimaldi 2000”
GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004
8
Nella foto,
scorcio panoramico
di Grimaldi
SOCIETÀ
elementi per il continuo progresso della scienza medica.
Con i suoi pressoché quattromila abitanti, di cui ben
una centuria o più sono studenti universitari e medi, con la
sede della Pretura, della Caserma, dei RR. CC., del
Vicariato Foraneo, di un frequentatissimo asilo d’infanzia,
Grimaldi ha senza dubbio uno splendido avvenire. Ma non
possiamo chiudere questo articolo senza sottolineare la
vitale necessità di avere anche a Grimaldi un edificio scolastico dove le numerose ed affollate scuole, disseminate
ed “arrangiate” un po’ dappertutto nel paese, possano riunirsi a vivere una novella vita. Ricordo a tal proposito che
un rapporto del Fascio presieduto dal non mai abbastanza
compianto Federale Caruso il Fiduciario nel NUF del tempo, fece presente il bisogno di istituire in Grimaldi un istituto medio a indirizzo tecnico-agrario e commerciale, stan-
Il 12 settembre del 1964, per la
Chiesa, per le comunità di Belsito,
Malito e Grimaldi, segna una data
importante: Don Sergio Saccomanno
ufficiò la prima Messa e celebrò il
matrimonio tra Guerriero Antonio e
Germanese Sara. Quarant’anni vissuti, con il fermo proposito di portare tra
gli uomini, tra i poveri, tra i bisognosi
Si è laureata in Giurisprudenza
presso l’Università Magna Grecia
di Catanzaro la giovane Roberta
Fortunata Notarianne (Nella foto).
La neo dottoressa ha discusso la
tesi “Diritto di famiglia”, relatore
professor Roberto Amaglieni.
Alla neo laureata gli auguri della
Direzione e Redazione per un futuro ricco di soddisfazioni.
Compiaciuti i genitori Maria e
Giovanni ai quali va il saluto affettuoso di “Grimaldi 2000”.
te la numerosissima popolazione studentesca del luogo.
Sarebbe ottima cosa istituire in Grimaldi un tale Istituto di
cui si vedrebbero subito i benefici risultati in quanto anche
dai paesi finitimi, essendo Grimaldi nel centro di una popolosa zona, accorrerebbero numerosi giovani, con evidente
vantaggio dell’economia locale. Ma come far sorgere in
Grimaldi un Istituto Medio se ancora non c’è un edificio
scolastico, ormai d’impellente necessità, malgrado un progetto debitamente approvato dalle Autorità tutorie giaccia
negli archivi municipali sin dal 1929?
Vogliamo sperare che non si perda più tempo e si doti
questa nostra intellettuale cittadina dell’edificio scolastico
che ogni Comune possiede, preludio all’istituzione di una
scuola media e che rappresenta la sola e grande lacuna
dell’ascesa di Grimaldi.
la parola di Cristo, come il solo strumento di vita, capace di coinvolgere
la coscienza di tutti sulla via del bene.
Con l’esempio di una vita adamantina ha reso visibile la Chiesa universale e ha portato un grande contributo “all’edificazione del disegno di
salvezza”, sempre vicino a quelli “che
sono senza voce e senza speranza”, in
silenzio, mai indulgendo a manifestazioni di facciata. L’organizzazione a
Malito dell’Azione Cattolica,
l’apertura della Casa per Anziani, la
Chiesa di S. Elia, riportata agli antichi
Anniversario
I
n una montagna conca ubertosa, a 650 m. sul mare,
fra la Sila ed il Tirreno dove la brezza delle pinete
del “S. Lucerna” (m. 1260) e del “Faeto” (m. 1108)
si fondono a formare effluvi odorosi e balsamici di viva freschezza, sorge Grimaldi, cittadina ridente e pittoresca,
patria di molti uomini illustri. È, dopo Rossano, Amantea,
Bisignano e pochissimi altri uno dei più antichi Comuni
della Provincia di Cosenza essendo stato fondato nel 975 d.
C. dagli stessi Cosentini scampati al tremendo eccidio dei
Saraceni, che Ottone II, malgrado le sue spedizioni invano
poté distruggere. La vediamo citata come una delle 22
Bajulazioni o Comunità Silane nel privilegio di Filippo IV
del 1631.
Fu distrutta una prima volta da soldatesche di feudatari
vicini i quali avrebbero voluto assoggettarla; una seconda
volta dallo spaventoso terremoto del 1638 che determinò
la ricostruzione di Grimaldi nel punto dove oggi si trova,
dove cioè si potette constatare che le case già esistenti non
avevano subito danni.
In posizione amenissima, confina a nord con i territori
di Domanico e Lago; ad est con Malito ed Altilia; a sud col
“Savuto”, che determina anche il confine con la provincia
di Catanzaro; ad ovest con Aiello. È attraversata in tutta la
sua estensione dalla nazionale 108 (Silana di Cariati) congiungente i due mari, che parte da Serra Aiello e che a
Grimaldi appunto segna il 35° Km. Paese povero di industrie trae la sua ricchezza essenzialmente dalla terra, dai
suoi boschi e dai suoi monti che a mo’ di baluardi giganteschi gli fanno corona; a nord il “Santa Lucerna” intorno al
quale le leggende più fantasiose e paurose si fondono e si
intrecciano in un mito singolare e degno di un poema: la
fantasia dei Grimaldesi vede esistente nelle viscere del
monte un tesoro colossale, insieme ad una Regina suicidata. Esista o non esista, c’è nel “Santa Lucerna” un tesoro
ben più naturale che Madre Natura ha voluto donarci;
l’area che dalle sue pendici si respira, unita alla visione di
uno dei migliori panorami dell’Italia meridionale, dal glauco Tirreno alla Sila, vale bene un tesoro e forse più. A
nord–est lo “Scuteri” (m. 1300) che sovrasta la pianura di
Potame e gigantesco domina tutta la costa tirrenica, da
Longobardi ad Amantea ed oltre.
Grimaldi è anche patria di uomini illustri; fra i suoi figli
più eminenti ricordiamo:
Bruno Amantea, primario chirurgo dell’Ospedale napoletano degli Incurabili, medico di Ferdinando I di Borbone,
che fu il primo ad intuire la presenza di pietre nel fegato e,
senza tema di errare, può dirsi che fu un precursore delle
operazioni di cataratte, che in quell’epoca ancora primitiva
rispetto alle scienze, erano davvero sorprendenti.
Franchino Silvagni, Direttore dell’Ospedale Civile di
Cosenza, professore di matematica e fisica nel real collegio di quella città, medico alla corte di Ferdinando II.
Francesco De Rosa, patriota fervente che ebbe una
parte così principale nel promuovere a Cosenza i moti del
1848 e che morì giovanissimo in seguito alle dure prigionie del castello di quella città.
E in tempi più recenti, Antonio Silvagni, medico, alla
cui memoria, nella facciata del palazzo municipale, si
legge la seguente epigrafe: “Scienza, virtù, abnegazione in
cuor sensibile sprezzo del lucro sublimarono apostolo di
bontà e carità – Antonio Silvagni - medico gloria ed esempio Grimaldi perennemente grata in lui qui afferma ed esalta l’immortalità del bene”.
Questa schiera di uomini illustri oggi degnamente rappresentata nel mondo scientifico dal professor Giuseppe
Amantea, titolare di chimica fisiologica nella R.
Università di Roma, autore di numerose e pregevolissime
opere nelle cui pagine studiosi di tutte le nazioni attingono
splendori, sono tappe importanti del
suo apostolato: “affinché in voi dimori la mia gioia e la gioia vostra sia piena” (da Giovanni).
Carissimo Don Sergio, che dirti?
L’o di er na so ci et à ot te ne br at a
dall’odio, più che mai, necessita di
Sacerdoti che come Te lavorino e lottino quotidianamente per il trionfo
dell’amore. L’augurio che Tu possa
continuare a farlo per altri quarant’anni.
La Direzione e la Redazione
di Grimaldi 2000
Quarantesimo anniversario
di ma tr im on io pe r Sa ra
Germanese e Antonio
Guerriero, stimato direttore del
nostro giornale.
Lo scorso 12 settembre i
coniugi Germanese e
Guerriero hanno festeggiato il
lieto evento in famiglia, circondati dall’amore dei figli e
dei parenti.
Agli amici Sara e Antonio i
più calorosi auguri da parte
della Redazione e di tutti i collaboratori di “Grimaldi 2000”.
GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004
9
SOCIETÀ
Nella foto,
la Casa di riposo
“S. Antonio”
COMUNE DI
GRIMALDI
Provincia di Cosenza
Oggi, 14 Agosto 2004, Suor Chiara
Veronica di Gesù, di origine grimaldese,
farà la sua prima Professione Religiosa
nel Monastero “Santa Veronica Giuliani”
delle Clarisse Cappuccine in Città di
Castello (Perugia)
Come Sindaco, a nome di tutta la
Comunità di Grimaldi, ho inviato a
Franco Sebastiano e Maio Rosina, genitori di Sr. Chiara, l’augurio più sincero ed
accorato, esprimendo a questa giovane
donna ,che ha fatto una scelta così coraggiosa, la vicinanza e la condivisione di
questo importante momento della sua
vita .
IL SINDACO
Giuseppe ALBO
L
a st or ia de ll a Ca la br ia ,
dall’Unità d’Italia fino ad
oggi, si è andata caratterizzando nella vana promessa di quel fattore di ri sc at to ch e è il la vo ro .
L’emigrazione è stata ed è l’unica via per
combattere una malattia che si ritiene
propria e tipica (si parla di male endemico) del la nos tra are a geo gra fic a:
l’endemia. Questa condizione anormale
può insorgere in un corpo ammalato, non
avrebbe dovuto colpire la nostra
Regione, una piaga che baciata dalla
natura, se non fosse stata dimenticata da
chi ci ha governato, in varie forme,
“avremmo potuto rivivere, nei nostri paesi, anni felici”.
In questi giorni di agosto ho rivisto,
tra gli altri, il caro amico Alberto Trezza,
rientrato dal Canada e, dopo un caloroso
abbraccio, nella discussione che ne è
seguita, gli ho chiesto che cosa l’avesse
spinto a venire a Grimaldi. La nostalgia
del paese nativo, mi ha risposto, per rive-
dere, dopo tanti anni, parenti, amici, le
vie, la campagna, Santa Lucerna, anche
se mi è venuto a mancare l’affetto più
caro: mia madre. Da queste sue risposte
ho capito che il senso profondo non era
legato al concetto di nostalgia, intesa
“come desiderio del ritorno a casa”, ma
come patrimonio di valori, che lo hanno
aiutato, sostenuto, nei primi duri anni trascorsi in Canada. E quando parlava di
quelli che non sono più tra noi, gli occhi
inumiditi dalla commozione, cedevano
al sorriso appena affiorante sulle labbra,
quando ricordava i diversi rioni, “Mpelichiati, a Petra e Francu, a Chiazza, a
Ter ra gg hi es a, u Timp ar ed dr u, u
Timpune, a Banniceddra, u Cummentu,
e serenate, i cori, e "paddrunijate tra
Capadertu e Mpelichiati, e partite aru
sguiddru, a fossa fridda, a cavaddru curciu , aru tirri e poi u focuaru, u jiocu du
gaddru, a ntinna, a corsa ccuri sacchi a
corsa di ciucci, e pignate....”. Ora tutto è
cambiato, certamente si vive meglio, ma
ho avuto l’impressione che, in passato
eravamo più affettuosi e si aveva grande
rispetto delle persone anziane. Sono partito piangendo, perché l’amore mio è
Grimaldi e ciò che non dimentico mai è
quella folla commossa che insieme con
me aspettava “a littorina: gli abbracci, i
baci, il pianto e il saluto con lo sventolio
di un fazzoletto dal vetro abbassato dello
sportello…”.
Carissimo Alberto, ti ringrazio di
cuore per avermi dato la possibilità di
rivivere momenti che, nel bene e nel
male, hanno segnato la storia del nostro
paese. Siamo riusciti, nel ricordo, a fermare il tempo, ma voglio ricordare a me
stesso che, anche se la melanconia pervade un canto d’amore, le persone come
te hanno saputo “amare, soffrire, combattere”, dando esempi alle nuove generazioni di grandi sacrifici e, soprattutto,
la dimostrazione che la vita è lavoro.
leggi che abbiamo il dovere di rispettare,
ma il diritto di criticare”. “La Crtc – spiega Magliaro - ha concesso la licenza di trasmissione a 23 canali esteri, escludendo
gli italiani, gli spagnoli e i portoghesi. Tra
le tre comunità, quella italiana è la più
numerosa: ha ministri, parlamentari, sindaci, governatori, imprenditori; ha contribuito in modo determinante a costruire il
Canada moderno e il Canada di oggi lo sa
bene. Discriminarli ancora è un’ingiuria
al buon senso, alla civiltà,
all’appartenenza dell’Italia e del Canada
allo stesso sistema. Sono fiducioso oggi
più che mai che le sante ragioni degli italiani del Canada verranno accolte da quel
Paese amico, il nuovo governo di Ottawa
terrà certamente fede agli impegni assunti
in questo senso durante la recente campagna elettorale”.
L’augurio che ciò avvenga al più presto possibile, un abbraccio da parte della
Direzione e Redazione di “Grimaldi
2000”.
Antonio Guerriero
Suor Chiara
Veronica
R
ingrazio l’amministrazione
Comunale per il graditissimo
quadro della Madonna. Ma
quello che ha riempito il mio cuore di gioia. è
stato sentire la vostra vicinanza e il vostro
grande affetto per me!
Mi sento molto legata alla terra di
Grimaldi, soprattutto alla mia gente, così
calda e semplice. Custodisco con gelosia i
momenti della mia vita vissuta lì tra voi e
adesso che non avrò più la possibilità di
essere presente fisicamente, lo sarò ancor di
più con il mio cuore e la mia preghiera.
Presento al Signore tutte le vostre
necessità e gli chiedo di ricordarvi di ogni
sua Benedizione!
Con grande stima e affetto vi stringo tutti
in un forte abbraccio”
Suor M. Chiara Veronica
Brevi
I
l sindaco di Grimaldi, Pino Albo, con
un telegramma inviato al responsabile
A.T.O di Cosenza, dirigente Ing.
Collorafi, segnala che “da più giorni il depuratore di questo Ente non è in funzione”. Per
Albo “necessitano lavori urgenti”. Sempre
nel telegramma, inoltre, il primo cittadino
“sollecita una variante di tratto fognante, Via
Leuca-Ardani, come da voi constatato con
sopralluogo, a seguito del quale è stato presentato progetto giacente nei vostri uffici”.
I
n considerazione che il periodico
“Grimaldi 2000” raggiunge molti
nostri concittadini, residenti in
Canada, ritenendo di far loro cosa gradita,
pubblichiamo una parte di quanto ha evidenziato Massimo Magliaro, Direttore di
RAI International, nell’articolo apparso
su sole 24 Ore di lunedì 9 agosto, dove evidenzia la improrogabile necessità di dare
la possibilità alla nostra comunità, esclusa, di usufruire per 24 ore al giorno dei servizi di RAI International, “tutto ciò per
Offerte volontarie
a “Grimaldi 2000”
Tommaso Gabriele (Toronto Canada)
Francesco Gabriele (Alessandria)
Nella Lepore (London - Canada)
Gino Caputo (Lady Smith - Canada)
Mario Foresta (Oshawa - Canada)
Silvano Marrelli (Toronto - Canada)
Bruno D’Onofrio (London - Canada)
Pietro Trezzi (Toronto - Canada)
Pasquale Bossio (Thunder Bay - Canada)
AVVISO
Invitiamo quanti, residenti in
Canada, ricevono periodicamente “Grimaldi 2000” a comunicare tempestivamente il cambio di indirizzo alla redazione (Tel. e fax. 0984/964067/964848).
Tutto ciò per evitare che molte delle
spedizioni ritornino al mittente.
La Redazione
Un percorso formativo serio
e responsabile, una licenza liceale a pieni voti, ed ora la laurea
in Medicina e Chirurgia, conseguita a Catanzaro il 28/luglio
2004 con 110/110.
Sofia Miceli è nata a
Cosenza il 28/06/1979. Una
ragazza semplice, con una grande fede in quello che ha scelto e
raggiunto.
Un senso di grande apertura
verso l’altro caratterizza il suo
modo di essere e di pensare in
termini di solidarietà e di vicinanza a chi nella difficoltà,
prima di ogni altra cosa, ha bisogno forse più di una parola “buona” e di un sorriso rassicurante.
Alla neodottoressa gli auguri
più belli per un futuro sempre
più ricco di soddisfazioni e
generoso di ricompense.
Auguri di compleanno
per una “grimaldese del Tevere”
T
anti auguri ad Arianna Plutino per
i suoi 18 anni, compiuti venerdì
20 agosto.
Arianna, originaria di Grimaldi e residente a Roma con la sua famiglia, ha voluto festeggiare in compagnia di parenti ed
amici il suo compleanno più bello proprio
a Grimaldi, paese d’origine della mamma,
Patrizia Maio.
GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004
10
Nelle foto:
processione dell’Immacolata
(27 maggio 1962);
‘U jocu d’a ‘Ntinna
TRADIZIONE
Proverbi e modi di dire
S
iamo nella terza Domenica di un
Maggio lontano, a Grimaldi, è festa
grande in onore dell’Immacolata
Concezione. Il sabato, la vigilia, arrivano le
“bancherelle”, i venditori ambulanti con ogni
genere di mercanzie, dalle stoffe, ai vestiti, alle
scarpe, agli attrezzi da lavoro, alla prima frutta,
“e cerase maiuline”, “ari mustazzoli”, “ari cuddrureddri”, e si snodano da Chiazza più in là du
Ponte. Vi sono anche i gelatai che vendono
ghiaccio grattugiato con sopra poche gocce di
essenza. Per noi bambini l’attrazione maggiore
era costituita da un pappagallo ammaestrato
che, posto fuori dalla gabbia, a comando, con il
becco, andava a prendere, in un cestino adiacente, un solo foglio, su cui era scritta la “fortuna” del richiedente... L’altro stand preferito era
quello “du cuppareddraru” che sistemava i
dadi in un “coppo” e, dopo averli fatti andare su
e giù li deponeva sul tavolo e, esaminate le puntate, si controllava se la somma dei due numeri
era pari o dispari. Da questo, come dal giuoco
delle tre carte (a carta bianca vince) era impossibile ricavare qualcosa.
Ricordo che mio padre mi dava dieci soldi,
erano tanti, consigliandomi di non andare a giocare, perché, certame nte, avrei perduto .
Sempre il sabato, antistante al Monumento dei
Caduti, veniva eretto un grande palco su cui, la
sera, si esibiva una delle bande musicali più
rinomate del tempo: Acqua viva delle fonti,
Corato, Squinzano. Si radunava un pubblico
co mp et en te , in co ns id er az io ne ch e, a
Grimaldi, vi fu un periodo in cui esistevano
due bande musicali, dirette dai compianti
Giandomenico Colistro e Antonio Rino.
Molti i giochi popolari, il più importante
dei quali era, senz’altro, “A ntinna”. Un lungo
tronco d’albero, di solito castagno, di media circonferenza, veniva sistemato per bene di fronte all’imbocco di Via Fontanella, dopo essere
stato, accuratamente, spalmato di “morga”, di
grasso e di sapone per renderlo scivoloso al
ma ss im o. “A ‘n ti nn a” , l’ al be ro de ll a
Cuccagna, termine che sta ad indicare il favoloso paese dell’abbondanza, faceva da corollario a molte feste popolari, non abbiamo dimenticato “a festa da Fuce”, e la lunga e faticosa
arrampicata, dava ai partecipanti la gioia di
aver raggiunto la vetta, su cui venivano sistemati i premi: pane, formaggio, un capicollo,
soppressate, qualche bottiglia di vino ed era un
trofeo ambito, perché dava ai familiari, agli
amici più intimi la possibilità di trascorrere una
serata diversa.
Si formavano squadre di tre o quattro persone e, a turno, tentavano l’avventura. Il più
forte doveva sostenere sulle spalle un compagno che, per primo, cominciava a pulire la
superficie. La maglietta, le mani, il viso cambiavano colore, ma nessuno si tirava indietro,
tanto forte era il desiderio di arrivare. Il compianto Paolino Rocchetto, non dava segni di
cedimento ed era capace di sobbarcarsi il peso
di tre compagni. Ogni avanzamento veniva
sostenuto dalla viva voce degli spettatori con
incitamenti e battimani. E, quando l’ultimo, di
solito il più leggero, il più agile, toccava la cuccagna un lungo applauso risuonava nella
Piazza, stipata in ogni ordine di posto, e tutti
accorrevano a congratularsi con i vincitori.
- Nun putire né fujire, né secutare.
- Chine mora ppe ri fungi, ammazzatu chine u
ciangia.
- Cchiù granne è u pede, cchiù granne cce vo a furma.
- Hai truvatu a furma du pede tuu.
- È scuppiatu comu nu furmine ad aria chiara.
- Ajie furtuna e iettate a mare.
- Quannu a fortuna te vo aiutare trovadi a via.
- E cchi vo jire filannu sempre aru stessu fusu!
- Si vo gapare u vicinu, curcate prestu e levati de
matinu.
- Gapu coglia e no jiestigna.
- Sa jiettata a gaccia ari pedi soi stessi.
- Gagumiddra du sule leune, sana tutti i matruni
(dolori di stomaco).
- Certi chi prima eranu spasulati, mo gaddrianu.
- Due cantanu tanti gaddri nun fa mai jiornu.
- A gaddrina fa l’ovu e aru gaddru le vrusciadi u
culu.
- Ccu gaddru e senza gaddru Diu fa jiornu.
Antonio Guerriero
Bibliografia:
Accattatis, Vocabolario del Dialetto Calabrese
Antonio Guerriero
Un momento di sana aggregazione sociale che coinvolge uomini e donne,
anziani e bambini in un’atmosfera festosa dal sapore antico
La coltivaz ione della v ite ha origi ni
lontane, molto remote e praticame nte è
impossibile stabilirne la sua comparsa. Certo è
che essa era conosciuta nell’antico Egitto
qualche millennio prima di Cristo. I primi in
Italia ad impiantare dei vigneti furono i Fenici,
subito dopo i Greci, esperti nella coltura, che ne
migliorarono di molto la qualità. Ma quelli che
più di tutti diffusero la vite in tutto il
mediterraneo furono i romani rivestendola di
un alone di sacralità.
La coltura della vite si diffuse così
rapidamente in tutto il bacino che l’imperatore
romano Domiziano per vietare l’impianto di
nuovi vigneti fu costretto ad emanare un editto
evitando così la decadenza di altre colture
agricole. A Roma la vendemmia si celebrava e
si festeggiava in modo solenne e con un mese di
anticipo; il 19 agosto si teneva la Vinalia in
onore di Giove dalla quale dipendeva l’annata
agricola. Con l’avvento del Cristianesimo il
vi no en tr a a fa r pa rt e de l mi st er o
dell’Eucarestia e la vite fu elevata a simbolo di
speranza per i perseguitati cristiani. Dunque la
coltura della vite e la vendemmia hanno da
sempre occupato un posto importante nella
cultura di tutti i popoli.
La vendemmia rappresenta per il mondo
contadino non solo il coronamento di un
durissimo anno di lavoro (vigna e ortu, ominu
mortu) ma un momen to di gioia e di
spensieratezza per tutti; un momento di sana
aggregazione che coinvolge uomini e donne,
vecchi e bambini in un rituale antico che
mantiene un fascino tutto particolare, magico e
misterioso che pochi altri riti legati al raccolto
possono vantare.
Per l’importante avvenimento si sceglie
sempre una giornata serena e soleggiata e di
tardo mattino in modo tale che l’uva non venga
bagnata dalla rugiada e si possa conservare più
a lungo. La settimana precedente la vendemmia
ogni famiglia si dedica ai preparativi per
l’atteso avvenimento. Si mettono da parte : cisti
e cistelli, sporte e spurtuni, panari; si reclutano
gli asini per il trasporto dell’uva; si fa la conta
delle persone, per lo più parenti e vicini che
part ecip ano n umer osi a lla g rand e fes ta
d’autunno; si mettono da parte i coltelli e le
forbici e l’esperto anziano pulisce il palmento
per la pigiatura.
Il mattino del gran giorno ci si alza con la
speranza del beltempo; gli uomini osservano il
cielo e la direzione del vento e quanto tutto è
pronto ci si raduna davanti al vignanu e armati
dell’occorrente ci si dirige verso il vigneto. Per
i sentieri e le contrade di Grimaldi (Vignicellu,
Cancellu, Vasciuta, ecc.) è un lungo corteo di
uomini, donne, giovani, anziani, bambini che,
in un gioioso coro di voci intonano lungo il
percorso vecchi canti d’amore e di sdegno che
si spandono in breve tempo per tutta la vallata
richiamando l’attenzione di altre comitive che
ris pon don o co n al tre tta nte dol ci n eni e
cadenzate in un coro armonioso di note
semplici che fanno da contorno alla bella
giornata. Giunti sul posto si sceglie “l’aria” (un
luogo pianeggiante dove sostano gli asini
pronti ad essere caricati e punto di riferimento
per le vendemmiatrici). Tutti i presenti si
spandono tra i lunghi filari e prima di dare il via
al magico cerimoniale ci si fa il segno della
croce come augurio per un buon raccolto. E per
tutto il vigneto si canta e si ride e di tanto in
tanto si innalzano stridenti grida di fanciulli che
fanno a gara a raccogliere il grappolo più
grande. Le donne, con il capo coperto “du
maccaturu” an no da to di et ro la nu ca ,
raccolgono l’uva dentro‘u sinale (grembiule)
per poi riversarla nelle sporte che una volta
colme si portano all ’aria dove vengono
scaricate dentro gli spurtuni trasportati poi
dagli asini fino al palmento. Si continua così
per ore ed ore fino all’arrivo della brava
massaia con il “mursellu” interrompendo il
lavoro. E’ questo un altro momento di sana
aggregazione; un caratteristico rituale al quale
tutti partecipano volentieri. Per l’attesa sosta ci
si raduna all’ombra degli ulivi e disposti in
circolo ognuno p rende po sto a ter ra.‘U
mursellu disposto con grazia in una sporta
viene preso d’assalto dai più piccoli. Pane
casereccio, pipi e patate frijute, supressata,
prisuttu, olive, melanzane sottolio, pecurinu
d’a muntagna e numerose brocche di terracotta
colme di vino caratterizzano la bella giornata
autunnale. Tra un bicchiere e l’altro si parla del
più e del meno: chi rievoca vecchi episodi
relativi alle vendemmie passate, chi confronta
il raccolto con quello degli anni precedenti, chi
racconta rumanze, chi improvvisa originali
brindisi, chi rammenta qualche proverbio;
capitava di solito che qualcuno beveva più del
no rm al e c on cl ud en do co sì in ma ni er a
di sa st ro sa la ta nt o at te sa fe st a de ll a
vendemmia.
Dopo la breve pausa e più allegri di prima si
riprende il lavoro che termina a tarda sera tra la
soddisfazione generale. Le donne fanno ritorno
a casa con in testa un paniere pieno della
migliore uva che il proprietario distribuisce per
antica consuetudine. Gli uomini rientrati al
palmento danno inizio alla pigiatura dell’uva.
Essi a piedi nudi e con fare cadenzato
“ciampano” l’uva. Termina così quella lunga
giornata di lavoro e di festa, di spensieratezza e
di allegria, di ansia e di speranza; un momento
di grande aggregazione sociale difficile da
descrivere. Solo chi ha avuto la fortuna di
vivere quei moment i può descri verne i
contorni. Fermo restando quel fascino
particolare che ancora rimane immutato,
quell’atmosfera festosa oggi purtroppo non si
respira più e, anche se molte cose relative alla
raccolta dell’uva non sono cambiate, ahimè
sono cambiate le persone, è cambiato il modo di
vivere, il modo di pensare; si è persa la fiducia,
il rispetto, l’ amore per le tra dizioni, la
semplicità, il vivere schietto e genuino, tutte
componenti che hanno caratterizzato il grande
mondo contadino dei nostri padri e che oggi
molti di noi ripudiano e addirittura se ne
vergognano.
Fiore Sansalone
GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004
11
CULTURA
Paiseddu miu
Grimaudu, paiseddu miu
de autri cchiù beddu
sapisse quantu me si caru
dintra sse mura cce signu natu
de cerziti e castagneti
aru mmenzu si stennutu
de sse timpe e cozzi virdi
cch’adduru chi n’arrive
a Fuce chi se iiunge a Minisacchiiu
u Perrupu ccu Marmurinu
aria frisca avimu de continu.
De seculi mpergiato e azizzatu
beneditte fozinu chidde manu
quannu si statu cuminciato
ccu petre cavuce e savurre
supra a trinca fravicatu
de l’aria e ‘Mpelichiati
aru Timpune
i Pileri e ra Funtanedda
sagliennu a Bannicedda aru Cummintu
na cruce struncata
me pari arrassusia.
Vidimu comu simu a ssu paise
guaglioni pocu, e mmecchiiati de suverchiu
zuccaru de guagliune
criscenu bedde comu jiuri
guliuse maritate e zitedde nnamurate
de veduta sunnu na parizza
aru spissu vonnu cucculiate
passenu spenzerate nivure jiurnate
e nuttate jianche, de sapuritu amure
nu dispiacire
tegnu dintra u core
paisani e famigliari n’hau lassati
lontani de nue
si nne su partuti
nu lavuru sicuru, nu mmegliu campare.
Malanova n’arrive quannu vernije
accucchjati aru focu trona e nive
u sule ne jiette du fuddune
ne zinne du Perrupu ogne matina
se sprecre si nun simu ammazzupiti
a sira ne salute quannu pune.
N’aviti e perdunare aru frunire
v’haiu scrittu tantu ppe ne scialare
quannu me ricogliu
ccu ru mussu ruttu
simu a ru paise de Giuanne Gattu.
Capu e ciucciu nun ce signu
sinnò me gire stortu
e de tie me sdegnu
si me canusci te recordi
Agosto 2004
Emilio Bossio
Nulla oltre la notte
In mezzo a voi
di Andrea Arone
Seppellii illusioni ancora intrise di loro effimerezza,
le coprirono aride terre nelle vaste tortuosità insinuanti la mia mente....
Vidi angoscia sui muri sgretolati dal tempo,
custodi trapassati di tuoi ricordi soffusi... amari sorrisi spingono il nostro vivere....
Siamo tracce di vite o disegni di un Dio pittore impressi su sabbia umida,
consapevoli che arriverà poi l’acqua del mare a cancellare tutto.
Toccherò mai il profumo dell’eternità?
O solo pura disperazione soffocata dal nulla?....
Non ti aspettavo notte, stanotte, assassina silenziosa di eterni miraggi,
fonte avvelenata di insonnia infusa di pianti....
Vivere nel vivere senza fine: l’incertezza dell’eterno stanotte è tormento.
E tu uomo di foglia che volerai verso quale destino, non versare
giuste lacrime sulla tua sorte... sofferenza è Umano.
Nel rigurgito dell’assenza, ansie mi sfiorano svelando il tuo sonno:
porte che si chiudono per un istante e per sempre, ed è solo vissuto passato....
R
ecensire un componimento poetico è compito alquanto difficile, i sentimenti non hanno una dimensione spazio temporale, soprattutto,
quando è un giovane, un ventenne
Andrea Arone, a cui dovrebbe sorridere
la vita, che si fa carico di scoprire i “meandri dell’interiorità i più remoti”
attraverso la specificità della parola
poetica, creando visioni suggestive che
non sempre veicolano corrispondenze
nel lettore, per cui chi è poco sensibile
alla loro suggestione incontra difficoltà
a comprendere “il tormento interiore”
che il poeta consuma in solitudine, nella
disperazione. La sua è poesia che non
indulge all’effimero, ma è passione, sofferenza, nella ricerca di poter aspirare
il profumo dell’eternità,pur consapevole che l’incertezza dell’eterno chiude
per sempre la speranza ad ogni forma di
qualsiasi felicità. Nulla oltre la notte, e
se al mattino vi è il risveglio fine di un
sonno o di un sogno, è il sogno della vita
che dilegua dietro porte che si chiudono
per un istante e per sempre.
Un abbraccio e un ad majora.
Paese sconosciuto di Calabria,
non sei tu altro che il nulla.
Cosa puoi offrire ai tuoi figli,
se non una quiete insostenibile
e il pacato racconto dei tuoi guai?
Cosa, se non il lungo borbottio dei vecchi
e le viti, dolci, nelle campagne intorno?
Paese di mezza civiltà, non sei per noi
che abbiamo smania di vivere,
tu, che dormi da quando t’han creato.
Noi fuggiremo dalla tua nullità,
via da una terra di dolore,
via da questa terra di padri maledetti.
Altrove, altrove troveremo la vita,
l’amore, la gloria…
altrove e la felicità!
Antonio Guerriero
con le valigie in mano,
verso altre mete.
Vedrai… Vedrai…
Ci vedrai…
un giorno ci vedrai tornare,
senza amore, senza gloria,
dopo una fuga senza senso…
Ci vedrai d’estate carezzare le spighe,
come di nuovo bambini,
e le bagneremo di pensieri amari,
senza amore, senza gloria,
ma felici - sì! - d’aver trovato,
nel ritorno la felicità!
Riposeremo, stanchi, alle tue ombre,
paese di padri benedetti.
Dopo averti portato per anni nel cuore,
paese sconosciuto di Calabria.
Paese senza senso, vedrai,
ti dimenticheremo in fretta,
Fiorangelo D’Ippolito
Ricordati!
Non far debiti e non prestar denaro,
non vendere, né comprare da parenti
e da compari. Chi vuole acquistare
inimicizie, presti denaro e riprenda
i vizi. La donna è come la castagna,
di fuori è bella, dentro c’è la magagna.
È come il fuoco, quando arde ti brucia,
quando è morto ti annerisce, ti abbrutisce,
ti fa matto diventare e come trottola ti
fa girare. La donna deve essere bella,
virtuosa e ricca, semplice, gentile,
come un fiore del mese di aprile.
Angelo Gatti
Malito
LUTTO
Caria Elvira (nata Albo)
Il 29 luglio 2004 si è spenta, all’età di 88 anni, la signora Elvira Caria (nata Albo),
circondata dall’affetto della
sua famiglia.
Lascia la sua famiglia: la
figlia Maria e il marito Joe
Mauro; i nipoti, Mena e
Lorenzo Mauro-Paniccia ed
Elvira e Mario De
Benedetto; i pronipoti
Brandon, Kaylee, Taylor e
Gillian, tutti di Edmonton; i
cognati Raffaele e Onorina
Caria dall’Italia; i nipoti
Maria Saccomanno e Sergio
Magliocco; e gli altri numerosi parenti in Canada,
Brasile e in Italia.
Elvira si ricongiunge al
marito Rosario e ai figli
Giuseppe e Antonio.
Si vogliono ringraziare
tutti coloro che sono stati
accanto ad Elvira durante la
sua vita terrena.
Nemmeno ha arzato er coso
pe lascià la poltrona
visto e considerato ch’era stato prezioso
hanno votato tutti pe na bona perzona.
Er Grimaldese dice
pane ar pane e vino ar vino
co lui la gente s’è sentita felice
perciò mettete a sede: arivolemo Pino
e poi j’è sta simpatico
e un vero pacioccone
guardanno er lato pratico
sa sceje le perzone.
Allora “Pino Albo” auguri e bon lavoro
de stimatori oggi tu sentirai un bel coro
accetta pure i miei senza fa obiezione
anche se sò romana sò Grimaldese
d’adozione.
Roma, 3 luglio 2004
Alba Mezzaroma
Oltre la vita
un mito
Rapido e impietoso
fu il volgere terreno della vita
orizzonti esistenti infiniti
di quanti ti ricordano e vivono
quel volto gioviale
che tanto esprimevi
da un infido destino cancellato
Forse tu lo conoscevi
e temerario lo ignoravi
fugaci passioni come ombre
inseguivi tra gli squarci del tuo spazio
un limpido mio ricordo di marezza
ti vedo ancora mitico paladino
dentro un campo, di bianco tracciato
con tattica calciavi quel pallone
trionfante sfogavi la tua gioia
quando la rete, con forza si scuoteva
vigile al tuo fianco come un ladro
aleggiava improvvisa assassina
fredda d’aspetto, tenebrosa morte
bramava di rapire un’esistenza
ridotta com’era al lumicino
e tu sapevi, senza nulla dire
l’amaro giorno del declino
quando esule vivevi come me
restano di te sogni spezzati
e un incolmabile vuoto
come misera e triste eredità
avidi del vivere avevi gli occhi
che piangevano senza lacrime l’angoscia
negli ultimi momenti quasi spenti
quando penso al tuo calvario doloroso
la terrena assenza mi tormenta
ormai è un passato spaventoso
sepolto per sempre tristezza
or mi guardi dall’alto immortale
spero che nel tempo, chissà quando
incontrarti al mio momento finale
ciao Ercole
in un mondo più giusto, ti sia gradita
l’eterna pace, il mio cuore ti addita
in occasione del 5° Memorial,
dedico al compianto Ercole Magnone
Agosto 2004
Emilio Bossio
GRIMALDI 2000 Agosto/Settembre 2004
12
Nella foto,
le due squadre finaliste
Colpetti e Red Devils
LO SPORT
Il torneo di calcio a 5 organizzato dall’amministrazione comunale
in collaborazione con l’Associazione sportiva Grimaldi
Quando il calcio trasmette sentimenti e ricordi.
E’ stato un successo il 5° Memorial di calcetto,
dedicato al compianto Ercole Magnone, concittadino grimaldese deceduto a Roma alcuni anni fa.
La manifestazione calcistica, organizzata dal vicesindaco di Grimaldi, Giovanni Notarianne, in collaborazione con la locale società sportiva di calcio, ha avuto il patrocinio della locale amministrazione comunale guidata dal sindaco Albo.
Il torneo ha visto la partecipazione di ben 10
squadre, provenienti da tutto il comprensorio, divise in due gironi da cinque. Numeroso il pubblico
sugli spalti che ha applaudito a lungo i calciatori.
Ad aggiudicarsi il torneo estivo la squadra del
Maione “Red Devils” che ha battuto nella finale la
compagine malitese del Colpetti per 4 a 3. Tutti e
L’assessore
allo Sport,
Umberto
Silvagni
quattro i sigilli portano la firma di Teodoro
Pagliuso, attuale centravanti del Grimaldi.
Al termine del torneo è stata assegnata la coppa
disciplina alla compagine “PC Detto Fatto” e il premio di miglior calciatore a Simone Consoli.
All’indomani della manifestazione ha fatto
visita a Grimaldi il fratello del compianto Ercole
Magnone, Alessandro, che ha ringraziato gli organizzatori per la testimonianza d’affetto nei confronti del fratello.
Notarianne ha espresso viva soddisfazione per
la riu sci ta del la man ife sta zio ne spo rti va.
“L’iniziativa - ha detto - incomincia ad entrare nel
cuore di grimaldesi vista la grande partecipazione
di pubblico e l’impegno profuso dall’associazione
sportiva e dal suo presidente Armando Silvagni. Il
torneo si è svolto con la massima serietà sia da
parte dell’A. S. Grimaldi che delle squadre partecipanti. “Da parte mia - ha concluso Notarianne c’è grande soddisfazione nel ricordare questo
grande amico che non c’è più”.
Il giovane assessore allo sport Umberto
Silvagni si è detto compiaciuto per la bella manifestazione sportiva che ha richiamato a se tutta la
comunità locale e dei paesi limitrofi. “E’ un onore
per me avere iniziato questa attività di amministratore con un torneo dedicato ad un nostro carissimo compaesano che non è più tra noi. E tanta
ancora è la soddisfazione in quanto, con
l’occasione, abbiamo inaugurato il nuovo impianto sportivo che ospita un moderno e funzionale
campetto di calcio a cinque in erba sintetica”.
“L’auspicio - ha concluso l’assessore Silvagni - è
che per il prossimo anno si possa dare seguito
all’inaugurazione del nuovo campetto da tennis e
portare così a conclusione i lavori dell’intera struttura sportiva”.
Giovanni Bombino
Grimaldi
Numeri
utili
Municipio
Gabinetto Sindaco
Pronto soccorso - Ambulanza
Guardia medica
Farmacia
Corpo forestale dello Stato
Carabinieri
Ufficio postale
Banca Carime
Parroco
Istituto Comprensivo
Ufficio Informagiovani
0984 - 964067
0984 -964761
0984 - 961999
0984 - 964326
0984 - 964229
0984 - 964669
0984 - 985880
0984 - 964008
0984 - 964001
0984 - 964836
0984 - 964065
0984 - 964848
VISITATE IL
MUSEO DELLA
CIVILTÀ CONTADINA
DEL SAVUTO
La compagine del Red Devils vincitrice del torneo
L’otto agosto 2004 si è svolta la Terza edizione del raduno ciclistico, intitolato alla memoria di Ezio Gimondo, ragioniere del comune
di Malito prematuramente scomparso nel marzo 2001.
Lo scopo principale della manifestazione, oltre a ricordare Ezio
Gimondo, è quello di avvicinare la gente al mondo della bicicletta, in
questi anni sempre più rivalutata e consigliata da medici ed ecologisti.
La manifestazione patrocinata dai comuni di Malito e Grimaldi,
ha preso il via alle ore 17,00 nei pressi della piscina comunale di
Malito.
Oltre 20 ciclisti hanno percorso 20 km attraversando, dopo un
giro nel centro storico di Malito, i paesi di Grimaldi, Maione ed
Altilia.
Grande divertimento per i partecipanti, che alla fine hanno ricevuto una maglietta ricordo.
La manifestazione si è conclusa con i saluti del dottor Vittorio
Rotondo, assessore allo sport del comune di Malito.
L’appuntamento per tutti è ad agosto 2005.
Gianni Runco
TEL. 0984/964067
Nella foto, un momento della manifestazione sportiva