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“Splendori e miserie… delle nuove tecnologie”: un esempio di applicazione delle NTIC all’insegnamento dei linguaggi settoriali Micaela ROSSI [email protected] 1. Importanza dell’apporto delle NTIC alla didattica delle lingue – il ruolo delle tecnologie nell’insegnamento dei linguaggi settoriali. 2. Il caso del français des affaires : panorama delle risorse in Rete. 3. Il corso di linguaggi settoriali della Facoltà di Lingue all’Università di Genova: ??Molteplici competenze in gioco ??Una pluralità di supporti e di strategie ??La simulation globale come contesto di insegnamento/apprendimento 4. Un primo bilancio : prospettive e problematiche aperte 5. Bibliografia 1. Importanza dell’apporto delle NTIC 1 alla didattica delle lingue – il ruolo delle tecnologie nell’insegnamento dei linguaggi settoriali. Nel quadro della didattica contemporanea, proprio come in Borsa, i titoli tecnologici sono da tempo in forte e costante rialzo: da alcuni anni a questa parte, specialisti di didattica e professionisti dell’educazione riconoscono infatti in maniera sempre più cosciente ed entusiasta le potenzialità didattiche offerte dalle nuove tecnologie. Rivoluzionaria, in effetti, è al portata delle NTIC nei processi di insegnamento/apprendimento; l’introduzione delle tecnologie, paragonata ad altre radicali trasformazioni culturali, come l’invenzione della stampa, ha profondamente modificato i protocolli didattici, mettendo in discussione i fondamenti stessi della relazione pedagogica: vengono aboliti, con l’uso delle NTIC, i limiti spazio-temporali della didattica di classe, la prospettiva si amplia all’infinito, il mondo intero si trasforma in un’unica aula virtuale; l’accesso alle risorse è immediato e possibile da ogni parte del mondo, la collaborazione e la condivisione delle conoscenze sono ormai una realtà. Infine, la relazione docente-discente subisce un radicale mutamento: l’insegnante perde il suo ruolo direttivo e diventa animatore, co-costruttore del sapere, mentre lo studente acquisisce un ruolo più attivo, centrale, fondamentale nella strutturazione della relazione di apprendimento 2 . Nel caso dell’insegnamento e della didattica delle lingue straniere, in particolare, le NTIC si rivelano un supporto essenziale, poiché permettono a docenti e studenti di accedere in modo molto più diretto ed immediato alla lingua straniera autentica, in particolare alla lingua orale, attraverso una pluralità di risorse e di supporti; nel quadro dell’apprendimento linguistico, l’introduzione delle 1 2 NTIC=Nuove Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. A questo proposito, e per un panorama completo dell’argomento, cfr. Bibliografia. 1 tecnologie nella didattica di classe segna una svolta profonda, e offre agli insegnanti la possibilità di realizzare desideri impossibili fino a qualche anno fa, attraverso nuovi strumenti: - sussidi multimediali su CDrom o in Rete, che offrono alla didattica strumenti di visioneascolto di documento audio- video autentici o modellati sulle esigenze e sulle competenze degli studenti: telegiornali, interviste, pubblicità, documentari. Per la lingua francese, un buon esempio può essere rappresentato dal sito dell’Institut National de l’Audiovisuel www.ina.fr che propone filmati autent ici di ottima qualità relativi agli avvenimenti più importanti della storia francese del XX secolo; - la rete internet, che permette agli studenti di viaggiare navigando, di conoscere la cultura, la storia, la geografia degli altri paesi attraverso risorse di documentazione on- line, ad esempio il sito di civilisation française elaborato da Maria Ponterio dell’Università di Cortland (www.cortland.edu/flteach/civ), composto da moduli multimediali interattivi relativi ai grandi temi della cultura francese: la storia, la cucina, la religione, i simboli… Attraverso la Rete gli studenti possono anche migliorare le loro competenze di produzione scritta, attraverso i numerosi progetti di corrispondenza (citiamo ad esempio emblematico il progetto Tandem diffuso in tutta Europa, attraverso il quale studenti di paesi diversi imparano la lingua dei loro corrispondenti tramite scambi di messaggi e- mail: http://www.enst.fr/tandem/ ) e di scrittura collaborativa on- line (tra i molti siti interessanti, i romans interactifs di Wanadoo Education sono un ottimo punto di partenza: http://www.educavie.francetelecom.com/romanvirtuel/index.asp ). Anche nel caso dei linguaggi settoriali, le risorse delle NTIC si rivelano un… investimento prezioso, poiché permettono agli studenti l’accesso semplice e rapido a materiali autentici e progetti di collaborazione relativi alle discipline più varie, dalla medicina alla biologia, all’economia, al diritto; glossari e banche dati terminologiche sono ormai molto numerosi in linea – e primi tra tutti citiamo la banca dati terminologica (http://europa.eu.int/eurodicautom/login.jsp ) della e il Comunità Grand Europea, Dictionnaire Eurodicautom Terminologique (www.granddictionnaire.com) elaborato dall’Office pour la Langue Française du Québec in lingua inglese e francese. 2. Il caso del français des affaires : panorama delle risorse in Rete. In particolare per quanto riguarda il campo del francese commerciale, la Rete sembra offrire una molteplicità di esperienze e di supporti : essenzialmente, le risorse attualmente reperibili in linea coprono un ampio ventaglio di strumenti eterogenei, di cui la maggior parte originali, e solo in piccola parte elaborati a scopo didattico: siti di grandi aziende ed istituti di credito (www.sncf.fr oppure http://www.creditlyonnais.com ), che spesso offrono, oltre a preziosi documenti autentici, 2 anche semplici ma efficaci glossari di consultazione; siti di enti ed organismi (Camere di Commercio, Borsa… http://www.bourse-de-paris.fr/default.htm ); infine, numerose pagine web realizzate dai sempre più numerosi docenti che tentano di applicare le nuove tecnologie all’insegnamento del français des affaires: tra le altre, una citazione a parte merita la pagina di Nicole Francine Minnick (http://www.wam.umd.edu/~nminnick/ ), che da tre anni porta avanti una coraggiosa e fortunata sperimentazione in linea con il suo corso di business french attraverso progetti collaborativi e videoconferenze. Infine, segnaliamo tre risorse d’informazione fondamentali per il français des affaires in linea : ??il sito www.francais-affaires.com (elaborato dall’Università McGill insieme alla Camera di Commercio di Montréal), uno dei più esaurienti, che propone all’internauta diverse rubriche per l’apprendimento del FdA (français des affaires): un prezioso repertorio di links, una bibliografia completa, esercizi di lingua francese; in particolare, nella rubrica UsagesPratiques, si trova una ricca documentazione sul protocollo di redazione commerciale; per ogni tipologia di lettera o comunicazione scritta, il sito propone modelli di lettera e tabelle riassuntive con le formule appropriate e gli elementi lessicali più frequenti; ??il sito della Camera di Commercio di Parigi (http://www.fda.ccip.fr/ ) che, in supporto ai corsi impartiti in modalità presenziale, propone la possibilità di frequentare corsi di français des professions a distanza (indirizzo tourisme, secrétariat, entreprise, droit) e di testare in linea le proprie competenze con dei brevi test di livello che, nonostante la limitata ampiezza degli argomenti trattati, permettono all’utente di capire le lacune della sua preparazione, essenzialmente nel campo lessicale e nozionale; ??il sito del Dictionnaire d’Apprentissage du Français des Affaires (DAFA) www.projetdafa.net, vasto dizionario multilingue interattivo che permette la ricerca di termini appartenenti al registro commerciale-economico; per ogni termine è possibile visualizzare i traducenti nelle altre lingue della banca dati (inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano, neerlandese), definizioni, brevi frasi esemplificative e collocazioni legate al termine in questione. Per completezza e precisione, questo dizionario si configura come una risorsa fondamentale; la struttura ipertestuale permette una navigazione rapida e agevole. 3. Il corso di linguaggi settoriali della Facoltà di Lingue all’Università di Genova: Il panorama delle risorse multimediali per l’apprendimento dei linguaggi settoriali, e più specificamente per il français des affaires, appare quindi in piena espansione; l’apprezzamento di teorici e professionisti dell’educazione rappresenta un ulteriore incentivo per gli insegnanti che decdano di sperimentare un protocollo didattico basato sulle nuove tecnologie. Tuttavia, il 3 passaggio dall’entusiasmo teorico alla realtà della didattica in aula non è così immediato: infatti, perché l’applicazione delle tecnologie alla relazione di insegnamento/apprendimento sia veramente fruttuosa, non è sufficiente navigare in Rete e visitare pagine e pagine web. Una didattica fondata sul semplice accumulo di conoscenze, per quanto multimediali, è destinata all’insuccesso, poiché la relazione educativa non può e non deve essere unicamente affidata all’autonomia dello studente. Mai come nel caso delle nuove tecnologie, infatti, il rischio che l’autonomia del discente, favorita dall’uso del mezzo informatico, degeneri in abbandono, si rivela elevato. L’elaborazione di un protocollo che contempli l’applicazione delle NTIC appare in realtà una sfida, che richiede al docnte un profondo equilibrio tra mediazione umana e supporto informatico, tra l’uomo e la macchina; solo il dosaggio consapevole di entrambi gli elementi, supportato da una seria riflessione teorica, permette di creare una didattica innovativa, efficace, motivante.Il tentativo di raggiungere questo equilibrio è alla base dell’elaborazione del corso sperimentale di français des affaires descritto nelle pagine seguenti, risultato di alcuni anni di ricerca teorica ed applicata nel campo della didattica multimediale. ??Molteplici competenze in gioco: dall’a.a. 2000-2001 la Facoltà di Lingue dell’Università di Genova ha attivato un modulo di didattica dei linguaggi settoriali ; come primo esempio di lingua di specialità è stato scelto il français des affaires et des professions. Il corso, rivolto agli studenti del II e III anno, si proponeva essenzialmente di fornire agli studenti una panoramica ampia e il più possibile completa del registro commerciale in lingua francese, delle regole fondamentali relative al protocollo della corrispondenza commerciale, del lessico di base per il francese economico; il corso aveva inoltre lo scopo di offrire agli studenti la possibilità di arricchire e approfondire le loro competenze pragmatiche e comunicative nel campo delle relazioni professionali (redazione di un proprio curriculum vitae, colloquio di lavoro, lettere di candidatura, reclami…). L’argomento del corso pareva in principio presentare qualche rischio, soprattutto nell’ambito di una facoltà a vocazione prevalentemente letteraria, ed era possibile che la frequenza degli studenti non fosse altissima; per rendere il corso più vivace e motivante, si è deciso di introdurre nell’ambito del corso l’uso delle nuove tecnologie, svolgendo le lezioni sempre nel laboratorio informatico della facoltà (CliMI: http://www.lingue.unige.it/start/climi.htm ). Questa scelta, oltre a permettere l’utilizzo di risorse informatiche e multimediali specifiche per il français des affaires (come ad esempio il CDrom Camille, o i numerosi siti internet citati nel paragrafo precedente), offriva la possibilità di guidare gli studenti all’acquisizione delle prime competenze informatiche (navigazione internet, uso WP, installazione CDrom…), che sarebbero state di importanza fondamentale per il loro futuro professionale, rendendoli quindi attivi, protagonisti del processo di apprendimento. 4 Durante l’elaborazione del corso, la sfida è stata quella di coniugare competenze diverse e tuttavia in una certa misura complementari nel quadro di una futura prospettiva professionale: la progressione elaborata includeva l’acquisizione del francese commerciale, le competenze pragmatiche legate al registro delle attività professionali e le conoscenze informatiche di base (creazione e salvataggio di documenti, word processor, browser internet); il nucleo di questa progressione avrebbe dovuto essere accattivante, divertente, ludico, per permettere agli studenti di avvicinarsi ad una materia che forse ad un primo approccio poteva sembrare arida e noiosa come il “francese commerciale”. ?? Una pluralità di supporti e di strategie: per l’elaborazione del modulo Fraffaires sono state sfruttate risorse diverse, e diverse tipologie di supporti, per offrire agli studenti più numerosi spunti di riflessione. Innanzitutto, il supporto cartaceo, ovvero numerosi manuali di français des affaires et des professions, da cui sono stati tratti documenti, schemi riassuntivi ed elementi utili per la riflessione contrastiva; sono stati inoltre utilizzati documenti autentici, ad esempio fatture e ricevute fiscali… Preponderante tuttavia, vista la scelta del mezzo informatico, è stato l’utilizzo di risorse multimediali, prima tra tutte il CDrom elaborato dall’Università della Franche-Comté specificamente per il francese commerciale, Camille. Camille comprende due volumi, A la recherche d’un emploi e L’acte de vente, relativi ai due livelli fondamentali di complessità del français des affaires; in entrambi i volumi, vengono proposte agli studenti attività di comprensione orale, attraverso la visione e l’ascolto di video, di lingua e di microlingua, ad esempio la ricostruzione di lettere commerciali, test di riempimento e test a scelta multipla, esercizi di vocabolario. L’uso del CDrom, superati alcuni problemi logistici (che tuttavia crediamo sia opportuno segnalare agli insegnanti che vogliano utilizzare queste risorse in classe: è importante, ad esempio, che ogni studente abbia a disposizione un PC, se si vuole che la fase di ascoltocomprensione sia fruttusosa; è necessario che tutti i PC siano dotati di scheda audio e di cuffie, e che la configurazione dei terminali sia compatibile con il CDrom da installare…), si è rivelato di grande aiuto, specialmente per aiutare gli studenti ad acquisire le competenze orali minime nel registro del français des relations d’affaires – come nota giustamente Perrin, il registro commerciale non si limita solo alla corrispondenza… « les LSP sont, parmi toutes les disciplines enseignées, l’une de celles qui font le plus régulièrement appel au outils des nouvells technologies. (...) lune des choses que permet par excellence l’outil multimédia c’est l’intégration des quatre savoirs-faire, « the four skills » : parce que l’étude de la langue de spécialité aborde souvent un document par le biais de son contenu, les apprenants sont conduits tout naturellement à lire et à écouter, à parler et à écrire, le tout à partir de cet unique support. Le temps a bien changé depuis les débuts où c’était tacitement faite l’assimilation entre langue de spécialité et texte écrit seulement » (Perrin : 1995)3 3 «le lingue di specialità sono, tra tutte le discipline oggetto di insegnamento, una tra quelle che più frequentemente ricorronoagli strumenti delle nuove tecnologie (…) une delle cose che lo strumento multimediale permette per eccellenza è l’integrazione delle quattro competenze, «the four skills»: poiché lo studio della lingua di specialità 5 Il ruolo estremamente motivante del supporto informatico è confermato anche dagli autori del CDrom: al momento della realizzazione di Camille, è stata effettuata una sperimentazione con due diversi gruppi di studenti, entrambi impegnati sullo stesso modulo, uno su supporto cartaceo e l’altro su supporto informatico; secondo Pothier, « le groupe papier a trouvé le matériel inintéressant (...) à l’inverse, le groupe logiciel a trouvé le matériel intéressant, enrichissant et pratique » (Pothier :1999)4 A partire dall’a.a. 2001-2002, nuovi supporti sono stati elaborati per il modulo, in primo luogo un CDrom per gli studenti del corso, nel quale, sotto forma di pagine web, si possono trovare tutti i documenti e le risorse utilizzate in classe; mentre durante il primo anno di corso gli studenti seguivano la lezione in parte su carta, tramite la lettura di fotocopie di manuali e documenti autentici, e in parte su video, tramite la visita di siti web e l’uso del CDrom Camille, quest’anno le lezioni si sono svolte interamente a video. Per ogni lezione è stata elaborata una serie di pagine web che comprendevano: documenti autentici o tratti da manuali e passati allo scanner, links a siti internet di interesse per il modulo, una bibliografia di riferimento con testi disponibili nella biblioteca della Sezione, attività di autoformazione a correzione automatica (test a scelta multipla, esercizi di riempimento), e, per finire, i documenti realizzati in classe dagli studenti del corso, essenzialmente lettere commerciali. affornta spesso un documento a partire dal suo contenuto, i discenti sono naturalmente spinti a leggere, ascoltare, parlare e scrivere, tutto a partire da questo unico supporto. I tempi sono cambiati, da quando tacitamente la lingua di specialità era assimilatat unicamente al testo scritto.» (traduzione nostra). 4 «il gruppo che lavorava su supporto cartaceo ha trovato il materiale privo di interesse (…) al contrario, il gruppo che lavorava su supporto informatico ha trovato il materiale interessante, ricco di spunti e pratico» (traduzione nostra). 6 Figura 1 www.francesistica-ge.it/equipe/rossi Il CD e le pagine web hanno permesso di migliorare sensibilmente lo svolgimento delle lezioni, perché tutti gli studenti potevano navigare all’interno del sito (www.francesistica- ge.it/equipe/rossi), senza distrarsi, seguendo il filo logico previsto dal docente, e potevano rivedere a casa gli argomenti principali del corso, effettuando attività di revisione in completa autonomia. Infine, il piacere di vedere le loro produzioni “pubblicate”, sia pure in rete locale, ha costituito un ulteriore incentivo. 7 Figura 2 modulo Fraffaires prima lezione Figura 3 modulo Fraffaires seconda lezione Diversi supporti, quindi, per il modulo Fraffaires, ma anche diverse strategie: innanzitutto, l’uso dell’«oggetto PC» rivoluziona necessariamente la relazione tra docente e discenti: in questo particolare contesto didattico, il docente deve abbandonare la pedagogia direttiva tradizionale per avvicinarsi maggiormente ai suoi studenti, trasformandosi in un vero e proprio animatore, facilitatore dell’apprendimento. Nel caso del modulo Fraffaires, la stessa disposizione fisica dei terminali e della cattedra nel laboratorio informatico rendeva difficile una modalità di insegnamento ex-cathedra: le lezioni si sono quindi svolte in perenne movimento tra i banchi, la lavagna e il fondo 8 della classe; questa soluzione ha permesso di controllare costantemente il lavoro degli studenti, effettuando una sorta di tutoraggio personalizzato che si è rivelato molto più efficace, sia a livello linguistico che a livello puramente tecnico; è bene infatti ricordare agli insegnanti che volessero elaborare un modulo sfruttando le potenzialità del lavoro su PC, che gli studenti possono bloccarsi spesso per motivi anche futili, che dipendono solitamente da una mancanza di conoscenza dello strumento informatico, da un certo timore verso le nuove tecnologie. Tuttavia, anche il rischio opposto non può essere sottovalutato, poiché molti studenti hanno conoscenze informatiche estese ed approfondite, talvolta più dello stesso docente, che corre il pericolo di perdere il controllo della classe. E’ necessario quindi che l’insegnante sia sufficientemente esperto nel campo informatico per poter risolvere i piccoli e grandi problemi che presentano nell’arco di due ore di lezione, per poter essere di effettivo aiuto ai suoi studenti, ma anche per gestire al meglio l’animazione dell’attività di classe. Un’altra strategia che, durante il modulo, ha dato ottimi frutti, è quella del lavoro di gruppo, che ho sfruttato ampiamente e costantemente: gli studenti del corso infatti hanno lavorato sempre in piccoli gruppi di due o tre persone; questa modalità di lavoro, dettata in principio dal numero di terminali a disposizione (circa 15 per 25-30 studenti) ha dato ottimi risultati, sia perché gli studenti affrontavano i compiti in maniera più divertente, senza sentire il peso della responsabilità dei possib ili errori, sia perché i gruppi erano stati costituiti tenendo conto del livello e delle conoscenze pregresse di ciascuno, in modo da permettere agli studenti più deboli di beneficiare delle competenze dei più esperti, imparando dai loro personali tutor. Infine, perché tutti gli studenti fossero sempre impegnati, anche se solo uno per ogni gruppo poteva lavorare sulla tastiera, gli altri erano tenuti a scrivere nello stesso tempo sul quaderno le attività elaborate in aula; l’alternanza continua tra supporto informatico e cartaceo, tra vecchie e nuove tecnologie, non ha scoraggiato gli studenti, che hanno accettato di buon grado anche il ricorso a tecnologie …preistoriche. ??La simulation globale come contesto di insegnamento/apprendimento: la “carta vincente” del corso, tuttavia, si è rivelata la scelta di inserire gli studenti in un quadro di simulazione globale, il più possibile vicina al contesto di vita professionale reale tipica delle aziende e dell’impresa. La strategia della simulazione come contesto di insegnamento/apprendimento non è nuova e, specialmente a partire dagli anni ’70 e dalla celebre esperienza dell’Immeuble di Francis Debyser, è stata abbondantemente sfruttata nel campo della didattica del FLE, con risultati ottimi anche nel campo delle LSP (languages for special purposes) e del FdA, come sottolineano Bombardieri, Brochard e Henry: 9 « la simulation globale est comme le fil d’Ariane dans ce labyrinthe complexe. Elle propose de se familiariser avec le monde professionel par l’expérience, de le découvrir par le vécu, « de l’intérieur » (BOMBARDIERI , BROCHARD, HENRY:1996)5 Durante il primo anno di corso, è stata prevista la creazione di tre “personaggi virtuali”, Jean, Patrick e Catherine, molto diversi tra loro per temperamento e percorso formativo: Jean aveva circa 45 anni, ed era un cuoco con molti anni di esperienza alle spalle; Patrick era un giovane informatico, molto esperto nel campo del marketing e delle nuove tecnologie; Catherine era una giovane segretaria alle prime armi. La simulazione prevedeva che gli studenti si dividessero in tre gruppi, e seguissero il percorso professionale dei tre personaggi: la ricerca di un impiego, la creazione di un’attività in proprio, la gestione di questa attività, specificamente sotto il profilo della corrispondenza commerciale. Il modulo, grazie a questa struttura, acquisiva continuità, poiché tutte le attività di classe erano legate dal “filo conduttore” della storia di Jean, Patrick e Catherine; inoltre, la simulazione stimolava gli studenti ad impegnarsi al massimo, perché avevano l’impressione di negoziare obiettivi concreti: ad esempio, scrivere correttamente una lettera di reclamo poteva essere fondamentale per il ristorante fondato da Jean, oppure la corretta redazione del curriculum vitae poteva risultare di importanza capitale per la piccola Catherine, alla ricerca del suo primo impiego. La risposta degli studenti è stata da subito estremamente positiva, entusiasta: si sono immedesimati con successo nei loro personaggi, e ne hanno seguito le vicissitudini partecipando alle loro (dis)avventure professionali. Visto il risultato della prima edizione, durante l’a.a. 2001-2002 la simulazione alla base del modulo di français des affaires è stata arricchita e ampliata: i personaggi virtuali sono passati da 3 a 8, diversi per provenienza e formazione (un anziano manager in pensione, un esperto di finanza di origine cinese, una segretaria…) e non hanno seguito percorsi separati, bensì si sono riuniti in una società la cui struttura è stata interamente elaborata dagli studenti del corso. L’azienda, E-MODE, è stata descritta come un leader nel campo della vendita di abbigliamento on line; gli studenti hanno deciso personalità e percorso professionale dei personaggi, natura, ragione sociale e forma giuridica della società, e tutta la vita dell’azienda: la corrispondenza commerciale (lettre de renseignement, accusé de réception…), il servizio vendita (commandes, annulations de commande…) e trasporto delle merci (modalités de livraison…), la contabilità (factures, moyens de règlement, langage bancaire, lettres de relance…), il rapporto con i clienti (lettres de réclamation…) e, per finire, la partecipazione a saloni e fiere; a questo proposito, quest’anno è stato proposto agli studenti di creare il dépliant ed il catalogo on line dell’azienda con il programma Powerpoint: questa attività, oltre a stimolare la loro creatività e le loro competenze di produzione scritta, ha permesso di fornire loro le 5 «la simulazione globale, in questo labirinto complesso, è come il filo di Arianna. Il suo scopo è quello di collegarsi con il mondo del lavoro tramite l’esperienza, di scoprirlo attraverso il vissuto» (traduzione nostra). 10 basi di un’ulteriore applicazione software per la creazione di presentazioni grafiche e multimediali… sebbene purtroppo, per mancanza di tempo, questa parte del corso non sia stata sviluppata quanto sarebbe stato necessario. 4. Un primo bilancio : prospettive e problematiche aperte Dopo due anni di sperimentazione, alcune riflessioni appaiono necessarie; innanzitutto, un primo bilancio di questa metodologia didattica non può che rivelarsi positivo: gli studenti recepiscono con entusiasmo il “valore aggiunto” delle NTIC, la loro motivazione appare molto più elevata, hanno la percezione di acquisire competenze importanti, preziose per il loro futuro professionale, sia dal punto di vista linguistico che dal punto di vista pragmatico; molti di loro mettono subito in pratica le conoscenze acquisite scrivendo i loro primi CV e rispondendo ad annunci per stages o lavori stagionali in Francia. I risultati finali sono apprezzabili, gli obiettivi principali del corso sembrano centrati, nella redazione delle prove scritte si riscontra un impegno particolare, specialmente nell’acquisizione della microlingua e delle strutture di base del protocollo della corrispondenza commerciale. Tuttavia, è anche fondamentale, a nostro avviso, ricordare che l’impiego delle NTIC nella didattica non è sufficiente a garantire il successo del processo di insegnamento/apprendimento: la seduzione esercitata dalle tecnologie informatiche, sebbene costituisca un indubbio fattore di motivazione, non può e non deve sostituirsi ad un contenuto didattico completo e strutturato; il rischio, è quello ben noto di confondere il mezzo con il fine dell’insegnamento: “contrairement à la perception commune, l’accès à internet (et le chargement d’une multitude de pages virtuelles) ne vaut pas immédiatement comme apprentissage et enseignement : la prouesse virtuelle (et la séduction pédagogique qui l’accompagne) rendent la fonction pédagogique encore plus essentielle, en tant que recomposition, repositionnement et unification d’un matériau, dont il faut créer le texte, le tissu même » (Bosquet :1997, 67)6 E’ quindi compito del docente che decida di… investire il suo capitale su titoli tecnologici, sperimentando una metodologia didattica centrata sulle nuove tecnologie - se vuole evitare che l’applicazione delle NTIC si riveli soltanto una deludente bolla speculativa… - non dimenticare il ruolo fondamentale della mediazione umana nel rapporto didattico, guidando i suoi studenti, animando la lezione, gestendo tempi e modi dell’uso del mezzo informatico, in modo da sfuggire alla trappola di una “perspective technocentrée” (Mangenot, 1996 :133) che, nonostante l’apparente efficacia, non può che condurre al fallimento della relazione di insegnamento/apprendimento. 6 «contrariamente alla percezione comune, l’accesso a internet (e il download di una miriade di pagine virtuali) non vale automaticamente come apprendimento e insegnamento: l’impresa virtuale (e la seduzione pedagogica che l’accompagna) rendono la funzione pedagogica ancora più essenziale, in quanto ricomposizione, ricostruzione e unificzione di un materiale di cui si deve ancora creare il testo, la trama stessa» (traduzione nostra). 11 5. 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