B_Relazione tecnica

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B_Relazione tecnica
AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI TAGGIA
Servizio Lavori Pubblici
INTERVENTO 4 - FAS - Fondo Aree Sottoutilizzate
"NUOVA STRADA COMUNALE DI
ACCESSO AL NUCLEO MEDIEVALE"
Progetto Esecutivo
ELABORATO
Relazione tecnica
B
idrologica -idraulica / geotecnica
sismica / strutture
DATA:
Marzo 2015
PROGETTISTA:
Arch. Angelica CORRADI
COLLABORATORI:
Ing. Gianluigi Pancotti
Ing. Fulvio Bianchi
Ing. Jan Ghersi
Ing. Roberto Ferrando
Comune di Taggia / FAS intervento 4 / Nuova strada accesso nucleo medioevale - Progetto Esecutivo
RELAZIONE TECNICA idrologico-idraulica /geotecnica/sismica/strutture pag. n° 1 di 15
RELAZIONE TECNICA
idrologico-idraulica /geotecnica/sismica/strutture
SOMMARIO
RELAZIONE IDROLOGICO-IDRAULICA ...................................................................................... 2
1 – PREMESSA ...................................................................................................................................... 2
2 – DESCRIZIONE DEL BACINO ........................................................................................................ 2
3 – RELAZIONE IDROLOGICA - IDRAULICA.................................................................................. 3
RELAZIONE GEOTECNICA .............................................................................................................. 8
1 – CARATTERISTICHE PROGETTUALI DELL'OPERA E DELLE FONDAZIONI....................... 8
2 – TERRENI DI FONDAZIONE DELLE OPERE ............................................................................... 9
RELAZIONE SISMICA......................................................................................................................... 12
1 – PREMESSA ...................................................................................................................................... 12
2 – PARAMETRI DELL’AZIONE SISMICA SU SITO DI RIFERIMENTO....................................... 12
3 – PARAMETRI DI PERICOLOSITÀ SISMICA ................................................................................ 13
RELAZIONE STRUTTURE ................................................................................................................. 14
1 – NORMATIVA................................................................................................................................... 14
2 – LOCALIZZAZIONE DELL'INTERVENTO.................................................................................... 14
3 – DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO ............................................................................................ 14
4 – DESCRIZIONE DELLE STRUTTURE ........................................................................................... 14
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RELAZIONE IDROLOGICO-IDRAULICA
1 – PREMESSA
L’intervento previsto in progetto è situato ad ovest rispetto all’abitato storico di Taggia e si sviluppa
dalla zona di San Benedetto verso nord, fino al rio Barbarasa, in prossimità della zona del Castello,
verso sud.
Nell’ambito del Piano di Bacino del torrente Argentina – Ambito n° 4, risulta così inquadrato:
- Tav. 16 a - Carta del Reticolo idrografico: interseca il reticolo idrografico (nella sezione terminale
della nuova strada, verso sud) alla confluenza con la via che insiste sul tratto tombinato esistente;
- Tav. 13 a - Carta della Suscettività al dissesto: ricade in Area a suscettività media (Pg2);
- Tav. 14 a - Carta del Rischio Geomorfologico: ricade totalmente in Area a rischio moderato (Rg1),
salvo l’area della serra ricadente in Area a rischio medio (Rg2);
- Tav. 11_1_a - Carta delle Fasce fluviali e Tav. 11_2_a BIS - Carta degli Ambiti normativi relativi
alle fasce di inondabilità: il tratto di reticolo, sottostante la via in cui si innesta il nuovo tronco
stradale, risulta indagato e le fasce fluviali non interessano l’area di progetto;
- Tav. 14 BIS_a - Carta del Rischio idraulico: tale rischio è assente.
2 – DESCRIZIONE DEL BACINO
Il reticolo idrografico che interessa l’areale di progetto è costituito dagli affluenti in sponda destra del
torrente Argentina, individuati dal rio Barbarasa a sud del tracciato e dal rio senza nome in prossimità
della zona della Madonna del Canneto.
In particolare il bacino del rio Barbarasa, che presenta una superficie drenata di 0,17 Kmq,
comprende gran parte del tracciato viario in progetto.
Le criticità individuate nel vigente Piano di Bacino sono sia di tipo idraulico che geologico e si
manifestano attraverso problematiche di erosione spondale e di fondo con incisione del versante, in
genere molto acclive, e conseguenti colate (debris flow) a seguito di precipitazioni intense e ripetute.
A seguito dei franamenti si possono determinare ostruzioni nel corso d’acqua che provocano
“piccoli” laghi soggetti a rotture repentine degli sbarramenti di chiusura con amplificazione della
portata durante gli eventi di piena.
Per quanto riguarda il rio Barbarasa, caratterizzato dalla presenza di una tombinatura esistente in
corrispondenza del centro storico, esso presenta situazioni di scarico rigurgitato in occasione delle
piene ad elevato tempo di ritorno del torrente Argentina, con conseguente instaurarsi di condizioni di
moto in pressione all’interno della tombinatura esistente per eventi di piena concomitanti.
Per tale tratto del suddetto rio risultano perimetrate le fasce di inondabilità, ai sensi dell’art. 12 delle
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N.T.A. del Piano di Bacino; ma dette fasce, nonché i relativi ambiti normativi derivanti dagli studi di
dettaglio, non interessano l’area di progetto.
3 – RELAZIONE IDROLOGICA - IDRAULICA
Caratteristiche progettuali dell’opera
Il tratto di strada in progetto si collega con la viabilità esistente ed in particolare, in corrispondenza
del rio Barbarasa, la nuova strada si innesta sul percorso viario tombinato, incidendo sulla fascia di
inedificabilità che perimetra il rio stesso.
La superficie stradale è costituita da una pavimentazione di tipo impermeabile, in conglomerato
bituminoso o cementizio, dotata di pendenza massima del 10%.
Al fine del regolare deflusso delle acque di pioggia è prevista la realizzazione di canalette di raccolta
trasversali all’asse stradale e, in asse alla via, sotto il piano stradale, di una tubazione del diametro
Ø250 per l’allontanamento delle acque stesse.
Tale tubazione confluisce a sud nella tombinatura esistente, posta in corrispondenza del rio
Barbarasa, e a nord, con un breve tratto, si collega con l’impianto di smaltimento esistente.
Considerazioni in merito alla normativa idraulica
In merito alla fascia di inedificabilità posta a tutela del rio Barbarasa, il Regolamento Regionale n°3
del 14/11/2011 – “Regolamento recante disposizioni in materia di tutela delle aree di pertinenza dei
corsi d’acqua”, all’art. 5 comma 2, consente, previa autorizzazione della Provincia, la realizzazione
di strade di interesse pubblico, purché non interferenti con la sicurezza delle opere di protezione
presenti e con la possibilità di attività di manutenzione degli alvei e delle opere stesse, né
pregiudichino l’eventuale sistemazione definitiva del corso d’acqua.
L’opera in progetto, di evidente interesse pubblico, non interferisce con le esistenti opere poste a
protezione della sicurezza idraulica del sito, né con le previste attività di manutenzione d’alveo.
Inoltre, in considerazione della posizione del nuovo tratto viario, che si sviluppa sostanzialmente al di
fuori del percorso del rio, non vengono pregiudicati possibili interventi di sistemazione idraulica del
rio stesso, col quale la strada interferisce solo in modo marginale e, per la natura stessa dell’opera,
non risulta comunque in alcun modo pregiudizievole nei riguardi di una eventuale sistemazione
futura dell’assetto idraulico del corso d’acqua.
Dimensionamento della tubazione di progetto
Il bacino idrografico, sotteso al tratto di strada di progetto, è scindibile in due parti, ognuna facente
capo ad un tratto di tubazione indipendente, per via del punto di massima quota della tubazione stessa
previsto intorno a metà del percorso stradale. Per la parte di bacino di competenza del rio Barbarasa
l’area drenata è pari a 0,019 Kmq.
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Procedendo alla stima della portata d’acqua smaltibile dalla tubazione, si considera il tratto di strada
maggiormente lungo (verso sud) e si ipotizzano due condizioni di pioggia:
1) scroscio di pioggia intenso di breve durata: 100 mm/h;
2) pioggia molto intensa di brevissima durata: 20 mm per 5’.
Nel primo caso, si assume un coefficiente di deflusso unitario per le acque piovute direttamente sulla
strada, mentre per la parte del bacino di competenza verso monte il coefficiente di deflusso è
considerato pari a 0,2. Tale ipotesi deriva dalla presenza di alcune difese d’acqua esistenti che, pur
interferendo con la strada in progetto, drenano in modo indipendente, nonché alla morfologia del
territorio sistemato a fasce di terreno (permeabili). Anche i tempi di corrivazione, derivanti dalla
conformazione sopra evidenziata, risultano piuttosto alti e quindi in occasione di scrosci brevi
l’afflusso da monte risulta temporalmente ritardato.
Nel tratto di strada maggiormente lungo (verso il rio Barbarasa) risulta:
Q1 = 0,019 Kmq x 100 mm/h x 0,2 = 19000 mq x 0,1 m / 3600 s x 0,2 = 0,106 mc/s
Q2 = (2,75 x 155,00) mq x 100 mm/h x 1,0 = 426,25 mq x 0,1 m / 3600 s x 1,0 = 0,012 mc/s
Qtot = 0,106 + 0,012 = 0,118 mc/s
dove:
Q1 = portata derivante dal versante incidente sul tratto di strada
Q2 = portata derivante dalle piogge dirette sulla pavimentazione stradale
Il tratto analizzato risulta inoltre scindibile in due tronchi con pendenze minime differenti e portate di
smaltimento diverse, in particolare:
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Il primo tronco (L = 90 m) è caratterizzato da una pendenza minima = 2%, e una portata di afflusso
Qtot1° Tronco = 0,069 mc/s; considerando la tubazione prevista in progetto (Ø250)
Qsmaltibile1° Tronco =
0,141 mc/s.
Nel secondo tronco (L = 65 m): pendenza minima = 6%, Qtot2° Tronco = 0,049 mc/s;
per la tubazione di progetto (Ø250)
Qsmaltibile2° Tronco = 0,244 mc/s.
Nel secondo caso, si assume un coefficiente di deflusso unitario per le acque piovute direttamente
sulla strada, mentre la parte del bacino di competenza verso monte non viene considerata nel calcolo,
poiché si ipotizza, per piogge intense ma di brevissima durata, uno sfasamento temporale
significativo ed un terreno permeabile con ancora una capacità di assorbimento tale da non influire
oltremodo sulla strada.
Sempre considerando il tratto di strada maggiormente lungo (verso il rio Barbarasa) risulta:
Qtot = (2,75 x 155,00) mq x 20 mm x 5’ x 1,0 = 426,25 mq x 0,02 m / (5x60) s x 1,0 = 0,028 mc/s
Considerando sempre il tratto, scisso nei due tronchi con pendenze minime differenti e portate di
afflusso diverse, risulta:
Nel primo tronco (L = 90 m e pendenza minima = 2%): la portata di afflusso è pari a
Qtot1° Tronco = 0,017 mc/s; considerando la tubazione prevista in progetto (Ø250)
Qsmaltibile1° Tronco =
0,141 mc/s.
Nel secondo tronco (L = 65 m): pendenza minima = 6%, Qtot2° Tronco = 0,011 mc/s;
per la tubazione di progetto (Ø250)
Qsmaltibile2° Tronco = 0,244 mc/s.
Considerazioni in merito alle portate idrauliche smaltite
La tubazione di smaltimento in progetto, considerata la massima pendenza longitudinale prevista
(10%), i materiali costituenti e le sue dimensioni (Ø250), smaltisce una quantità massima d’acqua
pari a 316 litri/sec (0,316 mc/s), come risulta dal seguente conteggio.
dati tubazione:
d
diametro interno
[m]
0,250
r
%
h
i
Ks
a
p
W
RH
V
raggio interno
% riempimento tubo
altezza di riempimento
pendenza minima
coeff. di Strickler
angolo al centro
contorno bagnato
area di deflusso
raggio idraulico
velocità
[m]
[%]
[m]
[%]
[m1/3s-1]
[°]
[m]
[m2]
[m]
[m/sec]
0,13
94%
0,24
10,0%
120
303
0,662
0,0479
0,072
6,6
Qs
portata smaltibile dalla tubazione
[m3/sec]
0,316
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Per quanto riguarda la capacità di raccolta del rio Barbarasa, ed in particolare della tombinatura
esistente che lo caratterizza nella sua parte terminale, la portata di piena duecentennale, considerata
nel Piano di Bacino, è pari a 6,80 mc/s, per cui la massima quantità d’acqua raccolta dalla nuova
infrastruttura e successivamente smaltita dal rio stesso, risultano pari al 4,7% della portata
complessiva attualmente prevista nell’alveo, per eventi eccezionali. Tale quantità risulta esigua in
rapporto a quella complessivamente smaltita dal rio e quindi del tutto ininfluente riguardo alla
possibilità di aumento della pericolosità idraulica del corso d’acqua.
Si evidenzia, inoltre, che la tubazione di scarico smaltisce le acque meteoriche ricadenti sull’area a
monte della strada, ricompresa nel bacino idrografico di competenza del rio Barbarasa, per cui le
acque smaltite artificialmente dalla tubazione prevista, verrebbero comunque convogliate in alveo in
altro modo più a valle. Per tali motivi, è possibile affermare che il modesto afflusso al rio Barbarasa
non influenza in modo apprezzabile il regime di deflusso nella tombinatura esistente.
Per quanto riguarda l’immissione delle acque nel rio, vista la presenza della tombinatura, si prevede
l’innesto della tubazione sulla parete laterale sinistra della stessa tombinatura; il punto di immissione
verrà collocato ad una quota appena inferiore al solaio di copertura del tombino, in modo da rimanere
al di sopra del profilo idraulico della piena duecentennale, eventualmente prolungando la tubazione di
quanto occorra per il raggiungimento del punto di miglior innesto.
La seguente figura riporta la sezione del modello idraulico considerato per le verifiche idrauliche
della tombinatura del rio Barbarasa e acquisito ai fini dell’aggiornamento del Piano di Bacino, in
corrispondenza dell’innesto della nuova strada con la viabilità esistente. Su tale sezione sono riportati
anche i livelli assunti dalla portata duecentennale anzidetta maggiorata dal contributo della tubazione
di smaltimento della strada in progetto, nonché la posizione dell’innesto della tubazione stessa
all’interno della tombinatura.
Nella seguente tabella sono, invece, riportati i dati riassuntivi delle caratteristiche idrauliche sia
relative al Piano di Bacino, sia quelle maggiorate in seguito all’immissione d’acqua da parte della
tubazione di smaltimento in progetto.
Portata
Quota idrometrica
Quota carico cinetico
[mc/s]
[m]
[m]
Piano di Bacino
6,800
71,86
72,47
Portata del Piano di
bacino maggiorata con
l’immissione da
tubazione di smaltimento
7,116
71,89
72,52
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Immissione
acque
0,31 m
Livello del
carico cinetico
Livello piena
duecentennale
Sezione schematica del modello idraulico
Da tale figura e dalla soprastante tabella si deduce quanto l’innalzamento di livello risulti ininfluente
sulla variazione dei franchi idraulici esistenti.
Verso nord, la tubazione Ø400, che dalla zona San Benedetto scende fino sulla via S. Dalmazzo, ha
una finalità preventiva al fine di garantire, in una prima fase, l’allontanamento delle acque raccolte
dalla strada in progetto, senza però raccogliere le acque del compluvio esistente senza nome.
In una eventuale fase successiva, consentirebbe il proseguimento verso valle di tale tubazione, con
pari diametro, nell’ambito di ulteriori lavori in ambito pubblico o privato. In tal modo, si potrebbero
raccogliere in futuro le acque del compluvio naturale portandole a valle in sotterraneo, previa
realizzazione di vasca-filtro per il trattenimento del materiale trasportato all’innesco di fenomeni
denominati debris flow.
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RELAZIONE GEOTECNICA
1 – CARATTERISTICHE PROGETTUALI DELL'OPERA E DELLE FONDAZIONI
Il manufatto stradale in progetto si sviluppa su un’area di versante acclive, sistemato a terrazzamenti
di fascia, ed è stato impostato progettualmente, seguendo il più possibile l’andamento delle isoipse,
nei limiti imposti dal progetto stradale in termini di pendenze minime, nonché dalle prescrizioni della
Soprintendenza riguardo gli aspetti ambientali da salvaguardare.
Per la sua realizzazione sono previste una serie di opere di sostegno sia del terreno naturale, verso
monte (muri di sostegno o di controripa), sia del rilevato, da realizzare in materiale arido per la
costruzione del piano stradale, verso valle (muri di sottoscarpa).
Le opere che si andranno ad eseguire consistono principalmente in scavi di sbancamento e di
fondazione, rinterri in materiale arido e costruzione di muri di contenimento del terreno, previsti con
paramento esterno inclinato (10%) e rivestimento in pietra.
Sono previste anche opere di fondazione speciali in micropali e intirantature profonde di ancoraggio,
per garantire una maggiore stabilità delle strutture, laddove le condizioni geotecniche lo rendono
necessario. In particolare è prevista, nei casi più critici, identificati nel tratto del tronco stradale a sud,
sul lato a valle (muri di sottoscarpa), la realizzazione di due file di micropali inclinate a cavalletto, per
il raggiungimento del substrato più consistente e il trasferimento delle azioni di spinta.
Nel tratto terminale, sempre verso sud, la zona di innesto della nuova strada sulla via esistente,
peraltro già interessata da smottamento dei muri di fascia a monte, comporta la realizzazione di un
muro di controripa su micropali e tiranti permanenti.
Altro caso che presenta criticità nell’esecuzione, riguarda le opere di sostegno da realizzare al di sotto
della serra esistente (sezz. 7-8-9) e quelle relative alla realizzazione delle piazzole di interscambio
(sez. 18), per le quali è previsto lo scavo in prossimità del piede di muri esistenti e per cui è necessario
provvedere alla realizzazione preventiva di paratia di micropali legati da cordolo in c.a. di testata.
Nel complesso, le opere previste saranno di altezza variabile da 0,50 m fino a 4,50 m (fondazione
esclusa) e tutte con paramento rivestito in pietra.
Le strutture delle opere di sostegno sono costituite da muri in c.a. con suola in aggetto anteriore e
posteriore e gettate in opera contro terra o con cassero posteriore e con rivestimento in pietra
realizzato a posteriori. I micropali sono previsti di medio diametro (max Ø220), di lunghezze fino a
10 m e con armatura metallica tubolare; mentre i tiranti attivi sono previsti a tre trefoli in acciaio
armonico, con iniezioni ripetute di boiacca cementizia.
Laddove le condizioni delle opere di sostegno esistenti lo consentono, nell’ottica di conservare il più
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possibile le presenze dei luoghi, per la realizzazione dell’opera di contenimento di valle, è previsto
l’inserimento di un cordolo in c.a. su micropali a tergo delle stesse.
2 – TERRENI DI FONDAZIONE DELLE OPERE
Dalla relazione geologico-tecnica redatta dallo “Studio associato di Geologia C. Beretta & A.
Patellani” di Rapallo (GE) è possibile rilevare un chiaro inquadramento dei terreni di fondazione, sia
sotto il profilo geologico che geotecnico.
Tale relazione geologica alla quale si rimanda, analizza l'intervento con particolare riguardo al
rispetto del D.M. 14/01/08 di applicazione della legge 05/11/71 n°1086 e della legge 02/02/74 n°64.
Sintesi della caratterizzazione geotecnica dei litotipi
L’interpretazione geologico-stratigrafica desunta dall’indagine geologica effettuata, viene riassunta,
dai consulenti in materia, nella stratigrafia interpretativa così impostata, dal piano di campagna verso
il basso della successione:
Orizzonti sciolti:
(R)
terreni agricoli superficiali, rimaneggiati e/o di riporto
(CE)
coltri eluvio-colluviali di pendio, rimaneggiate in superficie
Livelli di alterazione e/o superficiali del substrato:
(E-SA)
orizzonte eluviale
(SA)
orizzonte superficiale alterato del substrato
(S)
orizzonte più profondo ed addensato del substrato
con significativa variabilità in termini di tessitura e composizione della facies, ascrivibile alle Brecce
di Taggia.
In merito all’analisi sull’ammasso roccioso del substrato, che si colloca, lungo il tracciato, tra 2 e 5
metri dal piano di campagna, la relazione geologica individua degli orizzonti a struttura integra
(condizioni favorevoli) e degli orizzonti alterati (condizioni sfavorevoli - cautelative). Questi ultimi
denotano un taglio netto dei parametri della resistenza al taglio.
Pur non indicando esplicitamente come parametri rappresentativi quelli denominati sfavorevoli, i
consulenti geologi rimarcano la cautela, sicuramente necessaria, in presenza di livelli e/o domini,
particolarmente alterati e/o fratturati, potenzialmente presenti all’interno dell’ammasso roccioso. In
tal senso, le valutazioni che sarà possibile effettuare in corso d’opera potranno meglio dirigere le
scelte del Direttore dei Lavori, privilegiando un dimensionamento ragionato delle opere di sostegno,
in base alle risultanze degli scavi, effettuati su un’ampia area di sito.
Nella presente fase progettuale, i dati scelti dal sottoscritto progettista strutturale e assunti alla base
dei calcoli effettuati, risultano coerenti con quelli rilevati in sede di indagine geologica e, sebbene per
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alcuni di loro i valori adottati possano apparire non cautelativi, gli intervalli di variazione di tali
parametri, nell’ambito dell’arbitrarietà di scelta del progettista, verranno debitamente verificati in
sede esecutiva.
I parametri geotecnici indicati dai geologi, per i litotipi individuati, sono i seguenti (valori minimi,
massimi e medi):
Litotipo
Peso di volume secco (γ)
Coesione non
drenata (Cu)
Coesione efficace
(c’)
Angolo di attrito
efficace (φ‘)
kN/mc
kPa
kPa
°
-
0
-
0
19-21
184
0-20
20-24
20
Valore prova UU
10
26
0-250
24-32
125
28
16-18
(R)
17
17-19
(CE)
18
(E-SA)
21-22
(SA) - (S)
-
22
20-22
21
21-23
22
I parametri scelti per i calcoli strutturali sono i seguenti:
Simbologia adottata
Nr.
Descrizione
γ
γs
φ
δ
c
ca
Indice del terreno
Descrizione terreno
Peso di volume del terreno espresso in [daN/mc]
Peso di volume saturo del terreno espresso in [daN/mc]
Angolo d'attrito interno espresso in [°]
Angolo d'attrito terra-muro espresso in [°]
Coesione espressa in [daN/cmq]
Adesione terra-muro espressa in [daN/cmq]
Descrizione
Terreno di Coltre
Terreno di Base
Riempim. granulare
Terreno substrato
γ
1750
2000
1800
2600
γs
2000
2200
2000
2800
φ
21.00
22.00
30.00
28.00
δ
14.00
14.67
20.00
18.67
c
0.000
0.075
0.000
0.250
ca
0.000
0.052
0.000
0.175
Parametri medi
Descrizione
Terreno di Coltre
Terreno di Base
Riempim. granulare
Terreno substrato
γ
1750
2000
1800
2600
γs
2000
2200
2000
2800
φ
22.00
22.00
30.00
28.00
δ
14.67
14.67
20.00
18.67
c
0.000
0.100
0.000
1.250
ca
0.000
0.070
0.000
0.875
Parametri minimi
Descrizione
Terreno di Coltre
Terreno di Base
Riempim. granulare
γ
1750
2000
1800
γs
2000
2200
2000
φ
20.00
20.00
30.00
δ
13.33
13.33
20.00
c
0.000
0.075
0.000
ca
0.000
0.052
0.000
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Terreno substrato
2600
2800
24.00
16.00
0.100
0.070
Il terreno definito di coltre è il terreno di spinta per le opere lato monte, ove non si operano scavi
consistenti di sbancamento, per cui l’unico riempimento arido introdotto è quello relativo al
drenaggio a tergo muro e corrispondente ai litotipi R e CE, come indicato nelle sezioni geologiche.
Il terreno definito di base è il terreno corrispondente al litotipo E-SA di substrato alterato, sul quale, in
fase esecutiva, occorre andare a trovare l’appoggio per le opere di fondazione superficiali, tenuto
conto che l’altezza dei muri è stata scelta in funzione di una ragionevole quota di imposta di tale
litotipo per le varie sezioni di rilievo.
Il terreno definito di substrato è il terreno corrispondente ai litotipi SA e S, ai quali fare riferimento
per il calcolo delle fondazioni speciali su micropali e per l’ancoraggio profondo delle intirantature.
Il terreno di riempimento granulare è caratterizzato da parametri tipici per terreni granulari di riporto
necessari per il rinterro delle opere: i parametri utilizzati sono parametri standard.
Come si evince dal tabulato sopra riportato, i dati cautelativamente scelti in questa fase di
progettazione, presuppongono il sovradimensionamento delle opere di sostegno dei terreni, rispetto
alle tradizionali strutture abitualmente realizzate nel comprensorio per opere analoghe.
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RELAZIONE TECNICA idrologico-idraulica /geotecnica/sismica/strutture pag. n° 12 di 15
RELAZIONE SISMICA
1.
PREMESSA
Le azioni sismiche di progetto, in base alle quali valutare il rispetto dei diversi stati limite
considerati, si definiscono a partire dalla “pericolosità sismica di base” del sito di costruzione.
Essa costituisce quindi l’elemento di conoscenza primario per la determinazione delle azioni
sismiche stesse.
La pericolosità sismica di base è definita in termini di accelerazione orizzontale massima attesa ag
in condizioni di campo libero su sito di riferimento rigido con superficie topografica orizzontale,
nonché di ordinate dello spettro di risposta elastico in accelerazione ad essa corrispondente Se (T),
con riferimento a prefissate probabilità di eccedenza PVR, nel periodo di riferimento VR.
Nella valutazione dell’azione sismica locale, si tiene inoltre conto degli effetti di sito
(amplificazioni stratigrafica e topografica) attraverso la categoria del sottosuolo (Cat. B) e le
condizioni topografiche locali (Cat. T2 – pendio).
2.
PARAMETRI DELL’AZIONE SISMICA SU SITO DI RIFERIMENTO:
Classe opera
2
Vita nominale
50 anni
Periodo di rif.
50 anni
Latitudine
43,8552518
Longitudine
7,8529186
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3.
PARAMETRI DI PERICOLOSITÀ SISMICA:
Per opere di sostegno:
Per opere di sostegno con fondazione superficiale
Per opere di sostegno con fondazione profonda
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RELAZIONE SULLE STRUTTURE
1.
NORMATIVA
La progettazione dell’opera in oggetto e i conseguenti elaborati sono redatti in conformità alle
Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 Gennaio 2008, emesse ai sensi delle leggi
05.11.1971, n. 1086, e 02.02.1974, n. 64, così come riunite nel Testo Unico per l’Edilizia di cui al
D.P.R. 06.06.2001, n. 380.
2.
LOCALIZZAZIONE DELL'INTERVENTO
Ai fini antisismici, l'intervento in progetto è localizzato nel comune di Taggia a monte dell’abitato
storico, lungo un’area che si estende dalla zona del Castello alla zona San Benedetto e censita al
N.C.E.U.
del
comune
censuario
di
Taggia
al
Foglio
21,
Mapp.li
324-325-488-652-562-338-339-353.
3.
DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO
Il progetto prevede la realizzazione di una nuova strada comunale, di accesso al nucleo medievale,
facente parte del progetto integrato di riqualificazione urbana del nucleo storico di Taggia,
nell’ambito del Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS) approvato con deliberazione di Giunta n° 299
del 06/10/2009. Il progetto si pone l'obbiettivo di consentire una migliore possibilità di
valorizzazione turistica, residenziale ed economica dell’ampia area degradata del Centro Storico
situata a Nord Ovest dell’abitato.
La nuova strada, di lunghezza complessiva pari a circa 250 m e avente una larghezza utile di 2,75
m, è realizzata mediante una stratigrafia di 30 cm di tout venant di base su geotessuto di
distribuzione, di 10 cm di stabilizzato, di 4 cm di conglomerato binder, e di 3 cm di strato di usura.
Per il superamento delle asperità morfologiche è prevista una serie di opere di sostegno delle terre
con paramento in pietra a vista.
I muri previsti saranno di altezza compresa tra i 50 cm e i 4,50 m (fondazione esclusa) e sono in
parte realizzati con strutture di fondazione speciali (micropali di fondazione e tiranti di
ancoraggio).
Ai sensi della D.G.R. n°1184 del 30/09/2013 (L.R. n°50/2012), le opere in progetto riguardano
interventi assoggettati a controllo per l’ottenimento dell’Autorizzazione preventiva.
4.
DESCRIZIONE DELLE STRUTTURE
Le strutture per la costruzione della nuova strada sono costituite da muri a mensola in cemento
armato, con scarpa minima del 10%, e suola in aggetto anteriore e posteriore, gettati in opera,
contro terra o con cassero posteriore. L’eventuale approfondimento del piano di posa delle
fondazioni, qualora necessario per il raggiungimento dello strato di terreno più consistente, sarà
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realizzato con un maggiore spessore del calcestruzzo magro di sottofondazione (magrone). Nel
caso in cui tale strato risulti a profondità elevata, è previsto l’utilizzo di micropali di fondazione
realizzati con trivellazione e armatura tubolare in acciaio con getto in pressione di malta
cementizia ad alto dosaggio. I tiranti di ancoraggio, previsti in zona limitata del tratto stradale nella
parte finale verso sud, sono realizzati anch’essi mediante trivellazione e inserimento di tiranti a tre
trefoli da 0,6” in acciaio armonico, con iniezione di malta cementizia espansiva premiscelata per la
parte attiva di fondazione.
Qualora le condizioni del terreno lo rendessero necessario è, inoltre, previsto l’utilizzo di tubo
camicia per agevolare la trivellazione delle opere speciali.
Sanremo, marzo 2015
Il tecnico
Arch. Angelica Corradi
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