Camere di commercio Parigi e Metz (concluso)
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Camere di commercio Parigi e Metz (concluso)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15961 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 16 Seduta di annuncio: 628 del 08/05/2012 Firmatari Primo firmatario: FARINA GIANNI Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO Data firma: 08/05/2012 Destinatari Ministero destinatario: • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 08/05/2012 Stato iter: CONCLUSO il 03/12/2012 Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 03/12/2012 DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO AFFARI ESTERI Fasi iter: SOLLECITO IL 09/10/2012 RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/12/2012 CONCLUSO IL 03/12/2012 Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-15961 presentata da GIANNI FARINA martedì 8 maggio 2012, seduta n.628 GIANNI FARINA. Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: l'apertura della delegazione di Metz della camera di commercio Italiana di Parigi veniva decisa diversi anni orsono per poter usufruire di un consistente contributo aggiuntivo da parte del Ministero del commercio estero; risulta all'interrogante che da anni ormai la CCIF di Parigi sia commissariata e in gravissima difficoltà sommersa da debiti, anche a livello fiscale; ci si domanda per quali motivi si mantenga in vita l'ente (che è sempre stato un duplicato dell'ICE, oggi risorto dalle sue ceneri) e questo malgrado il fatto che l'ipotesi di chiusura definitiva sia stata portata a più riprese all'ordine del giorno delle Assemblee generali delle Camere di commercio; la delegazione di Metz in questi ultimi anni non risulta aver registrato alcun genere di attività significativa, eccezion fatta per l'organizzazione del padiglione italiano alla fiera di Metz; gli espositori, sempre gli stessi, risultano essere in gran parte commercianti in salumi o venditori di capi di abbigliamento di basso costo taluni con etichette all'interno «made in Taiwan», cosa che ad avviso dell'interrogante arreca un serio nocumento di immagine nazionale, specie in un paese attento come la Francia; risulta che per l'edizione 2011 l'ente fiera abbia escluso la partecipazione della Delegazione dall'organizzazione del padiglione italiano a seguito delle proteste di diversi espositori che lamentavano che la delegazione intendeva rivendere loro lo spazio espositivo messo a disposizione dalla Fiera a prezzo consistentemente maggiorato; risulta che la delegazione non abbia mai organizzato presenze italiane alle fiere di Nancy e Strasburgo, iniziative forse meno importanti di Metz, ma comunque aventi luogo in città di primaria importanza nell'Est della Francia, la delegazione risulterebbe del tutto sconosciuta in queste città; la delegazione di Metz per anni ha organizzato corsi di «italiano commerciale», rilasciando sino a non molto tempo addietro un vero e proprio «diploma», il cui fondamento normativo non è noto all'interrogante. Sarebbe legittimo parlare di attestato; non è altresì noto che tipo di controllo venisse effettuato sulla didattica e sulla qualità dell'insegnamento; la delegazione di Metz rappresenta un ulteriore e gravoso passivo nel bilancio generale della Camera di Parigi e gran parte di questo passivo è rappresentato dalle retribuzioni -: in un momento di serie ristrettezze di bilancio, che colpiscono l'operatività degli enti gestori dei corsi di italiano, in Francia e in Europa, dei Comites, il cui funzionamento, anche per le chiusure delle loro sedi, è, unicamente, legato al volontariato degli eletti per non parlare della drastica riduzione del personale e della persistente minaccia di ulteriori chiusure di uffici consolari, fatti che mettono in dubbio la stessa organizzazione delle prossime elezioni politiche e il rinnovo degli organismi elettivi della comunità italiana, come si concili, a Parigi come a Metz, quello che all'interrogante appare un sostanziale spreco di risorse e quali disposizioni il ministro interrogato intenda assumere per ovviare ad una situazione che all'interrogante appare incresciosa e insostenibile agli occhi della nostra collettività. (4-15961) Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 3 dicembre 2012 nell'allegato B della seduta n. 727 All'Interrogazione 4-15961 presentata da GIANNI FARINA Risposta. - Il Ministero degli affari esteri è consapevole della complessa situazione in cui si trova la Camera di commercio italiana a Parigi e assicura un impegno costante, sia attraverso l'ambasciata che l'amministrazione centrale, e di concerto con le altre istituzioni competenti, nell'indirizzare l'ente verso una sempre più attenta gestione dei finanziamenti pubblici e, in generale, delle risorse economiche, onde favorire un processo di risanamento finanziario oltre che una maggiore efficacia delle iniziative promozionali. È innanzitutto opportuno ricordare che la Camera di Parigi non è mai stata commissariata (né potrebbe esserlo dal momento che è un ente di diritto privato) e - almeno a quanto risulterebbe leggibile dalla dinamica dei bilanci 2009-2010-2011 - la dirigenza della Camera sta recuperando man mano sul fronte della pressione debitoria. Circa le vicende relative alla delegazione a Metz, i suoi costi e il suo apporto al bilancio della Camera sono al centro della gran parte delle riunioni del Consiglio di amministrazione della Camera di commercio italiana a Parigi, all'interno del quale la maggioranza dei membri esprime una posizione generalmente critica sulla gestione della delegazione. Va comunque ricordato che, essendo le Camere di commercio italiane all'estero organismi privati - e in quanto tali autonomi ed indipendenti - l'apertura della delegazione di Metz rientra tra le attività che la Camera di Parigi liberamente può scegliere di avviare, anche in considerazione del fatto che - contrariamente a quanto affermato - non riceve alcun contributo aggiuntivo. Lo Stato italiano infatti eroga contributi esclusivamente per le attività promozionali svolte dalle Camere, sulla base dei costi effettivamente sostenuti e per un importo minimale pari al 15 per cento. Riguardo ai corsi di «italiano commerciale» che, è bene evidenziare, non sono cofinanziati dallo Stato italiano, fino al 2010 la delegazione di Metz ha rilasciato dei «diplomi» poi rinominati «attestati» a seguito dell'intervento della nuova dirigenza della Camera di commercio italiana in Francia, anche su impulso dell'ambasciata e del consolato generale d'Italia. Dagli elementi assunti attraverso Assocamerestero, risulterebbe che la Camera utilizzi metodologie riconosciute a livello internazionale per la misurazione dei progressi della didattica (come ad esempio il test Clip che ha l'avallo dell'Università degli studi per stranieri di Perugia ed è un prodotto registrato dalla Camera di commercio italiana in Francia utile a certificare il livello di conoscenza dell'italiano commerciale). Giova inoltre ricordare che la Farnesina è fortemente impegnata, di concerto con le altre istituzioni di riferimento (Ministero dello sviluppo economico, Unioncamere e Assocamerestero) nel monitoraggio delle attività promozionali delle Camere di commercio italiane all'estero al fine di valutare l'efficacia delle iniziative intraprese. Tale attività si traduce nella partecipazione costante a riunioni, assemblee e visite in loco e in riunioni di coordinamento interistituzionale in Italia al fine di accertare il rispetto delle norme vigenti relative all'utilizzo di fondi pubblici stanziati a favore della programmazione delle iniziative promozionali e l'efficacia delle stesse iniziative di promozione. I contributi concessi alle Camere di commercio italiane all'estero dal Ministero dello sviluppo economico, sulla base di un parere motivato del Ministero degli affari esteri per il tramite della rete diplomatico-consolare, vengono erogati a rimborso sulla base di regolari rendicontazioni. Ai sensi della circolare del Ministero dello sviluppo economico n. 0177438 del 29 novembre 2010, infatti, i finanziamenti ministeriali vengono attribuiti sulla base del programma promozionale svolto nel corso del precedente esercizio e sulla base delle aree progettuali indicate nella circolare stessa, come ad esempio contatti per la conclusione d'affari, assistenza e consulenza alle imprese e attività della rete camerale. È poi facoltà delle Camere sottoporre all'approvazione ministeriale anche azioni promozionali legate all'area informativa, formativa e di addestramento professionale. L'attività promozionale non risulta essere, d'altro canto, l'unica attività delle Camere, soggetti di diritto privato della cui gestione finanziaria complessiva non è competente il Ministero degli affari esteri. La vigilanza esercitata è, infatti, relativa alla sola attività promozionale e non alla gestione contabile delle attività camerali nella loro totalità. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Marta Dassù.