TuttoDiTutto la stanza di Nicole appuntamenti
Transcript
TuttoDiTutto la stanza di Nicole appuntamenti
TuttoDiTutto la stanza di Nicole Appuntamento fisso con un ammiratore mascherato. Che si confessa alla Kidman, per parlarle di sé, del cinema e del mondo Cara Nicole, 16 RdC Giugno 2005 appuntamenti mi spiace dover tornare sull’argomento. Il fatto, però, è che in vista del nostro futuro insieme non voglio equivoci, solo sincerità. Altrimenti finiremmo come Tom che si è portato a Roma una ragazzetta, Katie Holmes, presentandola come la sua nuova fidanzata. Dopo di te, austera Nicole, ha perso definitivamente la testa. Non saprei come definire quella scena glicemica a due passi da San Pietro con i fotografi impazziti. Che tra Tom e la ragazza/attrice di secondo/terzo piano possa esserci del tenero è escluso. Ma è prova/provata che dopo di te, lui abbia perduto la cognizione della sincerità e non voglia neppure cercarla. Non è però di questo che volevo parlarti, bensì ci tenevo a tornare sull’argomento della lettera precedente, i critici. Non vorrei che le mie parole feroci possano essere interpretate come impulso di rabbia per i toni sprezzanti che spesso ti riservano. È vero, è una cosa che mi fa imbestialire: non sono algido come Tom, diplomatica Nicole, e tu lo sai. L’aspetto razionale, invece, è che non credo davvero che i critici servano più a qualcosa. In Italia c’è un reality-show musicale dove alcuni di loro sono stati chiamati per dare i voti ai partecipanti: tutti cantanti di secondo piano che da anni non hanno più successo e che, per ritrovarlo, hanno colto al volo l’occasione del programma televisivo. Quello che è desolante è che questi critici si esprimevano come se stessero disquisendo di Bruce Springsteen o di John Lennon. Per votare, li ho visti persino alzare delle palette di plastica, come facevano i bambini allo Zecchino d’Oro. Mi sono allora chiesto cosa potesse pensare un impiegato che fatica per comprare un cd al mese o andare a vedere un film alla settimana. Ha bisogno del critico che alza la paletta? Quel signore è necessario perché l’impiegato scelga e capisca bene il film da vedere o il disco da comprare? Francamente, saggia Nicole, sarebbe più utile risparmiare i soldi delle palette e dei critici e consegnarli direttamente all’impiegato. Tuo Peter Parker Animazioni dal mondo Pixar, Bozzetto & Co: corti doc al festival Arcipelago Digitali, animati, virtuali e sul web. Sono i coloratissimi protagonisti della 13ª edizione di Arcipelago, il Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini, in programma a Roma dal 17 al 24 giugno. Una passerella di alieni, mostriciattoli e meno frivoli personaggi, con cui la manifestazione ribadisce la sua tradizionale attenzione per linguaggi e forme della creatività di frontiera. All’appello dei corti animati risponderà addirittura la Pixar di John Lasseter: in cartellone, il suo Boundin’ a un passo dall’Oscar lo scorso anno, affiancherà tra gli altri anche i candidati del 2005 e del 2002 Grapher Broke e Copy Shop. Sempre dal pianeta cartoon arriverà anche Loo, prima animazione in 3D del leggendario Bruno Bozzetto. Mentre Europe in Shorts raccoglierà una selezione dei migliori corti internazionali di genere fantastico, tutt’altro è lo spirito che guida l’omaggio a Peter Watkins, cineasta militante e ormai quasi settantenne, costretto all’esilio artistico dall’azzardo della sua denuncia. Filmato dello scandalo, il documentario The War Game, che sarà presentato in cartellone: premiato con l’Oscar nel 1966 ma poi mai trasmesso dalla BBC, venne censurato perché formulava l’ipotesi di un attacco nucleare alla Gran Bretagna. Sempre di Watkin, saranno inoltre proposti il Diary of an Unknown Soldier degli esordi e il successivo The Forgotten Faces sulla rivolta ungherese del ’56. Completano il cartellone una personale su Gianfranco Pannone e una retrospettiva sul cinema breve irlandese: tra le sottocategorie della sezione, una sarà integralmente dedicata alla produzione in gaelico.