Anteprima gratuita - Matisklo Edizioni

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Anteprima gratuita - Matisklo Edizioni
Clara Vajthó
Come fanno l’amore
gli scoiattoli
con “Storie di Cazzo e Figa
ed altri amici”
ANTEPRIMA GRATUITA
«Comete»
Collana di poesia
Come fanno l’amore gli scoiattoli
© 2015 Clara Vajthó
© 2015 Matisklo Edizioni
Prima edizione, gennaio 2015
ISBN: 978-88-98572-38-0
Copertina dell'autrice
Matisklo Edizioni S.N.C.
di Oddera Cesare & Vico Francesco
Via Eremita 14
17045 Mallare (SV)
[email protected]
www.matiskloedizioni.com
LEGGENDO CLARA
Vi confesso che non è stato per niente difficile per
me apprezzare questa raccolta di poesie che vi apprestate a
leggere. Clara possiede la rara capacità di fare in modo che
le parole che scrive dicano con chiarezza quello che lei vuo­
le che dicano. Stende versi di preziosa tenerezza per inter­
romperli, spezzarli di netto con immagini di cruda, volgare
realtà. Per quanto la parola volgare si debba intendere
esclusivamente nell’accezione di popolare, schietta, sincera.
È come un viaggio sulle montagne russe nelle quali
lei, da buona madre, ci tiene per mano. Ci accompagna nel­
le discese e nelle salite, nell’alternarsi di momenti intimi e
delicati ad altri nei quali dice quello che bisogna dire, af­
fronta la realtà per quella che è, in maniera diretta, arrivan­
do al punto senza orpelli né inutili filtri. La scrittura di Cla­
ra propone, consapevolmente e con mestiere, una cesura
tra questi due modi di osservare la vita della quale riesce a
cogliere lo slancio poetico ma anche la semplice e disar­
mante realtà; c’è l’amore ma ci sono il cazzo e la fica. C’è
una madre che insegna e impara dai figli ma c’è anche una
donna che fa quello che deve e che vuole fare.
Uno sguardo ampio che è capace di mettere in luce
ciò che vedono in pochi, ma che non oscura quello che è
sotto gli occhi di tutti, anzi propone i due aspetti contempo­
raneamente, come alternative compresenti. E in questo pa­
rallelo il lettore ha ben chiaro il fatto che la medesima cosa
può essere osservata in modi differenti che si fronteggiano,
palesandosi nello scontro. Nel viaggio dove il tema, il teno­
re e le parole stesse si innalzano e si abbassano come in un
gioco da bambini, entrambi gli aspetti del suo scrivere ac­
quistano forza.
Parla molto d’amore; amore che giustamente non
può non prescindere dall’atto fisico, dal contatto che lei in­
daga senza pudore; affronta il corpo nuda come nudo è il
corpo che affronta. Si fa domande banali, talmente banali
che anche noi avremmo potuto e dovuto farcele prima ma
non l’abbiamo mai fatto. Ho letto e riletto poesie come
Spesso il film finisce quando si dicono t’amo, Noi donne si
vorrebbe, Iodosan e la splendida Beatrice nella quale Clara
ci rivela che la libertà è tutto il contrario di quello che si
pensa; dove regalandoci uno scorcio intimo di amicizia ci
mostra come l’incomprensibilità apparente dell’altro si su­
pera solo guardandolo veramente per quello che è. E rima­
nendo in tema d’intimità vi rivelerò pure un segreto: non
mi sarei mai immaginato prima di questa lettura che ci fos­
se qualcuno in grado di farmi commuovere con una poesia
dal titolo Farò pompini a tutti.
E poi sa far ridere, Clara. Sa far ridere e sorridere e ti
tira pure le sberle che ti meriti. Poi ti accarezza di nuovo
quando serve; a te o a lei stessa. Perché una madre, una
donna, un poeta sa fare entrambe le cose. Sa trattarti con
rispetto, sa ascoltare, ascoltarsi e sa anche farsi i cazzi suoi.
Paolo Agrati
Come fanno l’amore
gli scoiattoli
ANTEPRIMA GRATUITA
A Giorgio, Enrico,
Bernardo e Tommaso
I.
Robe dell’ego
Non posso stare in un posto solo
Non posso stare
in un posto solo
mi servono più cieli
e case e strade
voglio vedere il mare
alla finestra
ma anche il fiume
un campanile, i tetti
voglio le calli
con i passi secchi
e le code di macchine
ai semafori
voglio confondere
il viso di chi passa
con altri visi
visti in altri luoghi
voglio al mattino
l’aria di collina
e la bora
che arrotola le onde
voglio accenti diversi
alle parole
e parole diverse
a dire cose
voglio non dire
È questa casa mia:
la mia casa è la strada
verso casa
Io sono donna d’acqua
Io sono donna d’acqua
cresciuta tra mare e laguna
sono un po’ pesce e un po’ alga
di notte rifletto la luna
io sono donna di mare
lo sento al mattino al risveglio
se sono triste lo guardo
e questo mi fa stare meglio
io sono donna di strada
ma qui le strade son d’acqua
ogni peccato d’amore
scivola e l’onda lo sciacqua
io sono donna di vento
non riesco a fermarmi in un posto
passo veloce e accarezzo
vado e ritornerò presto
io sono donna laguna
lento il battello mi porta
e non conosco la fretta
non cerco la strada più corta
io sono donna di pioggia
guardo le gocce cadere
lascio che l’acqua mi bagni
apro la bocca per bere
io sono donna d’acqua
non posso vivere senza
devo sapere che c’è
che è una continua presenza
Storie di Cazzo e Figa
e altri amici
ANTEPRIMA GRATUITA
Cunnilinguus
Una storia vera
Clitoride è fermo
in sala d’attesa
che aspetta in silenzio
che accada qualcosa
e Pene sta invece
nel suo sacco a pelo
sognando che Figa
lo scaldi dal gelo
ma Figa al momento
non ha ancóra aperto
e quello che pensa
rimane un po’ incerto
intanto c’è Lingua
che gioca con Lingua
e fra loro due
non c’è chi distingua
a un tratto una Lingua
si stacca dall’altra
e scivola svelta
giù sotto coperta
laggiù dove Clito
sta ancóra aspettando
e inizia a giragli
intorno saltando
Clitoride ride
e gonfia la faccia
facendo capire
già quanto gli piaccia
e Lingua continua
con mosse leggere
cercando davvero
di fargli piacere
lo tocca, lo sfiora
lo bagna e lo preme
e come risposta
Clitoride freme
intanto più a valle
c’è Pene che adesso
mette fuori il naso
a veder che è successo
e c’è pure Figa
che sente rumori
e apre le porte
per guardare fuori
Clitoride è al punto
quel punto di adesso
in cui per un attimo
non è più lo stesso
e Lingua lo sa
e affonda e poi tocca
per farlo pulsare
ed esplodere in bocca
è allora che Pene
che s’è rotto il cazzo
fa un balzo in avanti
più svelto di un razzo
e Figa lo accoglie
aprendosi tutta
così che felice
lui dentro si butta
Fellatio
Accade una sera
C’è Cazzo che preso
da abbiocco serale
gli cade la testa
leggendo il giornale
e Figa che invece
è molto più arzilla
rimane in attesa
di una qualche scintilla
ma niente da fare
nessun movimento
nei boxer di fronte
è già tutto spento
e Figa pensosa
un poco più in là
si chiede indecisa
che cosa si fa?
Poi pensa che forse
per farlo svegliare
con Bocca e con Lingua
bisogna parlare
così, nel linguaggio
che ha il corpo con sé
adesso a quel Cazzo
ci pensano in tre
e Bocca fa un giro
di perlustrazione
lo guarda, lo tocca
si mette in azione
e poi dice a Lingua
di darsi da fare:
in due riesce meglio
di farlo rialzare
e Cazzo in effetti
non è proprio morto
al bacio di Bocca
di colpo è risorto
e al tocco di Lingua
che gira leggero
si sente di colpo
più umano e più vero
però è ancóra stanco
è incerto se uscire
Dai, vieni! gli dicono
Andiamo a ballare!
Va bene acconsente
col sonno di poi
Mi svesto in un attimo
e sono da voi
un po’ e dopo sbuca
che è tutto in tiro
e Bocca con Lingua
lo prendono in giro
in giro, di sopra
di sotto e di fianco
al punto che adesso
non è affatto stanco
il ballo che fanno
lo contagia tutto
son piene di vita
e si scatena di brutto
si lascia blandire
dall’altra e dall’una
e pensa che in fondo
ha proprio fortuna
e Figa che è all’erta
al piano inferiore
comincia a agitarsi
per farsi sentire
ma presto capisce
che quelle lassù
non hanno intenzione
di lasciarlo andar giù
infatti le due
son talmente prese
che scordano Figa
e le sue pretese
e Lingua si slingua
e Bocca si sbocca
e Cazzo ormai sente
che tra poco sbrocca
il cuore gli batte
il sangue è alla testa
e per tutti e tre
è il clou della festa
e mentre lo stringono
uccello nel nido
è Cazzo, di colpo,
che lancia il suo grido
e Bocca lo accoglie
e Lingua lambisce
e Figa di sotto
è lì che intristisce
e Cazzo, felice,
si scrolla la voce
saluta, rincasa
e spegne la luce
NOTA BIOBIGLIOGRAFICA
Clara Vajthó è nata ad Ancona nel 1958 e vive fra
Venezia e Torino.
Ha pubblicato la raccolta Poesiole doppiosensuali
(Graphe Edizioni, Perugia, 2007), da lei anche illustrata.
È presente nelle Antologie Pink Ink scritture comi­
che molto femminili (Zona Editore, Arezzo 2003), Libera­
Mente (Graphe Edizioni, Perugia, 2006) e Sex à Porter
(Nuoviautori Edizioni, Milano, 2006).
INDICE
Leggendo Clara (di Paolo Agrati)
Come fanno l’amore gli scoiattoli
I. Robe dell’ego
Non posso stare in un posto solo
Io sono donna d’acqua
Figli
Iodosan
Ho dato via il mio orso
Mi hanno regalato delle scarpe
Nota
II. Robe dell’amore
Spesso il film finisce quando si dicono t’amo
Quella maglia che ti trovi meglio
Alla foce del fiume
La casa azzurra
Cardiocronopatia
Favola
Il cacciatore di baci
Il marinaio
La noia dell’amore
L’amoritudine
Lo spazio di un amore
Noi donne si vorrebbe
Non abbiamo bisogno dell’amore
Succede così
III. Robe di dedica
Anna
Tu
Zanzara
Bianca
Beatrice
Rosa ride
La panettiera di Livorno Ferraris
IV. Robe di luoghi e cose varie
Buchi nelle calze
Acqua laguna
Anima volo
Autunno dal treno
Festa parrocchiale
Ho pisciato in un bar vicino al Duomo
Illusione
Sputare l’anima
Isola di S. Giorgio
Lezione di piano
Murazzi
Natal-mente
Estratto
Sulle madri
Vorrei dire dell’alba
Lido
Forse
Oggi, andando in collina
Quando sono sul treno
V. Robe del sesso
Come fanno l’amore gli scoiattoli
Erotica
Futureros
Io ci sono stato
Meglio ancóra
Scherzo
L’invidia del pene
Farò pompini a tutti
Storie di Cazzo e Figa e altri amici
Cunnilinguus (Una storia vera)
Fellatio (Accade una sera)
Sessantanove (Un numero acrobatico)
Sessanale (Cose che capitano)
Ansia da prestazione (Che cazzo devo fare?)
Le pratiche sessuali (Di tutto un po’)
Masturbazione 1 (Basta un dito)
La spagnola (La felicità sta nel mezzo)
Masturbazione 2 (Ma dammi una mano!)
Nota biobibliografica