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I STITUTO T ECNICO S TATALE G RAZIA D ELEDDA T RIESTE I NDIRIZZO : D IRIGENTE DI C OMUNITÀ E SAME DI S TATO A NNO SCOLASTICO 2012 - 2013 L’influenza della Libera Muratoria nello Sviluppo dell’Identità dell’Individuo C ANDIDATO : L UCIO A RZON Sommario: L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO............................................... 1 SOMMARIO:................................................................................................................................................................................................................. 1 Ringraziamenti .......................................................................................................................................................... 2 STORIA ........................................................................................................................................................................... 3 Le origini della Libera Muratoria............................................................................................................................. 3 Il Grande Equivoco della Massoneria Illuminista .................................................................................................... 4 La Diffusione in Italia, gli Scismi ed il Ritorno alla Tradizione ............................................................................... 4 RELIGIONE ...................................................................................................................................................................... 6 I dissapori tra Chiesa Cattolica e Libera Muratoria ................................................................................................ 6 PSICOLOGIA .................................................................................................................................................................... 7 Lo studio della mente umana attraverso il metodo sperimentale.............................................................................. 7 La formazione dell’Identità dell’individuo affiliato alla Libera Muratoria.............................................................. 8 PEDAGOGIA .................................................................................................................................................................... 9 L’Infanzia prima e dopo il XVIII secolo.................................................................................................................... 9 Educare un Nuovo Uomo per una Nuova Società..................................................................................................... 9 LETTERATURA ITALIANA .............................................................................................................................................. 11 Le Favole come metodo educativo .......................................................................................................................... 11 Il messaggio di Pinocchio ....................................................................................................................................... 11 Edmondo de Amicis ed i valori del Cuore............................................................................................................... 17 EDUCAZIONE MUSICALE ............................................................................................................................................... 18 Le Allegorie nella Musica di W.A. Mozart .............................................................................................................. 18 ALCUNI PERSONAGGI FAMOSI ISCRITTI ALLA MASSONERIA .......................................................................................... 20 BIBLIOGRAFIA .............................................................................................................................................................. 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA Ringraziamenti Non so se sia inusuale dedicare qualche riga per i ringraziamenti nella “tesina” di un maturando ma, considerata l’età nella quale ho raggiunto un traguardo che mi sono prefissato due anni prima della stesura di questo documento, non posso fare a meno di citare alcune delle persone che mi hanno aiutato, sopportato e supportato in questo periodo. Un periodo molto impegnativo ma altrettanto divertente, durante il quale ho dovuto far coincidere il lavoro in un periodo di grave crisi, la famiglia, il poco tempo libero, gli hobbies e lo studio. Così ringrazio: i miei giovani compagni di scuola, che mi hanno accolto come un coetaneo e dai quali ho avuto spunti di riflessioni e occasioni di scambi di vedute, hanno avuto una fondamentale importanza nel raggiungimento della conclusione di quest’avventura; gli insegnanti dell’Istituto Grazia Deledda, dai quali ho ricevuto istruzione e educazione e che mi hanno sopportato anche nei momenti in cui la stanchezza aveva il sopravvento; la mia famiglia e i miei amici, scusandomi per essere stato latitante per un periodo senza precedenti; mio figlio Matteo, che si è divertito in una temporanea inversione dei ruoli e nell’aiutarmi a realizzare la grafica per questo lavoro; i miei amici ospiti delle strutture nelle quali in passato ho portato un contributo volontario, che mi hanno acceso il desiderio di disporre di competenze specifiche per svolgere quelle attività che avevo affrontato solo con il cuore. Pag. 2 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA Storia Le origini della Libera Muratoria Prima di affrontare le influenze della massoneria, definita anche Libera Muratorìa e Ars Regia, e del pensiero massonico in tutte gli aspetti del progresso sociale (educazione e pedagogia in particolare) dal XVIII secolo a oggi, è necessario premettere cosa sia la Massoneria e come nasca. Sulle origini leggendarie potremmo affermare tutto e il contrario di tutto, dalla setta degli Esseni del tempo di Gesù, per passare ai Cavalieri Templari, alla setta dei Catari, al presunto collegamento di Robert St. Claire e la Cappella di Rosslyn e tra i Templari e i primi massoni ma, per ovvie ragioni sia di opportunità sia di metodologia utilizzata alla finalità di questo lavoro, ci limiteremo alle origini storiche, documentate e verificate. Oltre alla situazione politica, un’altra eredità del medio-evo giunta fino all’inizio del ‘700 furono le gilde degli artigiani: corporazioni che raccoglievano gli artefici delle varie professioni; queste si davano dei codici di comportamento in difesa della categoria e per la salvaguardia dei segreti del mestiere. Spiccavano, per considerazione ed ammirazione, coloro che costruivano i templi gotici in Francia e nel resto d’Europa: i muratori. Essi godevano di privilegi particolari in quanto avevano necessità di spostarsi dal loro rispettivo comune di provenienza, nel quale vigevano leggi peculiari dettate dallo specifico reggente, in comuni nei quali erano chiamati a trasferirsi anche per lungo tempo e nei quali le leggi erano evidentemente diverse. Essi, quindi, erano esentati dal rispettare alcune delle leggi che riguardavano quella che oggi definiremmo “immigrazione” e godevano della libera circolazione nei diversi Comuni e Stati esistenti all’epoca. Per questo motivo furono definiti e si definivano “Liberi Muratori”. Nel 1717 a Londra sopravvivevano ancora quattro sezioni di questa corporazione, chiamate logge (dal luogo nel quale si riunivano al termine dei lavori accanto alla cattedrale in costruzione). Alcuni aristocratici e borghesi reputarono il codice di comportamento di quella corporazione degno di essere fatto proprio, pur non esercitando il mestiere di muratori. Era il “Poema Regius”, del 1390. Con l’unione delle quattro logge e l’ammissione di membri non operativi, nacque la massoneria moderna (dal francese mason, casa) speculativa. I membri non operativi assunsero le regole e gli strumenti dei muratori operativi e li applicarono alla propria morale ed alla propria spiritualità, per costruire il proprio Tempio Interiore. L’unione delle prime quattro logge si attribuì il nome di Gran Loggia di Londra la sera del ventiquattro giugno 1717 nella “Taverna dell’Oca e la Graticola”. Oltre ai ferrei regolamenti di comportamento nei confronti di se stessi e nei confronti degli altri, i “massoni” redassero dei rituali fondati su simbolismi richiamanti le Sacre Scritture, sulle quali anche la società occidentale ha fondato la sua cultura d’origine giudaico-cristiana. 1 Per la confraternita massonica, tutto ciò che non può essere trasmesso, da maestro ad apprendista, o da fratello a fratello, tramite la comunicazione fisica (in uno qualsiasi dei suoi aspetti) può essere riferito attraverso i simboli, dal rituale e da altri “segni esoterici”. 1 Per gli stessi motivi di opportunità è necessario trascurare qui quali siano stati i metodi ed i riferimenti specifici che hanno portato alla redazione dei rituali massonici. Pag. 3 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA Il Grande Equivoco della Massoneria Illuminista Tra le teorie più comuni c’è quella di far derivare la Libera Muratoria dal pensiero Illuminista del XVIII secolo. La Massoneria, però, non nasce da un pensiero che vede la razionalità ed il metodo scientifico al centro, piuttosto dal pensiero neo-Platonico, che vede l’iniziato in uno stato umano e spirituale mutato rispetto al suo stato precedente, e che utilizza l’Intuizione, piuttosto che la ragione, per cogliere l’essenza di ogni cosa.2 Nei primi anni del 1800 la Gran Loggia di Londra si trasformò, dopo evoluzioni interne qui non rilevanti, nella Gran Loggia Unita d’Inghilterra, la quale è tutt’oggi ritenuta la depositaria della Tradizione e della Regolarità della massoneria originaria. Fu il Grande Oriente di Francia, nel 1877, a togliere dai propri rituali ogni riferimento al Grande Architetto dell’Universo ed al Sacro, ed a sostituirlo con il trittico “Libertà, Uguaglianza e Fraternità”, ispiratore della Rivoluzione Francese del 1789. Omettendo qui innumerevoli dettagli, si può riassumere la questione affermando che nella massoneria delle sue origini il Sacro ed il Divino hanno una collocazione fondamentale e che il metodo massonico ha lo scopo di migliorare ogni singolo uomo. Solo di riflesso e conseguenza vi sarà una Società più giusta, democratica e liberale. Per la massoneria francese, invece, il pensiero razionale, l’intelletto ed il relativismo sono alla base del progresso dell’uomo, tramite il quale il massone si pone al di sopra dell’uomo profano e lo guida, influendo direttamente sulla vita sociale e sugli aspetti quotidiani del popolo. La Diffusione in Italia, gli Scismi ed il Ritorno alla Tradizione Con il massone Napoleone Bonaparte e l’influenza francese nell’Italia del 1800, la massoneria “illuminista” approda a Torino (Loggia Ausonia fondata l’8 ottobre 1859) e pone le basi del Grande Oriente d’Italia. Gran parte dei personaggi di un certo rilievo pubblico o politico vennero a far parte di quest’Ordine, fino a quando non vi fu un primo scisma nel 1908, dal quale nacque nel 1910 la “Serenissima Gran Loggia d’Italia”. Le questioni sulle quali si basò lo scisma furono molteplici ma, in particolare, vi fu un diverso pensiero da parte di molti affiliati rispetto ai vertici del G.O.I. La diatriba di carattere politico che coinvolgeva parlamentari massoni riguardava l’obbligatorietà dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola elementare. Come avvenne per i totalitarismi di altri Paesi, durante il periodo del regime fascista la massoneria venne dichiarata incompatibile con l’iscrizione al partito ed osteggiata, cosicché la Serenissima Gran Loggia d’Italia, che aveva in precedenza appoggiato la Marcia su Roma, dovette sciogliere le sue logge. Venne poi rifondata, nel 1943, con il nome di “Gran Loggia d’Italia”, divenendo un ordine misto che accettava quindi anche le donne e distaccandosi così dalla tradizione. Per spiegare, invece, il secondo e più recente scisma del G.O.I. si deve arrivare al 1979 quando La Loggia Propaganda 2, con il Maestro Venerabile Licio Gelli, cominciò a discostarsi dal lavoro massonico e divenne una mera congrega di 2 Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia Ill.mo e Ven.mo Fr. Dott. Fabio Venzi – Allocuzione alla Gran Loggia Regolare d’Italia del 12/12/2009. Pag. 4 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA personaggi prestigiosi con lo scopo di agire direttamente, e non sempre legalmente, negli affari e nell’assetto geo-politico non solo nazionale. Le indagini della magistratura e gli scandali conseguenti indussero il G.O.I. a disconoscere l’affiliazione della Loggia e, inevitabilmente, la Gran Loggia Unita d’Inghilterra a togliere l’attestato di “Massoneria Regolare” all’Ordine italiano, che aveva ottenuto nel 1972. Questo ed altre questioni interne indussero il Gran Maestro, in carica dal 1990, a dimettersi dal G.O.I. nel 1993 ed a riconsiderare la massoneria italiana fondando un nuovo Ordine che si edificasse sull’originaria interpretazione dei Principi e dei Valori muratori nonché sui tradizionali lavori di Loggia. Nacque così il 16 aprile del 1993 la “Gran Loggia Regolare d’Italia”, che ottenne già nel dicembre del medesimo anno il riconoscimento di “massoneria regolare” da parte della Gran Loggia Unita d’Inghilterra e a oggi l’unico Ordine italiano riconosciuto come “regolare”. Pag. 5 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA Religione I dissapori tra Chiesa Cattolica e Libera Muratoria La religione cattolica romana, nel corso dei secoli, ha enunciato dei dogmi, alcuni dei quali con lo scopo di dare una risposta chiara sia a controversie in materia religiosa, sia a dubbi o domande esternati dei fedeli. La massoneria, invece, pur essendo un metodo per la crescita spirituale dell’Individuo, non può essere definita una religione rivelata in quanto non contiene alcun dogma ed alcuna certezza, tranne che il seguente: per essere ammessi in massoneria è necessario credere in un Essere Supremo, definito Grande Architetto dell’Universo, che abbia progettato il Creato e che abbia definito le leggi naturali alle quali il Tutto deve sottostare. Non vi è alcuna indicazione più precisa ed il massone è libero di identificare tale Essere nel Dio cattolico, in quello della tradizione ebraica, nell’Hallà islamico, nella Natura o in qualsiasi altra Coscienza che abbia architettato tale Progetto, del quale l’Uomo fa parte. La motivazione di questa preclusione agli atei, apparentemente contraddittoria, ha un senso nel complicato ed esoterico metodo massonico. Al contrario delle certezze fornite dalle religioni rivelate, quindi, la massoneria dà spazio al “dubbio” ed alla incontestabile Verità individuale. A causa di questo “relativismo” la Chiesa Cattolica Romana ha, fin dall’inizio, contrastato la massoneria, che aveva già fatto la sua comparsa a Firenze ed a Roma dal 1733: nel 1738 Papa Clemente XII ha emanato la bolla “In Eminenti”, nella quale egli scomunicava chiunque fosse entrato a far parte della massoneria in quanto riuniva uomini di diverse religioni sotto la stessa istituzione obbligandoli a mantenere il segreto su quanto accadeva all’interno delle logge. L’evoluzione della massoneria non fu intaccata da questa bolla perché i massoni cattolici sono liberi di seguire i dettami della propria religione senza che questo contrasti con il metodo massonico. Ed è proprio la libertà di pensiero insita nel metodo massonico che ha preoccupato la religione cattolica tanto quanto i totalitarismi politici. In Italia, poi, altro motivo di conflitto della Chiesa Cattolica Romana furono le iniziative della massoneria al fine dell’unificazione del Paese e del conseguente ridimensionamento dello Stato della Chiesa, fino alla “Breccia di Porta Pia” del 20 settembre 1871, limitando il potere temporale del Papa. Negli ultimi decenni, però, si è instaurato un dialogo tra le due Istituzioni, fino ad una nuova apertura da parte di Papa Giovanni Paolo II nel nuovo diritto canonico del 1983. Anche diversi Gesuiti si sono interessati in senso positivo alla massoneria, fino ad affermare che la massoneria appare come “una riunione, al di sopra delle divisioni politiche e religiose del momento, di uomini che credono in Dio, rispettando la morale naturale e desiderano conoscersi, aiutarsi e lavorare insieme, malgrado le differenze di rango sociale, le diversità di fede religiosa e la loro appartenenza a confessioni e partiti più o meno contrapposti”3 3 www.ritosimbolico.net/ Pag. 6 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA Psicologia Lo studio della sperimentale mente umana attraverso il metodo Tra il 1700 ed il 1800 erano molti i filosofi e gli scienziati che si ponevano domande concrete sulla mente umana, che necessitavano di risposte certe. Così, come avvenne per la filosofia (dalla quale la psicologia deriva), le teorie sulle soluzioni e sui metodi per arrivare ad esse variavano con il variare del pensiero filosofico individuale. Nacquero visioni diverse quasi contemporaneamente rispetto alla formazione e all’evoluzione della mente umana e del pensiero stesso. Gli Strutturalisti osservavano la mente come un insieme di singole strutture intercomunicanti descrivendo i contenuti elementari della coscienza evidenziano le leggi che presiedono al loro combinarsi. I Funzionalisti, in antitesi con gli strutturalisti e la loro visione elementistica, basavano la loro teoria ponendo al centro la questione del funzionamento e dell’utilità dei processi mentali invece di studiare che cosa essi siano. I Comportamentisti erano convinti che la chiave della psiche fosse da ricercare nei comportamenti simili comuni come risposta alla stessa stimolazione. Anche se non fu proprio il primo ad eseguire degli esperimenti strumentali su soggetti umani (vedi gli esperimenti acustici di Carl Stumpf), nel 1876 Wundt fu il primo a codificare un metodo scientifico sperimentale per studiare le reazioni della mente umana in risposta a determinati stimoli. Lo studio con metodo scientifico consentì alla psicologia di attribuirsi la definizione di Scienza indipendente. L’influenza del pensiero illuminista, quindi, incise sulla volontà di ottenere delle risposte alle grandi domande riguardanti l’Uomo e la sua essenza, fino ad allora fornite esclusivamente dalla religione e dalla filosofia. I pensatori, i filosofi e, di conseguenza, anche gli psicologi, però, arrivarono alla conclusione che non tutto poteva o voleva essere spiegato razionalmente. Contemporaneamente alla corrente romantica letteraria, nata in Germania e diffusasi in tutta Europa, nacquero nuovi approcci psicologici allo studio dell’uomo: un esempio è quello della Gestalt, in cui l’unità non è la semplice somma delle sue parti. Ciò lasciò spazio alla dimensione ineffabile dell’Uomo, al Sacro, al Divino. Quest’approccio influenzò nettamente gli studi e le innovazioni portate da personaggi come Immanuel Kant, Sigmund Freud, Carl Gustav Jung, fino al quasi contemporaneo Abrahm Maslow, non a caso tutti iscritti alla massoneria. Per le teorie di Freud i comportamenti dell’individuo sono dettati dalla necessità di soddisfare le pulsioni psico-sessuali istintive ed innate dell’istanza denominata “Es”, in contrapposizione con le regole morali e sociali insite nell’istanza denominata “Super-Io” (formatasi sin dall’infanzia) con la mediazione dell’ “Io” tra le altre due istanze. Carl Gustav Jung, dopo aver abbracciato le teorie dell’amico Freud, lasciò spazio ad una componente collettiva, una parte d’inconscio presente in tutti gli individui, ben più complessa delle istanze di Freud, contenente quelle necessità di introspezione e di risposte a quesiti che esulano dalla quotidianità e dalle pulsioni psico-sessuali. Iniziò così ricerche e studi di ciò che Freud definì in modo dispregiativo “occulto”, tanto da scrivergli, in una lettera del 1909: “[…] Resto pertanto in attesa di saperne di più circa le sue ricerche su complesso spiritico, con l’interesse che si ha per un’amabile illusione non condivisa”.(Ricordi, sogni, riflessioni, C.G.Jung - Pag. 431) Pag. 7 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA La formazione dell’Identità dell’individuo affiliato alla Libera Muratoria La formazione e l’identità dell’individuo ed i suoi comportamenti sono senz’altro influenzati dalle relazioni che ha con altri individui e dalla sua appartenenza ad un gruppo. Il bisogno di appartenenza e di affiliazione ad un gruppo è uno dei bisogni primari dell’individuo (piramide di Maslow) ed i comportamenti che egli assumerà saranno influenzati dalle caratteristiche del gruppo stesso. Secondo Abraham Maslow il bisogno di affiliazione è conseguente al bisogno di sicurezza. Una semplice aggregazione di persone, però, non basta per essere definita “gruppo” e quindi soddisfare il bisogno di affiliazione. E’ necessaria una comunità d’intenti ed un reciproco supporto tra gli individui. Nella Libera Muratoria gli individui condividono credenze, valori, costumi, abitudini ed un linguaggio, con l’intento di sopperire ai propri bisogni. Questa teoria di Maslow spiega ogni forma di società organizzata, politica o meno, che possiamo prendere in considerazione, ma non spiega ancora l’affiliazione alla massoneria. Per la piramide di Maslow, solo una volta soddisfatti i bisogni primari, l’individuo ha la possibilità di provvedere a soddisfare i propri bisogni secondari, tra i quali la stima e l’auto-realizzzione. In massoneria il bisogno di stima è soddisfatto dal riconoscimento, da parte dei membri di grado più elevato, del cambiamento avvenuto nella personalità e dei comportamenti in linea con le regole del gruppo, e celebrato con i riti di passaggio nei vari gradi. L’auto-realizzazione si ha quando il soggetto si porge, individualmente, risposte soddisfacenti alle domande che il gruppo si pone. Il vertice della piramide di Maslow è raggiungibile in massoneria in quanto è proprio al vertice che lo psicologo americano pone la spiritualità. Il bisogno di spiritualità sorge dopo che tutti gli altri bisogni sottostanti sono stati soddisfatti. Pag. 8 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA Pedagogia L’Infanzia prima e dopo il XVIII secolo “Braccia da lavoro”. Era questa la considerazione che i contadini (l’agricoltura era il principale settore economico fino alla rivoluzione industriale del 1700) avevano dei figli, anche se molto piccoli. Già da quando erano in grado di tenere in mano gli attrezzi da lavoro, infatti, i bambini contribuivano direttamente all’economia famigliare lavorando nei campi. Erano così privati di quel periodo di spensieratezza, gioco compreso, necessario per un sano sviluppo conseguente alla gradualità delle esperienze e dell’apprendimento. In questo modo chi nasceva in una famiglia “popolare” rimaneva per tutta la vita legato alle uniche certezze che la sua condizione gli permetteva di avere: la terra, la famiglia e la religione. Il nuovo pensiero filosofico del XVIII secolo, comincia a considerare non accettabile tale situazione perché ogni uomo doveva avere la possibilità di innalzarsi e trovare la propria dimensione e dignità. Educare un Nuovo Uomo per una Nuova Società. Rilevante apporto alla pedagogia è stato portato da John Locke, i cui trattati di filosofia politica furono preso in grande considerazione dalla nascente massoneria speculativa. “La libertà naturale dell’uomo significa il non riconoscere sulla terra alcun potere a lui superiore, non essere soggetto né alla volontà né all’autorità legislativa di alcuno ed il porsi come norma esclusivamente il diritto naturale. La libertà dell’uomo nella società significa invece essere soggetti solo al potere legislativo, stabilito nello Stato in base ad un accordo generale, e non riconoscere alcun’altra autorità e nessuna legge, tranne quelle che quel potere ha creato secondo il compito ad esso affidato.” (Two treatises of Government – Jhon Locke – 1690). Un pensiero che nella società moderna consideriamo scontato, ma che alla fine del 1600 era assolutamente rivoluzionario, come fu la sua “Epistola sulla Tolleranza” del 1690. Per ottenere una società di uomini per i quali tali pensieri liberali fossero acquisiti, John Locke si occupò anche di educazione pedagogica prevalentemente, in linea con la società di quel tempo, indirizzata alla formazione (tramite un precettore) di una classe elitaria di liberali detentori del potere, lasciando ai poveri il destino dell’educazione al lavoro. (Pensieri sull’Educazione). Jean Jaques Rousseau, nella sua opera in quattro volumi “L’Emilio“ pubblicata nel 1762, porta il “fanciullo” fuori dalla società per ricondurlo ad una dimensione naturale. Secondo Rousseau il bambino nasce “buono” ed è necessario estirparlo dalla società che lo influenzerà negativamente per affidarlo all’educazione in simbiosi con la Natura in ambiente rurale. Con la guida di un precettore, che lo indirizzerà e lo aiuterà in tutte le fasi educative, sarà infine in grado di essere immune dalle influenze negative della società e, al contrario, ad influenzarla a sua volta con la propria formazione. Con Rousseau, quindi, inizia una nuova concezione dell’educazione, che non è più una semplice “istruzione”, una semplice introduzione d’informazioni utili nella mente del bambino, ma ci si comincia a preoccupare anche del suo aspetto psicologico e delle conseguenti ripercussioni cognitive ed emotive. Un’altra fondamentale figura pedagogica di quel periodo fu Friedrich Wilhelm Pag. 9 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA August Fröbel, anch’egli iscritto in una loggia massonica. L’influenza del pensiero neo-platonico sull’idea pedagogica di Fröbel è rilevante: l’Uomo, fin dalla nascita, è parte integrante di un Progetto, e deve imparare a portare il proprio contributo con dignità, partecipando attivamente alla sua realizzazione, gestendo le sue parti interiori, sia quella materiale sia quella spirituale. L’istruzione di base, unita all’educazione alla dignità del lavoro e, fin da piccolissimo, all’educazione ai sentimenti ed alla Divinità, mettono il fanciullo nelle condizioni di poter completare il proprio Essere ed avere la possibilità di agire, da adulto, con giustizia, libertà intellettuale e saggezza. Fröbel fu il primo ad elaborare l’idea che il bambino, per avere i risultati prefissati, dovesse essere educato fin dalla prima infanzia in luoghi atti a tale scopo. I giardini d’infanzia sono la soluzione da lui proposta ed attuata. Essi erano costituiti da sale interne, da un cortile per gli esercizi ginnici e dal giardino. In quest’ultimo il bambino aveva la possibilità di imparare a prendersi cura di piante, assimilando i concetti di Natura, di responsabilità, di soddisfazione. Per i più piccoli Fröbel ideò dei “doni”, con i quali rapportarsi e giocare. Inizialmente una sfera (una palla), la quale trasmetteva il concetto d’infinito e di ricorsività, simile al concetto massonico dell’Huroboro; successivamente un cubo, con i concetti di limite e di regolarità, simile alla pietra levigata della tradizione massonica; infine il cilindro, un’unità con l’insieme dei concetti precedenti: l’Uomo nella sua integrità morale, materiale e spirituale. Un contemporaneo svizzero del tedesco Fröbel, Enrico Pestalozzi, partendo dalle idee del citato collega elaborò nella nascente Italia unita un esempio concreto di scuola per l’infanzia. Per Pestalozzi, che come Fröbel si era iscritto ad una loggia massonica, l’educazione aveva anche il compito di trasmettere ai fanciulli, fin da molto piccoli, quei principi naturali, etici, religiosi, morali e sociali che avrebbe permesso loro di fondare la propria vita sui buoni sentimenti e sulla saggezza dell’esperienza interiore. Pag. 10 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA Letteratura Italiana Le Favole come metodo educativo Negli stessi decenni nei quali Fröbel e Pestalozzi mettevano in pratica le loro teorie pedagogiche in vari istituti, in Italia anche la letteratura italiana iniziò ad occuparsi di trasmettere ai bambini gli stessi concetti umani utilizzando il metodo della “Metafora”, velandoli quindi dietro favole apparentemente assurde. Uno di questi letterati fu Carlo Lorenzini, alias Carlo Collodi, scrittore e giornalista fiorentino che scrisse “Le avventure di Pinocchio – Storia di un Burattino”. Non ho trovato documentazione certa che veda Lorenzini affiliato alla massoneria, ma indubbiamente tutta la favola è intrisa di riferimenti esoterici ed alchemici che descrivono gli effetti sull’Uomo di un’iniziazione massonica. Il messaggio di Pinocchio Pinocchio, sintetizzando, è la storia di una creatura che nasce in condizioni familiari, psicologiche ed economiche assolutamente disastrose. Egli, quando nasce, non è un vero bambino (è di legno) ed è sottoposto a diverse importantissime prove iniziatiche, dovendosi difendere da molti pericoli ed avendo la necessità di riconoscere, nei vari personaggi, il Bene ed il Male, anche se a volte le apparenze possono trarlo in inganno. Dopo aver superato queste prove Pinocchio, grazie alla magia della Fata Turchina (colore che a livello esoterico riporta all’immortalità), è trasformato alchemicamente in un bambino (e quindi un Uomo) vero. Carlo Collodi fa iniziare la favola così: «C'era una volta...- Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori. No ragazzi, avete sbagliato: c'era una volta un pezzo di legno.». Da queste prime parole s’intuisce che il personaggio principale è intriso di una sovranità innata, quale quella dell’Uomo, biblicamente interpretato. Non vi è, purtroppo, qui la possibilità di descrivere tutti i riferimenti esoterici ed alchemici del racconto, mi limiterò, quindi, a descrivere quelli che secondo me sono i più significativi. Il padre di Pinocchio è Geppetto, un falegname (come il padre di Gesù). Il legno del quale è fatto Pinocchio appare come la materia grezza universale, plasmata da un demiurgo-architetto. Geppetto, detto Polentina per via del colore giallo della sua parrucca (il giallo, proveniente dalla Luce, è associato esotericamente al blu; la trasformazione alchemica del blu e del giallo portano dall’oscurità al colore finale: il rosso, che è associato alla vita), riceve il pezzo di legno in regalo da Mastr’Antonio, detto Ciliegia per via del colore del suo naso sempre rosso, in quanto egli viene spaventato dal fatto che il pezzo di legno gli parla; è una materia grezza, quindi, già pregna di vita. Geppetto invoca la Fata (che appare quale Iside-Grande Madre, signora della api, delle trasformazioni e degli animali). Nella favola originaria non si fa riferimento alla Fata come moglie di Geppetto. Dopo aver terminato il burattino, questi comincia subito a mancargli di rispetto ed appena Geppetto gli insegna a camminare, Pinocchio non perde tempo a scappare per strada (con atteggiamento che si rifà alla provata naturale scarsa valutazione del rischio da parte dei giovani). Geppetto lo insegue ma finisce per essere arrestato da un Carabiniere (simbolo di autorità alla quale egli deve sottostare, anche se per rispondere degli atti compiuti dal figlio) e Pinocchio torna a casa da solo. Una volta a casa incontra il Grillo Parlante (voce benevola della sua coscienza) che lo rimprovera. Pinocchio lo mette subito a tacere con una martellata (e quindi sopprime con la razionalità l’innata coscienza etica che è presente in ogni essere umano). Quando cerca in casa qualcosa per sfamarsi trova un uovo (altro fondamentale simbolo esoterico della vita che si rinnova) ma Pag. 11 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA quando lo rompe ne esce un pulcino (la rinascita quale premonizione del suo destino). Esce per cercare cibo ma rimedia una secchiata d’acqua (uno dei quattro elementi attraverso i quali è necessario transitare per la trasformazione alchemica dell’Uomo) e così, affamato e fradicio, torna a casa e si addormenta appoggiando i piedi sul braciere, e prende fuoco (secondo elemento). Tornato dalla prigione, Geppetto gli ricostruisce i piedi e lo sfama con tre pere. Pinocchio, felice, gli promette che andrà a scuola, ed il padre vende la propria giacca per comprargli un vestito di carta ed un abbecedario. Pinocchio si dirige verso la scuola ma viene distratto dalla musica proveniente dal Teatro dei Burattini. Incuriosito, vende l’abbecedario per comprare il biglietto ed entrare a vedere lo spettacolo. (rifiuta l’istruzione per andare dai suoi simili), I burattini, quando lo vedono, interrompono lo spettacolo per festeggiarlo (lo riconoscono come loro compagno e non come uno spettatore normale): Il burattinaio Mangiafuoco dapprima ordina di gettarlo nel fuoco, poi si impietosisce alla storia di Pinocchio e lo lascia andare, regalandogli anche cinque zecchini d’oro. (il cinque è un numero associato alla simbologia dell’Uomo, l’Oro è il metallo nobile per eccellenza, quindi Mangiafuoco gli dà nelle mani gli strumenti per divenire un Uomo Nobile). Pinocchio, mentre torna a casa, s’imbatte in due imbroglioni, il Gatto e la Volpe (uno cieco e l’altra zoppa: uno, quindi, non vede la strada e si affida a chi non è in grado di percorrerla). Valuta malamente, ancora una volta, i due e si fida al punto di raccontare delle cinque monete d’oro, e viene convinto a sotterrarle in un vicino Campo dei Miracoli, dove i soldi si moltiplicano senza fare praticamente nulla. Prima di seppellire le monete vanno alla trattoria del Gambero Rosso (il rosso ed il suo significato tornano sui suoi passi, camminando all’indietro come un gambero). Dopo aver mangiato fino a scoppiare i due imbroglioni anticipano Pinocchio che, quando si sveglia, tenta di recarsi al Campo dei Miracoli ma viene intercettato dal Gatto e la Volpe travestiti da Assassini (la parola deriva dalla setta islamica degli Zairiti, chiamami Hashashyyn in quanto prima di attaccare ed uccidere il nemico si drogavano con hashish), che tentano di rapinarlo delle monete, ma riesce a scappare, ritrovandosi a bussare alla porta di una casa bianca. Si affaccia una bambina dai capelli turchini, che gli dice che in quella casa sono tutti morti, compresa lei, e che sta aspettando la bara (s’imbatte così, per la prima volta, con la realtà della morte quale profezia di ciò che gli succederà). Viene raggiunto dagli Assassini che, non riuscendo ad estrargli le monete dalla bocca, dove le aveva nascoste, decidono di appenderlo (per aria, terzo elemento) ad una quercia per tornare più tardi ad estrarre le monete dalla bocca spalancata dell’impiccato (l’Appeso è associato, anche nell’arcano n.12 dei Tarocchi, al simbolismo dell’iniziazione passiva, mistica: nella saggezza orientale, il vero sapere non si ottiene attraverso la ricerca attiva, lo studio, la sperimentazione, ma rimanendo immobili, disponibili alla ricettività ed all’ascolto). La bambina della casa, che si scopre essere la Fata, lo fa salvare da un suo servitore Can-barbone e lo fa portare nella casa, dove chiama tre medici, uno dei è quali il Grillo Parlante redivivo, per guarirlo. Pinocchio deve trangugiare una medicina, ma si rifiuta perché amara (adeguato prezzo per ottenere la redenzione dagli errori compiuti). La beve solo alla vista di quattro conigli neri che portano una bara (il quattro è esotericamente il numero che unisce la Monade(l’Uno) con il Triangolo (il Tre), e simboleggia l’Eterno, e l’Uomo che porta in sé il Principio Divino. Il Quattro era usato da Pitagora per comunicare ai discepoli l’ineffabile nome di Dio). Pinocchio, spaventato da quella vista, beve la medicina e racconta la storia alla Fata, mentendo però sul nascondiglio delle monete, e gli si allunga il naso. La Fata gli spiega che esistono due tipi di bugie: quelle che hanno le gambe corte (e che quindi non vanno molto lontano) e quelle che hanno il naso lungo Pag. 12 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA (che sono palesi ed evidenti). La Fata, poi, accorcia il naso a Pinocchio e gli permette di andare incontro a Geppetto, precedentemente avvisato della sua presenza nella casa. Pinocchio, però, non riesce a raggiungere il babbo perché incontra nuovamente il Gatto e la Volpe, che lo convincono nuovamente a seppellire le monete nel Campo dei Miracoli (credendosi più furbo della stessa Fata e dei briganti, accetta). Dopo aver atteso venti minuti in una città vicina che il campo dia i suoi frutti, torna al luogo della sepoltura, ma un pappagallo (che rappresenta la magia del colore e la comunicazione) lo informa che durante la sua assenza il Gatto e la Volpe erano tornati a rubare le monete. Pinocchio, disperato, si rivolge ad un giudice (un gorilla, che non ha quindi la consapevolezza né la giustizia umana) che però lo condanna alla prigione. Quattro mesi dopo viene indetta un’amnistia e l’imperatore decreta la libertà per tutti i furfanti. Pinocchio rischia di rimanere in galera in quanto innocente, ma riesce ad uscirne dichiarandosi colpevole (e passa così anche la prova del disonore della colpa umiliante dell’innocente. L’umiltà è una caratteristica fondamentale dell’aspirante Uomo Giusto). Uscito di prigione si reca subito alla casa della Fata, che considera ormai come una sorella (ormai è attratto dalla magia della trasformazione alchemica). Viene però fermato da un serpente dalla coda infuocata (il serpente è un altro simbolo esoterico della vita che si rigenera, come nella Genesi, l’Uroboro che si morde la coda, ma in questo caso è impraticabile la trasformazione in quanto ha la coda fumante), sul quale Pinocchio inciampa cadendo nel fango. Il serpente muore letteralmente dalle risate e Pinocchio riesce a proseguire il cammino. Viene però preso in una tagliola mentre tenta di rubare, in un campo, dell’uva (l’uva simboleggia l’abbondanza e una vita agiata. Simbolicamente Pinocchio cerca di ottenerla senza meriti, ma non ci riesce). Il padrone del campo, allora, lo costringe per punizione a fargli da cane da guardia, con collare e catena al collo, al posto del suo cane Melampo, morto la stessa mattina. Durante la notte viene svegliato da quattro faine, che avevano comprato il silenzio di Melampo per spartirsi le galline che avrebbero rubato ogni notte. Pinocchio dapprima fa finta di accettare poi, però, rinchiude le faine nel pollaio e avverte il proprietario del campo, che lo ringrazia e lo libera (ottiene così un compenso per essere stato virtuoso ed aver eseguito il suo compito di cane da guardia, nonostante egli fosse un burattino di legno). Torna alla casa, ma al suo posto trova solo una lapide con incise queste parole: “Qui giace la bambina dai capelli turchini morta di dolore per essere stata abbandonata dal suo fratellino Pinocchio”. La bambina dai capelli turchini, dunque, è sotto terra (quarto elemento), sotto la lapide. Inoltre Collodi, così, vuol far intendere che non bisogna abbandonare la strada della trasformazione alchemica perché non è certo che vi sia sempre l’opportunità di riprenderla a piacimento. Mentre Pinocchio si dispera, un grosso colombo lo avverte che Geppetto sta partendo per il Nuovo Mondo per cercarlo (il colombo è per antonomasia portatore di messaggi, ma Collodi forse ha anche giocato con il nome del navigatore che ci ha portati al Nuovo Mondo). Pinocchio salta in groppa al colombo che si offre di portarlo lontano, lì dove Geppetto sta salpando per con una barchetta sull’oceano per andare a cercarlo ma, quando arrivano a destinazione, il babbo è già partito e lo si vede in lontananza, sbattuto dalle onde. Geppetto cade in acqua alla vista del figlio, che per soccorrerlo si tuffa anch’egli e tenta di raggiungerlo. Dopo una notte di nuoto Pinocchio approda sulla riva di un’isola, dove un delfino lo informa che probabilmente il babbo era stato inghiottito da un terribile Pesce, l’Attila dei pesci e dei pescatori. Arriva al “Paese delle Api industriose”, dove cerca di elemosinare per poter mangiare, ma gli abitanti gli offrono dei lavoretti da Pag. 13 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA compiere per poter guadagnare onestamente il suo pane. Pinocchio rifiuta sempre, ma alla fine accetta di portare una brocca d’acqua a casa di una donna, che lo ricompensa con un piatto di pane, cavolfiori ed un confetto. Nel Vangelo di Luca (22, 10) troviamo scritto “Ed egli rispose: «Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà” Egli che parla è Gesù. In quel passo del Vangelo la Pasqua si avvicina e Gesù chiede ai Dodici di preparare l’agape in una casa. Loro gli chiedono dove avrebbero dovuta prepararla, e Gesù risponde con quella frase. La Pasqua ebraica ha, come significato, il passaggio dalla schiavitù egiziana alla Libertà del Popolo, per il Cristianesimo è il passaggio dalla morte alla risurrezione, alla Nuova Vita. La casa nella quale entrano sia l’uomo con la brocca d’acqua del Vangelo, sia Pinocchio, quindi, è la sede nella quale verrà celebrato il passaggio dalla schiavitù (intesa come non Libertà), dalla morte e dalla condizione di burattino, rispettivamente a quella di Libertà, di risurrezione e di bambino in carne ed ossa. Può essere rilevante, per la corretta lettura di questo passo del Vangelo ripreso nella storia di Collodi, l’interpretazione esoterico-astronomica che ne fa qualche cultore, riferendosi all’uscita dall’era dei Pesci (il pesce è uno dei simboli cristiani per antonomasia, correlato alle origini degli Esseni) a quella dell’Acquario in conseguenza alla precessione dell’asse terreste, evento accaduto il 21 dicembre 2012. Ma torniamo a Pinocchio … La donna per la quale porta l’acqua si rivelerà essere la Fata, fintasi morta e trasformatasi in donna che, perdonato Pinocchio visto il pentimento provato sulla sua finta tomba, decide di considerarsi la sua mamma e gli promette di trasformarlo in un bambino in carne ed ossa, prima però egli dovrà frequentare la scuola e cercarsi un buon mestiere. Pinocchio promette che diventerà il “primo della classe”. Un giorno alcuni compagni lo convincono a marinare la scuola per andare sulla spiaggia dove, secondo loro, sarebbe stato possibile vedere il Pesce che aveva ingoiato Geppetto. Pinocchio finisce per fare a botte con i compagni che vogliono che egli diventi un ragazzaccio come loro, Durante la lotta un grosso libro di Pinocchio viene tirato da un compagno in testa ad Eugenio, che sviene. Tutti scappano tranne Pinocchio, che tenta di soccorrerlo. Due Carabinieri lo arrestano pensando che sia lui il colpevole ma Pinocchio riesce a fuggire (questa volta viene perdonato dalla sorte in quanto evidentemente innocente). Non potendolo raggiungere i Carabinieri lo fanno rincorrere da un cane, Alidoro, che lo segue nel mare dove si è rifugiato. Alidoro sta per annegare ma Pinocchio lo salva, in cambio della libertà. Il cane dei Carabinieri promette a Pinocchio di sdebitarsi alla prima occasione. Continuando a fuggire dai Carabinieri Pinocchio entra in una grotta, ma viene preso in una rete insieme ad altri pesci. Dalla grotta, infatti, esce un pescatore dalla pelle verde, con una lunghissima barba verde, i capelli increspati verdi e gli occhi verdi. Questo personaggio simboleggia il risveglio della natura ed il rinnovamento della vita stessa, ma per Pinocchio non sembra ancora essere il momento di un rinnovamento completo, ed infatti sta per essere “fritto” dal pescatore verde, insieme agli altri pesci. Alidoro, però, attirato dall’odore della frittura, lo salva, restituendogli così il favore. Pinocchio, rimasto senza vestiti, si fa rivestire con un sacco da un vecchietto in una casa poco distante (le persone anziane, con parole ed opere dettate dalla loro esperienza, possono “ricoprire” le nudità dei giovani, se per nudità intendiamo la mancanza di dignità), ed apprende da questi che Eugenio si è ripreso dallo svenimento. Rinfrancato torna, di notte e sotto una pioggia scrosciante, a casa della Fata. Bussa ma la cameriera Lumaca è così lenta ad Pag. 14 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA aprire che lui si spazientisce e dà un calcio alla porta, rimanendo incastrato con il piede. Occorrono molte ore prima che la Lumaca arrivi alla porta e la apra (così Pinocchio impara la pazienza e la tolleranza, virtù necessarie in un Uomo Giusto). Quindi gli offre la colazione, ma i cibi sono di gesso e di cartone: è la crudele lezione della Fata, e Pinocchio sviene. Dopo quella lezione Pinocchio si comporta bene per tutta l’anno, è il più bravo a scuola e viene promosso a pieni voti, così la Fata, contenta, gli annuncia che il giorno successivo sarebbe stato trasformato in un Bambino Vero. Pinocchio, per la contentezza, invita tutti i suoi compagni ad una grande colazione per festeggiare. Cerca anche il suo amico più svogliato, Romeo (detto Lucignolo) e lo trova sotto il portico di una casa di campagna, dove sta aspettando il carro che lo porterà al Paese dei Balocchi, un paese dove non esistono scuole e dove gli abitanti si divertono dalla mattina alla sera. Pinocchio aspetta con lui il passaggio del carro alla mezzanotte, ma quando arriva si fa convincere a partire con Lucignolo. All’arrivo nel Paese dei Balocchi i due si divertono pazzamente e diventano amici di tutti. Dopo cinque mesi di questa vita dorata, una mattina Pinocchio si sveglia e si accorge di avere le orecchie come quelle di un asino. Una Marmottina vicina di casa, gli comunica che la diagnosi è “febbre da somaro” e che entro poche ore si sarebbe trasformato completamente in un ciuco. Questa è una malattia, spiega la Marmottina, che colpisce tutti i ragazzi che passano troppo tempo a divertirsi invece che studiare. Pinocchio corre a cercare Lucignolo e scopre che entrambi si stanno trasformando in somari. Appena ultimata la trasformazione, l’omino che guidava il carro li porta alla piazza del mercato per venderli. L'Omino, infatti, era diventato milionario raccogliendo i ragazzi svogliati per il mondo e conducendoli al Paese dei Balocchi, dove diventavano in poco tempo dei veri somari e li poteva vendere al mercato. Pinocchio viene comprato dal direttore di un circo, che lo fa esercitare con frustate e dandogli paglia come cibo. Dopo tre mesi di duri esercizi Pinocchio debutta nello spettacolo ma, saltando un cerchio, vede tra il pubblico la Fata, che ha un medaglione al collo con il suo ritratto, ma che subito svanisce. Quella vista lo distrae, cade e si azzoppa (l’Ignoranza porta a dover sottostare agli ordini ed alle condizioni di chiunque abbia desiderio di sfruttare la situazione, e svanisce, si smaterializza, la possibilità della trasformazione alchemica). A questo punto il direttore del circo non può far altro che venderlo al mercato, e così viene acquistato da un uomo che vuole ricavare un tamburo dalla sua pelle. Il compratore gli lega un sasso al collo e lo getta nel mare per affogarlo, ma quando lo ritira a galla scopre che il somaro si è trasformato in un burattino di legno. Allora decide di venderlo come legna da ardere, ma Pinocchio riesce a sfuggirgli e si rifugia in mare. Nuotando vede su uno scoglio una capretta dello stesso colore dei capelli della Fata (la lana della capretta simboleggia il desiderio di distacco dal mondo profano: in arabo “suf” significa lana, ed i Sufiti, o Sufi, erano coloro che si vestivano di sola lana, per accentuare il loro distacco dal mondo ed intraprendere la via del misticismo), cerca di raggiungerla ma vien ingoiato da un mostro marino. E’ il terribile Pesce di cui tanto si parlava nel Paese delle Api Industriose. Nell’interno buio del pesce Pinocchio incontra un Tonno filosofo, che lo invita a rassegnarsi al proprio destino. Ma Pinocchio vede una luce lontana. La raggiunge e trova il suo babbo Geppetto, inghiottito due anni prima dal Pesce. (anche nella Bibbia, il profeta Giona viene inghiottito da un grosso Pesce e vi rimane tre giorni e tre notti, come Gesù Cristo nel sepolcro; quest’ultimo ne esce risorto). Pinocchio ha un’idea per fuggire insieme a Geppetto, approfittando della bocca aperta del Pesce, dovuta alla sua asma. Oltrepassati i tre filari di denti (ancora tre, come i giorni dalla morte alla risurrezione del Cristo), quindi, si gettano in mare, Geppetto si fa trasportare da Pinocchio e fuggono a nuoto. Stremati vengono aiutati dal tonno che, fuggito anch’egli allo stesso modo, li Pag. 15 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA trasporta sulla sua groppa fino a raggiungere la riva. Giunti a terra e salutato il tonno, Pinocchio e Geppetto incontrano il Gatto e la Volpe, ormai vecchi e ridotti allo stremo delle forze, che chiedono la carità. Pinocchio si fa beffe di loro (primo evidente segno della mutazione di Pinocchio). Poco dopo i due trovano una piccola capanna, nella quale vive il Grillo Parlante, che afferma di aver avuto in dono la capanna da una capretta dalla lana turchina. I due si sistemano nella capanna del Grillo e Pinocchio va a cercare del latte per sostentare il babbo. L’ortolano Giangio propone a Pinocchio di tirare su dalla cisterna 100 secchi d’acqua per annaffiare le piante in cambio di un bicchiere di latte per il babbo, e Pinocchio accetta. (secondo segno della mutazione) Quando l’ortolano lo porta a vedere il ciuchino, ormai in fin di vita, che aveva sempre svolto quel lavoro, Pinocchio si accorge che si tratta di Lucignolo, che muore in quel momento. (terzo segno della mutazione avvenuta). Per cinque mesi Pinocchio lavora duramente riuscendo così a mantenere se stesso ed il babbo, esercitandosi contemporaneamente nello studio. Un giorno, mentre sta andando a comprare dei vestiti, incontra la Lumaca, la cameriera della Fata, che gli dice che la sua padrona giace malata e povera in un letto di ospedale. Pinocchio le offre tutti i suoi quaranta soldi di rame (il quaranta è un altro numero ricorrente nell’esoterismo e nella Cabala), e promette di lavorare ancora più duramente per aiutare la Fata. Quella stessa notte la Fata gli appare in sogno, bella e sorridente, che gli comunica, visto il buon cuore dimostrato, di perdonarlo per tutte le sue monellerie passate. Al risveglio Pinocchio si accorge di essere stato trasformato in un bambino in carne ed ossa, la capanna è diventata una bella casetta, i suoi vecchi vestiti trasformati in nuovi ed in tasca trova un portamonete d’avorio con un biglietto: la Fata gli restituisce i quaranta soldi e lo ringrazia, ma i soldi sono diventati quaranta zecchini d’oro. Anche Geppetto si è trasformato: è ritornato un arzillo vecchietto e sta lavorando, felice, ad una cornice. Sorridendo gli indica un burattino appoggiato su una sedia: è il vecchio involucro di Pinocchio, che si rivede come una buffa marionetta, ed è contento e soddisfatto di essere diventato un bambino vero. La materia grezza (il legno) si è trasformato, attraverso il percorso del metodo massonico, in Uomo degno di vivere la propria esistenza dando la giusta rilevanza ai valori considerati fondamentali sia per la propria quotidianità sia per la propria spiritualità. Pag. 16 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA Edmondo de Amicis ed i valori del Cuore Un altro esempio di valori, che riguardano più la sfera morale che spirituale, trasmessi attraverso la letteratura per ragazzi è quello di Edmondo de Amicis ed il suo libro di racconti intitolato “Cuore”. I messaggi pedagogici di de Amicis sono certamente diversi da quelli di Lorenzini, nonostante anche de Amicis fosse vicinissimo alla massoneria. Probabilmente appartenente alla loggia Concordia di Montevideo (Uruguay), di stampo garibaldino, il suo spirito massonico era successivo alla diversificazione tra la tradizione inglese e la visione del Grande Oriente di Francia, quindi più attento a valori patriottici e dell’onore che a quelli spirituali ed etici. Particolarmente dedicato, come premette De Amicis, ai ragazzi delle scuole elementari tra i nove ed i tredici anni, “Cuore” è una sorta di diario di un anno scolastico scritto da un alunno di terza. In questo diario, una volta al mese, vi è un racconto che esalta doti come il coraggio, l’onore, l’appartenenza alla famiglia ed all’allora recente unità nazionale. Racconti come “Il piccolo patriota padovano”, “La piccola vedetta lombarda”, “Il tamburino sardo”… elevavano al rango di “eroi” bambini o ragazzi nei quali valori superiori avevano il sopravvento sulla fragilità della loro condizione. Pag. 17 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA Educazione Musicale Le Allegorie nella Musica di W.A. Mozart Wolfgang Amadeus Mozart venne iniziato all’età di 28 anni nella loggia “La Beneficienza” di Vienna il 14 dicembre 1784. Dieci giorni dopo fu ospite della loggia “Alla Vera Armonia” per assistere all’iniziazione del suo amico e collega Franz Joseph Haydn. Oltre ad aver scritto sublime musica espressamente per accompagnare i lavori di loggia, Mozart compose opere dichiaratamente “esoteriche”, che rappresentavano cioè eventi che, in realtà, celavano messaggi chiaramente ispirati dal rituale e dal messaggio massonico, come ne “La Clemenza di Tito” o “Il Flauto Magico”, alla quale è seguita. Una stessa ricerca spirituale li unisce: l’inevitabile passaggio attraverso la morte ed il suo superamento per raggiungere uno stato superiore; perfetta illustrazione del percorso massonico. 4 Nel 1791 la massoneria austriaca era accusata di simpatizzare per la rivoluzione francese. Vi fu così un vivido impegno, da parte delle logge, nel divulgare il messaggio corretto del metodo massonico, che vuol’essere svincolato da movimenti politici. La massoneria tradizionale concepisce la società ottimale come il risultato dell’eccellenza degli uomini che la compongono. Mozart non si astenne da quest’impegno, e scrisse “La clemenza di Tito” perché faccia parte dei festeggiamenti del 1791 all’incoronazione di Leopoldo II, Re di Boemia, il primo principe ad aver abolito la tortura e la pena di morte nel suo Stato di Toscana. La scelta del titolo e di conseguenza del libretto proviene da un gruppo di aristocratici di Praga, tutti appartenenti alla stessa loggia; Tito è un imperatore idealizzato, specchio di Leopoldo II. Il percorso massonico prevede che l’uomo termini la propria esistenza per rinascere simbolicamente, tramite un rituale di iniziazione, uomo rinnovato, illuminato. L’indicazione che questo necessario passaggio si sta realizzando nell’opera “La clemenza” si è evidenziato quando, all’inizio del primo atto nella rappresentazione diretta al Teatro Verdi di Trieste nella stagione 2012-2103 da Jean Louis Grinda, viene esposto sul palco un quadro raffigurante un teschio con tibie, simile ai simboli contenuti nel quadro di loggia scoperto durante i lavori rituali di terzo grado. Le azioni narrate si svolgono nell’arco di ventiquattro ore: iniziano a mezzogiorno e terminano al mezzogiorno successivo. Una delle spiegazioni a questa simbologia del “Mezzogiorno” è che è questo il momento in cui iniziano i lavori di loggia: secondo il rituale, essendo la massoneria diffusa su tutta la terra, c’è indubbiamente almeno una loggia che inizia i lavori quando il Sole è allo Zenit. L’opera cela, quindi, messaggi che vanno oltre la storia raccontata: durante la confessione dei cospiratori viene portato in scena un tavolo con sopra un teschio ed un calamaio con penna. Nel rituale scozzese antico ed accettato il “bussante” (il candidato all’iniziazione), prima della cerimonia, riflette per qualche ora sulla sua vita, sulla fine della stessa e scrive il suo testamento spirituale prima della rinascita da iniziato; testamento che rimarrà tra gli atti segreti della loggia per sempre. Il “traditore”, quando rientra in scena per l’epilogo, ha una benda sugli occhi ed è guidato da due valletti, proprio come fanno i diaconi con il profano nella 4 Libretto d’Opera “La Clemenza di Tito” – Anno 2013 – Note di regia Pag. 18 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA cerimonia di iniziazione. L’imperatore Tito rappresenta il Maestro Venerabile della loggia che, avendone il potere e pur dopo esser stato tradito, modifica la condizione di “condannato alla definitiva morte” del suo amico fraterno Sesto “donandogli” una nuova vita, come avviene nell’iniziazione massonica. Pag. 19 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA Alcuni Personaggi famosi iscritti alla massoneria Letteratura Spettacolo Musica - 1707 - Carlo Goldoni - 1874 - Harry Houdini - 1678 - Antonio Vivaldi - 1725 - Giacomo Casanova - 1749 - Vittorio Alfieri -1749 - Johann Wolfgang von Goethe - 1884 - Ettore Petrolini - 1892 - Oliver Hardy - 1898 - Antonio De Curtis (Totò) - 1732 - Franz Joseph Haydn - 1756 - Wolfgang Amadeus Mozart - 1770 - Ludwig Van Beethoven - 1778 - Ugo Foscolo - 1901 - Gino Cervi - 1782 - Niccolò Paganini - 1802 - Alessandro Dumas (padre) - 1901 - Walt Disney - 1797 - Franz Schubert - 1826 - Carlo Lorenzini (Collodi) - 1905 - Aldo Fabrizi - 1803 - Hector Berlioz - 1828 – Lev Tolstoj - 1906 - Paolo Stoppa - 1811 - Franz Liszt - 1835 - Giosuè Carducci - 1906 - Billy Wilder - 1813 – Giuseppe Verdi - 1835 - Mark Twain - 1907 - Jhon Wayne - 1813 - Richard Wagner - 1846 - Edmondo De Amicis - 1925 - Peter Sellers - 1858 – Giacomo Puccini - 1854 - Oscar Wilde - 1855 - Giovanni Pascoli - 1926 - Claudio Villa - 1927 - Hugo Pratt - 1859 - Arthur Conan Doyle - 1932 - Alighiero Noschese - 1863 - Gabriele D’Annunzio - 1871 - Carlo Alberto Salustri (Trilussa) - 1865 - Rudyard Kipling - 1901 - Salvatore Quasimodo Filosofia Psicologia Psichiatria Politica Società civile Altre scienze - 1632 - Jhon Locke - 1694 - François - Marie Voltaire - 1724 - Immanuel Kant - 1706 - Benjamin Franklin - 1808 - Luigi Napoleone Bonaparte (Napoleone III) - 1808 - Antonio Meucci - 1863 - Henry Ford - 1856 - Sigmund Freud - 1732 - George Washington 5 - 1809 - Abram Lincoln - 1875 - Cesare Battisti - 1875 - Carl Gustav Jung - 1743 - Thomas Jefferson - 1810 - Camillo Benso Conte di Cavour - 1879 - Albert Einstein - 1745 - Alessandro Volta - 1813 - Agostino Depretis - 1880 - Gino Olivetti - 1762 - Giorgio IV (Re d’Inghilterra) 6 - 1818 - Francesco Crispi - 1880 - Nazario Sauro - 1874 - Wiston Churchill - 1765 - Guglielmo IV (Re d’Inghilterra) - 1821 – Nino Bixio - 1881 - Alexander Fleming - 1769 - Napoleone Bonaparte - 1827 - Goffredo Mameli - 1784 - Gerolamo Bonaparte 7 - 1843 - Matteo Renato Imbriani - 1882 - Franklin Delano Roosvelt - 1888 - Francesco Baracca - 1798 - Massimo D’Azeglio - 1858 - Theodor Roosvelt - 1805 - Giuseppe Mazzini 8 - 1807 - Giuseppe Garibaldi - 1858 - Guglielmo Oberdan - 1895 - Giorgio VI (Re d’Inghilterra) - 1896 - Italo Balbo - 1861 - Armando Diaz - 1901 - Enrico Fermi 5 Primo presidente degli Stati Uniti d’America 6 I re d’Inghilterra sono automaticamente Gran Maestri della Gran Loggia Unita d’Inghilterra. Nel caso regni una regina è Gran Maestro il suo parente maschio più prossimo. Attualmente il Gran Maestro è il duca di Kant, cugino di primo grado della Regina Elisabetta II. 7 Fratello di Napoleone Bonaparte 8 Non vi sono documenti che comprovino un’eventuale iniziazione di Mazzini in una loggia, ma certamente egli era vicino alla massoneria e partecipava alle riunioni informali. Pag. 20 di 21 “L’INFLUENZA DELLA LIBERA MURATORIA NELLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ DELL’INDIVIDUO” a Lucio Arzon – 5 F – Istituto Tecnico Statale GRAZIA DELEDDA Bibliografia Titolo Alla ricerca del Medioevo Carl Gustav Jung – Ricordi, sogni, riflessioni Cuore Fratelli d’Italia I Papi – Storia e segreti Identità e differenza Il Poema Regius Il segreto dei massoni La Bibbia di Gerusalemme La Chiave d’Hiram La loggia massonica Lavori rituali La massoneria La massoneria – La storia, gli uomini, le idee La massoneria dell’Arco Reale La simbolica Junghiana La simbologia massonica Gradi scozzesi La simbologia massonica Le cattedrali del mistero Lettera sulla tolleranza Lo studio della personalità Pinocchio Simboli della scienza sacra Storia della psicologia Autore Jaques Le Goff Aniela Jaffè Edmondo De Amicis Ferruccio Pinotti Claudio Rendina Martin Heidegher Roberto Lomas Edizione Mondadori Bur E-book REA Multimedia RCS Libri Newton & Compton Adelphi Brenner Mondadori Paoline Anno 2003 1998 2011 2007 1983 2009 2002 2005 Knight Christopher; Lomas Robert George Oliver Atanor 1981 2005 Michele Moramarco Zefiro Ciofaletti e Sergio Moravia Massimo Graziani Oria Fellini Umberto Gomel Porchiatti Giunti Mondadori Bastogi Mediterranee Atanor 2009 2011 2005 1989 1948 Jules Baucher Angela Cerinotti John Locke Walter Mischel Carlo Collodi Renè Guenon Paolo Legrenzi Atanor Demetra Laterza Il mulino Edimedia Adelphi Il Mulino 2006 1992 1989 2002 2012 2003 1999 Pag. 21 di 21