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Oceania – Papua Nuova Guinea
Dove la realtà supera la fantasia
Viaggia con Stile s.a.s.
2012
Dove la realtà supera la fantasia – Oceania - Papua Nuova Guinea
Durata: 17 giorni – Minimo partecipanti: 15 – Soggiorno in hotel
Un viaggio in mezzo ad una natura rigogliosa e ancora incontaminata, nella culla degli antropologi
dei primi del ‘900.
In compagnia di Anna Canuto.
Anna Canuto che ha ideato questo programma ci accompagnerà in questa splendida, avvincente
avventura nelle zone più pittoresche e etnicamente interessanti. Un programma nuovo che non include
solamente lo spettacolare show di Mount Hagen, al quale partecipano decine di diversi gruppi etnici,
ognuno fiero del proprio costume, ma che tocca anche zone non battute dal turismo e quindi più
"autentiche" o comunque più vicine al nostro immaginario. Un viaggio in mezzo ad una natura rigogliosa e
ancora incontaminata, nella culla degli antropologi dei primi del ‘900. Le isole di Kairiru e Muschu nel Mare
di Bismark. Fiumi solcano giungle verdi: sono le più facili o le uniche vie di comunicazione. Il Fiume Sepik è il
più importante della Papua e culla di culture e tradizioni molto diverse tra di loro: i villaggi di Korogo e
Ambunit dove viene celebrato il Festival del Culto del Coccodrillo; la mervagliosa architettura delle culture
fluviali con le incredibili Haus Tambaran (le case degli spiriti) e un artigianato molto creativo. I villaggi di
Simbai e Waim, con un'immersione totale in un mondo del "passato". Il Sing Sing di Mount Hagen con la sua
esplosione di colori, ma anche i più piccoli sing sing ai quali assisteremo durante il nostro straordinario
viaggio.
Data di partenza unica
1 agosto 2012
Come si viaggia
Voli di linea e voli charter privati; tour leader dall'Italia; Pernottamenti in hotel e semplici guest house; trasporti
a terra in minibus; canoe motorizzate scoperte nel Fiume Sepik; si tratta di un vero e proprio viaggio dove si
raggiungono anche aree non battute dal turismo ed è quindi richiesto un certo spirito d'adattamento e
flessibilità.
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Quota Individuale di partecipazione
Da MILANO: minimo 10 partecipanti € 9.900,00 con accompagnatore dall'Italia.
Supplementi per persona:
Supplemento singola € 950,00
Tasse aeroportuali e fuel surcharge € 815,00
Supplementi da pagare in loco:
Visto Kina della Papua Nuova Guinea 45,00
Quota di gestione pratica: € 80,00
La quota comprende:
- Voli di linea intercontinentali: Milano / Francoforte / Singapore /Francoforte / Italia
- I voli della compagnia Air Niugini: Singapore / Port Moresby / Singapore; Port Moresby/Wewak;
Mounthagen/Port Moresby
- I voli charter: Ambunti/Mount Hagen; Mount Hagen/Simbai/Mount Hagen
- Franchigia bagaglio aereo (kg. 20 per persona nei voli intercontinentali e kg. 10 sui voli charter interni)
- Trasferimenti da/per gli aeroporti all’estero
- Trasporti interni come da programma
- Sistemazione negli alberghi come da programma
- Pasti come da programma
- Tour leader italiano al raggiungimento del minimo e guida locale parlante inglese
- Visite ed escursioni come da programma
- Ingressi, tasse governative e percentuali di servizio
La quota non comprende:
- le bevande, le mance ed il facchinaggio
- il visto d’ingresso per Papua Nuova Guinea (in loco all’arrivo circa 100 Kina che corrispondono a 40/45 usd )
- i pasti non menzionati nel programma
- le eventuali tasse d’imbarco da saldare in loco alla partenza
- le eventuali escursioni facoltative e mance per balli, cerimonie, anziani, poliziotti, …
- le tasse aeroportuali, il fuel surcharge, …
- quanto non specificato nel programma
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Itinerario:
1° giorno (mercoledì) - MILANO - FRANCOFORTE - SINGAPORE
Partenza con voli di linea per Singapore via Francoforte. Pasti e pernottamento a bordo.
2° giorno (giovedì) - SINGAPORE - PORT MORESBY
Arrivo a Singapore nel pomeriggio. In serata proseguimento per la Papua Nuova Guinea con volo della Air
Niugini. Pasti e pernottamento a bordo.
3° giorno (venerdì) - PORT MORESBY - WEWAK (2 0re di volo via Madang)
Arrivo a Port Moresby, la capitale della Nuova Guinea, nelle prime ore del mattino. Dopo le formalità
doganali, incontro con il nostro corrispondente locale e trasferimento in hotel. Resto della mattinata libera da
dedicare a un meritato riposo dopo un viaggio così lungo (camere in day use). Verso le 13.00, trasferimento
in aeroporto e volo di linea Air Niugini PX 126 per Wewak (via Madang).
All’arrivo, trasferimento in hotel. Cena e pernottamento all’Hotel In-Wewak Boutique***sup. o similare.
L’In-Wewak Boutique hotel è un piccolo hotel di recente costruzione, con ampie verande che si affacciano
sul Mare di Bismarck. Le camere sono piccole, ma ben arredate e dotate di aria condizionata. E’ dotato di
una piccola piscina e le strade attorno all’hotel sono tranquille. Il ristorante serve pasti di buona qualità,
certamente i migliori in città.
4° giorno (sabato) - WEWAK- KAIRIRU ISLAND
Dopo la colazione, passeggiata verso la spiaggia (davanti all’Ufficio Postale) (I nostri bagagli saranno
trasportati in pullmino) e imbarco a bordo di una barca veloce che in 45 minuti ci porterà a Victoria Bay sulla
costa occidentale dell’isola vulcanica di Kairiru.
Al nostro arrivo, ci rilasseremo nell’acqua del mare riscalata dalle sorgenti sulfuree che sgorgano da pozze
rocciose sulla spiaggia e defluiscono nella baia. Ci godiamo una passeggiata sulla spiaggia o ci riposiamo
all’ombra degli alberi. Dopo uno snack a base di noce di cocco, risaliamo a bordo della nostra
imbarcazione per trasferirci nel villaggio di Shagur, sulla costa settentrionale. Danze di benvenuto, visita
dell’isola e pranzo tropicale. Dopo il pranzo, passeggiata di un’ora alle cascate per un bagno ristoratore e
risalita verso quello che era un punto d’osservazione giapponese, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Resta del tempo per vagare liberamente nel villaggio, fermandosi a chiacchierare con la popolazione
locale.
A volte alle 4.00 in punto del pomeriggio, un breve scroscio di pioggia, ma anche questo fa parte della vita
del villaggio. La cena sarà in stile tradizionale “mumu”, dove il cibo bagnato con il latte di cocco è avvolto in
foglie di banano e cotto lentamente sotto le pietre calde.
La sera gli abitanti del villaggio ci intratterranno con musiche, danze e drammi locali che raccontano le
leggende del villaggio (prepariamoci a divertirci assistendo a questa farsa, anche se non capiremo una
parola di ciò che verrà detto).
Kairiru è un’isola vulcanica con montagne interne e un piccolo lago che si è formato in un cratere. Sono
necessarie due ore di barca veloce per circumnavigare l’isola, anche se noi oggi viaggeremo solamente
attorno alla sua parte occidentale per raggiungere il villaggio di Shagur. Da Shagur non è possibile vedere la
terraferma, ma solamente il Mare di Bismarck (prossima fermata: Micronesia). Kairiru fu occupata dalle Forze
Imperiali Giapponesi dal 1942 al 1945. All’epoca c’erano numerosi punti di osservazione e una piccola base
aerea nell’insediamento di St.John. Recentemente è stata scoperta una grotta, sulla costa meridionale, che
contiene i resti intatti di soldati giapponesi, benzina e munizioni. Sono probabilmente morti di fame
aspettando i rinforzi, a lungo dopo che il resto delle truppe dell’Imperatore si era arrese. Il vulcano sotto l’isola
è ancora attivo ma dormiente. Le sorgenti calde nella Baia di Vittoria ne sono l’unica testimonianza
conosciuta. L’isola ha un suolo molto fertile, ma il terreno corrugato rende l’agricoltura impossibile, fatta salva
qualche pianta di cocco lungo il terreno piano della costa. Il villaggio di Shagur è letteralmente un paradiso
tropicale situato in una deliziosa foresta verde. Le case sono costruite in stile tradizionale, fatte con materiali
della foresta. Il nostro corrispondente locale è l’unico che organizza visite in questo villaggio e quindi il
numero dei visitatori è veramente esiguo, il che rende ogni incontro speciale, sia per noi sia per gli abitanti
del villaggio.
Cena e pernottamento in Polen guest house, nel villaggio di Shagur (sarà fornita la biancheria per dormire).
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5° giorno (domenica) - KAIRIRU ISLAND - MUSCHU ISLAND - WEWAK
Dopo la colazione, possibilità di assistere, assieme agli abitanti del villaggio, alla funzione domenicale prima
di partire in barca attorno alla parte orientale dell’isola e attraverso lo stretto verso la spiaggia di Sup,
sull’isola di Muschu. Muschu è una deliziosa isola tropicale, piatta e bassa e ricoperta di piantagioni di cocco
e foresta.
L’isola è orlata di meravigliose spiagge di sabbia bianca e coloratissime barriere coralline.
Vi sorgono pochissimi villaggi. L’isola fu occupata dalle unità navali giapponesi durante la Seconda Guerra
Mondiale e nell’isola si trovano dei resti dell’artiglieria dell’epoca. Nel settembre del 1945 quando i
giapponesi si arresero, le forze australiane imprigionarono 10,000 giapponesi sull’isola che vi restarono fino al
1946, quando furono rimpatriati in Giappone.
Non esiste un servizio di ferry e l’unico modo per raggiungerla è con un'imbarcazione privata. Le ore della
mattina sono le migliori per godere questo paradiso tropicale.
Camminare lungo la spiaggia, nuotare nelle acque calde e giocare nella sabbia con i bambini del villaggio
che ci vedranno come una novità, considerato l’esiguo numero di stranieri che arrivano in questo luogo.
(saranno fornite maschere per lo snorkeling).
Pranzo nella vicina guest house di Sup. Sup (che si pronuncia “soup”) è un delizioso villaggio di mare, con
sentieri di sabbia tra le case, palme di cocco e felci ovunque. Esiste una piccola scuola elementare nel
villaggio.
Nel pomeriggio una guida locale ci accompagnerà in una passeggiata attraverso le piantagioni di cocco e
la giungla per vedere le postazioni militari giapponesi e forse anche I grossi cannoni (se il sentiero che porta lì
è stato pulito dalla fitta vegetazione).
Nel tardo pomeriggio, partenza dall’isola per Wewak (45 minuti) e trasferimento in hotel.
Cena e pernottamento all’hotel In-Wewak Boutique.
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6° giorno (lunedì) - WEWAK - PAGWI - SEPIK RIVER
Dopo la colazione, partenza in minibus per Pagwi, punto di partenza per il Fiume Sepik. La strada tra Wewak
e Pagwi è quasi tutta asfaltata e piuttosto piacevole da percorrere.
Dalla costa, percorrendo una strada di curve, saliamo verso le fresche foreste della Catena del Principe
Alessandro. Dopo circa due ore ci fermiamo lungo la strada in un piccolo mercato per acquistare frutta
tropicale, verdure e noci di cocco. Riprendiamo il nostro cammino, per scorgere presto, attraverso gli alberi,
le pianure del Sepik, e lo stesso fiume, un nastro marrone all’orizzonte. Scendendo verso la savana del bacino
del Sepik, attraversiamo un certo numero di villaggi prima di arrivare alla missione di Pagwi nel Medio Sepik,
nel primo pomeriggio. Con le canoe a motore, scendiamo il fiume per circa un’ora fino a Korogo, il primo dei
villaggi del Medio Sepik, dove è praticato il culto del coccodrillo.
Pochi turisti visitano questo villaggio e questo ci assicura un caloroso benvenuto a Korogo ci sistemiamo nella
guest house e poi passeggiamo nel villaggio, fermandoci a visitare la Haus Tambaran (Casa degli Spiriti),
dove le nostre guide ci mostreranno l’artigianato tambu e ci illustreranno il culto del coccodrillo. Il fiume Sepik
nasce vicino al confine tra la Papua Nuova Guinea e la Papua Occidentale (Irian Jaya) e, scorrendo verso
est, attraversa una regione della Nuova Guinea Centrale, formando un vasto bacino paludoso per
raggiungere il mare di Bismark. Nel tardo Pleistocene tutto il bacino era allagato e costituiva un mare interno
di acqua salata poi. In seguito, sono riaffiorate gradualmente alcune parti di terra e si è formato il bacino
fluviale. Ad Angoram per esmpio, durante la stagione secca, è ancora possibile vedere formazioni coralline
che emergono dalla riva del fiume. Il corso del fiume (oltre 1.100 km,) è quasi interamente navigabile ed è
caratterizzato da numerosi meandri e da laghi formati dai cambiamenti del corso d’acqua, il più grande dei
quali è il Lago Chambri. A causa dei movimenti del corso d’acqua capita che interi villaggi debbano essere
ricostruiti in un altro posto. La regione del Sepik si distingue in Superiore, Medio e Basso Sepik. Tutta la regione,
ma in particolar modo le culture del Medio Sepik sono rinomate per la produzione artistica: in pratica ogni
villaggio ha sviluppato uno stile particolare di sculture lignee, associate tradizionalmente alle Case degli
Spiriti o Haus Tambaran, luoghi di culto maschile in cui si praticano le iniziazioni. Oggi molti rituali legati
allareligione ancestrale sono solo una memoria, ma le architetture e le decorazioni rituali delle case degli
spiriti sono diventate uno dei simboli non solo per le culture del Sepik, ma anche dell’identità nazionale della
Papua Nuova Guinea.
Le società della regione del Sepik si suddividono in popolazioni che abitano villaggi sulle rive dei fiumi e
quelle dell’entroterra, associate alle foreste. Il modo di sussistenza tradizionale delle popolazioni fluviali è
basato principalmente sulla caccia e la raccolta. Quello del fiume è un ambiente ricco di risorse acquatiche
e la pesca nelle lagune è abbondante. L’altra risorsa importante di quest’ambiente è la palma da sago che
fornisce la principale fonte di carboidrati. La pianta non è coltivata, ma cresce spontanea. Gli uomini
cacciano maiali selvatici e uccelli casoari nella foresta e sia gli uomini sia le donne coltivano dei piccoli
appezzamenti d’ignami e altri ortaggi. Gli abitanti dei villaggi lungo le rive del fiume si definiscono pescatori
e considerano i fiumi e i laghi, il proprio habitat e disprezzano le popolazioni della foresta. Essi attribuiscono
agli abitanti della foresta conoscenza e poteri magici negativi. In generale le popolazioni del Sepik vivono in
villaggi popolosi composti di diversi gruppi o clan di discendenza patrilineare, in cui l’antagonismo sessuale è
pronunciato, ma i legami con il clan materno sono promossi da relazioni tra I ragazzi e il fratello che
contribuisce al nutrimento dei bambini e assumono un ruolo protettivo e di sostegno durante le fasi più dure
dell’iniziazione. Queste relazioni che s’intersecano con quelle patrilineari che determinano l’appartenenza al
clan, servono a imbastire una serie di relazioni che facilitano la convivenza di membri dei diversi gruppi in
villaggi numerosi, nonostante un ethos violento e individualista.
Nel pomeriggio sing-sing di benvenuto, visita del villaggio e della Casa degli Spiriti e approfondimento del
culto del coccodrillo. Sing-sing è il termine papua che designa la celebrazione cantata e danzata di una
festa rituale che un tempo si svolgeva in un recinto circolare e che oggi invece si svolge in uno spiazzo
aperto, spesso nel caso di un villaggio sul fiume Sepik, davanti alla Casa degli Spiriti.
Pensione completa e pernottamento in guest house.
(Oltre al cibo locale, saranno fornite delle integrazioni alimentari e acqua in bottiglia. La sistemazione sarà, o
in camera doppia o in spazi più grandi, in capanne – dipende dal numero di capanne disponibili al
momento. Saranno inoltre forniti: materassini gonfiabili e zanzariere. Nella zona del Sepik il clima è caldo
umido, quindi potrebbe essere utile avere con sé un ventaglio o un piccolo ventilatore a batterie).
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7° e 8° giorno (martedì - mercoledì) - SEPIK RIVER (AMBUNTI)
La mattinata è dedicata alla continuazione della visita del villaggio di Korogo, con possibilità di vedere
come gli alimenti base degli abitanti – pesce affumicato e sago – sono preparati usando i metodi
tradizionali.
Visiteremo anche gli intagliatori del villaggio che sono famosi per le loro abilità artistiche tridimensionali.
Questi artigiani hanno anche viaggiato all’estero per mostrare le loro capacità
Nel pomeriggio trasferimento in canoa a motore al villaggio di Ambunti (1 ora). E’ un piccolo e tranquillo
villaggio (in lingua locale pidgin questi villaggi vengono chiamati ‘stazioni’) con alcuni uffici governativi, dei
piccoli negozi, alcune chiese e una pista d’atterraggio per piccoli aerei. La popolazione non raggiunge le
1.000 persone che diventano 5.000 durante il festival. Non ci sono strade, ma solo sentieri erbosi tra le case e
altri edifici, percorsi dai pochi trattori che trasportano merce varia – la maggior parte delle persone cammina
anche perché è tutto vicino e a portata di “mano”. Il villaggio sembra addormentato durante le giornate
calde, ma si risveglia quando improvvisamente gruppi di ragazzi decidono di formare delle squadre di calcio
che si sfidano nella pista di atterraggio o in altri spazi aperti. Spendiamo il resto del pomeriggio a girovagare
in questo tranquillo villaggio.
La mattinata seguente è dedicata alla partecipazione al Festival del Coccodrillo. Questi animali rivestono un
ruolo importante nel patrimonio culturale delle popolazioni delMedio Sepik. Nei villaggi di Yentchen,
Palembei e Kanganaman, gli attributi del coccodrillo sono così invidiati che gli uomini stessi cercano in tutti i
modi di assomigliargli. Il passaggio dei ragazzi dallo status di giovane a quello di adulto prevede un doloroso
rituale di scarificazione durante il quale sono praticati dozzine di tagli sulla schiena dalle spalle ai fianchi e
brandelli di pelle sono staccati dal corpo. Nel momento in cui i tagli si rimarginano, appaiono come cicatrici
“sollevate” che assomigliano al dorso del coccodrillo. Tali iniziazioni sono eseguite in segreto solo una volta o
due l’anno e agli estranei non è normalmente consentito di assistervi.
I coccodrilli sono importanti non soltanto per il ruolo che giocano nelle credenze spirituali, ma anche come
dieta locale e per la microeconomia del villaggio. ovunque, nel bacino del fiume Sepik, il coccodrillo è una
fonte occasionale di proteine e la pelle è venduta. La raccolta delle uova di coccodrillo nella foresta
rappresenta una minaccia alla sopravvivenza della specie, per questo motivo il WWF sta cercando di portare
avanti dei progetti di educazione delle popolazioni rivierasche per incoraggiarli a cercare delle alternative a
questa fonte d’entrata che può essere sostituita dall’ecoturismo.
Le due specie di coccodrillo esistenti nel bacino del Sepik sono il coccodrillo comune di acqua salata
(Crocodilus porosus) e il coccodrillo di acqua dolce della Nuova Guina (Crocodilus novaeguineas). Oggi
queste due specie si stanno rifugiando sempre più verso I tributari più remoti del Sepik, lontani dai loro
predatori, gli uomini. Il Sepik Crocodile Festival è un’iniziativa del WWF e ha lo scopo di promuovere la caccia
controllata dei coccodrilli selvaggi.
Il festival ha luogo ad Ambunti, nel Sepik Superiore, dove si concentrano le attività del WWF ed è organizzato
in agosto, a metà della stagione secca, quando è più difficile che venga cancellato a causa della pioggia.
Il festival celebra la centralità di quest’animale nelle vite delle popolazioni del Sepik e attira gente da tutta
l’area del fiume.
Gruppi si esibiscono in danze e drammi tradizionali, mentre altri vendono artigianato, in particolare sculture a
forma di coccodrillo o collane fatte con i denti di questi animali. Molto spesso le prue delle canoe utilizzate
dalle popolazioni del fiume, hanno la forma del muso del coccodrillo e quando la canoa non è più
utilizzabile, la prua è tagliata e venduta come souvenir. I gruppi di danzatori arrivano anche da lontano e la
qualità dei costumi tradizionali indossati è superba; alcuni gruppi danzano addirittura con dei coccodrilli vivi.
Sorprendentemente, ogni villaggio ha il proprio costume e la propria danza – è incredibile vedere quante
culture diverse si sono evolute lungo lo stesso fiume!
Nel pomeriggio escursione in canoa a Waskuk, un villaggio del Sepik Superiore famoso per l’arte semiastratta. Per arrivare a Waskuk è necessario deviare dal fiume principale e percorrere un canale secondario.
Nel tardo pomeriggio, rientro ad Ambunti. Pensione completa e pernottamento in guest house.
Nota bene: il trasferimento in barca da Koroga ad Ambunti sarà nelle ore calde della giornata e le canoe
non sono dotate di copertura, per cui si consiglia di indossare il cappello, crema solare ed eventualmente un
ombrellino per ripararsi dal sole (o dalla pioggia).
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9° giorno (giovedì) - SEPIK RIVER (AMBUNTI) - MOUNT HAGEN
Nella mattinata, una passeggiata alla pista d’atterraggio per attendere il nostro volo charter. Normalmente
ad Ambunti la mattina presto il cielo è nuvoloso e quindi il volo charter è fissato per metà mattina. Il nostro
volo charter potrebbe essere un Cessna Grand Caravan da 9 posti (in questo caso l’aereo dovrà fare due
viaggi) o un Twin-Otter da 18 posti (1 ora di volo). All’arrivo a Mount Hagen, trasferimento in minibus all’hotel.
Cena e pernottamento all’hotel Kimininga.
10° giorno (venerdì) - MOUNT HAGEN - VALLE DI NEBILYER E SING SING DI PAIYA
Dopo la colazione, partiamo per un’escursione scenica attraverso la valle di Nebilyer verso il villaggio di
Paiya per assistere al sing-sing che è celebrato il giorno prima del grande show di Mount Hagen.
Arrivando prima che inizi la performance, ci sarà la possibilità di vedere i danzatori che si adornano con
piume, conchiglie e pitture corporali. E un’esperienza questa quasi più interessante dello stesso sing-sing
perché ci dà l’opportunità di incontrare i danzatori prima che si esibiscano. Saranno felici di spiegarci il loro
costume tradizionale “bilas” e di mettersi in posa per le fotografie. Si esibiranno circa dieci diversi gruppi,
provenienti principalmente dagli Altopiani. Alcuni di loro si esibiranno anche il giorno dopo allo Show di
Mount Hagen. Questa escursione include anche la visita del villaggio, con la sua Casa degli Spiriti e la casa
dei “crani” degli antenati. Ci sarà presentato il capo e le sue tre mogli così come alcune usanze tradizionali,
come I rituali di corteggiamento matrimonio. Dopo il sing sing, ci dirigiamo con il nostro minbus al Magic
Mountain Lodge per una passeggiata nei giardini dove potremo ammirare diversi tipi di orchidee (in
stagione), felci, funghi colorati, licheni e muschi.
Pensione completa e pernottamento all’hotel Kimininga.
11° giorno (sabato) - MOUNT HAGEN SHOW - VILLAGGIO DI MOIKAP
Mattinata dedicata allo straordinario spettacolo del Sing Sing: sembra di stare in un museo d'arte moderna
trasportato all'età della pietra. Migliaia di guerrieri unti di grasso, il viso dipinto con colori sgargianti seguendo
i contorni di modernissime geometrie, copricapo elaboratissimi (talvolta alti anche un metro!) fatti con piume
e fiori e con i materiali più disparati (pellicole fotografiche, sigarette),danzano per due giorni al ritmo
ossessivo dei tamburi. Il Sing Sing, questa grande festa ispirata alle vecchie danze di guerra, fu istituita dal
governo australiano al tempo in cui l'Australia amministrava la Nuova Guinea, per cercare di convogliare lo
spirito bellico delle tribù delle Highlands in gare e feste pacifiche, e per creare un'occasione d’incontro fra
tribù che si odiavano. Dato che gli Huli degli altopiani meridionali molto spesso vincevano la competizione
grazie ai loro incredibili “cappelli-parrucche” e alle decorazioni del viso, si attiravano le antipatie degli altri
gruppi. Il problema è stato risolto alcuni anni fa attraverso una politica di distribuzione del premio in denaro in
parti uguali tra tutti i partecipanti. Rientro in hotel per il pranzo. Nel pomeriggio escursione in minibus in un
tipico villaggio dell’altopiano.Cena e pernottamento all’hotel Kimininga o similare.
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12° giorno (domenica) - MOUNT HAGEN - SIMBAI
Ancora una mattinata dedicata al grandioso Sing Sing di Mount Hagen. Rientro in hotel per il pranzo.
Nel primo pomeriggio volo charter per Simbai, casa della tribù Kalam, una delle popolazioni meno sviluppate
della Papua Nuova Guinea che vivono ancora un’economia di sussistenza in villaggi tradizionali sparsi in
territori incontaminati, poco toccati dall’occidentalizzazione.
Si trova a mezz’ora di volo da Mount Hagen ed è a metà tra quest’ultimo e Madang.
Amministrativamente l’area cade dentro la Provincia di Madang, ma culturalmente la popolazione dell’area
di Simbai sono più simili alle popolazioni degli altipiani piuttosto che a quelle della costa. L’area circostante –
la valle del Fiume Simbai a est e la valle del Fiume Kairong a ovest – è popolata dalla tribù Kalam. Scavi
archeologici in quest’area hanno portato alla luce reperti di lapita (una particolare ceramica) che indica
che l’occupazione di questa regione da parte della popolazione kalam risale a qualche migliaio di anni fa. Il
dialetto parlato in quest’area è una delle lingue più strane della Papua Nuova Guinea, caratterizzato da
schiocchi della glottide.
Anche la cultura tradizionale è unica tra le quasi mille tribù del Paese. Le case dei nativi hanno una forma a
esagono irregolare, la cerimonia d’iniziazione degli uomini contempla il piercing al naso e l’uccisione del
maiale e in speciali occasioni gli uomini iniziati indossano enormi copricapo esotici – i più grandi della Papua
Nuova Guinea – decorati con pelli e pellicce d’animali e gli esoscheletri di centinaia di scarafaggi verdi
luminescenti.
Appena ci si allontana dalla “stazione” di Simbai, nei villaggi vicini, la gente vive ancora in capanne di
paglia, indossa abiti tradizionali e si dedica alla caccia e alla raccolta nella foresta.
A parte alcuni piccoli aerei che atterrano ogni giorno a Simbai per raccogliere il caffè e lasciare qualche
funzionario governativo, la popolazione kalam accoglie pochi visitatori. Essi continuano ad avere
un’economia di sussistenza, cacciano, raccolgono e coltivano solo piccoli appezzamenti sufficienti alle loro
necessità.
Mentre altre aree della Papua Nuova Guinea si sono ormai occidentalizzate nell’ultimo secolo di
colonizzazione, la cultura unica dei kalam è ancora intatta. Il loro aspetto colorato rivaleggia con gli Huli
(uomini parrucca) della regione di Tari. Il loro abito tradizionale include perizomi di paglia, collane di nodi di
gambi di orchidee gialle, grandi ornamenti nasali di ossa, conchiglie o penne di casuario infilate nel setto
nasale. Un aspetto importante della cultura kalam è l’iniziazione annuale dei giovani che avviene durante il
Festival della Cultura Kalam, ogni settembre. Prima di ogni iniziazione ogni ragazzo costruisce il proprio
copricapo e lo indossa per la prima volta in occasione della sua iniziazione. In seguito, ogni ragazzo-uomo
continuerà a indossare lo stesso copricapo nelle diverse cerimonie nel corso della sua esistenza. Durante il
festival d’iniziazione ogni ragazzo dovrà uccidere un maiale in pubblico per dimostrare che adesso è un
uomo.
Le foreste di alta montagna e la boscaglia sub-tropicale dell’area di Simbai ospitano un’ampia gamma di
flora e fauna nativa. Ovviamente, i locali cacciano molti degli animali selvaggi presenti per nutrimento,
inclusi i casoari e i canguri degli alberi. Altre specie, come gli uccelli del paradiso sono cacciati per fornire
materiale decorativo per i costumi tradizionali. La caccia da parte dei Kalam è sostenibile perché hanno una
densità di popolazione molto bassa, grandi aree di ricca boscaglia nella quale cacciare e perché essi
usano ancora armi da caccia tradizionali come le lance e gli archi e le frecce per catturare solo ciò di cui
hanno bisogno. La foresta è ancora brulicante di vita selvaggia ed essendo esperti cacciatori, i Kalam sono
anche guide eccellenti e sanno dove e come aiutare i visitatori ad arrivare abbastanza vicini da osservare e
fotografare le varie specie.
Negli ultimi cinquant'anni, sono pochi i visitatori che si sono spinti fino a Simbai, non essendo mai stata
promossa come destinazione turistica. Nel 2004 la guida di 12 Madang, Steven Mago, visitò l’area e spinse la
popolazione a ricevere turisti. Il risultato è stato la costruzione della Kalam Guest House che dista circa 45
minuti a piedi dalla pista d’atterraggio (sono previsti dei portatori che ci aiuteranno a trasportare i bagagli
alla guest house) e di un Museo Tribale. Cena e pernottamento alla Kalam Guest House Nota bene: il Cala
Guest House è una costruzione rustica ma pulita, in stile tradizionale, gestita dalla comunità locale.
E’ fornita di servizi esterni, con serbatoio di raccolta dell’acqua piovana per la doccia.
Sono serviti pasti preparati in stile locale, basati su prodotti freschi che si trovano in loco e preparati dalle
donne della comunità. Le stanze sono fornite di biancheria da letto.
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13° e 14° giorno (lunedì - martedì) - SIMBAI - WAIM
La mattina è dedicata all’escursione a piedi al remoto villaggio di Waim (4/5 ore secondo le condizioni del
terreno). La camminata attraversa pianure aperte e foresta fitta con cascate – una stupenda esperienza di
immersione nella natura, con diverse opportunità di catturare delle immagini uniche. Nel pomeriggio
assisteremo alle attività locali, come l’uccisione del maiale e la sua preparazione come banchetto. L’intero
villaggio sarà coinvolto nella preparazione di questo banchetto e noi saremo in mezzo a loro. Un pomeriggio
e una mattinata d’immersione totale in una cultura molto lontana dalla nostra, ma forse proprio per questo
interessante. Nel pomeriggio del secondo giorno, rientro a piedi a Simbai. Pensione completa e
pernottamento in una semplice capanna nel villaggio di Waim il primo giorno e alla Kalam Guest House il
secondo giorno.
Nota bene: la camminata prevede salite e discese leggermente ripide, ma I portatori saranno a disposizione
per aiutare chi dovesse averne bisogno. Tuttavia, la camminata sarà ad un passo rilassato e con frequenti
fermate. In ogni caso, per coloro che lo desiderano, è possibile fermarsi al Kalam Guest House e non
intraprendere questa escursione. La nostra cena sarà consumata insieme agli abitanti del villaggio, seduti
per terra. Il tutto appare “primitivo”, ma naturalmente e quanto siamo venuti a vedere!!!
15° giorno (mercoledì) - SIMBAI - MOUNT HAGEN - PORT MORESBY
Dopo la colazione, ci dirigiamo verso la pista d’atterraggio ad aspettare il nostro volo charter per Mount
Hagen. L’orario del volo dipenderà dalle condizioni atmosferiche e di conseguenza, bisogna essere preparati
ad una possibile attesa (è lo scotto che si paga per andare a visitare luoghi non battuti dal turismo).
Compatibilmente con il nostro orario di arrivo a Mount Hagen andremo in città per pranzo o consumeremo
un packed lunch all’aeroporto. Proseguimento per Port Moresby. Al nostro arrivo in aeroporto, trasferimento in
hotel. Cena e pernottamento al Gateway hotel.
16° giorno (giovedì) - PORT MORESBY - SINGAPORE - FRANCOFORTE
Dopo la colazione, visita della capitale. I punti d’interesse della città sono: il Museo
Nazionale e le sue collezioni di geografia, fauna, cultura, etnografia e storia del paese; un negozio
d’artigianato che espone la più grande collezione di oggetti provenienti da tutte le regioni del Paese; la
libreria dell’Università e il Parlamento, un impressionante edificio costruito sullo stile di una haus tambaran
(casa degli spiriti). Nel primo pomeriggio trasferimento in aeroporto e partenza per Singapore. In serata,
proseguimento per Francoforte. Pasti e pernottamento a bordo.
17° giorno (venerdì) - FRANCOFORTE - MILANO
Arrivo a Francoforte. Cambio di aeromobile e proseguimento per Milano.
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