l`Associazione - Associazione Italiana Canyoning

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l`Associazione - Associazione Italiana Canyoning
numero
ASSOCIAZIONE ITALIANA CANYONING
NOTIZIARIO N° 8 - OTTOBRE 2002
Via Fazioli 10, 60123 ANCONA - tel 0773.474473 / fax 0773.414332
corrispondenza: c/o Mail Boxes c.p. 130, Via Cardeto 4, 60123 Ancona
e-mail: [email protected] - sito internet: http://www.canyoning.it
Il torrentismo ed il ruolo
di Roberto Schenone
dell’AIC
Un'altra estate torrentistica è passata. Anche quest'anno si registrano nuove esplorazioni, un crescente entusiasmo degli appassionati, un sempre più intenso sfruttamento commerciale della
disciplina, un consolidato interesse dei media "generalisti", aziende
che "attaccano" il mercato torrentistico con materiali specifici e,
per quanto riguarda l'AIC, il rinnovato impegno divulgativo e la
proposta di un moderno approccio al canyoning. Anche quest'anno, ed è il rovescio della medaglia, troppe notizie di incidenti
evitabili, alcuni percorsi letteralmente invasi da orde di torrentisti
improvvisati, canyon che continuano a servire da scarico fognario
per alcuni comuni.
L'AIC nel 2002.
Dopo alcuni anni di forte crescita, l'associazione sembra essersi
stabilizzata in termini di numero di soci (poco meno di 300). Tuttavia continuano ad aumentare le attività svolte ed i servizi prestati ai soci. La nostra Scuola Nazionale Canyoning funziona
egregiamente, le uscite sociali si svolgono regolarmente e con
una buona distribuzione sul territorio, i soci possono cominciare
ad usufruire di vantaggiose convenzioni, numerosi gruppi "non
ufficiali" si formano in occasione di trasferte all'estero. Insomma,
nonostante il limitato numero di iscritti attivi dal punto di vista
organizzativo-gestionale, le cose progressivamente migliorano
ed il coinvolgimento dei soci (almeno quelli che si vogliono lasciare coinvolgere) aumenta. Certo, rimangono problemi da risolvere quali il mantenimento dei contatti con gli iscritti che non
dispongono di accesso ad internet o la mancanza di coordinatori
regionali in alcune zone della penisola. Alcune istanze statutarie,
anche a causa dei problemi citati, rimangono per ora buone intenzioni scritte sulla carta.
L'AIC e la stagione 2003.
Ritengo che le questioni legate alla tutela ambientale debbano
essere considerate con priorità massima, sia perché è molto più
bello e sano scendere forre pulite, sia perché c'è il concreto rischio di diventare bersagli di misure restrittive senza senso (basti pensare alla situazione del Parco delle Dolomiti Bellunesi, in
cui si prospetta un'interdizione integrale ai torrentisti). Cosa fare
al riguardo? Organizzare la pulizia di una forra sarebbe bellissimo ed utile ma, realisticamente, all'AIC attuale mancano le forze
per farlo. Un obiettivo più accessibile, ma non meno importante,
è il censimento dei percorsi inquinati, con conseguente denuncia
alle autorità competenti. Sul fronte "difensivo" è invece assolutamente necessario avviare un dialogo con gli enti pubblici che si
occupano di gestione del territorio e delle aree protette. Nella mia
personale lista delle "cose da fare" metto al secondo posto le
questioni relative allo sfruttamento commerciale del torrentismo,
fenomeno troppo eclatante per essere ignorato. Praticamente
non esiste località di villeggiatura in cui non sia presente una
compagnia commerciale specializzata in canyoning. In generale
non esiste regolamentazione, nelle regioni in cui esiste si verificano comunque situazioni contraddittorie. All'interno di questo
variegato mondo si trovano sia competenza ed etica professionale sia improvvisazione ed irresponsabilità, con varie sfumature
intermedie. Alcune compagnie commerciali sono affiliate all'AIC.
Al momento la peculiarità di questa "tipologia di socio" non viene
gestita, dando luogo ad insoddisfazione (da parte dei commerciali, che non ricevono grossi vantaggi dall'iscrizione), malintesi
in questo numero:
- Il torrentismo ed il ruolo dell'AIC
- L'itinerario: Forra di Costalunga
- Le voci della rete
- Recensioni: "Canyoning nel Mediterraneo"
- Oltre la tecnica e la prestazione atletica: l'aspetto psicologico
- I pericoli del canyoning
- Incidenti e sicurezza
- L'associazione: partenrs, biblioteca, uscite, proposte, bilancio
(da parte di terzi che, interessati ad uscite domenicali "una tantum",
vedono una forma di garanzia nell'iscrizione del commerciale
all'AIC) e responsabilità (per l'Associazione, che di fatto non può
sapere come lavora il commerciale e di conseguenza non può
farsi garante della professionalità del commerciale).
Nota: quelli elencati sopra sono i dati di fatto, di seguito troverete
le mie opinioni strettamente personali sulla questione. Vale la
pena sottolinearlo, per evitare di passare come "nemico dei commerciali", posizione che del resto mi sarebbe impossibile, visto
che fino all'anno scorso il mio gruppo, anche se in forma molto
marginale, "esercitava" l'attività. Questo non mi impedisce di pensare che per il bene di tutti (AIC, soci commerciali e clienti) sia
necessario da parte dell'Associazione fare una scelta chiara. Le
alternative sono due, opposte.
La prima è la creazione, con la consulenza della EFC (la Scuola
Francese), di una struttura formativa e di controllo per
accompagnatori commerciali. Questa soluzione permetterebbe
di garantire a terzi la preparazione e la serietà dei nostri affiliati,
dare la possibilità ai nostri soci commerciali di fregiarsi di un "marchio di qualità", all'AIC di controllare che il comportamento di tali
soci sia effettivamente professionale ed in linea con lo statuto. E'
un obiettivo ambizioso, rischioso e di difficile realizzazione, e che
potrebbe anche apparire poco in linea con la nostra immagine di
associazione no-profit, ma avrebbe il vantaggio oggettivo di garantire un ulteriore passo avanti nella direzione della sicurezza.
Resta da verificare inoltre quale sia l'interesse dei commerciali al
riguardo.
La seconda scelta, semplicissima e realistica (in effetti fino ad
adesso i nostri soci commerciali, a parte poche eccezioni, hanno
partecipato pochissimo all'attività dell'AIC), è quella di impedire
l'iscrizione alle associazioni commerciali. E' una scelta sicuramente debole e per certi versi anche antipatica, ma indubbiamente pragmatica: fine di malintesi ed insoddisfazioni varie, responsabilità dell'AIC azzerata.
Come dicevo in apertura sono visioni opposte, da valutare attentamente in quanto ugualmente accettabili, entrambe in linea con
lo Statuto e comunque migliorative dell'attuale situazione di ambiguità.
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Forra di Costalunga
Itinerari
di Francesco Cacace
Nooo… non può esserci acqua in questa valle: guarda il letto
di ghiaia e grandi massi che dalla Val Costalunga arriva nel
torrente Mis!!! ci sarà anche una forra, ma secca… per piacere lasciamo perdere.
Nicola insiste: anche se l'uscita è completamente asciutta, vi
garantisco che l'acqua in alto c'è; non solo, ma addirittura a
monte del punto d'entrata l'acqua scompare. Fenomeni carsici,
risorgive ? mah... Comunque un po' dubbiosi, carichi come
muli come al solito con corde, trapano, vari chili di ancoraggi
(ci sarà anche per noi, prima o dopo, un canyon completamente attrezzato che potremo scendere solo con il minimo
indispensabile? l'aspettiamo ancora…) attraversiamo il torrente
Mis con l'acqua fino al polpaccio: inutile cercare i vari ponti
segnati sulla carta: sono tutti scomparsi. Qui viene il bello. La
carta Tabacco segna chiaramente un sentiero …la realtà è ben
diversa. Allora, attraversato il Mis, andare verso il largo e secco letto di ghiaia, risalirlo per qualche minuto e poi rimontare
su di un costone a destra (si passa vicini ad un palo di cemento della linea elettrica) e si continua verso destra per tracce
finché si vede il sentiero, qui più evidente, che con ripidi
tornantini sostenuti da antichi muretti a secco, supera una fascia rocciosa e raggiunge dei ruderi; a questo punto non continuare in salita per la più evidente traccia ma prendere a sinistra un vecchio sentiero difficilmente riconoscibile nell'erba
(alcuni tratti sono franati) che orizzontalmente, passando sotto grandi pareti, porta proprio nella forra. Magia: acqua
cristallina scorre sotto i nostri piedi. Dieci minuti di cammino e
siamo al primo salto di 11; comincia poi una bella zona chiusa
da alte pareti con scorci molto suggestivi Non mi dilungo nella
descrizione: guardate il profilo. Veramente stupende le tre vasche sospese dove si possono fare bei tuffi da 4 metri. Attenzione a non smuovere sassi nella grande calata da 33! Dopo
questa zona relativamente aperta e solare, la gola si chiude di
nuovo per le ultime tre calate. Da dove scompare l'acqua al
torrente Mis ci vogliono 10 minuti. Sono 200 metri di discesa
tutta da gustare in un paio d'ore: ve la consiglio vivamente sia
per l'ambiente che per la bellezza e trasparenza dell'acqua.
Forra di Costalunga
località: Ago del Mis, Belluno (Veneto)
difficoltà: AD - impegno medio, forra acquatica
tempi: avvicinamento 45 minuti, discesa 2˚ ore, rientro 5 minuti
sviluppo: 900 m - quote: ingresso 650 m, uscita 450 m
stagione: da luglio a settembre ottimale, giugno e ottobre da verificare
ancoraggi: sufficienti
salti: 12 (salto più alto 33 m)
corde: 1 da 70 m + corda di soccorso
vie d'uscita: no - navetta: no
cartografia: carta Tabacco n° 22 "Pale di San Martino" 1: 25.000
Internet
di Roberto Schenone
La vita della mailing list riservata ai soci AIC scorre tranquilla fra
annunci di uscite sociali, avvisi da parte del Consiglio Direttivo,
comunicazioni su percorsi nuovi o ripetuti raramente. Periodicamente la discussione si rianima sui temi più svariati, ma comunque legati al torrentismo.
Appelli per il bollettino
Come noterete, la mia presenza su questo numero è molto ingombrante. Gli appelli alla collaborazione si sono susseguiti
mensilmente e qualcosa si è raccolto. Ma rinnovo l'invito a farsi
avanti: contribuite al bollettino (con foto, itinerari, disquisizioni
Corde
La SNC ha fatto la sua scelta, vale a dire la MAMMUT da
10,2mm. I soci continuano ad avere opinioni varie. Lo scambio
di informazioni tecniche è comunque sempre utile e costruttivo.
Caschi: canoa o alpinismo
Meglio i caschi da canoa o quelli da alpinismo? Ognuno presenta vantaggi e svantaggi, la SNC propende comunque per i
caschetti da alpinismo omologati UIAA. A quando il casco specifico per il torrentismo?
Trapano sempre o trapano mai?
Esplorazioni a parte, in cui il trapano è ovviamente indispensabile, c'è chi non se ne separa mai e chi continua a limitarsi al
borsino d'armo di emergenza. Sul tema la discussione è stata
vivace, a dir poco.
Concorso fotografico
Lo splendido calendario 2003 è il frutto di un concorso fotografico svolto fra i soci AIC. Entusiasmo, polemiche, "furti" di foto,
votazioni di gruppo, di tutto e di più! La gloria ha un prezzo…
Inquinamento compatibile nella forra di Valdemossa alle Baleari
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Canyoning nel Mediterraneo
Recensioni
autori: C. Conca, P. Madonia - recensione: G. Biagini
Che il canyoning abbia raggiunto una propria maturità, identificandosi come attività sportiva a se stante è oramai fuori discussione. Sono chiare ed in continua evoluzione le tecniche
di progressione e di soccorso, le attrezzature ed i materiali.
Soprattutto è chiara la figura del torrentista e del suo sentimento che coniuga il gesto sportivo e ludico alla curiosità e
alla conoscenza del territorio. Nonostante tutto questo però,
risulta ancora difficile definire con precisione i contorni di quello
che potremmo chiamare " percorso torrentistico". AIC prova
a definire questo "spazio" come "torrenti che non posseggono rive percorribili, ovvero torrenti incassati tra alti pareti rocciose". Una definizione corretta che però non riesce a dare
giustizia a quella moltitudine di ambienti che oggigiorno rappresentano il terreno di gioco del torrentista. Non più solo profonde forre calcaree ma anche impetuosi valloni alpini, vertiginose cascate, oscuri percorsi sotterranei, maestose gole
asciutte, sinuosi slot canyons, rigogliosi torrenti tropicali. È il
canyoning un meraviglioso modo di addentrarsi nel territorio,
per capirne e carpirne i suoi più reconditi segreti, a qualunque
altitudine e/o latitudine ci si trovi. Ed è forse questa sua anima
che lo rende cosi legato a quei particolari luoghi geografici
che sono le isole. Penso che a nessuno sia sfuggito oramai
questo strano rapporto che lega il canyoning a questi luoghi
geografici. Basti pensare all'isola della Reunion, nell'oceano
Indiano, culla del famosissimo Trou de Fer, da molti giudicato
l'Everest del canyoning e per quanto riguarda il Mediterraneo
a Sa Fosca, sull'isola di Maiorca, arcipelago delle Baleari. Uno
dei percorsi più belli d'Europa.
Canarie, Madeira, Baleari, Corsica, Creta. Sono moltissime le
isole diventate meta di torrentisti alla ricerca di nuovi percorsi
da esplorare o semplicemente di una discesa fuori stagione.
Eccolo quindi il canyoning Mediterraneo, quello delle sue isole. Un canyoning che potrà essere talvolta meno acquatico di
quello continentale ma non per questo meno impegnativo e
sicuramente molto interessante dal punto di vista ambientale
e geologico. Ed è questo quello che Corrado Conca ci propone con la sua nuova guida Canyoning nel Mediterraneo.
Tre grandi isole Mediterranee con i loro migliori percorsi. Tre
ambienti molto diversi con una varietà di discese in grado di
soddisfare tutte le anime del torrentista.
L'Alpina Corsica con le sue gole sportive e ricche d'acqua.
La Calcarea Sardegna con alcune grandi classiche e qualche
novità ipogea.
La Vulcanica Sicilia con le sue particolarità geologiche.
Corrado Conca, speleologo e torrentista da lunga data, da
tempo scrive topoguide della sua meravigliosa terra natale che
è la Sardegna impegnandosi a descrivere numerosi itinerari di
arrampicata sportiva ed escursionistici. Sua è la guida su "Selvaggio Blu", l'itinerario costiero più bello, selvaggio e impegnativo d'Italia. Sua è inoltre la "guida al torrentismo in Sardegna" 1993, una delle prime guide sul torrentismo in Italia. Sicuramente la prima di impostazione moderna, e cioè suddivisa in schede per ogni itinerario.
Alla luce dello sviluppo che il canyoning ha avuto negli ultimi
anni, Conca ci propone una sua selezione dei migliori percorsi
delle tre isole, ponendosi talvolta ai confini del torrentismo.
Sfogliando la guida troveremo ad esempio la grotta Donini in
Sardegna, bellissimo percorso speleologico lungo un torrente
sotterraneo che sfocia in piena parete nella valle del
Flumineddu. Oppure in Sicilia la forra di Rio Grande sull'isola
di Vulcano.
Interessantissima gola
di origine vulcanica con
una discesa di tipo
quasi escursionistico
che prevede poche calate (delicate per via
della roccia) ed un rientro via mare. Due percorsi molto differenti tra
loro ma utilissimi per
comprendere al meglio,
soprattutto se inseriti in
un
programma
escursionistico più ampio, la natura di queste
splendide isole.
A lato, ecco come si
presenta la copertina
della nuova guida
La guida ha un impostazione di tipo classico, suddivisa per
aree (in questo caso isole), dedica ad ogni itinerario una scheda particolareggiata con tutte le informazioni necessarie per
affrontare la discesa in sicurezza. Completano la scheda, la
mappa per l'avvicinamento e l'uscita, il rilievo per la discesa e
le foto.
Una guida che non dovrebbe mancare nel nostro scaffale. Preziosissimo compendio per una vacanza che potrebbe anche
essere non solo torrentistica
Nella foto (archivio AIC) un salto nel Fiumicelli
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Oltre la tecnica e la prestazione atletica: l'aspetto psicologico
di Dino Ruotolo
La discesa di un canyon presuppone una serie di conoscenze
teoriche che vengono messe in pratica, prima nella fase di
preparazione della giornata torrentistica e poi durante la discesa vera e propria. La conoscenza teorica ci permette di
prevenire una serie di pericoli sia oggettivi legati al canyon
(territorio circostante, condizioni atmosferiche, ecc.), sia soggettivi riguardanti il gruppo (capacità tecniche, capacità di valutazione della situazione, conoscenza dell'attrezzatura e del
suo corretto utilizzo, capacità atletiche).
Fra i pericoli soggettivi ciò che è difficile valutare (e spesso
poco considerato quando scendiamo in forra con un gruppo)
non è tanto la capacità tecnica o il bagaglio di esperienze acquisite dai componenti che parteciperanno alla discesa, ma
l'aspetto psicologico.
Intuire lo stato psicologico di chi scende con noi è molto importante perché un compagno può vivere, pur senza mostrare
espliciti segni di insicurezza, uno stato di ansia che è causa di
potenziali situazioni pericolose.
L'esperienza e la conoscenza tecnica riducono l'insorgere di
tali stati d'ansia, perciò bisogna rivolgere l'attenzione soprattutto a chi sta iniziando lo sport del canyoning o a chi non si
conosce perché portato da amici. Con l'attenta osservazione
è possibile ravvisare alcuni segnali che possono farci intuire la
presenza di questa condizione psicologica sfavorevole. I più
evidenti sono: insicurezza del compagno nel fare le cose semplici, necessità di ripetergli le stesse istruzioni molte volte, il
mutismo o, al contrario, la verbosità (trovare scuse puerili per
giustificare la propria scarsa forma fisica) ed in generale tutti i
I pericoli del canyoning
comportamenti anomali.
Non sempre la paura viene nascosta, anzi a volte la si legge in
volto, o viene esplicitata, magari all'inizio di una calata… è
quindi compito degli "anziani" infondere sicurezza e tranquillità ai neofiti.
Alcuni passaggi che i più esperti superano con facilità, in quanto scontati o di routine, non lo sono altrettanto per chi è in
ansia. Movimenti o manovre che in altre situazioni il compagno saprebbe fare benissimo diventano in questo caso insicuri
e quindi pericolosi.
Solo la sicurezza di chi guida la discesa o comunque di chi ha
più esperienza può porre rimedio a questa paura, d'altronde
pienamente giustificata per chi si avvicina per le prime volte a
questo sport.
Incoraggiare chi è in difficoltà specificando con calma i dettagli di quello che si sta facendo insieme e di quello che lui dovrà fare autonomamente potrà servire per fargli riacquistare
fiducia e restituire sicurezza ai suoi movimenti. È fondamentale evitare il passaggio dall'ansia al panico.
In generale, quando si notano le situazioni di potenziale pericolo è ovviamente meglio fare un mancorrente o una sicura in
più che una in meno!
Da tutto quanto detto è ovvio che per dare certezze bisogna
non solo saper intuire a chi serve aiuto ma anche avere un
buon bagaglio tecnico ed esperienziale. Prima di decidere di
portare in canyon con noi qualche amico poco esperto è necessario anche sottoporsi ad una approfondita
"autovalutazione", sincera e critica!
Sicurezza
di Dino Ruotolo
Da una analisi teorica sull'elenco dei pericoli legati alla discesa
di una forra possiamo giungere ad un'importante conclusione:
conoscere i pericoli e le difficoltà a cui andiamo incontro ci permette di prevenire ed evitare la maggior parte di quelli che si
possono definire incidenti, più o meno gravi.
Da una scala di riferimento derivata dal kayak, possiamo classificare i pericoli del canyoning in:
Da questo elenco ci rendiamo conto che quasi tutti gli incidenti
che possono avvenire in forra dipendono dal nostro comportamento e dalle nostre conoscenze. Solo la conoscenza dei pericoli ci permette di prevederli e prevenirli sapendo intervenire in
anticipo.
Solo una percentuale molto bassa tra tutti i possibili incidenti
che possono verificarsi in forra è quindi legata alla pura fatalità.
Oggettivi
Prevedibili: difficoltà dell'avvicinamento e del canyon - temporali prevedibili - livello d'acqua troppo alto - sifoni - nicchie roccia scivolosa - pietre sott'acqua - buchi - gorghi - cascate temperatura dell'acqua
Imprevedibili: temporali improvvisi - caduta sassi - terremoti
All'inizio dell'attività, alla carenza di esperienza si aggiunge spesso un'attrezzatura inadeguata
Soggettivi
Stato psicologico: paura delle difficoltà - paura dell'acqua - ansia - panico - vertigini
Attrezzatura: abbigliamento inadeguato - attrezzatura inadeguata
o insufficiente - assenza di sacca d'armo, materiale di soccorso, corda di emergenza e acqua da bere
Comportamento: non aver controllato le previsioni già da alcuni
giorni - non aver chiesto informazioni sulla forra e sullo stato
degli armi - non aver detto a qualcuno dell'uscita in forra - iniziare una discesa troppo tardi - non controllare il materiale di
discesa e d'armo - non saper gestire i materiali di gruppo e
individuali - non aver una strategia di discesa - non saper valutare la portata - scegliere un percorso di difficoltà superiore alle
capacità del gruppo - sottovalutazione degli elementi - errori
del capogruppo - non ascoltare i più esperti - non conoscere le
tecniche di discesa in sicurezza - non controllare gli ancoraggi
esistenti - tuffarsi senza verificare il fondo - non saper "leggere"
la roccia e l'acqua - non sapere cosa fare in caso di incidente
Condizione fisica: stanchezza per mancanza di allenamento ipotermia - ipertermia - disidratazione
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Incidenti e sicurezza
Sicurezza
di Roberto Schenone
L'estate torrentistica italiana è stata funestata da due incidenti mortali.
Luglio - Val Zemola, Lenka Oplustilova, 24 anni, Repubblica
Ceca
Agosto - Torrente Arzino, Michele Girardi, 30 anni, San Donà
di Piave
In entrambi gli incidenti la causa del decesso è stata l'annegamento.
Il primo incidente è avvenuto a seguito di un blocco durante la
discesa sotto cascata; il secondo per l'impossibilità di liberarsi dalla corda all'arrivo nella pozza di ricezione.
Questi tristi fatti mi inducono a spendere poche parole sull'uso (corretto e ragionato) delle tecniche di corda - sia essa
singola o doppia - regolabili e sbloccabili.
Non intendo qui di seguito spiegare le tecniche in questione
per le quali rimando al Manuale Tecnico della Scuola Francese,
ma solo indicare le ragioni per cui può essere utile adottarle.
Nella foto di M. Zandonati la calata dell'incidente in Val Zemola
Consiglio tecniche di discesa su corda che consentano:
- la regolazione della corda di discesa a pelo d'acqua nella pozza di ricezione
- la calata del compagno nel caso questo si trovi bloccato
durante una discesa
Perché regolare la corda a pelo d'acqua è un vantaggio?
1. perché l'impiego di tale tecnica consente di liberarsi dalla
corda in modo immediato, senza dovere minimamente maneggiare il discensore; la corda, infatti, semplicemente finisce a pochi centimetri dal pelo dell'acqua e si sfila automaticamente dal discensore una volta giunti in fondo alla discesa.
2. perché non si rischia di rimanere impigliati nella corda eccedente, in sostanza quella parte di corda che altrimenti
rimarrebbe a ruotare liberamente nella pozza di ricezione.
Perché poter calare il compagno è un vantaggio?
1. perché nel caso in cui il compagno sia bloccato per problemi di qualsiasi tipo è possibile permettergli di completare la
calata rapidamente ed in maniera controllata.
2. perché in presenza di sfregamento della corda su lame di
roccia è possibile minimizzare i danni alla corda, facendola
scorrere di circa 20 cm fra una discesa e l'altra o anche
durante la discesa stessa.
La tradizionale tecnica di corda doppia non consente di evitare situazioni di potenziale pericolo, specialmente se non si
conoscono le complesse manovre di sbloccaggio in situazioni di emergenza. Le manovre di corda singola in genere consentono una gestione più rapida di tali situazioni di emergenza ma hanno lo svantaggio di essere più critiche dal punto di
vista dell'usura della corda. Una corretta applicazione delle
tecniche di singola, comunque, minimizza queste criticità e
consente una progressione maggiormente sicura.
Nella foto tratta dall'archivio Cica Rude Clan, corda singola su
mezzo barcaiolo, con asola e controasola di bloccaggio
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Detto tra noi
l’Associazione
Bilancio consuntivo anno sociale 2001/2002
Il calendario 2003
Questo è il prospeto del bilancio della nostra associazione relativo allo scorso anno sociale.
Come si può vedere è ampiamente in positivo e l'introito complessivo in continuna crescita, a testimonianza della grande
espansione che l'AIC ha raggiunto durante gli ultimi due anni
della propria attività.
Come saprete, per scegliere le immagini che appaiono sul
calendario del prossimo anno è stato indetto un concorso interno all'AIC. Ogni socio poteva spedire le proprie foto per
partecipare alla gara ed al contempo votare le immagini preferite.
Questo l'elenco delle immagini più votate e dei primi tre classificati che ricevono in premio un kit-boule (primo premio exequo) ed una sacca porta corda di soccorso (3° classificato).
Entrate
Residuo anno sociale 2000/2001
Quote associative
Postali
Vendita calendari
Entrate Corsi Scuola
Acquisto materiale per soci
Varie
˛
˛
˛
˛
˛
˛
˛
7.313,12
3.363,88
35,52
71,78
6.753,13
11.140,61
29,70
Totale entrate
˛
28.707,74
Assicurazioni
Postali
Rimborso spese telefoniche
Pubblicità e stampa
Costi Corsi Scuola
Vendita materiale per soci
Affitti
Bolli
Cancelleria
˛
˛
˛
˛
˛
˛
˛
˛
˛
500,96
387,27
80,31
3.467,98
6.660,00
12.796,12
25,82
139,44
499,52
Totale uscite
˛
24.557,42
Avanzo anno sociale
˛
4.150,32
Uscite
1° classificati ex-equo:
- foto n° 3, autore Emanuele Bena, Vallon de Audin
- foto n° 17, autore Dario Franco, torrente Marderello
3° classificato:
- foto n° 5, autore Emanuele Bena, torrente Cramassouri
Le altre immagini scelte che appariranno sul calendario sono:
- foto n° 4, autore Emanuele Bena
- foto n° 18 e 19, autore Dario Franco
- foto n° 20, 21 e 22, autore Giuseppe Garozzo
- foto n° 38, autore Maurizio Biondi
- foto n° 42 e 43, autore Roberto Schenone
Godiamoci un anno di AIC ed un assaggio delle foto vincitrici!
T o r r e n t e
Marderello, foto di
Dario
Franco
I nostri partners commerciali
Essere riusciti a stipulare convenzioni commerciali con alcune
importanti aziende e fornitori di materiale tecnico va considerato come un risultato di prestigio ed una conferma dell'importanza raggiunta a livello nazionale dalla nostra Associazione.
Alcune ditte hanno messo a disposizione dei Soci AIC un vero
e proprio listino e le loro offerte sono riservate in esclusiva ai
Soci AIC.
Per prenderne visione, ove disponibili, è sufficiente visitare i siti
indicati o contattare i partners via fax o telefono.
ASPORT'S - Mountain Equipment
Quartier Carducci, 141
32010 Chies D'Alpago (BL)
Tel 0437.470129
Fax 0437.470172
SEGNAVIA
Via Torres 25
07100 Sassari
Tel 079.278900
Internet: www.segnavia.it - e-mail: [email protected]
SOCREP S.r.l. (importatore corde Mammut)
Via Arnaria 13 I
39046 Loc. Roncadizza, Ortisei (BZ)
Tel 0471.797022 / 3
Fax 0471.797030
Internet: www.socrep.it - e-mail: [email protected]
Vallon de Audin,
foto di Emanule Bena
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Notizie varie
La biblioteca
Canyons du haut Piemont italien - Val d'Ossola
Edizione 2002 (15 x 21 - 98 pagine b/n - testi in francese alcune foto a colori)
Questa guida è riservata ai Soci AIC al prezzo di 25,00 Euro,
comprensivi delle spese di spedizione.
Canyons et Cascades de l'Ain
Edizione 2002 (15 x 21 - 111 pagine a colori - testi in francese)
Autori: B. Hugon - D. Gritti - P. Flochon
Questa guida è riservata ai Soci AIC al prezzo di 20,00 Euro,
comprensivi delle spese di spedizione.
Figlie dell'acqua e del tempo
Società Editrice Ricerche - Ed. 2001 (16,5 x 23 - 402 pagine)
Autore: Giuseppe Antonini
Prezzo della guida:
Euro 16,00 per i Soci AIC, Euro 21,69 per i NON Soci
Gole & Canyons - Vol. 1 - Italia Centrale
Autori: V. Carlin - T. Dobosz - G. Ecker - A. Pinotti - R. Recchioni
Prezzo della guida:
Euro 13,00 per i Soci AIC, Euro 18,08 per i NON Soci
È possibile acquistare la guida "Gole & Canyons - Vol.1" congiuntamente alla guida Vol.2 Nord-Est a prezzo ridotto:
Euro 25,50 per i Soci AIC, Euro 37,19 per i NON Soci.
Gole & Canyons - Vol. 2 - Italia Nord Est
Autori: M. Biondi - F. Cacace - R. Schenone
Prezzo della guida:
Euro 15,00 per i Soci AIC, Euro 19,11 per i NON Soci
È possibile acquistare la guida "Gole & Canyons - Vol.2" congiuntamente alla guida Vol.1 Centro Italia a prezzo ridotto:
Euro 25,50 per i Soci AIC, Euro 37,19 per i NON Soci
l’Associazione
Corse, paradis du canyoning
Autori: Hubert Ayasse e Philippe Dubreuil
Edizione 2001
Prezzo della guida:
Euro 20,00 per i Soci AIC, Euro 25,00 per i NON Soci
Manuel technique de descente de canyon
Edizione: Aprile 1999
Autore: EFC-FFS
Prezzo del manuale:
Euro 20,00 per i Soci AIC, Euro 23,20 per i NON Soci
Sopra & Sotto - Guida breve ad un "altro" escursionismo
Edizione: Aprile 2000
Autore: Gruppo Grotte Pipistrelli - CAI Terni
Prezzo della guida:
Euro 4,00 per i Soci AIC, Euro 5,50 per i NON Soci
Valutazione del rischio da piena in forra
1° edizione: vovembre 2000
Autore: Paolo Madonia
Prezzo del manuale:
Euro 4,00 per i Soci AIC, Euro 5,50 per i NON Soci
Per ordinare i volumi contattare Cosimo la Gioia:
tel 0832.306884 - e-mail: [email protected]
Per il pagamento è possibile scegliere tra due opzioni:
a) tramite bonifico bancario, sul conto corrente bancario M7
52848348110 ABI 03268 CAB 14700 presso Banca Sella succursale Latina M7, intestato ad Associazione Italiana Canyoning,
Via Fazioli 10, 60123 Ancona.
Successivamente faxare la ricevuta al numero 0832.498072
b) versare l'importo dovuto sul CCP n° 11855608 intestato ad
Associazione Italiana Canyoning e specificando la causale.
Successivamente faxare la ricevuta al numero 0832.498072
Proposte di viaggio
Sierra de Guara (Aragona, Spagna)
Francesco Cacace (tel 045.7725445) cerca compagni di
viaggio per un "soggiorno torrentistico" di 9 giorni in Sierra de Guara, per il periodo che va dal 19 al 27 aprile 2003.
Uscite sociali
Discreto successo delle uscite sociali; ecco uno schema riassuntivo di quelle svolte durante questa stagione.
19/05/2002
01/06/2002
02/06/2002
07/07/2002
21/07/2002
04/08/2002
15/09/2002
15/10/2002
Vajo dell'Orsa (VR), 15 partecipanti
Rio Morghe (Francia), 13 partecipanti
Gola del Sammaro (SA), 9 partecipanti
Gola del Salinello (TE), 10 partecipanti
Gola del Bussento (SA), 10 partecipanti
Torrente Vinadia (UD), 9 partecipanti
Barbaira (IM), 5 partecipanti
Balza dell'Aquila (AQ)
Nella foto di Germana Maiolatesi, una calata durante l'uscita
alle Gole del Salinello, svoltasi all'inizio di luglio.
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Per conoscerci meglio
l’Associazione
Organigramma dell'associazione
Coordinatori regionali
Presidente: Stefano ROSSI
Vice-Presidente: Roberto LOCATELLI
Tesoriere e Segretaria: Annamaria PINOTTI
Consiglio direttivo: Maurizio BIONDI, Marco CELLITTI,
Luca DALLARI, Dario FERRO,
Roberto LOCATELLI, Annamaria PINOTTI
Sono le persone alle quali rivolgersi per avere informazioni,
organizzare incontri, promuuovere eventi...
Per ognuno di loro è attiva un'indirizzo e-mail del tipo:
[email protected]
L'impostazione grafica del notiziario è di Corrado Conca, la
tessera per l'anno in corso è disegnata da Luca Dallari, il logo
dell'AIC è di Gaetano Peluso, quello della SNC è di Luca Dallari.
Abruzzo: Andrea MONTI, tel. 347 2424164
Basilicata: Stefano ROSSI, tel. 0832.498072 / 328.1349671
Campania: Paolo MADONIA, tel. 330.671808 / 347.1450942
Emilia Romagna: Martino FROVA, tel. 0523.934300 / 338.9996287
Friuli Venezia Giulia: c/o Olympic Rock, Via Frescobaldi 23 (TS)
Romy SIEGL +39.040 9381029 / +39.347.4349947
Lazio: Valerio CARLIN, tel. 328.0671599 / 0773.479055
Liguria: Gian Luca BIAGINI, tel. 010.2464605 / 338.1399802
Molise: Paolo MADONIA, tel. 330.671808 / 347.1450942
Piemonte: Dino RUOTOLO, tel. 335.6110291 / 011.2731197
Puglia: c/o 'Ndronico, Via degli Acaya 3, 73100 (LE) tel. 0832.248181
Marcello LENTINI (il venerdi dalle ore 21:00) tel. 0832.342460
Sardegna: Corrado CONCA, tel. 079.278900 / +39.347.2903101
Sicilia: Diego LEONARDI, tel. 095 7081995 / 328.7621267
Toscana: Romano PEROTTO, tel. 337.337700 / 055.4210677
Trentino Alto Adige: Anna ASSERETO, tel. 0471.252076 abit. /
0471.911268 ufficio / 0471.932124 fax
Umbria: Carlo GATTI, tel. 338.6703305
Valle d'Aosta: Dario FERRO, tel. 335.5954682
Veneto: Francesco CACACE, 045.7725445 - 348.3398199
Le associazioni affiliate all'AIC
l’Associazione
- Acque Verticali c/o Francesco Cavalli, via Petrarca 20, 14100
Asti, cell. 347.2647850, e-mail: [email protected]
- Gruppo Speleologico Leccese 'Ndronico via degli Acaya 10,
(o C.P. 88) 73100 Lecce, http://www.ndronico.it, tel 0832.342460
- Associazione Acqua Viva
via Tenente Antonio Massa 3, 37015 Domegliara (VR)
- Gruppo Torrentistico Albatros
c/o Giorgio Ecker, via Salaria 251, Monterotondo Scalo (RM)
e-mail: [email protected], cell. 328 0671599
Organigramma della Scuola Nazionale Canyoning
Direttore: Maurizio BIONDI
Istruttori formatori: Maurizio BIONDI, Roberto COPPO, Dario
FERRO, Roberto RECCHIONI
Istruttori: Marco BIASIONI, Francesco CACACE, Marco
CELLITTI, Filippo DALL'AGLIO, Luca DALLARI,
Martino FROVA, Carlo GATTI, Erwin KOB, Diego
LEONARDI, Stefano ROSSI, Dino RUOTOLO, Romi
SIEGL, Paolo SPREAFICO
- Associazione AQUA via Piave 6, 21100 Varese
- Associazione Sport, Ambiente e Natura Su e Giù
(Nettuno - RM) http://digilander.iol.it/cainettuno, cell. 333.923807
- CAI Sezione Imperia (Imperia)
- La Mongolfiera via del Parco 37, 05036 Narni Scalo (TR)
http://www.lamongolfiera.net, tel 0744.737535
- Monrosa Rafting Balmuccia (VC)
http://www.monrosarafting.it, tel 0163.75298
- CAI Sez. C. Battisti (Verona)
- Olympic Rock via Zanatti 7/1, 34100 Trieste
http://www.olympicrock.it, tel e fax 040.825222
- CAI Sez. Ligure Galleria Mazzini 7/3, 16121 Genova,
tel 010.592122, http://www.cailigure.it
- Segnavia Sassari, http://www.segnavia.it, tel 079.278900
- Cica Rude Clan Canyoning
c/o Roberto Schenone, viale Ponte dell'Ammiraglio 34/3,
16148 Genova, tel 010.3774347, http://www.cicarudeclan.com
- Etna Canyoning c/o Diego Leonardi, via E. Longo 8, 95019
Zafferana Etnea (CT), tel e fax 095.7081995,
http://utenti.tripod.it/ etnacanyoning
- GRIP - Sport e Natura
c/o Salvatore Pinna, via Coghinas 12, 07100 Sassari,
http://www.quadraservizi.com/grip, tel 079.231287
- Sports in Open Space via Trebbia, 29020 Marsaglia (PC)
http://www.sportsinopenspace.com, tel 010.934300
- Toboga Club c/o Roberto Recchioni, viale della Vittoria 11,
60123 Ancona, http://www.torrentismo.it, tel 0773.474473
RINGRAZIAMENTI
Hanno collaborato alla redazione di questo numero: Gianluca
Biagini, Francesco Cacace, Corrado Conca, Luca Dallari, Piero Golisano, Germana Maiolatesi, Annamaria Pinotti, Stefano
Rossi, Dino Ruotolo, Roberto Schenone