Alberto Masala

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Alberto Masala
Alberto Masala nato in Sardegna nel 1950, abita a Bologna. La conoscenza di diverse lingue (oltre il sardo e l’italiano) gli permette in scrittura un personale “linguaggio di confine”. Spesso in azione (soprattutto in concerto) con poeti, musicisti, artisti visivi di diverse provenienze. COME DIRETTORE ARTISTI CO Fondatore e direttore artistico del now all , organizzazione con sede a Bologna attiva fino al 1989, partner italiano di Trans Europe Halles. Con questa etichetta ha diretto ed organizzato uno spazio che in tre anni seleziona e presenta circa 120 artisti da 15 paesi del mondo. Partecipa attivamente a numerosi e­ venti, fra i quali: direzione e progettazione di d'art room convegno­festival dei nuovi luoghi dell'arte in Europa (Bologna 86/87). Direzione artistica e progettazione di no w all in berlin, nell'ambito di Berlino, Città europea della cultura 88 (sezione culla del nuovo, Ufa Fabrik). Direzione artistica della delegazione italiana a Landjuveel 2000 (Amsterdam 89). Per la Biennale dei giovani artisti dell'Europa Mediter­ ranea , direzione artistica della delegazione Emilia­Romagna (Thessaloniki/Grecia, 86) e responsabile dei rapporti con gli osservatori stranieri (Bologna, 87). Per il COSPE e l'Associazione Mauro Comellini organiz­ za di bianco su nero/ nero su bianco (Bologna, Palazzo Re Enzo, 91) e c'entro (Bologna 92). E inoltre è direttore di eventi come i festival ronky & tonky , arcobaluna , promotore di fermiamoci! (coordina­ mento pacifista contro la prima guerra nel golfo) e di tante altre iniziative simili. Coordinatore di nono­ stante tutto intervento di sonorizzazione su Bologna da parte di circa trenta artisti (Bologna 93) in se­ guito è tra i fondatori del LINK P roject . Promotore di minores , movimento poetico per la dignità delle culture, con questa etichetta ha ideato diversi incontri internazionali. Ora cura la parte artistica del progetto Asuni. Come poeta ed artista è stato in tutta Italia e all’estero: Amsterdam, Budapest, Spagna, Paesi Baschi, Sarajevo, Heidelberg, Berlino, Sardegna, e soprattutto in Francia (Toulouse, Nizza, Lione, Normandia, Lo­ dève, Provenza). Di recente a Parigi al Marché de la poèsie (place St. Sulpice), dove è stato ospite anche del Palais de Tokyo e del Centre National des Lettres. La sua opera è stata tradotta in: Francese (da Ambre Murard e Serge Pey), Tedesco (da Magda Lindner), Ungherese (da Nitraï Tómas), Albanese (da Faslli Haliti), Stati Uniti (da Jack Hirschman), Catalano (sia da Anton Roca con Lurdes Malgrat, sia da Matteo Agostini con Maria Magdalena Crespí), Serbo­Croato (da Sinan Guzdevic), Corso (da Gjiacumu Thiers), prossima le sua uscita in Ebraico (da Jack Arbib). BI BLI OGRAFI A : Sull’obiettività dell’arte (ETL) M i sono abitato sempre poco (ETL) M a dobbiamo farci sempre riconoscere? (ETL). all'infinito (ed. d’arte con immagini di Anton Roca) ab angelo (Società di pensieri) ditemi dov’è in vendita poesia (La Volpe e l’Uva) per Joseph Beuys con R. Barbanti, L. Bolognesi, A. Roca (ed. Montanari) M editerranea con le foto di Massimo Golfieri (Il Maestrale) – prossima uscita in Spagna. P roveniamo da estremi (libro + CD) (ed. Erosha/ETL) TA LI BAN, i trentadue precetti per le donne in Italia (ETL), Francia (trad. Ambre Murard, N&B édi­ tions) e Stati Uniti (trad. Jack Hirschman) ­ prossima uscita in Israele. I n the Executioner’s house (USA, Marimbo press, Berkeley) trad. Jack Hirschman Geometrie di libertà (ed. ZONA) con Luca Panzavolta e Antonio Barocci nelle raccolte lineari: C/ O (a cura di Patrizia Vicinelli) Con un sorriso indenne (a cura di Giancarlo Sissa) 15 voci di poesia (Bologna) P arole di sabbia (a cura di F. Argento, A. Melandri, P. Trabucco) L’apparecchio di Junior (a cura di Alessandro Raveggi) e sonore: Baobab (Tam tam, a cura di Adriano Spatola) Horizontal radio (CD ­ ORF Kunstradio – Austria) I sole che parlano (CD – Italia) NELLE ANTOLOGI E: P oesia de la M editerrània (a cura di Biel Mesquida ­ Spagna) Les Voix de la M éditerranée (Francia) P oesia della traduzione (a cura di Alberto Bertoni) Trent’anni di Novecento (a cura di Alberto Bertoni)
SCRI TTI ed I NTERVENTI : Per Otello Urso, AL BUI O, per chi non vede l’arte (Catania 2001) Per P oesia a Bologna (ed. Gallo et Calzati) a cura di Giancarlo Sissa Per NI TA. L'Angelo sul Trapezio di Paolo Angeli (CD, RéR Megacorp, UK) Per Serge P ey (in uscita in Francia) P REFA ZI ONI : per Anton Roca in DAS ERD P ROJEKT (Ravenna 1998). per Roberto Concu in Esercizi di salvezza (Nuoro) per Marco Cinque in Civiltà Cannibali (Milano) come TRADUTTORE ha curato fra gli altri le versioni italiane di: Love and politics di Judith M alina (dall’inglese, StampAlternativa) Lirycal Poetry di Simon P ettet (dall’inglese, Porto dei Santi) Nierika, o le memorie del quinto sole di Serge P ey (dal francese, il Maestrale) L’ultima parola, in viaggio, nel Jazz di Jack Kerouac (dall’inglese, il Maestrale) Poesie complete di P eppinu M ereu (con G. Dettori e M. Fois, dal sardo, cura di G. Porcu, Maestrale). Lavora a Je te regarde della poetessa siriana M aram al M assri (francese) e alla versione comparata (inglese, spagnolo e chicano) del romanzo Always running (Siempre corriendo) di Luis J. Rodriguez numerose COLLA BORA ZI ONI con Fabiola Ledda, Antonio Are, Serge Pey, Miriam Palma, Anton Roca, Ter­ roritmo, Paolo Angeli, Riccardo Pittau, Luigi Mosso, Tristan Honsinger, su Cuncordu Bolothanesu (il gruppo sardo a tenore per cui scrive i testi), Patrizia Vicinelli, Adriano Spatola, Gregory Corso, Jack Hirschman, Hawad, Izet Sarajlic, Lance Henson, Tahar Lamri… e LETTURE con i musicisti Olivia Bignardi, Marco Dal Pane, Giuseppe Chiari, Marco Coppi, Gianni Gebbia, Fabrizio Puglisi, Sid Ahmed, Gavino Murgia, Maurizio Maiorana, Michel Doneda, i Calic, Maurizio Car­ bone, André Minvielle, i danzatori Raji, Paola Riascos, e tanti altri … in RADI O: dall’88 al 90, conduttore di programmi culturali a Radio Città del Capo di Bologna. Partecipazioni su RAI Radio3 fra cui, per Storyville , ha curato le serie su Tom Waits e Allen Ginsberg. in TEATRO (dal 1975 al 1983) collaborazione al Festival I nternazionale di teatro delle Cinque Terre. Con Giuliano Scabia nel progetto casa gialla a Bologna. Bottega di maschere e teatro di strada a Venezia. Come attore e regista collettivo: 10 spettacoli di cartellone, più di 400 volte sulla scena, tournèes in tutta Italia ed in Europa. Nella direzione del teatro S.Leonardo di Bologna. e VI DEO: Fondatore della sugarmamie multimedia. Regista di video e cortometraggi. Direzione del pro­ getto video Aldrovandi con Massimo Golfieri. Hanno scritto di lui… Serge P ey ­ Non c’è poesia nazionale. I poeti non hanno patria. Le fondazioni delle loro case è l’esilio stesso. Non l’esilio della lingua ma quello del senso. Il poeta si batte per il senso. I poeti nel mondo fondano una repubblica invisibile che partecipa nel quadro di questi incontri immensi alla testimonianza possibile di un altro modo di abitare il mondo. Ma abitare il mondo comincia nel suo quotidiano. Nella sua maniera di da­ re il bacio o la morte alle cose quotidiane. Oggi il messaggio della poesia è esemplare. Il poeta deve esse­ re un resistente. La difesa della poesia è la difesa dell’uomo intero. Penso al poeta italiano Alberto Masa­ la. Jack Hirschman ­ … uno dei più importanti poeti che negli ultimi tempi calpesta i palcoscenici della nuova società dello spettacolo in Italia. Masala è un poeta dell’esortazione, un anarchico con coscienza di livello culturalmente internazionale, ed una produzione di tale ispirazione e tanto catalisticamente “avanti” da essere progenitrice come lo sono stati Antonin Artaud in Francia e Julian Beck con il Living Theater negli U.S.A. In breve, è coinvolto in una poesia di provocazione ­ come, dice, Pasolini ­ ma con questa differenza: dove Pasolini portò le sue idee di provocazione sullo schermo e fu in altro modo intenzionalmente e intensamente un intellettuale attivi­ sta, o un attivista dell’intelletto, Masala ha insistito nella carica orale della performance pubblica del suo lavoro, che in gran parte è in forma omaggiante e litanica, e, sì, esortativa è la parola giusta. C’è una fondamentale ragione in questo approccio: Masala è Sardo di nascita, e benchè abbia vissuto a Bologna per più di una generazione, lui possiede sia orgoglio Sardo sia memoria di Sardo, entrambi colle­ gati alla grande tradizione della poesia orale e al saperli rendere poetici, cosa che, a differenza del conti­ nente, è parte del vero substrato della storia della Sardegna. Dare voce alle parole fa parte dell’essenza. E Masala ha sempre dato spazio a questa essenza per essere essenziale nel modo in cui si rivolge alla vita ed esprime sé stesso.
GAVI NO MURGI A Gavino M urgia | Sassofoni, Launeddas, Sulittu, Voce. Gavino Murgia, polistrumentista nuorese, rappresenta in questo momento l'anima di una musica sarda che esce dai confini del folklorismo e si propone come fenomeno di sonorità in grado di dialogare con il mondo. Gavino Murgia suona gli strumenti della tradizione, le launeddas, il sulittu, usa la voce del canto a tenore portandola fuori dal rigido schematismo dell'arcaicità, suona e si confronta con le musiche del mondo, Sainkho, Gasparian, Elena Ledda; il suo percorso ha una base che trae spunto dalla musica jazz, e che trova nel sax tenore e nel soprano la fusione dei linguaggi tradizionali con quelli prettamente jazzi­ stici, facendo scaturire un suono esclusivamente universale; suona con la Big Bang Orchestra di Mario Raja, con il Riccardo Lay Quartetto, ha suonato con Paolo Fresu, con Djivan Gasparian, suona con Bebo Ferra, Rabih Abou Khalil.