moroni 3
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MISURE COMPENSATIVE PER IL SUCCESSO SCOLASTICO NELLA SCUOLA PRIMARIA P. Moroni, Istituto Comprensivo Greve in Chianti (FI) Da qualche anno nel nostro Istituto Comprensivo, grazie alle funzioni strumentali DSA, abbiamo cercato di creare un percorso didattico facilitato per tutti i bambini con disturbi dell’apprendimento per aggirare le difficoltà. Durante l’a.s. 2007/08 ho realizzato 2 strumenti compensativi per facilitare l’apprendimento di alcune attività particolarmente complesse. UNO STRUMENTO PER FACILITARE LA DIVISIONE Nell’eseguire la divisione i bambini avevano difficoltà a mantenere l’ordine delle cifre e ad incolonnare i resti; questo provocava resti sbagliati e di conseguenza errori nel risultato finale. Ho pertanto studiato con la Logopedista A. Caini una divisione facilitata costruita su cartone plastificato, con strisce di velcro colorato e numeri mobili di cartone che è stata fornita a tutti i bambini della classe e poi lasciata solo a coloro che ne avevano necessità. E’ stato un successo e oggi i miei alunni riescono a svolgere quasi sempre correttamente questa operazione mantenendo ben incolonnate le cifre al loro posto. Ad ogni guida (velcro) colorata corrisponde una marca del sistema decimale, sia dalla parte del dividendo, che da quella del divisore e del quoziente o quoto. L’alunno così capirà che valore ha la cifra su cui sta lavorando e riuscirà ad incolonnare bene il resto per poter eseguire la divisione sulla cifra. Nell’ esempio riportato sopra si esegue l’operazione 6424:2. Si lavora sul 6 che sono migliaia: 6:2= 3, il 3 sul quoto andrà sul velcro arancione, che è il colore scelto per le migliaia. Si abbassa poi il 4 che sono centinaia, sul velcro verde, che è il colore scelto per le centinaia: 4:2=2, il 2 sul quoto andrà sul velcro verde. Si abbassa poi il 2 che sono decine, sul velcro rosso, che è il colore scelto per le decine: 2:2= 1, l’1 sul quoto andrà sul velcro rosso. Infine si abbassa il 4 che sono le unità, sul velcro blu, che è il colore scelto per le unità: 4:2=2, il 2 sul quoto andrà sul velcro blu. LA MACCHINA TRASFORMA MISURE Abbiamo affrontato i numeri decimali e conseguentemente le misure di lunghezza, fino ad arrivare alle equivalenze. Non è facile passare da una misura ad un’altra mentalmente, ci sono vari passaggi e un bambino disprassico o dislessico può entrare in confusione. Ne abbiamo parlato fra colleghi e la collega Burgassi in parallelo ha trovato sul libro “Il laboratorio per fare” allegato a “Il Codice delle discipline” - classe 4” – CETEM, la macchina trasforma misure. L’abbiamo valutata insieme e poi l’abbiamo modificata in alcune parti per renderla ancora più semplice da usare. Ecco in cosa consiste: su un cartoncino sono state messe tre strisce scorrevoli una sotto l’altra, la prima contiene le marche del sistema decimale (accanto all’ unità si scrive anche la virgola che separa la parte intera dalla parte decimale), la seconda le marche del sistema metrico, (o quelle delle misure di peso, o di capacità) la terza è bianca, cancellabile, ed è utilizzata dai ragazzi per scrivere i numeri. FUNZIONAMENTO: Se devo trasformare 4,25 m in cm, prendo in esame solo il numero e individuo in esso le u quindi il numero 4, poi porto la marca delle u in corrispondenza della marca di riferimento quindi i m , scrivo infine il numero sulla striscia sottostante: il 4 sotto i m il 2 sotto i dm il 5 sotto i cm. A questo punto faccio scorrere la striscia del sistema decimale portando l’u sopra alla marca richiesta dall’equivalenza, cioè i cm ecco che scopro che il mio numero espresso in cm è 425. Cancello i numeri sulla striscia più in basso e la macchina è pronta per una nuova equivalenza. Oltre ad una macchina grande da appendere al muro, ogni bambino della classe ha una macchina piccola per poter lavorare singolarmente. Tutti i bambini hanno cominciato il lavoro sulle equivalenze con questo supporto, sono state proposte poi altre modalità ed ognuno è stato libero di scegliere la metodologia che sentiva più appropriata. CONCLUSIONI Grazie a queste misure compensative, abbinate ad altre misure, quelle dispensative, possiamo personalizzare la didattica e facilitare il successo formativo. E’ importante che tali strumenti non vengano proposti dopo lunghi e penosi processi abilitativi perché è probabile che il ragazzo si sia scoraggiato e abbia perso fiducia rispetto alle proposte ed ai suggerimenti. Ritengo essenziale far capire ai nostri alunni il significato della parola “giustizia”, che in un ambiente educativo, non è dare a tutti la stessa cosa, ma dare ad ognuno ciò di cui ha bisogno. Crescere una classe con questo spirito permetterà ai giovani alunni di maturare una maggiore tolleranza nei confronti delle diversità in genere.