Diapositiva 1

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Diapositiva 1
“Il
senso del valutare
Oltre la L.107/2015: modelli di valutazione e
autovalutazione che inducano progettualità,
formazione e sviluppo
Il RAV: Processi e Progressi
Dal RAV al PdM: il percorso per il PTOF
Giardini Naxos, 17 febbraio 2016
L’obiettivo di questa analisi non è quello di
fornire
un format
ma
stimolare la riflessione
per operare scelte autonome e rispondenti
alle specificità di cui è espressione e
costruire il proprio modello progettuale
nell’ottica strategica del triennio.
Giardini Naxos, 17 febbraio 2016
DT Fiorella Palumbo
RAV
il Rapporto di Autovalutazione è la sintes
del processo di avvio del Sistema di
Valutazione e partendo da quanto si è
definito al suo interno si può costruire
il POF Triennale
Giardini Naxos, 1 febbraio 2016
DT Fiorella Palumbo
RAV - PdM - PTOF
Con la chiusura e la pubblicazione del RAV si è aperta la fase di formulazione e attuazione
del Piano di Miglioramento.
A partire dall’inizio dell’anno scolastico 2015/16 tutte le scuole (statali e paritarie) sono
state tenute a pianificare un percorso di miglioramento per il raggiungimento dei traguardi
connessi alle priorità indicate nel RAV
– Gli attori:
•
Il dirigente scolastico responsabile della gestione del processo di miglioramento
•
Il Nucleo Interno di Valutazione (già denominato “unità di autovalutazione”)
costituito per la fase di autovalutazione e per la compilazione del RAV, eventualmente
integrato e/o modificato
Con il coinvolgimento della comunità scolastica nel processo di miglioramento:
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DT Fiorella Palumbo
RAV - PdM - PTOF
Il DS e il nucleo di valutazione hanno la funzione di:
•
favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica,
anche promuovendo momenti di incontro e di condivisione degli obiettivi e delle modalità
operative dell’intero processo di miglioramento
•
valorizzare le risorse interne, individuando e responsabilizzando le competenze
professionali più utili in relazione ai contenuti delle azioni previste nel PdM
•
incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una
progettazione di azioni che introduca nuovi approcci al miglioramento scolastico, basati
sulla condivisione di percorsi di innovazione
•
promuovere la conoscenza e la comunicazione anche pubblica del processo di
miglioramento, prevenendo un approccio di chiusura autoreferenziale
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DT Fiorella Palumbo
RAV - PdM - PTOF
Il Piano di Miglioramento
All’interno del Sistema Nazionale di Valutazione, il miglioramento si configura come un
percorso mirato all’individuazione di una linea strategica, di un processo di problem solving
e di pianificazione che le scuole mettono in atto sulla base di priorità e traguardi
(individuati nella sezione 5 del RAV).
Il modello di Piano di Miglioramento può prevedere interventi di miglioramento che si
collocano su due livelli: quello delle pratiche educative e didattiche e quello delle pratiche
gestionali ed organizzative, per agire in maniera efficace sulla complessità del sistema
scuola.
Possiamo ipotizzare di realizzare 4 azioni :
1 – Scegliere gli obiettivi di processo più utili alla luce delle priorità individuate
2 – Decidere le azioni più opportune per raggiungere gli obiettivi scelti.
3 – Pianificare gli obiettivi di processo individuati.
4 – Valutare, condividere e diffondere i risultati alla luce del lavoro svolto dal Nucleo di
Valutazione
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DT Fiorella Palumbo
RAV - PdM - PTOF
Quale rapporto tra il PdM e il PTOF?
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), documento fondamentale costitutivo
dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche , esplicita la progettazione
curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano
nell’ambito della loro autonomia, dovrà essere integrato (Art. 3 dpr 275/1999 novellato dal
comma 14 dell’art. 1 L. 107/2015) con il Piano di Miglioramento dell’istituzione scolastica,
previsto dal D.P.R. 28 marzo 2013, n. 80.
La nota del MIUR Prot. n. 0041136 del 23/12/2015 afferma che “Alla luce delle
considerazioni svolte il piano triennale dell’offerta formativa dovrà sviluppare, entro il
termine già indicato o comunque in tempo utile per le iscrizioni, le linee progettuali
costruite, con la partecipazione di tutte le componenti dell’istituzione scolastica, sulla base
delle analisi dei bisogni formativi”;
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DT Fiorella Palumbo
RAV - PdM - PTOF
Quale rapporto tra il PTOF e il PdM?
La scuola dovrà indicare nel PTOF:
- le priorità, i traguardi di lungo periodo e gli obiettivi di processo già individuati nella parte
5 del Rapporto di Autovalutazione (RAV) ovvero quelli identificati a seguito della
riflessione effettuata dalla scuola per la compilazione del Piano di Miglioramento;
- pianificare e indicare le azioni che sottintendono al raggiungimento dei traguardi
previsti.
- gestire e documentare il percorso di miglioramento intrapreso analizzando i risultati del
monitoraggio in itinere e la definizione di eventuali interventi di reindirizzamento delle
azioni di miglioramento previste.
La nota n.2805 dell’11/12/2015 “Orientamenti per l’elaborazione del Piano Triennale
dell’Offerta Formativa”, vede l’a.s. 2015/16 come “un anno di passaggio verso il
progressivo riallineamento con una prospettiva triennale prevista dal nuovo quadro
normativo” e dunque come un anno di preparazione e costruzione delle condizioni
necessarie per la più completa ed efficace attuazione del Piano di Miglioramento e del Piano
Triennale dell’Offerta Formativa.
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RAV - PdM - PTOF
le scuole sono chiamate a progettare strategicamente le azioni del prossimo triennio in
coerenza interna tra
- gli strumenti che il Sistema Nazionale di Valutazione e la legge 107/2015 con il RAV,
l’Atto di Indirizzo del dirigente, il PDM, il Piano triennale dell’Of
e
- le istanze dei diversi attori: dirigente, collegio dei docenti , stakeholders.
OBIETTIVO COMUNE DELL’INTERO SISTEMA
il miglioramento continuo del servizio di istruzione.
Le scelte assunte dalle singole scuole in nome di una rinnovata autonomia prevedono
valutazioni e promettono premialità e richiedono l’assunzione concreta e diretta di
responsabilità diffuse, tipiche di un approccio basato sull’apprendimento organizzativo
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DT Fiorella Palumbo
RAV
1. del contesto
A. l’analisi generale
2. delle risorse a disposizione della scuola
3. delle priorità finalizzate al miglioramento
POF Triennale
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DT Fiorella Palumbo
A 1 – Contesto
La prima sezione del Rapporto ha una funzione non solo descrittiva, ma
soprattutto orientativa in termini di scelte di politica scolastica perché permette
di cogliere gli aspetti del contesto di riferimento e le correlazioni con le azioni che
la scuola può mettere in atto sfruttando le potenzialità che il territorio offre
E’ dalla sintesi ragionata di questa analisi che può muovere la
programmazione triennale per essere strategica ed esprimere
l’identità della scuola
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DT Fiorella Palumbo
A.1. – Contesto
Per costruire la prima possibile sezione del Piano triennale dell’OF: Analisi del contesto e dei bisogni del territorio di
riferimento possiamo schematizzare le quattro aree della prima sezione del RAV relativa al Contesto costruendo un
quadro di sintesi dei vincoli e delle opportunità che si sono individuati al termine dell’analisi condotta
RAV Sezione 1 – Contesto e risorse
1.1 Popolazione scolastica
1.2 Territorio e Capitale sociale
1.3 Risorse economiche e materiali
1.4 Risorse professionali
Opportunità
-
. Presenza sul territorio di luoghi di aggregazione (palestre, associazioni di volontariato)
-
Reti di lavoro con le altre scuole del territorio
Vincoli
-
Bassa scolarizzazione dell’utenza di riferimento
-
Assenza di spazi interni o di pertinenza dell’edificio scolastico per attività ludico-motorie
Piano Triennale dell’Offerta Formativa
Sezione 1 – Descrizione dell’ambiente di riferimento e delle risorse disponibili
1.1 Analisi del contesto e dei bisogni del territorio di riferimento.
(sintetizzare in maniera organica lo schema dei vincoli e delle opportunità della Prima Sezione del RAV)
Il contesto di riferimento è caratterizzato da (es. …) bassa scolarizzazione dell’utenza di riferimento, ma di contro offre l’opportunità di costruire una rete
formativa orizzontale in virtù della (es. …) presenza sul territorio di luoghi di aggregazione (palestre, associazioni di volontariato) …
Si evidenzia, quindi, l’esigenza formativa dell’utenza di riferimento di (es. …) innalzare il successo formativo e l’orientamento consapevole per la
prosecuzione degli studi/per le scelte lavorative …
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A.2 – Risorse interne professionali
Quindi si potrà procedere nell’evidenziare di quali risorse interne professionali e strutturali la scuola disponga per
realizzare la propria offerta formativa.
Piano Triennale dell’Offerta Formativa
Sezione 1 – Descrizione dell’ambiente di riferimento e delle risorse disponibili
Sezione 1.2 – Risorse professionali
(è utile riportare il quadro organico esistente distinto per tipologie di classi di concorso)
Risorse professionali:
Ruoli attivatiReferentiCoordinatorI ( della sezione staccata, …)Gruppi di studio/commissioni di lavoro ( Gruppo di progetto per rispondere agli Avvisi pubblici, Commissione di lavoro sugli
strumenti di monitoraggio progettuale) Per l’anno in corso è stato assegnato alla scuola il seguente organico potenziato:
n. …………… docenti sulle seguenti classi di concorso: ……
Da utilizzare nei seguenti interventi: ……..( Organizzazione di classi aperte per l’utilizzo dei laboratori didattici; Recupero
disciplinare;………….)
Sezione 1.3 – Risorse strutturali
La scuola dispone delle seguenti risorse strutturali:
(Teatro e sala conferenza
Laboratorio scientifico …
Per realizzare le proprie proposte progettuali sono state attivate collaborazioni con le realtà territoriali per l’utilizzo(es.) della
Biblioteca comunale, della Piscina ….
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A 3. – Priorità della scuola
Individuate le risorse la scuola messe in relazione all’analisi del territorio ed ai bisogni dell’utenza, si possono fissare le
priorità della scuola per il triennio di riferimento partendo, nuovamente, dalla rilettura del RAV per la stesura del Piano
Triennale
– Individuazione delle priorità rispetto agli esiti degli studenti e descrizione dei traguardi
Risultati scolastici
Migliorare il successo formativo degli studenti in difficoltà diminuendo il divario negli
esiti scolastici tra gli studenti delle fasce di voto alte e quelli che si assestano su livelli di
accettabilità……….. (altro)
Risultati nelle prove standardizzate nazionali
Migliorare il risultato degli studenti nella prova di matematica ridefinendo il curricolo
dell’istituto per competenze……….. (altro)
Competenze chiave e di cittadinanza
…
Risultati a distanza
…
Le Priorità della scuola fissate nel RAV andranno integrate con gli obiettivi formativi che si intendono perseguire tra
quelli che la Legge 107/2015 propone alle scuole di scegliere dal comma 7 e quelli già indicati nell’Atto di Indirizzo
Piano Triennale dell’Offerta Formativa - Sezione 2 – Identità strategica
2.1 Priorità fissate per il servizio di istruzione e formazione nel triennio di riferimento
Partendo dall’analisi del RAV si fissano per il triennio le seguenti priorità relative al miglioramento degli esiti degli studenti:
- Migliorare la qualità di attività di recupero per favorire il successo formativo degli studenti in difficoltà diminuendo il divario negli esiti
scolastici tra gli studenti delle fasce di voto alte e quelli che si assestano su livelli di accettabilità;
- migliorare il risultato degli studenti nella prova di matematica migliorando le competenze disciplinari ridefinendo il curricolo
dell’istituto.
Sono
previste,
inoltre,
attività curricolari
e di ampliamento per sviluppare i seguenti obiettivi formativi ritenuti prioritari: sviluppo delle
Giardini
Naxos,
1 febbraio
2016
B. La progettualità e l’organico dell’autonomia
IL POF ANNUALE E IL POF TRIENNALE
POF ANNUALE - illustrava modello organizzativo e l’immagine identitaria della
scuola in modo statico
POF TRIENNALE - punta ad una visione di lungo periodo e descrive le istanze
progettuali nell’ottica di identità strategica e dinamica; va oltre la contestualizzazione
della propria azione e coniuga missione e azioni realizzabili nel lungo periodo,
tenendo conto delle risorse a disposizione. Opera scelte di natura organizzativa
funzionali alla sua realizzazione
.
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B. La progettualità e l’organico dell’autonomia
La seconda fase potrà essere quella dell’organizzazione del curricolo rispetto alla missione dell’istituto
ovvero di fissare le priorità triennali prima declinate che, se coerentemente e strategicamente
organizzate tra loro, definiranno l’identità della scuola.
Si potranno descrivere:
- Le competenze attese dallo specifico grado o indirizzo di studio (riferendosi ai documenti ministeriali
del primo o del secondo ciclo di istruzione)
- il curricolo della scuola in termini di contenuti proposti riportando, per il secondo ciclo, anche quelli
opzionali previsti dal comma 28 della L. n. 107/2015 o le attività di alternanza scuola-lavoro (commi da
33 a 44).
Si potrà delineare un piano strategico rivedibile annualmente che dispieghi i suoi effetti nel triennio
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B. La progettualità e l’organico dell’autonomia
I contenuti ritenuti irrinunciabili del POF Triennale
Iniziative di arricchimento e di ampliamento curricolare e (solo per le scuole del secondo ciclo) attività di alternanza scuola-lavoro
Le attività proposte sono funzionali al raggiungimento delle priorità precedentemente fissate (Obiettivi di miglioramento ai sensi del
D.P.R. n. 80/2013 e comma 7 della Legge n. 107/2015) e sono di seguito descritte
ATTIVITA’
Arricchimento
contenuto e finalità
o Ampliamento
in termini di
curricolare
competenze
Destinatari:
Risorse materiali
anni di corso/ gruppi trasversali/ gruppi di necessarie (spazi,
strumenti)
recupero o di potenziamento/ altro
Risorse
professionali
e
compiti
assegnati
(indicare
l’eventuale
presenza di risorse professionali
esterne, l’eventuale utilizzo di figure
previste nell’ ambito dell’organico
dell’autonomia)
la legge n. 107/2015 prevede :

insegnamenti specifici per la scuola primaria, previsti dai commi da 20 a 24

insegnamenti opzionali per il II ciclo descritti dai commi da 28 a 32 anche nell’ottica dell’orientamento

percorsi di alternanza scuola lavoro previsti dai commi da 33 a 44

specifiche attività di formazione rivolte agli studenti previste dal comma 10 per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo
soccorso

eventuali iniziative per educare alle pari opportunità e prevenire la violenza di genere previste dai commi 15 e 16
inoltre possono essere attivate le iniziative previste dai commi da 56 a 61 relative al Piano Nazionale Scuola Digitale.
Azioni della scuola in relazione ai Bisogni Educativi Speciali
La scuola prevede :
Iniziative curricolari per il consolidamento delle abilità comunicative della lingua del paese ospitante per gli alunni stranieri impiegando
l’organico dell’autonomia (comma 32)….
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B. La progettualità e l’organico dell’autonomia
I contenuti ritenuti irrinunciabili del POF Triennale
Linee metodologiche e modalità di monitoraggio delle attività anche in termini di orientamento degli alunni/degli studenti
nella prosecuzione del percorso di studi/nell’inserimento occupazionale
….
Criteri e modalità di verifica e valutazione delle competenze degli alunni/degli studenti
…
Le linee metodologiche e alle modalità e i criteri per la valutazione degli esiti degli studenti,
possono essere ripresi dal POF versione annuale, avendo cura di verificare che nelle attività
del Piano triennale tutte siano riconducibili allo stesso quadro metodologico e agli stessi
modelli valutativi.
Se così non fosse andranno integrati, ma costituiranno, comunque, una base consolidata
anche se non esaustiva da cui partire.
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C. Le scelte di carattere organizzativo
Il Piano triennale oltre a tenere conto del Piano di Miglioramento previsto
dal D.P.R. 28 marzo 2013, n. 80, nel modello di predisposizione dovrà
mettere in atto tutte le scelte di natura organizzativa, funzionali alla sua
realizzazione.
Il POF triennale dovrà riservare una specifica area all’organizzazione:
- degli aspetti didattici con previsione dell’utilizzo dell’organico
dell’autonomia
- delle modalità di verifica dell’efficacia delle azioni attivate;
- dell’articolazione degli Uffici
- delle modalità di rapporto con l’utenza;
- delle Reti e Convenzioni attivate/ da attivare per la realizzazione di
specifiche iniziative;
- del Piano di Informazione e formazione relativo alla sicurezza sul posto di
lavoro (d. lgs. N. 81/08);
- del Piano di formazione del personale docente e ATA.
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C. Le scelte di carattere organizzativo
Piano Triennale dell’Offerta Formativa Sezione – Organizzazione
Modello organizzativo per la didattica
Il periodo didattico sarà organizzato (es.) in trimestri oppure quadrimestri …
Vengono attivati :
- Dipartimenti disciplinari, ciascuno coordinato da un docente Referente ….
-L’utilizzo dei Laboratori didattici Scientifico, Tecnologico (…) è favorito da:
- l’individuazione di Docenti responsabili che ne regolamentano l’utilizzo e ne verificano lo stato di funzionamento ….
Viene istituita la figura del:
- docente animatore digitale con i seguenti compiti
- …
Per la realizzazione delle attività opzionali si individua:
- una unità docente con funzioni di coordinatore…
Per le “Iniziative di arricchimento e di ampliamento curricolare e(solo per le scuole del secondo ciclo) attività di alternanza scuolalavoro” si ritiene necessario attivare, nell’ambito dell’organico dell’autonomia assegnato a questa istituzione, n…… unità aggiuntive
di organico con le seguenti funzioni:
1.
Coordinamento delle iniziative finalizzate all’orientamento
2.
Affiancamento dei docenti di discipline tecnico-pratiche per la gestione delle attività di laboratorio
3.
(se ne ricorrono i presupposti) Copertura esonero/semiesonero docente collaboratore del dirigente
4.
….
Il monitoraggio delle azioni realizzate sarà condotto periodicamente attraverso:
- l’utilizzo di focus group e check list…
Articolazione degli Uffici e modalità di rapporto con l’utenza
Si può fare riferimento a quanto già previsto nel POF annuale, avendo cura di specificare le eventuali misure per la
dematerializzazione nei rapporti con l’utenza, es. pagelle on line, newsletter, etc….
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Reti e Convenzioni attivate per la realizzazione di specifiche iniziative
C. Le scelte di carattere organizzativo
Tipologia e contenuto
Azioni realizzate/da realizzare
dell’accordo:
Specificare le risorse
Risultati attesi nel breve e/o nel condivise dalla rete
lungo periodo:
(professionali, strutturali,
materiali):
Ruolo assunto dalla
scuola nella rete:
Piano di Informazione e formazione relativo alla sicurezza sul posto di lavoro (D.lgs. 81/08)
Il R.S.P.P. annualmente cura l’informativa al personale attraverso incontri che si svolgono nel periodo ………con le seguenti
modalità ….
Valutate le competenze certificate del personale in organico e considerate le esigenze legate al turn over nel triennio di
riferimento si ritiene necessario attivare le seguenti figure sensibili prevedendo la specifica formazione ai sensi della
normativa vigente in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro:…….
Con
competenze
Con competenze certificate
Con competenze
…
Antincendio ed
certificate n. ….
certificate n. Primo Soccorso n. ….
A.S.P.P.
…
evacuazione
n. ….
n. …
….
Da formare n.
Da formare n. …
…
Da formare n. …
…
Piano di formazione del personale docente e ATA
Valutate le priorità del Piano triennale e le esigenze formative si è previsto di organizzare il seguente piano di formazione per
il personale docente:
a.s. 2016/2017 - “Strumenti per una didattica inclusiva”………….
periodo di svolgimento e durata: …
modalità di lavoro: …
figure esperte coinvolte in qualità di formatori: ……
Il personale ATA :
“La dematerializzazione dei processi amministrativi”……….
periodo di svolgimento e durata: …; modalità di lavoro: …; figure esperte coinvolte in qualità di formatori: ……
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C. Le scelte di carattere organizzativo
L’organico dell’autonomia
La quantificazione di personale docente aggiuntivo evidenzia la funzione di valorizzazione della capacità progettuale
della scuola come massima espressione della sua autonomia. Il comma 5 della legge n. 107/2015 prevede
l’assegnazione di una consistenza organica funzionale alla progettualità della scuola come descritta dal piano triennale
dell’offerta formativa.
All’interno della sezione “Iniziative di arricchimento e di ampliamento curricolare …”, per ciascuna attività proposta
nel triennio potrà essere indicato il coinvolgimento o meno di personale docente assegnato nell’ambito dell’organico
dell’autonomia chiarendone gli eventuali ruoli o compiti assegnati;
nella Sezione relativa al “Modello organizzativo per la didattica”, saranno quantificate e motivate le unità aggiuntive
di personale docente da richiedere in relazione alle attività progettuali, spiegandone coerentemente e
dettagliatamente le funzioni.
I docenti potranno anche essere utilizzati per incarichi organizzativi, non solo in attività di docenza, per realizzare il
progetto di scuola.
La legge, infatti, nei commi 6 e 7 prevede che le scuole individuino, descrivendoli nel Piano Triennale, quali
insegnamenti e quali interventi di carattere organizzativo si ritengano necessari alla realizzazione degli obiettivi
prioritari inizialmente fissati, traducendoli nella definizione delle risorse professionali e materiali ritenute necessarie
e, quindi, da impiegare per rendere efficace l’azione formativa.
Le risorse assegnate saranno utilizzate per la realizzazione dei curricoli e delle attività progettate e ritenute
rispondenti alle esigenze del territorio di riferimento ed espressione dell’identità strategica della scuola e della sua
capacità
diNaxos,
incidere
Giardini
17 efficacemente
febbraio 2016 nel processo di formazione e di crescita di alunni e studenti.
D. 1. Monitoraggio del Piano Triennale
Infine, occorre prevedere il monitoraggio del piano
- perché persegue obiettivi di lungo periodo che necessitano di una verifica costante degli stati di
avanzamento
- in ragione della possibilità di revisione annuale offerta dalla legge.
Il monitoraggio delle azioni è funzionale alla tenuta del modello progettuale delineato dalla scuola sia
in merito alle scelte didattiche che a quelle organizzative nell’arco del triennio.
Il modello delineato non ha alcuna pretesa esaustiva ed è suscettibile di modifiche, integrazioni,
ampliamenti ed è soggetto ad aggiustamenti anche in previsione di nuove indicazioni ministeriali .
In quest’ottica di continua costruzione di un percorso comune è opportuno prevedere che il
monitoraggio del Piano sia condotto dal dirigente insieme allo staff perché sia messa in atto:
- un’azione di valutazione condivisa e partecipata
- possano essere definiti gli eventuali correttivi da apportare alle scelte didattiche e organizzative per
il raggiungimento finale delle priorità triennali
- Possa essere misurata l’efficacia delle azioni realizzate e l’efficienza nell’utilizzo delle risorse sia
professionali che materiali
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D. 1. Monitoraggio del Piano Triennale
Piano Triennale dell’Offerta Formativa
Monitoraggio
Periodo: …………… (specificare l’anno a cui si riferisce il monitoraggio)
Verifica degli obiettivi raggiunti in relazione alle priorità fissate
Viste le priorità triennali fissate si ritengono efficacemente realizzate le seguenti azioni nell’arco dell’anno a cui si riferisce il
monitoraggio: …
Si ritiene necessario prevedere/non prevedere (cancellare la dizione che non interessa) ulteriori azioni non previste inizialmente, ma
considerate indispensabili (es. Attivazione di figure specifiche di coordinamento, Iniziative di formazione specifica, ecc.): …
Verifica dell’efficacia delle attività di ampliamento/arricchimento curricolare proposte
Il monitoraggio delle attività di ampliamento/arricchimento proposte/condotte al termine, delle attività previste nell’anno di
riferimento ha dato i seguenti esiti:

Grado di partecipazione dell’utenza alle iniziative proposte: …

Livello di gradimento dell’utenza alle iniziative proposte: …

Ricaduta didattica delle attività: ….

……
Esiti complessivi e decisioni in merito: ……..
Utilizzo dell’organico dell’autonomia in termini di efficienza
Il monitoraggio dell’utilizzo dell’organico dell’autonomia nell’anno di riferimento ha dato i seguenti esiti:

Qualità del modello organizzativo realizzato: …….

Qualità del modello didattico realizzato: …….

Rapporto tra i risultati conseguiti e le risorse impiegate: ….

…..
Esiti complessivi e decisioni in merito: ……..
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D. 2. Valutazione del Piano Triennale
5.4 Valutazione complessiva del processo in atto
(in termini di partecipazione, condivisione, ricaduta formativa)
….
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DESCRIZIONE
NORME DI RIFERIMENTO
Progettazione curricolare, extracurricolare,
Educativa e didattica finalizzata agli obiettivi strategici
individuati dalla scuola in correlazione con quelli del
MIUR.
nuovo art. 3, c. 1 del DPR 275/1999
Centralità dei processi di AutoValutazione e di
Miglioramento
DPR n. 80/2013
Indirizzi espressi dal DS
Responsabilità gestionale del DS
comma 57 L. 107/15
Progettazione organizzativa
nuovo art. 3, c. 1 del DPR 275/1999
Fabbisogno posti comuni e di sostegno
nuovo art. 3, c. 2 lett. “a” del DPR 275/1999
Fabbisogno posti di potenziamento
nuovo art. 3, c. 2 lettera “b” del DPR 275/1999
Fabbisogno posti personale ATA
nuovo art. 3, c. 3 del DPR 275/1999
Fabbisogno di infrastrutture e attrezzature materiali
nuovo art. 3, c. 3 del DPR 275/1999
Formazione del personale
commi 11 e 124 L.107/15
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Non v'è errore più comune che l'assumere che,
solo perché sono stati compiuti lunghi e accurati
calcoli matematici, l'applicazione dei risultati a
un qualche evento di natura sia assolutamente
certo.
Alfred North Whitehead
Grazie per l’attenzione
Giardini Naxos, 17febbraio 2016