MANNI NOTIZIE alte - La Vetrina delle Imprese

Transcript

MANNI NOTIZIE alte - La Vetrina delle Imprese
1/2009
Spedizione in A. P. 70% Fil. di Verona. In caso di mancato recapito restituire all’ufficio di Verona CMP detentore del conto, per la restituziona al mittente previo pagamento resi.
MANNI NOTIZIE
Malavolta Spa Certificata ISO 9001:2000
BAU 2009: nuovo record di presenze
Isopan di Trevenzuolo: entra in funzione
la nuova linea di produzione
Speciale Clienti: CIB
Carpenteria Industriale Bresciana
Particolare costruttivo del
nuovo padiglione fieristico Bologna.
Pannelli di copertura: Isocop
editoriale
manni notizie 1/2008
manni notizie 1/2009
Complessità
di Giuseppe Manni
Presidente Gruppo Manni HP
La nuova realtà emergente nel mondo occidentale, è la
complessità. Viene studiata in filosofia, sociologia e nelle
business school. Anche i biologi spiegano che i maggiori
traguardi raggiunti dagli organismi hanno origine da una
maggiore complessità.
Ma cos’è la teoria della complessità? La complessità
è varietà delle cose e delle situazioni in continuo
cambiamento per effetto di varianti, alternative, differenze,
opzioni ed infinite iterazioni tra di esse. Per capirne di più
non occorre addentrarci in complicati ragionamenti o in letture difficilissime, basterà capire il suo
contrario, cioè la semplicità che, invece, si basa sulla stabilità (almeno di alcune componenti).
Anche nel nostro lavoro siamo in presenza della complessità. Si vive un continuo incremento di
prodotti, servizi, gamme. A loro volta i segmenti di mercato crescono di numero ma si riducono di
dimensione (lotti sempre più piccoli). Così i modelli organizzativi sono più articolati ed includono
nuove funzioni.
Ma attenzione, il fenomeno può diventare pericoloso quando la complessità è subita e non
controllata e gestita. Quali sono i sintomi? Per esempio nei casi di complessità crescente i
manager fanno più fatica a riconoscere la differenza tra urgenza ed importanza. Altro sintomo
quando l’attenzione si sposta sul singolo anzichè sulla squadra; e così facendo si perde la
capacità di gestire una quantità di variabili superiori a quelle gestibili dalla somma delle singole
persone.
Altro segnale di complessità subita, è l’eccessiva attenzione alla concorrenza occupando così
risorse preziose utilizzabili invece per l’allargamento di spazi di mercato; come dire che una
guerra tra predatori su un territorio di caccia sempre più ristretto, risulterebbe fatale agli stessi
predatori che meglio sarebbe si occupassero di allargare gli orizzonti del pascolo. Era una
prassi che il management avesse un atteggiamento ambiguo verso la complessità.
Jack Welch ex CEO di General Electric, dice a proposito: “Quando il tasso di cambiamento
all’esterno di un’organizzazione è maggiore del tasso di cambiamento al suo interno, la fine è
vicina per l’azienda”.
Invece, ora, molti imprenditori e manager riconoscono che la capacità di sfruttare un più elevato
livello di complessità crea vantaggi competitivi difendibili.
La Complessità costringe a cercare a tutti i costi la massima efficacia accettando, per esempio,
differenziazioni di prodotti, servizi, decentramenti ed internazionalizzazioni rinunciando perfino a
qualche economia di costo.
La Complessità va, per contro, nella direzione della semplificazione di certe strutture aziendali
come l’utilizzo di programmi più adatti ad intercettare e a registrare la complessità della domanda
oppure come procedure aziendali più snelle e flessibili e, più di tutto, induce a moltiplicare il
numero e la qualità dei contatti con la clientela.
La Complessità dunque non è il male dei nostri tempi ma soltanto la rappresentazione fedele del
veloce cambiamento in atto. Diventa pertanto un’opportunità se sapremo anche noi altrettanto
velocemente cambiare prima e meglio di altri.
Questo è l’augurio più vero che ci scambiamo per l’anno nuovo.
centri servizi
Come ridurre i costi e garantire
la qualità? Gli elementi strutturali finiti
sono la nostra risposta
di Marco Salvetti e Tiziano Ferrario
Il Centro Servizi Manni Sipre e tutto il Gruppo
Manni con il prodotto meccanico finito (detto
ESF meccanico), si prefiggono di affiancare il
Cliente nell’industrializzazione, di produrre e
gestire l’intera commessa o il nuovo prodotto
a costi certi e predeterminati, secondo
tempistiche fissate.
Accompagnando i clienti nei cambiamenti del mercato, delle abitudini d’acquisto, e delle esigenze della
clientela finale, il Centro Servizi Lamiere di Mozzecane
ha negli anni subito un’evoluzione che ha portato
progressivamente ad implementare nuovi e più completi servizi, consentendo oggi di proporre un’offerta
senza eguali nel panorama nazionale e continentale.
La recente congiuntura e le conseguenti sfide poste
dal mercato stanno altresì aprendo nuove ed insperate
opportunità. Di fatto l’impressione è che si stia innescando un’inversione di tendenza in merito a “storici”
fenomeni di delocalizzazione in paesi extra UE (Far East
in particolare) non in grado oggi di offrire prodotti su
commessa, in tempi celeri e di qualità accettabile, con
elevati livelli di personalizzazione. Il rovescio della medaglia mostra però un elevato onere nella gestione di
lavori di maggior complessità (dal punto di vista tecnico e gestionale), l’emergere di nuove normative (come
la recente ISO 3834-2), la necessità di reperire nuove
Esempio ESF - Elemento strutturale finito meccanico
Esempio ESF - Elemento strutturale finito meccanico
manni notizie 1/2009
competenze e maestranze. Proprio per sostenere attivamente la clientela in questa nuova fase di mercato,
il Centro Servizi Manni Sipre e tutto il Gruppo Manni,
con il prodotto meccanico finito (detto ESF meccanico)
si prefiggono di affiancare il cliente nell’industrializzare,
produrre e gestire l’intera commessa a costi certi e
predeterminati, secondo tempistiche fissate. Tutto ciò
consente al cliente di terzializzare complessità ed attività produttive onerose, liberando risorse impiegabili
in maniera più profittevole. Il servizio proposto va ben
oltre i vantaggi tecnici ed economici sopra menzionati:
la cessione di tutta la fase realizzativa porta sì vantaggi
nella riduzione dei costi, avendo un unico interlocutore
ed ottenendo manufatti di elevato standard qualitativo,
ma favorisce anche una riduzione della forbice tra
tempi di incasso e pagamento (un beneficio finanziario
non da poco in tempi di stretta creditizia). Come se
non bastasse, la maggior integrazione con le capacità
tecniche e scientifiche di Icom Engineering consente di
affiancare i partner nell’elaborazione di nuovi prodotti o
nell’affrontare nuovi mercati.
Le sfide del mondo di oggi non possono essere affrontate da soli o confidando su partner a loro volta confusi
ed improvvisati, ma occorre sempre più “fare sistema”
con realtà industriali, quale la nostra, solide e preparate
per affrontare i cambiamenti in atto nel mercato, forti
delle proprie risorse tecniche ed umane. Le soluzioni
vincenti per il prossimo futuro sono necessariamente
frutto del lavoro di squadra tra noi ed i nostri clientipartner. I primi frutti già si vedono.
3
certificazioni
Malavolta SpA
certificata ISO 9001:2000
di Ivano Vitali
Nell’ottica di aumentare i servizi alla clientela,
obiettivo primario del 2009, la società Malavolta
SpA nel mese di novembre u.s. ha conseguito
la certificazione del proprio Sistema di Gestione
della Qualità secondo la norma UNI EN ISO
9001:2000.
Malavolta SpA è pertanto in grado di assicurare
e garantire, ai propri clienti, gli obiettivi di qualità, capacità di rispondere alla domanda anche
per quanto attiene il rispetto dei termini di consegna prefissati, facendo riferimento:
• alla forza della propria struttura organizzativa nella quale sono chiaramente definite le
responsabilità, le competenze e la specifica
autorità di tutto il personale che dirige, esegue e verifica le varie attività che influenzano
la Qualità;
• alla dotazione dei moderni impianti a disposizione;
• alle più innovative tecniche di produzione applicate nei suoi due centri di Monteprandone
e Jesi.
Malavolta SpA, assieme alla controllante Manni
Sipre SpA, è ora in grado di fornire prodotti con
requisiti qualitativi uniformi ed in linea con quanto
prescritto dal nuovo D.M. del 14/01/2008 (“Testo
Lavorazione su lamiera
Unico sulle costruzioni”), da tutti i suoi Centri Servizi,
attraverso la prontezza di integrazione sinergica tra
tutte le unità operative del Gruppo.
L’estensione della certificazione di qualità a Malavolta
SpA, oltre a rappresentare una straordinaria occasione di arricchimento professionale, è servita anche,
attraverso i vari interventi di formazione svolti, ad
arricchire di nuove nozioni e contenuti la dotazione
intellettuale di tutte le maestranze e di tutti i comparti
aziendali.
Vanno ringraziati tutti i responsabili di funzione interni
ed esterni alla Malavolta SpA per la partecipazione e
la professionalità dimostrate.
manni notizie 1/2009
MALAVOLTA SpA
Centri Operativi di Monteprandone e Jesi
4
Elenco dei principali prodotti e servizi
Certificati:
- prelavorazioni di Travi (taglio, foratura,
scantonatura, sabbiatura verniciatura);
- prelavorazioni di Lamiere (Ossitaglio,
Plasma foratura a C.N.);
- commercializzazione di Prodotti quali
Profilati, Tubi, Travi, Lamiere e Ferramenta.
centri servizi
Servizio e qualità al cliente vengono
prima del prezzo: la scelta di superare
la crisi economica con nuovi
investimenti tecnologici
di Angelo Minchio
Il 2009 sarà probabilmente l’anno che segnerà una
svolta epocale nel modo di fare impresa.
La congiuntura negativa in atto, ci proietta verso un
periodo denso si difficoltà sia nella gestione della
finanza che nel raggiungimento degli obiettivi commerciali che, in antitesi con la forte diminuzione dei
consumi, richiedono comunque un aumento delle
vendite.
Assisteremo pertanto alla totale scomparsa della finanza allegra e/o creativa che l’avvento della
globalizzazione ci aveva suggerito con il ritorno
ad investimenti volti esclusivamente all’acquisto
di macchinari che ci permettano l’aumento della
produttività con una notevole flessibilità d’impiego
senza penalizzare la qualità.
Infatti, da sempre, ma maggiormente nei momenti
di crisi dove i volumi sono i primi ad essere penalizzati, la sopravvivenza e la crescita di un’azienda
sono basate essenzialmente sul consolidamento
dei vecchi clienti ed il proporsi ai nuovi con il servizio
e la qualità ancor prima del prezzo.
Servizio inteso come possibilità di fornire al cliente
che si rivolge al Centro Servizi Inox prodotti lunghi
(tondi, piatti, angolari, tubi) e prodotti piani (bramme
e lamiere nei formati commerciali e spianate a misura) con lavorazioni superficiali di satinatura, spazzolatura, fiorettatura e lucidatura a specchio senza
che questi siano costretti a rivolgersi ad altri centri
di servizio per soddisfare le loro necessità.
Una ulteriore opportunità che possiamo proporre
ai nostri clienti e che va sfruttata con intelligenza
commerciale è quella che ci viene offerta dalla nostra appartenenza al Gruppo Manni un importante
e consolidato gruppo di aziende che operano nel
settore della siderurgia e che, lavorando in modo
sinergico, possono portare al raggiungimento dell’obiettivo comune che è quello di acquisire nuovi
mercati e nuove opportunità oggi più di ieri indispensabili per la crescita e lo sviluppo di tutti.
Lucidatura, fiorettatura, spianatura
manni notizie 1/2009
5
fiere
BAU 2009: nuovo record di presenze
di Andrea Caneva
Il Gruppo Manni e la ISOPAN hanno partecipato dal 12
al 17 gennaio 2009 alla fiera BAU di Monaco di Baviera,
l’appuntamento fieristico più importante d’Europa con
i suoi 211 mila visitatori, di cui 36 mila da paesi esteri
(non Germania) e oltre 1900 espositori provenienti da
42 paesi che occupano una superficie espositiva di oltre
180 mila m2.
L’elevato numero di visitatori, un record per la fiera, conferma l’importanza dell’edilizia e la fiducia accordata al
nostro settore, e viene preso di buon auspicio per questo
anno che, in varie occasioni, ha destato timori.
Gli spazi espositivi sono stati molto curati e senz’altro di
alto livello, a dimostrare la professionalità e la determinazione anche della Isopan nel presentarsi nel modo migliore a questo evento dove si sono incontrati clienti storici e
nuovi potenziali clienti anche di elevato profilo.
Lo stand era presidiato dalla nostra rete di vendita in
Germania ed anche dal responsabile di area.
Il nuovo pannello ISODOMUS in continuo ha destato
molto interesse in particolare per le varie applicazioni
anche in campo residenziale, come dimostrato dai vari
studi di architettura e progettazione che hanno chiesto
informazioni e dai giornalisti di settore che hanno identificato in Isodomus un prodotto innovativo, come già
successo alla fiera di Hannover dello scorso novembre.
La fiera ha puntato molto anche come via di superamento della crisi, sui prodotti innovativi ed ad alta efficienza
energetica, e infatti i pannelli isolanti Isopan ben incarna-
manni notizie 1/2009
Lo stand
6
no questa caratteristica con spessori che dai 30 mm arrivano nelle coperture ai 120 mm e nelle pareti ai 200 mm.
Molto interesse anche per l’abbinamento di tecnologie
fotovoltaiche alle coperture realizzate con pannelli isolanti,
come dimostrato da varie aziende che con Isopan collaborano proprio in questo settore e come testimoniato
dalla realizzazione durante il 2008 di una copertura per
i magazzini della BOSCH elettrodomestici con 25 mila
m2 di pannelli Isopan sui quali sono stati montati impianti
fotovoltaici.
HANNO SCRITTO DI NOI....
Dopo il successo della fiera di Hannover, Isopan è stata
oggetto di alcuni articoli stampa di approfondimento sulla
funzionalità e le
caratteristiche
del pannello
ISODOMUS.
Ecco un esempio tratto dalla
rivista
TOP AGRAR
n. 1/2009.
nuovi prodotti
Isopan di Trevenzuolo: entra in
funzione la nuova linea di produzione
di Cesare Arvetti e Matteo Floriani
Le soluzioni Isopan permettono di costruire
una copertura funzionale, di ampio pregio
estetico, leggera, sicura, semplice nel
montaggio, impermeabile, consentendo di
soddisfare la maggior parte delle normative in
materia di vincoli paesaggistici.
Isopan ha annunciato con soddisfazione l’entrata
in funzione lo scorso dicembre della nuova linea di
produzione in continuo presso lo stabilimento di Trevenzuolo, che permetterà di realizzare una gamma di
nuovi prodotti che si chiameranno: Isoclass, Isovela,
Isodomus classic ed Isodomus Mediterraneo.
Isovela è un pannello di copertura dal profilo innovativo, dove alle greche (3 o 5 per metro) dal profilo
geometrico, si sostituiscono 6 onde sinusoidali, che
cancellano il concetto di “profilo industriale”, sostituendolo con uno di pregio estetico, ideale per coperture di
grande estensione, e di facile montaggio. Trova la sua
naturale applicazione in edifici agricoli ed industriali e
nella sanificazione e sostituzione di coperture in fibra
di amianto.
Isoclass è un pannello dalla sezione ondulata, studiato
per impiego in parete, sia in orizzontale che in verticale, e caratterizzato dal sistema ad incastro e fissaggio
nascosto che ne consentono l’impiego su edifici di alto
valore estetico. Isoclass, per accontentare i professionisti del settore, è stato studiato con un giunto, che ne
permette l’accoppiabilità con Isoparete Plissé al fine di
ottenere una modularità ed una varietà di abbinamenti
che non pongono limiti se non quelli dettati dalla fantasia del progettista.
La linea Isodomus rappresenta una serie di pannelli
monolitici dove la lamiera esterna, riproduce per tutta
la sua estensione, la sagoma dei coppi o delle tegole.
I pannelli vengono prodotti in due tipologie di aspetto
esterno: Isodomus, che riproduce l’aspetto della tegola portoghese ed Isodomus Classic, che riproduce
il profilo del coppo tradizionale; un terzo prodotto,
l’Isodomus Mediterraneo, sempre con il profilo esterno
a coppo, ma con la parte interna ondulata, è stato progettato e pensato per abbattere i costi ed ottenere una
ventilazione semplice del tetto.
Su quest’ultima gamma, Isopan ha deciso di investire
fortemente, inserendo all’interno del suo staff un professionista, con lo scopo di offrire ai propri clienti un aiuto
per approfondire e risolvere al meglio gli aspetti tecnici
legati al cantiere. L’entrata nel settore civile ed agricolo,
rappresenta una sfida da affrontare per vincerla, come
vuole lo stile ISOPAN.
La nuova linea di produzione in continuo
manni notizie 1/2009
7
nuovi progetti
Costruzione modello del 5°
magazzino frigorifero
per la “Città del Freddo” di Fidenza
di Roberto Bernardoni
L’esperienza di una realizzazione di notevoli dimensioni completata in tempi brevi, attraverso
un effettivo metodo di industrializzazione integrato che, ha consentito di sfruttare al meglio
le risorse del CAD e del CAM nell’utilizzo delle
quali MANNI SIPRE rappresenta l’eccellenza
non solo in Italia. Questa è stata l’applicazione
pilota del metodo “ESF.
Vogliamo parlarvi del metodo innovativo sotto molteplici aspetti messo in campo dal Gruppo Manni per
realizzare il 5° magazzino frigorifero per il complesso
frigorifero “Città del Freddo” di Fidenza.
Quello che preme trasmettere è l’esperienza di una
realizzazione di notevoli dimensioni completata in
tempi brevi, attraverso un effettivo metodo di industrializzazione integrato che ha consentito di sfruttare
al meglio le risorse del CAD e del CAM nell’utilizzo
delle quali il Gruppo MANNI rappresenta l’eccellenza
non solo in Italia.
manni notizie 1/2009
Questa è stata l’applicazione pilota del metodo
“ESF: ELEMENTI STRUTTURALI FINITI” testato sulla
8
progettazione d’officina, la fabbricazione e la posa in
opera di un fabbricato di oltre 25.000 m2 per 1.500
tonnellate di peso, e ora a disposizione di tutti i clienti
del Gruppo.
Come già accennato nella premessa, il fabbricato
rientra nella tipologia classica dei fabbricati ad uso industriale perciò è questo approccio che ha consentito
ad ICOM, in virtù di una esperienza di avanguardia
nella progettazione, attraverso una effettiva sinergia
con l’esperienza nell’industrializzazione dell’acciaio del
Gruppo Manni, la realizzazione di una struttura complessa in tempi brevi e a costi coerenti con le aspettative del cliente, in linea perciò con la strategia “customer
satisfaction” che anima il Gruppo.
In questa circostanza il ruolo di ICOM è parte del disegno della Capogruppo che vede la missione della
stessa in qualità di laboratorio avanzato per la messa
a disposizione degli oltre ottomila clienti del Gruppo
Manni di servizi sempre più competitivi, fino al prodotto finito, per la resa industriale dell’acciaio, dando un
fattivo contributo a rendere sempre più interessante
l’offerta del gruppo ai “concorrenti” della ICOM.
Da questa filosofia deriva l’offerta del SERVIZIO
ELEMENTI STRUTTURALI FINITI che offre al costruttore
l’opportunità di disporre di elementi strutturali finiti
in funzione del grado di fabbricabilità industriale che
riesce o può raggiungere.
nuovi progetti
Nel caso che stiamo illustrando di un fabbricato industriale, la produzione è stata integralmente realizzata
negli stabilimenti del Gruppo con queste scelte:
- copertura in profilati e piastre a nodi integralmente
bullonati;
- controventi in profilati e piastre a nodi integralmente
bullonati;
- baraccatura in profilati e piastre a nodi integralmente
bullonati;
- colonne e baionette in soluzione mista bullonata-saldata.
Vediamo perciò che, con una progettazione mirata e
sfruttando le possibilità offerte dai servizi di scantonatura dei profilati e di saldatura di piastre già prelavorate
in sede, si può giungere anche alla fornitura della totalità delle lavorazioni all’interno del Gruppo, fatto nuovo
questo nel campo dei servizi di prelavorazione.
Nel quadro della razionalizzazione dell’uso dell’acciaio
ha rilevanza la possibilità offerta dal SERVIZIO ESF
di utilizzare materiali di caratteristiche di resistenza
mirate alle effettive necessità locali di sollecitazione;
così possiamo avere membrature di travi di classe di
resistenza diverse in linea con la logica di industrializzazione dei prodotti più evoluti della meccanica.
Ciò è reso possibile in quanto col servizio integrato
ESF vi è la possibilità di disporre di tutte le qualità di
acciaio del mercato presenti nei magazzini del Gruppo
e soprattutto di disporre di un sistema di produzione
in qualità, che evita i rischi che corrono piccole organizzazioni, di non tracciabilità dei materiali lavorati e
conseguenti rischi di errati accoppiamenti di qualità
del materiale a necessità statiche del manufatto.
Infine, non sono da trascurare i notevoli vantaggi nel
risparmio di risorse derivanti dall’utilizzo di un sistema
integrato CAD-CAM.
Diamo alcuni cenni sulle caratteristiche dell’opera:
Costruzione a struttura in acciaio del 5° magazzino
frigorifero per il complesso frigorifero “Città del
Freddo” da realizzarsi nel comune di Fidenza
(PR).
DESCRIZIONE DELL’OPERA
L’opera consiste nella costruzione del 5° magazzino
frigorifero per il complesso frigorifero “Città del
Freddo” realizzato nel comune di Fidenza (PR). La
superficie coperta in pianta è di circa 25500 m2.
La copertura è formata da pannelli di lamiera
grecata sostenuti da un’orditura di arcarecci
disposti longitudinalmente. Un’adegua ta
controventatura di falda irrigidisce gli elementi
propri di copertura e riporta sugli allineamenti
principali le azioni dinamiche del vento.
Le capriate sono di tipo reticolare a giunti
completamente bullonati e sono disposte ad un
passo tipico di 5,85 metri.
Sono previste travi di banchina, sempre bullonate,
per sostenere le capriate nei punti in cui non vi
sono colonne.
Le fiancate ed i frontoni del fabbricato sono
tamponati con pannelli di lamiera grecata
sostenuti da un’orditura di arcarecci disposti
orizzontalmente
Le colonne sono fissate alla base mediante tirafondi
inghisati nei plinti in calcestruzzo armato.
Longitudinalmente la stabilità è assicurata da
portali di controventamento.
Le sollecitazioni sono calcolate considerando
che i materiali utilizzati abbiano comportamento
elastico-lineare. Le verifiche delle sezioni sono
state eseguite utilizzando il metodo degli stati
limite.
manni notizie 1/2009
MATERIALI IMPIEGATI
per gli elementi costruttivi principali:
- Arcarecci: profili a C laminati a freddo in
S275JR
- Capriate e travi di banchina: angolari laminati
a caldo in S275JR ed S355J0
- False capriate: profili ad H laminati a caldo in
S275JR
- Colonne, montanti e baionette: profili ad H
laminati a caldo in S275JR ed S355J0
- Corridoio tecnico: profili ad H laminati a caldo
in S275JR ed S355J0.
9
speciale clienti
CIB, carpenteria industriale
bresciana
di Sivio Agosti
Lo scorso mese di dicembre abbiamo avuto il piacere
d’incontrare, con il Presidente Giuseppe Manni, l’A.D.
della CIB di Castegnato (Brescia), il Geom. Luciano
Mattanza. La CIB (Carpenteria Industriale Bresciana)
cliente storico della Manni Sipre di Crema, è un’azienda che ha origini lontane: fondata nel 1968 ad opera
dei soci Luciano Mattanza (che tuttora conduce assieme ai figli Marcella, Rossana e Lorenzo), Marcello
Molinari e Carlo Pasini, conta oggi oltre 60 dipendenti
diretti con un indotto di 8-10 officine. Il fatturato del
2008 ha superato i 20 milioni di euro. Dal 1994 è
certificata Iso 9001-2000 e dal 1996 ha ottenuto le
certificazioni ASME.
nia, Feralpi, VA Tech Hydro Austria.
L’incontro con il Geom. Mattanza è stato particolarmente importante perché dopo un’analisi congiunta
sulla difficile situazione economica e sulle prospettive
di mercato per il 2009 è sorta da parte di entrambi la
volontà di rispondere comunque in modo proficuo e
positivo evidenziando aree possibili di collaborazione,
atteggiamento questo, tipico di aziende che hanno alle
La CIB dispone di attrezzature all’avanguardia come:
- 2 presse di rispettivamente 400 e 500 tonnellate;
- 1 tornio per lavorare fino a diametri di 13.400 mm;
- 3 calandre di cui 1 arriva a calandrare a freddo lamiere fino a spessori di 75 mm;
- Gru-carriponte di 100 tonnellate;
- Forno per il trattamento termico con h=5,90 mt e
l=10,30 mt
Questa organizzazione permette alla CIB di primeggiare nel mercato delle condotte forzate, delle attrezzature per le industrie siderurgiche producendo carri
trasferitori e siviere di propria progettazione ma anche
in quello della costruzione di capannoni per acciaierie
e forgiature.
Tra i principali clienti la CIB annovera: Ansaldo Energia, Alstom France, Siemens Austria, Demag Germa-
Capannone Forgiatura Vienna
manni notizie 1/2009
Condotta forzata
10
speciale clienti
Spherical Valve
Converter Voest
manni notizie 1/2009
spalle una storia pluridecennale. Il Presidente, Giuseppe Manni,
forte del progetto di sinergia tra le varie aziende controllate dal
Gruppo Manni, ha sottolineato come, per le diverse aree di business della CIB ci sia sempre una risposta adeguata del Gruppo
con prodotti e servizi che vanno dall’ingegneria e consulenza di
progettazione (Icom Engineering) all’offerta di prodotti e servizi
(con la Manni Sipre, la Isopan e la CMM). La sinergia come ha
evidenziato, pone in evidenza il concetto che economia, qualità
e tempistiche possono essere rispettate solo con una visione
globale delle problematiche ed un appropriato approccio ad un
processo che unisca l’ingegneria con la produzione, consentendo scelte più opportune e coerenti.
11
cultura dell’acciaio
Alcune considerazioni sulla sostenibilità
della produzione infrastrutturale
Prof. Enzo Siviero, Ordinario di Teoria e Progetto di Ponti - Università IUAV di Venezia.
con gli architetti Alessandro Stocco e Luigi Siviero
L’uso dell’acciaio ha assunto ormai una dimensione
qualitativa nell’ambito infrastrutturale di eccezionale interesse. Ciò viene declinato anche in ambito universitario
all’insegna del trinomio ricerca/didattica/professione. Il
gruppo da me formato che vede insieme ingegneri e
architetti è molto attivo a livello nazionale ed internazionale.
Alcune riflessioni ho voluto porre di seguito, con la
partecipazione di due giovani architetti che stanno coniugando un’attività accademica, anche se solo agli inizi,
con un atteggiamento culturale di grande forza in campo
progettuale, nelle espressioni concettuali più alte.
I miei compagni di viaggio sono due giovani architetti,
Luigi Siviero dottorando alla Scuola di Dottorato di Ingegneria Ambientale presso l’Università degli Studi di
Trento e Alessandro Stocco prossimo dottorando presso l’Università di Nova Gorica (la cui sede a Venezia è
indicativa di un rapporto internazionale di grande valore
etico) altri contributi seguiranno nei tempi a venire.
A corredo ho ritenuto di proporre le immagini di due
opere da me progettate unitamente all’arch. Lorenzo
Attolico.
Tra i materiali utilizzati oggi nella realizzazione
di opere infrastrutturali, l’acciaio appare come
strumento privilegiato al raggiungimento di elevati
livelli di qualità progettuale; materiale emblematico
nella progressione concezione-progettazionerealizzazione-vita-riutilizzo tendente al massimo
sviluppo socio-tecnologico dell’infrastruttura,
l’acciaio è infatti caratterizzato da una forte
flessibilità nel campo della tecnologia costruttiva,
grazie alla reversibilità dei processi necessari alla
sua produzione.
La ricerca scientifica accademica, nel corso dell’ultimo
decennio, ha sviluppato un fronte che guarda al paesaggio con occhi differenti rispetto al passato.
La convenzione Europea del Paesaggio ne ha consolidato ed ufficializzato una differente definizione, che riunisce
in sé non solo gli ambiti territoriali d’eccellenza, ma anche
Ponte pedonale a Borgo Tossignano. Bologna
,
L opera è stata premiata nella categoria
,,
estetica ponti di piccola luce , da Footbridge Awards 2008
manni notizie 1/2009
,,
12
cultura dell’acciaio
Passerella ciclopedonale Ponte Pelosa sul Canale Brentella
dell’opera che sia in grado di rispondere in maniera efficace alle esigenze di uno standard di ecocompatibilità
infrastrutturale.
Conoscenza del processo produttivo nella consapevolezza delle potenzialità dello scarto, nel senso più ampio
del termine, e controllo dell’energia incorporata: queste
alcune strade praticabili che portano a dotare del carattere di compatibilità ambientale l’infrastruttura e renderla
dunque uno strumento per lo sviluppo sostenibile. Il
materiale acciaio con le sue potenzialità intrinseche, è
attualmente tra quelli che più si prestano alla determinazione di un processo di realizzazione coerente con le
caratteristiche che l’attuale era produttiva attende.
Prof. Ing. Enzo Siviero
Professore Ordinario
di Teoria e Progetto
di Ponti presso
l’Università IUAV di
Venezia.
Vicepresidente e
membro del Consiglio
Universitario
Nazionale per l’area
08 Ingegneria Civile ed Architettura.
Opera sui temi del rapporto ingegneria ed
architettura con particolare riferimento alla materia
dei ponti e viadotti, sia in ambito accademico, sia
in ambito professionale.
Dirige la rivista Galileo giornale del Collegio degli
Ingegneri della Provincia di Padova.
manni notizie 1/2009
i territori della quotidianità e del degrado, elevandone il valore a risorsa
economica per l’uomo.
Ci si attende, dunque, che il progetto per il paesaggio sia fortemente
condizionato dagli aspetti legati alla
sostenibilità: in particolar modo ci
si attende che vengano condotti
in quest’ambito quei temi che sino
ad ora sembrerebbero essersi sviluppati all’interno di sé stessi, pur
determinando pesanti conseguenze
paesaggistiche.
Il progetto dell’infrastruttura, ad
esempio, diviene un importantissimo campo di sperimentazione ed
una prova di lungimiranza per la
nostra generazione, i cui risultati saranno evidenti già nei prossimi anni,
considerato il vertiginoso sviluppo
del territorio cui abbiamo assistito
sino ad ora.
All’ecocompatibilità infrastrutturale
dell’opera, quale tematica specifica della più generale
compatibilità ambientale, si può giungere attraverso il
controllo di due aspetti: la riduzione dei consumi nella
fase produttiva - da porsi in relazione all’innovazione dei
processi di trasformazione delle materie prime e dei semilavorati - e la riduzione dei consumi energetici attraverso
la diffusione di una cultura progettuale attenta ai vari stadi
vitali dell’opera ed alla riciclabilità dei materiali, oltre che al
riutilizzo delle componenti. Una logica progettuale attenta
al valore dell’opera in termini energetici, ne valuta da un
lato l’energia incorporata necessaria per realizzarla (il suo
valore intrinseco) e dall’altro il risultato del bilancio sociale
derivato dalla sua realizzazione nel contesto territoriale
specifico (il suo valore estrinseco).
Tra i materiali utilizzati oggi nella realizzazione di opere infrastrutturali, l’acciaio appare come strumento privilegiato
al raggiungimento di elevati livelli di qualità progettuale;
materiale emblematico nella progressione concezioneprogettazione-realizzazione-vita-riutilizzo tendente al
massimo sviluppo socio-tecnologico dell’infrastruttura,
l’acciaio è infatti caratterizzato da una forte flessibilità nel
campo della tecnologia costruttiva, grazie alla reversibilità
dei processi necessari alla sua produzione.
L’alta resa nel processo di riciclo in relazione alla bassa
quantità di energia necessaria per la produzione di acciaio secondario (9 MJ contro i 35MJ necessari per la
produzione di 1 kg); la reversibilità sia strutturale che funzionale dovuta alla possibilità di disassemblamento degli
elementi e di ricostruzione del manufatto secondo configurazioni completamente diverse una volta concluso il
primo ciclo vitale, ottima strategia per opere con caratteristiche di temporaneità; il reimpiego delle componenti dei
manufatti dismessi, non solo come materiale acciaio ma
come oggetto profilato nella sua forma e dimensione originale: sono questi gli strumenti di cui possiamo disporre
per determinare, sin dall’inizio, un processo realizzativo
13
l’opinione
La crisi dell’economia mondiale e
nazionale: come uscire dall’impasse?
Prof. Giuliano Noci, Ordinario di Marketing Politecnico di Milano
manni notizie 1/2009
Si rende inevitabile ed improcrastinabile da
parte delle imprese l’avvio di un processo di
ammodernamento dei processi di gestione,
che superi i limiti strutturali già evidenziati
delle imprese a conduzione familiare.
14
Quotidianamente notizie e analisi fotografano la crisi che
ha colpito l’economia mondiale dando la percezione dei
fenomeni in atto. Il forte calo dell’economia con i maggiori
livelli di consumo mondiali, quella americana, ha portato
con sé conseguenze a catena ulteriori a quelle ben note
legate al mondo finanziario. La Cina affermatasi come la
fabbrica del mondo, costruendo la sua ricchezza sulle
esportazioni, si trova a far fronte ad un pesante calo degli
ordini e degli investimenti e alla conseguente chiusura
di circa 670 mila stabilimenti di settori diversi nel corso
del 2008, secondo i dati diffusi dal “Consiglio di Stato”.
Come per la Cina vi sono segnali chiari di sofferenza per
tutte le economie nazionali dei mercati emergenti: produzione industriale indiana il calo dello 0,4% a ottobre
(l’ultimo calo era stato registrato nel 1993), rischio di
recessione per la Federazione Russa avvalorato da un
crollo della produzione industriale del -10,3% a dicembre,
contrazione della produzione industriale turca tra il 2007
e il 2008 del 15,5%.
Su questa scia e sugli effetti del credit crunch, si sono
determinati gli attuali scenari di paesi come la Germania e
l’Italia, che negli ultimi anni avevano decisamente puntato
sull’export. Le imprese tedesche hanno venduto in tutto
il mondo macchine utensili, veicoli industriali, progetti
infrastrutturali, e oggi, secondo le previsioni di Goldman
Sachs, si troveranno ad affrontare una contrazione del
6% della produzione industriale. L’Italia ancora fino al primo semestre del 2008 (e in alcuni casi anche oltre) aveva
registrato andamenti molto positivi nell’export trainati soprattutto dai prodotti del Made in Italy e dai prodotti della
meccatronica, avendo come principali mercati di sbocco
proprio la Germania (quota in valore pari al 35% nel 2008
e corrispondente a circa 2,8% del Pil italiano nel 2007),
gli Stati Uniti (quota in valore pari al 25%), Russia (24%),
Cina (7%) e a seguire Turchia, India e Brasile. Facile, dunque, capire come i recenti dati forniti dall’ISTAT sugli ordinativi e il fatturato industriale italiano a novembre 2008
fotografino tra le performance peggiori proprio il settore
della produzione di macchine e apparecchi meccanici
(fatturato -19%; ordinativi -25,6%; esportazioni -13,2) e
gli altri settori del Made in Italy.
È nelle pieghe di questi dati che si comprende la portata
dell’attuale crisi, ma anche le linee guida per una ripar-
tenza dell’economia italiana. Ritengo, infatti, possibile per
l’Italia uscire dalla crisi più forte e competitiva di quando
vi è entrata, a patto si sia in grado di scongiurare due
minacce che gravano sul panorama economico attuale e
di cogliere e capitalizzare le due opportunità che la crisi è
in grado di “generare” e/o facilitare.
Il primo grave rischio per il sistema economico globale è
quello legato alla deriva a cui potrebbero portare alcune
posizioni protezionistiche che iniziano a manifestarsi in
risposta alla crisi.
Il secondo grave rischio, che vedo soprattutto per l’industria italiana, è quello legato alle debolezze che notoriamente caratterizzano la tipica struttura familiare delle
nostre piccole e medie imprese e alle ripercussioni che
la stretta del credito in atto da parte degli istituti bancari
rischia di avere su questo terreno.
Venendo alle opportunità per il nostro sistema Paese,
ritengo che lo shock indotto da questa crisi – la più
grave dal 1929 – renda inevitabile per il nostro Governo
l’adozione di programmi e investimenti che negli ultimi
decenni sono stati continuamente procrastinati. Intendo
in primo luogo far riferimento all’opportunità di dare finalmente concreto avvio ad un grande piano di investimenti
in infrastrutture, in grado di colmare il gap che da sempre penalizza la competitività delle nostre imprese e al
contempo di fungere da stimolo alla ripresa economica.
Gioca a favore anche la formidabile occasione, ma anche
responsabilità, della aggiudicazione a Milano dell’Expo
Universale del 2015 e le infrastrutture che inevitabilmente
dovranno essere realizzate per garantire la buona riuscita
della manifestazione.
Paradossalmente la stessa stretta del credito può essere
GIULIANO NOCI è
Ordinario di Marketing
presso il Politecnico
di Milano, Presidente
del Corso di Studio in
Ingegneria Gestionale
(Polo Regionale di
Como) e Vice Direttore
del Dipartimento di
Ingegneria Gestionale
presso il Politecnico di Milano, ove è anche
responsabile dei Progetti di Internazionalizzazione.
Dal 2005 è socio fondatore della società di
consulenza MetalC Srl e dal 2008 è opinionista
del TG1, TG2, SkyTg24 e dei principali quotidiani
nazionali.
l’opinione
foriera di cambiamenti in positivo; essa porta infatti ad
un’accelerata conclusione delle situazioni imprenditoriali più critiche, che già prima della crisi sopravvivevano
prolungando l’agonia e creando inefficienze croniche nel
sistema imprenditoriale italiano. Parallelamente, si rende
inevitabile e improcrastinabile da parte delle altre imprese
l’avvio di un processo di ammodernamento dei processi
di gestione, che superi i limiti strutturali già evidenziati
delle imprese a conduzione familiare e sia improntato ai
seguenti principi manageriali:
• analisi strategica e delle potenzialità dei mercati globali
come driver del modello di business;
• budgeting e contabilità industriale come “navigatori”
della gestione;
• efficientamento e digitalizzazione dei processi come
principale elemento di riduzione dei costi;
• qualità, innovazione e capacità di interpretazione e risposta alle eterogenee esigenze dei diversi mercati/clienti
come elementi su cui giocare la competitività.
È proprio in questa prospettiva che deve essere interpretata la scelta della Manni Sipre SpA di avviare nel corso
del primo semestre 2008 un percorso di analisi strategica
e delle potenzialità di alcuni mercati target. Il progetto ha
fornito ad oggi importanti risultati in termini di indicazioni
e strumenti di lavoro, ora a disposizione del management
per pianificare lo sviluppo della propria attività sia nella
difficile congiuntura attuale che nel medio-lungo periodo.
convegni
Il personale?
«Va allenato al cambiamento»
Dott. Stefano Ferrari, Giornalista Siderweb.com
Il 28 Novebre scorso, si è tenuto c/o Villa Baiana a Monticelli Brusati (BS) il convegno organizzato da Siderweb dal
titolo “Acciaio: strumenti operativi per affrontare la crisi”. Il
Dott. Emanuele Morandi, Presidente Siderweb, ha voluto al
tavolo dei relatori anche il nostro Amministratore Delegato,
Dott. Enrico Frizzera (con delega tra le altre allo Sviluppo
Risorse Umane). Riportiamo di seguito uno stralcio dell’articolo tratto dalla rivista Steel Market Outlook (edita sempre
da Siderweb) che riassume l’intervento.
manni notizie 1/2009
In un momento critico per il mercato dell’acciaio e, più in
generale, per l’economia del Paese, su che leve bisognerà agire per riuscire a sopravvivere? «Sul personale, un
aspetto strategico di primaria importanza». Questa è stata
la risposta di Enrico Frizzera (a.d. Manni Holding) durante
il seminario “Acciaio: strumenti operativi per affrontare la
crisi”.
Frizzera ha sottolineato che «oggi, dal punto di vista
congiunturale, ci sono ragioni che spingono all’ottimismo
ed altre che inducono al pessimismo». Le prime sono
legate «al fatto che attualmente a livello planetario si parla
di recessione, ma non si ritiene che ciò sia destinato a
trasformarsi in depressione -ha detto-. Questo in quanto
il momento negativo dipende da squilibri esogeni e non
endogeni». L’altra faccia della medaglia, però, «è rappresentata dall’impatto della crisi sull’industria, molto più evidente rispetto a quello sui servizi». Inoltre, il nostro Paese
«è molto esposto all’export, e ciò potrebbe essere uno
svantaggio: la ripresa arriverà solo oltre il 2010».
Passando dal mercato alla gestione del personale, Frizzera
si è concentrato soprattutto su due aspetti: la formazione
e l’allenamento al cambiamento. Per ciò che concerne il
primo aspetto «in questo momento sul mercato si rileva
una problematica decisiva: quella del credito». Con il crack
delle banche d’affari americane, la crescente difficoltà ad
ottenere denaro in prestito, i tagli dei fidi ed il rallentamento dell’attività economica, che impatta sulla solidità delle
aziende che hanno investito negli ultimi anni «per i nostri
agenti ed i nostri commerciali diventa importantissimo
saper valutare la “salute” dei clienti, onde evitare sorprese pericolose». Quindi «bisognerà andare oltre i vecchi
modelli di comportamento legati alle consuetudini o a
superficiali analisi del bilancio». Viceversa «c’è la necessità
di riuscire ad imparare a leggere tra le righe dei bilanci dei
clienti ed a valutarne la solidità e la tenuta futura in base
anche ai diversi settori di utilizzo cui si rivolgono, al livello
degli investimenti già avviati ed alla sostituibilità dei fattori
interni con servizi esterni». Grazie a queste analisi che gli
agenti e i commerciali dovranno iniziare a fare «si potranno
poi prendere decisioni strategiche per il rapporto con il
cliente».
Nei prossimi mesi «ci aspetta una forte selezione sul mercato: per questo vogliamo cambiare ed adattarci, anche
tramite l’evoluzione del nostro personale, che dovrà essere
più flessibile, pronto e ricettivo ad individuare i bisogni del
mercato ed a trovare il modo per soddisfarli».
Il relatore Dott. Enrico Frizzera.
15