MANNI NOTIZIE alte - La Vetrina delle Imprese
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MANNI NOTIZIE alte - La Vetrina delle Imprese
1/2009 Spedizione in A. P. 70% Fil. di Verona. In caso di mancato recapito restituire all’ufficio di Verona CMP detentore del conto, per la restituziona al mittente previo pagamento resi. MANNI NOTIZIE Malavolta Spa Certificata ISO 9001:2000 BAU 2009: nuovo record di presenze Isopan di Trevenzuolo: entra in funzione la nuova linea di produzione Speciale Clienti: CIB Carpenteria Industriale Bresciana Particolare costruttivo del nuovo padiglione fieristico Bologna. Pannelli di copertura: Isocop editoriale manni notizie 1/2008 manni notizie 1/2009 Complessità di Giuseppe Manni Presidente Gruppo Manni HP La nuova realtà emergente nel mondo occidentale, è la complessità. Viene studiata in filosofia, sociologia e nelle business school. Anche i biologi spiegano che i maggiori traguardi raggiunti dagli organismi hanno origine da una maggiore complessità. Ma cos’è la teoria della complessità? La complessità è varietà delle cose e delle situazioni in continuo cambiamento per effetto di varianti, alternative, differenze, opzioni ed infinite iterazioni tra di esse. Per capirne di più non occorre addentrarci in complicati ragionamenti o in letture difficilissime, basterà capire il suo contrario, cioè la semplicità che, invece, si basa sulla stabilità (almeno di alcune componenti). Anche nel nostro lavoro siamo in presenza della complessità. Si vive un continuo incremento di prodotti, servizi, gamme. A loro volta i segmenti di mercato crescono di numero ma si riducono di dimensione (lotti sempre più piccoli). Così i modelli organizzativi sono più articolati ed includono nuove funzioni. Ma attenzione, il fenomeno può diventare pericoloso quando la complessità è subita e non controllata e gestita. Quali sono i sintomi? Per esempio nei casi di complessità crescente i manager fanno più fatica a riconoscere la differenza tra urgenza ed importanza. Altro sintomo quando l’attenzione si sposta sul singolo anzichè sulla squadra; e così facendo si perde la capacità di gestire una quantità di variabili superiori a quelle gestibili dalla somma delle singole persone. Altro segnale di complessità subita, è l’eccessiva attenzione alla concorrenza occupando così risorse preziose utilizzabili invece per l’allargamento di spazi di mercato; come dire che una guerra tra predatori su un territorio di caccia sempre più ristretto, risulterebbe fatale agli stessi predatori che meglio sarebbe si occupassero di allargare gli orizzonti del pascolo. Era una prassi che il management avesse un atteggiamento ambiguo verso la complessità. Jack Welch ex CEO di General Electric, dice a proposito: “Quando il tasso di cambiamento all’esterno di un’organizzazione è maggiore del tasso di cambiamento al suo interno, la fine è vicina per l’azienda”. Invece, ora, molti imprenditori e manager riconoscono che la capacità di sfruttare un più elevato livello di complessità crea vantaggi competitivi difendibili. La Complessità costringe a cercare a tutti i costi la massima efficacia accettando, per esempio, differenziazioni di prodotti, servizi, decentramenti ed internazionalizzazioni rinunciando perfino a qualche economia di costo. La Complessità va, per contro, nella direzione della semplificazione di certe strutture aziendali come l’utilizzo di programmi più adatti ad intercettare e a registrare la complessità della domanda oppure come procedure aziendali più snelle e flessibili e, più di tutto, induce a moltiplicare il numero e la qualità dei contatti con la clientela. La Complessità dunque non è il male dei nostri tempi ma soltanto la rappresentazione fedele del veloce cambiamento in atto. Diventa pertanto un’opportunità se sapremo anche noi altrettanto velocemente cambiare prima e meglio di altri. Questo è l’augurio più vero che ci scambiamo per l’anno nuovo. centri servizi Come ridurre i costi e garantire la qualità? Gli elementi strutturali finiti sono la nostra risposta di Marco Salvetti e Tiziano Ferrario Il Centro Servizi Manni Sipre e tutto il Gruppo Manni con il prodotto meccanico finito (detto ESF meccanico), si prefiggono di affiancare il Cliente nell’industrializzazione, di produrre e gestire l’intera commessa o il nuovo prodotto a costi certi e predeterminati, secondo tempistiche fissate. Accompagnando i clienti nei cambiamenti del mercato, delle abitudini d’acquisto, e delle esigenze della clientela finale, il Centro Servizi Lamiere di Mozzecane ha negli anni subito un’evoluzione che ha portato progressivamente ad implementare nuovi e più completi servizi, consentendo oggi di proporre un’offerta senza eguali nel panorama nazionale e continentale. La recente congiuntura e le conseguenti sfide poste dal mercato stanno altresì aprendo nuove ed insperate opportunità. Di fatto l’impressione è che si stia innescando un’inversione di tendenza in merito a “storici” fenomeni di delocalizzazione in paesi extra UE (Far East in particolare) non in grado oggi di offrire prodotti su commessa, in tempi celeri e di qualità accettabile, con elevati livelli di personalizzazione. Il rovescio della medaglia mostra però un elevato onere nella gestione di lavori di maggior complessità (dal punto di vista tecnico e gestionale), l’emergere di nuove normative (come la recente ISO 3834-2), la necessità di reperire nuove Esempio ESF - Elemento strutturale finito meccanico Esempio ESF - Elemento strutturale finito meccanico manni notizie 1/2009 competenze e maestranze. Proprio per sostenere attivamente la clientela in questa nuova fase di mercato, il Centro Servizi Manni Sipre e tutto il Gruppo Manni, con il prodotto meccanico finito (detto ESF meccanico) si prefiggono di affiancare il cliente nell’industrializzare, produrre e gestire l’intera commessa a costi certi e predeterminati, secondo tempistiche fissate. Tutto ciò consente al cliente di terzializzare complessità ed attività produttive onerose, liberando risorse impiegabili in maniera più profittevole. Il servizio proposto va ben oltre i vantaggi tecnici ed economici sopra menzionati: la cessione di tutta la fase realizzativa porta sì vantaggi nella riduzione dei costi, avendo un unico interlocutore ed ottenendo manufatti di elevato standard qualitativo, ma favorisce anche una riduzione della forbice tra tempi di incasso e pagamento (un beneficio finanziario non da poco in tempi di stretta creditizia). Come se non bastasse, la maggior integrazione con le capacità tecniche e scientifiche di Icom Engineering consente di affiancare i partner nell’elaborazione di nuovi prodotti o nell’affrontare nuovi mercati. Le sfide del mondo di oggi non possono essere affrontate da soli o confidando su partner a loro volta confusi ed improvvisati, ma occorre sempre più “fare sistema” con realtà industriali, quale la nostra, solide e preparate per affrontare i cambiamenti in atto nel mercato, forti delle proprie risorse tecniche ed umane. Le soluzioni vincenti per il prossimo futuro sono necessariamente frutto del lavoro di squadra tra noi ed i nostri clientipartner. I primi frutti già si vedono. 3 certificazioni Malavolta SpA certificata ISO 9001:2000 di Ivano Vitali Nell’ottica di aumentare i servizi alla clientela, obiettivo primario del 2009, la società Malavolta SpA nel mese di novembre u.s. ha conseguito la certificazione del proprio Sistema di Gestione della Qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000. Malavolta SpA è pertanto in grado di assicurare e garantire, ai propri clienti, gli obiettivi di qualità, capacità di rispondere alla domanda anche per quanto attiene il rispetto dei termini di consegna prefissati, facendo riferimento: • alla forza della propria struttura organizzativa nella quale sono chiaramente definite le responsabilità, le competenze e la specifica autorità di tutto il personale che dirige, esegue e verifica le varie attività che influenzano la Qualità; • alla dotazione dei moderni impianti a disposizione; • alle più innovative tecniche di produzione applicate nei suoi due centri di Monteprandone e Jesi. Malavolta SpA, assieme alla controllante Manni Sipre SpA, è ora in grado di fornire prodotti con requisiti qualitativi uniformi ed in linea con quanto prescritto dal nuovo D.M. del 14/01/2008 (“Testo Lavorazione su lamiera Unico sulle costruzioni”), da tutti i suoi Centri Servizi, attraverso la prontezza di integrazione sinergica tra tutte le unità operative del Gruppo. L’estensione della certificazione di qualità a Malavolta SpA, oltre a rappresentare una straordinaria occasione di arricchimento professionale, è servita anche, attraverso i vari interventi di formazione svolti, ad arricchire di nuove nozioni e contenuti la dotazione intellettuale di tutte le maestranze e di tutti i comparti aziendali. Vanno ringraziati tutti i responsabili di funzione interni ed esterni alla Malavolta SpA per la partecipazione e la professionalità dimostrate. manni notizie 1/2009 MALAVOLTA SpA Centri Operativi di Monteprandone e Jesi 4 Elenco dei principali prodotti e servizi Certificati: - prelavorazioni di Travi (taglio, foratura, scantonatura, sabbiatura verniciatura); - prelavorazioni di Lamiere (Ossitaglio, Plasma foratura a C.N.); - commercializzazione di Prodotti quali Profilati, Tubi, Travi, Lamiere e Ferramenta. centri servizi Servizio e qualità al cliente vengono prima del prezzo: la scelta di superare la crisi economica con nuovi investimenti tecnologici di Angelo Minchio Il 2009 sarà probabilmente l’anno che segnerà una svolta epocale nel modo di fare impresa. La congiuntura negativa in atto, ci proietta verso un periodo denso si difficoltà sia nella gestione della finanza che nel raggiungimento degli obiettivi commerciali che, in antitesi con la forte diminuzione dei consumi, richiedono comunque un aumento delle vendite. Assisteremo pertanto alla totale scomparsa della finanza allegra e/o creativa che l’avvento della globalizzazione ci aveva suggerito con il ritorno ad investimenti volti esclusivamente all’acquisto di macchinari che ci permettano l’aumento della produttività con una notevole flessibilità d’impiego senza penalizzare la qualità. Infatti, da sempre, ma maggiormente nei momenti di crisi dove i volumi sono i primi ad essere penalizzati, la sopravvivenza e la crescita di un’azienda sono basate essenzialmente sul consolidamento dei vecchi clienti ed il proporsi ai nuovi con il servizio e la qualità ancor prima del prezzo. Servizio inteso come possibilità di fornire al cliente che si rivolge al Centro Servizi Inox prodotti lunghi (tondi, piatti, angolari, tubi) e prodotti piani (bramme e lamiere nei formati commerciali e spianate a misura) con lavorazioni superficiali di satinatura, spazzolatura, fiorettatura e lucidatura a specchio senza che questi siano costretti a rivolgersi ad altri centri di servizio per soddisfare le loro necessità. Una ulteriore opportunità che possiamo proporre ai nostri clienti e che va sfruttata con intelligenza commerciale è quella che ci viene offerta dalla nostra appartenenza al Gruppo Manni un importante e consolidato gruppo di aziende che operano nel settore della siderurgia e che, lavorando in modo sinergico, possono portare al raggiungimento dell’obiettivo comune che è quello di acquisire nuovi mercati e nuove opportunità oggi più di ieri indispensabili per la crescita e lo sviluppo di tutti. Lucidatura, fiorettatura, spianatura manni notizie 1/2009 5 fiere BAU 2009: nuovo record di presenze di Andrea Caneva Il Gruppo Manni e la ISOPAN hanno partecipato dal 12 al 17 gennaio 2009 alla fiera BAU di Monaco di Baviera, l’appuntamento fieristico più importante d’Europa con i suoi 211 mila visitatori, di cui 36 mila da paesi esteri (non Germania) e oltre 1900 espositori provenienti da 42 paesi che occupano una superficie espositiva di oltre 180 mila m2. L’elevato numero di visitatori, un record per la fiera, conferma l’importanza dell’edilizia e la fiducia accordata al nostro settore, e viene preso di buon auspicio per questo anno che, in varie occasioni, ha destato timori. Gli spazi espositivi sono stati molto curati e senz’altro di alto livello, a dimostrare la professionalità e la determinazione anche della Isopan nel presentarsi nel modo migliore a questo evento dove si sono incontrati clienti storici e nuovi potenziali clienti anche di elevato profilo. Lo stand era presidiato dalla nostra rete di vendita in Germania ed anche dal responsabile di area. Il nuovo pannello ISODOMUS in continuo ha destato molto interesse in particolare per le varie applicazioni anche in campo residenziale, come dimostrato dai vari studi di architettura e progettazione che hanno chiesto informazioni e dai giornalisti di settore che hanno identificato in Isodomus un prodotto innovativo, come già successo alla fiera di Hannover dello scorso novembre. La fiera ha puntato molto anche come via di superamento della crisi, sui prodotti innovativi ed ad alta efficienza energetica, e infatti i pannelli isolanti Isopan ben incarna- manni notizie 1/2009 Lo stand 6 no questa caratteristica con spessori che dai 30 mm arrivano nelle coperture ai 120 mm e nelle pareti ai 200 mm. Molto interesse anche per l’abbinamento di tecnologie fotovoltaiche alle coperture realizzate con pannelli isolanti, come dimostrato da varie aziende che con Isopan collaborano proprio in questo settore e come testimoniato dalla realizzazione durante il 2008 di una copertura per i magazzini della BOSCH elettrodomestici con 25 mila m2 di pannelli Isopan sui quali sono stati montati impianti fotovoltaici. HANNO SCRITTO DI NOI.... Dopo il successo della fiera di Hannover, Isopan è stata oggetto di alcuni articoli stampa di approfondimento sulla funzionalità e le caratteristiche del pannello ISODOMUS. Ecco un esempio tratto dalla rivista TOP AGRAR n. 1/2009. nuovi prodotti Isopan di Trevenzuolo: entra in funzione la nuova linea di produzione di Cesare Arvetti e Matteo Floriani Le soluzioni Isopan permettono di costruire una copertura funzionale, di ampio pregio estetico, leggera, sicura, semplice nel montaggio, impermeabile, consentendo di soddisfare la maggior parte delle normative in materia di vincoli paesaggistici. Isopan ha annunciato con soddisfazione l’entrata in funzione lo scorso dicembre della nuova linea di produzione in continuo presso lo stabilimento di Trevenzuolo, che permetterà di realizzare una gamma di nuovi prodotti che si chiameranno: Isoclass, Isovela, Isodomus classic ed Isodomus Mediterraneo. Isovela è un pannello di copertura dal profilo innovativo, dove alle greche (3 o 5 per metro) dal profilo geometrico, si sostituiscono 6 onde sinusoidali, che cancellano il concetto di “profilo industriale”, sostituendolo con uno di pregio estetico, ideale per coperture di grande estensione, e di facile montaggio. Trova la sua naturale applicazione in edifici agricoli ed industriali e nella sanificazione e sostituzione di coperture in fibra di amianto. Isoclass è un pannello dalla sezione ondulata, studiato per impiego in parete, sia in orizzontale che in verticale, e caratterizzato dal sistema ad incastro e fissaggio nascosto che ne consentono l’impiego su edifici di alto valore estetico. Isoclass, per accontentare i professionisti del settore, è stato studiato con un giunto, che ne permette l’accoppiabilità con Isoparete Plissé al fine di ottenere una modularità ed una varietà di abbinamenti che non pongono limiti se non quelli dettati dalla fantasia del progettista. La linea Isodomus rappresenta una serie di pannelli monolitici dove la lamiera esterna, riproduce per tutta la sua estensione, la sagoma dei coppi o delle tegole. I pannelli vengono prodotti in due tipologie di aspetto esterno: Isodomus, che riproduce l’aspetto della tegola portoghese ed Isodomus Classic, che riproduce il profilo del coppo tradizionale; un terzo prodotto, l’Isodomus Mediterraneo, sempre con il profilo esterno a coppo, ma con la parte interna ondulata, è stato progettato e pensato per abbattere i costi ed ottenere una ventilazione semplice del tetto. Su quest’ultima gamma, Isopan ha deciso di investire fortemente, inserendo all’interno del suo staff un professionista, con lo scopo di offrire ai propri clienti un aiuto per approfondire e risolvere al meglio gli aspetti tecnici legati al cantiere. L’entrata nel settore civile ed agricolo, rappresenta una sfida da affrontare per vincerla, come vuole lo stile ISOPAN. La nuova linea di produzione in continuo manni notizie 1/2009 7 nuovi progetti Costruzione modello del 5° magazzino frigorifero per la “Città del Freddo” di Fidenza di Roberto Bernardoni L’esperienza di una realizzazione di notevoli dimensioni completata in tempi brevi, attraverso un effettivo metodo di industrializzazione integrato che, ha consentito di sfruttare al meglio le risorse del CAD e del CAM nell’utilizzo delle quali MANNI SIPRE rappresenta l’eccellenza non solo in Italia. Questa è stata l’applicazione pilota del metodo “ESF. Vogliamo parlarvi del metodo innovativo sotto molteplici aspetti messo in campo dal Gruppo Manni per realizzare il 5° magazzino frigorifero per il complesso frigorifero “Città del Freddo” di Fidenza. Quello che preme trasmettere è l’esperienza di una realizzazione di notevoli dimensioni completata in tempi brevi, attraverso un effettivo metodo di industrializzazione integrato che ha consentito di sfruttare al meglio le risorse del CAD e del CAM nell’utilizzo delle quali il Gruppo MANNI rappresenta l’eccellenza non solo in Italia. manni notizie 1/2009 Questa è stata l’applicazione pilota del metodo “ESF: ELEMENTI STRUTTURALI FINITI” testato sulla 8 progettazione d’officina, la fabbricazione e la posa in opera di un fabbricato di oltre 25.000 m2 per 1.500 tonnellate di peso, e ora a disposizione di tutti i clienti del Gruppo. Come già accennato nella premessa, il fabbricato rientra nella tipologia classica dei fabbricati ad uso industriale perciò è questo approccio che ha consentito ad ICOM, in virtù di una esperienza di avanguardia nella progettazione, attraverso una effettiva sinergia con l’esperienza nell’industrializzazione dell’acciaio del Gruppo Manni, la realizzazione di una struttura complessa in tempi brevi e a costi coerenti con le aspettative del cliente, in linea perciò con la strategia “customer satisfaction” che anima il Gruppo. In questa circostanza il ruolo di ICOM è parte del disegno della Capogruppo che vede la missione della stessa in qualità di laboratorio avanzato per la messa a disposizione degli oltre ottomila clienti del Gruppo Manni di servizi sempre più competitivi, fino al prodotto finito, per la resa industriale dell’acciaio, dando un fattivo contributo a rendere sempre più interessante l’offerta del gruppo ai “concorrenti” della ICOM. Da questa filosofia deriva l’offerta del SERVIZIO ELEMENTI STRUTTURALI FINITI che offre al costruttore l’opportunità di disporre di elementi strutturali finiti in funzione del grado di fabbricabilità industriale che riesce o può raggiungere. nuovi progetti Nel caso che stiamo illustrando di un fabbricato industriale, la produzione è stata integralmente realizzata negli stabilimenti del Gruppo con queste scelte: - copertura in profilati e piastre a nodi integralmente bullonati; - controventi in profilati e piastre a nodi integralmente bullonati; - baraccatura in profilati e piastre a nodi integralmente bullonati; - colonne e baionette in soluzione mista bullonata-saldata. Vediamo perciò che, con una progettazione mirata e sfruttando le possibilità offerte dai servizi di scantonatura dei profilati e di saldatura di piastre già prelavorate in sede, si può giungere anche alla fornitura della totalità delle lavorazioni all’interno del Gruppo, fatto nuovo questo nel campo dei servizi di prelavorazione. Nel quadro della razionalizzazione dell’uso dell’acciaio ha rilevanza la possibilità offerta dal SERVIZIO ESF di utilizzare materiali di caratteristiche di resistenza mirate alle effettive necessità locali di sollecitazione; così possiamo avere membrature di travi di classe di resistenza diverse in linea con la logica di industrializzazione dei prodotti più evoluti della meccanica. Ciò è reso possibile in quanto col servizio integrato ESF vi è la possibilità di disporre di tutte le qualità di acciaio del mercato presenti nei magazzini del Gruppo e soprattutto di disporre di un sistema di produzione in qualità, che evita i rischi che corrono piccole organizzazioni, di non tracciabilità dei materiali lavorati e conseguenti rischi di errati accoppiamenti di qualità del materiale a necessità statiche del manufatto. Infine, non sono da trascurare i notevoli vantaggi nel risparmio di risorse derivanti dall’utilizzo di un sistema integrato CAD-CAM. Diamo alcuni cenni sulle caratteristiche dell’opera: Costruzione a struttura in acciaio del 5° magazzino frigorifero per il complesso frigorifero “Città del Freddo” da realizzarsi nel comune di Fidenza (PR). DESCRIZIONE DELL’OPERA L’opera consiste nella costruzione del 5° magazzino frigorifero per il complesso frigorifero “Città del Freddo” realizzato nel comune di Fidenza (PR). La superficie coperta in pianta è di circa 25500 m2. La copertura è formata da pannelli di lamiera grecata sostenuti da un’orditura di arcarecci disposti longitudinalmente. Un’adegua ta controventatura di falda irrigidisce gli elementi propri di copertura e riporta sugli allineamenti principali le azioni dinamiche del vento. Le capriate sono di tipo reticolare a giunti completamente bullonati e sono disposte ad un passo tipico di 5,85 metri. Sono previste travi di banchina, sempre bullonate, per sostenere le capriate nei punti in cui non vi sono colonne. Le fiancate ed i frontoni del fabbricato sono tamponati con pannelli di lamiera grecata sostenuti da un’orditura di arcarecci disposti orizzontalmente Le colonne sono fissate alla base mediante tirafondi inghisati nei plinti in calcestruzzo armato. Longitudinalmente la stabilità è assicurata da portali di controventamento. Le sollecitazioni sono calcolate considerando che i materiali utilizzati abbiano comportamento elastico-lineare. Le verifiche delle sezioni sono state eseguite utilizzando il metodo degli stati limite. manni notizie 1/2009 MATERIALI IMPIEGATI per gli elementi costruttivi principali: - Arcarecci: profili a C laminati a freddo in S275JR - Capriate e travi di banchina: angolari laminati a caldo in S275JR ed S355J0 - False capriate: profili ad H laminati a caldo in S275JR - Colonne, montanti e baionette: profili ad H laminati a caldo in S275JR ed S355J0 - Corridoio tecnico: profili ad H laminati a caldo in S275JR ed S355J0. 9 speciale clienti CIB, carpenteria industriale bresciana di Sivio Agosti Lo scorso mese di dicembre abbiamo avuto il piacere d’incontrare, con il Presidente Giuseppe Manni, l’A.D. della CIB di Castegnato (Brescia), il Geom. Luciano Mattanza. La CIB (Carpenteria Industriale Bresciana) cliente storico della Manni Sipre di Crema, è un’azienda che ha origini lontane: fondata nel 1968 ad opera dei soci Luciano Mattanza (che tuttora conduce assieme ai figli Marcella, Rossana e Lorenzo), Marcello Molinari e Carlo Pasini, conta oggi oltre 60 dipendenti diretti con un indotto di 8-10 officine. Il fatturato del 2008 ha superato i 20 milioni di euro. Dal 1994 è certificata Iso 9001-2000 e dal 1996 ha ottenuto le certificazioni ASME. nia, Feralpi, VA Tech Hydro Austria. L’incontro con il Geom. Mattanza è stato particolarmente importante perché dopo un’analisi congiunta sulla difficile situazione economica e sulle prospettive di mercato per il 2009 è sorta da parte di entrambi la volontà di rispondere comunque in modo proficuo e positivo evidenziando aree possibili di collaborazione, atteggiamento questo, tipico di aziende che hanno alle La CIB dispone di attrezzature all’avanguardia come: - 2 presse di rispettivamente 400 e 500 tonnellate; - 1 tornio per lavorare fino a diametri di 13.400 mm; - 3 calandre di cui 1 arriva a calandrare a freddo lamiere fino a spessori di 75 mm; - Gru-carriponte di 100 tonnellate; - Forno per il trattamento termico con h=5,90 mt e l=10,30 mt Questa organizzazione permette alla CIB di primeggiare nel mercato delle condotte forzate, delle attrezzature per le industrie siderurgiche producendo carri trasferitori e siviere di propria progettazione ma anche in quello della costruzione di capannoni per acciaierie e forgiature. Tra i principali clienti la CIB annovera: Ansaldo Energia, Alstom France, Siemens Austria, Demag Germa- Capannone Forgiatura Vienna manni notizie 1/2009 Condotta forzata 10 speciale clienti Spherical Valve Converter Voest manni notizie 1/2009 spalle una storia pluridecennale. Il Presidente, Giuseppe Manni, forte del progetto di sinergia tra le varie aziende controllate dal Gruppo Manni, ha sottolineato come, per le diverse aree di business della CIB ci sia sempre una risposta adeguata del Gruppo con prodotti e servizi che vanno dall’ingegneria e consulenza di progettazione (Icom Engineering) all’offerta di prodotti e servizi (con la Manni Sipre, la Isopan e la CMM). La sinergia come ha evidenziato, pone in evidenza il concetto che economia, qualità e tempistiche possono essere rispettate solo con una visione globale delle problematiche ed un appropriato approccio ad un processo che unisca l’ingegneria con la produzione, consentendo scelte più opportune e coerenti. 11 cultura dell’acciaio Alcune considerazioni sulla sostenibilità della produzione infrastrutturale Prof. Enzo Siviero, Ordinario di Teoria e Progetto di Ponti - Università IUAV di Venezia. con gli architetti Alessandro Stocco e Luigi Siviero L’uso dell’acciaio ha assunto ormai una dimensione qualitativa nell’ambito infrastrutturale di eccezionale interesse. Ciò viene declinato anche in ambito universitario all’insegna del trinomio ricerca/didattica/professione. Il gruppo da me formato che vede insieme ingegneri e architetti è molto attivo a livello nazionale ed internazionale. Alcune riflessioni ho voluto porre di seguito, con la partecipazione di due giovani architetti che stanno coniugando un’attività accademica, anche se solo agli inizi, con un atteggiamento culturale di grande forza in campo progettuale, nelle espressioni concettuali più alte. I miei compagni di viaggio sono due giovani architetti, Luigi Siviero dottorando alla Scuola di Dottorato di Ingegneria Ambientale presso l’Università degli Studi di Trento e Alessandro Stocco prossimo dottorando presso l’Università di Nova Gorica (la cui sede a Venezia è indicativa di un rapporto internazionale di grande valore etico) altri contributi seguiranno nei tempi a venire. A corredo ho ritenuto di proporre le immagini di due opere da me progettate unitamente all’arch. Lorenzo Attolico. Tra i materiali utilizzati oggi nella realizzazione di opere infrastrutturali, l’acciaio appare come strumento privilegiato al raggiungimento di elevati livelli di qualità progettuale; materiale emblematico nella progressione concezione-progettazionerealizzazione-vita-riutilizzo tendente al massimo sviluppo socio-tecnologico dell’infrastruttura, l’acciaio è infatti caratterizzato da una forte flessibilità nel campo della tecnologia costruttiva, grazie alla reversibilità dei processi necessari alla sua produzione. La ricerca scientifica accademica, nel corso dell’ultimo decennio, ha sviluppato un fronte che guarda al paesaggio con occhi differenti rispetto al passato. La convenzione Europea del Paesaggio ne ha consolidato ed ufficializzato una differente definizione, che riunisce in sé non solo gli ambiti territoriali d’eccellenza, ma anche Ponte pedonale a Borgo Tossignano. Bologna , L opera è stata premiata nella categoria ,, estetica ponti di piccola luce , da Footbridge Awards 2008 manni notizie 1/2009 ,, 12 cultura dell’acciaio Passerella ciclopedonale Ponte Pelosa sul Canale Brentella dell’opera che sia in grado di rispondere in maniera efficace alle esigenze di uno standard di ecocompatibilità infrastrutturale. Conoscenza del processo produttivo nella consapevolezza delle potenzialità dello scarto, nel senso più ampio del termine, e controllo dell’energia incorporata: queste alcune strade praticabili che portano a dotare del carattere di compatibilità ambientale l’infrastruttura e renderla dunque uno strumento per lo sviluppo sostenibile. Il materiale acciaio con le sue potenzialità intrinseche, è attualmente tra quelli che più si prestano alla determinazione di un processo di realizzazione coerente con le caratteristiche che l’attuale era produttiva attende. Prof. Ing. Enzo Siviero Professore Ordinario di Teoria e Progetto di Ponti presso l’Università IUAV di Venezia. Vicepresidente e membro del Consiglio Universitario Nazionale per l’area 08 Ingegneria Civile ed Architettura. Opera sui temi del rapporto ingegneria ed architettura con particolare riferimento alla materia dei ponti e viadotti, sia in ambito accademico, sia in ambito professionale. Dirige la rivista Galileo giornale del Collegio degli Ingegneri della Provincia di Padova. manni notizie 1/2009 i territori della quotidianità e del degrado, elevandone il valore a risorsa economica per l’uomo. Ci si attende, dunque, che il progetto per il paesaggio sia fortemente condizionato dagli aspetti legati alla sostenibilità: in particolar modo ci si attende che vengano condotti in quest’ambito quei temi che sino ad ora sembrerebbero essersi sviluppati all’interno di sé stessi, pur determinando pesanti conseguenze paesaggistiche. Il progetto dell’infrastruttura, ad esempio, diviene un importantissimo campo di sperimentazione ed una prova di lungimiranza per la nostra generazione, i cui risultati saranno evidenti già nei prossimi anni, considerato il vertiginoso sviluppo del territorio cui abbiamo assistito sino ad ora. All’ecocompatibilità infrastrutturale dell’opera, quale tematica specifica della più generale compatibilità ambientale, si può giungere attraverso il controllo di due aspetti: la riduzione dei consumi nella fase produttiva - da porsi in relazione all’innovazione dei processi di trasformazione delle materie prime e dei semilavorati - e la riduzione dei consumi energetici attraverso la diffusione di una cultura progettuale attenta ai vari stadi vitali dell’opera ed alla riciclabilità dei materiali, oltre che al riutilizzo delle componenti. Una logica progettuale attenta al valore dell’opera in termini energetici, ne valuta da un lato l’energia incorporata necessaria per realizzarla (il suo valore intrinseco) e dall’altro il risultato del bilancio sociale derivato dalla sua realizzazione nel contesto territoriale specifico (il suo valore estrinseco). Tra i materiali utilizzati oggi nella realizzazione di opere infrastrutturali, l’acciaio appare come strumento privilegiato al raggiungimento di elevati livelli di qualità progettuale; materiale emblematico nella progressione concezioneprogettazione-realizzazione-vita-riutilizzo tendente al massimo sviluppo socio-tecnologico dell’infrastruttura, l’acciaio è infatti caratterizzato da una forte flessibilità nel campo della tecnologia costruttiva, grazie alla reversibilità dei processi necessari alla sua produzione. L’alta resa nel processo di riciclo in relazione alla bassa quantità di energia necessaria per la produzione di acciaio secondario (9 MJ contro i 35MJ necessari per la produzione di 1 kg); la reversibilità sia strutturale che funzionale dovuta alla possibilità di disassemblamento degli elementi e di ricostruzione del manufatto secondo configurazioni completamente diverse una volta concluso il primo ciclo vitale, ottima strategia per opere con caratteristiche di temporaneità; il reimpiego delle componenti dei manufatti dismessi, non solo come materiale acciaio ma come oggetto profilato nella sua forma e dimensione originale: sono questi gli strumenti di cui possiamo disporre per determinare, sin dall’inizio, un processo realizzativo 13 l’opinione La crisi dell’economia mondiale e nazionale: come uscire dall’impasse? Prof. Giuliano Noci, Ordinario di Marketing Politecnico di Milano manni notizie 1/2009 Si rende inevitabile ed improcrastinabile da parte delle imprese l’avvio di un processo di ammodernamento dei processi di gestione, che superi i limiti strutturali già evidenziati delle imprese a conduzione familiare. 14 Quotidianamente notizie e analisi fotografano la crisi che ha colpito l’economia mondiale dando la percezione dei fenomeni in atto. Il forte calo dell’economia con i maggiori livelli di consumo mondiali, quella americana, ha portato con sé conseguenze a catena ulteriori a quelle ben note legate al mondo finanziario. La Cina affermatasi come la fabbrica del mondo, costruendo la sua ricchezza sulle esportazioni, si trova a far fronte ad un pesante calo degli ordini e degli investimenti e alla conseguente chiusura di circa 670 mila stabilimenti di settori diversi nel corso del 2008, secondo i dati diffusi dal “Consiglio di Stato”. Come per la Cina vi sono segnali chiari di sofferenza per tutte le economie nazionali dei mercati emergenti: produzione industriale indiana il calo dello 0,4% a ottobre (l’ultimo calo era stato registrato nel 1993), rischio di recessione per la Federazione Russa avvalorato da un crollo della produzione industriale del -10,3% a dicembre, contrazione della produzione industriale turca tra il 2007 e il 2008 del 15,5%. Su questa scia e sugli effetti del credit crunch, si sono determinati gli attuali scenari di paesi come la Germania e l’Italia, che negli ultimi anni avevano decisamente puntato sull’export. Le imprese tedesche hanno venduto in tutto il mondo macchine utensili, veicoli industriali, progetti infrastrutturali, e oggi, secondo le previsioni di Goldman Sachs, si troveranno ad affrontare una contrazione del 6% della produzione industriale. L’Italia ancora fino al primo semestre del 2008 (e in alcuni casi anche oltre) aveva registrato andamenti molto positivi nell’export trainati soprattutto dai prodotti del Made in Italy e dai prodotti della meccatronica, avendo come principali mercati di sbocco proprio la Germania (quota in valore pari al 35% nel 2008 e corrispondente a circa 2,8% del Pil italiano nel 2007), gli Stati Uniti (quota in valore pari al 25%), Russia (24%), Cina (7%) e a seguire Turchia, India e Brasile. Facile, dunque, capire come i recenti dati forniti dall’ISTAT sugli ordinativi e il fatturato industriale italiano a novembre 2008 fotografino tra le performance peggiori proprio il settore della produzione di macchine e apparecchi meccanici (fatturato -19%; ordinativi -25,6%; esportazioni -13,2) e gli altri settori del Made in Italy. È nelle pieghe di questi dati che si comprende la portata dell’attuale crisi, ma anche le linee guida per una ripar- tenza dell’economia italiana. Ritengo, infatti, possibile per l’Italia uscire dalla crisi più forte e competitiva di quando vi è entrata, a patto si sia in grado di scongiurare due minacce che gravano sul panorama economico attuale e di cogliere e capitalizzare le due opportunità che la crisi è in grado di “generare” e/o facilitare. Il primo grave rischio per il sistema economico globale è quello legato alla deriva a cui potrebbero portare alcune posizioni protezionistiche che iniziano a manifestarsi in risposta alla crisi. Il secondo grave rischio, che vedo soprattutto per l’industria italiana, è quello legato alle debolezze che notoriamente caratterizzano la tipica struttura familiare delle nostre piccole e medie imprese e alle ripercussioni che la stretta del credito in atto da parte degli istituti bancari rischia di avere su questo terreno. Venendo alle opportunità per il nostro sistema Paese, ritengo che lo shock indotto da questa crisi – la più grave dal 1929 – renda inevitabile per il nostro Governo l’adozione di programmi e investimenti che negli ultimi decenni sono stati continuamente procrastinati. Intendo in primo luogo far riferimento all’opportunità di dare finalmente concreto avvio ad un grande piano di investimenti in infrastrutture, in grado di colmare il gap che da sempre penalizza la competitività delle nostre imprese e al contempo di fungere da stimolo alla ripresa economica. Gioca a favore anche la formidabile occasione, ma anche responsabilità, della aggiudicazione a Milano dell’Expo Universale del 2015 e le infrastrutture che inevitabilmente dovranno essere realizzate per garantire la buona riuscita della manifestazione. Paradossalmente la stessa stretta del credito può essere GIULIANO NOCI è Ordinario di Marketing presso il Politecnico di Milano, Presidente del Corso di Studio in Ingegneria Gestionale (Polo Regionale di Como) e Vice Direttore del Dipartimento di Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano, ove è anche responsabile dei Progetti di Internazionalizzazione. Dal 2005 è socio fondatore della società di consulenza MetalC Srl e dal 2008 è opinionista del TG1, TG2, SkyTg24 e dei principali quotidiani nazionali. l’opinione foriera di cambiamenti in positivo; essa porta infatti ad un’accelerata conclusione delle situazioni imprenditoriali più critiche, che già prima della crisi sopravvivevano prolungando l’agonia e creando inefficienze croniche nel sistema imprenditoriale italiano. Parallelamente, si rende inevitabile e improcrastinabile da parte delle altre imprese l’avvio di un processo di ammodernamento dei processi di gestione, che superi i limiti strutturali già evidenziati delle imprese a conduzione familiare e sia improntato ai seguenti principi manageriali: • analisi strategica e delle potenzialità dei mercati globali come driver del modello di business; • budgeting e contabilità industriale come “navigatori” della gestione; • efficientamento e digitalizzazione dei processi come principale elemento di riduzione dei costi; • qualità, innovazione e capacità di interpretazione e risposta alle eterogenee esigenze dei diversi mercati/clienti come elementi su cui giocare la competitività. È proprio in questa prospettiva che deve essere interpretata la scelta della Manni Sipre SpA di avviare nel corso del primo semestre 2008 un percorso di analisi strategica e delle potenzialità di alcuni mercati target. Il progetto ha fornito ad oggi importanti risultati in termini di indicazioni e strumenti di lavoro, ora a disposizione del management per pianificare lo sviluppo della propria attività sia nella difficile congiuntura attuale che nel medio-lungo periodo. convegni Il personale? «Va allenato al cambiamento» Dott. Stefano Ferrari, Giornalista Siderweb.com Il 28 Novebre scorso, si è tenuto c/o Villa Baiana a Monticelli Brusati (BS) il convegno organizzato da Siderweb dal titolo “Acciaio: strumenti operativi per affrontare la crisi”. Il Dott. Emanuele Morandi, Presidente Siderweb, ha voluto al tavolo dei relatori anche il nostro Amministratore Delegato, Dott. Enrico Frizzera (con delega tra le altre allo Sviluppo Risorse Umane). Riportiamo di seguito uno stralcio dell’articolo tratto dalla rivista Steel Market Outlook (edita sempre da Siderweb) che riassume l’intervento. manni notizie 1/2009 In un momento critico per il mercato dell’acciaio e, più in generale, per l’economia del Paese, su che leve bisognerà agire per riuscire a sopravvivere? «Sul personale, un aspetto strategico di primaria importanza». Questa è stata la risposta di Enrico Frizzera (a.d. Manni Holding) durante il seminario “Acciaio: strumenti operativi per affrontare la crisi”. Frizzera ha sottolineato che «oggi, dal punto di vista congiunturale, ci sono ragioni che spingono all’ottimismo ed altre che inducono al pessimismo». Le prime sono legate «al fatto che attualmente a livello planetario si parla di recessione, ma non si ritiene che ciò sia destinato a trasformarsi in depressione -ha detto-. Questo in quanto il momento negativo dipende da squilibri esogeni e non endogeni». L’altra faccia della medaglia, però, «è rappresentata dall’impatto della crisi sull’industria, molto più evidente rispetto a quello sui servizi». Inoltre, il nostro Paese «è molto esposto all’export, e ciò potrebbe essere uno svantaggio: la ripresa arriverà solo oltre il 2010». Passando dal mercato alla gestione del personale, Frizzera si è concentrato soprattutto su due aspetti: la formazione e l’allenamento al cambiamento. Per ciò che concerne il primo aspetto «in questo momento sul mercato si rileva una problematica decisiva: quella del credito». Con il crack delle banche d’affari americane, la crescente difficoltà ad ottenere denaro in prestito, i tagli dei fidi ed il rallentamento dell’attività economica, che impatta sulla solidità delle aziende che hanno investito negli ultimi anni «per i nostri agenti ed i nostri commerciali diventa importantissimo saper valutare la “salute” dei clienti, onde evitare sorprese pericolose». Quindi «bisognerà andare oltre i vecchi modelli di comportamento legati alle consuetudini o a superficiali analisi del bilancio». Viceversa «c’è la necessità di riuscire ad imparare a leggere tra le righe dei bilanci dei clienti ed a valutarne la solidità e la tenuta futura in base anche ai diversi settori di utilizzo cui si rivolgono, al livello degli investimenti già avviati ed alla sostituibilità dei fattori interni con servizi esterni». Grazie a queste analisi che gli agenti e i commerciali dovranno iniziare a fare «si potranno poi prendere decisioni strategiche per il rapporto con il cliente». Nei prossimi mesi «ci aspetta una forte selezione sul mercato: per questo vogliamo cambiare ed adattarci, anche tramite l’evoluzione del nostro personale, che dovrà essere più flessibile, pronto e ricettivo ad individuare i bisogni del mercato ed a trovare il modo per soddisfarli». Il relatore Dott. Enrico Frizzera. 15