Aggiornamento Dossier Mezzogiorno

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Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
Aggiornamento dei principali dossier relativi al Mezzogiorno
Num. 10 Ott. 2015
Approda in questi giorni al Senato il testo definitivo della Legge di Stabilità 2016. Nel giudizio di
Confindustria si tratta di una manovra che segna una svolta importante, perché contiene misure
importanti per la competitività delle imprese, ma che risulta carente proprio sugli interventi per il
Mezzogiorno, soprattutto alla luce dei più recenti dati forniti dalla Svimez.
Nel 2015 il Pil italiano dovrebbe crescere dello 0,8%, risultato del +1% del Centro-Nord e del
timidissimo +0,1% del Sud. Se confermata, si tratta della prima variazione positiva di prodotto del Sud
da sette anni a questa parte. Secondo Svimez, la crescita è trainata dall’andamento positivo dei
consumi. Proseguono però le diseguaglianze di reddito tra Nord e Sud dell’Italia, mentre migliora
l’export. Questi primi segnali dovrebbero essere rafforzati, prima di tutto sostenendo la ripresa degli
investimenti delle imprese. L’onere di sostenere la crescita economica al Sud resta soprattutto sulle
spalle della politica di coesione e dei fondi strutturali europei, i cui interventi della programmazione
2014-20 stanno ora prendendo il via.
Per facilitarne l’utilizzo, ha tenuto la sua prima riunione il 20 ottobre a Bruxelles il Gruppo di alto livello
sulla semplificazione, avviato dalla Commissione a luglio. L'obiettivo del gruppo, composto da 12
esperti di alto livello con esperienza sui fondi europei, è facilitare l'accesso ai Fondi strutturali e
d'investimento europei, ridurne gli oneri per i beneficiari, migliorare le modalità con cui Stati membri e
regioni investono e gestiscono i fondi della politica di coesione dell'UE.
Alle stesse risorse guarda anche il Governo. Nel mese di ottobre si sono svolti a Palazzo Chigi gli
incontri del Sottosegretario De Vincenti con le Amministrazioni del Mezzogiorno per l’elaborazione dei
Patti per lo sviluppo delle regioni del Mezzogiorno, durante i quali è stato avviato il confronto per
definire gli interventi prioritari per la ripresa economica e sociale dei territori meridionali: i fondi
strutturali sembrano essere componente rilevante dell’operazione che il Governo intende metter in
campo, soprattutto utilizzando la clausola di flessibilità sugli investimenti.
1. Legge di Stabilità e Mezzogiorno
Lo scorso 15 ottobre è stata approvato dal
Governo il DdL Stabilità 2016. Confindustria ha
espresso sul provvedimento un giudizio nel
complesso positivo, poiché contiene alcune
misure prioritarie come la decontribuzione per i
neoassunti, i superammortamenti e la
detassazione del salario di produttività. Come
anticipato, è stata inoltre risolta l'annosa
questione dei macchinari imbullonati. Appare,
invece, lacunoso il capitolo sul Mezzogiorno.
Nonostante gli annunci dei mesi scorsi, non
sono infatti previsti interventi destinati al rilancio
degli
investimenti
privati
nelle
regioni
meridionali, né sotto forma di strumenti di
incentivazione, come il Credito d’imposta per gli
investimenti proposto da Confindustria, né sotto
forma di misure fiscali come ad es.
l’anticipazione della riduzione IRES che era
stata ventilata nelle scorse settimane.
Per il rilancio del Mezzogiorno si punta
soprattutto sulla accelerazione della spesa
cofinanziata
da
fondi
strutturali
della
programmazione 2014-20, grazie al ricorso alla
cosiddetta Clausola sugli investimenti pubblici:
ovvero la possibilità di uno sforamento del
Patto di Stabilità e Crescita europeo, con una
deviazione temporanea dal percorso di
convergenza di 0,3% del PIL, relativa a progetti
cofinanziati dalla Ue in alcuni ambiti:
 Fondi
strutturali
europei
della
programmazione 2014-20, inclusi i progetti
della Youth Employment Initiative; da notare
che, secondo la relazione tecnica, il Governo
italiano avrebbe intenzione di negoziare con
la CE la possibilità di ricomprendere in tali
progetti anche quelli (da finanziare con il
solo cofinanziamento nazionale) avviati nel
precedente ciclo di programmazione e non
completati.
A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti,
Caterina Fortuna, Francesco Ungaro
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 Connecting Europe Facility e investimenti
nelle reti Trans-europee;
 Progetti di investimento cofinanziati dal
Fondo Europeo per gli investimenti
strategici.
Secondo il Governo, una parte rilevante di
questa spesa, che vale nel complesso circa 11
miliardi di euro, di cui circa 5 di cofinanziamento
nazionale, riguarderebbe le regioni meridionali,
per un valore stimato di circa 7 miliardi di euro:
le risorse dovrebbero essere incluse in “Patti”,
con ciascuna Regione meridionale e con le
principali Città metropolitane del Sud, che
dovrebbero indicarne tempi e modi di utilizzo,
affiancandovi altresì la quota nazionale di
risorse. Si evidenzia, tuttavia, come ciò non
comporti la previsione di stanziamenti aggiuntivi
per il Mezzogiorno.
L’intervento consisterebbe, pertanto, in una
forte accelerazione nella realizzazione degli
investimenti
cofinanziati
dai
Programmi
Operativi del nuovo ciclo di programmazione,
comportando una adeguata selezione dei
progetti ed un opportuno rafforzamento delle
amministrazioni coinvolte. Si segnala, a tale
proposito, che il DdL autorizza l’affidamento alla
Cassa Depositi e Prestiti di compiti di
esecuzione degli strumenti finanziari destinatari
di fondi strutturali. Analogamente, le Regioni
sono autorizzate a costituire “articolazioni
organizzative”
con
propria
autonomia
gestionale e contabile, con conti di tesoreria
unica, per facilitare l’utilizzo dei fondi strutturali
europei.
L’accelerazione della spesa dei fondi strutturali,
peraltro, genera un effetto di contenimento degli
stanziamenti nazionali per la politica di
coesione: nel complesso, il FSC (principale
fonte nazionale per il finanziamento degli
interventi infrastrutturali, per l’80% destinato al
Mezzogiorno) dispone infatti di 3,2 miliardi di
competenza per il 2016 e di soli 2,5 miliardi di
cassa. La grande maggioranza delle risorse
del FSC (oltre 30 miliardi di euro) è posizionata,
infatti, negli anni 2019 e successivi.
Sempre per il FSC, restano ancora non
assegnati residui per oltre 12 miliardi di €.
Viene altresì previsto un intervento aggiuntivo
per interventi sulla c.d. Terra dei Fuochi (150
milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e
2017), ed è previsto un finanziamento in favore
di Matera capitale europea della Cultura 2019,
pari a 28 milioni di euro in 4 anni.
Sul fronte del rilancio degli investimenti pubblici,
invece, è previsto un allentamento del Patto di
Ottobre 2015
Stabilità per i Comuni, che avranno maggiori
possibilità di spesa per circa 1 miliardo di euro
nel 2016, grazie all’introduzione dell’obbligo di
pareggio di bilancio e il superamento del Patto
di Stabilità interno. Inoltre, per il 2016, le spese
per edilizia scolastica di Province e Comuni
sono escluse dal pareggio per un valore di 500
milioni di euro, ma l’esclusione è subordinata al
riconoscimento dei margini di flessibilità legati
all’emergenza immigrazione. Con riferimento
alle Regioni, per gli anni 2016-2019 il loro
concorso viene definito con Intesa Stato
Regioni: dal pareggio di bilancio delle Regioni si
stimano viceversa, minori spese per 1,8 miliardi
di euro. Alle Regioni a statuto ordinario è inoltre
attribuito un contributo per ridurre il debito per
complessivi 1,3 miliardi.
Per quanto riguarda ILVA
l’organo
commissariale è autorizzato a contrarre, con il
sistema bancario, prestiti garantiti dallo Stato
per 800 milioni di euro. Inoltre, la durata della
gestione commissariale per aziende di
rilevanza strategica nazionale (come appunto
ILVA) viene prorogata a quattro anni.
Viene autorizzato l’utilizzo di fondi strutturali per
migliorare
la
capacità
amministrativa
dell’Agenzia per la gestione dei beni confiscati
alla criminalità organizzata: per il sostegno alle
stesse aziende, viene creato un Fondo per
l’accesso al credito, con una dotazione di 10
milioni di euro, che alimenta apposite sezioni
del Fondo Centrale di Garanzia (3 milioni di
euro annui) e del Fondo Crescita Sostenibile (7
milioni annui).
E’ infine prevista la possibilità di destinare
eventuali risorse non impegnate per Zone
Franche Urbane (ZFU) al finanziamento di
nuovi interventi da riservare alle Zone
localizzate in regioni non “Convergenza”,
dunque
non
nelle
regioni
meridionali
maggiormente in ritardo.
2. Patti per il Sud, De Vincenti incontra i
rappresentanti del Mezzogiorno
Dal 24 settembre al 14 ottobre il Sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio Claudio De
Vincenti ha incontrato diversi amministratori
comunali e regionali (Abruzzo, Molise,
Basilicata Campania, Bari, Puglia, Calabria,
Sicilia, Catania, Palermo, Sardegna, Cagliari.)
per approfondire i contenuti
nel quadro
dell’elaborazione del Masterplan per il
Mezzogiorno. All’ordine del giorno degli incontri
anche l’utilizzo dei Fondi Europei della
Programmazione 2007-13 e il loro pieno
assorbimento entro il 31 dicembre 2015.
A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Caterina Fortuna
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Ottobre 2015
Nel corso delle riunioni, molto operative, è stata
fatta una ricognizione dei problemi delle città e
discussi gli interventi fondamentali
per la
ripresa economica e sociale dei territori. Sono
state inoltre individuate le priorità sulle quali le
amministrazioni delle Città Metropolitane e le
Regioni devono puntare per accompagnare la
ripresa. L’obiettivo è quello di arrivare entro fine
anno alla stesura del Masterplan per il rilancio
del Sud.
approvati. Questo gruppo ha il coordinamento
tra i livelli nazionali e regionali sugli obiettivi
tematici del FSE. E’ organizzato in tre
sottogruppi relativi all’OT8, OT9 e OT10.
Durante il dibattito è stata condivisa
l’opportunità di creare due ulteriori sottocomitati
di natura trasversale, uno relativo alle tematiche
del Mezzogiorno ed un secondo relativo a
tematiche di governance dei programmi
(monitoraggio e valutazione).
Nelle prossime settimane pertanto, sono
previsti nuovi appuntamenti per approfondire
ulteriormente i contenuti del Patto.
Relativamente all’attuazione dell’Accordo di
Partenariato e all’avvio della programmazione
2014-20, dopo l’approvazione del programma
plurifondo della Calabria e del PON Legalità, il
rimanente PO FESR della Campania è stato
presentato alla CE intorno alla metà di ottobre e
dovrebbe essere approvato entro la fine
dell’anno. Nello stesso periodo dovrebbe
essere presentato alla Commissione Europea
un nuovo Programma Operativo Nazionale
“Iniziativa PMI” (riservato alle regioni del
Mezzogiorno) che avrà una dotazione di circa
100 milioni di euro, derivanti dal PON Imprese e
Competitività (e altrettanti del FSC), per il
supporto alle piccole e medie imprese mediante
un migliore accesso al credito.
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3. Prima riunione del Comitato con
funzioni
di
sorveglianza
e
accompagnamento dell'attuazione dei
Programmi Operativi 2014-2020
Lo scorso 12 ottobre si è tenuta la prima
riunione del Comitato con funzioni di
sorveglianza
e
accompagnamento
dell'attuazione dei PO dei fondi strutturali 20142020. Il Comitato è composto da tutte le
Autorità di Gestione titolari dei Programmi, sia
centrali sia regionali, e dai rappresentanti del
partenariato economico e sociale e svolge le
funzioni di sostegno per l’attuazione strategica
dell’Accordo di Partenariato, con un ruolo di
coordinamento,
accompagnamento
e
sorveglianza della politica di coesione: è
coordinato e presieduto dal Capo Dipartimento
per le politiche di coesione e dal Direttore
dell’Agenzia per la coesione territoriale.
Nel corso dei lavori, sono stati forniti
aggiornamenti sulla governance della politica di
coesione, sullo stato di avanzamento della
programmazione,
sulle
modalità
di
funzionamento del Comitato.
In primo luogo, è in fase di definizione il
completamento dell’assetto di governance del
Dipartimento per le politiche di coesione e
dell’Agenzia per la Coesione territoriale. Nel
2016 è prevista l’entrata a regime del nuovo
assetto organizzativo. Il 5 ottobre scorso è stata
inviata alla PCM la proposta di piano di lavoro
triennale
dell’Agenzia
della
Coesione
territoriale. E’ stata quindi presentata la bozza
di regolamento interno del Comitato, che
prevede, tra le modalità di lavoro, l’articolazione
in sottocomitati tematici o settoriali per il
coordinamento
e
l’approfondimento
di
tematiche specifiche. Il sottocomitato Risorse
Umane è già stato costituito per poter seguire i
Programmi Operativi afferenti al FSE, già tutti
Rispetto ai 47 programmi operativi previsti
dall’Accordo di partenariato, sono stati già
costituiti 19 Comitati di Sorveglianza (di cui 16
già insediati). E’ in fase di chiusura anche la
definizione delle condizionalità ex ante, previste
dai regolamenti europei, la cui sussistenza è
condizione per l’accesso ai fondi, mentre,
parallelamente all’adozione dei vari Programmi
Operativi, si è andata definendo l’approvazione
dei
PRA
(Piani
di
Rafforzamento
Amministrativo) per i quali è stato costituito un
Comitato di indirizzo presso la PCM e una
segreteria
tecnica
del
Comitato,
per
l’orientamento e il monitoraggio dell’efficace
attuazione dei piani.
4. Approvati ulteriori Programmi 20142020
La Commissione europea ha adottato nei giorni
scorsi, il Programma Operativo 2014-2020 della
Calabria: si tratta di un investimento
complessivo di €2,37 miliardi, di cui €1,78
miliardi stanziati dall'UE attraverso il Fondo
Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e il
Fondo Sociale Europeo (FSE) e il 25%
rimanente derivante dal cofinanziamento
nazionale.
Il programma si concentra su tre priorità: 1.
rafforzare l’occupazione e la crescita della
A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Caterina Fortuna
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regione, 2. preservare l’ambiente e 3.
promuovere l’inclusione sociale e professionale.
ciascuna con due bandi pubblicati, e la
Sardegna con un bando pubblicato.
E’ stato approvato, inoltre, il Programma
Operativo Nazionale Legalità 2014-2020, con
un valore di oltre 377,6 milioni €, di cui 283
milioni € provenienti dal FESR e dal FSE ed è
finalizzato ad aggredire le cause “eccezionali”,
riconducibili al forte radicamento della
criminalità organizzata, che rischiano di
vanificare le politiche di coesione territoriale e
gli investimenti pubblici per la crescita del
Mezzogiorno. Il PON interessa in particolare le
regioni meno sviluppate.
Per maggiori informazioni, cliccare qui.
Il
programma
mira
a
promuovere
un’amministrazione pubblica più moderna e
trasparente e a favorire l'inclusione sociale di
migranti legali, richiedenti asilo e dei gruppi
vulnerabili nelle regioni meno sviluppate d'Italia.
Approvato
anche
il
Programma
di
Cooperazione transfrontaliero IPA-Adriatico,
che
rappresenta la continuazione del
Programma transfrontaliero adriatico 20002006, pur avendo una diversa connotazione
territoriale: oltre alle province adriatiche italiane,
sono considerati eleggibili territori di Slovenia,
Grecia oltre che di Croazia, Bosnia Erzegovina,
Montenegro, Albania e Serbia (solo per progetti
di cooperazione istituzionale). Il programma
IPA-Adriatico si pone l'obiettivo di dare
continuità alla fase 2000-2006 rafforzando la
cooperazione e lo sviluppo sostenibile della
regione Adriatica attraverso la realizzazione di
iniziative riferite ai tre assi prioritari:
cooperazione
economica,
sociale
e
istituzionale; risorse naturali e culturali e
prevenzione dei rischi; accessibilità e reti.
Per il territorio italiano il Programma è
finanziato per l’85% da fondi comunitari (FESR
e IPA) e per il restante 15% da fondi nazionali.
5. Avvio programmazione 2014-20: sintesi
dei bandi pubblicati
Secondo
una
ricerca
dell'Osservatorio
Sole24Ore-Gruppo Class, dopo quasi un anno
dall'inizio della nuova programmazione 2014-20
sono stati pubblicati 103 bandi, di cui circa il
20% in anticipazione di risorse cioè utilizzando
risorse
regionali
proprie
in
attesa
dell'approvazione del Programma Operativo
Regionale.
I bandi pubblicati attivano circa 1,6 miliardi di
euro in circa 15 regioni italiane.
Tra le regioni del Mezzogiorno, i bandi sono
stati pubblicati da Puglia, Basilicata e Sicilia
6. High Level Group Simplification: prima
riunione
Il 20 ottobre scorso si è tenuta a Bruxelles la
prima riunione del Gruppo di alto livello sulla
semplificazione, avviato dalla Commissione EU
nel mese di luglio. Il presidente del gruppo, l'ex
Vicepresidente della Commissione Siim Kallas,
e i membri di nuova nomina hanno incontrato
Kristalina Georgieva, Vicepresidente della
Commissione e responsabile del Bilancio;
Corina Creţu, Commissaria per la Politica
regionale e Marianne Thyssen, Commissaria
per l'Occupazione, gli affari sociali, le
competenze e la mobilità dei lavoratori. In linea
con l'iniziativa "Bilancio dell'UE incentrato sui
risultati" e con gli sforzi della Commissione per
"legiferare meglio", lo scopo del gruppo è
ridurre l'onere amministrativo per i beneficiari
dei cinque Fondi strutturali e d'investimento
europei. Il Gruppo, che è composto da dodici
esperti di alto livello, scelti sulla base della loro
esperienza sui fondi europei, avrà anche
l'occasione di incontrare i rappresentanti di altre
istituzioni dell'UE per affrontare la sfida della
semplificazione da tutte le prospettive.
Il lavoro del gruppo è parte di un'iniziativa più
ampia voluta dal commissario Creţu e dalla
Direzione generale per la politica urbana, per
migliorare il modo in cui gli Stati membri e le
regioni investono e gestiscono i fondi della
politica di coesione. Nel corso del primo anno
di attività, il Gruppo avrà il compito di
individuare i nodi amministrativi per l'accesso ai
fondi strutturali nonché di promuovere le buone
pratiche nei seguenti settori:
 aumentare l'utilizzo di procedure on-line ("ecoesione") e di modi più semplici per
rimborsare i costi
 facilitare l'accesso ai finanziamenti per le
PMI
 affrontare la pratica "goldplating", dove
vengono aggiunti ulteriori requisiti o ostacoli
amministrativi a livello nazionale o regionale.
Il Gruppo dovrà inoltre monitorare l'andamento
degli Stati membri nell’ adozione delle misure di
semplificazione dei fondi UE e dei regolamenti
2014-2020. Nel 2017 Il gruppo di alto livello si
concentrerà anche sul quadro post-2020 e la
sua relazione finale sarà uno dei capisaldi della
riflessione della Commissione sul futuro della
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politica di coesione. Come ribadito dal
Commissario Cretu, l’esperienza e il lavoro del
Gruppo saranno preziosi per trovare soluzioni
concrete per i beneficiari dei fondi, e per vedere
più velocemente il loro impatto in termini di
crescita e posti di lavoro.
L'incontro del 20 ottobre ha già stabilito una
chiara tabella di marcia con finalità precise da
raggiungere nei prossimi due anni.
Per maggiori approfondimenti cliccare qui
7. Open Days Politica di Coesione 2015
Durante gli Open days 2015 si è tenuta la
RegioStars Award Ceremony, manifestazione
in cui vengono premiati da otto anni i migliori
progetti di sviluppo regionale, scelti da una
giuria di esperti indipendenti tra quelli segnalati
ogni anno dalle Autorità di gestione dei
programmi.
I progetti premiati quest’anno sono stati quattro,
in una rosa di 17 finalisti selezionati tra i 143
progetti candidati: tra di essi, per la prima volta
un Programma italiano, a cui è andato il premio
per la categoria “Crescita inclusiva: integrare
nella società i soggetti a rischio di esclusione” è
andato al progetto “Diritti a scuola”, della
Regione Puglia, cofinanziato dal FESR.
Il progetto ha fornito assistenza specifica,
didattica, psicologica, motivazionale e opera di
mediazione culturale e dialogo agli studenti più
a rischio in età dai 6 a i 15 anni e alle loro
famiglie. 50.000 studenti (il 30% della
popolazione
scolastica
delle
scuole
partecipanti) e 10.000 famiglie hanno
beneficiato del progetto, che ha prodotto
risultati concreti lusinghieri nella riduzione del
tasso di abbandono scolastico, passato dal
30,3% (nel 2003) al 19,9% (nel 2013).
8. Fondi Ue - in Italia frodi e irregolarità in
calo nel 2014: I casi riguardano fondi
strutturali, Politica agricola comune e
risorse Ue per la pesca
In controtendenza rispetto all'aumento dei casi
di irregolarità e frodi ai danni del bilancio Ue
registrato in Europa nel 2014, lo scorso anno le
segnalazioni che hanno riguardato l’Italia sono
diminuite del 5%, mentre gli importi
indebitamente erogati sono scesi del 13%
rispetto al 2013.
Questo è quanto emerge dall’ultima relazione
dell’Ufficio europeo antifrode nei confronti
dell'Unione europea. Nella classifica stilata dall’
Ottobre 2015
COLAF, l'Italia è settima per entità degli importi
coinvolti in condotte fraudolente, con circa 98
milioni di euro, dopo Spagna, Polonia,
Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca,
Romania e Grecia. Rispetto al 2013, il rapporto
registra per l'Italia una riduzione del 13% del
valore di frodi e irregolarità, mentre
le segnalazioni di condotte sospette sono
passate da 805 a 763.
In linea generale, invece, nel 2014 peggiora
la performance
europea,
che
vede
le
segnalazioni salire da 8.235 a 9.920 e gli
importi aumentare da circa 1,6 a oltre 2,1
miliardi di euro.
Frodi e irregolarità riguardano tanto i fondi
della Politica di coesione, quindi le risorse
dei fondi strutturali FESR e FSE, quanto
la Politica agricola comune e il Fondo europeo
per la pesca.
In particolare, i dati sui fondi strutturali, fanno
registrare un miglioramento con il passaggio dai
383 casi del 2013, per un importo di oltre 62
milioni, ai 280 casi, per un valore di 58,8 milioni,
del 2014.
In aumento, invece, i casi riferiti ai fondi della
PAC - passati, tra il 2013 e il 2014, da 376 a
478 - anche se diminuiscono gli importi
coinvolti: dai 44,09 milioni del 2013 ai 38,88 del
2014.
Più modeste le cifre nel settore della pesca, con
5 casi e 0,39 milioni di euro nel 2014, contro i
21 casi e 7,43 milioni del 2013.
Per leggere la relazione COLAF cliccare qui
9. Rapporto SVIMEZ 2015: il Pil del Sud
torna a salire dopo 7 anni, c'è un timido
+0,1%
Il 27 ottobre è stato presentato il Rapporto
SVIMEZ 2015 sull’economia del Mezzogiorno. Il
rapporto quantifica per il PIL italiano nel 2015
una crescita intorno allo 0.8%, con differenze a
livello territoriale che rimangono rilevanti,
sintetizzabili con un +1% al Centro-Nord e di
appena +0,1% al Sud. Per il Mezzogiorno, le
stime sono dunque di una bassa crescita, ma
rappresentano comunque una inversione di
tendenza dopo anni di caduta continua:
soprattutto in considerazione del fatto che tale
ripresa sarà ancora più marcata nel 2016, anno
in cui dovrebbe registrarsi un incremento del
Prodotto Interno Lordo pari a +1,3% su base
nazionale (+1,5% del Centro-Nord e un +0,7%
del Sud). Le analisi della SVIMEZ mostrano un
Paese a due velocità. La ricchezza al Sud è
A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Caterina Fortuna
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meno uniformemente distribuita rispetto al resto
del Paese. Inoltre, in proporzione, ad
aumentare maggiormente al Sud è stata la cd.
“povertà assoluta”, che nel 2013 ha raggiunto
un preoccupante 10,6%.
Se segnali positivi vengono dal lato
occupazione – nel 2015 si stanno creando più
posti di lavoro al Sud che al Nord e in
particolare nel II trimestre del 2015, rispetto allo
stesso periodo del 2014, gli occupati crescono
al Sud di 120 mila unità (+2,1%) e di 60 mila
unità nel Centro-Nord (+0,4%), a preoccupare è
il crollo degli investimenti fissi lordi (-38%
dall’inizio della crisi) e il calo sensibile degli
investimenti pubblici. Particolarmente marcato è
stato il calo degli investimenti nell’industria in
senso stretto (-57,9%) dall’inizio della crisi.
Fra le proposte avanzate nel rapporto si
segnalano: la proroga nel Mezzogiorno anche
per il 2016 dell’esonero dal pagamento dei
contributi INPS a carico del datore di lavoro per
i nuovi assunti a tempo indeterminato;
l’introduzione di misure di contrasto alla povertà
nelle famiglie a rischio; l’attuazione di una
nuova politica industriale di rilancio per il Sud;
la creazione di una Zona Economica Speciale
nel porto di Gioia Tauro.
Per approfondimenti e visionare il Rapporto
cliccare qui
10. TARANTO – 800 milioni per fare
ripartire l’economia
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
Claudio De Vincenti ha annunciato che il
Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS), lo
strumento che individua, dettaglia e monitoragli
interventi di riqualificazione e di sviluppo del
territorio di Taranto, vale circa 800 milioni di
euro.
Il Contratto deve essere ora all’esame del CIPE
che, sulla base di un atto del Governo, darà l’ok
ai finanziamenti e li assegnerà a ciascun
intervento.
Una
probabile
suddivisione
dovrebbe essere: 380 milioni per il sistema
portuale, di cui 200 alla piastra logistica e 150
alla realizzazione di nuovi moli, poco più di 200
per il completamento dell’ospedale, 91 milioni
per le bonifiche, 89 milioni per l’edilizia abitativa
e la riqualificazione del quartiere Tamburi e del
centro storico, 30 milioni per altre infrastrutture.
Per maggiori informazioni cliccare qui
Ottobre 2015
11. Crisi aziendali: 24 accordi firmati al
MiSE nel primo semestre: 11 nel
Mezzogiorno
E’ stato pubblicato il 2° Rapporto sulla gestione
delle crisi aziendali redatto dall’Unità Gestione
Vertenze del Mise, che documenta l’attività
svolta nella prima parte del 2015, in cui una
specifica attenzione è dedicata alle aziende con
attività produttive al Sud.
Da gennaio a giugno 2015 i tavoli attivi (per
tavoli attivi si intendono quelli per i quali nei 12
mesi precedenti è stata effettuata almeno una
riunione plenaria) sono 154, in particolare sono
cresciuti i tavoli di crisi delle aziende di medie
dimensione (26, nel semestre precedente erano
22). Altro punto da segnalare è una crescente
presenza ai tavoli di confronto di aziende che
svolgono
attività
di
“componentistica
elettronica”, passati da 8 a 11, e di “chimica e
petrolchimica” passati da 10 a 13. Si tratta di
due settori ad elevato contenuto tecnologico,
sia di prodotto che di processo.
In totale sono stati sottoscritti 24 accordi
aziendali sia aziendali che territoriali, che hanno
consentito ad aziende strategiche per il Paese
di continuare a produrre in Italia grazie a
operazioni di riorganizzazione, ristrutturazione,
ingresso di nuovi investitori finanziari.
Di questi 24 accordi, 11 hanno riguardato
imprese del Sud o con presenza di unità
produttive nelle Regioni meridionali: tutti gli
accordi hanno consentito di evitare che le
imprese cessassero la loro attività; in alcuni
casi è stato anche possibile definire progetti
industriali nuovi o di consolidamento che danno
prospettive occupazionali di lungo periodo.
La maggior parte degli accordi sono stati
sottoscritti da tutte le Organizzazioni Sindacali e
dalle Istituzioni direttamente interessate.
Guardando alla ripartizione dei tavoli di
confronto per Regione (tenendo conto del fatto
che in molti tavoli sono coinvolte più Regioni) la
Campania è al 4° posto
per numero di
presenze ai tavoli (20) seguita dalla Puglia (16).
Ultime due Regioni sono Calabria e Molise, con
meno di 5 tavoli ciascuna.
Per approfondimenti cliccare qui
12. Export dei distretti industriali: Sud
+11,6%
Sono stati diffusi i dati del Rapporto “Monitor
dei Distretti” curato da Intesa San Paolo:
l’export meridionale cresce e anche in modo
significativo. Infatti, i distretti del Mezzogiorno
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Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
hanno registrato un valore delle merci esportate
di 5,7 miliardi di euro nel I semestre 2015.
L’incremento rispetto allo stesso periodo del
2014 è dell’11,6% e supera quello del CentroNord (5%), inoltre, tutte le Regioni del
Mezzogiorno hanno registrato un andamento
positivo sui mercati esteri.
In particolare, i contributi maggiori a tale
incremento sono arrivati dalla Puglia (ortofrutta
e meccatronica) e dalla Campania (filiera
alimentare e distretto moda). Bene anche la
Sicilia (distretti dell’ortofrutta e quello dei vini e
dei liquori).
Nel complesso comunque, il settore che ha
trainato le esportazioni nei distretti del
Mezzogiorno è stato l’agroalimentare. Al
contrario, hanno riportato un valore negativo
alcuni distretti della filiera della pelle, tra cui le
calzature del Napoletano e del Nord-Barese.
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13. Pubblicato il 3° Rapporto Trimestrale
2015 sulle Start Up
Il
MiSE
ha
pubblicato
online
un
aggiornamento al 30 settembre sulle Start
Up: a quella data, risultano iscritte al Registro
per le imprese 4.704 aziende di nuova
costituzione, dato in aumento di 456 unità
rispetto alla fine di giugno (+11,8%).
Sotto il profilo settoriale, il 72,3% delle startup
innovative fornisce servizi alle imprese (in
particolare,
prevalgono
le
seguenti
specializzazioni:
produzione
software
e
consulenza informatica, 29,8%; attività di R&S,
15,4%; attività dei servizi d’informazione, 8,2%),
il 18,8% opera nei settori dell’industria in senso
stretto (su tutti: fabbricazione di computer e
prodotti elettronici e ottici, 3,9%; fabbricazione
di
macchinari,
3,4%;
fabbricazione
di
apparecchiature elettriche, 2,2%); il 4,2% delle
startup opera nel commercio. Il peso delle
nuove imprese innovative sulle società di
capitali del comparto è più elevato della media
(pari allo 0,31%) nei servizi alle imprese
(0,96%) e nell’industria in senso stretto
(0,39%). In particolare, si evidenzia che il 21%
delle società di capitali che operano nelle
attività di R&S sono startup innovative; rilevante
è anche la quota di startup innovative fra le
società dei servizi di produzione di software
(5,8%).
Se, in valore assoluto la Lombardia è la regione
che ospita il numero maggiore di startup
innovative (1.018, pari al 21,6% del totale),
bisogna scendere al 7° posto per trovare la
Ottobre 2015
prima regione meridionale, la Campania, con
sole 273 (il 5,8% sul totale). Segue la Sicilia
con 221 start up. Alla coda della classifica
Basilicata e Molise, rispettivamente con 30 e 19
startup.
Per quanto riguarda, invece, il dettaglio
provinciale, nella classifica delle prime 10
province solo due sono meridionali: Napoli e
Bari, rispettivamente al 4° e 10° posto.
14. Chiusura progetto SMEDIS- Sviluppo
competitivo del Mezzogiorno attraverso
il Dialogo Sociale
Lo scorso 30 settembre si è tenuta presso la
LUISS Guido Carli, la giornata conclusiva del
Progetto SMEDIS –. Il Progetto, finanziato dal
Ministero del Lavoro e realizzato da SFC e
dalle aree di Confindustria interessate, ha
portato avanti in soli quattro mesi un fitto
programma
di
formazione
volto
all’accrescimento delle competenze e delle
capacità professionali di 77 responsabili e
referenti di 25 associazioni territoriali di
Confindustria
delle
Regioni
Calabria,
Campania, Puglia e Sicilia, impegnati nei
processi di contrattazione e partenariato locale,
connessi sia alle politiche del lavoro che alle
politiche industriali e di sviluppo.
Sono stati realizzati due incontri “in plenaria”, a
Roma e a Bruxelles, in cui è stato affrontato il
tema del dialogo sociale attraverso le
testimonianze di rappresentanti istituzionali
nazionali ed europei, e diversi incontri in
ognuna delle quattro regioni interessate, con lo
scopo di approfondire le modalità di
coinvolgimento delle rappresentanze degli
interessi in un’ottica territoriale e da cui sono
scaturite le riflessioni per la successiva
realizzazione dei project work regionali.
I project work sviluppati nelle varie regioni dai
partecipanti, hanno riguardato:
 Sicilia: Competitività delle imprese e capitale
umano: la sfida della governance: la
partecipazione attiva ai processi partenariali
di programmazione e sorveglianza dei PO
regionali.
 Calabria: Piano Export Calabria (PEC) Favorire
un
percorso
di
internazionalizzazione
delle
imprese
calabresi nell’ambito del POR Calabria
2014-2020.
Welfare
territoriale
e
Contrattazione decentrata: un modello di
relazioni industriali
 Campania: Aree di Sviluppo Industriale: dai
Consorzi ASI ai Condomini industriali: il
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Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
ruolo delle rappresentanze imprenditoriali
nell’ambito della nuova programmazione
regionale dei Fondi Strutturali Europei.
 Puglia: La dimensione aziendale come
fattore di sviluppo del territorio: il ruolo delle
rappresentanze imprenditoriali nell'ambito
della nuova programmazione regionale dei
Fondi strutturali europei: la crescita
dimensionale delle imprese, vincoli e
strumenti
Il lavoro nelle quattro realtà regionali, finalizzato
all’elaborazione del project work, ha permesso
la costruzione di una prima ipotesi di modello
comune di riferimento per i progetti di sviluppo
competitivo del Mezzogiorno, applicabile alle
progettualità delle singole Associazioni di
Confindustria in tema di sviluppo economico.
A partire dalle analisi e di alcune criticità
specifiche presenti sul territorio (individuate
anche attraverso il coinvolgimento attivo delle
imprese operanti sul territorio stesso), i
partecipanti al percorso formativo hanno
proposto azioni necessarie per superare
ciascuna di tali criticità, fissando obiettivi quanto
più possibile quantificabili e misurabili, secondo
il metodo della nuova programmazione 201420.
l
progetti, così strutturati,
sono
potenzialmente finanziabili attraverso la nuova
programmazione
europea
2014-2020,
principale fonte finanziaria a disposizione delle
Regioni.
Incentivi e Agevolazioni
Contratti di Sviluppo: assegnati 300 mln €
per investimenti per le regioni meno
sviluppate
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n.
223 del 25 settembre 2015 il decreto del
MiSE che assegna ai Contratti di sviluppo 300
milioni di euro di risorse a valere sul PON
Imprese e Competitività 2014-2020 FESR. Con
le nuove risorse, destinate al finanziamento di
programmi di investimento realizzati nelle
regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia
e Sicilia, la dotazione finanziaria complessiva
dello strumento raggiunge i 550 milioni di euro.
Al via i nuovi aiuti per le aree di crisi
Contributi in conto impianti e finanziamenti
agevolati per il rilancio industriale: questo lo
strumento messo a punto con la riforma della
“181”. A gestire i progetti di riconversione e le
risorse statali della nuova legge è Invitalia, che
coordinerà anche la procedura valutativa delle
domande con procedimento a sportello.
Ottobre 2015
Intorno alle agevolazioni disponibili con la 181,
un sistema fatto di accesso al credito,
ricollocazione e riqualificazione sul mercato del
lavoro, infrastrutture e opportunità di ricerca
funzionali alle nuove attività di impresa.
Quanto alle agevolazioni, è previsto un
contributo in conto impianti e un finanziamento
agevolato che può coprire fino al 50% degli
investimenti ammissibili ed è rimborsabile in 10
anni. Nel complesso, le agevolazioni possono
arrivare al 75% della spesa ammissibile.
Per maggiori informazioni invitalia
MIUR – PON Scuola 2014-2020, 140 milioni
di euro per ambienti digitali
E’ stato presentato dal MIUR il bando del PON
Scuola 2014-2020 finalizzato a dotare gli
istituti scolastici di ambienti digitali per
l’apprendimento.
Il nuovo avviso ha l'obiettivo di mettere le
nuove tecnologie al servizio della didattica per
migliorare la formazione degli insegnanti e le
competenze degli studenti. Il valore dei
progetti non può superare l'importo di 20mila
euro per le istituzioni scolastiche con meno di
1.200 alunni e di 24mila euro per quelle con
più di 1.200 alunni. Il bando prevede tre linee
di intervento:
 Spazi alternativi per l’apprendimento: per la
creazione di ambienti più grandi delle aule
destinati ad ospitare attività diversificate, più
classi, in plenaria o per piccoli gruppi, con
arredi e tecnologie per la fruizione individuale
e collettiva, che permettano la rimodulazione
continua degli spazi in coerenza con l’attività
didattica prescelta;
 Laboratori mobili: per l'utilizzo di dispositivi e
strumenti mobili (per varie discipline,
esperienze
laboratoriali,
scientifiche,
umanistiche, linguistiche, digitali e non) in
carrelli e box mobili, che possono trasformare
un’aula “normale” in uno spazio multimediale e
di interazione;
 Aule “aumentate” dalla tecnologia: per
arricchire le aule tradizionali con dotazioni per
la fruizione collettiva e individuale del web e di
contenuti, per l’interazione di aggregazioni
diverse in gruppi di apprendimento, in
collegamento wired o wireless e per una
integrazione quotidiana del digitale nella
didattica.
L'avviso è aperto alle scuole del I e del II ciclo
di istruzione di tutte le Regioni, ad eccezione
della Valle d'Aosta e delle Province autonome
di Trento e Bolzano, con le quali sono in corso
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Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
accordi per procedure specifiche.
Le scuole possono presentare al ministero
dell’Istruzione dei progetti per il potenziamento
degli ambienti digitali: l'area del portale del
MIUR dedicata alla presentazione dei progetti
resterà aperta dal 22 ottobre al 30 novembre
2015.
Ottobre 2015
PMI, per le quali è previsto un sistema
agevolativo
più
favorevole
oltre
a
maggiorazioni per favorire i processi di
associazione tra imprese; inoltre, sono previsti
importi minimi degli investimenti e durata
minima e massima dei progetti nonché nuove
modalità di restituzione del finanziamento.
50 milioni per giovani e donne: domande
via web a partire dal prossimo 13 gennaio
Nuove agevolazioni alle imprese giovanili e
femminili di micro e piccola dimensione. A
partire dal prossimo 13 gennaio 2016, infatti,
sarà possibile compilare (esclusivamente per
via elettronica) le domande utilizzando la
piattaforma informativa messa a disposizione
nel sito internet di Invitalia. Le risorse
finanziarie a disposizione sono pari a 50
milioni di euro.
Possono beneficiare delle agevolazioni le
imprese di micro e piccola dimensione in
possesso del requisito della prevalente
partecipazione da parte di giovani tra i 18 e i
35 anni o di donne, costituite in forma
societaria da non più di dodici mesi dalla data
di presentazione della domanda.
Le risorse finanziarie provengono dal Fondo
rotativo del MEF pari attualmente a circa 50
milioni di euro.
Sono ammesse alle agevolazioni le iniziative
attivabili su tutto il territorio nazionale e
promosse nei principali settori dell’economia:
 produzione di beni nei settori dell’industria,
dell’artigianato, della trasformazione dei
prodotti agricoli;
 fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
 commercio di beni e servizi;
 turismo.
Le agevolazioni sono concesse, in regime de
minimis, nella forma del finanziamento
agevolato a tasso zero, della durata massima
di 8 anni, a copertura di non più del 75 per
cento delle spese. I programmi d’investimento
devono prevedere spese non superiori a 1,5
milioni di euro.
Settore aerospaziale: nuovo regime di aiuto
per progetti di R&S
È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il
decreto ministeriale del 3 luglio 2015 che
istituisce un nuovo regime di aiuto per le
imprese del settore aerospaziale, in continuità
rispetto alle linee essenziali del precedente,
ma con alcuni elementi innovativi e
semplificazioni procedurali, in particolare per le
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Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
Ottobre 2015
Calendario Iniziative
Progetto Export SUD – ICE
INIZIATIVA PROMOZIONE CON GDO IN ALBANIA E KOSOVO, gennaio-febbraio 2016
Azioni di promozione con le GDO in Albania e Kosovo. Mesi di gennaio-febbraio 2016, azioni di promozione
con le GDO in Albania e Kosovo.
Scadenza adesioni: 16 novembre 2015
WORKSHOP GUSTUS, dal 3 al 5 dicembre 2015
Salone professionale dell'agroalimentare e dell'enogastronomia di qualità.
Scadenza adesioni: 9 novembre 2015
FIERA COLLETTIVE IGHEO 2015 BASILEA, SVIZZERA – 21-25 novembre 2015
Salone internazionale del settore alberghiero, della gastronomia. La Fiera è caratterizzata da una spiccata
presenza dei produttori di vini.
Scadenza adesioni: scaduto
SEMINARI, INCONTRI B2B, WORKSHOP SINGAPORE, 1-2 dicembre 2015
Settori delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica
Scadenza adesioni: scaduto
HONK KONG INTERNATIONAL WINE & SPIRITS 2015 – dal 5 al 7 novembre 2015
Fiera rivolta alle aziende vitivinicole e operatori del vino.
Scadenza adesioni: scaduto
CEBIT 2016 HANNOVER 14 - 18 marzo 2016
Settori delle tecnologie dell'Informazione e delle telecomunicazioni.
Scadenza adesioni: scaduto
Per prendere visione degli eventi programmati, delle brochure e le schede di adesione delle varie
iniziative in calendario, cliccare qui
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