RELAZIONE FINALE SULL` ATTIVITA` DI MINI-VOLLEY
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RELAZIONE FINALE SULL` ATTIVITA` DI MINI-VOLLEY
RELAZIONE FINALE SULL’ ATTIVITA’ DI MINI-VOLLEY La sottoscritta Aurora Flammia è stata designata esperto esterno,nei corsi inerenti il Programma nazionale “scuole aperte” anno scolastico 2007/2008- Ambito tematico 3- Promozione dell’attività motoria e sportiva- “Muoversi,muoversi… a scuola” presso il 22°Circolo Didattico “Alberto Mario”. L’educazione motoria, fisica e sportiva rappresenta uno strumento comunicativo formativo di primaria importanza per la comunità sociale e una componente essenziale per un’equilibrata crescita umana, culturale e sociale dei giovani per tutto l’arco della loro vita. I bambini hanno, infatti, potuto sperimentare il senso del sé e della propria identità in costruzione,attraverso il “gioco” motorio che li ha aiutati a definire i confini corporei,i limiti di azione e gli spazi di interazione sociale e la scuola è diventata un luogo privilegiato di espressione del sé attraverso le relazioni con i pari ed il confronto con i diversi modelli dell’essere adulti. Occorre precisare che le linee guida che sono state seguite durante tutto il corso degli allenamenti sono state: - permettere ai bambini di apprendere con gioia ed interesse, alimentando l’amore per il sapere; - fornire uno strumento che consentisse di seguire un percorso didattico in cui il bambino è il protagonista principale; - contribuire all’acquisizione e al consolidamento della competenza motoria, intesa quale capacità di gestire consapevolmente ed armoniosamente il proprio corpo, con i difetti ed pregi, i limiti e le potenzialità, che aiutano i giovani a confrontarsi con la dimensione del successo e dell’insuccesso inserendola all’interno di un’equilibrata esperienza di vita fondata sulla sperimentazione serena e partecipe del proprio sé in interazione con altri sé; - inoltre, l’educazione motoria a scuola ha rappresentato uno strumento principe di promozione della cultura del rispetto e della legalità, attraverso l’acquisizione delle regole di base del sistema sociale. Il ciclo di allenamenti ha visto impegnati i bambini,differenti per sesso e per età, nell’apprendimento delle tecniche dei “fondamentali” e delle regole di gioco della pallavolo in generale e del minivolley nello specifico. Tenendo sempre presente la giovane età degli alunni, le difficoltà dovute all’approccio con un’esperienza del tutto nuova per la maggior parte di loro,la presenza o meno di una reale motivazione,le caratteristiche di ciascuno,gli eventuali “deficit”motori,è stata presentata loro la “materia pallavolo”in modo graduale,alternando la disciplina con il gioco,il tutto accompagnato da un sentito entusiasmo. Dall’entusiasmo,infatti,è scaturito il totale coinvolgimento dei bambini. Per gli alunni di prima e seconda elementare l’intervento ha riguardato principalmente l’utilizzo degli attrezzi presenti in palestra,mezzi usati per familiarizzare con i gesti naturali del correre,lanciare e saltare;per affinare le capacità coordinative e gli spostamenti nello spazio-palestra,con un’attenzione particolare alla corretta postura;e anche per potersi esprimere liberamente e gioiosamente. Il tutto è culminato con l’evento conclusivo in presenza dei loro genitori che li hanno visti, emozionati,impegnarsi nel riuscire al meglio in tutti gli esercizi. Per gli alunni delle classi terze elementari,gli allenamenti e l’evento conclusivo hanno riguardato la dimestichezza con il pallone da minivolley,con il campo da gioco e le posizioni da rispettare all’interno di esso,l’approccio alle tecniche dei fondamentali e, infine,la necessità di giocare per vincere le proprie paure di sentirsi inadeguati o derisi. Per gli alunni delle classi quarte e quinte elementari si è cercato di fare un approfondimento ulteriore: i giovani atleti si sono concentrati principalmente sulla cura dei fondamentali e sul rispetto delle regole di gioco del minivolley;sulla formazione di squadre per raggiungere dei risultati insieme;sull’impegno per ottenere il meglio da sé;sull’accettazione della vittoria e della sconfitta .In questo modo i bambini hanno messo in pratica quello che è stato loro insegnato collaborando, con i compagni di squadra (cooperazione) per raggiungere il miglior risultato (competizione)durante le partite,anch’esse svoltesi in presenza dei genitori. Il carattere di accettazione reciproca che l’occasione sportiva contiene intrinsecamente,si è fondata sul rispetto delle diversità, sul riconoscimento e la valorizzazione delle differenze, sull’opportunità di riconoscere i propri limiti quali segnali inconfutabili di una propria, singolare, unicità. Gli obiettivi conseguiti sono stati di aver fatto vivere positivamente l’esperienza in modo che questa rimanga una presenza significativa nella loro educazione. L’esperto Aurora Flammia