Pietro Gaia (+ 1620) e Paolo Mussini (+ 1918): due artisti attratti

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Pietro Gaia (+ 1620) e Paolo Mussini (+ 1918): due artisti attratti
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DUE ARTISTI ATTR{TTI DALLA SANTITA DI S. SIRAFINO
La festività di S. Serafinoda Montegranaroè a1leporte.
A1 convento dei cappuccini spira aria di novità con il ritomo ne11a
nostra città di p. Renato Raffaele Lupi che ha trascorsol'ultimo decennio in Ancona come responsabilede11'archivioprovinciale. A1quanto sensibileai valori dell'artc, padre Lupi ha porlato con sé ad
Ascoli, munito delle debite autonzzazioni,l'opera che appalenel frontespiziodi questodepliant.Opela compositada due elementipittorici.
Il primo è una tela del pittore vcneto Pietro Gaia mofto appenadopo
il 1620 e che opero nel Piceno lunghi anni lasciandosul nostro territorio quadri di indubbia bellezzac valore. Detta tela (cm 160xl I 6) fu
realizzataper la Comunità ascolananel 1620 e ritrae S. Serafino in
amorosaconternplazionede1Crccifisso; vi appaionoanchegli austeri simboli della penitenzadel santoreligioso. Partìcolareniente affatto trascurabileè lo splendido scenariosul fiume Tronto così come si
scorgedallafinesraapeflaclellacellettadeI Santo.
La secondaopera,che giunge per la prima volta ad Ascolì. è 1aPietà
di Augusto fr. PaoloMussini ( i 191I j realizzalanel 1908nellachiesa dei cappuccini di Ancona a completamentode1 S. Serafino del
Caia.
Ne1 1908 il Mussìni, con i suoi allievi "Guglielmo Cantalamessada
Spinetoli, Attilio Carpani da Porto S. Giorgio e Didimo \ardini di
Ascoli", era intento a decorare la nuova chiesa dei cappuccini di
Ancona. I religiosi di quel conventoespr-essero
a1l'arlistail desiderio
che venissededicatauna delle sei cappelledel tempio a S. Serafinoda
Montegranaro.
La cosaa fr. Paoloparve fattibile.
Egli da AnconamggirmseAscoli e da1laPinacotecacivica-in cambio
di un "suo quadro" (probabilnente della Maddalena) gli fu data
l'opera del Gaia che il pittore reggiano sistemò nella nicchia di una
cappella della chiesa anconetanae chiuse la mezzalunadell'arco
sowastante con \a Pietà che realrizzòappositamente(o1io su tavola,
cm 108x54).Da sottolinearecome nel retro di quest'operafr. Paolo,
utilizzando il pennello, lasciasseautografatoun Pro memorla di alto
valore documentario.Vi si legge:
"I1 San Serafino qui sotto mi fu dato dal Municipio di Ascoli Piceno
in cambio di altro mio quadro; porfa scritto sottoLtLdovicusBoníoanius LapedonensisBarongellus - Decurioníbus et Plebi Asc. Dic. A.
D. MDCXY- fu dunquedipinto 16 anni circa dopo la morte de1Santo;
firmato Pra Paolo".
A seguitode11a
chiusurade1conventodi Ancona (20 I 0), le due opere
sono approdateal conventodi Ascoli, per rimaneffi: esse,per 1aprima vo1ta,veffanno espostenelia nostra città il prossimo 12 ottobre in
occasionedeila festa di S. Serafino,in un salonedel complessoconventualedi Pofia cappuccina.
Insieme a dette opere,nate in epochediverse ma felicementeannontzzate tra loro da costifuire vn unicum dt rara bellezza, verranno
espostea1fferìpr-oduzionifotograficherelative alle operemussiniane
eseguitenella chiesadei cappuccini della nostra città. Foto artistiche
impressein emulsionesu veho negli affìi tr-entadallo Studio fotografico Coppola-Tarquinidi Ascoli e ora conservatenell'archivio storico
de1convento.Per 1aprima volta essesono statestampatee veranno
anch'esseesposteall'ammirazione dei visitatori; tali inmagini consentirannodi ammirareda vìcino i particolari della mirabile e sopraffina arle floreale del pittore reggiano.
Dawero singolareì1rappofto di questi due arlisti con il nostro glorioso Compatrono. Vissuti in secoli diversi conobbero a amarono a
fondo i1 Santofratello laico e sperimentaronoi benefici dei suoi poteri taumaturgici giacché ambedue,per sua intercessione,guariti nel
corpo e/o nello spirito e, ambedue,lo celebraronocon i1 loro ispirato
pennel1o.
Fonti archivisticheirrefragabili tramandanoinfatti come il Gaia, da1le
ginocchia instabili e doloranti. frequentassei1 conventodi S. Maria in
Solestà;benedettoagli arli infèriori dall'a11orafr. Serafinoda Montegranaro - è testimonianzadei confratelli ascolani i padri Clemente
Cini e Girolarno Cianr-ravei
al Processolpostolico ascolanodel 1627
e a quello Onlinarîo fermano del 1623 - egli recuperola salutee, in
segno di ricor.roscenza,
mise mano a1pennello realizzancloil ritratto
del suo Benefàttore(1599, o più tardi?) ancor oggi conscn,atonella
celletta che vrde morire il Santo.
Non si può non sottolinearela singolaritàche quest'oper-a
ebbecome
modello da vivo un allorasproneduto e ínctlfidabilefratello laico che
in seguitoavrebbeconosciutola gloria degli altari. Basteràsolo ricordare che le tcle riguardanti i santi del passatonacquero sempre, o
quasi, dopo la morte del santo o beato che celebrava in occasione
della loro glor ifrcazione.Opera questadel Gaia che divemL-poi punto
di riferimento di tutta I'abbondanteiconografiadel Santocappuccino.
Non solo, ma 10stessop. ClernenteCini, deponendoal tribunale ecclesiasticodi Femo il 1 aprile 1623,tramandaun graziosoepisodioe
un interessanteparlicolare della vita del pittore Gaia del qtiale agli
studiosidell'ate sembraancoraessereignota la data di morte che dal
padreCini viene segnalata
prìrnade11623.Egli testimonra:
"E'cosa anco notoria che fr. Serafinospendessela maggior pade del
temponella contemplatione
el oratione...:
et a questopr.rpositorni
raccontò tre anni sono in circa Pietro Gaij[a] venetiano.pittore che
stavainAscoli et hora è morlo. che agiutavain una Seftìmanasantaa
fare il Seppolchrone11a
nostrachiesadi Ascoli, et havendointeso che
detto fr. Seratìno stava la notte in chiesa,volendo accourodareuna
corda di un paveglione,né halendo veduto detto fr. Serafinoin chiesa, dissefra sc medesimo:
"In qttesta notte, bene lndr meno male?l che non sta in chíesa fr.
Serafinot"; et. andandoal pulpito per accommodareuna corda ad un
[chiodo?], lo trovò che stavanel pulpito nascosto;et vedendosiscopefto, subito se ne fuggì via".
Di Augusto Mussini, inquieto pittore reggiano divenuto fr. Paolo
(toponimo mutuato dall'Apostolo delle Genti o da Paolo Uccello?)
r r e l1 9 0 1c. o n o s c i a mm
o o l l od i p i u .
Uscito da una profonda crisi esistenzialee con I'animo dilaniato (da
ferwentesocialistae aspirantesuicidaa...ferwenteTerziario francescano!), a1latomba del glorioso confratello di Montegranaro riebbe 1a
sanitàdello spirito, aiutatoin ciò anchedalla sapientee patemaguida
di p. SerafinoGavascida Civitanova (l 1922);è proprio il casodi dirc
che allora la quiete del chiostro salvò la vita ad un ar1ìstadelusoper
non esseresufficientementecelebratodai suoi contemporanei.
Il "ritomo" del pittore e personaggioMussini a1lafede cristiana,inculcatagli da fanciullo dall'esempiaregenitrice Beatrice Cobianchi, fu
ceftamentedetenlinato dal1'approfondimentode1lavirtuosa vita dei
santo fratello questuante,insieme al ben noto potere taumatugico a
quest'ultimo conferitogli dallaGrazia;quest'ultima guarì le ferite del1'animadel1'arlistasconvoltone1profondo.
Dopo due anni di permanenzane1conventoascolanofr. Paolo era a1le
prese con 1a realizzazionedell'affascinanteciclo pittorico della vita
dél suo Benefattorecosì come ancor oggi puo leggersi sui muri della
chiesaconvenluale.
Dawero singolareil destinodi questì due arlisti; al Gaia va i1 merito
di averci ffamandato il vero volto de1 Santo di Montegranaro e al
Mussini il merito indiscussodi aver saputovalorizzarel'opera del pittore veneto, mettendoci molto del suo, associandoa1 Crocr'fsso Signore del Gaia una Pietà intensae struggente.
P RenatoRaf.faeleLupi
LAMOSTRA
GAIA.MUSSINI
aprir:ài battentiaile ole 19.00del l2 ottobre 2010
e rimarà aperta al pubblico fino a lunedì 18 ottobre.
Interverranno le Autorità cittadine
e gli amanti delle belle Arti.
ìl prol. StefanoPapetti.
direttore della Pinacotecacittadina,
illustrcrà i due dipinti.
N e l l ' o c c a s i o npeo t r àe s s e r e
effettuata la visita a1chiostro conventuale e agli affreschi
del convcnto.
mussinianine1lachiesasettecentesca
Si precisaancheche 1'unicumGaia-Mussinr
rimarrà perlnanentementeesposto
nel salone adiacenteal chiostro
del santuariodi S. Serafino.
S. SERAFINO DA MONTBGRANARO
fratello laico dell'Ordine dei FraS. Serafino(153'711540-1604),
ti Minori Cappuccinie Compatronodella città di Ascoli Piceno,
visse in svariati conventi delle Marche trascorrendogli ultimi
anni della sua vita ne1 convento ascolanoesercitandoviil ministerodi ortolano,portinaioe questuante.Edificò tutti con la sua
5 a n t av i t a .
Aspetti peculiari de1lasua santitàfurono la devozioneappassionata a Cristo crocifisso,all'Eucaristiae alla gran Madre di Dio
M a r i aS a n l i s s i m a .
Da Dio ebbe il dono dei miracoli mediante i quali consolava,
guariva,salvava.
Morì ne1conventodi SantaMaria in Solestà(Cappuccini)e i suoi
a lui dedicato.
sacriresti mortali sono conservatinel Sar-rtuario
ll l6luelio 1767 ClementeXIII 1oannoveròtra i Santi.
Le foto della pagina che precederipropongono altrettanteopere mussiniane ad eccezione della foto 4 che ritrae p. Emidio Gerrnani da
Ascoli Picenoofmcap scomparsone11965.Questocelebrereligioso,
teologo e pubblicista di fama internazionale,nel 1926 a Reggio
Emilia, a 25 anni dalla mortc dell'Artista che conobbedal profondo,
celebrò Fra Paolo con una ricercatissima conferenza dal titolo la
vita e I'arte tli Frate Paolo ALtgustoMussini; I'opera.eclitain Reggio
Emilia dalle Officine GrafìcheReggianenel 1926,pagg.50 in folio,
è felicementcarricchitada 56 illustrazioni.
Gavasci(olio suteìa100x73cm:
Ritrattodi P. SeraJino
foto I: A. MLSSINI.
di AscoliPiceno).
cappuccini
convento
l'.\scensione
dei cappuccini
di AscoliPiceno,A. MussINI,
foto 2: Chresa
maggiore").
(cheI'Artistadefinì"Quel1a
finestraapertasul'altare
sutela58x46cm;convento
S. GiovannidecoLlato;(olio
foto 3: A. MLssINI.
cappuccini
di AscoliPiceno).
(o1iosucartone55x43cm;
Aulrrltrattoin controluce;
foto S: A. MLSSINI.
di AscoliPicenrt.
ctrppuccini
convento
chebenedíceurt bambinonella
foto 6: A. ML sstNt,Fr. Afonso da Caras.cai
nell'archjvio
conven33x22cmcustodito
di Offida(carboncino
campagna
di AscoliPiceno).
tualedei cappuccini
Il Crocifisso ntiracoloso di ottone,
appartenuto a p. Anselmo da Pietramolara, (o da Teano)
e passatoa S.Serafino.
Ascoli Piceno.Santuariodi S. Serafino.