Atti consiliari Regione Lombardia 1 Svolgimento di interrogazioni a
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Atti consiliari Regione Lombardia 1 Svolgimento di interrogazioni a
Atti consiliari 1 Regione Lombardia X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 71 DEL 2 DICEMBRE 2014 Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (Argomento n. 3 all’ordine del giorno) PRESIDENTE Procediamo con la: - ITR/1143/QT, in data 28 novembre 2014, a firma dei Consiglieri Rolfi, Martinazzoli, Anelli, Formenti e Foroni, concernente le criticità e i disservizi della direttrice ferroviaria Brescia - Bergamo Milano. La parola al Consigliere Rolfi. ROLFI Fabio L’interrogazione verte sui disagi e sui problemi di sicurezza, di igiene pubblica, di ordine pubblico e conseguentemente di qualità del servizio che si registrano da tempo sulla direttrice BresciaBergamo-Milano, non è l’unica per la verità ma l’interrogazione verte su questo, e che nei mesi scorsi, nei giorni scorsi hanno avuto, come la stampa ha ricordato, qualche episodio particolarmente singolare. Ne cito uno: il caso di una corsa del treno in questa direttrice che è stata soppressa al momento, quindi i pendolari hanno dovuto attendere il passaggio successivo non per ritardi, non per guasti, non per il maltempo, non per fatti eccezionali ma perché le Forze dell'Ordine e gli operatori preposti non sono riusciti in tempo a sgomberare e a ripulire il treno dalla presenza di senza fissa dimora, immigrati e soggetti vari che utilizzano la notte i nostri vagoni come se fossero degli hotel. È evidente che c’è un problema più generale di crisi economica, di immigrazione eccessiva favorita dallo scellerato mare nostrum e compagnia cantante del Governo nazionale ma c’è un problema anche credo di controlli probabilmente inefficienti rispetto sia all’azione delle Forze dell’Ordine, Polfer in particolare, sia con riferimento alle attività di vigilanza del patrimonio nostro, perché parliamo di Trenord, da parte della società in questione o anche, appunto, di quell’attività che la Regione Lombardia può attivare per garantire la tutela del nostro patrimonio. L’interrogazione chiede quindi alla Giunta, all’Assessore competente, quale tipo di iniziativa possiamo avviare per potenziare la protezione del patrimonio che risulta spesso danneggiato in particolar modo per quei vagoni, quei treni che rimangono di notte in deposito nelle stazioni delle nostre città. Se è vero soprattutto quello che abbiamo raccolto - e chiudo - ossia che addirittura per evitare che i vagoni vengano danneggiati, in alcune realtà vengono lasciati aperti la notte onde evitare danneggiamenti ulteriori e quindi più facilmente utilizzabili in maniera impropria da queste persone che comportano danni per gli utenti che, ricordiamocelo, pagano per avere un servizio possibilmente puntuale e anche pulito. PRESIDENTE La parola, per la risposta della Giunta, all’Assessore Cavalli. Atti consiliari 2 Regione Lombardia X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 71 DEL 2 DICEMBRE 2014 CAVALLI Alberto Vorrei innanzitutto descrivere la situazione, così come ce l’ha descritta a sua volta Trenord che ha fornito nei giorni scorsi alcuni elementi conoscitivi, ma vorrei anche introdurre un modello sul quale ragionare con i colleghi e con il Consiglio al fine di verificarne la fattibilità anche nella stazione di Brescia. In effetti non un solo treno, come citava il collega Rolfi, ma negli ultimi due mesi ben sei treni sono stati soppressi di primo mattino a Brescia perché non è stato possibile far scendere in tempo utile gli indigenti che lì trovano ricovero o non è stato possibile mettere il treno in condizione di accogliere i pendolari. Nella stazione sostano la notte 14 convogli. Si registra mediamente la presenza di un’ottantina di persone che si riparano sui treni; di questi la maggior parte sono cittadini italiani e si tratta per lo più di persone rimaste senza lavoro o senza famiglia. Solo negli ultimi mesi, su un centinaio di persone che sono state riconosciute, una quindicina è stata trovata senza documenti di identità. Gli indigenti risulta siano tutti conosciuti dai volontari della Caritas che ha operatori presenti la sera. I treni vengono chiusi ma hanno dispositivi per essere aperti dall’esterno e si tratta di meccanismi che le persone che intendono lì ricoverarsi certamente conoscono molto bene. Peraltro, anch'io ero presente nella Commissione consiliare che si è tenuta alcuni mesi fa e nella quale Trenord ebbe modo di sottolineare che i treni non possono essere sigillati per non provocare danneggiamenti, rotture di finestrini o altro. Comunque quando i senzatetto abbandonano il treno, e cioè quando il treno viene posizionato in prossimità della banchina prima di iniziare il servizio commerciale, c’è l’impresa di pulizie per interventi urgenti di riassetto, ma in alcuni casi, come dicevo all’inizio, i treni non hanno proprio potuto partire o hanno subito gravi ritardi perché la pulizia ha richiesto interventi più radicali. Insomma una situazione davvero difficile anche per l’azienda che gestisce il servizio, cioè Trenord. Dicevo che avrei valutato con voi una soluzione diversa e migliore. Nella stazione di Bergamo è attivo un Protocollo d’intesa che è stato confermato il 24 settembre scorso, frutto di un tavolo di lavoro coordinato dalla Prefettura e partecipato dal Comune, dalla Caritas, da Trenord, da RFI, da FS Sistemi Urbani, dalla Provincia, dalla ASL e anche da questa Regione Lombardia. È un programma di intervento definito “Terra di mezzo” che prevede presenza di educatori, presenza di Comune e Caritas per la gestione dell’intervento e dell’accoglienza. Trenord ed altri partner contribuiscono alla parziale copertura dei costi (guardie giurate ma anche educatori ecc.) Grazie a quell’intervento i treni non sono più utilizzati come dormitorio e da 80 persone/notte, una realtà simile a quella bresciana, si è passati a valori molto inferiori, 15-20, con offerta di posto letto in carico a Caritas. Il Protocollo prevede oneri di natura economica che in quel caso sono messi a disposizione in parte dal Comune, in parte da una Fondazione di tipo locale e naturalmente anche da Trenord. La ASL rende disponibile il camper del SERT, FS Sistemi Urbani si è impegnata alla chiusura degli accessi ma anche alla demolizione di manufatti inutilizzati per sottrarli all’utilizzo come luogo di ricovero o per attività illecite. Sono stati evocati problemi di ordine pubblico, la Prefettura di Bergamo si impegna per questi aspetti e per proseguire l’azione di coordinamento. È un progetto che merita di essere apprezzato e che si può forse proporre anche per la realtà bresciana, incominciando a coinvolgere proprio quei soggetti che a Bergamo hanno già dimostrato disponibilità: Comune, Provincia, Prefettura e gli altri che mi sono permesso di citare. Atti consiliari 3 Regione Lombardia X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 71 DEL 2 DICEMBRE 2014 PRESIDENTE La parola per la replica al Consigliere Rolfi. ROLFI Fabio Ringrazio l’Assessore nel senso che mi fa piacere apprendere che ci sia comunque attenzione, sensibilità e anche la volontà di costruire le risposte nello specifico per la stazione di Brescia che vive da qualche mese una situazione di emergenza, come lei ha ulteriormente confermato, che va ben oltre gli standard soliti di presenza di situazione di marginalità ed emarginazione. Ben venga anche la volontà di ragionare sull’esportare a Brescia l’esperienza di Bergamo costruita tra Forze dell'Ordine, Prefettura e soggetti del terzo settore che devono dare e sicuramente possono dare un contributo utile in tal senso, non parliamo solo di repressione, ma è altrettanto vero - adesso questo lo sottolineo e ribadisco - che i treni non possono essere annullati per l’impossibilità di svuotarli perché diventa una cosa che è quanto meno ridicola rispetto anche alle tante problematiche che già i pendolari lombardi, bresciani, bergamaschi e milanesi, sopportano rispetto a dei servizi di Trenord. Per cui io chiedo e sottolineo la necessità di uno sforzo ulteriore, penso ad esempio alla necessità di sensibilizzare comunque Polfer perché è presente, a Brescia ha una stazione all’interno, in unità direi sufficienti anche per dare un contributo ulteriore; penso ad esempio al coinvolgimento in questa rete che si vuole costruire anche a delle polizie locali. La nostra città, Brescia, dispone di quasi 300 agenti e credo che possa dare un contributo il Comune interessato, dato che la stazione rappresenta la porta d’ingresso principale di una città, anche per controllare quello che appunto sono i treni di proprietà nostra, quindi più controllo e più prevenzione significa sicuramente minori spese. Su questo, Assessore, lieto delle sue intenzioni le chiedo comunque uno sforzo in più perché situazioni del genere devono essere evitate nel buon nome di Regione Lombardia anche alle porte di una stagione importante come l’Expo.