Influenza della sequenza delle informazioni nella risoluzione dei
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Influenza della sequenza delle informazioni nella risoluzione dei
Pubblicato in: L’Insegnamento della Matematica e delle Scienze Integrate, vol.23°, N.1, Gennaio 2000, 7-26 INFLUENZA DELLA SEQUENZA DELLE INFORMAZIONI NELLA RISOLUZIONE DI UN PROBLEMA A. Archetti, S. Armiento, E. Basile, L. Cannizzaro, P. Crocini, L. Saltarelli Our purpose was to investigate to what extent difficulties in solving word problems could be attributed to the interlace of different time structure (time of literal text, time of real action treated in the text, time procedure choose for resolving the problem). Results show a considerable facilitative effect for solving problems based on the coincidence of the time of action with the time of literal text. The development of diachronic thinking and prospective structure of the problematic situation could be an useful help for students in all level of ability in solving problems. A. Archetti - Scuola Media Buonarroti, Roma; S. Armiento - Scuola Media Amaldi, Roma; E. Basile - Scuola Media Platone, Roma; L. Cannizzaro - Dipartimento di Matematica, Università La Sapienza, Roma; P. Crocini - 1° Circolo Didattico, Aprilia (LT); L. Saltarelli - 3° Circolo Didattico Aprilia (LT). INFLUENZA DELLA SEQUENZA DELLE INFORMAZIONI 1 NELLA RISOLUZIONE DI UN PROBLEMA A. Archetti, S. Armiento, E. Basile, L. Cannizzaro, P. Crocini, L. Saltarelli 1. Premessa Molto è già stato scritto riguardo alle difficoltà incontrate da alunni tra gli 8 e i 13 anni in attività di risoluzione di problemi verbali. Le conoscenze attuali sulle modalità con le quali alunni, in fase evolutiva, impegnati in soluzione di problemi collegano e mettono in interazione varie capacità sono il frutto di tante esperienze e osservazioni per certi versi di carattere locale; queste, come piccoli tasselli, ci restituiscono una rappresentazione di una realtà complessa che non è uniformemente definita nei dettagli e presenta ancora numerose aree grigie e che sarà quindi, ancora per molto tempo, campo d’indagini diverse. Una rassegna delle ricerche italiane condotte nell’ambito dei gruppi legati al Seminario Nazionale di Ricerca in Didattica della Matematica si trova in D’Amore-Zan (1996). In ambito internazionale, ricerche in didattica della matematica che hanno prodotto interessanti osservazioni riguardano, ad esempio, l’effetto della leggibilità di un testo (Douglas, Nibbelink, Hoover, 1986), circa il grado d’assimilazione possibile tra attività di risoluzione di un problema ed attività di tipo retorico concernente la comprensione o scrittura di un testo (Adams 1992), circa le difficoltà di decodifica del linguaggio naturale con il quale un problema viene comunicato per scritto oppure oralmente (Laborde, 1990 e Pimm, 1994), sul ruolo giocato sia dalla sintassi della lingua madre che dalla punteggiatura (Laborde, 1995), sull’influenza del contesto evocato dal problema (Schoenfeld, 1989), sul depistaggio esercitato da ambiguità lessicali che sollecitano l’uso di alcune operazioni piuttosto che di altre (Nesher e Teubal, 1975), sulle difficoltà derivanti dall’operare con numeri grandi o piccoli (Bell, Fischbein, Greer, 1984), 1 Lavoro eseguito con il contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche e del MURST, U.O. di Roma, responsabile prof. C. Bernardi. sull’uso concettuale o procedurale di alcune operazioni rispetto ad altre (Gray e Tall, 1994), sulla funzione giocata da informazioni espresse in forma implicita, o da altre superflue o addirittura contraddittorie tra loro (Semadeni, 1966), sul ruolo dei fattori metacognitivi (Lester 1989; Shoenfeld, 1987). Per quanto ci risulta sono, invece, molto meno numerose le ricerche specifiche sull’attività di risoluzione dei problemi verbali in relazione al concetto di tempo: tempo ed uso dei verbi, tempo ed uso degli stili letterari, tempo e rappresentazioni schematiche, tempo e strategie risolutive, tempo ed algoritmi, tempo e posizione dell’incognita, tempo e svolgimento delle azioni reali evocate. Un’analisi interessante delle possibili varietà delle accezioni di tempo per un soggetto che apprende si trova in Scali (1994) e Boero-Scali (1996) che analizzano alcune situazioni didattiche relative alla fascia d’età della scuola dell’obbligo. Crepault e Samartzis (1989) operano, invece, una netta distinzione tra situazioni ipotetiche (ovvero, situazioni che non possono essere manipolate, ma solo immaginate) e situazioni concrete ed analizzano l’incidenza di aspetti qualitativi e quantitativi sui ragionamenti coinvolgenti strutture temporali. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di indagare se e come influisca sulla risolubilità di un problema la coincidenza della sequenza con la quale vengono fornite nel testo le informazioni con la sequenza temporale relativa all’azione reale evocata dal problema. L’ipotesi che sottende l’esperienza descritta è quella che, in problemi di “azione” nei quali gli aspetti di progettualità sono minimi, per avviare l’attività di risoluzione occorra conoscere il contesto descritto dal problema, non solo globalmente, ma occorra, anche, dominare tale contesto da un punto di vista temporale e saper ricostruire la successione delle singole azioni così come avvengono nella realtà. In generale ipotizziamo che la ricostruzione dell’azione, si svolga in maniera implicita soprattutto nel caso dei problemi scolastici proposti attraverso un testo scritto e che la ricostruzione sia, in ogni caso, favorita da un testo che fornisce le singole informazioni nella stessa sequenza temporale con la quale le azioni si svolgono nella realtà. Al contrario, se la sequenza temporale delle informazioni è diversa da quella delle azioni reali, il problema presenta una difficoltà in più da dover superare per arrivare ad una corretta soluzione. Per una sintesi delle ricerche sul ruolo della continua riformulazione di un problema operata da chi è impegnato a risolverlo, si può utilmente vedere Zan, 1995. Si parlerà nel seguito di tempo cronologico (TC) per intendere la successione cronologica con la quale, nella realtà dell’evento evocato dal problema, le azioni si susseguono; di tempo testo (TT) per la successione con la quale nel testo del problema le azioni vengono raccontate. Prima di entrare nel merito dell’esperienza condotta non ci sembra superfluo esplicitare che sia la letteratura (Pesci, 1991) che l’esperienza fatta ci inducono ad annotare che la posizione dell’incognita o delle incognite rispetto alla situazione reale descritta ha influenza ai fini di una corretta risoluzione del problema. Tale influenza, però, nel presente lavoro, è stata tenuta in secondo piano rispetto all’indagine centrale riguardante il ruolo giocato dalla coincidenza tra le sequenze del tempo cronologico e del tempo testo. Nell’analisi dei risultati si farà riferimento alla posizione dell’incognita solo in quei problemi nei quali si è ritenuto che questa abbia rappresentato effettivamente un’ulteriore difficoltà. 2. Descrizione dell’esperienza L’esperienza qui descritta è stata condotta durante l’anno scolastico 1996/97, con quattro classi di quinta elementare (alunni di 10-11 anni) e cinque classi di prima media (alunni di 11-12 anni), in scuole sia di Roma che della provincia, ed ha coinvolto 171 alunni. 2.1. Prima fase Gli alunni sono stati divisi in tre gruppi “formali” cioè, l’appartenenza ad un gruppo o ad un altro non era né a conoscenza dell’insegnante né dei singoli alunni e la composizione dei gruppi non coincideva né con una singola classe né con una parte di essa. I gruppi formali erano omogenei tra di loro ma eterogenei al loro interno per la presenza di alunni di diverse capacità risolutive, di diverse classi e di diverse scuole frequentate. Rispetto alle capacità risolutive, la distribuzione degli alunni nei tre gruppi è stata operata considerando quattro diversi livelli, per individuare i quali sono stati utilizzati tre problemi di diversa difficoltà. I tre problemi utilizzati per individuare i risolutori con differenti abilità sono stati presi, insieme ad altri, da libri di testo di scuola elementare e media in uso ed sono stati, in precedenza, testati in classi della stessa fascia di età non coinvolte dall'esperienza e selezionati come i più efficaci allo scopo. La tabella che segue riporta i risultati ottenuti da 156 alunni dei gruppi formali. Lo scarto quantitativo tra gli alunni effettivamente coinvolti nell’esperienza e quelli i cui procedimenti risolutivi sono stati analizzati è determinato dalla scelta di eliminare gli elaborati sia degli alunni di lingua straniera (che avrebbero introdotto altre tipi di variabili che non si volevano per il momento prendere in esame), sia di quelli alunni ai quali non sono stati somministrati tutti e tre i problemi a causa di assenze scolastiche. TOTALE ALUNNI ALUNNI DI SCUOLA ELEMENTARE ALUNNI DI SCUOLA MEDIA LIVELLO 0 Nessun problema risolto 54 36 18 LIVELLO 1 Un problema risolto 42 21 21 LIVELLO 2 Due problemi risolti 36 15 21 LIVELLO 3 Tre problemi risolti 24 3 21 Ognuno dei tre gruppi omogenei formali, individuati con le lettere A, B, C, era costituito da 18 alunni di Livello 0, 14 alunni di Livello 1, 12 alunni di Livello 2 e 8 alunni di Livello 3. 2.2. Seconda fase Per la conduzione dell’esperienza vera e propria sono stati scelti, sempre dai libri di testo in uso corrente, cinque problemi e per ognuno di essi sono state elaborate tre versioni tra loro diverse unicamente per il tempo-testo, cioè per la sequenza temporale con la quale venivano fornite le informazioni. Per ogni problema una delle versioni formulate era sempre costruita in modo da far coincidere il tempo testo con il tempo cronologico, tali versioni saranno in seguito indicate con TTC (tempo testo cronologico); un’altra versione presentava un tempo testo coincidente con il tempo soluzione (le informazioni nel testo si susseguivano con la stessa sequenza con la quale dovevano essere usate nell’algoritmo risolutivo), tali versioni saranno in seguito indicate con TTS (tempo testo soluzione); una terza versione, infine, era costruita in modo che il tempo del testo fosse diverso dalle prime due versioni; queste versioni saranno in seguito indicate con TTD (tempo testo differente). Si è cercato, per quanto lo consente la lingua italiana, di lasciare inalterate tutte le altre caratteristiche linguistiche dei testi dei problemi; in particolare, la domanda è stata sempre posta alla fine del testo del problema e sempre espressa in forma esplicita. Per ogni problema, a rotazione, uno dei gruppi ha lavorato sulla versione TTC, uno sulla versione TTS ed uno su quella TTD. 3. Analisi dei risultati Nella correzione degli elaborati si è evidenziata una notevole varietà nella tipologia degli errori: uso di operazioni non adeguate, procedimento incompleto, errori di calcolo e di logica, trascrizione errata dei dati, risultati inaccettabili nel contesto del problema, ecc.. Si è convenuto di annoverare tra le soluzioni corrette anche quelle che presentavano banali errori di calcolo o imprecisioni ma comunque coerenti nel procedimento. È stata studiata la distribuzione delle soluzioni corrette per ogni singolo problema in funzione dei livelli degli alunni tenendo sempre separati i risultati ottenuti nelle tre versioni. Esaminiamo in dettaglio le tre formulazioni del testo di ciascun problema ed i risultati ottenuti. Problema 1: LA PAGHETTA Versione TTC • La mamma dà a Roberto 5 settimane di paghetta in anticipo. • Roberto va a comprarsi un videogioco nuovo che costa L 42.000 e gli avanzano ancora L. 5.500. • Quanto prende Roberto come paghetta settimanale? Versione TTS • Roberto compra un videogioco nuovo che costa L 42.000 e gli avanzano ancora L. 5.500. • Per fare questo acquisto la mamma gli ha anticipato la paghetta di 5 settimane. • Quanto prende Roberto come paghetta settimanale? Versione TTD • Roberto compra un videogioco nuovo che costa L 42.000 e chiede un prestito alla mamma che gli anticipa la paghetta di 5 settimane. • Dopo aver comprato il videogioco a Roberto avanzano ancora L. 5.500. • Quanto prende Roberto come paghetta settimanale? LA PAGHETTA % RISPOSTE ESATTE 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 TTC LIV.0 TTS TIPO DI TESTO LIV.1 LIV.2 TTD LIV.3 In questo problema la versione TTC è quella che ha fatto registrare il maggior numero di svolgimenti corretti sia complessivamente sia, se si confrontano i risultati per livelli, rispetto alle diverse abilità dei solutori. Tutti appaiono avvantaggiati da un testo che rispetta la sequenza cronologica dei fatti. Occorre però sottolineare che anche la versione TTS raccoglie oltre il 60% di risposte esatte mentre la versione TTD appare decisamente di più difficile gestione per gli alunni. In effetti l’unica differenza che sembra emergere come significativa dal confronto di queste due ultime versioni è la vicinanza o lontananza dei due dati relativi, rispettivamente, alla spesa effettuata ed al resto: nella versione TTS queste informazioni compaiono vicine e nell’ambito della stessa frase, nella versione TTD sono invece, in due frasi distinte, separate tra loro dall’informazione circa la paghetta di 5 settimane. La lettura di un testo “disordinato” potrebbe essere più difficile perché l’alunno deve coordinare logicamente dati che non sono uno seguente immediatamente all’altro. Circa il 60% degli alunni appartenenti al gruppo a cui è stata somministrata la versione TTD è rimasto confuso e non è stato in grado di riordinare mentalmente le informazioni dal punto di vista cronologico né logico. E’ opportuno annotare che la dimensione temporale in questo problema risulta, per certi versi, debole in quanto il dato relativo alla paghetta di 5 settimane rappresenta un totale che va connesso logicamente con le altre informazioni ma nel quale ha poca influenza l’informazione relativa al tempo (5 settimane): è come se la variabile temporale potesse essere contratta in un unico dato attualizzato. In conclusione dai risultati complessivi divisi per livelli ci sembra di poter affermare che gli abili solutori hanno controllato un tempo testo “disordinato” mentre i deboli risolutori sono stati favoriti da un testo che riporta le informazioni in modo cronologico. Problema 2: LA GITA Versione TTC • E’ stata organizzata una gita di fine anno per tutte le quarte e quinte classi di una scuola elementare. • Gli alunni sono in tutto 75. • Gli alunni di quinta devono portare L 9.600 ciascuno perché essi visiteranno anche un museo. • Gli alunni di quarta hanno già raccolto la loro somma totale che è di L 280.500. • Il costo della gita è in tutto di L 683.700. • Quanto ha pagato ogni alunno di quarta? Versione TTS • E’ stata organizzata una gita di fine anno per tutte le quarte e quinte classi di una scuola elementare. • Il costo della gita è in tutto di L 683.700. • Gli alunni di quarta hanno già raccolto la loro somma totale che è di L 280.500. • Gli alunni di quinta devono portare L 9.600 ciascuno perché essi visiteranno anche un museo. • Gli alunni sono in tutto 75. • Quanto ha pagato ogni alunno di quarta? Versione TTD • E’ stata organizzata una gita di fine anno per tutte le quarte e quinte classi di una scuola elementare. • Gli alunni sono in tutto 75. • Il costo della gita è in tutto di L 683.700. • Gli alunni di quinta devono portare L 9.600 ciascuno perché essi visiteranno anche un museo. • Gli alunni di quarta hanno già raccolto la loro somma totale che è di L 280.500. • Quanto ha pagato ogni alunno di quarta? LA GITA % RISPOSTE ESATTE 30 25 20 15 10 5 0 TTC LIV.0 TTS TIPO DI TESTO LIV.1 LIV.2 TTD LIV.3 Le tre versioni del problema LA GITA, equivalenti dal punto di vista matematico, sono anche identici dal punto di vista linguistico differenziandosi effettivamente solo per il Tempo Testo non essendo stato necessario apportare nessuna variazione di tipo lessicale per la loro formulazione. Tutte le versioni presentano una frase “Gli alunni di quinta devono portare L 9.600 ciascuno perché essi visiteranno anche un museo” che ha dato luogo ad interpretazioni differenti, come è stato possibile rilevare anche dalla discussione che si è svolta in classe ad elaborati consegnati. Alcuni solutori hanno interpretato la quota di L. 9.600 per gli alunni di V come complessiva, altri come quota da aggiungere alla quota individuale degli alunni di IV; l’errore commesso da alcuni è stato quello di riferire l’avverbio “anche” non a ciò che gli alunni di V avrebbero fatto in più degli altri, ma alla quota da pagare. In genere il problema è risultato difficile e ciò si evidenzia sia dalla bassa percentuale di risposte esatte in tutte e tre le versioni (non si supera il 25% in nessuna versione), sia dalle risposte esatte distribuite soprattutto tra gli abili solutori (LIV. 2 e 3) mentre sono poco numerosi gli elaborati corretti dei deboli risolutori (LIV: 0 e 1). Le versioni TTC e TTD hanno fatto registrare una percentuale di risposte esatte maggiore di quella registrata per la versione TTS. È opportuno notare esplicitamente che, vi è un solo elaborato esatto di un alunno debole risolutore (di livello 0) registrato nella versione TTS. Il confronto tra i dati ottenuti dalle versioni TTC e TTD è significativo: la percentuale di risposte esatte registrate dalla versione TTD è costituita quasi completamente da abili risolutori mentre la versione TTC che, per altro, ha totalizzato un valore complessivo di risposte esatte lievemente minore, vede al suo interno crescere la percentuale di risposte esatte date dai deboli risolutori. La versione TTD, che è risultata più facile per gli abili solutori, presenta all’inizio i due dati complessivi e tutte le altre informazioni nel seguito del testo. L’ipotesi che ci sembra di poter formulare è che l’abile solutore domini con sicurezza la situazione, probabilmente in maniera quasi implicita, sia dal punto di vista del tempo che da quello del contesto, sia, ancora, da quello della conoscenza delle reciproche relazione tra i dati, tanto da poter innescare immediatamente un processo risolutivo finalizzato a dare risposta alla domanda; il suo non è un ragionamento di tipo sequenziale in funzione del tempo, ma subito logicooperativo finalizzato alla risposta da dare. In un approccio di questo tipo avere all’inizio i dati complessivi della situazione e solo dopo quelli parziali può effettivamente risultare maggiormente utile per avviare il processo di risoluzione. I deboli risolutori, maggiormente presenti invece nella versione TTC, probabilmente hanno maggiore difficoltà a mettere in relazione i dati sia in senso temporale che logico-operativo, in loro non scatta fin dall’inizio una chiara formulazione del progetto risolutivo. In questa situazione un testo che presenti i dati in ordine cronologico sembra fornire loro quella lettura sequenziale di una situazione che può fare, se le relazioni fra le varie informazioni vengono colte correttamente, da trampolino di lancio all’avvio del processo di risoluzione. Problema 3: IL LIBRO Versione TTC • Patrizia ha preso in biblioteca un libro e lo ha tenuto per dieci giorni. • Il libro è di 210 pagine. • Il primo giorno ha letto 10 pagine. • Per i primi tre giorni ha letto sempre il doppio delle pagine lette il giorno precedente. • Quante pagine al giorno ha letto in media nei giorni rimasti? Versione TTS • Patrizia ha preso in biblioteca un libro e il primo giorno ha letto 10 pagine. • Per i primi tre giorni ha letto sempre il doppio delle pagine lette il giorno precedente. • Questo libro è di 210 pagine. • Ha tenuto questo libro per dieci giorni. • Quante pagine al giorno ha letto in media nei giorni rimasti? Versione TTD • Patrizia ha preso in biblioteca un libro e per i primi tre giorni ha letto sempre il doppio delle pagine lette il giorno precedente. • Il libro è di 210 pagine. • Ha tenuto questo libro per dieci giorni. • Il primo giorno ha letto 10 pagine • Quante pagine al giorno ha letto in media nei giorni rimasti? IL LIBRO % RISPOSTE ESATTE 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 TTC LIV.0 TTS TIPO DI TESTO LIV.1 LIV.2 TTD LIV.3 Per questo testo occorre fare preliminarmente una osservazione inerente la costruzione della versione TTC. L’informazione riguardante il periodo del prestito di dieci giorni è stata messa all’inizio considerando che nella situazione reale la regola di una biblioteca sia quella di prestare i libri solo per un tempo determinato In realtà tale norma molto probabilmente non è conosciuta dagli alunni e quindi anche se la posizione dell’informazione nella versione TTC è corretta, la scelta operata è probabilmente ininfluente per gli alunni ai fini di una lettura cronologica della situazione. La difficoltà del problema, peraltro presente in tutte e tre le versione, si annida nella comprensione della frase "per i primi tre giorni ha letto sempre il doppio delle pagine lette il giorno precedente" che ha determinato la maggior parte degli errori registrati. Alcuni solutori non sono riusciti ad interpretare l’aumento progressivo di pagine lette al passare dei giorni e quindi hanno eseguito il doppio solo del primo giorno ripetendolo poi uguale anche per i giorni successivi; altri invece non hanno contato il primo giorno nel numero dei 'primi tre giorni'. In questo problema la dimensione temporale ha un’incidenza molto forte in quanto il nodo risolutivo del problema è rappresentato proprio da un’informazione di tipo temporale; solo con una sua corretta interpretazione si può avviare infatti una strategia risolutiva corretta. Il problema, come appare chiaramente dal grafico, è stato risolto correttamente da una bassa percentuale complessiva di alunni: i deboli risolutori (Liv. 0 e 1) risultano completamente assenti dagli esiti positivi nelle versione TTS e TTD. La versione TTC risulta efficace per i deboli risolutori per aver consentito di cogliere con più chiarezza le reciproche relazioni tra i dati del problema mettendo in grado alcuni di loro di formulare un procedimento risolutivo corretto. Il grafico sollecita un confronto tra le versioni TTS e TTD sulle quali, come già detto, sono presenti solo gli abili risolutori. Le due versioni presentano due significative differenze conseguenti al cambiamento del TT. La prima differenza riguarda la diversa posizione della frase di più difficile interpretazione: "Per i primi tre giorni ha letto sempre il doppio delle pagine del giorno precedente". Tale frase nella versione TTD è posta all’inizio mentre nella versione TTS è posta in seconda posizione. Si può ipotizzare che una informazione iniziale di difficile interpretazione concentri maggiormente l’attenzione dell’alunno su di essa e, se il nodo interpretativo viene superato, è probabile che si inneschi facilmente il procedimento risolutivo. La seconda differenza riguarda la reciproca posizione delle due informazioni che è necessario correlare per avviare il processo di risoluzione: "Per i primi tre giorni ha letto sempre il doppio delle pagine del giorno precedente" e "Il primo giorno ha letto dieci pagine". Nella versione TTD queste informazioni sono lontane e ciò può aver facilitato l’includere correttamente nei primi tre giorni il giorno nel quale si sono lette le prime dieci pagine. Nella versione TTS (come per altro nella TTC) tali informazioni, messe vicine e invertite di ordine rispetto alla versione TTD, sono entrate probabilmente tra loro in conflitto temporale: “il primo giorno”, presente in entrambe le frasi, non è stato incluso nei primi tre giorni di lettura. Notiamo inoltre, a posteriori, che se invertissimo nella versione TTS l’ordine fra le due prime informazioni si otterrebbe sempre un testo TTS, ovvero un testo nel quale le informazioni si susseguono con la stessa sequenza con la quale devono essere usate nell’algoritmo risolutivo. Sarebbe stato interessante analizzare i risultati ottenuti da questa nuova versione; un eventuale aumento delle risposte esatte avrebbe infatti avvalorato la tesi che le due informazioni date nell’ordine da noi scelto entrano effettivamente in conflitto ed hanno indotto in errore alcuni solutori. Problema 4: L’INSERZIONE Versione TTC • Il signor Piccioni ha scritto il seguente annuncio: • “Ventiduenne, milite esente, esperienza triennale, verniciatore macchine utensili e imbianchino offresi”. • Le inserzioni su un quotidiano per richieste di lavoro costano L. 300 a parola nei giorni feriali e L. 320 nei giorni festivi. (La punteggiatura è gratuita). • Lo ha fatto pubblicare il venerdì, il sabato e la domenica. • Quanto ha speso? Versione TTS • Il signor Piccioni ha scritto il seguente annuncio: • “Ventiduenne, milite esente, esperienza triennale, verniciatore macchine utensili e imbianchino offresi”. • Lo ha fatto pubblicare il venerdì, il sabato e la domenica. • Le inserzioni su un quotidiano per richieste di lavoro costano L. 300 a parola nei giorni feriali e L. 320 nei giorni festivi. (La punteggiatura è gratuita). • Quanto ha speso? Versione TTD • Il signor Piccioni ha fatto pubblicare il venerdì, il sabato e la domenica un annuncio. • Le inserzione su un quotidiano per le richieste di lavoro costano L 300 a parola nei giorni feriali e L 320 nei giorni festivi (la punteggiatura è gratuita). • Il testo dell’annuncio era il seguente: • “Ventiduenne, militesente, esperienza triennale, verniciatore macchine utensili e imbianchino offresi.” • Quanto ha speso? L'INSERZIONE % RISPOSTE ESATTE 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 TTC LIV.0 TTS TIPO DI TESTO LIV.1 LIV.2 TTD LIV.3 Dall’analisi dei risultati ottenuti in questo problema appaiono subito evidenti due caratteristiche: l’alta percentuale di risposte esatte, soprattutto se confrontate con quelle rilevate ai problemi LA GITA e IL LIBRO, e una distribuzione abbastanza omogenea dei livelli degli studenti in tutte e tre le versioni somministrate, caratteristica comune al problema LA PAGHETTA. Confrontando le versioni TTC e TTS si nota che la differenza del TT è relativa solo all’inversione tra i giorni scelti per la pubblicazione e il differente costo delle singole parole nei giorni feriali e festivi. La decisione di considerare l’informazione della scelta dei giorni di pubblicazione come cronologicamente successiva a quella di reperire informazioni riguardo ai costi delle singole parole è stata presa nell’assunto che chi decide di pubblicare un annuncio prima calcola quanto può costargli e poi decide quali giorni utilizzare per la pubblicazione: solo giorni festivi, solo giorni feriali, più giorni festivi che feriali ecc.. La versione TTS può avere anch’essa una spiegazione cronologica se riteniamo che chi decide di fare un’inserzione, non avendo problemi di badget data l’esiguità della somma da impegnare, prima stabilisca in quali giorni farla, in funzione della probabilità di un maggior numero di lettori in determinati giorni, e poi calcoli quanto viene a costargli l’annuncio. Analogamente la versione TTC può essere considerata una versione TTS in quanto il dato relativo ai giorni di pubblicazione può essere utilizzato per ultimo nel processo risolutivo dall’alunno. In effetti, dalla analisi dei protocolli emerge che i procedimenti più frequenti sono identici in sequenza a quelli della versione TTC. In definitiva, anche se con logiche diverse, entrambe le versioni, TTC e TTS, rispettano sia il tempo cronologico che quello risolutivo e quindi l’inversione del TT in questo caso non risulta significativa, come del resto emerge analizzando i risultati ottenuti da queste due versioni. La versione TTD, di poco inferiore come risposte esatte rispetto alle altre due, si avvicina molto alla versione TTC. La differenza è che il testo dell’annuncio è data come ultima informazione così come è accaduto nelle altre due versioni; le due informazioni principali del problema, costo delle parole e giorni di pubblicazione, sono comunque vicine e quindi facilmente correlabili tra di loro. Sarebbe stato interessante vedere come si sarebbero distribuite le soluzioni in un testo che avesse tenuto separate questi due dati frapponendo tra di loro il testo dell’annuncio. Questo avrebbe permesso di verificare se la relazione tra questi due dati veniva colta con la stessa spontaneità con la quale sembra essere stata colta nelle tre versioni somministrate che le vede sempre vicine. In conclusione si può affermare che in questo problema l’inversione del TT è stata poco influente ai fini della risoluzione sia, forse, per la comparsa di elementi di progettualità, come appena messo in risalto, sia forse per l’esiguo numero di correlazioni da effettuare tra i dati del problema per la formulazione di una procedura risolutiva corretta. Problema 5: GIORGIO SI FA I REGALI Versione TTC • Giorgio riceve L. 37.000 dalla mamma e prende L. 55.000 dei suoi risparmi. • Con questi soldi esce per comprarsi dei regali e compra 3 libri a L. 12.000 l’uno e un modellino da L. 19.000. • Compra anche 5 macchinine di cui non ricorda il prezzo. • Al ritorno a casa gli restano ancora L. 17.750. • Quanto ha pagato ogni macchinina? Versione TTS • Giorgio riceve L. 37.000 dalla mamma e prende L. 55.000 dei suoi risparmi. • Con questi soldi esce per comprarsi dei regali e compra 3 libri a L. 12.000 l’uno e un modellino da L. 19.000 e delle macchinine. • Al ritorno a casa gli restano ancora L. 17.750. • Le macchinine che ha comprato sono 5 ma non ricorda il prezzo. • Quanto ha pagato ogni macchinina? Versione TTD • Giorgio dopo essersi fatto dei regali torna a casa con L. 17.750. • Ha comprato 3 libri a L. 12.000 l’uno e un modellino da L. 19.000 e 5 macchinine di cui non ricorda il prezzo. • Per questi regali Giorgio aveva L. 37.000 ricevute dalla mamma e prende L. 55.000 dei suoi risparmi. • Quanto ha pagato ogni macchinina? GIORGIO SI FA I REGALI % RISPOSTE ESATTE 60 50 40 30 20 10 0 TTC LIV.0 TTS TIPO DI TESTO LIV.1 LIV.2 TTD LIV.3 Prima di analizzare i risultati ottenuti in questo problema è bene precisare che in questa situazione l’ordine delle operazioni da eseguire per giungere ad una soluzione non è univoco e quindi la versione TTS da noi costruita corrisponde solo ad uno di questi possibili ordini di esecuzione delle operazioni. La bassa percentuale di risposte esatte ottenuta dai risolutori che si sono cimentati con questa versione fa supporre che l’ordine da noi prescelto è, forse, diverso da quello che loro avrebbero scelto. Analizzando i risultati di quest’ultimo problema sembra che il TT abbia inciso nell’aiutare gli alunni a formulare un progetto risolutivo; la versione TTC raccoglie una buona percentuale di risposte esatte distribuite maggiormente sui livelli degli abili risolutori; le altre due versioni sono state correttamente dominate da un numero inferiore di alunni. Diversamente da quanto successo per gli altri problemi, l’influenza del TT sembra aver inciso maggiormente sui risolutori più abili (liv. 2 e 3) che fanno registrare un notevole incremento nella versione TTC, che non sui deboli risolutori (Liv. 0 e 1). La scarsa e omogenea presenza dei deboli risolutori in tutte e tre le versioni ci porta a ritenere che per essi la diversità del TT non abbia influito in maniera determinante. La situazione presentata dal problema era effettivamente intricata: soldi posseduti, soldi avuti in regalo, soldi spesi, soldi avanzati, spesa conosciuta per alcuni oggetti, spesa sconosciuta per altri; il solutore doveva dominare dal punto di vista logico-concettuale la relazione spesa-resto, la relazione costo unitariocosto totale per mettere insieme tutte le informazioni date dal problema. Sembra quasi che, soprattutto per i deboli solutori, l’aiuto ricevuto nella versione più ordinata dal punto di vista temporale (TTC) non sia stata sufficiente a superare gli ostacoli che erano, invece, presenti a livello concettuale. 4. Conclusioni Questo primo esame dei risultati permette di trarre alcune conclusioni sull’influenza che la sequenza temporale con cui vengono fornite le informazioni (TT) ha in attività di problem solving. La prima conclusione è che la ricostruzione temporale di una azione ha una marcata rilevanza nell’economia complessiva delle risorse per la risoluzione di un problema. Quando il tempo testo coincide con la sequenza temporale con cui le azioni si svolgono nella realtà (TTC) il problema presenta una minor difficoltà, pur essendo identico dal punto di vista della strategia risolutiva. L’alunno non deve impegnarsi in una ricostruzione mentale dell’azione perché questa viene descritta già “in ordine” nel testo del problema. Quando tale coincidenza viene eliminata, l’alunno deve impegnarsi anche in un’opera di ricostruzione mentale dell’azione rimettendo in ordine temporale le informazioni. La lettura fatta dei risultati consente di assumere in prima istanza che la ricostruzione mentale dell’azione descritta da un problema viene svolta dagli abili risolutori in maniera implicita e quasi istintiva: così il primo ostacolo viene immediatamente superato e l'attenzione viene concentrata su altre difficoltà presenti nel problema. Per i deboli risolutori questa prima fase non è così istintiva ed immediata, e un problema nel quale il TT è diverso dal TC presenta una difficoltà in più che può essere d’impedimento all’avvio dell’attività di risoluzione. Sembra quindi importante che l’insegnante abbia consapevolezza che una modifica del tempo testo, lasciando inalterata la struttura matematica, può rendere più o meno accessibile il processo di risoluzione. È opportuno però, per certi versi, relativizzare l’osservazione appena illustrata. La ricostruzione temporale dell’azione, favorita o ostacolata dal TT, è una condizione determinante, vorremmo dire ‘necessaria’ ma, non certo sufficiente per una risoluzione corretta di un problema; infatti, intervengono anche altre condizioni di tipo logico, interpretativo, matematico, che possono influenzare in modo determinante il successo nell’attività di soluzione. Un'analisi più fine meriterebbe, comunque, la situazione degli abili risolutori i cui risultati sembrano per lo più non influenzati dal tempo del testo. L'esame dei protocolli dei singoli alunni, che vada ad osservare i dettagli delle loro strategie risolutive, potrebbe permettere di ricostruire i processi mentali seguiti e verificare così, effettivamente, se la ricostruzione temporale è eseguita in maniera implicita ed istintiva, per lasciare subito la mente libera di impegnarsi sulle relazioni logico-matematiche tra le varie informazioni possedute, o se viene addirittura saltata perché implicitamente ritenuta non influente ai fini dell’applicazione di schemi risolutivi ormai interiorizzati. Una seconda conclusione è relativa al fatto che il cambiamento del TT da noi effettuato per la costruzione delle tre versioni, apporta delle modifiche non solo nella struttura globale del tempo ma, cambia anche la posizione reciproca dei dati. Come è stato osservato nell’analisi dei risultati alcune volte la vicinanza di due dati (come nel caso della GITA) può favorire il loro collegamento logico, altre volte (come nel caso del LIBRO) può invece indurre in errore mettendo in conflitto due informazioni. L’influenza della struttura temporale si intreccia strettamente con quella relativa alla posizione reciproca dei dati. Prima di indicare alcuni possibili sviluppi della ricerca vale la pena di riprendere ed evidenziare due osservazioni. La dimensione temporale non ha la stessa influenza in tutti i problemi da noi proposti. Per alcuni problemi la dimensione temporale è più debole, come nel caso de LA PAGHETTA, per altri invece, come nel caso de IL LIBRO, la dimensione temporale è struttura portante del problema e deve essere pienamente dominata, proprio dal punto di vista del tempo, per una corretta interpretazione del problema. Cogliamo l’occasione per sottolineare che nel lavoro sono state prese in esame solo alcune delle possibili dimensioni temporali. Non abbiamo, ad esempio, considerato aspetti relativi ai tempi della mente ovvero al fluire delle attività che ci fanno collegare un’informazione all’altra, una situazione problematica a situazioni simili già affrontate nel passato che possono far emergere possibili strategie di soluzione. La seconda osservazione da annotare è relativa alla pluralità delle possibili versioni. Innanzi tutto, le stesse versioni TTC, TTS non sono sempre univoche ma possono avere più formulazioni a seconda della logica che le sottende. Inoltre i risultati ottenuti nella ricerca e la considerazione che le versioni TTD possono essere più di una ci inducono a credere che differenti TTD avrebbero raccolto diversi risultati. Sulla base delle conclusioni e delle osservazioni fin qui fatte intendiamo, nella nuova fase di esame dei dati, procedere ad una lettura dei protocolli per cercare di dare risposte ad alcune domande emerse. La prima questione in sospeso è relativa all’influenza che, la vicinanza o lontananza di coppie di dati ha sulla costruzione di una positiva strategia risolutiva. La seconda riguarda la genesi dei processi mentali degli abili risolutori rispetto alla ricostruzione temporale dell’azione: andare ad indagare se questa viene svolta implicitamente o viene addirittura saltata. Un ulteriore approfondimento riguarda la possibilità di correlare alcune tipologie di errori più frequenti con le diverse formulazioni temporali. BIBLIOGRAFIA • • • • • • • Adams V. M., 1992, Rhetorical problems and mathematical problem solving: an exploratory study, in Mariotti M. A. 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