I principi cardini della filosofia lean si concentrano sul valore aggiunto
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I principi cardini della filosofia lean si concentrano sul valore aggiunto
66 TECNOLOGIA LEAN WAREHOUSING Il CASO fischer Italia Andrea Payaro* Dare un’origine alla lean non è semplice, probabilmente perché questa filosofia si basa su concetti di “buon senso”, come afferma Masaaki Imai nel suo “Gemba Kaizen”. Sta di fatto che le pratiche si sono diffuse a macchia d’olio coinvolgendo non solo diversi settori aziendali, ma anche le altre funzioni oltre a produzione e logistica Mara Galeazzo del Logistics Department di fisher Italia durante il training a tutti gli fPS: l’azienda ha voluto per il 2015 che gli fPS Responsible fossero promotori della formazione Kaizen estesa a tutti i dipendenti, dagli operatori di reparto fino alla forza vendita esterna L’ obiettivo rimane sempre quello di soddisfare le esigenze del mercato nei tempi richiesti dal cliente, a costi contenuti e con elevata qualità, puntando ad eliminare il più possibile tutti gli sprechi. I principi fondamentali della filosofia lean si concentrano sul valore aggiunto, ovvero su tutto quello per cui il cliente è disposto a pagare, sul flusso di prodotti e informazioni che devono scorrere non solo nell’azienda ma lungo tutta la supply chain, senza rallentamenti e in modo veloce, puntando alla ricerca della perfezione. Anche il magazzino diviene un luogo su cui applicare i concetti di snellezza. Si parte da concetto di flusso e su di esso devono essere identificate tutte quelle attività che non aumentano il livello di servizio, rappresentano dei costi, creano attese o attività ripetute. Considerando e riadattando gli sprechi teorizzati da Ohno nel suo libro “Lo spirito Toyota” devono essere presi in considerazione i seguenti muda: • Attese: tempi in cui il processo si blocca. Possono essere rappresentate dal materiale in accettazione che “ristagna” per lungo tempo prima di essere collocato nella 066-067-Il caso fisher.indd 66 I principi cardini della filosofia lean si concentrano sul valore aggiunto sua locazione di magazzino. Della stessa tipologia può essere anche il tempo dedicato dall’operatore per cercare un prodotto (nel magazzino non deve esistere la parola cercare, bensì prendere) non posizionato nella corretta locazione. • Sovrapproduzione. Anche se molto più coerente in ambito produttivo dove si intende una produzione in eccesso rispetto alla reale domanda del mercato, nel magazzino viene contestualizzata con la “sovrapproduzione” di documentazione, etichette, imballi in eccesso rispetto al reale fabbisogno. • Scorte. Molto coerente con il magazzino, le giacenze del materiale devono essere calibrate sul fabbisogno del mercato. Non esiste il magazzino a scorta zero, ma esiste il magazzino dove la quantità di materiale è dimensionata in modo tale da garantire spedizioni in tempo e complete. • Trasporti. Se il materiale non è posizionato correttamente nel magazzino, si generano dei movimenti di merce inutili o si generano lunghi percorsi per andarlo a reperire. L’allocazione corretta unita alla tecnologia dell’informazione che può fornire i percorsi minimi rappresentano delle possibili soluzioni al trasporto di merce superfluo interno al magazzino. • Movimenti. Riferito più al movimento delle persone, può essere anche inteso come l’ergonomia del posto di lavoro. Se l’operatore di magazzino dispone di tutte le informazioni necessarie unite agli strumenti di cui può avere bisogno durante le sue operazioni, allora si riducono sia i movimenti, con la diretta riduzione delle fonti di stress. L’utilizzo di manipolatori, di carrelli adatti sia per la merce da trasportare che per l’operatore comportano un aumento delle prestazioni e una riduzione del rischio di incidentalità (strappi muscolari, caduta del materiale). • Processo, ovvero il fare le cose. Con questo termine si intendono tutte quelle attività che non sono fatte nella giusta sequenza o risultano essere ridondanti. Nel caso in cui il tempo che intercorre dall’arrivo della merce in accettazione al momento in cui viene allocata a magazzino non è definito, allora si è in presenza di un processo non corretto. Lo stesso caso in cui un magazziniere debba chiedere all’ufficio maggiori informazioni prima di preparare la merce per la spedizione è un esempio di muda di processo. • Difetti. Nella filosofia orientale nata in Toyota le cose devono essere fatte correttamente la prima volta (make it right the first time). In questa tipologia rientrano gli errati prelievi, il danneggiamento del materiale durante le operazioni di magazzino e tutti quegli errori che possono generare un reso da parte del cliente (si sottolinea che la gestione del reso è un costo per l’azienda che deve essere monitorato attentamente). Focus sull’identificazione degli sprechi in Incoming e Quality Assurance, design del nuovo layout e applicazione FIFO. Tutte le consociate del Gruppo fischer partecipano all’annuale concorso internazionale interno, fPS Award: una giuria accreditata premia i migliori progetti. fischer Italia ha vinto nel 2013 il Primo Premio e nel 2014 si è aggiudicata il secondo posto 15/12/15 16:48 TECNOLOGIA 67 Elisa Novello e Nicolò Chiarlanti, fPS Responsible in Logistica. Il Gruppo fischer, partendo dall’esperienza del Toyota Production System, ha calato nella propria realtà la filosofia kaizen declinandola in tutti i processi aziendali e creando il metodo fPS, acronimo di fischer Process System Carta d’identità Gruppo fischer, leader mondiale nei sistemi di fissaggio, • Ilconta 43 consociate - 7 sedi produttive - 100 importatori e sedi produttive e distributive in Germania, Italia, Argentina, Brasile, Cina, Repubblica Ceca, Stati Uniti. Il Gruppo consta di 4.160 persone e comprende le Divisioni fischer Fixing Systems, fischer Automotive Systems e fischertechnik, con un fatturato 2014 pari a 661 milioni di Euro. L’ultima divisione del gruppo è fischer Consulting, nata dalle competenze sviluppate nell’applicazione delle metodologie del miglioramento continuo. • Talento. Nelle aziende a forte vocazione lean, l’operatore o il magazziniere, conoscendo bene il processo che deve ripetere più volte durante la giornata lavorativa, ha la responsabilità di suggerire nuovi ambiti o forme di miglioramento. Non ascoltare queste fonti di maggiore competitività costituisce un punto di debolezza per l’azienda. La componente umana è fondamentale, quindi nei processi di miglioramento è necessario coinvolgere sempre tutti. Proprio queste caratteristiche hanno permesso negli anni ottanta una crescente forza competitiva da parte delle aziende dell’automotive giapponesi fino a farle diventare veri e propri casi di riferimento internazionale, successivamente imitate da tutte le aziende occidentali. Ad oggi CNH piuttosto che Porsche hanno sviluppato applicazioni lean che esportano a loro volta in altre aziende. Il Gruppo fischer e il kaizen Il Gruppo fischer, partendo dall’esperienza del Toyota Production System, ha calato nella propria realtà la filosofia kaizen declinandola in tutti i processi aziendali e creando il metodo fPS, acronimo di fischer Process System. Il professor Klaus Fischer, titolare del Gruppo, crede che l’azienda debba essere flessibile, lean e sempre orientata a offrire valore aggiunto per i propri clienti. Proprio il professor Fischer, con il proprio fPS, ha trasferito gli obiettivi del Gruppo ad ogni consociata attraverso l’Hoshin Kanri, uno strumento guida che permette di condividere la strategia e di raggiungere i singoli obiettivi per funzione, coinvolgendo ogni dipendente dal “top” al “down”. Il Professor Yoji Akao, padre del metodo, afferma che “ogni persona è esperta nel proprio ruolo e raggiungere la qualità totale è possibile gestendo correttamente il pensiero collettivo di tutti i dipendenti. Solo in questo modo 4 ore Il 95% dei pallet pervenuti viene stoccato entro quattro ore dalla ricezione pubb affittasi 7,5x25,9*:Layout 1 12-11-2015 16:32 Pagina è possibile realizzare la migliore azienda nel proprio settore”. Tutte le consociate del Gruppo fischer partecipano all’annuale concorso internazionale interno, fPS Award, nel quale da due anni una giuria accreditata premia i migliori progetti fischer. fischer Italia ha vinto nel 2013 il Primo Premio presentando il migliore progetto e nel 2014 si è aggiudicata il secondo posto con un progetto internazionale. Per supportare il miglioramento continuo, tutti i collaboratori del Gruppo fischer e di ciascuna consociata sono invitati a dare il proprio contributo attraverso due principali strumenti. Il primo è la proposta di nuove idee che possono riguardare il miglioramento di un processo, un prodotto o l’ambiente di lavoro. Preziose sono anche le idee che possono arrivare dai clienti e filtrate dai dipendenti. Il secondo è la partecipazione ai workshop periodicamente organizzati con l’obiettivo di eliminare i muda (sprechi) e ridisegnare i processi secondo i principi lean. Lo scorso anno con il supporto di fischer Consulting, il focus è stato sulla Logistica Interna. Punto di partenza l’analisi dei dati volta a creare i KPI per la misurazione successiva del miglioramento, fino al confronto nel gemba dei flussi logistici con un grande coinvolgimento degli operatori nella caccia agli sprechi. 1A conclusione di ogni settimana AFFITTASI di workshop, importante è stato l’incontro in area con la direzione e il team per la presentazione dei primi risultati ottenuti e delle TO DO LIST oltre alla “CELEBRATION” necessaria per creare una forte motivazione personale e del gruppo. I processi di magazzino coinvolti sono stati: • Incoming Goods • Controllo Qualità; • Replenishment; • Pick&Pack Process; • Outgoing Goods; • Resi da Clienti. I controlli calano del 41% Uno dei maggiori problemi che si riscontrano nelle aziende è legato ai tempi variabili in ingresso della merce, spesso dovuti alle attese generate dal controllo di qualità. Per fischer Italia il 30% del materiale in ingresso arriva dalla Casa madre tedesca, il 40% da produzioni interne e il 30% da altri fornitori. Il focus è stato quindi sulla qualifica dei fornitori in modo da ridurre il numero dei controlli in accettazione mantenendo alto il livello qualitativo. Importante è stato il contributo di Purchase in collaborazione con Quality Assurance che ha permesso attraverso nuovi Agreements di ridurre del 41% il numero dei controlli. Come per Incoming, anche per l’area di Controllo Qualità si è implementata la logica FIFO (First In First Out) che ha contribuito a diminuire il tempo di attraversa- mento garantendo, dopo solo una settimana dal workshop, di stoccare entro le quattro ore il 95% dei pallet ricevuti. Il miglioramento nell’area Pick&Pack è ancora in atto, un beneficio importante è stato il risultato dell’analisi ABC di Pareto sui prodotti ad alta rotazione che ha permesso di ridisegnare il layout di picking consentendo da subito di aumentare la produttività degli operatori, ma anche di garantire maggiore ergonomia e sicurezza, i due temi importanti per fischer da sviluppare nel 2015. Essenziale per migliorare un processo è viverlo e farsi coinvolgere dagli operatori nel gemba. Questo è accaduto ad esempio nell’osservare l’inizio del flusso picking: quando l’operatore andava nell’area comune a stampare le etichette segnacollo da applicare successivamente sui pacchi prelevati creava un collo di bottiglia e inutili tempi di attesa per gli altri operatori. La soluzione è sembrata molto semplice: eliminando l’area stampanti e dotando ogni carrello di una stampante a bordo si è potuto aumentare la produttività del 25%. Questa soluzione ha permesso anche una riduzione del numero di errori diminuendo il numero di reclami da cliente per errata apposizione etichetta. Il miglioramento per essere tale deve essere misurabile. *Si ringraziano per la collaborazione: Nicolò Chiarlanti, Mara Galeazzo, Elisa Novello del Logistics Department fischer Italia S.p.A. MILANO IDROSCALO - PESCHIERA BORR Uscita tangenziale Pa, ullo OMEO Vicinanza aeroporto Linate a 10 minuti da Milano ale ci er m m co e il b o m im so io ig st Pre da 800 mq di uffici Indipendente, composto cablati, servizi, impianti a norma. te arredati e prestazione energetica EPgl 62.98 kWh/m a lussuosamenEne rgetica E - Indice di Classe mail: [email protected] E68 0. .5 30 5. .5 02 x Fa Tel. 02.55.30.50.67 3 066-067-Il caso fisher.indd 67 15/12/15 16:48