Prof di ginnastica inadeguati come Risponde Roberto Cesaraccio
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Prof di ginnastica inadeguati come Risponde Roberto Cesaraccio
Prof di ginnastica inadeguati come presidi" da Tecnica della scuola La bufera è nata perché a pronunciare la frase incriminata è stato un sindacalista nel corso di un'assemblea convocata con oltre un centinaio di insegnanti nel distretto di San Marco Argentano, nel cosentino: un dirigente che proviene dal ruolo di educazione fisica non sarebbe in grado di valutare i docenti da inserire nel proprio organico. L'incontro era stato convocato da Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Flc-Cgil. E in segno di protesta, la vicepreside del liceo classico 'P. Candela' di San Marco Argentano, ha lasciato l'aula. "Mentre si parlava della Buona Scuola e della possibilità per i dirigenti di chiamare i docenti a far parte della propria squadra, al sindacalista esce una frase infelice sull’inadeguatezza dei dirigenti che provengono dal ruolo di educazione fisica racconta all'Adnkronos la docente - Poi ha cercato di correggere il tiro ma la sostanza non cambia, ha affermato 'nulla da dire sulla loro cultura, ma è diversa, certamente non idonea a valutare la preparazione dei docenti da scegliere per inserirli nel proprio organico', io mi sono sentita offesa da docente di educazione fisica e mi sono alzata in segno di protesta dicendo ad alta voce che lasciavo l'aula". Al termine dell'incontro, nessuna richiesta di chiarimento né scuse da parte del sindacalista. "Se un sindacalista fa quei discorsi discriminatori e pregiudizievoli forse è proprio lui a non avere cultura. Mi chiedo come faccia uno con tutti questi pregiudizi a sedersi ai tavoli sindacali". Risponde Roberto Cesaraccio già insegnante di EF ora dirigente scolastico Prof di ginnastica inadeguati come presidi"?! Gentile direttore Vorrei intervenire sulla bufera nata per l'affermazione buttata lì da un sindacalista nel corso di un'assemblea di insegnanti nel distretto di San Marco Argentano, nel cosentino. A qualcuno parrà strano eppure io voglio ringraziare quel sindacalista perché ha acceso i riflettori su una vulgata che non è affatto rara nel modo di pensare di una certa intellighenzia che si ritiene depositaria del sapere. Gli insegnanti di educazione fisica sono dei privilegiati, non hanno compiti da correggere, non interrogano, in palestra è facile tenere gli alunni, sono troppo amici degli alunni che li amano perché la loro materia non si studia... Mi presento: dirigo da sette anni un istituto alberghiero con 1260 alunni, 61 classi, 210 insegnanti, 74 ATA, convitto annesso, 15 laboratori vari, 104 alunni diversamente abili certificati, ecc. Quando sono arrivato gli alunni erano c.ca 1000, i disabili 44, le classi 46. Per 25 anni sono stato un docente di educazione fisica, spesi per scelta prevalentemente in istituti professionali nei quali il rapporto umano è imprescindibile per creare un contatto con gli alunni, spesso problematici, sicuramente non privilegiati, non di rado considerati figli di un Dio minore. Ebbene noi docenti di EF siamo spesso chiamati dai colleghi per mediare, stemperare i conflitti, leggere il disagio e proporre soluzioni per affrontarlo. Chi può vantare una formazione psicopedagogica come la nostra? Quanti docenti conoscono la psicologia in generale e della età evolutiva in particolare, l'approccio alle attività laboratoriali, l'educazione alla cittadinanza attiva promossa grazie alle regole imposte dalla pratica sportiva, l'educazione alla salute e la formazione alla sicurezza, indispensabile per operare in un ambiente ad alto rischio come quello della palestra? Quanti possono vantare la nostra capacità di lavorare in team, frutto della pratica sportiva anche extra scolastica e dell'aggiornamento metodologico continuo presente nel DNA di una categoria mai appagata di sapere grazie anche all'impegno della nostra associazione di categoria, la Capdi, all'utilizzo dei sussidi informatici per archiviare, cronometrare, programmare...? Quante persone sono al corrente del fatto che la nostra categoria ha fatto spesso da apripista all'innovazione didattica e metodologica? Invito il nostro presidente, Flavio Cucco, a far pervenire il registro di educazione fisica e le nostre proposte didattico-metodologiche al nostro amico sindacalista, anzi a tutti i sindacati; invitiamoli ai seminari di formazione organizzati in collaborazione con la Casa editrice D’Anna. Credo che il peggior nemico della valutazione dell'operato, ancor più che delle presunte competenze degli altri, sia l'ignoranza, intesa non come offesa ma come non-conoscenza. Per carità, la perfezione non è di questo mondo. Ma se è vero che ci sono insegnanti, o meglio persone che esercitano la professione più o meno preparati, capaci, volenterosi, poltroni, vale per tutte le discipline. Ma è forse vero che i sindacalisti sono tutti preparati e capaci? Chiudo ricordando un particolare del passato: quando nel corso dei lavori di preparazione di una delle tante (troppe?!) riforme epocali che hanno colpito la scuola negli ultimi 20 anni, gran parte del popolo della scuola subiva passivamente tagli draconiani alle risorse umane e finanziarie, al paventato taglio delle ore di educazione fisica rispondemmo inondando la Minerva di palloni, magliette, scarpe da ginnastica e materiale vario. Ebbene la notizia è che gli insegnanti di educazione fisica sono anche capaci di aggregarsi e battersi per la loro disciplina, per il bene della scuola e impegnarsi per fare delle scelte importanti. Solo per questo meritano rispetto e considerazione e sarebbe opportuno guardare a loro come una risorsa, non come un'inutile appendice di un mondo della scuola spesso sclerotico e distante dai bisogni dei veri destinatari del servizio scolastico: gli alunni. Roberto Cesaraccio Dirigente scolastico