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ORDINE DEL GIORNO INERENTE LO STATO DELLA SANITA’, SALUTE E PREVENZIONE NEL NOSTRO TERRITORIO, SCATURITO DAL DIBATTITO DEL CONSIGLIO COMUNALE APERTO, TENUTOSI IN DATA 7 OTTOBRE 2005 IL CONSIGLIO COMUNALE VISTO l’ordine del giorno inerente lo stato della sanità, salute e prevenzione nel nostro territorio, scaturito dal dibattito del Consiglio Comunale aperto, tenutosi in data 7 ottobre 2005; DATO ATTO che i Consiglieri Comunali Bornigia Stefano per il Gruppo D.S. e Serrini Cesare del gruppo U.S. presentano emendamenti al testo dell’ordine del giorno suddetto; PRESO ATTO della discussione come da trascrizione integrale da nastro magnetico che si allega agli atti perché ne formi parte integrante e sostanziale del presente atto; Il Presidente del Consiglio Comunale procede con le votazioni; Votazione Emendamento del Consigliere Bornigia Stefano per il Gruppo D.S.: voti favorevoli n.21, legalmente espressi, su n.21 componenti presenti e votanti; L’emendamento viene quindi approvato; Votazione Emendamento del Consigliere Serrini Cesare del Gruppo U.S.: voti favorevoli n.21, legalmente espressi, su n.21 componenti presenti e votanti; L’emendamento viene quindi approvato; Votazione ordine del giorno, così come sopra emendato: voti favorevoli n.21, legalmente espressi, su n.21 componenti presenti e votanti; DELIBERA di approvare l’ordine del giorno allegato al presente atto a costituirne parte integrante e sostanziale. Vic/Cot rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 1 ORDINE DEL GIORNO INERENTE LO STATO DELLA SANITA’, SALUTE E PREVENZIONE NEL NOSTRO TERRITORIO – Approvato con atto di C.C. n.211 del 18.11.2005 – IL CONSIGLIO COMUNALE RITENUTO poter sintetizzare e descrivere le questioni prioritarie attinenti la sanità, la salute e la prevenzione nel nostro territorio, nonché individuare i percorsi di integrazione socio sanitaria avviati e da avviare nel triennio 2005/2007 come segue: 1. INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA Realizzazione di una seria politica di integrazione socio sanitaria a partire dalla costruzione di un Piano Regionale Socio Sanitario fino ad arrivare a chiare linee di indirizzo da parte della Regione per le singole aree di intervento (es. definizione delle tariffe delle strutture socio assistenziali che prevedono la quota sociale e della quota sanitaria, rispetto alle indicazioni della L.R. 20/02). 2. IL NUOVO OSPEDALE Conclusione dei lavori del nuovo Murri, mantenimento della classificazione di ospedale di rete e realizzazione di un polo di alta specializzazione per l’apparato locomotore. 3. LA SICUREZZA SUL LAVORO Potenziamento dei Dipartimenti della Prevenzione per promuovere la cultura della prevenzione e della sicurezza. 4. AREA DISABILITA’ Certezza di risorse regionali per la realizzazione di strutture residenziali per disabili quali la COSER di Morro D’Alba (4 posti) e una residenza protetta a Jesi (16 posti). Presenza di personale socio sanitario all’interno dei Centri Socio Educativi Riabilitativi Diurni in aggiunta al personale educativo di competenza dei Comuni. 5. AREA MINORI/GIOVANI Colonie Marine: si chiede la Revisione della D.G.R. 1326 8 giugno 1998 (“Autorizzazione all’esercizio di strutture ricettive complementari, a carattere turistico-sociale, riservate al soggiorno temporaneo di minori”). Disagio giovanile: reperimento di risorse adeguate per il potenziamento delle attività di prevenzione primaria e di cura. 6. AREA ANZIANI Posti letto in RSA e in residenza Protetta e allocazione delle risorse aggiuntive per area vasta 1. rivedere il sistema della residenzialità per anziani non autosufficienti stabilizzati, incrementando il numero dei posti letto previsti, tenendo conto del fabbisogno reale, mediante, al limite, anche una programmazione pluriennale di riallineamento; 2. integrare, quindi, il Decreto 289/SOS del 21/07/2005 in funzione dell’eventuale riallineamento; 3. modulare l’applicazione della L.R. 20/02 in funzione dell’eventuale riallineamento (ad es. l’obbligo del possesso dei requisiti organizzativi in funzione dei reali costi accreditati). 4. Potenziare l’Assistenza Domiciliare. rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 2 L’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA La principale attesa di questo territorio è rivolta alla realizzazione di una seria politica di integrazione socio-sanitaria. Alla proclamazione dei principi deve fare seguito, senza ulteriori ritardi, la fase dell’attuazione, sulla base di chiare linee di indirizzo da parte della Regione. In questa prospettiva appare ormai superata la stessa distinzione tra pianificazione sanitaria e pianificazione sociale. Una svolta metodologica potrebbe essere finalmente introdotta attraverso la costruzione di un Piano socio-sanitario regionale, in grado di agevolare le condizioni di dialogo tra i due comparti. Con la stessa logica va sostenuto, da parte della Regione, il percorso intrapreso a livello locale dalla Conferenza dei Sindaci e dalla Zona n. 5 per la gestione del Piano comunitario per la salute (definito dal Piano Sanitario regionale come “Piano pluriennale di azione elaborato e realizzato da una pluralità di soggetti, quali enti locali, organizzazioni no profit, associazionismo strutturato, organizzazioni sindacali, associazioni imprenditoriali, istituzioni scolastiche”) con lo scopo di migliorare la salute della comunità in riferimento ad alcuni macro obiettivi, quali, la tutela degli anziani soli, la tutela dei lavoratori, la tutela delle donne immigrate ecc.). L’Ambito Territoriale Sociale IX di Jesi ha formalizzato la candidatura alla gestione del PCS in data 1 ottobre 2003. Si richiede alla Regione, inoltre, l’impegno politico forte e deciso per la definizione delle tariffe delle strutture socio assistenziali che prevedono la definizione della quota sociale e della quota sanitaria, rispetto alle indicazioni previste dalla L.R. 20/02. Altrettanta rilevanza dovrà essere posta nella prevenzione rafforzando la vigilanza igienicosanitaria e il controllo ambientale con appropriate misure di verifica di qualità con verifiche periodiche semestrali da parte della Conferenza dei Sindaci. rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 3 IL NUOVO OSPEDALE La sollecita conclusione dei lavori per il nuovo Murri costituisce obiettivo di livello prioritario per tutta la Vallesina rispetto al quale deve dunque garantirsi la certezza del finanziamento. In questi primi mesi di utilizzo del primo lotto del nuovo ospedale sono emerse problematiche concernenti la logistica e il confort della struttura, con conseguenti situazioni di disagio per i pazienti e gli operatori. Si auspica, pertanto, una costante azione di verifica da parte dell’ASUR, al fine di risolvere, con la massima tempestività, le questioni segnalate. Allo stesso tempo, proprio per quanto riguarda il II lotto, si evidenzia la necessità di superare, sulla base del dato esperienziale, le criticità di tipo progettuale emerse nella realizzazione del I lotto. E’ necessario, comunque, che la struttura mantenga la classificazione di ospedale di rete e, conseguentemente, non si verifichi alcun depauperamento degli standards organizzativi, tecnologici e professionali. E’ opportuno che tutte le unità operative clinico mediche trovino allocazione nei locali del nuovo ospedale in via di completamento. I Sindaci, nella seduta del Comitato del 15 luglio ’05, hanno espresso parere favorevole alla proposta dalla Direzione dell’ASUR Z.T. 5, per la realizzazione all’interno dell’ospedale di Jesi di un polo di alta specializzazione per l’apparato locomotore che può caratterizzare la nostra struttura sanitaria come un punto di eccellenza non solo per il nostro territorio, ma anche per l’intera Regione e l’intero territorio nazionale. Mentre si sta costituendo un gruppo di lavoro ad hoc, chiediamo all’Assessore regionale di tenere in debita circostanza questo percorso innovativo all’interno della programmazione politica. Strettamente connessa alla corretta funzionalità della struttura ospedaliera è l’antica questione della riduzione delle liste di attesa, per la cui soluzione deve essere rinnovato il massimo impegno sul piano organizzativo e del potenziamento delle diagnostiche. rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 4 LA SICUREZZA SUL LAVORO Il triste primato regionale degli incidenti sul lavoro, genera profonda inquietudine. Occorre rafforzare sia l’azione preventiva che quella di controllo, definendo programmi organici di intervento sui posti di lavoro, coordinati dal Responsabile del Servizio in funzione delle risorse date. In tale prospettiva diventa assolutamente necessario potenziare il Servizio (anche mediante l’espletamento dei concorsi previsti per 2 medici e 2 tecnici) e, contemporaneamente, impegnarsi per affermare, nelle 12 mila imprese della Vallesina, una cultura della prevenzione e della sicurezza con il coinvolgimento –nella sede del Tavolo di concertazione- di tutti gli attori del mondo del lavoro: imprenditori, OO.SS., lavoratori e istituzioni. Si propone, in tal senso, anche l’istituzione di un Centro Permanente per la Formazione in cui organizzare iniziative formative ed informative principalmente rivolte ai lavoratori. Il complesso delle iniziative realizzate in tema di sicurezza sul lavoro (ivi compreso l’andamento dell’attività ispettiva e sanzionatoria) dovrà essere oggetto di verifica periodica da parte della Conferenza dei Sindaci, con cadenza almeno semestrale. Parimenti la stessa verifica dovrà riguardare il budget assegnato al dipartimento di prevenzione che non potrà esser inferiore a quanto stabilito nel Piano Sanitario Regionale (per il 2005 doveva essere pari al 4% del FSR trasferito alla ASUR-ZT n.5). Senza risorse adeguate e coerenti con le disposizioni regionali rimane difficile poter sviluppare quali-quantitativamente le attività prestazionali del Dipartimento di Prevenzione ed in particolare il Servizio Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro. Altrettanta rilevanza dovrà essere posta nella prevenzione rafforzando la vigilanza igienicosanitaria e il controllo ambientale con appropriate misure di verifica di qualità con verifiche periodiche semestrali da parte della Conferenza dei Sindaci. rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 5 AREA HANDICAP Pur nella consapevolezza degli importanti sforzi compiuti nel corso degli ultimi anni, è necessario osservare che il percorso per l’integrazione socio-sanitaria nell’area dell’handicap non ha ancora raggiunto un livello di adeguatezza rispetto alle effettive esigenze del territorio. L’Ambito IX –riconosciuto a livello regionale per l’alta concentrazione di servizi alla personarimane tra i pochi ad essere ancora privo di strutture residenziali per il “dopo di noi”, in stridente contrasto con le previsioni del Piano Sociale Regionale del 2000. La stessa imminente apertura della Coser di Morro d’Alba (4 posti) rimane circondata da forti incognite, fino a quando non verrà definita, con atti certi e di efficacia pluriennale, la quota di compartecipazione sanitaria per la gestione. Analogo impegno deve essere assunto per la realizzazione in project financing di una Residenza Protetta (16 posti articolati in due nuclei di 8 persone) a Jesi, per la quale il Comune ha offerto la disponibilità dell’area dell’ex CRT, approvando sin dall’anno 2004 una specifica variante urbanistica. L’applicazione della L.R. 20 impone, opportunamente, la dotazione di personale socio-sanitario all’interno dei Centri socio-educativi-riabilitativi diurni in aggiunta al personale educativo di competenza dei Comuni. Il Regolamento regionale prevede esplicitamente che nell’organigramma dei Centri venga immediatamente inserito personale socio-sanitario in misura adeguata ad assicurare le funzioni tutelari e di supporto al personale educativo e comunque con presenza di almeno un operatore nelle ore più significative della giornata (punto 27 della scheda D-P2). Tale previsione non ha trovato concretizzazione, determinando, conseguentemente, difficoltà nel completamento dell’iter di autorizzazione delle strutture. rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 6 AREA MINORI/GIOVANI La condivisa esigenza di assicurare standard di sicurezza e di igienicità all’interno di impianti balneari frequentati da minori deve essere contemperata con l’opportunità di evitare vincoli eccessivi. Nei Comuni dell’entroterra, la richiesta di frequenza alle Colonie è molto forte e costituisce un risposta apprezzata da parte delle famiglie. A tale scopo, i Comuni della Vallesina hanno effettuato consistenti investimenti (dell’ordine di £. 400 milioni) per realizzare una struttura recettiva all’avanguardia, inaugurata nell’ anno 2001. Peraltro, la Deliberazione della Giunta Regionale n. 1326 dell’8 giugno 1998 (“Autorizzazione all’esercizio di strutture ricettive complementari, a carattere turistico-sociale, riservate al soggiorno temporaneo di minori”) contiene elementi di rigidità che impediscono una fruizione della struttura in termini di piena soddisfazione della domanda. In tal senso si chiede alla Regione di intraprendere una riflessione in ordine alla concreta applicabilità della normativa, a 7 anni dalla sua emanazione. Per quanto riguarda il settore delle dipendenze, i dati forniti dal Ser.D.- ASUR Z.T. 5 sono preoccupanti, sia quelli riguardanti l’uso di sostanze alcoliche che di droghe. Il potenziamento dell’attività dei Ser.D. in rete con tutti i servizi che operano a favore dei giovani (Comuni, Scuole, Centri di Aggregazione Giovanile, etc..) diventa fondamentale, si sul fronte della prevenzione che della cura, arrivando a prevedere anche dei “Centri Crisi” per quei soggetti, che dopo un percorso di recupero, sono ricaduti nella dipendenza. Chiediamo alla Regione Marche uno studio approfondito sull’uso delle sostanze per monitorare costantemente un fenomeno in continua evoluzione e crescita in modo che la programmazione politica preveda risorse adeguata per un’attività a favore dei giovani così fondamentale. rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 7 AREA ANZIANI Posti letto in RSA e in residenza Protetta e allocazione delle risorse aggiuntive per area vasta. Il Piano Sanitario Regionale ha individuato un fabbisogno di posti letto accreditabili, nell’ambito della residenzialità per gli anziani non autosufficienti (RSA + Case protette), largamente insufficiente rispetto alle necessità, come ampiamente dimostrato dall’analisi dei dati RUG fatta dagli organi competenti. L’Ufficio di Presidenza dell’Ambito Territoriale IX, già con nota del 18/04/2004 esprimeva forte preoccupazione per il divario esistente tra le previsioni regionali e il fabbisogno reale, invitando quindi gli assessori regionali alla Sanità e ai Servizi Sociali a porre in essere gli opportuni provvedimenti tesi ad incrementare i posti letto previsti nel piano sanitario per RSA e Casa protetta. Analoghe preoccupazioni e richieste sono state rivolte agli organi regionali preposti da parte di altri soggetti istituzionali: Enti locali, Ambiti territoriali, associazioni degli enti gestori delle residenze per anziani, sindacati, associazioni di tutela dei cittadini. Purtroppo l’istituzione regionale non ha recepito tali istanze, anzi con decreto n. 289/SOS del 21/07/2005 ha provveduto ad aggiungere, ad un persistente sistema generalizzato, causato dalla differenza tra il fabbisogno reale e quello teorico, una ulteriore, quanto ingiustificabile ed inaccettabile disparità di trattamento a danno degli anziani ricoverati nelle strutture socio assistenziali dell’Area Vasta di Ancona, dove si trova il maggior numero di anziani non autosufficienti della Regione. Ebbene, paradossalmente, l’Area Vasta di Ancona otterrà l’accredito di posti letto come Casa Protetta per soli 897 p.l., contro i 1.743 anziani non autosufficienti presenti nelle strutture, ovvero otterrà una copertura pari ad appena il 52% del totale. Nella Provincia di Ascoli Piceno su un totale di 576 non autosufficienti presenti presso le strutture socio assistenziali, sarebbero accreditati ben 503 p.l. come case protette, cioè l’88% del totale. Quanto sopra perché a base del riparto dei posti letto sono stati assunti criteri fuorvianti, ovvero anziché tenere presente esclusivamente il numero dei posti letto esistenti nelle varie Aree vaste della regione, sono stati presi in considerazione anche indici statistici della popolazione anziana. Quindi nella Provincia di Ascoli Piceno, dove vi è un rapporto tra popolazione anziana e numero di posti letto in residenze per anziani, più basso rispetto a quello della provincia di Ancona, si è determinato un riconoscimento di gran lunga superiore che crea evidente disparità. Nella Provincia di Ascoli Piceno c’è un indice attuale di copertura di posti letto in strutture assistenziali, rispetto alla popolazione anziana, più bassa, semplicemente perché è più bassa la domanda di residenzialità che viene dal suo territorio, per situazioni storiche, culturali, e fattori socio – economici. rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 8 L’Ambito Territoriale, in data 20/07/2004 aveva stilato, coinvolgendo i vari soggetti istituzionali: Zona Territoriale ASUR, rappresentanti istituti per anziani, sindacati, ecc…, una ipotesi di fabbisogno di posti letto necessari per dare risposte corrette alle necessità degli anziani non autosufficienti di questo territorio, tenendo conto anche dei dati RUG e dei dati forniti dall’Unità Valutativa Distrettuale. Il fabbisogno suddetto è rappresentato da: - posti letto di RSA - posti letto di Casa Protetta n. 160 n. 357 L’applicazione degli stessi criteri adottati per la ripartizione dei p.l. in Area Vasta dal Decreto n. 289/SOS del 21/7/05, per la ripartizione dei posti tra i vari ambiti, consentirebbe di ottenere un numero di posti letto accreditabili come RSA e come casa protetta, molto più basso rispetto all’ipotesi di fabbisogno (80 posti di RSA contro i 160 prevedibili, 200 posti di Casa protetta, contro i 360 circa necessari). Tale divario, se non corretto, renderebbe di fatto di difficile applicazione la L.R. n. 20/2002 e le disposizioni del regolamento n. 1/2004. Senza risorse adeguate, non è possibile elevare la qualità del servizio e dell’assistenza a favore degli anziani non autosufficienti. Tutto quanto premesso; CHIEDE Alla Regione Marche di: 1. rivedere il sistema della residenzialità per anziani non autosufficienti stabilizzati, incrementando il numero dei posti letto previsti, tenendo conto del fabbisogno reale, mediante, al limite, anche una programmazione pluriennale di riallineamento; 2. integrare, quindi, il Decreto 289/SOS del 21/07/2005 in funzione dell’eventuale riallineamento; 3. modulare l’applicazione della L.R. 20/02 in funzione dell’eventuale riallineamento (ad es. l’obbligo del possesso dei requisiti organizzativi in funzione dei reali costi accreditati). Nel merito del criterio di ripartizione delle risorse regionali per la non autosufficienza; EVIDENZIA quanto segue: I posti letto vengono suddivisi in 3 categorie: 1. ad alta intensità assistenziale - ex NAR = 100 minuti di assistenza infermieristica-OSS per ospite pro die - demenze = 120 minuti di assistenza infermieristica-OSS per ospite pro die 2. a media intensità assistenziale - residenza protetta = 50 minuti di assistenza infermieristica-OSS per ospite pro die - altri = sotto i 50 minuti di assistenza infermieristica-OSS per ospite pro die 3. a minima intensità assistenziale - 12 minuti di assistenza infermieristica-OSS per ospite pro die rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 9 Da questa suddivisione schematizzata dalla Regione, si evince l’importanza decisiva che assume l’UVD, unico strumento tecnico previsto ed autorizzato dalla legge sanitaria regionale, nel collocare l’utenza tra le 3 categorie di appartenenza e nel suddividere i minuti infermieristici da quelli assistenziali (OSS) all’interno dei minuti complessivi assegnati alle 3 categorie. Alla ASUR Zona Territoriale 5 di Jesi PROPONE di adottare il seguente percorso: 1. istituire da subito l’UVD integrata dalla presenza di assistenti sociali di parte comunale; 2. l’UVD così istituita valuta, con l’aiuto delle schede RUG compilate, tutta l’utenza dell’ambito definendo: per i posti NAR e Nuclei demenze il rispetto dei minutaggi regionali (100 e 120), integrandoli nelle convenzioni qualora risultassero inferiori per tutti gli altri utenti assegnando la categoria di appartenenza dividendo, all’interno dei minuti propri di ogni categoria, quelli infermieristici da quelli assistenziali; 3. stabilire, ricavando il costo di 1 minuto di attività infermieristica e di attività assistenziale (costo orario di un Infermiere Professionale e di un OSS), la cifra che ogni ospite e quindi ogni struttura dovrà percepire in funzione della classificazione della UVD. Questa metodica non si applica ai posti NAR e Demenze già coperti da specifiche convenzioni; 4. sommare alle risorse aggiuntive regionali, le risorse che la Zona Territoriale ha destinato nel proprio bilancio all’ADI nelle case di riposo; 5. suddividere le risorse così ottenute secondo i criteri sopra esposti. Sempre alla Zona Territoriale viene richiesto un potenziamento dell’Assistenza Domiciliare sino a 12 ore, in linea con le indicazioni della Regione Marche. rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 10 PERCORSI DI INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA AVVIATI E DA AVVIARE NEL TRIENNIO 2005/2007 Dal Piano Sociale di Zona 2005/2007 Integrazione socio-sanitaria Dal 2004 ad oggi numerosi sono gli accordi e i progetti realizzati in sinergia con l’ASUR Z.T. 5 nelle aree della disabilità, dei minori, degli anziani, della salute mentale, delle dipendenze; altri, al momento della stesura di questo Piano, sono in fase di realizzazione. Di seguito riportiamo un quadro sintetico della situazione a settembre 2005 con le indicazioni di prospettiva in riferimento al triennio del Piano. Aree progetto Area Maternoinfantile, adol. e giovani Materno-infantile ATTI, PROGETTI TEMPI DI ATTUAZIONE 1. Accordo di Programma minori (Ambito ASUR Z.T. 5, Centro Giustizia Minorile Emilia Romagna e Marche-Ufficio di Servizio Sociale Minorenni). 1. Approvato il protocollo nella seduta del Comitato dei Sindaci del 15.07.2005, Costituzione dell’equipè – integrata affido/adozioni ottobre’05. 2. Progetto “Per fortuna che c’è un vicino” (Consultorio “La Famiglia” fondi L.R. 9/03. 2. Progettazione maggio ’05 Realizzazione ottobre ‘05 aprile ’06. 3. Progetto “Famiglie aperte e solidali” – contributo Provincia di Ancona – Dalle motivazioni all’impegno: un percorso di “informazione” sul sostegno a l’accoglienza familiare per persone e famiglie disposte a mettersi in gioco”. 3. Progettazione settembre ’05 Realizzazione ottobre ‘05 marzo ’06. rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 11 Area Anziani Sad/Adi 1. Regolamento integrato SAD-ADI. 1. Approvato dal Comitato dei Sindaci il 30.03.2005. 2. Ripartizione costi SAD/ADI. 2. Entro dicembre 2005; 3. Regolamento Servizi Integrati 3. all’interno delle residenze (ADI, intervento sanitari, presenza MMG e attività specialistica). Da avviare. 1. D.G.R. 323/05 Decreto 289/sos 1. del 21.07.2005. Attivazione Tavolo di Concertazione Ambito- ASUR Z.T. 5 –Sindacati IPAB –Associazioni – giugno ’05; 2. Attivazione dell’UVD integrata. Novembre 2005. Non autosufficienza Dare vita agli anni 2. 1. Progetto Elios (promosso dalla 1. Regione Marche). Attivato – luglio ’05. 2. Progetto “Insieme per gli anziani 2. soli” in collaborazione con la Protezione Civile, Croce Rossa, associazioni di volontariato. Presentazione del progetto e raccolta di prime disponibilità luglio’05 (da rilanciare). 1. Accordo di programma per la 1. promozione dell’integrazione lavorativa delle categorie svantaggiate (Ambito -ASUR Z.T. 5 –Provincia di Ancona CIF di Jesi) firmato il 15.09.2004. Attivo il Servizio di Inserimento Lavorativo e l’Operatore della Mediazione e il Nucleo Operativo (da settembre ’04) 2. Accordo di programma per 2. l’integrazione scolastica e sociale degli alunni con disabilità e/o disturbo evolutivo psicofisico. Attivo il gruppo di lavoro per la stesura del nuovo accordo (settembre – dicembre ‘05 ). 3. Rinnovo accordo di programma 3. servizi disabili (Ambito ASUR Z.T. 5). Da attivare gruppo (gennaio- aprile ’06). 1. Progetto Sollievo (DSM –Ambito 1. T.S. IX); per gli inserimenti lavorativi vedi Accordo per Integrazione lavorativa Da luglio ’05 al progetto partecipano tutti i Comuni dell’Ambito IX (2005/2006). Area Disabilità, handicap, Salute Mentale Handicap fisico, psichico, sensoriale Salute mentale rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 di lavoro 12 Area Dipendenze, disagi, fragilità 1. Progetto di Prevenzione D.G.R. 172 del 07.02.2005, Decreto del Dirigente n. 34/sos del 18.02.2005). 1. Progetto elaborato (marzo- giugno ’05), Approvato dal Comitato dei Sindaci e presentato alla Regione Marche - luglio ’05. Realizzazione prevista dicembre ’05 – dicembre ’06. 2. Campagna regionale prevenzione HIV/AIDS. 2. Costituzione dell’Unita Funzionale Territoriale HIV/AIDS; stesura del progetto e invio dello stesso in Regione – settembre ’05; (dicembre ’05 – giugno ’06) Tossicodipendenze di Altri disagi e fragilità Progetto Casa di prima Accoglienza –Apertura gennaio ‘06 Comune di Jesi Accordi e Protocolli di rete Area Sussidiaretà Soggetti istituzionali Terzo settore Da progettare 1. Vedi Accordo Integrazione Lavorativa. 2. Vedi Piano Comunitario di Salute 1. Vedi Piano comunitario di salute Modello assistenziale Accesso a rete servizi socio-sanitari 1. Uffici di Promozione Socialepercorso integrato: Cartella Sociale Informatizzata Integrata,percorso formativo Ass. Soc. Integrato. accordo di programma sulle funzioni delle Ass. Soc. 1. Costituzione gruppo di lavoro accordo di rete – settembre ’05. 2. Centro Salute Immigrati Accordi e protocolli di rete. 2. Da progettare. rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 13 PUNTO N. 6 – DELIBERA N.211 DEL 18.11.2005 ORDINE DEL GIORNO INERENTE LO STATO DELLA SANITA’, SALUTE E PREVENZIONE NEL NOSTRO TERRITORIO, SCATURITO DAL DIBATTITO DEL CONSIGLIO COMUNALE APERTO, TENUTOSI IN DATA 7 OTTOBRE 2005 Entra Serrini Sono presenti in aula n.21 componenti PRESIDENTE DEL C.C. – FIORDELMONDO MASSIMO: Il gruppo D.S. dei Democratici di Sinistra ha presentato degli emendamenti. Il collega Bornigia per illustrare, prego. CONSIGLIERE – BORNIGIA STEFANO (D.S.): Grazie, Presidente. Sì, abbiamo presentato degli emendamenti relativi alla questione circa la sicurezza sul lavoro. In pratica, sono degli emendamenti aggiuntivi, che integrano quella pagina che è stata scritta nel documento. Io credo che tutti i gruppi ne abbiano una copia o che stiano per averne una copia, comunque io potrei anche andare a rillustrarlo, questo nostro emendamento. Intendiamo aggiungere, dopo il secondo comma, partendo da “coordinati dal dipartimento della prevenzione”, che vogliamo sostituire questo con “coordinati da responsabili del servizio in funzione delle risorse date”. Riprendo: secondo comma. Togliamo “coordinati dal dipartimento della prevenzione” e da lì partiamo con “coordinati da responsabili del servizio in funzione delle risorse date”. Poi rimane uguale: “In tale prospettiva diventa assolutamente necessario potenziare” non “il dipartimento”, ma “il servizio” noi proponiamo; poi scendiamo ancora di quattro o cinque righe e arriviamo a: “Si propone in tal senso anche l’istituzione di un centro permanente per la formazione in cui organizzare delle iniziative” e qui sostituiamo “formative e informative principalmente rivolte ai lavoratori”. Poi tutto rimane uguale, quindi “complesso” fino a “carenza almeno semestrale”. Terminato questo capoverso, aggiungiamo: “parimenti la stessa verifica dovrà riguardare il budget assegnato al dipartimento di prevenzione che non potrà essere inferiore a quanto stabilito dal piano sanitario regionale”. Per il 2005 doveva essere pari al 4% del fondo sanitario regionale trasferito alla ASL alla zona numero 5: “Senza risorse adeguate e coerenti con le disposizioni regionali, rimane difficile poter sviluppare quali e quante (inc.) le attività prestazionali del dipartimento di prevenzione e in particolare il servizio prevenzione e sicurezza sul lavoro”. Così è illustrato l’emendamento del gruppo D.S., quindi chiediamo la condivisione del Consiglio comunale su questo nostro emendamento. Grazie. PRESIDENTE DEL C.C. – FIORDELMONDO MASSIMO: Grazie, collega Bornigia. Quindi in sostanza, collega, il vostro emendamento consiste nell’integrare tutto il capitolo “sicurezza sul lavoro” e quindi sostituire praticamente questa parte, allegata al documento, con la… Perfetto! Allora, colleghi, ha già preannunciato, il collega Serrini, anch’egli alcuni brevi emendamenti. Ah, li ha già presentati, li sta scrivendo? Va bene, d’accordo! Sì, intanto se il collega Serrini illustrasse il contenuto degli emendamenti che sta per presentare…prego, collega Serrini. rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 14 CONSIGLIERE – SERRINI CESARE (U.S.): Io, intanto, anticipo che condivido l’emendamento del gruppo D.S., che ritengo sia particolarmente opportuno. I miei emendamenti sono pochi e anche particolarmente rapidi, attengono alla parte che riguarda il nuovo ospedale, quindi la pagina…anzi ho tutto il foglio, non so bene quale pagina sia. Il nuovo ospedale comunque sì. Io proporrei di aggiungere la seconda riga, dopo il termine “valle Esina”. “Costituisce obiettivo di livello prioritario per tutta la valle Esina, la conclusione dei lavori, rispetto al quale deve dunque garantirsi la certezza del finanziamento – a scanso di equivoci”, quindi aggiungere dopo “valle Esina”: “rispetto al quale deve dunque garantirsi la certezza del finanziamento”. Poi al 5 comma, laddove si dice: “E’ necessario comunque che la struttura mantenga la classificazione di ospedale di rete”, io aggiungerei dopo: “standard organizzativi”, anche: “tecnologici”, che è fondamentale, in relazione ad un profilo, che è emerso anche nel corso dell’ultimo Consiglio comunale sulla Sanità, perché la tecnologia cambia con particolare velocità, quindi il profilo o l’aspetto organizzativo sono importanti, ma anche quello tecnologico lo è. Poi nell’ultimo comma deve essere rinnovato il massimo impegno organizzativo in relazione alla nota questione delle liste di attesa. Io aggiungerei dopo “impegno”, toglierei “organizzativo” e direi “sul piano organizzativo e del potenziamento delle diagnostiche”, che sono due aspetti che debbono andare avanti di pari passo, diversamente l’obiettivo non sarebbe raggiungibile. PRESIDENTE DEL C.C. – FIORDELMONDO MASSIMO: D’accordo, colleghi, sono stati illustrati i due emendamenti: uno del gruppo D.S., che riguarda appunto sulla sicurezza del lavoro e l’altro invece che ha presentato il gruppo U.S., che riguarda invece la problematica relativa all’ospedale, gli emendamenti presentati. Dunque, a questo punto io non ho interventi, colleghi, quindi propongo questo, allora: visto che non ci sono stati degli interventi né pro, né contro gli emendamenti, do per scontato il fatto che siamo tutti d’accordo, quindi io direi di votare comunque complessivamente tutti gli emendamenti che sono stati presentati, quindi con un unico voto, votiamo sia l’emendamento che è stato presentato, l’integrazione che ha presentato il gruppo D.S., sia gli emendamenti sul nuovo ospedale, che ha presentato il collega Serrini; votiamo unicamente tutti questi emendamenti e poi votiamo il documento, così com’è stato emendato. D’accordo? Allora, colleghi, apriamo le votazioni. sul punto 6 all’ordine del giorno, inerente lo stato della sanità, salute e prevenzione nel nostro territorio, scaturito dal dibattito del Consiglio comunale aperto, tenutosi in data 7 ottobre 2005. Quindi, colleghi la prima votazione riguarda complessivamente gli emendamenti che sono stati presentati, sia del gruppo D.S. sia del gruppo Unità Socialista… Sono due. Allora, emendamento presentato dal gruppo D.S., emendamento presentato dal gruppo consiliare Unità Socialista. Allora, giustamente la dottoressa mi dice che ci sarebbe da distinguere la votazione, prima votiamo l’emendamento dei D.S. e poi votiamo l’emendamento che è stato presentato dall’Unità Socialista. D’accordo. Emendamento presentato dal gruppo D.S.. Pongo in votazione l’emendamento al punto 6 all’ordine del giorno, che è stato presentato dal gruppo D.S. Apriamo le votazioni. Votazioni aperte, votiamo. Colleghi: Paoletti e Curzi. Presenti n.21 Astenuti n.00 Votanti n.21 Favorevoli n.21 Contrari n.00 rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 15 Allora l’emendamento presentato dal gruppo D.S. viene approvato all’unanimità: 21 voti favorevoli su 21 presenti. Emendamento presentato dal gruppo Unità Socialista. Apriamo le votazioni. Votazione aperta, votiamo: Gregori, va bene. Presenti n.21 Astenuti n.00 Votanti n.21 Favorevoli n.21 Contrari n.00 L’emendamento presentato da Unità Socialista viene approvato all’unanimità: 21 voti favorevoli su 21 presenti. A questo punto, colleghi, votiamo il punto 6: “Ordine del giorno inerente lo stato della sanità, salute e prevenzione nel nostro territorio, scaturito dal dibattito del Consiglio comunale aperto, tenutosi in data 7 ottobre 2005, così come emendato”. Apriamo la votazione. Votazione aperta, votiamo. Meloni. Va bene. Presenti n.21 Astenuti n.00 Votanti n.21 Favorevoli n.21 Contrari n.00 Il punto 6 viene approvato all’unanimità: 21 voti favorevoli su 21 presenti. rad58C1A.tmp.DOC Delibera di C.C. n.211 del 18.11.2005 16