fronti di guerra in Africa prima, in Europa, in Polonia e nella Russia

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decalogo cristiano, invece faceva benedire dai suoi preti e vescovi le
armi, i soldati che partivano per portare morte e distruzione su tutti i
fronti di guerra in Africa prima, in Europa, in Polonia e nella Russia
Sovietica dopo.
Né il Pontefice intraprese una campagna per fare smettere quegli
eccidi, né Dio, che tutto può, bloccò l'azione aberrante di quegli abiet-
ti
sterminatori. Eppure le stragi di milioni di esseri umani innocenti
per mano dei fascisti germanici e italiani fecero inorridire il mondo intero, tanto che gli antichi pagani, i barbari, nei confronti di questi
nuovi massacratori di Hitler e Mussolini, apparvero degli angioletti.
Perciò, cominciai a dubitare degli uomini che dirigevano il cristianesimo ed anche del Dio cui essi si ispiravano.
Quando arrivai sotto le armi ebbi la fortuna di essere fatto "meno
atto ai servizi di guerra" per una punta d'ernia, o ernia inguinale sinistra. (Spiego: I'ernia inguinale è una piccola deformazione che ad occhio nudo si vede appena, però se si spinge un dito nell'inguine e contemporaneamente si dà un colpo di tosse, si sente un nervo, che ovviamente è fuori posto, spingere all'esterno). Questa infermità mi fu riscontrata prima che scoppiasse la guerra e fu mia fortrna perché in seguito, coloro che manifestavano segni di ernia, venivano costretti a
farsi operare, per avere poi due mesi di convalescenza, quindi rientrare idonei alle fatiche di guerra. L'ernia inguinale non venne più riconosciuta dalle autorità militari come una menomazione ai fini delle fatiche di guerra. Perciò, grazie alla assegnazione ai servizi sedentari prima dell'entrata in guerra, non andai fortunatamente sugli innumerevoli fronti di battaglia che all'Italia si erano apefti con la dichiarazione
di guerra da parte di Mussolini, alla Francia, all'Inghilterra e l'anno
dopo, alla Unione Sovietica.
Alla visita medica di leva, al Distretto militare di Savona, dove l'ufficiale medico non riscontrò gli estremi dell'ernia inguinale, fui assegnato al corpo di Sanità, e precisamente ad una Sezione di Sanità Alpina da aggregarsi al II Reggimento Alpini della Divisione Cuneense; e
avrei dovuto seguire le sorti di quei reparti se non fossi stato debilitato, proprio nelle prime settimane di vita militare.
Perciò, non mi mossero piir dal suolo nazionale. Nei primi due mesi di vita militare, owero durante il reclutamento e l'addestramento alla Caserma S. Francesco della cittadina piemontese di Savigliano, ebbi
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