Calendario dell`€uro: Scontrini e

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Calendario dell`€uro: Scontrini e
Calendario dell’€uro:
1° gennaio 2002
1° marzo 2002
Inizia la circolazione di monete e banconote in Euro.
Dal 15 dicembre si potranno richiedere le monete e le banconote necessarie presso le banche.
Diviene obbligatoria l’emissione di scontrini, ricevute fiscali e fatture in Euro.
L’indicazione eventuale del saldo in Lire è consentita sino al 28 febbraio
La contabilità andrà tenuta in Euro, a cominciare dalle registrazioni dei corrispettivi.
L’Euro è la nuova valuta con corso legale in Italia ed in altre 11 nazioni europee aderenti
L’Euro sostituirà la Lira in tutte le operazioni economiche
Fine del corso legale della Lira.
Non potranno più farsi pagamenti o versamenti in Lire. La Banca d’Italia provvederà al ritiro e alla conversione.
Relativamente ai terminali POS (per Bancomat e carte di credito) è già possibile effettuare transazioni nella nuova valuta.
Scontrini e documentazione fiscale
Dal 1° gennaio sarà obbligatorio emettere scontrini, ricevute fiscali e fatture in Euro.
Fino al 28 febbraio 2002 potrà aggiungersi l’indicazione delle Lire corrispondenti al totale del documento.
Esempi di scontrini emessi in tre differenti periodi:
Fino al 31.12.2001
Ditta e altre indicazioni fiscali
(indirizzo, numero partita IVA, ....)
Bene numero 1
Importi in Lire
Bene numero 2
Importi in Lire
Bene numero 3
Importi in Lire
Totale in Lire
eventuale totale in Euro
Tra il 01.01.2002 ed il 28.02.2002
Ditta e altre indicazioni fiscali
(indirizzo, numero partita IVA, ....)
Bene numero 1
Importi in Euro
Bene numero 2
Importi in Euro
Bene numero 3
Importi in Euro
Totale in Euro
Dal 1° marzo 2002
Ditta e altre indicazioni fiscali
(indirizzo, numero partita IVA, ....)
Bene numero 1
Importi in Euro
Bene numero 2
Importi in Euro
Bene numero 3
Importi in Euro
Totale in Euro
eventuale totale in Lire
Si renderà pertanto necessario l’adeguamento all’Euro dei registratori di cassa e delle bilance elettroniche, nonché del software relativo all’emissione di fatture e ricevute ed alla
tenuta dei registri contabili.
Tra il 1° gennaio ed il 28 febbraio, periodo in cui è prevista la doppia circolazione (Euro / Lire), è consigliabile per gli operatori commerciali la tenuta di due casse di monete e
biglietti distinte, anche al fine di permettere la consegna dei resti alla clientela. Non vi sono obblighi particolari circa il resto, tuttavia è preferibile corrispondere Euro a fronte di
un pagamento in Euro e Lire per Lire, evitando complessi conteggi al momento degli incassi.
Al fine di poter disporre di sufficiente liquidità in Euro entro i primi giorni di gennaio 2002, si ritiene indispensabile prenotare, presso la propria banca, la quantità di valuta che si
prevede necessaria allo svolgimento delle normali operazioni di cassa (incassi e resti).
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Assegni e carte di credito
Gli assegni emessi dal 1° gennaio 2002 dovranno essere espressi in Euro.
Potranno essere incassati presso gli sportelli bancari
assegni in Lire solamente se emessi anteriormente al 31.12.2001.
I pagamenti per mezzo di carte di credito, bancomat e in generale
con sistemi di pagamento elettronici dovranno essere effettuati in Euro.
Per gli operatori commerciali sarà necessaria l’abilitazione
dei terminali POS (o equivalenti) in Euro, entro la fine del 2001.
Esempio di emissione di assegno in Euro.
Assegno emesso per un importo di € 2.582,28 (corrispondenti a L.5.000.000): la compilazione per la parte in cifre dovrà riportare una virgola tra le unità ed i centesimi,
l’indicazione in lettere dovrà comunque riportare in cifre i centesimi di Euro, separati dalle unità mediante una barra (es. “ Euro duemilacinquecentoottantadue / 28”)
Conversioni
La conversione da Lire ad Euro viene calcolata con arrotondamento alla terza cifra dopo la virgola.
Il risultato del calcolo dovrà essere espresso al centesimo (al massimo due numeri oltre la virgola).
Se la terza cifra decimale è compresa tra 0 e 4 si approssimerà il risultato per difetto (es.: 16.323=16.32).
Se il valore è compreso tra i 5 e 9, la cifra dei centesimi viene aumentata di una unità. (es.: 16.325=16.33)
Esempio di conversione:
Importo in Lire / 1936,27 = importo in € espresso in centesimi
L.50.000 / 1936,27 = 25,82 € (equivalente all’arrotondamento del risultato algebrico: 25,82284......)
L.100.000 / 1936,27 = 51.65 € (per approssimazione alla terza cifra: 51,64568......)
L.30.000 / 1936,27 = 15,49 € (15,493706......)
L.20.000 /1936.27 = 10,33 € (10,329......)
L.10.000 /1936,27 = 5,16 € (5,16456......)
L.5.000 / 1936,27 = 2,58 € (2,582...........)
Elenco delle Nazioni aderenti all’Euro: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Austria, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Irlanda,
Grecia, Finlandia.
Cambi delle relative valute:
1 € = 1936,27 lire italiane
1 € = 1,95583 marchi tedeschi
1 € = 40,3399 franchi lussemburghesi
1 € = 6,55957 franchi francesi
1 € = 13,7603 fiorini austriaci
1 € = 0,787564 sterline irlandesi
1 € = 166,386 pesetas spagnole
1 € = 40,3399 franchi belgi
1 € = 340,750 dracme greche
200,482
scudi
portoghesi
2,20371
fiorini
olandesi
1 €=
1 €=
1 € = 5,94573 marchi finlandesi
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Conversione di valori intermedi
Per la conversione dei valori intermedi si potranno utilizzare:
•
5 decimali per gli importi originariamente espressi in unità di lire (da 1 a 9 lire), ad esempio 5 lire = 0,00258;
•
4 decimali per gli importi originariamente espressi in decine di lire (da 10 a 99 lire), L.15 risulteranno pari ad €.0,0077;
•
3 decimali per gli importi originariamente espressi in centinaia di lire (da 100 a 999 lire), L.500 equivalgono a €.0,258;
•
2 decimali per gli importi originariamente espressi in valori pari o superiori alle 1.000 lire, L.1.500 corrispondono a €.0,77;
La conversione dei c.d. “prezzi intermedi” può essere molto utile nel caso si renda necessario attribuire un valore a singoli componenti costituenti una fornitura più complessa,
come si verifica allorché si debbano evidenziare i valori relativi a piccole unità, distintamente, nell’ambito di un insieme formante il prodotto finito.
Ad esempio volendo, per ragioni contrattuali o di concorrenza, evidenziare che ogni singolo foglio di carta di una risma messa in vendita non raggiunge la cifra di L.10, perché
per ipotesi il pacco da 500 fogli è messo in vendita a 4.900 lire, corrispondenti a €.2,53, si opererà valorizzando il singolo foglio al suo prezzo intermedio: L.9,8 diverranno, ai
fini del conteggio, €.0,00506, permettendo quindi di poter esprimere l’esatta corrispondenza del valore di 500 fogli al risultato della conversione di L.9,8: 0,00506 x 500 = 2,53.
Se invece, si fosse utilizzato il valore di conversione stabilito per il prezzo finale al consumo, esprimendo cioè il valore in Euro al secondo decimale, ogni singolo foglio di carta
(di per sé non alienabile separatamente dagli altri 499 del medesimo pacco) sarebbe risultato equivalente a €.0,01 e pertanto 500 fogli risultando: 0,01 x 500 = 5 Euro, pari a circa
il doppio del reale originale valore (€.2,53).
Conversione del capitale sociale
A decorrere da 1° gennaio 2002:
- per le S.p.A. il capitale minimo è stabilito in € 100.000;
- il valore nominale delle azioni di società costituite, con capitale espresso in €, dopo il 1° gennaio 1999 non potrà essere inferiore ad € 1;
- per le S.r.l. il capitale minimo è stabilito in € 10.000;
- le quote sociali non possono essere inferiori ad € 1 ovvero, se superiori, essere multipli di € 1;
- per le società cooperative: nessun socio potrà avere una quota (o azioni) il cui valore sia superiore ad € 50.000;
- il valore nominale di ciascuna quota o azione non potrà essere inferiore ad € 25, il valore nominale di ogni singola azione non potrà superare € 500.
La conversione del capitale sociale non necessita né della delibera dell’assemblea straordinaria né dell’omologazione del Tribunale, essendo possibile, per le operazioni di mera
conversione, l’iscrizione presso il Registro delle Imprese, senz’altra formalità, della delibera dell’organo amministrativo.
Per le società di persone la legge non prevede alcuna formalità, considerando la conversione dei conferimenti di capitale quale “atto interno della società ”, adottabile con
“semplice delibera dei soci”.
Le società con azioni il cui valore nominale è superiore a duecento lire, provvedono a convertirle in EURO applicando il tasso di conversione ed arrotondando il risultato ai
centesimi. Qualora l’arrotondamento avvenga all’eccesso, l’aumento nominale delle azioni si opererà mediante utilizzo delle riserve di patrimonio, ovvero, in caso di
arrotondamento per difetto, la troncatura del valore nominale delle azioni ai centesimi comporterà l’accredito della riserva legale.
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