Piano di prevenzione delle malattie infettive mediante lavaggio delle

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 Piano di prevenzione delle malattie infettive mediante il lavaggio delle mani Rev. 1 del 2/05/2011 INDICE 1 OBIETTIVO DEL PROGETTO ED INDICAZIONI METODOLOGICHE 1.1 PROCEDURA DI VALUTAZIONE 1.1.1 Le parti interessate 1.1.2 L’iter di valutazione 1.1.3 I requisiti dei valutatori 1.1.4 L’audit 1.2 CRITERI E METODI PER LA MISURAZIONE 1.3 VISITE INFORMALI E PUBBLICAZIONE 1.4 GUIDA ALL’UTILIZZO DELLE CHECK-­‐LIST 2 IL PIANO DI PREVENZIONE 2.1 OGGETTO E SCOPO DEL PIANO 2.2 RISCHIO DI RIFERIMENTO 2.3 LINEE GUIDA, RACCOMANDAZIONI MINISTERIALI E BEST PRACTICE 2.4 MODALITÀ OPERATIVE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI 2.4.1 Soluzioni tecniche e linee di azione 2.4.2 Formazione 2.4.3 Campagna informativa e comunicativa 2.4.4 Aree e persone di riferimento 2.5 OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI Sinapsi Pag. 1 di 13 Piano di prevenzione delle malattie infettive mediante il lavaggio delle mani Rev. 1 del 2/05/2011 1 OBIETTIVO DEL PROGETTO ED INDICAZIONI METODOLOGICHE Il presente progetto relativo alla prevenzione di malattie infettive mediante il lavaggio delle mani prevede un percorso condiviso tra la struttura sanitaria, il Bureau Veritas in quanto ente terzo di valutazione, la compagnia assicurativa ed il broker, come di seguito specificati (paragrafo 1.1.1). La struttura sanitaria si pone l’obiettivo di attuare idonee azioni volte a ridurre il rischio di infezioni, con benefici diretti sia in termini di riduzione delle stesse che di riduzione dei premi assicurativi. L’attuazione di tale piano di azione avviene tramite un format che specifica le misure da intraprendere, i risultati attesi, le risorse umane e tecniche da impegnare, i relativi costi, le attività, i tempi parziali e totali, chi fa cosa, le modalità di verifica di efficacia del piano, il responsabile del piano. 1.1 PROCEDURA DI VALUTAZIONE 1.1.1 Le parti interessate La procedura di valutazione viene condivisa tra: •
la struttura sanitaria, che si impegna nell’implementazione del piano d’azione al fine di ridurre la diffusione di infezioni al suo interno. •
Bureau Veritas, che in qualità di Ente terzo accreditato valuta il livello di sicurezza e conformità della struttura sanitaria rispetto alla prevenzione delle infezioni •
La compagnia assicurativa, che tiene conto del livello di sicurezza e conformità valutato dall’Ente terzo nella valutazione del rischio e nel calcolo del premio assicurativo •
Il broker, nel ruolo di promotore del piano d’azione e dell’accordo tra le parti interessate (la struttura sanitaria, Bureau Veritas e la compagnia assicurativa). 1.1.2 L’iter di valutazione La struttura sanitaria che desideri la certificazione del livello di conformità e dell’efficacia del piano d’azione, secondo quanto previsto dal presente documento, deve farne domanda a Bureau Veritas, utilizzando e compilando in ogni sua parte il modulo di domanda e allegando tutta la documentazione prevista dal modulo stesso. Qualora la struttura sanitaria ritenga che alcuni punti del presente documento non siano applicabili o necessitino di interpretazioni, dovrà renderlo noto alla presentazione della domanda, spiegandone dettagliatamente i motivi, in un documento allegato al modulo di domanda. Bureau Veritas sottopone la domanda e gli allegati ad un audit documentale: verifica la completezza della documentazione ricevuta, esamina le richieste di esclusioni, modifiche o interpretazioni di punti del presente documento. Bureau Veritas, a seguito delle valutazioni, può richiedere alla struttura sanitaria correzioni e/o integrazioni. La mancata attuazione di quanto richiesto comporta la non accettazione della domanda. Sinapsi Pag. 2 di 13 Piano di prevenzione delle malattie infettive mediante il lavaggio delle mani Rev. 1 del 2/05/2011 In caso di esito positivo dell’esame della documentazione, Bureau Veritas informa (per iscritto) la struttura sanitaria dell’accettazione della domanda e predispone le attività di valutazione previste. 1.1.3 I requisiti dei valutatori I valutatori sono personale qualificato da Bureau Veritas in base ai seguenti requisiti: -­‐Titolo di studio: Laurea -­‐ Corso Bureau Veritas specifico per valutatori di Sistemi di Gestione del Rischio Clinico; -­‐ Esperienza lavorativa: Consulenza sistemi di gestione in ambito sanitario (4 sistemi di gestione in ambito sanitario portati in certificazione ISO 9001) oppure un anno con mansioni di Risk Manager; -­‐ Audit: 10 gg. audit di Terza Parte su sistemi di gestione ISO 9001 o 20gg. audit di prima o seconda parte nell’ambito di aziende sanitarie con SGQ certificato 2 gg. audit in affiancamento sui sistemi di gestione del rischio clinico. Bureau Veritas assegna il valutatore alla struttura sanitaria assicurando che siano rispettati i seguenti requisiti di indipendenza rispetto alla struttura sanitaria assegnata: -­‐ Non abbia effettuato attività di consulenza nei 3 anni precedenti; -­‐ non prenda accordi contrattuali mirati alla consulenza nei 3 anni successivi. Un valutatore non può essere assegnato alla stessa struttura sanitaria per più di tre anni. La valutazione deve essere realizzata on site in 1 giorno ed eventualmente in 2 giorni, impegnando il primo giorno nella valutazione del processo terapeutico prima dell’implementazione del piano d’azione in oggetto e un secondo giorno ad implementazione avvenuta. I valutatori dovranno fare il loro meglio per fissare le richieste di audit nei tempi più convenienti per la struttura sanitaria. Per aumentare le possibilità di scelta delle date, le strutture dovranno concordarle con il loro valutatore prima possibile. 1.1.4 L’audit di valutazione Per assistere le strutture sanitarie nella preparazione all’audit, è stata elaborata una check list su fogli elettronici, che viene fornita alle strutture per condurre le autovalutazioni ed è utilizzata dai valutatori per registrare i punteggi e le evidenze esaminate. Nel paragrafo 1.4 del presente documento viene fornita una guida all’uso delle check list. Nel periodo che intercorre tra il primo e il secondo giorno di audit, le strutture sanitarie sono incoraggiate a sottoporsi ad un’autovalutazione rispetto ai requisiti, con l’uso della check list. Si raccomanda che il piano d’azione in oggetto sia completato prima di ricevere l’audit, e che nel piano siano inserite scale dei tempi realistiche e designate responsabilità per le azioni. Le evidenze documentali possono essere fornite in formato elettronico o cartaceo (o combinando I due formati). I documenti cartacei devono essere consegnati nel normale orario di ufficio. La mancata fornitura alla data concordata di tutti i documenti nel formato richiesto può comportare che la struttura sanitaria venga considerata al livello 0. Sinapsi Pag. 3 di 13 Piano di prevenzione delle malattie infettive mediante il lavaggio delle mani Rev. 1 del 2/05/2011 La check list per la valutazione deve essere completata e accompagnata dalle evidenze, riportando i riferimenti ai file e ai documenti cartacei. Prima di ricevere l’audit, la struttura sanitaria dovrebbe studiare attentamente la relazione dell'ultima valutazione (se applicabile) per tener conto degli aspetti che richiedono attenzione. E’ compito della struttura sanitaria dimostrare la conformità ai requisiti. Così come è compito delle strutture sanitarie richiamare l'attenzione del valutatore sulle prove addotte. Il tempo a disposizione del valutatore non permette la ricerca di informazioni dettagliate. Pertanto deve essere completata la parte della check list dedicata ai “riferimenti”, in modo da segnalare al valutatore dove trovare le evidenze nei documenti per ciascuno dei requisiti. Si presume che la responsabilità in merito alla valutazione sia del dirigente responsabile della gestione dei rischi all'interno della struttura sanitaria. Il direttore responsabile o il personale di contatto delegato dovrebbe utilizzare il periodo dopo la notifica della data dell’audit per garantire che tutto il personale coinvolto sia pienamente informato sullo scopo della valutazione, sul loro ruolo specifico, e sul ruolo del valutatore. Il direttore responsabile o la persona delegata deve essere disponibile nel corso dell’audit on site per fornire le necessarie informazioni e dettagli. Per contribuire al superamento di eventuali problemi imprevisti, come dati elettronici con virus o non richiamabili, sarebbe utile che un rappresentante della struttura sanitaria sia disponibile per telefono. Feedback su tutta la documentazione in esame saranno forniti durante l’audit. Ai fini del miglioramento continuo e della garanzia di qualità del processo del team di valutazione, il valutatore può essere accompagnato da un altro valutatore o manager, o da un rappresentante della compagnia assicurativa o da altro soggetto competente o interessato. In questo caso occorre informare la struttura sanitaria e Bureau Veritas e ottenere l’approvazione da entrambe. Per tutta la durata dell’audit, il valutatore avrà bisogno di un ufficio per lavorare (con almeno prese di alimentazione elettrica e una scrivania), di dimensioni sufficienti per accogliere le interviste al personale interessato. Durante l’audit on site il valutatore opererà in riferimento ai requisiti, valutando le evidenze fornite e registrando i risultati sulla check list compilata in autovalutazione dalla struttura sanitaria e rendendo disponibile il trasferimento della stessa sul computer portatile del valutatore. Il valutatore può avere bisogno di un pò di tempo per studiare a fondo gli elementi di prova e riesaminare i risultati. Durante l’audit on site, il valutatore avrà bisogno di parlare con un certo numero di persone della struttura sanitaria per chiarire e sostenere la documentazione esaminata. È preferibile che tali interviste possano svolgersi nell’ufficio messo a disposizione per il valutatore (se questo non è possibile o opportuno si prega di discutere le modalità con il valutatore). Si tenga ben presente che in nessun momento e per nessun motivo l’audit deve compromettere in qualche modo l’assistenza del paziente. Il valutatore non ha normalmente bisogno di fare copie di qualsiasi evidenza a distanza dal sito al termine della valutazione. Se è necessario fare copie, deve chiedere il permesso alla struttura sanitaria. Il valutatore può non essere in grado di rapportare la struttura sanitaria sui risultati alla fine dell’audit, in quanto in alcune occasioni il valutatore può avere l’esigenza di rivedere le conclusioni con i suoi colleghi per garantirne la fondatezza. E’ consentito, alla fine audit, un breve periodo per un informale feedback. Il valutatore e la struttura sanitaria dovrebbero utilizzare questo tempo come un'opportunità per discutere di tutte le questioni in sospeso o di interesse. Sinapsi Pag. 4 di 13 Piano di prevenzione delle malattie infettive mediante il lavaggio delle mani Rev. 1 del 2/05/2011 Il risultato sarà basato soltanto sulle evidenze previste per la verifica. In circostanze eccezionali, possono essere previsti tempi supplementari o un periodo di miglioramento dopo l’audit per consentire alla struttura sanitaria di trasmettere ulteriori elementi di prova per dimostrare la conformità. Se questo è il caso, il valutatore discuterà le modalità con la struttura sanitaria, al momento della valutazione. La struttura sanitaria riceverà un rapporto dettagliato di valutazione entro 20 giorni lavorativi dalla data di valutazione. Se la struttura sanitaria ha da porre delle contestazioni circa la valutazione o sul report, le deve sollevare con il valutatore o con la propria direzione nel più breve tempo possibile e non oltre 20 giorni lavorativi dal ricevimento del report di valutazione. Se le contestazioni non sono state risolte con la soddisfazione della struttura sanitaria e si ritiene che la valutazione sia ingiusta, può rinviare la questione alla direzione Bureau Veritas inviando una email o lettera nel più breve tempo possibile, comunque entro e non oltre 40 giorni lavorativi dalla data di ricevimento della report di valutazione 1.2 CRITERI E METODI PER LA MISURAZIONE La misura della conformità e dell’efficacia del piano viene effettuata tramite una griglia strutturata, basandosi sull’osservazione del comportamento relativo alle pratiche di igiene delle mani degli operatori appartenenti alle diverse categorie professionali che lavorano in un’unità operativa specifica. L’osservazione è effettuata da osservatori esterni prima e dopo l’intervento: auditor di seconda parte indipendenti o di terza parte. L’obiettivo principale dell’osservazione è rilevare la differenza fra opportunità e lavaggi effettivi prima e dopo la messa a disposizione di un prodotto idro-­‐alcolico e dell’intervento formativo e informativo. Il metodo di osservazione, applicato su differenti reparti e categorie professionali, è realizzato in fase pre introduzione preparato alcolico e in fase post introduzione preparato alcolico. L’osservazione deve essere realizzata in tutti i reparti in cui si voglia introdurre o migliorare l’uso del preparato idro-­‐alcolico. L’osservazione deve essere effettuata: -­‐ nell’arco di due settimane per un minimo di 2 sessioni di 2 ore ciascuna -­‐ in fasce orarie predefinite in cui si osservano almeno cinquanta opportunità di lavaggio. Le due fasce orarie in cui compiere queste due sessioni di osservazione sono dalle 8 alle 10 del mattino e dalle 15 alle 17 del pomeriggio. E' prevista una terza sessione facoltativa, da realizzare nel caso in cui le prime due non hanno permesso di raccogliere materiale sufficiente in relazione a ciascuna delle situazioni prese in esame nella griglia di osservazione. Questa terza sessione può essere effettuata in una delle seguenti fasce orarie: 10-­‐12 o 12-­‐ 14.L’osservazione deve riguardare tutte le categorie professionali che lavorano nell’unità operativa, ma il singolo operatore non deve essere osservato per più di 5 procedure consecutive. E' necessario osservare in ciascuna sessione almeno un operatore appartenente a ciascuna categoria professionale inclusa nell'osservazione (medico, infermiere, OTA/OSS, altro operatore tecnico). La griglia di osservazione deve permettere di rilevare le seguenti informazioni: •
il luogo in cui viene fatta la rilevazione, •
la presenza di un lavandino, Sinapsi Pag. 5 di 13 Piano di prevenzione delle malattie infettive mediante il lavaggio delle mani •
la disponibilità del sapone, •
la fascia oraria in cui viene effettuata l’osservazione, •
la categoria del personale osservato, •
i comportamenti degli operatori di fronte alle opportunità di lavaggio Rev. 1 del 2/05/2011 L’osservazione post-­‐introduzione del preparato idroalcolico deve essere realizzata durante le prime due settimane di utilizzo del nuovo prodotto. Le modalità di osservazione sono le stesse di quelle previste nella fase preintervento. Ai punteggi ottenuti dalla struttura sanitaria corrispondono quattro livelli di sicurezza e conformità. I livelli di sicurezza e di conformità ai requisiti possono permettere alla struttura sanitaria di negoziare con le compagnie assicurative e con i broker un piano di sconti crescente proporzionalmente al livello di conformità attestato da Bureau Veritas. La progressione delle strutture attraverso i livelli di conformità è logica e segue lo sviluppo, l'implementazione, il controllo e la revisione del piano d’azione e dei relativi strumenti. La valutazione viene effettuata prima e dopo l’implementazione del piano al fine di misurare il miglioramento ottenuto della conformità e sicurezza del processo. I requisiti possono essere modificati a seguito di richieste concordate tra la struttura sanitaria e la compagnia assicurativa. Tali richieste per essere incluse negli standard devono essere presentate a Bureau Veritas ed approvate formalmente dal proprio Comitato di valutazione. Per determinare se mantenere dei requisiti e valutare se introdurre nuove aree di rischi e metodi di valutazione, Bureau Veritas fa riferimento alle analisi dei dati dell’incident reporting, al monitoraggio dei sinistri, ai riesami dei dati degli audit, alle ricerche sulla letteratura, ai risultati dei confronti con strutture sanitarie rappresentative e alle disamine con gli organismi istituzionali dei sistemi sanitari. I cambiamenti degli standard vengono riportati nel presente documento. La struttura sanitaria prende in carico i requisiti del presente piano d’azione in modo totalmente volontario. 1.3 VISITE INFORMALI E PUBBLICAZIONE Per essere guidate sui requisiti e per monitorare l’avanzamento del piano d’azione, le strutture sanitarie possono richiedere una visita informale ai valutatori. A seguito della visita, la struttura sanitaria potrà programmare proprie azioni per incorporare le raccomandazioni del valutatore. Verrà emesso un report informale. Le strutture che non superano il livello 1 o che scendono al livello 0 da un livello più alto devono essere sottoposte ad una visita informale entro sei mesi dalla data dell’ultimo audit. L’obiettivo di questa visita è fornire il supporto e monitorare il progresso delle strutture per migliorare la conformità. Dopo la visita, la struttura sanitaria emetterà proprie azioni nelle quali incorporare le raccomandazioni concordate con il valutatore. Non verrà emesso un report formale, le azioni devono essere mandate al valutatore per la verifica entro due settimane dalla visita. Le strutture possono desiderare di pubblicare le informazioni relative alle proprie valutazioni su siti web pubblici. Tali informazioni possono includere i report di audit. Sinapsi Pag. 6 di 13 Piano di prevenzione delle malattie infettive mediante il lavaggio delle mani Rev. 1 del 2/05/2011 Bureau Veritas riconosce ciò come una buona pratica, ma potrebbe richiedere che non sia riportato nei documenti il proprio personale. I report degli audit possono essere pubblicizzati per iniziativa di Bureau Veritas purchè venga mantenuto l’anonimato sulla struttura sanitaria e sui valutatori. Le strutture sottoposte a significative ristrutturazioni (incluse le fusioni, le acquisizioni di servizi ecc.) devono essere programmate da Bureau Veritas per un audit immediatamente dopo l’evento. Devono scegliere tra un formale audit e una visita informale da ricevere entro i primi sei mesi dall’evento. La prova e le evidenze a sostegno di ciascun requisito devono essere disponibili sul posto (ed efficaci) nel momento della valutazione. 1.4 GUIDA ALL’UTILIZZO DELLE CHECK-­‐LIST Questa guida aiuta le strutture a preparare un audit fornendo le istruzioni su come completare la check list, riportando alcuni dei punti pertinenti dalla sezione di introduzione ai requisiti e offrendo alcuni consigli su come preparare le evidenze. Le evidenze documentali possono essere sottoposte sia su supporto cartaceo che in formato elettronico (o attraverso una combinazione dei due formati), secondo le preferenze della struttura sanitaria. La guida deve essere letta insieme con i requisiti, in modo da assicurare che la quantità delle evidenze sia allineata secondo le conformità da dimostrare. La compilazione della check list è necessaria per l’autovalutazione, in modo tale da determinare se la struttura sanitaria determini sia pronta o meno a ricevere l’audit. La check list è elaborata per assistere le strutture sanitarie nella preparazione all’audit: • focalizzando la raccolta delle evidenze su quanto richiesto per dimostrare la conformità ai requisiti • raccogliendo tutte le evidenze richieste in un unico documento • permettendo un’autovalutazione per determinare se può essere dimostrata la conformità • facilitando l’identificazione dei punti per i quali l’evidenza porta a specifici requisiti. Il frontespizio della check list prevede un foglio di sintesi con le seguenti informazioni identificative: •
Nome della struttura •
Numero identificativo la struttura sanitaria •
Data dell’audit on site •
Livello di conformità raggiunto •
Valutatore •
Direttore della struttura sanitaria •
Indirizzo e-­‐mail •
Persona di contatto della struttura sanitaria •
Funzione •
Indirizzo e-­‐mail. Sinapsi Pag. 7 di 13 Piano di prevenzione delle malattie infettive mediante il lavaggio delle mani Rev. 1 del 2/05/2011 La check list prevede A – Numero del requisito B – Descrizione del requisito C -­‐ Copia cartacea o informatica Questo campo deve essere utilizzato dalla struttura sanitaria per identificare se l’evidenza presentata per dimostrare la conformità di ogni requisito è in formato cartaceo o elettronico (“C” o “E”). Alla struttura si richiede di presentare tutte le evidenze prima della valutazione, tuttavia, se l’evidenza per quel requisito non è disponibile (registrata con l’inserimento di “N/A”), la questione deve essere stata discussa in anticipo con il valutatore e nella colonna K deve essere data una spiegazione. D – Nome del documento approvato Questo campo dovrebbe essere usato per registrare il titolo del documento(i) all’interno del quale è dimostrata la conformità. E – Nome del File o collegamento ipertestuale Questo campo è applicabile solo se si presenta il documento in formato elettronico. In questo caso, aggiungere il collegamenti a ogni documento che dimostra la conformità al requisito. F – Numero versione del documento e data Questo campo serve come registrazione della versione del documento presentato, per avere un riferimento per il futuro. Registrazione del numero di documento (se applicabile), versione, stato di aggiornamento del documento presentato. G – Iniziali del nome della persona di contatto per il documento Questo campo è stato inserito per registrare, per vostri motivi propri, le iniziali della persona, all’interno della struttura sanitaria, che è il punto di contatto per ogni documento. H – Autovalutazione della conformità (Struttura sanitaria) La struttura dovrebbe sottoporsi ad auto-­‐valutazione su ogni requisito prima della presentazione dell’evidenza in fase di valutazione, utilizzando questo campo per indicare “Si” o “No” riguardo alla conformità o meno. L’autovalutazione è necessaria per permettere alla struttura di determinare se la conformità può essere dimostrata per ognuno dei requisiti, e inoltre permettere il completamento della sezione di riferimento * SI * Nella maggior parte dei casi * Solo qualche volta * NO I -­‐ Riferimento E’ compito della struttura dimostrare la conformità ad ogni requisito, quindi è importante che la documentazione presentata sia chiara, sintetica, e sia raccolta con efficienza per fornire un facile riferimento alla relativa evidenza. In questo modo si diminuiranno le richieste di chiarimenti e le relative lungaggini. La sezione riferimenti dovrebbe essere compilata per informare il valutatore circa la localizzazione dei punti del pertinente documento, dove è dimostrata la conformità per ognuno dei requisiti. Pertanto, all’interno di ognuno dei documenti collegati, va evidenziata la parte di documento alla quale si desideri che si riferisca il valutatore per dimostrare la conformità. Sinapsi Pag. 8 di 13 Piano di prevenzione delle malattie infettive mediante il lavaggio delle mani Rev. 1 del 2/05/2011 J -­‐ Commenti della struttura sanitaria E’ spesso utile inserire spiegazioni sull’evidenza presentata. In alcuni casi, la struttura sanitaria può ottenere la soddisfazione del requisito attraverso un modo alternativo ma ugualmente valido. In tali casi, il supporto delle spiegazioni può essere utile per fornire i motivi e la logica che sottendono l’approccio alternativo. Le evidenze a supporto di un requisito devono essere applicabili ed efficaci al momento della valutazione. K – Conformità Valutatore * SI * Nella maggior parte dei cas i * Solo qualche volta * NO L – Commento nel report M – Commenti del Valutatore Sui campi K,L,M, il valutatore registrerà se la documentazione esaminata è conforme e aggiungerà i commenti relativi a ogni requisito che saranno utili per fornire feedback alla struttura e dare informazioni per le future valutazioni. N – Azioni richieste per ottenere la conformità O-­‐ Persona/Comitato responsabile P – Data obiettivo Q-­‐ Costi Associati Per dare un feedback al valutatore, le sezioni N, O,P e Q possono essere utilizzate dalla struttura sanitaria come azioni per registrare e monitorare lo stato di implementazione delle raccomandazioni fornite dalla valutazione 2 IL PIANO DI PREVENZIONE 2.1 OGGETTO E SCOPO DEL PIANO Il presente piano è finalizzato ala prevenzione ed alla riduzione delle malattie infettive all’interno delle strutture sanitarie attraverso l’incentivazione delle procedure di igiene delle mani, in particolare utilizzando il gel idroalcolico a quale valida alternativa la lavaggio tradizionale con acqua e sapone. Sono obiettivi del piano: •
incrementare l’igiene delle mani in tutto il personale sanitario •
incrementare l’igiene delle mani durante tutte le fasi del processo. 2.2 RISCHIO DI RIFERIMENTO In Italia il 5-­‐8% dei pazienti che si ricoverano in ospedale sviluppa un’infezione correlata alle procedure sanitarie; di questi uno su cento ne muore. In base a questi dati si stima che nel nostro paese si verifichino annualmente 450.000 – 700.000 infezioni e 4.500 – 7.000 decessi legati ad esse (Moro et Al., 2005). Sinapsi Pag. 9 di 13 Piano di prevenzione delle malattie infettive mediante il lavaggio delle mani Rev. 1 del 2/05/2011 Lo studio SENIC ha dimostrato che l’applicazione di un efficace piano integrato di sorveglianza e controllo può ridurre fino al 30% la frequenza delle infezioni ospedaliere, ovvero prevenire annualmente tra 135.000 e 210.000 infezioni e 1.350 – 2.100 decessi in Italia (ibidem). L’igiene delle mani è, fra le misure di prevenzione, la più semplice e una delle più efficaci. Ciò malgrado, una valutazione di 34 studi pubblicati sulla adesione alla pratica del lavaggio delle mani tra gli operatori sanitari ha messo in evidenza che l’adesione varia dal 5% al 81% con un valore medio che si attesta al 40% (Jumaa, 2005; Wendt C., 2004). 2.3 LINEE GUIDA, RACCOMANDAZIONI MINISTERIALI E BEST PRACTICE Il presente piano d’azione reinveste l’esperienza della Regione Toscana di prevenzione delle infezioni in ambiente sanitario attraverso la campagna “Le mani pulite”, pubblicata sul Quaderno 1 delle campagne per la sicurezza del paziente – Regione Toscana – Centro Gestione Rischio Clinico. Il testo che segue si riferirà continuamente anche se non mediante esplicite citazioni a tale pubblicazione. Nel contesto comunitario l’igiene delle mani è riconosciuta essere un’ importante misura per prevenire e controllare le malattie infettive e può significativamente ridurne l’insorgenza. (Luby SP et al., 2004; Luby SP et al., 2005) Molti studi condotti nel corso degli ultimi 40 anni hanno confermato l’importante ruolo che le mani degli operatori sanitari giocano nella trasmissione dei patogeni implicati nelle infezioni associate alle procedure sanitarie (Mortimer EA et al., 1962) Attualmente l’igiene delle mani è considerata il fattore più importante nella prevenzione della diffusione dei microrganismi in ambiente sanitario ed è promossa come tale anche dalle direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul controllo delle infezioni correlate alle procedure sanitarie. (Boyce JM et al., 2002). La prima linea guida sulle pratiche di igiene delle mani fu pubblicata negli anni ’80 negli Stati Uniti ed è stata seguita da molte altre, sviluppate principalmente in paesi industrializzati, quali il Canada e alcuni paesi europei, in anni più recenti. (Bryan P et al., 1981; Garner et al., 1986) Le prime raccomandazioni in merito al lavaggio delle mani suggerivano di lavare le mani con acqua e sapone prima e dopo il contatto con il paziente per almeno uno o due minuti, mentre il frizionamento con agenti antisettici senza l’uso di acqua era considerato meno efficace ed era raccomandato solo in situazioni di emergenza e nell’impossibilità di accedere ad un lavandino (Garner et al., 1985). Venti anni più tardi le linee guida nazionali statunitensi contenevano ancora queste raccomandazioni (Bjerke, 2004). Solo successivamente anche le linee guida americane (Larson, 1995; Larson, 1998), a seguito della pubblicazione di studi più dettagliati circa l’impiego delle soluzioni idroalcoliche, per le quali non è necessario il risciacquo con acqua, ne hanno esteso l’uso ad altre situazioni. Nel 1995/96 i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e lo Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee (HICPAC) hanno introdotto la raccomandazione dell’impiego di saponi antimicrobici o delle soluzioni antisettiche da usarsi senz’acqua per il lavaggio delle mani prima di lasciare le stanze di pazienti colonizzati da microrganismi resistenti agli antibiotici quali gli enterococchi vancomicino-­‐resistenti (VRE) e Staphylococcus aureus meticillino-­‐resistenti (MRSA). (HICPAC, 1995, Garner J.S. 1996) Sinapsi Pag. 10 di 13 Piano di prevenzione delle malattie infettive mediante il lavaggio delle mani Rev. 1 del 2/05/2011 Finalmente la linea guida CDC/HICPAC sull’igiene delle mani diffusa nel 2002 definisce l’applicazione dei prodotti a base idroalcolica come standard di riferimento per l’igiene delle mani nelle strutture assistenziali (Boyce J.M., 2002). Allo stato attuale in molti Paesi europei l’uso di soluzioni a base alcolica per l’igiene delle mani è il metodo di scelta già da molti anni, mentre in altre nazioni si considera ancora il lavaggio delle mani quale standard assistenziale, mentre si riserva l’uso dei preparati a base alcolica solo in situazioni particolari (emergenza, mancata disponibilità di lavandini) (Wendt C., 2001). Recenti linee guida dell’OMS per il controllo delle infezioni offrono una più dettagliata analisi delle procedure di antisepsi idroalcolica e suggeriscono che l’igiene delle mani possa essere efficacemente assicurata sia dal lavaggio semplice delle mani che dalla frizione alcolica, senza utilizzo di acqua, senza evidenziare un significativo vantaggio dell’una o dell’altra tecnica. (Ducel G., 2004; Price P.B., 1938). 2.4 MODALITÀ OPERATIVE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI Il piano d’azione si basa sulle seguenti fasi: •
introduzione del gel idroalcolico nella struttura sanitaria •
campagna di comunicazione per operatori e pubblico •
corsi di formazione interni. 2.4.1 Soluzioni tecniche e linee di azione Il piano di azione si baserà sull’introduzione di un gel idroalcolico all’interno delle strutture sanitarie. Tale gel dovrà essere disponibile: •
nei punti critici di cura •
all’ingresso al pubblico Il gel dovrà essere facilmente riconoscibile ed identificato in maniera univoca presso tutta la struttura sanitaria. Gli operatori sanitari, dopo gli interventi di formazione evidenziati nel paragrafo 2.4.2 saranno coinvolti direttamente attraverso osservazioni sul campo relativamente al lavaggio delle mani 2.4.2 Formazione Per quanto riguarda l’attività di formazione, tutti gli operatori dei reparti in cui si voglia introdurre il preparato idro-­‐
alcolico per il lavaggio delle mani devono partecipare ad eventi formativi relativi alla prevenzione delle infezioni ospedaliere, con particolare riferimento al lavaggio delle mani. Le modalità di svolgimento del corso potranno essere diversificate a seconda delle risorse disponibili. Devono essere svolte almeno due sessioni di due ore ciascuna in fasce orarie diversificate così da permettere la partecipazione del maggior numero di operatori. Sinapsi Pag. 11 di 13 Piano di prevenzione delle malattie infettive mediante il lavaggio delle mani Rev. 1 del 2/05/2011 La formazione può avvenire secondo diverse modalità: come formazione obbligatoria, come audit interno, riunione permanente di aggiornamento, attività di revisione della pratica o come riunione di reparto. La formazione deve avvenire prima (o durante) l’introduzione del preparato alcolico ed in seguito in forma periodica in ciascuna unità operativa. E’ opportuno che il corso sia introdotto nel piano Formazione Aziendale e in questo caso deve essere fatta richiesta di crediti ECM alla struttura competente. Una volta definito il calendario degli incontri, è auspicabile da parte del Referente del Rischio Clinico informare primari e coordinatori infermieristici in modo che diano diffusione dell’iniziativa a tutti gli operatori. Le figure individuate per svolgere la formazione sono:l’igienista, l’infermiere epidemiologo, il medico infettivologo e il farmacista. I corsi devono trattare almeno i seguenti contenuti principali: a)
Informazioni sulla campagna di comunicazione relativa alle infezioni ospedaliere e al lavaggio delle mani; b)
Epidemiologia delle Infezioni correlate alle pratiche assistenziali; c)
Aspetti microbiologici delle Infezioni; d)
Fonti di infezione; e)
Procedure aziendali per il lavaggio delle mani e per la prevenzione delle infezioni; f)
Illustrazione delle caratteristiche del prodotto alcolico e modalità d’uso del gel nella effettuazione della frizione alcolica delle mani; g)
Vantaggi dell’uso di preparazioni alcoliche; h)
Prova del gel da parte dei partecipanti al corso. 2.4.3 Campagna informativa e comunicativa L’introduzione del gel alcolico deve essere accompagnata da una campagna di comunicazione ed informazione. A tal fine il gruppo di lavoro elabora il materiale informativo (poster di diverse dimensioni, segnalibri e volantini) per promuovere la campagna sul lavaggio delle mani e sull’utilizzo del preparato alcolico. Vanno progettati diversi materiali di comunicazione a seconda del target considerato (operatori, pazienti e visitatori dei reparti, pubblico). Anche il linguaggio utilizzato in ciascuno mezzo deve essere adattato al target di riferimento. Vanno inoltre definite le modalità di diffusione del materiale informativo all’interno della struttura sanitaria: •
Il materiale informativo per gli operatori, per i visitatori e pazienti deve essere consegnato agli operatori dei reparti interessati e collocato nei posti di maggiore visibilità. •
Il manifesto di sensibilizzazione per il pubblico è da affiggere in punti strategici dell’ospedale. •
Il materiale informativo per il pubblico, può essere posizionato su un totem o altri tipi di espositori già presenti nella struttura. Sinapsi Pag. 12 di 13 Piano di prevenzione delle malattie infettive mediante il lavaggio delle mani 2.4.4 Rev. 1 del 2/05/2011 Aree e persone di riferimento Il Piano è rivolto a tutti gli operatori sanitari, ai pazienti e ai visitatori, al fine di ridurre l’incidenza delle infezioni contratte in ambiente sanitario. Sono considerate aree e specialità a maggior rischio: •
La terapia intensiva •
La chirurgia generale •
La geriatria (o medicina riabilitativa) Vengono inoltre prese in considerazione Malattie Infettive, Oncologia, Terapia intensiva neonatale, Chirurgia protesica. 2.5 OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI L’obiettivo è far utilizzare il gel idroalcolico quale valida alternativa al lavaggio tradizionale con acqua e sapone. Sono attesi i seguenti risultati: •
Incremento nel lavaggio delle mani > 10% su un campione di personale sanitario comprendente infermieri, medici, OTA/OSS, infermieri in formazione, tecnici radiologi, medici in formazione, consulenti •
Incremento nel lavaggio delle mani per fasi/occasioni: OCCASIONI DI LAVAGGIO INCREMENTO Prima di effettuare la visita al paziente 20% Dopo la visita al paziente 15% Prima di effettuare procedure invasive 20% Prima di effettuare procedure non invasive 15% A seguito del contatto con la cute 25% Prima della manipolazione di campioni di sangue o liquidi biologici 5% Dopo la rimozione dei guanti 5% Prima dei pasti 10% Sinapsi Pag. 13 di 13