art.2-Ruolo dell`Eco
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art.2-Ruolo dell`Eco
Ruolo dell’ecografia negli interventi di chirurgia plastica additiva del volto A. Francioso, D. Flecca, G.P. Fanelli, F. Giovagnorio Dipartimento di Scienze Radiologiche - Università “La Sapienza” - Roma Parole chiave: Ecografia cutanea; Granuloma da corpo estraneo; Microimpianti estetici iniettabili; Iniezioni di silicone Scopo. Obiettivo dello studio è dimostrare l’efficacia dell’esame ecografico nella valutazione delle reazioni secondarie all’impianto di materiali sintetici nel tessuto sottocutaneo del volto per motivi estetici. Soggetti e metodi. Sono state sottoposte ad esame ecografico otto pazienti di sesso femminile (età media 40±8 anni) che, a distanza di qualche mese (in media 24±14 mesi) da trattamenti di chirurgia plastica del volto, osservavano la comparsa di irritazioni o dolori nella sede dell’intervento. Quattro pazienti erano state trattate da chirurghi specializzati: una con l’iniezione di microparticelle di ArtecollTM, tre con il posizionamento di protesi in Gore-TexTM; le restanti quattro pazienti erano state trattate da medici non specialisti, che si supponeva avessero iniettato in tre casi silicone liquido, in un caso microparticelle di ArtecollTM. Risultati. Le protesi in Gore-TexTM avevano provocato la formazione di un alone spesso ed omogeneamente ipoecogeno; l’ArtecollTM aveva causato l’insorgenza di piccoli noduli ipoecogeni; il silicone liquido era responsabile della formazione sia di noduli ipoecogeni, sia di un’area irregolare di marcata disomogeneità che invadeva i tessuti sottocutanei. Conclusioni. L’esame ecografico può essere considerato il metodo di scelta per la diagnosi delle reazioni da corpo estraneo secondarie all’impianto di materiali sintetici nei tessuti molli. The role of ultrasonography in plastic surgery involving facial soft-tissue augmentation Key words: Skin sonography; Foreign body granuloma; Injectable aesthetic microimplants; Silicone injections Background. To evaluate the role of sonography in assessing reactions to synthetic materials used for soft tissue augmentation of the face. Methods. Sonographic studies were performed on 8 women (mean age: 40 ± 8 years) who presented local adverse effects 24±14 months (mean) after undergoing plastic surgery for augmentation of facial soft tissues. Four patients had been treated by well trained surgeons with injections of Artecoll® (1 case) or placement of Gore-Tex® implants (3 cases); the other four had been treated by poorly trained physicians with liquid silicone (3 cases) or Artecoll® (1 case). Results. All of the Gore-Tex® implants were surrounded by a thick uniformly hypoechoic halo. The Artecoll® injections were associated with small hypoechoic nodules. The liquid silicone caused either small hypoechoic nodules or an irregular markedly non-homogeneous area that invaded the subcutaneous tissue. Conclusions. Sonography can be considered the method of choice for detecting foreign-body reactions to synthetic materials used for soft tissue augmentation of the face. Introduzione La crescente domanda di interventi di chirurgia plastica additiva del volto ha indotto gli specialisti del settore ad individuare, per l’effettuazione degli stessi, materiali che fossero atossici, anallergici, non cancerogeni e che producessero risultati prevedibili e a lungo termine. Attualmente sono disponibili materiali biologici e sintetici. Tra i materiali biologici meglio tollerati sono il grasso sottocutaneo e il tessuto collagene; tuttavia essi non garantiscono un risultato a lungo termine poiché provocano riassorbimento e formazione di cicatrici tissutali. I materiali sintetici, disponibili sia in forma iniettabile (silicone liquido, microsfere di polimetilmetacrilato [ArtecollTM] e particelle di polimetilsi- Giornale Italiano di Ecografia 2005; 8(2): 151-154 loxane [BioplastiqueTM]), sia in forma impiantabile (politetrafluoruro-etilene espanso, come GoreTexTM) sono ben tollerati, assicurano risultati a lungo termine, e, pertanto, sono ritenuti i materiali più idonei, venendo comunemente utilizzati dai chirurghi plastici di tutto il mondo [1]. I materiali sintetici, tuttavia, non sono biologicamente inerti e possono indurre reazioni infiammatorie di diversa entità, come fibrosi, granulomatosi e distruzione tissutale. Tali reazioni possono essere diagnosticate clinicamente, ma è opportuno avere anche un riscontro di tipo strumentale, soprattutto per le finalità medico-legali spesso connesse. Per quanto sopra, si propone l’esame eco- 151 Ruolo dell’ecografia negli interventi di chirurgia plastica additiva del volto Fig. 1. Donna di 34 anni trattata con impianto di protesi in Gore-TexTM nel sottocute per l’ingrandimento delle labbra. L’esame ecografico documenta la presenza di un alone spesso, disomogeneo, irregolare, ipoecogeno esteso nel tessuto sottocutaneo (asterisco) che circonda l’impianto. L’esplorazione chirurgica ha confermato la diagnosi di intensa fibrosi. Figure 1. A 34-year-old woman underwent lip®augmentation with subcutaneous insertion of a tubular Gore-Tex implant. Sonography shows a large, non-homogeneous, irregular, hypoechoic halo (star). Intense fibrosis was documented at surgery. Fig. 2. Donna di 38 anni sottoposta a trattamento con iniezioni di microparticelle di ArtecollTM per il sollevamento degli zigomi. L’esame ecografico mostra un piccolo nodulo (N) del diametro di 0.3 cm. L’esame istologico ha posto diagnosi di granuloma da corpo estraneo. ® Figure 2. A 38-year-old woman was treated with Artecoll for cheek augmentation. Sonography reveals a small (around 0.3 cm) hypoechoic nodule (N). The biopsy diagnosis was foreign-body granulomata. grafico quale indagine d’elezione per lo studio delle reazioni secondarie all’impianto di materiali sintetici nel tessuto sottocutaneo del volto per motivi estetici. Risultati Materiali e metodi Sono state sottoposte ad esame ecografico otto pazienti di sesso femminile, di età compresa fra 32 e 48 anni (media 40±8), le quali erano state inviate presso il Dipartimento di Scienze Radiologiche per l’insorgenza di reazioni patologiche conseguenti ad interventi di chirurgia estetica additiva del volto (ingrandimento labbra in 6 casi, sollevamento zigomi in 1 e trattamento pieghe orbicolo-zigomatiche in 1), a 10-38 mesi dal trattamento (media 24±14 mesi). Il quadro clinico che si presentava era caratterizzato da: indurimenti palpabili, dolore, aree eritematose, gonfiore eccessivo e asimmetrico nelle sedi dell’intervento. Quattro pazienti erano state trattate da specialisti in strutture cliniche, ed erano state sottoposte ad iniezione di ArtecollTM (1 caso per ingrandimento delle labbra) e al posizionamento di protesi in GoreTexTM (2 protesi tubulari per l’ingrandimento delle labbra ed un impianto in filo per il trattamento delle pieghe orbicolo-zigomatiche); le altre quattro pazienti erano state trattate, fuori da strutture cliniche, da medici non specialisti, che, probabilmente, avevano impiegato silicone liquido (3 casi per ingrandimento delle labbra) e ArtecollTM (1 caso per il sollevamento degli zigomi). Gli studi ecografici sono stati condotti utilizzando un’apparecchiatura (AU5-Idea, Esaote Biomedica, Genova, Italia) fornita di trasduttori lineari multifrequenza (7.5-10, 10-13 MHz). Tutte le pazienti sono state inoltre sottoposte a biopsia; quattro pazienti sono state sottoposte al re-intervento: due per la rimozione delle protesi in Gore-TexTM e due per l’escissione chirurgica di abbondante tessuto granulomatoso. 152 Gli impianti protesici in Gore-TexTM erano apprezzabili come linee iperecogene allungate. Le pazienti con impianti in Gore-TexTM presentavano, attorno alla protesi, un alone ipoecogeno omogeneo, scarsamente delimitato, spesso almeno 0.3 cm; l’esame istologico ha evidenziato la presenza di tessuto connettivo fibroso (Fig. 1). Nelle pazienti trattate con ArtecollTM (2 casi) e con silicone liquido (3 casi), sono stati osservati piccoli noduli ipoecogeni, di diametro variabile fra 0.3 e 0.9 cm, scarsamente delimitati (Fig. 2,3). L’esame istologico ha confermato che si trattava di granulomi da corpo estraneo attorno a goccioline di silicone o a microaggregati di ArtecollTM. Nei tre casi trattati con silicone liquido, si evidenziava un’area irregolare, molto disomogenea e scarsamente delimitata che invadeva il tessuto sottocutaneo (Fig. 4). L’esame istologico ha diagnosticato una estesa reazione da corpo estraneo, con granulomi multipli e confluenti, circondati da tessuto connettivo fibroso. I quadri sopra descritti sono stati osservati singolarmente o associati fra loro (Tab. I). Discussione e conclusioni Nel valutare le reazioni da corpo estraneo è opportuno considerare che la differenza fra reazione fisiologica e patologica è di tipo quantitativo: una minima reazione fibrosa e granulomatosa è considerata parte del processo rivolto ad ottenere risultati estetici; tuttavia, in alcuni casi, la reazione è eccessiva e può portare allo sviluppo di abbondante tessuto cicatriziale contenente granulomi giganti (palpabili come noduli) [1,2]. I materiali sintetici di vecchia (silicone liquido) e nuova generazione (ArtecollTM, BioplastiqueTM e Gore-TexTM) Giornale Italiano di Ecografia 2005; 8(2): 151-154 A. Francioso et al Fig. 3. Donna di 43 anni trattata con iniezione di silicone liquido per ingrandimento delle labbra. L’esame ecografico rivela la presenza di noduli ipoecogeni mal definiti (N). L’esame istologico ha posto diagnosi di granulomi da corpo estraneo. Figure 3. A 43-year-old woman received injections of liquid silicone for lip augmentation. Sonography reveals ill-defined hypoechoic nodules (N) that were histologically diagnosed as foreign-body granulomata. Fig. 4. Donna di 37 anni sottoposta ad impianto di filo in Gore-TexTM nel sottocute per il trattamento delle pieghe orbicolo-zigomatiche. L’esame ecografico documenta la presenza di un alone spesso, ipoecogeno intorno al filo (F). L’esplorazione chirurgica ha diagnosticato una modesta torsione del filo associata ad intensa fibrosi. Figure 4. A 37-year-old woman treated with subcutaneous implantation of a Gore-Tex® thread for facial wrinkles. On sonography, a thick hypoechoic halo was seen surrounding the thread (F). Explorative surgery revealed that the thread was moderately twisted and surrounded by intense fibrosis. Tab. I. Reperti ecografici. N° Pazienti Tipo di intervento 1 Ingrandimento labbra 1 Sollevamento zigomi 2 Ingrandimento labbra 2 3 1 Tipo di materiale Reazione avversa Microparticelle di ArtecollTM Piccoli noduli ipoecogeni (granulomi da corpo estraneo) Gore-TexTM Alone spesso ed ipoecogeno (tessuto connettivo fibroso) Trattamento pieghe orbicolo-zigomatiche Piccoli noduli ipoecogeni (granulomi da corpo estraneo) 3 Ingrandimento labbra Silicone liquido Area irregolare di disomogeneità strutturale (granulomatosi) Operation Synthetic Material Reaction Microparticles of ArtecollTM Small hypoechoic nodules (foreign body granulomata) Gore-TexTM Thick hypoechoic halo (fibrous connective tissue) Table I. Sonographic findings. N° Patients 1 Lip augmentation 1 Cheek augmentation 2 Lip augmentation 2 3 1 Facial wrinkles Small hypoechoic nodules (foreign body granulomata) 3 Lip augmentation Giornale Italiano di Ecografia 2005; 8(2): 151-154 Liquid silicone An irregular area of market structural dishomogeneity (granulomatosis) 153 Ruolo dell’ecografia negli interventi di chirurgia plastica additiva del volto sono capaci di indurre alcune reazioni avverse indesiderate (molto più rare con i materiali di nuova generazione) [2,3]. Il silicone liquido viene ancora utilizzato in diversi paesi, nonostante la Food and Drug Administration ne abbia ritirato il consenso all’impiego e non ne sia, quindi, garantita la qualità [4-7]. ArtecollTM e BioplastiqueTM sono costituiti da microparticelle sospese in un carrier liquido assorbibile, il quale assicura una buona distribuzione del materiale e viene gradualmente sostituito da tessuto connettivo fibroso che incapsula e stabilizza le microparticelle. Il Gore-TexTM è uno dei materiali più inerti fra quelli disponibili, e si ritiene che abbia scarse probabilità di indurre reazioni da corpo estraneo [8]. Alcuni Autori indicano, come causa principale delle reazioni a questi materiali, l’errato punto di iniezione (dovrebbe essere sempre utilizzato lo spazio fra derma e tessuto sottocutaneo) [6], mentre altri propongono la possibile reattività immunologica crociata con antigeni virali sconosciuti [7]. Sebbene le pazienti con reazioni locali avverse siano sempre state valutate clinicamente e mediante esame bioptico, il numero progressivamente maggiore di interventi, con il conseguente aumento di effetti indesiderati, ha determinato un rapido cambiamento dei protocolli diagnostici, sicché sempre più pazienti richiedono l’esame ecografico spontaneamente o dietro consiglio medico. Nello studio condotto, l’esame ecografico è stato in grado di valutare correttamente la presenza, la localizzazione, la forma, la disomogeneità e l’estensione delle reazioni avverse ed è stato inoltre utile nell’evidenziare piccoli segni patologici, quali fibrosi (ipoecogenicità omogenea), granulomi (noduli ipoecogeni), estesa reazione fibro-granulomatosa (marcata disomogeneità). Sembra difficile determinare con l’esame ecografico il limite fra reazioni normali e reazioni patologiche, ma, nella maggior parte dei casi, nessun altro tipo di valutazione clinica sembra essere in grado di raggiungere questo scopo. In conclusione, si propone l’esame ecografico quale indagine di scelta per fornire riscontri strumentali delle reazioni da corpo estraneo secondarie all’impianto di materiali sintetici nei tessuti molli. Bibliografia References 6) Allen O. Response to subdermal implantation of textured microimplants in human. Aesthetic Plast Surg 1992; 16: 386-388 Rapaport MJ, Vinnik C, Zarem H. 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