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Sistemi di Gestione Sicurezza Esercizio
Aree di sviluppo ed innovazione
Areas of development and innovation
Salvatore PASSARELLO
Sistemi Gestione Sicurezza Esercizio: Aree di sviluppo ed innovazione
I SGSE delle II.FF. in Italia, a oltre 10 anni dall’entrata in vigore
della normativa che li ha resi obbligatori (disposizione RFI
13/2001) sono ormai, in linea generale, consolidati.
Tuttavia, sia alla luce di alcune recenti normative internazionali, sia a
seguito dei ritorni di esperienza di oltre 10 anni di applicazione,
esistono possibili aree di sviluppo ed innovazione
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Sistemi Gestione Sicurezza Esercizio: Aree di sviluppo ed innovazione
Aree di sviluppo ed innovazione:
 Spacchettamento del «Sistema Ferroviario» - Gestione delle Interfacce
 ECM
 Valutazione dei rischi: una complicazione o .. un’opportunità ?
 Procedure del SGSE interattive tramite applicativi web-based
 Raccordo con le realtà operative e la base
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Il Sistema di Gestione della Sicurezza di Esercizio
… ma prima una veloce premessa su cosa è il
Sistema di Gestione della Sicurezza di Esercizio e
sulla normativa di riferimento ..
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Il Sistema di Gestione della Sicurezza di Esercizio
Gli obblighi normativi
IL DECRETO ANSF 4/2012 ALLEGATO A
Paragrafo 2.3
I gestori dell’infrastruttura e le imprese ferroviarie sono responsabili ciascuno della
propria parte di sistema (compresa la fornitura di materiale e l’appalto di servizi nei
confronti di utenti, clienti, lavoratori interessati e terzi), del relativo funzionamento sicuro e
del controllo dei rischi che ne derivano, cooperando a tal fine ove appropriato …..
istituiscono i sistemi di gestione della sicurezza.
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Il Sistema di Gestione della Sicurezza di Esercizio
Gli obiettivi
“Il Sistema Gestione della Sicurezza di Esercizio deve … descrivere in
particolare la ripartizione delle responsabilità in seno all’organizzazione …
occorre indicare come la direzione garantisca un controllo a tutti i livelli,
come sia garantita la partecipazione a tutti i livelli del personale … in che
modo sia garantito il miglioramento costante del sistema di gestione della
sicurezza” (Decreto Legislativo 162/2007 allegato III).
Finalità del SGSE: realizzare un processo che, ai vari livelli aziendali
(centrali e territoriali) consenta:
• il monitoraggio delle criticità di sicurezza (incidenti, eventi pericolosi,
non conformità, ecc.);
• l’individuazione delle azioni e dei progetti di miglioramento, ai fini del
miglioramento delle performance di sicurezza dell’esercizio ferroviario.
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Il Sistema di Gestione della Sicurezza di Esercizio
Alla base di un sistema di gestione è sempre riconoscibile il ciclo
logico di azioni PDCA
1.
2.
3.
4.
PLAN – Politica e Pianificazione
DO – Attuazione e Funzionamento
CHECK – Verifica
4-Act
1-Plan
ACT – Riesame e Correzione
3-Check
2-Do
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Il Sistema di Gestione della Sicurezza di Esercizio
ELEMENTI ESSENZIALI DEL SGSE
a) una politica di sicurezza approvata dal direttore generale dell'organismo e
comunicata a tutto il personale;
b) obiettivi dell'organismo di tipo qualitativo e quantitativo per il mantenimento
ed il miglioramento della sicurezza nonché piani e procedure per conseguire tali
obiettivi;
c) procedure atte a soddisfare gli standard tecnici ed operativi in vigore, nuovi e
modificati od altre prescrizioni contenute:
 nelle STI; oppure
 nelle norme nazionali di sicurezza di cui all'articolo 11 e all'allegato II; oppure
 in altre norme pertinenti; oppure
 in decisioni dell'Agenzia, nonché procedure volte ad assicurare la conformità
agli standard e alle altre prescrizioni durante l'intero ciclo di vita delle
attrezzature e delle operazioni;
d) procedure e metodi da applicare nella valutazione del rischio e nell'attuazione delle
misure di controllo del rischio ogniqualvolta un cambiamento nelle condizioni di
esercizio o l'impiego di nuovo materiale comporti nuovi rischi per l'infrastruttura o
per le operazioni
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Il Sistema di Gestione della Sicurezza di Esercizio
ELEMENTI ESSENZIALI DEL SGSE
(continua)
e) offerta di programmi di formazione del personale e di sistemi atti a garantire che il
personale mantenga le proprie competenze e che i compiti siano svolti conformemente
a tali competenze;
f) disposizioni atte a garantire un livello sufficiente di informazione all'interno
dell'organismo e, se del caso, fra gli organismi che operano sulla stessa infrastruttura;
g) procedure e formati per la documentazione delle informazioni in materia di sicurezza
e scelta della procedura di controllo della configurazione delle informazioni essenziali in
materia di sicurezza;
h) procedure volte a garantire che gli incidenti, gli inconvenienti, i «quasi incidenti»
ed altri eventi pericolosi siano segnalati, indagati ed analizzati e che siano adottate le
necessarie misure preventive;
i) piani di intervento, di allarme ed informazione in caso di emergenza, concordati con
le autorità suppliche competente;
j) audit interni regolari del sistema di gestione della sicurezza.
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Il SGSE di Trenitalia
Il modello di funzionamento del SGSE di Trenitalia
Il SGSE di Trenitalia è basato su un MODELLO DI FUNZIONAMENTO articolato
su tre livelli organizzativi, ciascuno dei quali è coordinato da un responsabile:
1) SGSE Aziendale: coordina il sistema a livello aziendale attraverso attività di indirizzo
e coordinamento, di gestione delle tematiche trasversali e di presidio normativo;
2) SGSE Divisionale: coordina il sistema a livello di Divisione/Direzione Tecnica,
attraverso l’interlocuzione le strutture di presidio tecnico divisionale competenti sugli
aspetti tecnico/operativi delle attività di sicurezza (Condotta, Accompagnamento,
Formazione treno, Verifica, Manutenzione);
3) SGSE di Base: coordina il sistema a livello territoriale/di prodotto, attraverso
l’interlocuzione con i responsabili territoriali delle attività di sicurezza
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Il SGSE di Trenitalia
Il modello di funzionamento
Vertice
Livello 1
SGSE
RUPR
Direttore Divisione
Comm
Livello 2
PCR
Prod.Reg.
SSD
P&F E
ABC
SdL, A
CI
Qualità
MC
P. M&M
PMCR
IMCR
PM ACPR
Q PT
Direttore Regionale
SGSE
Di Base
M
P
IFT
IC
P
IAT
IV
C
IMC IMC IMC
Dirigente territoriale
1°livello
Livello 3
Capo Impianto
Q
Capi Reparto
macchinisti
istruttori
Capi Squadra
Manutentori
Operatori Esercizio
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Sistemi di Gestione Sicurezza Esercizio
… aree di sviluppo ed innovazione...
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Spacchettamento del «sistema ferroviario» - Gestione delle Interfacce
Fase 1: Prima dell’entrata in vigore, nel 1991, della direttiva europea
440/91, nei vari stati membri il sistema ferroviario era rappresentato
da un’unica Azienda Ferroviaria nazionale, che conteneva al suo
interno tutte le componenti del sistema (infrastruttura, rotabili,
movimento, trazione…) e che generalmente emanava al suo interno
la normativa di settore.
Fase 2: Con l’entrata in vigore della direttiva 440/91 il “sistema
ferroviario unitario” progressivamente, nei vari stati membri, viene
diviso in due metà: G.I. e II.FF.
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Spacchettamento del «sistema ferroviario» - Gestione delle Interfacce
Fase 3: In tempi più recenti, con l’entrata in vigore della Direttiva
Sicurezza 49/2004 e degli atti successivi, si assiste a livello
normativo ad un ulteriore spacchettamento del “sistema ferroviario
unitario”, attraverso l’istituzione di nuovi soggetti con compiti di
sicurezza, che possono andare ad aggiungersi o a sostituirsi, per
alcune funzioni, a G.I. e II.FF.:
- NSA
- ECM
- VIS
- Organismi Notificati
- Centri di formazione
- Centri di esame
- Fabbricanti e fornitori di prodotti e servizi
- ecc..
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Spacchettamento del «sistema ferroviario» - Gestione delle Interfacce
II.FF.
Azienda Ferroviaria
(oggi)
Unitaria
G.I.
II.FF.
(Ante 440/91)
(dopo 440/91) (dopo 440/91)
ECM
VIS
Centri di Formazione,
Organismi Notificati,
Fornitori, ecc..
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Spacchettamento del «sistema ferroviario» - Gestione delle Interfacce
I nuovi soggetti con compiti di sicurezza introdotti dalla
normativa internazionale e nazionale, se da un lato hanno reso
possibile una sempre più elevata specializzazione delle attività, anche
a favore dell’interoperabilità, per contro rendono necessario
adottare opportuni accorgimenti per garantire la tenuta di
sicurezza del “sistema ferroviario complessivo“ , che 20 anni fa
era assicurata dalle Aziende Ferroviarie nazionali.
Gli accorgimenti consistono, in particolare per le II.FF., in una
accurata gestione delle interfacce tra i vari soggetti/operatori.
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Spacchettamento del «sistema ferroviario» - Gestione delle Interfacce
Quella della gestione delle interfacce di sicurezza è un area ancora
suscettibile di sviluppo; una gestione delle interfacce matura
rappresenta un obiettivo importante di sfida per tutte le II.FF. e
gli operatori di settore.
Per assicurare una efficace gestione delle interfacce con gli altri
operatori e/o fornitori occorrono:
• Procedure di interfaccia dettagliate
• Ruoli reciproci chiaramente definiti
• Chiare modalità di comunicazione reciproche di dati e
informazioni
• Chiare modalità di messa in atto delle azioni correttive a seguito di
non conformità rilevate
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ECM
L’Entity in Charge of Maintenance (in Italia Soggetto Responsabile
della Manutenzione), introdotto dalla normativa comunitaria, svolge le
seguenti funzioni:
a) Gestione ECM
b) Sviluppo ECM
c) Fleet manager di manutenzione
d) Esecuzione della Manutenzione
<<< Le funzioni b, c e d sono appaltabili a terzi >>>
Nasce dunque l’opportunità, in particolare per le II.FF. che oggi
svolgono in proprio il ruolo di ECM, di realizzare all’interno
solamente alcune delle attività di manutenzione, potendo ad esempio
ricorrere a fornitori esterni non solo per l’esecuzione della
manutenzione, ma anche per la redazione e lo sviluppo dei
Piani di Manutenzione, ecc.
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ECM
In Italia l’avvio degli ECM è agli inizi, ed è un’area suscettibile di
sviluppi strettamente connessi ai SGSE.
Tuttavia, la possibilità di un ECM di affidare a terzi alcune delle
attività precedentemente svolte in proprio non deve prescindere, in
fase di appalto, dal:
- Definire con precisione ruoli, tempi, e modalità operative
delle attività reciproche
- Garantire la tempestività di scambio di tutte le informazioni
di sicurezza «top-down» e «bottom-up» tra i soggetti che
svolgono le funzioni “a”, “b”, “c”, “d”, al fine di assicurare
efficaci interventi di sicurezza al livello opportuno.
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Valutazione dei rischi: una complicazione o .. un’opportunità ?
- Il Regolamento Europeo 352/2009 ha imposto agli operatori (GG.II.,
II.FF, ECM, ecc. ) di effettuare una Valutazione dei Rischi in
occasione di ogni modifica di carattere tecnico, operativo o
organizzativo al proprio sistema.
- In Italia ANSF recentemente ha completato il processo di Riordino
Normativo, attraverso il quale ha trasferito su GI e IF la possibilità -e
la responsabilità- di emettere disposizioni e prescrizioni, ovvero di
emanare normativa propria in sostituzione dell’Agenzia, previo
Valutazione dei Rischi ai sensi del Reg. 352/2009.
Tutto ciò ha trasferito su GG.II. e II.FF. una grande responsabilità
con la quale occorre familiarizzare, anche per imparare a cogliere
gli aspetti positivi che tale innovazione culturale comporta.
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Valutazione dei rischi: una complicazione o .. un’opportunità ?
- Infatti, in prima battuta, queste nuove responsabilità possono essere
vissute dagli operatori come una complicazione e un
appesantimento burocratico che aumenta la produzione di
documenti e rallenta il processo produttivo senza portare giovamenti.
- Occorre invece rovesciare il punto di vista: in realtà le innovazioni
introdotte con il Reg. 352 e con il Riordino Normativo possono e devono- essere vissute dalle II.FF. come una opportunità.
- Infatti il nuovo assetto normativo consente alle II.FF., rispetto a
prima, una sensibile libertà di modificare il proprio sistema, anche
nell’ottica di una migliore gestione delle risorse. In alcuni casi può
consentire un risparmio di risorse, a patto di garantire in modo
tassativo un equivalente livello di sicurezza nell’effettuazione delle
modifiche.
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Valutazione dei rischi: una complicazione o .. un’opportunità ?
- Prima infatti le modalità operative erano imposte dallo stato
normatore. Ne derivava un conseguente impegno di risorse
(tecnologia, uomini, spesa…). Oggi ciascuna I.F. può decidere -in
relativamente ampia autonomia- le sue regole operative, e
adattandole alla propria realtà può conseguire una migliore
allocazione delle risorse e una semplificazione dei processi,
mantenendo sempre il medesimo livello di sicurezza.
IERI:
dovevamo indossare un vestito «fatto in fabbrica» uguale per tutti
OGGI:
… possiamo farci un vestito “su misura”, assicurando la
stessa “copertura” di prima ma garantendo una
maggiore “comodità” e forse anche
un risparmio di stoffa !!
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Procedure del SGSE interattive tramite applicativi web-based
- La recente normativa comunitaria sui SGSE, in particolare i
Regoamenti 1058 (per le II.FF.) e 1079 (per i GG.II) chiede ai
GG.II. e ale IIFF di dimostrare la conformità ai requisiti per
mezzo di specifiche procedure, una per ogni processo e per ogni
sotto processo necessario.
- Le NSA sono tenute a riscontrare (tramite audit, ecc..)
l’ottemperanza delle II.FF. al regolamento 1058, e a verificare che
le procedure del SGSE siano conformi ai requisiti della normativa
europea, in numerosità e contenuti.
- Ne consegue, già ora e ancor più negli anni a venire, un possibile
aumento della numerosità delle procedure e una più
frequente attività di revisione delle procedure esistenti, al fine
di migliorare gli aspetti non conformi ai requisiti della normativa
nazionale e comunitaria.
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Procedure del SGSE interattive tramite applicativi web-based
- Se da un lato questo processo avrà il positivo effetto di armonizzare i
SGSE delle II.FF. di tutti gli stati membri, rendendoli sempre più
interoperabili, per contro ne può conseguire una concreta difficoltà per
gli impianti e per il personale di esercizio ad avere il tempo per
familiarizzare con procedure che ogni giorno cambiamo e
aumentano di numerosità.
- Una possibile soluzione è quella di sostituire le procedure con
applicativi informatici intranet interattivi che:
- consentono all’operatore di eseguire le operazioni previste in modo
“guidato dal sistema”, senza necessità di ricordare cosa deve fare, quando
e in relazione a chi
- consentono un rapido aggiornamento dei processi in caso di modifiche
dei requisiti, senza necessità di ricorrere a modifiche delle procedure
cartacee
- consentono di comunicare agli operatori con massima tempestività
novità, cambiamenti, informazioni sul processo
- consentono di ricevere altrettanto tempestivamente feedback,
segnalazioni e suggerimenti dagli operatori
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Raccordo del SGSE con le realtà operative e la base
L’aumento della numerosità delle procedure e della loro complessità
comporta il rischio che aumenti la “carta per la sicurezza” senza
che migliori la sicurezza reale.
Risultato:
- I responsabili del SGSE producono sempre maggior carta ...
- Le realtà operative e la base leggono sempre meno la carta del SGSE ...
Rischio: i treni iniziano a circolare in modo indipendente dalla carta del
SGSE ....
Soluzioni ??
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Raccordo del SGSE con le realtà operative e la base
Soluzioni ??
- prevedere modalità di “redazione congiunta” delle procedure tra
responsabili del SGSE e responsabili operativi
- prevedere modalità di «comunicazione veloce» delle novità delle
procedure introdotte nei confronti del personale operativo
- la vera difficoltà è che le innovazioni alle procedure, pur se
comunicate in modo efficace, necessitano di TEMPO per le
realtà operative per familiarizzare, perché il cambiamento è di
tipo culturale.
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Raccordo del SGSE con le realtà operative e la base
anche per questa criticità la sostituzione delle procedure con
applicativi informatici intranet interattivi appare come una
possibile soluzione, con:
- l’operatore che esegue le operazioni in modo guidato dal sistema,
senza necessità di ricordare cosa deve fare, quando e in relazione
a chi
- L’ aggiornamento dei processi in tempo reale senza necessità di
modifiche a procedure cartacee
- La comunicazione agli operatori con massima tempestività
novità, cambiamenti, informazioni sul processo
- La possibilità di ricevere altrettanto tempestivamente feedback,
segnalazioni e suggerimenti dagli operatori
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