Giocare in Ospedale si può - Area Giovani Cro di Aviano
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Giocare in Ospedale si può - Area Giovani Cro di Aviano
L’educatore ... una risorsa in più per facilitare il percorso di cura a bambini e ragazzi AREA GIOVANI Giocare in Ospedale si può ! Immaginate che il bambino/ragazzo che entra in ospedale, oltre ad incontrare chi si prenderà cura della sua malattia possa incontrare anche qualcuno che avrà cura della sua persona e quindi delle sue potenzialità, attitudini, propensioni e desideri; una persona il cui unico obiettivo è quello di migliorare la qualità di vita del bambino/ragazzo ricoverato, creando un ambiente affettivamente ricco, capace di potenziarne le risorse e di rinforzare l’autostima minata dall’esperienza di malattia e ricovero … Vi sembra che questa persona possa esistere solo nelle vostre fantasie? Per fortuna vi sbagliati !!! Da più di un anno, infatti, al CRO, nell’equipe dell’Area Giovani della radioterapia pediatrica, è stata introdotta la figura dell’educatrice che ha la funzione di prendersi cura del bambino/ragazzo e di tutti i suoi bisogni (di gioco, di conoscenza, di socializzazione, di esplorazione...) offrendo un’adeguata accoglienza e la sicurezza che non vengano spezzati quei legami propri del vissuto quotidiano che rappresentano i fondamentali punti di riferimento del paziente. L’educatrice deve curare in particolar modo l’organizzazione del tempo dei giovani pazienti in modo da contrastare la tendenza all’apatia che può insorgere quando si vive una situazione in cui non ci si può esprimere, quando non si può agire liberamente, quando si è costretti a un ruolo spersonalizzante com’è quello di “paziente”. Coinvolgere il bambino/giovane malato, soprattutto se ricoverato, in attività varie significa liberarlo, almeno momentaneamente, dal ruolo di paziente e permettergli di essere se stesso. Ma allora cosa fa concretamente l’educatrice qui al CRO? Innanzitutto, insieme alle altre persone dello staff assistenziale, è la persona che accoglie ogni nuovo bambino e, attraverso il gioco, cerca di conoscerlo e di capire qual è il modo migliore per spiegargli il percorso che dovrà compiere: una favola (che tra l’altro l’educatrice scrive appositamente per ogni singolo bambino), un gioco, Dono di libri per bambini alla biblioteca pazienti del CRO da parte degli alunni delle scuole della provincia di Pordenone l’osservazione in tempo reale del percorso di un altro bambino. La seconda azione, molto importante e delicata, è la visita dell’Ospedale. L’educatrice accompagna il bambino nel percorso di conoscenza del reparto, dei macchinari di radioterapia, del personale e quindi nella fase di simulazione aiutando, in questo modo, gli operatori (tecnici di radioterapia) a mantenere il bambino tranquillo e fermo nella fase di centratura e nella preparazione dei presidi di immobilizzazione. Per ogni bambino viene poi approntato un calendario che segna il conto alla rovescia fino alla fine della terapia. Sul calendario vengono fissati dei traguardi intermedi al raggiungimento dei quali il bambino riceve dei piccoli premi come incentivi al proseguimento del percorso di cura. L’ultimo giorno di terapia, infine, il bambino riceve un dono di augurio da parte di tutta l’equipe e un attestato di merito per il coraggio dimostrato. La validità di un tale approccio con i bambini è dimostrata dal fatto che i piccoli pazienti della radioterapia, Anche un orso può essere un valido compagno nel percorso di cura AREA GIOVANI CROnews 21 conoscere gli altri e farsi conoscere dagli altri. Si stabiliscono così dei rapporti, all’inizio superficiali, ma che poi inevitabilmente diventano forti, reali, perché il gruppo è la principale risorsa dei giovani e lo è ancora di più se composto da persone che si capiscono realmente. Questo è positivo per due motivi fondamentali: • Parlando tra di loro e co n l’educatrice (che diventa un’amica, una confidente) i ragazzi si rivelano nel profondo, permettono di capire i loro bisogni, soprattutto quelli che non riescono ad esprimere; • I ragazzi sono più attivi e, quindi, più reattivi. Lettura ad alta voce ed animazione di libri per i piccoli nella stanza Willy della radioterapia pediatrica pur non essendo ricoverati, frequentano il CRO di pomeriggio per trascorrere un po’ di ore in compagnia dell’educatrice che organizza per loro attività ludico-creative, giochi, feste, ma non solo…l’educatrice, insieme alla psicologa, è anche il collante tra bambini e scuola, contattando le volontarie che gestiscono il servizio di scuola in ospedale e programmando gli incontri in base alle necessità, esigenze e possibilità dei piccoli utenti. Le attività pomeridiane non sono riservate solo ai bambini, ma anche ai ragazzi ricoverati in Area Giovani. La presenza dell’educatrice, in reparto, diventa occasione di socializzazione: partecipando a tali attività o semplicemente avvicinandosi per assistere, un ragazzo può Compito dell’educatrice non è dunque, come molti pensano, quello di far trascorrere il tempo, ma quello di aiutare i piccoli/giovani pazienti a vivere la malattia come parte della vita e non come elemento di emarginazione; fare in modo che il bambino/ragazzo ammalato non smetta di giocare, studiare, ridere, scherzare a causa della malattia. Solo così, questo periodo della vita di ogni singolo paziente non rimarrà un momento buio da dimenticare, ma diventerà una tappa del suo delicato processo di crescita. Pazienti e medici dell’Area Giovani del CRO di Aviano alla Barcolana di Trieste Domenica 11 ottobre 2009 si è tenuta la 41a Barcolana a Trieste ed io ho partecipato assieme al Dr. Maurizio Mascarin, al Dr. Emilio Minatel e ad altri ragazzi del CRO di Aviano a questa stupenda manifestazione. Non avevo mai seguito la Barcolana, non ero neanche mai salita su una barca! Quindi non sapevo a cosa andavo incontro e quale sarebbe stata la dinamica della giornata. Arrivati a Trieste sono rimasta stupita dal numero di barche riunite davanti a Piazza Unità d’Italia; ce n’erano di relativamente piccole ma anche di molto grandi. Arrivati alla nostra barca 22 CROnews L’equipaggio di medici e pazienti del CRO: Emilio, Quaira, Besmir, Francesca e Maurizio AREA GIOVANI