Il comunicato della Fieg del 25 giugno 2013 ()

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Il comunicato della Fieg del 25 giugno 2013 ()
Federazione Italiana Editori Giornali
6/26/13 1:17 PM
GLI EDITORI EUROPEI CHIEDONO ALLA COMMISSIONE EUROPEA DI PROCEDERE
NEI CONFRONTI DI GOOGLE
Centinaia di editori europei di giornali e le loro associazioni di categoria chiedono al
Vicepresidente della Commissione europea Joaquin Almunia di rigettare le proposte di
Impegni presentate da Google in quanto non idonee a ristabilire condizioni di effettiva
concorrenza nei servizi di ricerca e nella pubblicità ad essi associata (European
Commission’s Competition Investigation of GOOGLE - AT.39.740)
Bruxelles, 25 giugno 2013 – Con una azione congiunta di coordinamento e di collaborazione
senza precedenti, centinaia dei maggiori editori europei di giornali quotidiani e periodici e le loro
associazioni di categoria a livello europeo e nazionale hanno predisposto un documento comune
che evidenzia i limiti e le criticità degli Impegni proposti da Google, chiedendone l’immediato
rigetto e ribadendo la necessità dell’adozione di uno Statement of Objections, passo necessario
per il proseguimento dell’indagine europea.
Lo scorso 25 aprile 2013, Google ha presentato una serie di remedies che la Commissione
europea ha sottoposto al c.d. market test, vale a dire alla valutazione e alla raccolta di
osservazioni e commenti da parte dei soggetti interessati. I ricorrenti e le parti interessate sono
stati invitati dalla Commissione a partecipare entro il 27 giugno, con l’invio di osservazioni alle
proposte di Google.
Le associazioni tedesche degli editori di quotidiani (BDZV) e di periodici (VOZ) - con il supporto
delle associazioni europee di categoria (ENPA, EMMA, EPC ed OPA) e di 18 associazioni nazionali
(tra cui, per l’Italia, la FIEG) - hanno inviato al Vice Presidente della Commissione europea e
Commissario UE per la Concorrenza, Joaquin Almunia, un documento in cui viene evidenziato il
punto di vista degli editori europei sulle proposte presentate da Google al fine di bloccare la
procedura di abuso di posizione dominante aperta in sede UE.
“Esprimo apprezzamento per lo spirito di collaborazione tra gli editori europei e fiducia nel
sollecito intervento delle istituzioni europee”: così Giulio Anselmi, Presidente della FIEG, che è tra
i firmatari della posizione congiunta, ha commentato la presentazione del documento comune
degli editori europei, che rappresenta anche la posizione degli editori italiani di quotidiani e
periodici. "Se Google non presenterà al più presto proposte sostanzialmente migliorative, gli
editori europei chiedono che la Commissione utilizzi tutti i poteri legali, compreso un immediato
Statement of Objections che preveda rimedi efficaci. Una ricerca equa e non discriminatoria
realizzata con criteri imparziali nei confronti di tutti i siti web è prerequisito essenziale per lo
sviluppo dei media e delle tecnologie a livello europeo”.
Helmut Heinen, Presidente della Federazione tedesca degli editori di giornali (BDZV), che è tra i
ricorrenti dell’indagine antitrust europea, sottolinea: "Come minimo, Google deve sottoporre tutti
i servizi, inclusi i propri, agli stessi criteri, utilizzando esattamente gli stessi meccanismi di analisi,
indicizzazione, ordinamento e gli stessi algoritmi di presentazione. Google, senza consenso
preventivo, non deve usare contenuti di terze parti al di là di ciò che è veramente indispensabile
per la navigazione nella ricerca orizzontale".
La Commissione UE, nelle sue conclusioni preliminari, ritiene che le azioni di Google creino "un
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danno potenziale per i consumatori in termini di riduzione della scelta, della qualità e della
innovazione". La Commissione afferma, inoltre, che è cruciale intervenire ora affinché la posizione
dominante di Google nel mercato europeo della ricerca web (oltre il 90%) non precluda la
possibilità di entrata di altri concorrenti.
Il Presidente dell’Associazione spagnola degli editori di quotidiani (AEDE), Luis Enriquez,
anch’essa tra i ricorrenti, aggiunge: "I rimedi proposti da Google non risolvono i problemi generali
e i danni fondamentali che la condotta di Google provoca nel mercato della Search e in quelli ad
esso correlati e nessuno di questi rimedi mira a ristabilire una effettiva concorrenza. I rimedi
proposti impongono a Google restrizioni di poco conto che tutt'al più modificherebbero di poco i
suoi comportamenti ma non avrebbero in pratica alcun effetto sulla struttura del mercato. In
alcuni casi potrebbero addirittura peggiorare le cose rendendo più stabile il dominio di Google e
ingannando i consumatori. Pertanto noi tutti riteniamo che per ripristinare la concorrenza in un
mercato disfunzionale siano giustificati e necessari rimedi più efficaci, comprese misure
strutturali".
Di seguito, la lista delle organizzazioni firmatarie e un Executive Summary del documento
congiunto degli editori europei.
Il testo integrale del documento, nella versione originale inviata alla Commissione europea, è
consultabile sul sito della FIEG: www.fieg.it
La coalizione degli editori europei è formata dai ricorrenti Bundesverband Deutscher
Zeitungsverleger (BDZV), Verband Deutscher Zeitschriftenverleger (VDZ), Asociación
Editores de Diarios Españoles (AEDE) , dalle rispettive associazioni europee di categoria
European Magazine Media Association (EMMA), European Newspaper Publishers’
Association (ENPA), European Publishers Council (EPC) and Online Publishers Association
Europe (OPA Europe) e dalle associazioni nazionali firmatarie dell’iniziativa Aikakausmedia /
Aikakauslehtien (AKM), Association luxembourgeoise des éditeurs de journaux (AL),
Asociación de Revistas de Información (ARI), Czech Publishers’ Association (CPA),
Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG), Mediebedriftenes Landsforening, National
Newspapers Of Ireland (NN), The Newspaper Society (NS), NDP Nieuwsmedia (NDP),
Polish Chamber of Press Publishers (WP), Professional Publishers Association (PPA),
Sanomalehtien Liitto (SL), Sveriges Tidskrifter (SMPA), The Swedish Media Publishers’
Association (TU), Union des Editeurs de la Presse Périodique (UPP), SCHWEIZER
MEDIEN, Austrian Newspaper Association (VÖZ)
Per maggiori informazioni, contattare i rappresentanti della coalizione:
!
BDZV: Helmut Verdenhalven, [email protected], 49 30 7262 98203
!
VDZ: Christoph Fiedler, [email protected], 49 307 262 98120
!
!
AEDE: Irene Lanzaco, [email protected], 34 91 425 10 85
EMMA: Max von Abendroth, [email protected]; 32 2 536 06 04
!
ENPA: Sophie Scrive; [email protected]; 32 2 551 01 97
!
!
EPC: Angela Mills-Wade, [email protected], 32 2 231 1299
OPA Europe: Alice Grevet, [email protected], 33 1 601 150 89
Per l’Italia:
FIEG: Isabella Splendore, [email protected] 39 06 46201434
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Executive Summary
La Commissione europea agisce perché ritiene che le azioni di Google costituiscano "un danno
potenziale per i consumatori in termini di riduzione della scelta, della qualità e dell'innovazione" e
ha affermato che è cruciale intervenire ora affinché la posizione dominante di Google nella ricerca
web (oltre il 90%) non precluda la possibilità di ingresso nel mercato di altri concorrenti. Le
conclusioni preliminari della Commissione indicano che:
!
Google è dominante nella ricerca web e nella pubblicità legata alla ricerca all’interno dello
Spazio economico europeo (See), con una quota stabile di mercato ben al di sopra del 90% della
Search nella maggior parte dei Paesi europei; mercato caratterizzato da significative barriere
all'entrata e da effetti di rete tali da rendere improbabile che un altro servizio di ricerca web
possa sostituire Google.
!
Google promuove i propri servizi di ricerca specializzati in modi che "spostano
indebitamente il traffico dai concorrenti di Google nella ricerca specializzata a favore dei servizi di
ricerca specializzata di Google".
!
Google ha abusato della posizione dominante sul mercato in particolare mediante il
trattamento preferenziale dei propri servizi e l'utilizzo non autorizzato di contenuti di terze parti,
come recensioni e informazioni giornalistiche.
I ricorrenti e le parti interessate sono stati invitati dalla Commissione a partecipare entro il 27
giugno a un "market test" sugli Impegni proposti da Google (pubblicati il 25 aprile). In base ai
risultati la Commissione può decidere di accettare l'offerta di Google, chiudendo in questo modo
l'indagine senza sanzioni o multe, oppure di non accettarla.
Le proposte di Google sono chiaramente inefficaci ed è difficile immaginare come possano essere
migliorate al punto di porre termine alla manipolazione della ricerca e alla indebita sottrazione di
contenuti oltre che a ristabilire la concorrenza.
!
Le proposte di Google rendono evidente la collocazione preferenziale e la sottolineatura
grafica dei servizi propri piuttosto che escludere meccanismi del genere.
!
La soluzione proposta riguardo alla etichettatura avrà come unica possibile conseguenza
l'aumento dei click per i servizi di Google.
!
I link rivali a pagamento forniscono a Google un altro strumento per rafforzare
ulteriormente il suo dominio.
!
Google potrà continuare a usare ampiamente e senza consenso contenuti di valore di
terze parti.
!
Le opzioni proposte per impedire a Google di usare i contenuti rendono i siti web
virtualmente invisibili.
!
Le proposte non fanno nulla per promuovere la concorrenza nella ricerca online o nei
mercati correlati
Le associazioni firmatarie chiedono alla Commissione di astenersi dall'accettare le
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attuali proposte di Google o qualsiasi altro impegno che non risponda ai seguenti
requisiti minimi:
!
Criteri di ricerca e visualizzazione uguali per tutti i siti web, compresi i servizi propri di
Google = tutti i servizi, compresi quelli propri, devono essere soggetti esattamente agli stessi
standard, utilizzando gli stessi meccanismi di analisi, indicizzazione, ordinamento e gli stessi
algoritmi di presentazione.
!
Nessun uso senza consenso preventivo dei contenuti degli editori giornalistici (editori di
giornali e di periodici) al di là di quanto è veramente indispensabile a scopi di navigazione nella
ricerca orizzontale.
!
Opzione per marcare le informazioni su una pagina web in modo che sia
automaticamente leggibile (machine-readable) per esprimere i permessi e le limitazioni all'uso dei
rispettivi contenuti.
!
Nessuna punizione diretta o indiretta dei siti web che limitano l'uso dei propri contenuti.
!
Nessun trattamento preferenziale degli aggregatori di informazione rispetto ai portali
giornalistici online.
La Commissione sta trattando con Google una possibile soluzione dal maggio del 2012.
Considerando i risultati fin qui ottenuti, a meno che Google non proponga molto presto nuovi
impegni che rispondano ai criteri qui sopra descritti, ci attendiamo che la Commissione adotti
immediatamente uno Statement of Objections.
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