proposta delibera rifiuti 18.12.2014
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proposta delibera rifiuti 18.12.2014
PROPOSTA DI DELIBERA ORDINE DEL GIORNO: GESTIONE DEL SERVIZIO DI RACCOLTA RIFIUTI E SPAZZAMENTO NEL COMUNE DI VIESTE, PIANO FINANZIARIO E TARIFFE TARI – ATTO DI INDIRIZZO. Relaziona il Consigliere CLEMENTE PREMESSO - che il servizio di Raccolta, trasporto e conferimento dei Rifiuti solidi urbani affidato nel nostro territorio alla SIECO SpA è stato oggetto in questi ultimi anni di continue critiche sollevate tanto dai cittadini che dai consiglieri comunali di minoranza; - che nel marzo 2012 i consiglieri di minoranza hanno proposto di istituire una commissione di indagine e controllo per far emergere le problematiche insorte nel ciclo dei rifiuti, nonché le numerose deficienze ed inosservanze della ditta appaltatrice, così come si legge nelle relative delibera. In esse si legge, tra l’altro “ la percentuale di raccolta differenziata del Comune di Vieste non raggiunge la percentuale contrattuale prevista e per tale motivo l'Ente subirà la penalizzazione economica prevista per la ecotassa dal I gennaio 2013 che si ripercuoterà in un progressivo aumento della Tarsu a carico dei cittadini”. Ciò nonostante l’attuale Giunta e Maggioranza hanno bocciato la proposta di istituzione della Commissione di indagine, con la conseguenza di far peggiorare il servizio e far aumentare la tassazione. La carenza del servizio svolto dalla SIECO rispetto al progetto di gestione da attuare ha creato notevoli danni ai contribuenti viestani che hanno sempre pagato per servizi non ricevuti e tariffe maggiori per il mancato raggiungimento degli impegni di differenziata. CONSIDERATO poi - che nel bilancio comunale di previsione 2014 la Giunta ha previsto una entrata per TARI di € 4.785.740,58, oltre l’addizionale provinciale di € 191.429,62 (4%), per un totale di € 4.977.170,20. Le spese da coprire sono riportate in bilancio per un importo complessivo di € 4.766.961,91, di cui € 3.142.027,46 rappresentate dal canone di appalto del servizio smaltimento rifiuti, € 1.359.054,81 da trasporto e conferimento rifiuti in discarica ed € 265.879,64 da ecotassa. - che con delibera di Consiglio comunale n. 21 del 3 settembre 2014 venivano approvati il piano finanziario e le tariffe TARI, nel presupposto che nel testo stesso si legge “il consiglio comunale deve approvare, entro il termine fissato da norme statali per l’approvazione del bilancio di previsione, le tariffe della TARI in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, redatto dal soggetto che svolge il servizio stesso ed approvato dal consiglio comunale ….”. D’altra parte, se può riconoscersi la scelta di applicare il minimo della tariffa prevista dalla legge statale, rileviamo tuttavia una forte riserva su tutto il resto. La commissione di studio, infatti, invitava a diminuire la pressione fiscale, ma contestualmente a procedere con un serio ed efficace contrasto all'evasione. Cosa, quest’ultima, che non c'è mai stata! Dal 2012 ad oggi non è stato svolto un solo accertamento sulle superfici reali né tantomeno sugli evasori totali. L'equilibrio, dunque, fra diminuzione del tributo e miglioramento del gettito non si è affatto realizzato. 1 Di conseguenza non vi è attendibilità sulla previsione di entrata, anche in considerazione della estrema confusione e irrazionalità nell’applicazione delle tariffe. Il tema dell'equità delle tasse, che è un principio costituzionale, ripreso anche dal nostro Statuto, non è stato per niente applicato attraverso un accurato sistema di riduzioni ed agevolazioni per le fasce deboli della nostra comunità. Ma, il vero problema è tagliare il costo del servizio, sempre più carente, con una produzione di rifiuti e una raccolta differenziata che diminuiscono, mentre il costo aumenta solo per quest’anno di circa euro 300 mila; e ancora di più crescerà in base alla proposta comunale inviata all'ARO in merito alla prossima gara di appalto. Dunque, bisogna rivedere la proposta di capitolato prima che l'ARO approvi il suo piano industriale. Spero che la Giunta si renda conto di questo pericolo e riesamini presto la nostra proposta. E’ molto probabile che l'amministratore della Sieco, a fine servizio, specialmente se non si è riaggiudicato l'appalto, avanzi ulteriori pretese di riaggiornamento del canone, o di danni subiti, ovvero dei pagamenti ottenuti in ritardo, sulle procedure di applicazione delle sanzioni e su altre fasulle argomentazioni. Ecco perché l'Amministrazione deve valutare e contestare subito, ma ripeto subito, tutti i servizi che la Sieco non ha svolto in questi otto/nove anni, soprattutto la mancata raccolta differenziata che secondo i vostri dati oscilla dall'11 al 12%, anziché al 37% come prescritto dal contratto a pena di decadenza. Ma voi di maggioranza tollerate e pagate. Pagate fra all'altro anche quel 37% di differenziata che la ditta include nel trasporto, voi pagate pur conoscendo bene la scabrosa questione che abbiamo sollevato più volte in quest'aula. La concessionaria peraltro è sfornita degli automezzi previsti nel contratto, come è stato peraltro accertato da noi consiglieri nel blitz operato alcuni anni fa. E voi pagate comunque. Scandaloso! È stato previsto nel contratto il servizio di pulizia delle acque dei litorali e del porto, ma la ditta sfacciatamente non lo ho mai eseguito, anzi non si è curato nemmeno di comprare o affittare un barchino. E voi pagate anche questo! E i tombini pieni di sabbia e di buste che provocano continui allagamenti. E la pulizia delle spiagge del tutto saltuaria? E dopo tutto questo pandemonio di inadempienze, voi che fate? Operate doverosamente la decadenza del contratto? Nemmeno per sogno! Anzi, prevedete un premio ulteriore di 60.000 euro all'anno al padre dell'amministratore, il vero "deus ex machina", controllore per conto dell'Amministrazione della sua stessa ditta. Il controllato che controlla se stesso. Incredibile! E pur sbagliando, il Sindaco gli rinnova durante la proroga la nomina. Incredibile ma vero! Signori consiglieri ditemi, in verità, se avete mai visto questo controllore nella nostra città una volta, una sola volta, non nei sei giorni come previsto nel capitolato, ma almeno un giorno. Non rispondete, e noi vi ripeto la domanda. Tutti in silenzio! Sono fatti gravi che sgomentano. Spesse volte anche un dirigente del servizio che non si sente adeguatamente supportato dall'Amministrazione ha difficoltà a contestare tutto questo alla ditta. 2 Noi dobbiamo non solo diminuire il costo del servizio, ma dobbiamo insieme ripristinare le regole. Ridare legalità nei rapporti fra la stazione appaltante e l'appaltatore. La legalità urge, altrimenti resta sopra di voi un'ombra. Inoltre: - considerata la riduzione notevole del conferimento rifiuti dei rifiuti in discarica, che negli ultimi quattro anni è diminuito di oltre il 20%, i costi si dovevano abbassare in proporzione. In realtà nonostante questa riduzione del conferimento i costi aumentano a dismisura; - la determinazione delle tariffe con la nuova ripartizione, partendo da una spese di 5 milioni – eccessiva – sarà percepita male da alcune categorie di contribuenti. Se, invece, il costo fosse rapportato all’effettivo servizio espletato io penso che nessuno si potrà lamentare; - il conferimento in discarica nel 2010 è stato di oltre 11 milioni di kg, nel 2013 di oltre 9 milioni. Rispetto agli anni precedenti la riduzione è ancora maggiore. La differenziata è stata dell’11,43% nel 2010, 12,29% nel 2011, 10,87% nel 2012 e 10,82% nel 2013; nonostante ciò il piano riporta un costo per differenziata esorbitante, che si basa sugli obiettivi che si dovevano raggiungere; - per quanto riguarda la ripartizione del costo tra utenze domestiche e non domestiche manca nel piano una motivazione documentata. Anche il piano per la determinazione delle tariffe appare carente e non tiene conto delle osservazioni fatte dalla Commissione di studio; - il costo del servizio è passato da € 3 milioni del 2010 a circa € 5 milioni nel 2014, nonostante sia stata registrata un riduzione dei conferimenti; - la percentuale di raccolta differenziata è diminuita negli ultimi due anni; - anche la quantità di rifiuti prodotti è diminuita negli ultimi anni. Durante i lavori del Consiglio comunale del 26.11.2014 l’Assessore Rosiello ha dichiarato che il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti registra un passivo nel 2014 di € 1.264.562, dato dalla differenza fra spese pari ad € 3.157.277 ed entrate pari ad € 1.892.715. Egli, a nostra richiesta dei dati sugli avvisi di pagamento emessi dal Comune per il 2014: importo complessivo e numero utenze suddivise per classi di tariffa con relative entrate e superfici, HA RISPOSTO “Gli Uffici sono chiusi e le informazioni richieste non sono da me conosciute”. Tutto ciò premesso, il consigliere CLEMENTE continua a relazionare: Normativa vigente e metodo applicato dal Comune di Vieste La Tassa sui rifiuti (TARI) è stata istituita a decorrere dal 1.1.2014 dalla Legge di stabilità 2014 (N. 147/2013 – art. 1 , commi 639 e seguenti), e successive modifiche. Il Comune nella commisurazione della tariffa tiene conto dei criteri determinati con il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1999, n. 158. Il Comune, in alternativa ai criteri di cui al DPR N. 158/1999 può commisurare la tariffa alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie. 3 Nelle more della revisione del regolamento di cui al DRP N. 158/1999, al fine di semplificare l'individuazione dei coefficienti relativi alla graduazione delle tariffe il comune può prevedere, per gli anni 2014 e 2015, l'adozione dei coefficienti di cui alle tabelle 2, 3a, 3b, 4a e 4b dell'allegato 1 al citato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 158 del 1999, inferiori ai minimi o superiori ai massimi ivi indicati del 50 per cento e può altresì non considerare i coefficienti di cui alle tabelle 1a e 1b del medesimo allegato 1. Il Comune di Vieste per la determinazione delle tariffe TARI ha applicato quest’ultima ipotesi. Il risultato è stato quello di determinare tariffe molto esose, che per le utenze domestiche non hanno tenuto conto delle agevolazioni e riduzioni. Lotta all’evasione La riduzione delle tariffe, in via preliminare, necessita di una concreta lotta all’evasione, che produce due risultati indispensabili: - la riduzione delle tariffe che vengono ripartite su una massa imponibile (superficie tassabile) maggiore; - la riduzione del costo del servizio pari all’importo delle entrate per evasione. La necessità di attuare progetti di lotta all’evasione delle entrate tributarie comunali è stata deliberata dal Comune di Vieste con Delibera di Consiglio comunale n. 24 del 24.05.2012, che ha approvato la relazione della Commissione di garanzia, indagine e controllo sul contrasto all'evasione dell'Ici e della Tarsu, istituita con Delibera di Consiglio comunale n. 42 del 23.09.2011, mai attuata. Riduzione del costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti Le esosissime tariffe TARI sono strettamente correlate con il costo del servizio di raccolta dei rifiuti urbani. Al fine di attenuare le tariffe è necessario ridurre il costo del servizio e, dunque: - contestare alla SIECO i servizi non svolti. Bisogna valutare e contestare subito tutti servizi che la Sieco non ha svolto in questi otto/nove anni, compreso il mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata; - rivedere la proposta di capitolato prima che l'ARO approvi il suo capitolato comprensoriale. L’obiettivo principale del Servizio è quello di fissare previsioni importanti di raccolta differenziata (oltre il 50%), che nel nostro caso, più di tutti gli altri comuni della nostra A.R.O., incidono maggiormente sul costo di trasporto e smaltimento dei rifiuti. Il progetto relativo alla gestione dei rifiuti urbani predisposto nel mese di novembre 2014 dal CONAI per conto delll’A.R.O. 1 della Provincia di Foggia (Comuni di Vieste, Mattinata, Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, Manfredonia e Zapponeta), è molto preoccupante. 4 Di seguito si riportano gli importi del costo del servizio previsti dal citato progetto. PRIMO ANNO (€ / anno) Costo / Comune Manfredonia Mattinata Monte S. Angelo S.G.Rotondo Vieste Zapponeta TOTALE Abitanti/Residenti 57.400 6.900 12.900 27.600 13.600 3.460 121.860 Servizi 6.188.807,97 956.781,04 2.326.846,16 3.763.737,31 3.256.704,24 465.733,63 16.958.610,35 Start Up 201.993,80 30.863,20 20.625,60 43.611,20 49.878,18 11.544,92 358.516,90 Spese generali 639.080,18 98.764,42 234.747,18 380.734,85 330.658,24 47.727,85 1.731.712,72 IVA 702.988,19 108.640,87 258.221,89 418.808,34 363.724,07 52.500,64 1.904.884,00 1.863.041,58 250.430,67 435.284,71 828.283,08 741.770,25 104.427,18 4.223.237,47 575.289,15 96.293,94 158.054,66 263.803,18 247.364,69 28.972,04 1.369.777,66 Smaltimenti Ricavi CONAI IVA Costo complessivo 243.833,07 34.672,46 59.333,94 109.208,63 98.913,49 13.339,92 559.301,51 10.415.033,94 1.576.446,60 3.493.114,14 5.808.186,59 5.089.013,16 724.246,18 27.106.040,61 ANNI SUCCESSIVI (€ / anno) Costo / Comune Manfredonia Mattinata Monte S. Angelo S.G.Rotondo Vieste Zapponeta TOTALE Abitanti/Residenti 57.400 6.900 12.900 27.600 13.600 3.460 121.860 3.763.737,31 3.256.704,24 465.733,63 Servizi 6.188.807,97 Start Up Spese generali IVA 956.781,04 2.326.846,16 16.958.610,35 57.000,00 6.419,00 12.891,00 27.257,00 13.928,00 3.463,00 120.958,00 624.580,80 96.320,00 233.973,72 379.099,43 327.063,22 46.919,66 1.707.956,83 687.038,88 105.952,00 257.371,09 417.009,37 359.769,55 51.611,63 1.878.752,52 1.562.102,51 216.440,88 335.168,76 718.171,75 563.666,25 87.031,36 3.482.581,51 Ricavi CONAI 745.341,23 121.508,76 182.266,40 310.102,99 260.681,56 38.629,39 1.658.530,33 IVA 230.744,37 33.794,96 51.743,52 102.827,47 82.434,78 12.566,08 514.111,18 10.095.615,76 1.537.216,64 3.400.260,65 5.718.205,32 4.864.247,60 705.954,75 26.321.500,72 Smaltimenti Costo complessivo Il progetto è molto generico sia per quanto riguarda la descrizione dei servizi inclusi nel servizio che per gli importi da pagare. L’unico dato chiaro è che il servizio costerà più di quello attuale, e che quindi anche le tariffe aumenteranno. Il progetto prevede che i servizi di raccolta saranno prevalentemente di tipo domiciliare, con una ipotesi di raccolta differenziata del 72%. Tutti i servizi previsti dal progetto dovranno essere indicati con un corrispettivo specifico al fine di poter avere un dato certo sia per la decurtazione del corrispettivo nel caso in cui il servizio non venga svolto che per poter imputare correttamente il costo fra utenze domestiche e non domestiche. 5 Piano economico finanziario relativo alle Tariffe 2014 Per quanto riguarda il piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, che deve essere redatto dal soggetto che svolge il servizio stesso ed approvato dal consiglio comunale: - il Consiglio comunale (e prima la Giunta comunale) ha approvato il Piano finanziario a firma del Dirigente del Settore Ambiente e non quello del soggetto che svolge il servizio come per legge; - i Piano redatto dal Dirigente del Settore Ambiente è discordante rispetto ai dati riportati nella relazione della SIECO allegata al piano (vedi ad esempio i costi operativi di gestione). Il comma 23 dell’art. 14 del D.L. n. 201 del 2011 prevede che il piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti, e quindi il PEF che ne costituisce parte integrante, sia redatto dal soggetto che svolge il servizio stesso e sia approvato “dall’autorità competente”. Passiamo ad analizzare il Piano economico finanziario e le tariffe approvate con delibera di Consiglio comunale n. 21 del 3 settembre 2014. Le utenze domestiche sono costituite soltanto dalle abitazioni familiari. Esse sono suddistinte in sei categorie in relazione al numero degli occupanti. Le utenze non domestiche ricomprendono tutte le restanti utenze. Esse sono differenziate in relazione all’attività svolta, individuandosi 30 tipologie nei comuni. Per quanto riguarda la classificazione dei costi il Piano riporta i seguenti dati: Determinazione e suddivisione dei costi Costi Gestione ciclo servizi RSU anno precedente (CG) Parte fissa Parte variabile 4.477.939,99 3.788.990,38 Costi gestione ciclo servizi RSU indifferenziati (CGIND) Costi Spazzamento e Lavaggio strade e piazze (CSL) Costi Raccolta e Trasporto RSU (CRT) Costi Trattamento e Smaltimento RSU (CTS) Altri Costi (AC) Costi gestione del ciclo della raccolta differenziata (CGD) 688.949,61 Costi Raccolta Differenziata per materiale (CRD) Costi Trattamento e Riciclo (CTR) Costi Comuni dell' anno precedente (CC) 295.373,94 Costi Amministrativi (Accert Risc Contenz) (CARC) Costi Generali di Gestione (CGG) Costi Comuni Diversi (CCD) TOTALI 4.773.313,93 1.090.059,93 1.472.754,56 1.135.600,57 90.575,32 595.449,57 93.500,04 82.531,00 200.269,59 12.573,35 1.476.009,19 3.297.304,74 I costi operativi di gestione sono riportati nella relazione SIECO, ove è riportato che oltre ai costi operativi di gestione (CGG), si è provveduto a determinare i costi generali di gestione per un importo annuo di € 550.986,28. Nel PEF non è riportata la qualificazione e ripartizione dei costi per i servizi di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani affidati a terzi per il servizio di conferimento e smaltimento dei rifiuti (non alla SIECO). I costi comuni sono riportati nella nota del Responsabile dell’Ufficio Tributi. 6 Il PEF individua e classifica i costi che devono essere coperti con le entrate della TARI. Le delibere tariffarie sono invece finalizzate a ripartire i costi indicati dal PEF tra gli utenti, in conformità alle regole contenute nel metodo, e pertanto a determinare le voci tariffarie da applicare ai parametri imponibili (superficie, numero degli occupanti). La prima operazione da compiere a tal fine è costituita dalla ripartizione dei costi fissi e variabili, come indicati dal PEF. Il PEF redatto dal Dirigente del Settore Ambiente non riporta i costi operativi di gestione (CGG) del servizi svolti dalla SIECO e dalla Discarica di Cerignola, che costituiscono la parte fissa della tariffa. La ripartizione dei costi tra le due macrocategorie di utenze deve avvenire, come prevede l’art. 4, comma 2, del D.P.R. n. 158 del 1999, secondo “criteri razionali” e assicurando comunque l’agevolazione prevista per le utenze domestiche (riduzione per la raccolta differenziata riferibile alle utenze domestiche). Tale riduzione va addebitata alle utenze non domestiche, aggiungendola ai costi variabili di queste ultime. La determinazione delle tariffe relative alle utenze domestiche si fonda su coefficienti Ka (per la parte fissa) e Kb (per la parte variabile), il cui valore dipende dalle dimensioni del comune e dalla collocazione geografica dell’ente (Nord, Centro e Sud). Mentre il coefficiente Ka è individuato in misura fissa in ragione della popolazione e all’ubicazione (tab. 1a e 1b), il parametro Kb è invece proposto in range delimitati all’interno di valori minimi e massimi (tab. 2a e 2b). Analogamente, per le utenze non domestiche, la tariffa dipende da coefficienti di produzione potenziale Kc (per la parte fissa) e da intervalli di produzione Kd (per la parte variabile), entrambi determinati in range compresi tra un massimo e un minimo (tabelle 3a, 3b, 4a, 4c, Allegato 1, del D.P.R. n. 158 del 1999). La pluralità di possibili valori dei coefficienti Kb, Kc e Kd pone il problema di motivare la scelta compiuta. Nel PEF e nella proposta di delibera non è stata operata alcuna scelta. Il PEF redatto dal Dirigente del Settore Ambiente si basa sui seguenti presupposti: - Mancanza di dati puntuali sulla produzione dei rifiuti per categorie; - La stima è stata fatta indirettamente tenendo conto della produzione totale annua dei rifiuti, rilevabile dalle pesate di rifiuti conferiti presso la discarica di Cerignola nel 2013, dei costi generali sostenuti per il servizio di raccolta e trasporto degli R.U. e dei costi sostenuti per lo smaltimento finale degli stessi; - È stata stimata la produzione dei rifiuti prendendo a riferimento la produzione degli R.U. durante i mesi invernali (da novembre a marzo); - La media dei mesi invernali moltiplicata per dodici determina la produzione dei rifiuti per le utenze domestiche e non per tutto l’anno; per differenza si ottiene la produzione delle utenze non domestiche estive: Produzione R.U. Produzione rifiuti totale Utenze non domestiche estive Utenze domestiche + non domestiche + servizi comuni tonn/anno 9.335,49 3.819,62 5.515,87 7 di cui Spazzamento stradale Utenze non paganti (edifici pubblici, cultoi, ecc.) Evasione Utenze non domestiche (bar, ristoranti, es.comm., ecc.) Utenze domestiche Utenze non domestiche (invernali + estive) 551,59 186,71 551,59 551,59 3.674,39 4.371,21 stimando la produzione dei rifiuti per le succitate voci, non si sa come: - utenze non domestiche (bar, ristoranti, esercizi commerciali, ecc.) in t. 551,59; - spazzamento stradale in t. 551,59; - utenze non paganti (edifici pubblici, culto, ecc.) t. 186,71; - utenze non dichiarate (EVASIONE) in t. 551,59. Successivamente si è proceduto alla ripartizione tra le utenze (domestiche e non domestiche), i rifiuti prodotti dai servizi in comune, con le seguenti percentuali: Utenze Utenze domestiche Utenze non domestiche (invernali + estive) TOTALE Tonnellate 3.674,39 4.371,21 8.045,60 % 45,67% 54,33% ottenendo le seguenti produzioni di rifiuti domestici e non domestici: Utenze Domestiche Utenze domestiche 3.674,39 Utenze non domestiche (invernali + estive) Spazzamento stradale 251,91 Utenze non paganti (edif. pubb., culto, ecc.) 85,27 Evasione 251,91 Rettifica 0,89 TOTALE 4.263,48 Non domestiche 4.371,21 299,68 101,44 299,68 0,89 5.072,90 I dati delle produzioni delle utenze non domestiche annuali e dei servizi in comune NON HANNO nessuna giustificazione. Le produzioni delle utenze non domestiche annuali sono senz’altro superiori a t. 551.59, che rappresentano il 5,91% della produzione complessiva. Le utenze non paganti sono interamente non domestiche. Non possono essere ripartite in percentuale tra utenze domestiche e non. L’evasione interessa per il 90% le attività estive e turistiche. Alle utenze domestiche non sono state applicate le riduzioni, mentre a quelle non domestiche sono state applicate. Non è stata assicurata la riduzione per la raccolta di differenziata riferibile alle utenze domestiche Alle utenze domestiche non sono state applicate le agevolazioni previste dalla legge e più che necessarie in un periodo di grave crisi economica. 8 Il procedimento di determinazione delle tariffe ha come obiettivo quello di calcolare le entrate necessarie e sufficienti per coprire il costo del servizio. Per determinare le entrate occorrono i dati di dettaglio per ciascuna categoria (numero utenze e superfici in mq.). Sia il PEF che la Delibera di Consiglio con la quale sono state adottate le tariffe non contengono il numero delle utenze e le superfici per ogni singola categoria prevista dalla tariffa. E’ ovvio che la previsione di entrata (avvisi di pagamento emessi) non può essere attendibile; in Consiglio è stato già detto che le entrate previste non sono ricostruite sulla base delle tariffe applicate, per cui ci sono seri dubbi sulla possibilità che le entrate previste entrino nelle casse comunali. Le entrate stanziate nel bilancio di previsione 2014, per queste ragioni, risentiranno dei numerosissimi avvisi di pagamento errati e non potranno essere confermate in sede di rendiconto. Oggi è certo che le entrate previste si ridurranno di almeno un milione di euro per gli errati avvisi di pagamento emessi. Le minori entrate del 2014 daranno luogo ad un costo fisso nel 2015, in base al principio di integrale copertura di tutti i costi di gestione del Servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Nel 2015, se le spese del servizio restano immutate, si avrà un aumento delle entrate da appostare in bilancio di circa 1,2 milioni di euro, compreso la maggiore ECOTASSA. Se il costo del servizio aumenterà, come prevede il piano dell’ARO, il costo da ripartire nel 2015 sarà di circa 6.300.000 (aumento di oltre 1,5 milioni di euro). In conclusione, così come sono state concepite e sviluppate le tariffe, a parità di costo del servizio, nel 2015 si avrà un aumento delle entrate da appostare in bilancio di circa 1,2 milioni di euro, che inciderà quasi totalmente sulle utenze non domestiche. Per le UTENZE NON DOMESTICHE si prevede un 2015 con i seguenti dati: Entrate previste dal PEF 2014 (-) Riduzione per avvisi errati Entrate effettive 2014 Entrate 2015 uguali al PEF 2014 (+) Aumento per recupero errati avvisi 2014 (+) Aumento ecotassa Totale entrate 2015 da ripartire Differenza entrate 2015/2014 Aumento in % - 2.603.559 1.000.000 1.603.559 2.603.559 1.000.000 97.489 3.701.048 2.097.489 131% Il Consiglio comunale deve mettere in campo qualsiasi iniziativa sia per ridurre il costo del servizio per la raccolta e smaltimento dei rifiuti che le tariffe TARI. Siamo in attesa dei dati chiesti all’Ufficio Tributi, che ci consentiranno di fornire ulteriori informazioni al Consiglio comunale. 9 Alla luce di quanto innanzi esposto si propone di impegnare la Giunta a: - convocare un consiglio comunale per l’approvazione di un nuovo piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani per l’anno 2014, al fine di rideterminare le tariffe sulla base di criteri di equità; - portare alla discussione del Consiglio comunale la proposta di piano industriale ed eventuale bozza di capitolato d’appalto prima che l'ARO li approvi definitivamente; al fine di approvare gli indirizzi del Comune di Vieste; - valutare e contestare subito tutti servizi che la Sieco non ha svolto in questi otto/nove anni, compreso la raccolta differenziata; - attuare la relazione della Commissione di studio sul contrasto all’evasione. Il Consiglio Comunale udita la relazione del consigliere Clemente, nella quale sono riportati gli impegni che la Giunta comunale dovrà assumere ritenuto di provvedere in merito uditi gli interventi di ………….. ……………… DELIBERA di prendere atto della proposta dei consiglieri Clemente, Devita, Montecalvo e Spina Diana e di impegnare la Giunta Municipale a: - convocare un consiglio comunale per l’approvazione di un nuovo piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani per l’anno 2014, al fine di rideterminare le tariffe sulla base di criteri di equità; - portare alla discussione del Consiglio comunale la proposta di piano industriale ed eventuale bozza di capitolato d’appalto prima che l'ARO li approvi definitivamente; al fine di approvare gli indirizzi del Comune di Vieste; - valutare e contestare subito tutti servizi che la Sieco non ha svolto in questi otto/nove anni, compreso la raccolta differenziata; - attuare la relazione della Commissione di studio sul contrasto all’evasione. I CONSIGLIERI PROPONENTI CLEMENTE MAURO ……………………………… DEVITA ANGELO ……………………………… MONTECALVO ANTONIO ……………………………… SPINA DIANA DOMENICANTONIO ……………………………… 10 Allegato N. 1 alla proposta di delibera ORDINE DEL GIORNO: GESTIONE DEL SERVIZIO DI RACCOLTA RIFIUTI E SPAZZAMENTO NEL COMUNE DI VIESTE, PIANO FINANZIARIO E TARIFFE TARI – ATTO DI INDIRIZZO. Linee guida dell’attuale metodo tariffario L’art. 1 del D.P.R. n. 158 del 1999 si apre proclamando “E’ approvato il metodo normalizzato per la definizione delle componenti di costo da coprirsi con le entrate tariffarie e per la determinazione della tariffa di riferimento relativa alla gestione dei rifiuti urbani”. La tariffa di riferimento rappresenta, come poi specifica l’art. 2 del D.P.R. n. 158 del 1999, “l’insieme dei criteri e delle condizioni che devono essere rispettati per la determinazione della tariffa da parte degli enti locali” (comma 1), in modo da “coprire tutti i costi afferenti al servizio di gestione dei rifiuti urbani” (comma 2). Il metodo, pertanto, è costituito da un complesso di regole, metodologie e prescrizioni per determinare, da un lato, i costi del servizio di gestione e, dall’altro, l’intera struttura tariffaria applicabile alle varie categorie di utenza (cfr. anche art. 3, comma 1, D.P.R. n. 158 del 1999), in maniera tale che il gettito che ne deriva copra tutti i costi del servizio. Specifica poi l’art. 3, comma 2, che “La tariffa è composta da una parte fissa, determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere e ai relativi ammortamenti, e da una parte variabile, rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all'entità dei costi di gestione. L’art. 4, comma 3, prescrive infine che “La tariffa, determinata ai sensi dell'art. 3, è articolata nelle fasce di utenza domestica e non domestica”. Dalle norme ora richiamate si trae quindi che la metodologia tariffaria si articola nelle seguenti fasi fondamentali: a) individuazione e classificazione dei costi del servizio; b) suddivisione dei costi tra fissi e variabili; c) ripartizione dei costi fissi e variabili in quote imputabili alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche; d) calcolo delle voci tariffarie, fisse e variabili, da attribuire alle singole categorie di utenza, in base alle formule e ai coefficienti indicati dal metodo. Il contenuto del piano finanziario Come specifica l’art. 8 del D.P.R. n. 158 del 1999, il Piano finanziario deve individuare: • il programma degli interventi necessari, imposti dalla normativa ambientale o comunque deliberati dagli enti locali, e concernenti sia gli acquisti di beni o servizi, sia la realizzazione di impianti; • il piano finanziario degli investimenti, che indica l’impiego di risorse finanziarie necessarie a realizzare gli interventi programmati; • l’indicazione dei beni, delle strutture e dei servizi disponibili, nonché il ricorso eventuale all’utilizzo di beni e strutture di terzi, o all’affidamento di servizi a terzi; • le risorse finanziarie necessarie, completando il piano finanziario degli investimenti e indicando in termini di competenza i costi e gli oneri annuali e pluriennali. Il Piano è, inoltre, corredato da una relazione che specifica: • il modello gestionale ed organizzativo prescelto; • i livelli di qualità dei servizi; • la ricognizione degli impianti esistenti; 11 • l’indicazione degli eventuali scostamenti rispetto al piano dell’anno precedente. Recupero di evasione. Le entrate effettivamente conseguite a seguito delle attività di recupero dell’evasione costituiscono una componente da sottrarre ai costi comuni nell’anno in cui l’entrata è materialmente conseguita. Eventuali compensi spettanti al dipendente o al soggetto terzo che ha curato il recupero verranno invece contabilmente inseriti nei costi amministrativi CARC. Riduzioni. Rientrano tra le riduzioni in senso stretto quegli abbattimenti della misura tariffaria rispetto all’ammontare ordinario da applicare a talune fattispecie che presentano una minor attitudine a produrre rifiuti o comunque a fruire del pubblico servizio di gestione dei rifiuti. In questo insieme si collocano le ipotesi previste ai commi 15, 16 e 18 dell’art. 14 del D.L. n. 201 del 2011, ossia: Comma 15. Riduzioni tariffarie previste dal regolamento del tributo nella misura massima del 30%, nel caso di: a) abitazioni con unico occupante; b) abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo; c) locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente; d) abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all'anno, all'estero; e) fabbricati rurali ad uso abitativo. Comma 16. Riduzione non superiore al 40% della tariffa per le zone in cui non è effettuata la raccolta, determinata, anche in maniera graduale, in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita. Comma 18. Riduzione proporzionale alle quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero. Proprio perché esse presentano una minor attitudine a fruire del servizio pubblico, il minor gettito che ne deriva non deve essere controbilanciato da entrate diverse dai proventi del tributo, cosicché per assicurare l’integrale copertura dei costi, il minor gettito, suddiviso in quote fisse e variabili, deve essere inserito tra i costi del PEF. La riduzione di cui comma 17, relativa alla raccolta differenziata riferibile alla generalità delle utenze domestiche, comporta di regola solo uno spostamento di oneri a carico delle utenze non domestiche, come sarà meglio puntualizzato al successivo punto 14. Rende peraltro possibile anche ulteriori specifiche forme di riduzione, ad es. in relazione all’utilizzo di sistemi di compostaggio domestico. Agevolazioni. Del tutto diversa è invece la situazione concernente le ulteriori riduzioni ed esenzioni atipiche deliberate dal consiglio comunale ai sensi del comma 19. Tali agevolazioni, come prescrive la norma, devono essere iscritte nel bilancio comunale come autorizzazioni di spesa e la relativa copertura è assicurata da risorse diverse dai proventi del tributo di competenza dell'esercizio al quale si riferisce l'iscrizione stessa. Le agevolazioni in esame possono essere inserite nel PEF, purché controbilanciate da un eguale contributo a carico del comune. La normativa sulla tassazione dei RSU prevede che nella determinazione delle tariffe deve essere assicurata la riduzione per la raccolta di differenziata riferibile alle utenze domestiche. 12 Allegato N. 2 alla proposta di delibera ORDINE DEL GIORNO: GESTIONE DEL SERVIZIO DI RACCOLTA RIFIUTI E SPAZZAMENTO NEL COMUNE DI VIESTE, PIANO FINANZIARIO E TARIFFE TARI – ATTO DI INDIRIZZO. Dai dati aggiornati al 17 dicembre 2014 relativi agli avvisi di pagamento TARI 2014 (cfr. prospetto Emissione_3_ANNO2014_17.12.2014) risultano i seguenti scostamenti rispetto alle previsioni: - Totale avvisi di pagamento meno € 773.639,13 -16,2% su previsione - Superfici meno mq. 146.223 I dati confermano la tendenza di una notevole differenza delle entrate rispetto alle previsioni, con la seguente incidenza – in cifre – sulla ripartizione del costo del servizio: Ripartizione del costo del servizio di raccolta e smaltimento Bilancio di Previsione - Tariffe 2014 Utenze / Tipologia costo FISSA VARIABILE TOTALE Utenze domestiche 664.204,14 1.505.551,20 2.169.755,34 Utenze non domestiche 811.805,05 1.791.753,54 2.603.558,59 Totale 1.476.009,19 3.297.304,74 4.773.313,93 Dati al 17 dicembre 2014 Utenze / Tipologia costo FISSA VARIABILE TOTALE Utenze domestiche 567.149,70 1.403.959,10 1.971.108,80 Utenze non domestiche 633.145,23 1.395.420,77 2.028.566,00 Totale 1.200.294,93 2.799.379,87 3.999.674,80 Differenza tra previsione e dati al 17.12.2014 Utenze / Tipologia costo FISSA VARIABILE TOTALE Utenze domestiche 97.054,44 - 101.592,10 198.646,54 Utenze non domestiche - 178.659,83 - 396.332,76 574.992,59 Totale - 275.714,26 - 497.924,87 773.639,13 Bilancio di Previsione - Tariffe 2015 Utenze / Tipologia costo FISSA VARIABILE TOTALE Utenze domestiche 761.258,57 1.607.143,31 2.368.401,88 Utenze non domestiche 990.464,88 2.188.086,30 3.178.551,18 Totale 1.751.723,45 3.795.229,61 5.546.953,06 Aumento del costo nel 2015 al quale va aggiunta l’Ecotassa 1.547.278,26 Le entrate subiranno ancora variazioni in diminuzione con la correzione degli avvisi sbagliati ancora non corretti. 13 Conseguentemente la previsione (da aggiornare) sulle entrate effettive TARI per l’anno 2014 e sulle entrate per il prossimo anno sono di seguito riportate: DESCRIZIONE Entrate previste dal PEF (-) Riduzione avvisi Entrate effettive 2014 Entrate 2015 (+) Recupero avvisi 2014 (+) Aumento ecotassa Totale entrate 2015 Differenza entrate 2015/2014 Aumento in % TOTALE 4.773.314 773.639 3.999.675 4.773.314 773.639 177.253 5.724.206 1.724.531 43% Domestiche NON Domestiche 2.169.755 2.603.559 -198.647 -574.993 1.971.109 2.028.566 2.169.755 2.603.559 198.647 574.993 80.934 96.319 2.449.336 3.274.870 478.227 1.246.304 24% 61% I dati completi di numero utenze, trasmessi dagli Uffici TARI solo ieri 17.12.2014, sono stati riportati in altre due tabelle che vengono depositate agli atti del Consiglio. 14