Malpaga, nuova vita per il castello

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Malpaga, nuova vita per il castello
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Malpaga, nuova vita per il castello
Claudia Cividini, responsabile marketing di Malpaga spa: «L’obiettivo è far tornare in vita il borgo nel
rispetto dei valori che lo caratterizzano, attraverso una visione consapevole della storia del luogo»
S
ono passati cinque secoli e mezzo
dal giorno in cui Bartolomeo
Colleoni acquistò il castello
di Malpaga, a Cavernago, per 100
ducati d’oro. Era il 1456. Il condottiero
trasformò quel maniero diroccato in
fortezza inattaccabile e residenza magnifica. Tutt’attorno campi di alloggiamento
per i suoi soldati, e al centro una corte
principesca, testimonianza del suo
successo socio-militare. A oltre cinque
secoli di distanza il maniero sta tornando
ai fasti che furono grazie a «PeR Malpaga»,
progetto integrato di rivalutazione territoriale e ambientale che vuol ridare vita
all’antico feudo attraverso il recupero
degli edifici esistenti e allo sviluppo di
un modello eco-sostenibile. Ne abbiamo
parlato con Claudia Cividini, responsabile
marketing della società Malpaga spa.
Nuova vita per il castello, e le iniziative si infittiscono. Come sta andando
il progetto di rilancio, e cosa prova a
vedere questo gioiello del medioevo
rinverdire i fasti di un tempo?
«Il progetto PeR Malpaga (Progetto e
Rinascita) sta procedendo molto bene,
nonostante i tempi di crisi siamo in
linea con gli obiettivi prefissati e le
relative tempistiche... già oggi, dopo aver
concluso la parte di innovazione agricola
e aver azionato gli impianti ad energia
rinnovabile in grado di produrre energia
elettrica e acqua calda per l'intero borgo,
si inizia a intravedere l'aspetto finale del
centro storico ristrutturato con alcuni
caseggiati che a breve ospiteranno nuove
attività: a giugno aprirà al pubblico una
nuova locanda con trattoria e 5 camere
con servizio bed&breakfast; a settembre
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RASSEGNA STAMPA PER MALPAGA
TESTATA: BERGAMO CITTÀ DEI MILLE
di Fabio Cuminetti
GIU-LUG 2013
GIU-LUG 2013
DATA PUBBLICAZIONE: 31/04/2013
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UFFICIO STAMPA NEW TARGET GROUP
saranno disponibili i primi uffici all'interno dell'antica aia posta a nord del
castello».
Nel frattempo state puntando molto
sulla diffusione di conoscenza del
castello di Malpaga.
«È un vero gioiello bergamasco troppo
spesso sconosciuto, ed è il fulcro di tutto il
nostro progetto. L'apertura domenicale al
pubblico e l'organizzazione di eventi
medievali come quello del ponte del 25
aprile permette di immergere il visitatore
in una nuova esperienza, facendogli vivere
in prima persona gli usi e i costumi di un
tempo e appassionando anche i più piccoli
grazie ad iniziative capaci di far conoscere
la storia in modo divertente. Le guide e gli
arcieri vestiti in abiti medievali che ci sono
state in quei giorni trasportano immediatamente indietro nel tempo e quando si
varca la soglia del castello non si può far
altro che sognare e sentirsi parte dell'antica corte del Colleoni».
Come sono stati ricostruiti gli arredi
dell’epoca? Ovvero, su quali testimonianze documentarie si basa la ricostruzione e chi si ne è occupato?
«Gli arredi dell'epoca sono stati ricostruiti
fedelmente dalle rappresentazioni presenti
negli affreschi del castello o da altri
dipinti/affreschi famosi dell'epoca. Ha
curato l'allestimento l'associazione Malus
Pagus di Malpaga, che ha fatto costruire
gli arredi dai migliori ricostruttori storici
italiani». Il 5 maggio avete fatto una giornata di
restauro degli affreschi in diretta: da
quali avete cominciato? Quali sono le
opere principali oggetto di rimessa in
sesto?
«Per il momento ci stiamo occupando del
consolidamento degli affreschi più deteriorati a causa dell'umidità sia nelle sale
interne (tipo la stanza da letto del Condottiero) che nella corte esterna. Lo step
successivo sarà il vero e proprio restauro,
partendo sempre dalle zone che ne hanno
maggiore urgenza». Per il futuro ci dobbiamo aspettare
altre buone notizie per il castello di
Malpaga?
«PeR Malpaga è un progetto ambizioso
che unisce tante tematiche diverse ma al
tempo stesso interconnesse tra loro (l'agricoltura, l'energia rinnovabile, il recupero
del borgo storico, la valorizzazione
storica, le strutture ricettive e la cultura
e formazione). Questo è solo l'inizio,
prossimamente apriranno nuove attività
commerciali, ricettive, e ci sarà anche la
possibilità di acquistare una casa immersa
nell'antico Feudo del Colleoni. Obiettivo
finale sarà quello di far tornare in vita il
Borgo di Malpaga nel pieno rispetto dei
valori che lo caratterizzano, attraverso una
visione consapevole delle origini, della
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TESTATA: BERGAMO CITTÀ DEI MILLE
storia e delle tradizioni del luogo. Per
maggiori informazioni è possibile visitare
il sito www.permalpaga.it».
Ci sono altre realtà nella Bergamasca
che potrebbero ambire a un recupero di
ampio respiro come questo?
«Il Borgo di Malpaga è unico per diversi
motivi: la vocazione agricola centenaria,
la storicità del castello legata alla figura
del suo padrone Bartolomeo Colleoni e
di grandi artisti del passato che hanno
dipinto i bellissimi affreschi presenti nella
corte e nelle sale interne, la certezza che
questo luogo sarà immerso sempre nel
verde in quanto sia i terreni e i caseggiati sono vincolati dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali.
Malpaga assurge a caso studio per tutte
le aree tematiche che vengono trattate
nel progetto PeR Malpaga. Il 7 maggio
ad esempio abbiamo ospitato una delegazione del Tagikistan in visita studio
alla Provincia di Bergamo interessata a
entrare in contatti con esempi di buone
pratiche in campo ambientale relativamente alla protezione agricola per una
successiva implementazione in Tagikistan e ha desiderato visitare Malpaga in
quanto modello virtuoso di coltivazioni
su sodo e minima lavorazione del terreno.
Certamente la provincia di Bergamo è
ricca di cascine e castelli che potrebbero
seguire il nostro esempio».
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