Le passioni di Nico

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Le passioni di Nico
P e r f o r m a n c e
INTERVISTA A NICO ROSBERG
Le passioni di Nico
Nico Rosberg difende, insieme a Michael Schumacher, i colori della
Mercedes-Benz in Formula Uno e quest’anno ha conquistato la sua prima
prestigiosa affermazione nel Gran Premio di Cina. Un pilota che esprime
tutto il suo orgoglio, le sue speranze e le sue ambizioni, ma soprattutto
un uomo che vive con passione anche fuori dall’abitacolo della monoposto.
di philip reichardt
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obiettivo: diventare, un giorno, campione del mondo
di F1 alla guida di una Freccia d’Argento.
Quali sono queste invenzioni particolari?
Non posso dirlo, è top secret … conosce il mondo
della Formula Uno?
Già prima dell’inizio della stagione, avevi annunciato
che avresti vinto almeno una gara del Campionato.
Sono in molti a ritenere che, quest’anno, sulla vittoria
Che cosa ti rendeva così sicuro?
di ogni Gran Premio abbia inciso in maniera determinante
Ho sempre creduto nel lavoro del team e nella macchina
la strategia di gestione degli pneumatici messa in atto
che mi stava preparando. E i fatti in Cina mi hanno
da ogni team. Che cosa ne pensi?
dato ragione. Ancora oggi, nonostante i problemi che
Diciamo che il Campionato 2012 è stato particolarmente
stiamo avendo in Campionato, confido al 100% nelle
avvincente anche per l’imprevedibilità dimostrata a ogni
capacità tecniche della squadra.
gara dalle gomme. Poiché non si tratta di pneumatici
che si possono portare sempre al limite, bisogna capire
Trent’anni fa, tuo padre Keke vinse il titolo mondiale
come gestirli circuito per circuito e in base alle condizioni
riportando una sola vittoria in tutta la stagione 1982, nel
atmosferiche e di temperatura di volta in volta variabili.
Gran Premio di Svizzera. Potrebbe succedere anche oggi?
Dunque, non è certo una questione di facile e imme­
È possibile. E sarebbe anche più facile rispetto al passato,
diata soluzione. La W03, per come è stata progettata,
perché il sistema di assegnazione dei punti è completa­
patisce molto il degrado delle gomme, ma il team
mente diverso. All’epoca di mio padre se ne davano
non sta certo con le mani in mano …
9 al primo classificato e 6 al secondo; oggi sono rispet­
HIT PAR ADE
tazioni. Almeno nel mondo dell’automobilismo spor-
I Numeri 1
di Nico
tivo. Keke Rosberg, padre di Nico, pilota finlandese
(nato però in Svezia), è stato campione del mondo di
Formula Uno nel 1982, mentre Nico (all’anagrafe Eric Nicolas) ha
già disputato oltre 120 Gran Premi, prima con la Williams (la stessa
scuderia con cui il padre vinse il Mondiale) e dal 2010 con la
Mercedes. Il suo miglior risultato l’ha ottenuto il 15 aprile scorso,
quando, sul circuito di Shanghai, è salito sul gradino più alto del
podio, dopo essersi aggiudicato nelle prove del sabato la poleposition. Una data storica: erano ben 57 anni che la Mercedes
non vinceva in Formula Uno, da quel favoloso 1955 in cui le ‘Frecce
Un film che non ti stanchi
mai di vedere?
Rocky
Il più grande pilota
di tutti i tempi?
Juan Manuel Fangio
La persona che più ammiri,
fuori dall’ambito dello sport?
Nelson Mandela
d’Argento’ dominarono tutta la stagione, con Fangio trionfatore
di quattro GP sui sette in programma e il compagno di scuderia
Moss vittorioso nel Gran Premio di Gran Bretagna.
Abbiamo incontrato Nico Rosberg durante una sua partecipazione
a una convention organizzata ad Hannover sulla mobilità ‘verde’,
dove ci ha concesso quest’intervista esclusiva.
A Shanghai hai conquistato la prima pole-position
di tutta la tua carriera e poi hai vinto il tuo primo
Gran Premio. Che cosa hai provato?
Sono stati due giorni assolutamente fantastici. Li consi­
dero come il primo passo verso quello che resta il mio
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Il più grande atleta
di tutti i tempi?
Michael Phelps
Un’auto da cui non
vorresti mai scendere?
SLS Cabrio
Una canzone che non
invecchia mai?
It’s a beautiful Day (U2)
foto: PR; David Grey/Reuters; Ddp Images; Ddp Images/Ap; Chris Jackson/Get t y Images; Philipp Massey/Get t y Images; Action Press
U
n cognome, Rosberg, che non ha bisogno di presen-
tivamente 25 e 18.
Questa dipendenza in gara dagli pneumatici e dalla
tecnologia è frustrante per un pilota?
Ti ha stupito il clamore suscitato dalla tua vittoria in Cina?
No. Al contrario, secondo me, è una forte motivazione
Sapevo che la vittoria di una Freccia d’Argento dopo
per chi guida a perfezionarsi e ad adattare il proprio stile
oltre mezzo secolo avrebbe fatto scalpore. Queste auto
a queste variabili. Il vero pilota è quello che non guida a
hanno contribuito grandemente alla storia dell’auto­
tutta velocità e basta; il vero pilota è quello che guida
mobilismo sportivo.
usando la testa, creando strategie, osando dove gli altri
rinunciano, ad esempio frenando in curva più tardi degli
Dopo la vittoria a Shanghai, hai avuto anche l’occasione
avversari. Allo stesso tempo, anche per il team è una
di guidare sul circuito di Hockenheim la Freccia
grande sfida mettere il pilota in grado di sfruttare al
d’Argento su cui correva il mitico Juan Manuel Fangio.
meglio ogni gara, nonostante le gomme o altri fattori.
Che esperienza è stata?
Indimenticabile. La W196 del 1955 è ancora un’auto da
Cambiando argomento, tu sei un grande fan del triathlon.
corsa straordinaria. Non ho risparmiato sull’acceleratore
Che cosa ti affascina di questa disciplina?
e sono arrivato sui rettilinei a 250 km/h. Si guida come
Nuoto, ciclismo e corsa sono tre sport che mi piacciono
un kart e non riesco assolutamente a immaginare come
in modo particolare; messi poi tutti assieme concorrono
Fangio, all’epoca, sia riuscito a spingerla al massimo
ad allenare ogni singolo muscolo del corpo. Inoltre, per
sulle strade di Monaco. Un altro mondo, quello di allora,
vincere una gara di triathlon non è necessario essere
con piloti dal coraggio straordinario.
il migliore in ognuna delle tre discipline. È sufficiente
ottenere risultati discreti in tutte.
Per quanto riguarda la monoposto di questa stagione, quali
elementi sono stati migliorati rispetto all’anno scorso?
A quante gare di triathlon hai partecipato?
Prima di tutto l’aerodinamica, ma anche la meccanica,
Due, sulla distanza ‘olimpica’, che prevede 1500 metri
su cui sono stati fatti notevoli passi avanti. Ci sono
di nuoto, 40 km in bicicletta e 10 km di corsa. Il mio
un paio di invenzioni straordinarie sull’auto. I tecnici
tempo migliore è stato di 2h:07’:23”, suddivisi rispetti­
del team non si stancano mai di proporre nuovi accorgi­
vamente in 24’:43”, 1h:02’:47” e 36’:58”, oltre ai tempi
menti e modifiche.
di ‘cambio’ da una disciplina all’altra. Peccato che
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per via del mio lavoro non riesca a partecipare più spesso
ovviamente fisico, di una persona, per forgiarne positiva­
a queste competizioni, perché mi diverto tantissimo.
mente personalità e carattere. In questo senso, nessuna
università al mondo è capace di fare altrettanto. Perso­
Un pilota può trarre insegnamenti da atleti di altre discipline?
nalmente, inoltre, nel mio lavoro ho a che fare quotidiana­
Certamente. Ad esempio, io sono un po’ ‘fissato’ sui
mente con top manager, ingegneri e altri professionisti
tempi di reazione e sul coordinamento e, poco prima
altamente qualificati, con cui mi confronto e insieme ai
che iniziassero gli Europei di calcio 2012, ho fatto visita
quali sono chiamato talvolta a prendere decisioni. Tutto
alla Nazionale tedesca. È stato molto istruttivo osservare
questo, oltre a essere molto stimolante, inevitabilmente
come i portieri allenino la loro coordinazione. Quando
ti fa crescere e ti arricchisce come persona.
hanno la visuale bloccata da qualche giocatore, i portieri
hanno molto poco tempo per reagire di fronte a una palla
A parte l’influenza che può aver avuto tuo padre, che cosa
calciata con potenza. Così vengono sottoposti a sessioni
ti piace di più dell’essere un pilota?
di training in cui si utilizza una specie di muro che viene
Può sembrare banale, ma è il guidare in sé. ‘Danzare’
frapposto tra portiere e calciatore, per cui il portiere
su un’auto spinta al limite è una sensazione straordinaria;
solo all’ultimo secondo vede arrivare la palla, da una
per questo amo moltissimo le prove di qualificazione,
direzione inaspettata, e deve riuscire a pararla. Purtroppo
quando si gira in circuito alla massima velocità. Senza
creare per i piloti delle simulazioni di situazioni di gara
contare poi le emozioni che regala una vittoria, come
non è così facile come per i calciatori. Però con il mio
quella che ho vissuto in Cina: il taglio del traguardo tra
“Sono in attesa che venga il mio momento. Ci credo, accadrà presto”
trainer abbiamo elaborato un programma di allenamento
una folla festante, le congratulazioni dei tecnici trasmesse
su questi fattori che fa ricorso a pratiche un po’ fanta­
via radio e quelle del ‘boss’ Ross Brawn che mi dice:
siose ma efficaci, come ad esempio giocare a Memory
“Good job!” … momenti incredibili, condivisi con tutto
facendo flessioni sulle braccia o tenendoci in equilibrio
il team che ha concorso al successo, una motivazione
su un monociclo ...
straordinaria per un pilota. Voglio presto rivivere tutto
questo, voglio mille altre vittorie.
BIOGRAFIA
Dai kart
alla F1
Nico Rosberg, classe 1985,
ha già disputato più gare
di Formula Uno rispetto
a suo padre Keke (fermo a
114 partenze), che nel 1982,
a 34 anni, diventò campione
del mondo con la Williams.
Il percorso di Nico come pilota
è iniziato nel karting, dove
ha esordito a 11 anni. Nel
2005, conquistò la serie GP2
per monoposto in circuito,
mentre l’anno successivo
debuttò nella ‘classe regina’,
correndo per la Williams. Dal
2010, invece, è sotto contratto
alla Mercedes. Nelle ultime
tre stagioni, Rosberg ha
concluso il Campionato
di F1 sempre al settimo posto.
Il pilota, nato a Wiesbaden,
in Germania, oltre al tedesco
parla fluentemente inglese,
italiano e francese.
w w w. m b - q r . c o m /02w
La tua biografia è collegata a tre campioni mondiali
di Formula Uno: tuo padre Keke, Mika Häkkinen e Michael
Schumacher, attualmente tuo compagno di scuderia …
Come si compone il parco auto privato di Nico Rosberg?
Ho solo ‘Stelle’ Mercedes. Per la precisione due. Più
A questi bisogna aggiungere Lewis Hamilton: abbiamo
una motocicletta d’epoca, che però ancora non è in
corso per due anni nel karting con lo stesso team. Tra
grado di camminare, la devo rimettere in sesto. Ho
tutti, naturalmente è mio padre ad aver maggiormente
anche molte biciclette, due delle quali Mercedes-Benz.
influito sulla mia scelta di diventare pilota ... per la cro­
naca, al momento ho già superato il numero di gare da
Riesci a descrivere a parole cosa si prova fisicamente, al
lui disputate in Formula Uno. Häkkinen è stato quasi
volante di una monoposto di F1, nel passare da 0 a 200 km/h
un modello a cui ispirarmi. Infine, collaborare ma anche
in 3 secondi?
confrontarsi con Michael, scambiarsi opinioni e
Alcuni anni fa, accelerare in questo modo, in un lasso
sensazioni sull’auto o sulla gara, è sempre estrema­
di tempo così breve, era una vera ‘botta’, si sentiva
mente interessante e istruttivo.
il contraccolpo, lo schiacciamento sul sedile, ma oggi
non è più così. Solo la prima volta che sono salito su
Hai 27 anni e già da sette corri in Formula Uno. Che ‘scuola’
una monoposto ho forse accusato il colpo: avevo 17 anni
ha rappresentato per te?
ed ero al volante di una Williams V10 con 920 CV;
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In generale, ritengo che esercitare un’attività sportiva
schiacciai a tavoletta sui rettilinei. Il modo in cui l’auto
sia indispensabile per lo sviluppo psicologico, oltre che
‘partiva’ era indescrivibile.
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