Prova 14 Sport killer
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Prova 14 Sport killer
Prova 14 Sport killer, il più pericoloso è l’ offshore. “ In mare rischi tremendi. Auto e moto hanno fatto progressi ma vanno troppo forte” Classifica di pericolosità degli sport motoristici: prima motonautica, seconda Formula 1, terzo motociclismo. A farla, con molte distinzioni, è il professor, Antonio dal Monte, direttore dell’Istituto di scienza dello sport e presidente della commissione interfederale delle discipline motoristiche che oggi si riunirà a Roma – presenti il costruttore Dallara e i piloti De Cesaris, Pirro e Modena – per un’analisi sui temi della sicurezza. Un meeting già in agenda prima dei tragici fatti di Imola, ma reso di estrema attualità dal weekend di sangue sul circuito romagnolo. Premessa “Il tema delle velocità – spiega Dal Monte - è il fondamento sul quale si deve basare ogni tentativo di ridurre i rischi delle gare”. In F1 si sono fatti passi da gigante in fatto di prevenzione, ma il problema è un altro: i progettisti sono andati ancora oltre in tema di prestazioni. Dunque il nocciolo della questione non è discutere dei “ salvavita ” di cui oggi dispone ogni macchina per la F1, dalla cellula di sopravvivenza ai dispositivi per spegnere gli incendi, ma ripensare tutta la Formula 1 partendo proprio dal dato della velocità. Sarà scontato, ma l’unica strada da percorrere è questa: ridurre le prestazioni, riportare insomma le macchine a misura d’uomo. Non è umano pensare di filare a oltre 300 all’ora su un nastro di asfalto, tenendo tra l’ altro presente che gran parte dei circuiti dove si svolge la F1 sono inadeguati. E allora l’unica via d’uscita è questa: ripensare tutto lo sport motoristico, dalle formule minori in su, per ridare senso alle corse in moto. Oggi come oggi, e l esempio di Senna è davanti agli occhi di tutti, il pilota non può permettersi di commettere il benché minimo errore. Durante una gara si sopportano stress psicofisici grandissimi, il rischio di un crollo della concentrazione c’è sempre, e a 300 all’ora ciò vuol dire andare incontro a una morte sicura. Il discorso si allarga a tutto il mondo dei motori. Anche al motociclismo “Oggi il pilota è super protetto – aggiunge Del Monte. – Tuta e casco gli costruiscono intorno una specie di cellula di sopravvivenza”. E c’è il vantaggio, se di vantaggio si può parlare, che il rotolamento provocato da una caduta riduce l’ energia cinetica di un corpo lanciato a una determinata velocità. Più ampio è lo spazio di fuga, maggiori sono le possibilità di salvare la vita al pilota. Dunque nel motociclismo appare fondamentale il tema dei circuiti sicuri. [Corriere della Sera, 04/05/1994] Svolgi i seguenti esercizi. 1. Fai il riassunto del brano utilizzando 80 – 90 parole ricordando di usare il discorso indiretto 2. Immagina di essere un pilota di Formula 1 o un motociclista. Scrivi una lettera ad un amico nella quale racconti i motivi che ti spingono a gareggiare a così alte velocità, a volte rischiando la vita. Che emozioni provi quando sali sul podio e quali invece quando una gara va male. Dai dei consigli al tuo amico che vuole intraprendere la stessa carriera sportiva in un testo di almeno 120 parole. 3. Scegli una delle seguenti tracce: a) Visto il percorso di studi intrapreso e che sta quasi per volgere al termine, parla della tua esperienza in ambito sportivo. Racconta le emozioni vissute in questi anni, sia positive che negative e racconta dei rischi che hai corso, se ne hai corso, in un testo di almeno 150 parole. b) Questo articolo risale a molti anni fa, a dopo la morte del famoso automobilista Ayrton Senna durante una gara, ma recentemente si è verificato un altro spettacolare incidente durante un gran premio, che ha visto coinvolto Kubica, rimasto miracolosamente illeso. Secondo te gli sport pericolosi dovrebbero essere aboliti? Esprimi la tua opinione esponendo argomenti a favore o contro l’ abolizione in un testo di almeno 150 parole.