Ai clienti islamici in hotel a Interlaken tappeto con bussola
Transcript
Ai clienti islamici in hotel a Interlaken tappeto con bussola
6 IL CAFFÈ 17 agosto 2014 attualità TAPPETO PER PREGARE La direttrice Brigitte Berger e il vice Marcel Pernet mostrano i nuovi tappeti da preghiera, con la bussola, del Royal St. Georges Hotel di Interlaken. Foto Anne-Marie Günter Ai clienti islamici in hotel a Interlaken tappeto con bussola per trovare la Mecca Reuters IL TURISMO Una donna con il burqa assieme ai suoi bambini durante un soggiorno turistico A Lugano il consigliere nazionale udc Pierre Rusconi si trasforma in fotoreporter per caso, come titola Liberatv, immortalando due donne in burqa. A Zurigo e Interlaken, invece, stendono, letteralmente, il tappeto rosso ai turisti di fede islamica. In particolare a quelli provenienti dai ricchi Paesi del Golfo Persico. Letteralmente perché in alcuni alberghi delle due città agli ospiti musulmani vengono messi a disposizione tappeti per pregare, con tanto di bussola annessa, in modo che riescano ad orientarsi senza problemi verso La Mecca. Insomma, se in Ticino c’è chi esulta dicendo in sostanza “le ho beccate”, o meglio “eccole le donne con il burqa a Lugano”, oltre sangottardo sembrerebbero replicare: “Avercene di turisti così”. E non c’è solo quello del tappeto, come gesto di riguardo vesro quel tipo di clientela. All’Hotel Badrutts di Saint Moritz, tanto per fare un esempio, se un ospite lo richiede scompaiono le bevande alcoliche dal minibar e la Bibbia dal comodino. Al suo posto, in questo ed in altri hotel, a richiesta, può materializzarsi il Corano. Sempre ad Interlaken, all’hotel Metropole, organizzano, invece, una crociera sul lago di Brienz, che termina con un pasto rigorosamente “halal”, ossia consentito, lecito per la legge coranica. “Muslim friendly”, viene definito questo atteggiamento di apertura verso i turisti che arrivano dagli Emirati, di cui si temeva un forte calo dopo il voto che ha vietato il burqa, in Ticino. Così è considerato“Muslim frien- dly” mettere a diposizione il “burqini”, un costume da bagno molto morigerato per le donne musulmane che voglio- Il gioco Quasi 800 mila puntate grazie ad un jackpot da record La febbre del lotto è salita a 43 milioni 35’788’873 franchi È la maggiore vincita mai “centrata”. È stata fatta il 10 marzo del 2010 32’333’251 franchi Seconda vincita più ricca. È dell’8 maggio dell’anno scorso Ancora un giro a vuoto. Ancora nessun fortunato nell’estrazione di ieri, sabato, del lotto svizzero. E fa nulla se la possibilità di vincere è una su 15 milioni: la febbre del gioco è schizzata alle stelle, con giocatori sino a tarda sera in fila davanti ai chioschi e alle ricevitorie, da Chiasso ad Airolo, e con puntate quasi raddoppiate. Swisslos ha calcolato che nella Svizzera tedesca e in Ticino, a bilancio completato, saranno giocate circa 800mila schede (erano 650mila la scorsa settimana), a fronte della media normale settimanale che è attorno ai 200mila. A queste bisogna poi aggiungere le puntate online. Complice soprattutto il jackpot, salito in questo fine settimana a 43 milioni e 500mila franchi e il fatto che ormai da 40 estrazioni non c’è alcun vincitore. In tutta la Confederazione si è aperta la caccia al sei, quei numeri inanellati uno dietro l’altro che poi volano via quando si azzecca anche quello aggiuntivo. E mentre cresce l’attesa sorridono anche le casse cantonali. A Bellinzona l’anno scorso sono giunti 21 milioni di franchi, la parte destinata al Cantone da Swisslos per iniziative e progetti legati alla cultura e allo sport. In questo fine settimana i giocatori hanno escogitato tutti i trucchi per centrare la serie fortunata. C’è chi ci prova con le proprie date di nascita e quelle dei suoi familiari. E c’è chi, invece, come hanno spiegato a Swisslos, tenta di azzeccare la sestina scegliendo i numeri non a caso ma secondo un percorso sulla tabella, a croce o a forma di “v”. Ma c’è anche chi studia proprio le uscite, e cerca di giocare le accoppiate che statisticamente non escono da tempo. In questa alchimia di numeri, secondo gli esperti, è da evitare la serie 4-9-13-22-3142, perché giocata ormai da più di mille persone e che, dunque, porterebbe a un’eccessiva frammentazione della vincita. E il record, in questo caso, resterebbe in mano al fortunato che quattro anni fa si portò a casa 35 milioni di franchi esibendo la sua ricevuta. Cosa che non ha fatto, invece, il vincitore di 4 milioni di franchi che nel 2011 si dimenticò di riscuoterli. m.sp./o.r. 22’478’601 franchi Nell’agosto dell’anno scorso un giocatore incassò oltre 22 milioni 18’191’215 franchi È la vincita più alta fatta negli anni Novanta. Un vero record per quei tempi no farsi un tuffo in piscina. O consentire alle donne velate, come avviene nell’Oberland bernese, di lanciarsi con il paracadute. “Si tenga presente ha dichiarato l’organizzatrice dei lanci, Sybille Staehelin, al quotidiano 24heures - che il 7 per cento della nostra clientela è costituito da arabi”. L’obiezione, scontata, potrebbe essere se non si sia troppo ossequiosi verso gente che, tutto sommato, non sembra dimostrare altrettanta reciprocità verso gli usi e i costumi europei. In effetti, se in Ticino è proibito il burqa e, in tutta la Svizzera, è stata bloccata la costruzione di nuovi minareti, va pur ricordato che proprio di questi tempi i cristiani sono oggetto di una vera e propria caccia all’uomo in Irak. Ma, almeno per il momento, possiamo rassicurarci con la consapevolezza che la Svizzera non rischia di entrare a far parte di un nuovo “califfato”. Ecco allora che nel nome del “business multireligioso” il grande magazzino Jelmoli di Zurigo può permettersi di destinare un locale apposito ai clienti musulmani, perché preghino in occasione del Ramadan. “È un’ottima idea - ha commentato Daniela Bär, di Svizzera Turismo - anche perché il numero degli ospiti provenienti dai Paesi del Golfo è in costante crescita”. f.z. LA FOTO L’immagine scattata dal consigliere nazionale udc Pierre Rusconi a Lugano