Almanacco della Scienza 09.03.16 - Ibim-Cnr

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N. 3 - 9 mar 2016
Mensile a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
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Focus - Differenze uomo donna
In questo numero
Donne: la longevità è
multifattoriale
Connessioni neuronali che
fanno la differenza
Quando il sesso incide
anche nel gusto
Russare, un affare da
maschi
A ogni genere la sua
medicina
Salute
Russare, un affare da maschi
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Facebook, devi passare dall'uso di
Facebook come Anna Bonomolo all'uso di
Facebook come Anna Bonomolo II.
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Il disagio non riguarda solo
l'interessato, ma anche chi
gli dorme accanto, che
tenta inutilmente in vari
modi di interrompere quel
fastidioso rumore. A
causare il russamento è
un'apnea ostruttiva del
sonno (Osa), un problema
di salute che riguarda il
24% degli uomini e il 9%
delle donne, utilizzando
come criterio il cosiddetto
indice di apnea-ipopnea
(Ahi) maggiore o uguale a
5. “Nella popolazione
adulta un Ahi di almeno 5,
associato a eccessiva
sonnolenza diurna, è
presente nel 3-7% degli uomini e nel 2-5% delle donne, con una maggiore frequenza
della forma lieve e un andamento decrescente delle forme a gravità crescente”, spiega
Giuseppe Insalaco dell'Istituto di biomedicina e immunologia molecolare A.Monroy
(Ibim) del Cnr di Palermo. “L'Osa è una condizione caratterizzata da episodi ripetuti di
ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno, associati alla riduzione
dell'ossigeno, a disturbi del sonno e a russamento intenso”, spiega ancora Insalaco. “È
una patologia sottovalutata che, se trascurata, favorisce l'insorgenza di obesità e
malattie metaboliche come il diabete di tipo 2, ha riflessi negativi sull'apparato
cardiocircolatorio con conseguenze quali l'ipertensione arteriosa, la fibrillazione atriale,
l'insufficienza cardiaca cronica, l'aterosclerosi, la coronaropatia, l'ictus”.
L'uomo detiene il primato anche nella sonnolenza diurna, poiché le donne, almeno fino
alla menopausa, hanno meno probabilità di sviluppare la malattia, rispetto agli uomini
anche in età post-menopausale. “L'apnea ostruttiva del sonno comporta il rischio di
incorrere in un incidente automobilistico 2,4 volte maggiore rispetto alla popolazione
generale”, sottolinea il ricercatore. È stato infatti dimostrato che nei pazienti con Osa si
riscontra un aumento dei tempi di reazione, con conseguente maggiore pericolo di
impatto contro un ostacolo. “Inoltre, possono evidenziarsi deficit a carico dell'attenzione,
della memoria verbale e dell'abilità visiva e costruttiva e deficit delle funzioni esecutive”,
afferma il ricercatore dell'Ibim-Cnr. “Nelle donne anziane con un normale profilo
cognitivo è stato dimostrato come l'Osa aumenti il rischio di un deterioramento cognitivo
lieve e di demenza. Questi deficit cognitivi si accompagnano anche a modificazioni
strutturali della sostanza grigia cerebrale”.
Le differenze di genere nei disturbi respiratori del sonno sono dovuti a molteplici fattori,
tra i quali la diversità tra uomini e donne dell'anatomia delle alte vie aeree coinvolte
nell'insorgere della malattia: la faringe degli uomini è più lunga e con una sezione
trasversale più ampia rispetto a quella femminile, ma, nonostante questo, i maschi
hanno una maggiore tendenza al collasso delle alte vie aeree. “Una probabile
spiegazione è che le donne presentano una maggiore attività del muscolo genioglosso
(muscolo della lingua) e del dilatatore della faringe durante il sonno, risultando così
meno inclini al collasso delle vie aeree rispetto agli uomini con Osa”, aggiunge Insalaco.
“Una differenza è presente poi nella distribuzione del grasso tra i due generi: il tessuto
adiposo nelle donne predilige fianchi e glutei, negli uomini si concentra in prevalenza
nell'addome, situazione che sembra predisporre maggiormente alle apnee”.
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Infine, le donne hanno minori probabilità di sviluppare disturbi respiratori nel sonno
anche per l'effetto protettivo degli estrogeni, il cui ruolo viene meno con la menopausa;
al contrario, il testosterone aumenta la collassabilità delle vie aeree superiori, portando a
una soglia apnoica ridotta e contribuendo alle differenze di genere nei pazienti con Osa.
Rosanna Dassisti
Fonte: Giuseppe Insalaco, Istituto di biomedicina e di immunologia molecolare "Alberto
Monroy", Palermo, tel. 091/6809110 , email [email protected] -
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