Forner - Ferrara e Delta del Po

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Forner - Ferrara e Delta del Po
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Progetto Libri digitali dell'Istituto 16 Valpantena – Verona
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Ferny Forner
Ferrara e Delta del Po – diario di viaggio
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Ferny Forner
Ferrara e Delta del Po
Diario di viaggio 2015
A maggio io e Rita siamo stati a Parigi, quindi non potevamo di trascurare la nostra
Italia. Come sempre abbiamo organizzato tutto via web, treno Torino – Bologna
(Freccia rosso) – Ferrara a/r, con molto anticipo per utilizzare le offerte.
Poi Ferrara-Codigoro-Pomposa in treno + taxi di fortuna, lo stesso per Gorino e
Comacchio.
Viaggio solo con zainetto in spalla
Inizio 8 Ottobre 2015 – termine 12 Ottobre 2015
Partecipanti: Ferny e Rita
A Ferrara i prezzi sono mediamente più bassi, di altre città storiche, si gira
facilmente, molte le zone pedonali, a piedi si arriva quasi dappertutto, si può andare
in bicicletta ovunque, è tutta pianura, i musei e le attrazioni sono convenienti,
purtroppo i collegamenti con le altre realtà sono molto carenti, in provincia senza
auto si fatica a raggiungere le attrazioni, che sono molte.
Hotel S. Stefano: camera matrimoniale con servizi e colazione 70 euro.
Ristoranti: abbiamo frequentato ristoranti medi ed economici, situati in zona centro.
• Bar Settimo: menu fisso 13 euro (+ coperto 1,2), comprese bevande e caffè,
buon rapporto qualità prezzo, ci siamo ritornati;
• Il Ciclone: pizza 4 euro, filetto di cernia 8, birra 2,5, non ci siamo ritornati;
• Leon D’oro: bel locale prezzi medi sui 20 euro;
• Il Postiglione: prezzi bassi, ma non ci siamo ritornati.
Rita ed io arriviamo a Ferrara alle 9.30 dell'8/10/2015, lasciati i bagagli all’hotel S.
Stefano, situato in una strada che è parte del percorso medievale della città,
iniziamo la nostra prima passeggiata raggiungendo il centro storico dove visitiamo la
Cattedrale di San Giorgio, una costruzione del XII secolo, ampiamente modificata nel
tempo (in parte romanica in parte barocca), la facciata è in marmo bianco, decorata
con sculture con scene dei testamenti e un giudizio universale. Sulla parte destra
sono appoggiati dei negozi (Loggia dei mercanti), poi il campanile in pietra con
splendidi colori.
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L’interno è a tre navate con cappelle laterali, con dipinti di noti pittori barocchi quali
Guercino e Garofalo, nell’abside uno straordinario affresco: Il giudizio universale del
Bastianino. La chiesa è piuttosto buia, solo l’abside è illuminato, la volta, coperta da
una rete trasparente è in ristrutturazione, nelle cappelle vi sono scarse indicazioni, è
una costate nelle chiese visitate.
Passiamo quindi nel vicino Palazzo Municipale (XII-XIX sec), già residenza degli
Estensi, salendo dallo Scalone d’onore (XVI sec.), un’artistica scala coperta. Il palazzo
è adibito a uffici comunali, la visita avviene con i dipendenti che lavorano, sono tutti
gentili e disponibili a dare indicazioni sulle sale da visitare, alcune sono decorate con
affreschi piuttosto recenti con storie di San Giorgio, richiami all’arte classica e
all’Orlando Furioso, abbiamo trovato di particolare interesse due arazzi fiamminghi
del XVI sec. nella sala della Giunta, interessanti anche due dipinti di arte moderna di
Mario Sironi, originale lo Stanzino delle Duchesse (XVI sec), una minuscola stanza
con pannelli di legno riccamente decorati e dipinti con soggetti del mondo classico
su sfondo oro e specchi, vi operarono pittori come il Bastianino.
Continuiamo, attraverso un passaggio coperto e arriviamo al Castello di cui visitiamo
solo il giardino.
Nel pomeriggio tour intorno al Castello/fortezza, molto ben conservato, la zona è
pedonale, si cammina in tutta tranquillità, salvo qualche bicicletta che sfreccia con
molta disinvoltura.
Imbocchiamo poi corso D’Este, strada con pavimentazione a ciottoli, alcuni palazzi
nobiliari d’epoca, arriviamo a Palazzo Diamanti (XVI) sec.) una magnifica costruzione
con una facciata fatta di piccoli blocchi a forma di piramide, in marmo bianco (circa
8-9000), le cui punte sono orientate in modo da produrre particolari effetti di luce,
notevoli anche le altre decorazioni.
All’interno è ospitata la Pinacoteca Nazionale che offre una completa panoramica
dell’arte ferrarese, non mancano noti pittori come Cosmè Tura, Garofalo, Mantegna
e molti altri, alcune sale sono in rifacimento.
Usciamo, passiamo davanti alla Certosa, che è chiusa, vediamo solo l’interessante
facciata, arriviamo finalmente alle mura (Porta degli Angeli) che circondano quasi
tutta la città, molti giovani, aree verdi dedicate ai bambini e agli adulti con attrezzi
da ginnastica e una pista ciclabile con intenso traffico.
Venerdì 9 Ottobre
Ci dirigiamo verso il Palazzo Schifanoia, attraversando praticamente tutto il centro
storico più antico, tra cui via Voltapaletto e via Savonarola, vediamo la chiesa di S.
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Francesco (XV sec.) bella facciata in cotto piuttosto spartana, la chiesa è chiusa.
Infine, Palazzo Schifanoia. L’edificio si nota poco, si confonde con quelli della strada.
All’interno sale con una ricca decorazione, in particolare il Salone dei Mesi che ha un
ciclo di affreschi disposti in tre fasce orizzontali, peccato che dei dodici mesi ne siano
visibili solo sette, dei rimanenti si vede solo qualche traccia, naturalmente le storie
sono laiche, poiché il palazzo era luogo di svago, una fascia è dedicata al segno
zodiacale del mese di riferimento, le altre due con divinità pagane e vita contadina,
visitiamo poi le altre sale, dove sono esposte prevalentemente sculture, ceramiche e
monete.
Nel primo pomeriggio in treno per Codigoro poi in auto sino a Pomposa per visitare
la celebre Abbazia.
L’Abbazia, in stile romanico, è parte di un complesso che comprende anche il
monastero e il Palazzo della Ragione.
Immersa in un ampio parco, la sua origine risale al VI secolo, mentre il Campanile è
dell’XI secolo.
L’ingresso è a pagamento (5 euro). Iniziamo il percorso di visita con il Museo, che
contiene reperti di capitelli, pannelli in marmo, qualche frammento di affresco e
molti altri pezzi decorativi, provenienti dall’antica abbazia, visitiamo poi le altre parti
del complesso, dove ammiriamo altri affreschi.
Entriamo quindi nella chiesa dedicata a S. Maria. È una magnificenza: tre navate con
colonne bizantine, da notare che fu costruita con materiali provenienti da Ravenna,
su tutte le pareti cicli di affreschi disposti in fasce orizzontali (XIII sec.), con storie dei
testamenti e dell’Apocalisse, mozzafiato la pavimentazione con figure di fiori,
animali e altri motivi decorativi.
Dello stesso valore gli affreschi del monastero e in particolare quelli del Refettorio.
All’uscita ci soffermiamo sul campanile (XI sec.) con originali finestre che salendo
aumentano le aperture
È un vero peccato che questo monumento non sia molto frequentato per la carenza
di mezzi pubblici.
Sabato: Sacca di Goro
Di buon mattino treno per Goro, poi auto locali per Gorino, frazione di Goro, luogo
di partenza delle escursioni in barca.
Prima di imbarcarci, giro lungo gli argini della Sacca, che hanno barche dismesse e
capannoni malridotti, non è un bello spettacolo, la vegetazione è quasi tutta di
canne, le uniche a sopravvivere in ambiente salmastro.
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Poi partenza della motonave, non siamo in molti, il guidatore durante la navigazione
fornisce ampie informazioni sull’ambiente, vegetazione e uccelli migratori. Di uccelli,
anche in considerazione della giornata grigia e a tratti con pioggia, non se ne vedono
molti, in ogni caso non è il periodo più propizio per il birdwatching.
Transitiamo vicino all’originale ponte formato da barche di cemento che si apre a
pagamento per far transitare le barche, penso tracci il confine tra l’Emilia e il
Veneto, proseguiamo nella navigazione, vediamo molti piccoli isolotti formati anche
dalle basse maree, da notare che apparentemente ci sembra navigare su acque
profonde, mentre invece la profondità non supera i 60-80 cm.
A un certo punto la barca comincia a oscillare, stiamo entrando nel mare.
Sbarchiamo e facciamo un giro sulla spiaggia, piena di alghe e rami portati dalle
maree, arriviamo al faro dismesso, poi ritorno.
Domenica: Valli di Comacchio
A Comacchio oggi è la festa dell’anguilla, tentiamo di raggiungerla, ma scopriamo
che esiste un solo collegamento da Ferrara, al mattino, e uno solo per il ritorno nel
pomeriggio, entrambi con cambi.
Arriviamo intorno alle 10, troviamo una folla incredibile, stands e bancarelle
dappertutto, è un’impresa trovare l’ufficio del turismo, comunque lo troviamo e
prenotiamo un’escursione in motonave nelle valli. Una barca ci porta a Foce, luogo
d’imbarco per l’escursione, è una bella giornata soleggiata, confidiamo nel
birdwatching, la navigazione è lenta, sembra di essere in un lago, anche qui i
conducenti forniscono molte informazioni sulla valle, l’ambiente, le migrazioni di
uccelli e altro. Vediamo molti stormi, fenicotteri rosa e altri volatili: è uno
spettacolo.
Facciamo una sosta in uno dei Casoni di pesca: il Serilla, lo visitiamo all’interno,
vediamo i poveri arredamenti, all’interno è allestita una piccola esposizione di
barche con varie dimensioni e usi, utensili, dormitori e magazzini, ci fa percepire la
durezza della vita quando i pescatori vi sostavano per giorni. Poi ritorno a
Comacchio, che cerchiamo di visitare.
La città è attraversata da canali, con ai lati marciapiedi con negozi e ristoranti, hanno
una certa somiglianza con Venezia, passiamo sul famoso Trepponti, un ponte sui
canali a più arcate, con in cima due torri. Molti in posa per la foto.
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Lunedì: in giro per Ferrara
Ci dirigiamo verso la Casa Romei, situata nelle vicinanze del Palazzo Schifanoia,
l’edificio ha una facciata piuttosto spartana, notiamo subito il Cortile d’onore, su cui
si affacciano grandi balconate, sui muri fregi e resti di affreschi, all’interno un museo
con raccolte di pitture, fregi, sculture e altro, tutte provenienti da edifici religiosi. Di
particolare interesse l’originale Sala delle Sibille e la Sala dei profeti, che hanno
pareti dipinte, in particolare mi è piaciuta la prima, che ha alle pareti pitture con
dodici Sibille, le quali agitano lunghi cartigli in cui sono scritte delle profezie.
Nella casa sono anche visibili parti di affreschi di chiese dismesse.
Visitiamo poi nelle vicinanze la Via delle Volte, una delle più antiche strade di origine
medioevale, pavimentata con ciottoli, il cui nome si richiama ai passaggi e archi che
collegano gli edifici dei due lati della strada. In alcuni tratti questi passaggi formano
vere e proprie gallerie, molto suggestive.
(Tratto dal sito http://www.viaggiareliberi.it)
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