Documento del Progetto "Salva Famiglie"

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Documento del Progetto "Salva Famiglie"
BNL e Libera
insieme
per
Il Progetto
“Salva famiglie - La Rete di sostegno contro le
nuove povertà”
SOMMARIO
Premessa........................................................................................................................................... 2
La proposta progettuale .................................................................................................................... 4
Le strutture della Rete di sostegno ................................................................................................... 6
Dati di sintesi ................................................................................................................................... 9
Fasi del progetto ............................................................................................................................. 10
Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Sede legale: Via IV novembre 98 – 00187 Roma
Tel.0669770301 – 02 – 03 – fax 066783559
www.libera.it – e-mail [email protected]
partita iva 06523941000 C.F. 97116440583
1
Premessa
In un Paese fragile, povero, segnato dalla disoccupazione e dalla disuguaglianza sociale le mafie
trovano territorio più fertile per attecchire e perseguire i propri interessi illeciti.
I dati del rapporto Istat del 2012 parlano chiaro, con circa 9,5 milioni di persone in povertà
relativa e 4,8 in povertà assoluta. Il rischio di rimanere in condizioni di indigenza per un minore
nel nostro paese è tra i più alti d’Europa: 32,3% rispetto alla media del 26%. Il 63% delle famiglie
ha ridotto la spesa alimentare; il 40% vive in condizioni di deprivazione materiale. Se sommiamo i
4 milioni di precari e gli otre 3,2 milioni di disoccupati, ci appare evidente come l’Italia stia
pagando un prezzo altissimo alla crisi iniziata nel 2007. Il trend è inequivocabile: ogni anno è
sempre peggio. I primi dati sul 2013 parlano di un ulteriore peggioramento delle condizioni
economiche e sociali. Eurostat denuncia come un italiano su tre è a rischio povertà, mentre i
minori indigenti sono passati da 723 mila a oltre un milione. Anche la dispersione scolastica ha
subito un’impennata, arrivando al 18,2% contro il 13,5% della media europea. Secondo un'indagine
del Censis, infine, un quarto degli occupati è convinto che nei primi mesi del 2014 la propria
condizione lavorativa andrà peggiorando, il 14,3% pensa che avrà a breve una riduzione del proprio
reddito da lavoro e il 14% di poter perdere l'occupazione.
La sfiducia è certamente alimentata dei dati dell’ultimo anno: quasi 6 milioni gli occupati che
nell'ultimo anno si sono trovati a fare i conti con una o più situazioni di instabilità e precarietà
lavorativa.
E’ utile in questa sede sottolineare alcuni dati relativi alla Lombardia:
a) secondo un rapporto di Save the Children, un bimbo su dieci vive in uno stato di povertà
assoluta, e casi come questi sono 150mila. Con la crisi che attanaglia le famiglie, si
registrano altri dati da allarme rosso: l’abbandono scolastico dopo la licenzia media arriva
a quota 17,3 per cento; l’accesso agli asili nido pubblici che è del 17,9 per cento con un
calo dell’1,4 per cento. Bambini e adolescenti, figli di genitori disoccupati o con un solo
reddito e spesso con un livello basso di istruzione, sono stretti nella morsa della crisi: da una
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parte ci sono le loro famiglie impoverite, costrette a tagliare sui consumi per far quadrare i
conti. E dall’altro c’è l’indebolimento del welfare, con i tagli ai fondi all’infanzia, progetti
che chiudono e servizi sempre più in difficoltà;
b) dal 2010 al 2013 le persone che hanno chiesto assistenza alimentare alla Caritas alle
mense per poveri o ad altre realtà che operano sul territorio sono cresciute di oltre il 26%
(dato peggiore del nord Italia subito dopo il +40% dell’Emilia Romagna”).
Ad essere colpite, in questo contesto, sono sempre di più famiglie di cittadini italiani, che per la
prima volta si trovano costrette ad affrontare il dramma dell’impoverimento, con la perdita del
lavoro, la chiusura delle attività commerciali, in molti casi l’estrema difficoltà a sostenere persino le
spese alimentari. In questo senso è possibile parlare di nuove povertà, che non coinvolgono più
soltanto le tradizionali aree di marginalità, di disagio ed esclusione sociale ma interessano fasce
sempre più ampie di popolazione, senza distinzione di età, come dimostrano i dati: dai minori agli
anziani; dai lavoratori dipendenti ai piccoli imprenditori.
Si tratta di persone, soprattutto in ambito familiare ma non solo, che devono confrontarsi con una
situazione del tutto nuova, alla quale arrivano impreparate, senza avere spesso né gli strumenti né le
conoscenze necessarie per affrontare e, se possibile, risolvere i problemi, anche di natura
psicologica, posti dall’impoverimento.
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La proposta progettuale
Un territorio lombardo a forte rischio di povertà ed ad alta densità di criminalità organizzata è
sicuramente quello di Milano sud Ovest, con una popolazione di circa 500.000 abitanti. Anche in
questo territorio, insieme alle “vecchie povertà”, si stanno ormai sempre più rilevando/affacciando
le nuove. Si tratta spesso di persone, come già accennato, che sino a ieri avevano reddito, casa e un
tenore di vita nella norma e che faticano persino a orientarsi rispetto alle opportunità comunque
offerte dai diversi attori del sistema di welfare: istituzioni (centri impiego, servizi sociali comunali,
contributi regionali, voucher, ecc.); volontariato (banco alimentare, dormitori, mense, distribuzione
generi di prima necessità, ecc.); privato sociale (centri di seconda e terza accoglienza residenziale,
sostegno psicologico, avviamento al lavoro, formazione, gruppi di auto, accesso al credito ed al
microcredito, ecc.).
L’obiettivo principale del progetto “Salva famiglie” è quello di creare valore aggiunto nel territorio
attraverso la costruzione di una vera e propria Rete di sostegno frutto dell’impegno comune di
realtà non profit e profit che sappia da un lato moltiplicare il numero di persone accompagnate e
a vario titolo sostenute e dall’altro semplificare l’accesso e rendere più efficiente, attraverso le
opportune sinergie tra i diversi attori, il sistema di welfare presente nel territorio.
Il meccanismo previsto al riguardo è quello, su cui si tornerà più avanti, della creazione di un
sistema di Sportelli di ascolto e accompagnamento condiviso tra le diverse strutture. A titolo
esemplificativo, rimandando sul punto all’elaborazione che verrà sviluppata nell’ambito delle
procedure d’intervento: una persona o un nucleo familiare che devono misurarsi con i diversi
problemi di disagio sociale acutizzati dalla crisi che stiamo attraversando (perdita di lavoro,
abbandono scolastico, perdita di servizi per persone svantaggiate, problemi di dipendenza e così
via), potranno rivolgersi al progetto “Salva famiglie” contattando un solo numero telefonico. Sarà la
Rete a farsi carico delle singole problematicità che verranno evidenziate.
Un ulteriore punto di forza della proposta progettuale è quello di utilizzare nella costruzione di
questa rete spazi confiscati alle mafie con esperienze di gestione sociale in corso coerenti con le
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finalità dell’iniziativa. Una scelta non casuale. La Lombardia, infatti, è la quinta regione in Italia
come beni confiscati, dopo quelle a tradizionale presenza mafiosa (Sicilia, Calabria, Campania e
Puglia); il 50% dei beni in questione è concentrato in provincia di Milano e il territorio interessato
dal progetto ne ha oltre 100, utilizzati con finalità sociali, spesso gestiti da associazioni e
cooperative per rispondere a bisogni dettati proprio da fenomeni di esclusione sociale.
A svolgere la funzione di vera e propria “cabina di regia” del progetto e della Rete di sostegno sarà
un’unica struttura di riferimento che chiamiamo “Casa Libera”. Si tratta di una villa di tre piani
confiscata nel Comune di Trezzano sul Naviglio, interamente ristrutturata, pienamente agibile e
assegnata con bando pubblico a Libera nel dicembre 2013, con spazi adeguati e destinabili ad un
servizio dedicato.
Da questa opportunità, nasce la nostra idea di progetto: costituire, presso Casa Libera, una rete di
contatti e collaborazione con le strutture del territorio, connettendo le associazioni, le cooperative
sociali, gli enti e le istituzioni che siano in grado di coprire tutti i bisogni sociali di chi è in una
situazione di disagio, sia esso una famiglia, una ragazza madre, un giovane disoccupato, un anziano,
un disabile, un minore in condizioni detentive.
BNL metterà a disposizione le risorse per finanziare il progetto e le competenze professionali
necessarie sia per gestire e monitorare gli obiettivi prefissati, sia per contribuire alla valorizzazione
delle attività svolte.
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Le strutture della Rete di sostegno
Il progetto viene avviato con l’individuazione di una prima serie di strutture presenti nel territorio.
Si tratta di una sorta di “nucleo fondatore” che si muoverà con l’obiettivo di allargare la rete sia
verso altre realtà attive nell’ambito del volontariato e dell’impegno sociale sia verso le istituzioni.
Le realtà individuate come primi “nodi” della rete sono:
1. l’Associazione di Solidarietà Familiare “il Balzo”, nel Comune di Milano, che ha come
attività prevalente, il sostegno scolastico, insieme alla promozione del volontariato e ad
iniziative dedicate alla promozione del tempo libero;
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2. l’Associazione di Volontariato e Solidarietà Familiare per la Salute Mentale Club
Corsico Onlus, di Corsico (Milano), che raccoglie gli utenti e le famiglie dei Comuni del
Distretto specifico( 6 Comuni ), opera in stretta connessione con i servizi sanitari dedicati
(Az. Osp. San Carlo Borromeo e Asl Milano 1) con attività prevalentemente socio sanitarie:
sportello
e
corsi
divulgativi-formativi
per
la
salute
mentale,
laboratori
(computer,creativo,coro, ambiente-natura Parco Agricolo Sud ecc..), inserimenti lavorativi,
iniziative ludiche-socializzanti; per le famiglie, in particolare, auto mutuo aiuto e Banco
alimentare (frequentemente al disagio mentale si accompagna la povertà).
3. la Caritas di Assago, con attività prevalente lo sportello di ascolto e la distribuzione di
alimenti;
4. la Cooperativa La Cometa, con sede amministrativa in Abbiategrasso, che gestisce 3 beni
confiscati tra Albairate e Zelo Surrigone, e ha come attività prevalenti l’inserimento
lavorativo, un centro di mediazione familiare, housing sociale e comunità alloggio per
disabili;
5. la Cooperativa Contina di Rosate, con un’ampia gamma di attività distribuite tra la
Comunità Cascina Contina (percorso residenziale pedagogico-riabilitativo in un gruppo più
allargato ed articolato con possibilità di accoglienza anche di coppie con o senza figli e
ragazze madri; laboratorio di falegnameria e restauro del mobile, attività agricola, officina
meccanica, attività edile e restauro architettonico, sostegno scolastico, supporto psicologico
e psicoterapia individuale e/o di gruppo); il modulo appartamento nella Comunità Agricola
Tainate di Noviglio (percorso residenziale pedagogico-riabilitativo in un piccolo gruppo;
laboratorio di falegnameria e restauro del mobile, attività agricola presso la medesima sede;
possibilità di usufruire di tutti i servizi presenti presso la sede della Cascina Contina di
Rosate); la Comunità Alpe Brunedo di Germasino (CO) (scuola di alfabetizzazione e
preparazione per la licenza elementare e la licenza media inferiore per minori italiani e
stranieri al di fuori dell'età di obbligo scolastico; periodi più o meno brevi di soggiorno
(primavera-autunno) per altri ospiti delle nostre comunità all'interno del percorso
pedagogico-riabilitativo in uno spazio alternativo a quelli tradizionali delle 2 unità d'offerta;
attività lavorativa di manutenzione dell'area dell'alpeggio, attività ricreative, spazio per
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vacanze di comunità); gli appartamenti di reinserimento (alloggio ad affitto calmierato,
accompagnamento e supervisione educativa, supporto per pratiche legali ed amministrative).
Si tratta di realtà in grado di proporre un’ampia gamma di risposte possibili sui diversi versanti del
disagio sociale e che già oggi coinvolgono decine di operatori e volontari, con attività di assistenza
e accompagnamento, da sostenere e potenziare. Alcuni dati possono essere utili per valutare le
attuali potenzialità delle strutture: la Caritas di Assago assiste giornalmente circa 100 utenti; la
Cooperativa La Cometa ha 7 famiglie ospitate in due ville confiscate (nella terza si inaugura il 18
gennaio un centro di mediazione familiare) e può contare su 7 collaboratori (5 full time e 2 part time
a tempo indeterminato); l’associazione Il Balzo ha 40 utenti abituali e si avvale della collaborazione
di 30 volontari; l’associazione di Corsico, invece, lavora su 160 utenti, a rotazione, segnalati dai 6
Comuni del Piano di zona, grazie all’impegno di 20 volontari; la cooperativa Contina di Rosate può
accogliere 36 persone in regime residenziale più 2 in regime diurno, con 27 operatori coinvolti, di
cui 20 collaboratori e 7 volontari.
Nell’ambito del progetto, infine, è prevista la collaborazione con il Dipartimento Giustizia minorile
di Milano-Area educativa del Servizio sociale per minori presso il Carcere minorile Beccaria,
che insiste sempre nell’area territoriale individuata. Libera ha attivato da tempo un rapporto di
collaborazione con la direzione dell’istituto che prevede, tra l’altro, anche interventi di
manutenzione su beni confiscati, assistiti e guidati da esperti artigiani. Si tratta, in questo caso, di un
primo soggetto fruitore della Rete, con 500 minori interessati da misure detentive e 18 operatori,
che potrà beneficiare, nell’ambito delle proprie attività, dei servizi e delle opportunità offerte per i
minori in stato di detenzione o comunque seguiti dalla struttura.
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Dati di sintesi
DATI DI SINTESI DELLE STRUTTURE DELLA RETE ATTUALMENTE OPERATIVE
OPERATIVE
Strutture in rete
Tipologia attività
N.
N.
N. collabo-
Operatori
persone
volontari
ratori
di
assistite
Cabina di
regia e sede
operativa del
Progetto
40
30
-
2
socio sanitarie per minori,
Associazione di
mutuo aiuto per le famiglie
volontariato e
e inserimento lavorativo
Solidarietà familiare
per
la salute mentale
Club Corsico Onlus
160
20
-
2
Caritas di Assago
Sportello di ascolto
e distribuzione di alimenti
100
16
-
2
Cooperativa
La Cometa di
Abbiategrasso
Accoglienza famiglie
Centro di mediazione
familiare
7
-
7
2
Accoglienza famiglie e
ragazze madri, percorsi
residenziali pedagogicoriabilitativi; laboratori di
falegnameria, attività
agricole, officina
meccanica, attività edile e
restauro architettonico,
sostegno scolastico,
supporto psicologico e
psicoterapia individuale e/o
di gruppo
38
7
20
2
Attività, e servizi offerti da
Libera nell’area educativa
ai minori in stato di
detenzione o comunque
seguiti dalla struttura
500
-
18
-
845
73
45
10
Associazione di
solidarietà familiare
Il Balzo
(Milano
Casa libera
(Trezzano sul
Cooperativa Contina
Naviglio)
di Rosate
n.2 operatori
di Sportello
Area educativa
Servizio sociale per
minori
Carcere minorile
Beccaria di Milano
Totale
sostegno scolastico,
promozione del
volontariato, iniziative
dedicate alla promozione
del tempo libero
Sportello
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Fasi del progetto
Grazie alla collaborazione tra queste diverse realtà e all’attività di coordinamento e monitoraggio
del progetto assicurata da Libera con il supporto di BNL è prevista, nel primo anno di operatività
del progetto, la realizzazione delle seguenti attività:
1) costituzione della cabina di regia della Rete presso Casa Libera: individuazione ed
assegnazione delle risorse dedicate e messa a regime dello sportello (allestimento delle
postazioni di lavoro, dell’indirizzo email, affissione brand di Libera, BNL e delle
associazioni partner), definizione degli obiettivi;
2) definizione dei processi operativi e delle procedure d’intervento, con l’esplicitazione dei
ruoli coinvolti da e verso Casa Libera delle strutture della Rete e dei soggetti assistiti;
3) definizione di un Piano di Comunicazione interna ed esterna;
4) lancio del progetto “Salva Famiglie”, con evento dedicato presso la Filiale di BNL di Milano
e Casa Libera;
5) formazione degli operatori: progettazione, erogazione, follow up di 12 operatori della rete di
sostegno, così suddivisi: 2 operatori per ognuna delle strutture aderenti al progetto alla data
di avvio e 2 operatori per Casa Libera;
6) realizzazione e stampa di opuscoli e di una “guida al sostegno” e coinvolgimento media;
7) creazione e gestione di un data base relativo alle persone accolte, ai percorsi consigliati e ai
servizi offerti;
8) definizione e realizzazione di iniziative specifiche nell’ambito del progetto “Salva famiglie”
finalizzate a rafforzare l’offerta e la qualità di servizi proposti dai laboratori di formazione
professionale all’organizzazione del tempo libero, dal banco alimentare all’housing sociale,
dalle attività già svolte dalle strutture aderenti per quanto riguarda le persone disabili al
sostegno psicologico e psicoterapeutico;
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9) monitoraggio dei risultati raggiunti in termini di incremento delle persone accolte dalla Rete
e di ampliamento dei soggetti (volontariato, istituzioni, imprese ecc.).
Roma, 13 marzo 2014
Il Legale Rappresentante
Davide Pati
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