midday 22 gennaio 2007 - Consiglio regionale della Toscana

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midday 22 gennaio 2007 - Consiglio regionale della Toscana
Commissione Speciale
sui Rapporti con l’Unione europea
e sulle Attività Internazionali della Regione
Notizie dall’Unione europea
22 gennaio 2007 – Imposizione diretta: la Commissione decide di deferire alla Corte
di giustizia Italia, Belgio, Spagna, Paesi Bassi e Portogallo per tassazione
discriminatoria dei dividendi in uscita e chiede alla Lettonia di porre fine a tale
tassazione
La Commissione europea ha deciso di deferire alla Corte di giustizia delle Comunità
europee Italia, Belgio, Spagna, Paesi Bassi e Portogallo per le disposizioni delle loro
normative, in base alle quali alcuni pagamenti di dividendi destinati a società estere
(dividendi in uscita) possono essere tassati più pesantemente di quelli destinati a società
nazionali (dividendi interni). La Commissione ritiene che queste norme siano contrarie al
trattato CE e all’accordo SEE in quanto limitano sia la libera circolazione dei capitali che la
libertà di stabilimento. Allo stesso tempo, la Commissione ha formalmente richiesto alla
Lettonia di modificare la sua legislazione fiscale riguardante i pagamenti di dividendi in
uscita alle società. La richiesta è stata trasmessa in forma di “parere motivato” ai sensi
dell’articolo 226 del trattato CE. Se la Lettonia non rispondesse in modo soddisfacente al
parere motivato entro due mesi, la Commissione potrà deferire la questione alla Corte di
giustizia delle Comunità europee.
23 gennaio 2007 – La Commissione europea valuta i programmi di stabilità di Italia,
Germania, Francia e Paesi Bassi
In seguito all’esame dei programmi di stabilità aggiornati di Italia, Germania e Francia, la
Commissione europea ritiene che in questi paesi sia in corso un aggiornamento strutturale
del bilancio. Per quanto riguarda l’Italia, in particolare, il programma, basato su uno
scenario macroeconomico ritenuto plausibile, mira a correggere il disavanzo eccessivo
entro il 2007, come raccomandato dal Consiglio nel luglio 2005. La proiezione di un
disavanzo pari al 5,7% del PIL nel 2006 riflette la cancellazione del debito della società
ferroviaria di proprietà dello Stato relativo al progetto del paese per l’alta velocità (0,9% del
PIL) e la sentenza della Corte di giustizia europea relativa all’IVA sulle autovetture
aziendali (1,3%) senza impatto nell’anno in corso e negli anni seguenti. Inoltre, i dati
disponibili indicano per il 2006 un risultato migliore del previsto. Dal 2007 in poi, gli obiettivi
di bilancio sono relativamente invariati rispetto al precedente aggiornamento del
programma. L’obiettivo a medio termine dell’Italia consiste nel conseguimento del
pareggio in termini strutturali entro il 2011.
Nel complesso, il programma è sostanzialmente coerente con una correzione del
disavanzo eccessivo entro il 2007, purché vi sia un’attuazione completa ed efficace del
bilancio 2007. Dopo il 2007, l’aggiustamento previsto è in linea con i requisiti del patto di
stabilità e di crescita e consentirebbe il conseguimento del pareggio entro la fine del
periodo coperto dal programma. Tuttavia, la Commissione europea rileva che non sono
forniti dati sulla strategia di aggiustamento e che questo rappresenta un rischio per il
conseguimento degli obiettivi di bilancio dopo il 2007 mentre rende difficile valutare
correttamente la strategia di risanamento. Con un rapporto debito/PIL molto elevato, ma
con costi di bilancio per l’invecchiamento demografico che, subordinatamente alla piena
attuazione delle riforme pensionistiche adottate, dovrebbero registrare un aumento
inferiore alla media della UE, l’Italia è considerata a medio rischio per quanto riguarda la
sostenibilità delle finanze pubbliche a lungo termine.
Francia e Germania, dopo la correzione del disavanzo eccessivo, dovrebbero perseguire
un maggiore livello di aggiustamento finalizzato all’avvicinamento ai loro obiettivi di
bilancio a medio termine, in linea con il patto di stabilità e crescita, il quale precisa che in
“periodi di congiuntura favorevole”, il miglioramento annuo del saldo strutturale dovrebbe
essere superiore allo 0,5% del PIL.
Dopo avere presentato il primo programma di stabilità della Slovenia, la Commissione
valuta positivamente il riconoscimento da parte del paese della necessità di portare avanti
il risanamento delle finanze, ma ritiene che il ritmo del processo di adeguamento dovrebbe
essere accelerato e concentrato nelle fasi iniziali. I Paesi Bassi hanno presentato una
strategia ritenuta idonea a garantire l’equilibrio delle finanze pubbliche, ma dovrebbero
fare in modo da evitare una politica prociclica in periodi di congiuntura favorevole.
24 gennaio 2007 – Riforma del settore ortofrutticolo
La Commissione europea ha adottato una proposta di riforma dell’organizzazione comune
dei mercati per la frutta e la verdura. Le proposte mirano ad allineare questo settore con
gli altri settori coperti dalla politica agricola comune (PAC), che sono già stati oggetto di
una riforma. La revisione elimina gli aiuti legati al prodotto, comprese le restituzioni alle
esportazioni e i prelievi finanziati dall’Unione europea (tranne il caso della distribuzione
gratuita), e inserisce il settore ortofrutticolo nel regime del pagamento unico introducendo
criteri ambientali specifici che devono essere rispettati dai produttori per potere beneficiare
dei pagamenti. La riforma ha le seguenti finalità:
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Rafforzare l’orientamento verso il mercato e la competitività del settore
Ridurre la fluttuazione dei redditi degli agricoltori
Contribuire ad un migliore equilibrio del settore ortofrutticolo
Tenere meglio conto della diversità del settore
Migliorare la capacità dei produttori di gestire le crisi
Diminuire la pressione esercitata sull’ambiente: almeno il 20% delle spese di ogni
programma operativo sono dedicate a misure ambientali e all’incoraggiamento del
consumo di frutta e verdura
Creare un tasso di cofinanziamento comunitario del 60% per la produzione
biologica all’interno di ogni programma operativo
Incoraggiare il consumo di frutta e verdura
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Garantire una coerenza con le regole dell’OMC e con le politiche di sviluppo e di
prossimità
Migliorare la prevedibilità e il controllo delle spese pubbliche
Eliminare gli aiuti all’esportazione
Semplificare la gestione e rafforzare il controllo
24 gennaio 2006 – Aiuti di Stato: la Commissione europea approva gli aiuti accordati
dall’Italia alla promozione dell’acquisto di decodificatori numerici
La Commissione europea ritiene che gli aiuti accordati dall’Italia nel 2006 allo scopo di
promuovere l’acquisto di decodificatori numerici non siano contrari alle regole del trattato
CE che regola gli aiuti di Stato (articolo 87, paragrafo 1), purché siano proposti per tutti gli
apparecchi, qualunque sia il tipo di piattaforma di trasmissione utilizzato, che siano, quindi,
neutri sul piano tecnologico e proporzionati all’obiettivo perseguito, che era di promuovere
il passaggio alla televisione numerica e alla interoperabilità. La Commissione ha, tuttavia,
deciso che gli aiuti accordati nel 2004 e nel 2005 erano incompatibili con le regole in
materia di aiuti di Stato, poiché essi non erano neutri sul piano tecnologico e falsavano la
concorrenza escludendo la radiodiffusione televisiva tramite satellite. Infine, la
Commissione ha deciso che i radiodiffusori che hanno maggiormente beneficiato degli
aiuti di Stato dovessero rimborsarli. Essa continua, quindi, a sostenere il passaggio alla
radiodiffusione e alla televisione numerica conformemente alle sue comunicazioni del
2003 e del 2005, purché gli aiuti pubblici siano compatibili con le regole in materia.
24 gennaio 2007 – Il programma di azione dell’Unione europea inizia con una
riduzione dei carichi amministrativi inutili
La Commissione intensifica i propri sforzi per ridurre i carichi inutili che gravano sulle
aziende. Un programma di azione, presentato dalla Commissione europea, intende, in
cooperazione con gli Stati membri, diminuire di un quarto gli oneri amministrativi delle
aziende entro il 2012. Questo programma è basato sugli obblighi di informazione in tredici
ambiti prioritari selezionati, come il diritto delle società, le relazioni di lavoro, l’imposizione
dell’IVA, le statistiche, l’agricoltura e i trasporti. Esso ha come obiettivo quello di calcolare
il costo degli oneri amministrativi nei settori chiave e di determinare gli obblighi di
informazione che costituiranno l’oggetto di proposte volte ad eliminare gli oneri inutili.
Inoltre, la Commissione ha fino da ora stabilito dieci misure concrete che, nell’ambito di un
procedimento accelerato senza precedenti, potrebbero essere adottate in occasione del
Consiglio di primavera a marzo. Grazie a queste sole misure, gli oneri delle aziende
potrebbero di colpo diminuire di 1,3 miliardi di euro all’anno. Il programma di azione incita
anche tutti gli Stati membri a lanciare operazioni della stessa natura a livello nazionale,
visto che la maggior parte degli oneri amministrativi deriva ancora dalla legislazione
nazionale.
A breve termine, misure concrete saranno prese nei dieci settori seguenti, con una
notevole diminuzione dei formulari inutili, specialmente per gli agricoltori e le società di
trasporto:
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gli obblighi di informazione per gli azionisti divengono volontari in caso di fusione e
di scissione;
riduzione degli obblighi di dichiarazione degli agricoltori, delle aziende di raccolta o
di trasformazione delle coltivazioni energetiche, che cercano un sostegno;
alleggerimento delle esigenze relative ai documenti giustificativi da fornire per le
restituzioni all’esportazione riguardante i prodotti agricoli;
riduzione della frequenza di alcune statistiche agricole a una volta per anno;
diminuzione del numero di quesiti statistici posti alle imprese nella società
dell’informazione;
eliminazione di obblighi obsoleti da soddisfare per le società di trasporto all’interno
dell’Unione europea per quanto riguarda alcuni documenti;
introduzione di registri elettronici per gli scambi di dati nel settore dei trasporti, cosa
che ridurrà gli oneri amministrativi;
semplificazione delle procedure amministrative e degli obblighi di informazione nel
settore marittimo;
esenzione delle piccole imprese, come le macellerie e le panetterie, da alcune
analisi di rischio nell’ambito dell’igiene alimentare, senza, tuttavia, abbassare le
norme attuali, adottando un approccio più adeguato e imponendo esigenze meno
pesanti ai piccoli negozianti rispetto ai grandi supermercati, senza intaccare le
disposizioni relative alla sicurezza e alla salute previste dalla normativa;
semplificazione delle esigenze amministrative per alcune navi da pesca.
26 gennaio 2007 – Rafforzare la sicurezza marittima in Europa
Gli incidenti marittimi avvenuti recentemente nel sud dell’Inghilterra e in Italia dimostrano
che è necessario progredire rapidamente nelle proposte fatte dalla Commissione per
rafforzare la sicurezza marittima nelle acque europee. La Commissione europea aveva
proposto nel novembre 2005, un nuovo pacchetto di misure legislative in materia di
sicurezza marittima, volte a migliorare la prevenzione degli incidenti e a trattare meglio le
conseguenze degli incidenti marittimi. La Commissione ritiene anche che sia importante
progredire sugli altri dossiers compresi nel terzo pacchetto “sicurezza marittima”. E’ stato
proposto, in particolare, un regolamento riguardante l’indennizzo dei danni ai passeggeri in
caso di incidenti, allo scopo di proteggere le persone ferite durante un incidente marittimo,
compreso quando si tratta di trasporto domestico. Infine, la Commissione europea
sottolinea che è determinante chiarire i fattori all’origine di questi incidenti. In questo
ambito, ritiene che l’adozione della sua proposta di direttiva sulle inchieste relative agli
incidenti, sarebbe utile a garantire l’efficacia, l’obiettività e la trasparenza delle inchieste
marittime.
Fiamma Zambrini
50129 Firenze, Via Cavour, 2
Tel. 055/2387558
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